Agrigentonotizie
Intimidazioni a Pace e Carmina, la solidarietà del commissario dell'ex Provincia
Il commissario straordinario del Libero Consorzio comunale di Agrigento, Girolamo Alberto Di Pisa, esprime profonda preoccupazione per il vile atto intimidatorio ai danni del sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina e per il danneggiamento dell'auto subìto dal sindaco di Ribera Carmelo Pace. Questi episodi testimoniano in quali difficoltà ambientali sono costretti, molto spesso, a muoversi oggi gli Amministratori Locali e, in generale, i servitori dello Stato. Ai Sindaci Carmina e Pace e alle loro famiglie, il Commissario Girolamo Alberto Di Pisa esprime il suo personale sostegno e la solidarietà istituzionale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il Commissario Di Pisa si augura che i Sindaci Carmina e Pace siano in grado di superare con serenità questi eventi e li esorta a proseguire, nei comuni di Porto Empedocle e Ribera, nella difesa dei principi di legalità, trasparenza e di efficienza amministrativa.
Sabato - 5 maggio
AGRIGENTONOTIZIE
VIABILITÀ RIVOLUZIONATA PER IL GIRO D'ITALIA, DI GIOVANNI: "IN UFFICIO A PIEDI"
Il comandante dei vigili urbani: "chiediamo agli agrigentini di rispettare i divieti.
di Federica Barbadoro
La città si prepara ad ospitare la quinta tappa del Giro d'Italia, Agrigento-Santa Ninfa. L'evento sportivo prenderà il via il 9 maggio alle 13,30. La partenza si svolgerà in piazza Vittorio Emanuele. "In occasione della giornata di sport tutte le scuole saranno chiuse, sarà anche rivoluzionato il traffico. "Siamo felici di far vedere questo evento anche ai ragazzi - ha detto l'assessore Gabriella Battaglia - la nostra è una tappa a chilometro zero. Tutto si svolgerà soprattutto in piazza Vittorio Emanuele". "Traffico rivoluzionato e vigili urbani pronti a dare vita ad una giornata lunga ed intensa. La chiusura al transito, è prevista per le 07 e 30 e non più per le 5. "Da giorno 8 abbiamo previsto dei divieti di sosta. Il divieto di transito posticipato? Lo abbiamo fatto per chi dovrà raggiungere il proprio posto di lavoro. Consigli? Chiediamo ai cittadini di non usare mezzi privati e di andare in ufficio a piedi. Parcheggi? La zona indentificata è la via Ugo La Malfa".
GdS
PROCESSO. Per l'accusa il legale aveva presentato certificato medico alla Provincia, ma quel giorno avrebbe accompagnato un cliente in udienza di separazione al Tribunale
AVVOCATESSA A GIUDIZIO PER TRUFFA
In malattia retribuita per la Provincia regionale di Agrigento, di cui era dipendente, e al lavoro in udienza come libera professionista.
Questa l'ipotesi della Procura che ha fatto finire a processo, con l'accusa di truffa aggravata, l'avvocato Anna Mongiovì, 61 anni.
Il pubblico ministero Salvatore Vella ha disposto la citazione diretta e il processo è stato fissato davanti al giudice monocratico Giancarlo Caruso per lunedì prossimo.
Il magistrato, però, nei giorni scorsi è stato trasferito e il procedimento sarà assegnato a un altro giudice. La vicenda risale al 2012. L'avvocatessa, reduce da un incidente stradale piuttosto serio, nel quale aveva riportato delle fratture, si assenta per un lungo periodo dalla Provincia regionale di Agrigento di cui era dipendente part time.
Il periodo di malattia era in scadenza il 2 maggio. Il 23 aprile, invece, avrebbe accompagnato un cliente - secondo quanto risulterebbe dai verbali - in un'udienza di separazione al tribunale di Agrigento.
Il pubblico ministero Vella, che ha disposto il processo, ritiene che, essendo stata assente per malattia dalla Provincia, non avrebbe potuto essere presente in udienza. L'ipotesi della Procura è, quindi, che la certificazione della malattia sarebbe stata falsa ed, evidentemente, strumentale a percepire lo stipendio di dipendente pubblica. Il pubblico ministero ha disposto la cosiddetta citazione diretta a giudizio, vale a dire ha disposto il processo senza passare dall'udienza preliminare. La procedura è prevista per i reati la cui pena non supera i quattro anni di reclusione.
La contestazione di truffa è aggravata perché i presunti raggiri, finalizzati a ottenere l'ingiusto
profitto dell'erogazione dello stipendio senza andare al lavoro, sarebbero stati commessi ai danni di un ente pubblico. L'indagine scaturisce da una serie di esposti e denunce che sarebbero stati presentati nei suoi confronti, sembrerebbe dall'avvocato Giuseppe Arnone, che aveva dedicato anche una parte di un suo libro a questa vicenda.
Lo stesso Arnone ha chiesto al consiglio dell'Ordine degli avvocati di costituirsi parte civile al processo che si aprirà lunedì. A difendere l'imputata saranno gli avvocati Vincenza Gaziano e Salvatore Manganello che potranno chiedere anche - trattandosi di prima udienza dopo la citazione diretta, essendo saltata l'udienza preliminare - il giudizio abbreviato.
In questo caso non ci sarà un vero e proprio dibattimento con l'audizione di testimoni e la produzione di nuove prove ma si deciderà allo «stato degli atti», vale a dire sulla base degli elementi raccolti nella fase delle indagini preliminari.
L'eventuale condanna, secondo quanto prevede il giudizio speciale, sarebbe ridotta di un terzo. Agli atti non ci sarebbero testimonianze ma solo documenti relativi al verbale dell'udienza di separazione dal quale scaturisce l'accusa che ha portato al processo. (*GECA*)
LA SICILIA
LIBERO CONSORZIO
Processo tributario, criticità e rapporto con altre giurisdizioni
r.b.) Oggi, alle 9.30, al Libero Consorzio, è previsto il convegno "Processo tributario: criticità e rapporti con le altre giurisdizioni". Diverse le relazioni: "Giudizio di ottemperanza e procedure esecutive"; "I confini tra la giurisdizione tributaria e amministrativa"; "Processo telematico tra normative, criticità e applicazione".
Domenica 6 maggio
GdS
IL GOVERNO CHE NON C'È
ANCORA STALLO, MA PER LEGA E M5S ORE DI RIFLESSIONE
Terzo giro al Colle
Di Maio e Salvini ultima chiamata, ma senza intesa.
Tra i due leader muri e qualche lieve spiraglio. Pioggia di no a un esecutivo di tregua. Il voto sembra più vicino. E il Quirinale studia profili per un incarico del Presidente.
È conto alla rovescia per i partiti per giungere dopo due mesi dalle elezioni ad un accordo che consenta la nascita di un governo politico. Sono il centrodestra e il M5s si stanno prendendo prima di gettare la spugna il paese dallo stallo. Oppure rilanciare con una nuova proposta.
Il segretario della Lega ha fatto la sua ultima offerta al M5s chiedendogli un accordo per governo a tempo che possa portare ad una nuova legge elettorale e sterilizzare l'aumento dell'Iva. E la prima reazione del Movimento è stata picche. Ma Luigi Di Maio dopo aver sparato a zero contro il governo di tregua, ipotesi allo studio del Colle, e lanciato l'appello per un ritorno veloce alle urne a giugno,per il momento tace. E fa parlare i suoi che ieri non hanno chiuso totalmente al leader leghista, anche se parlano di proposte arrivate oltre il tempo massimo.
All'offerta di Salvini, che ieri «gongolava per i sondaggi che lo premiano tra i leader più graditi ("sento in giro tanta fiducia e tanto affetto, conto di meritarli"), i 5 stelle rispondono comunque con cautela, tra i muri e qualche spiraglio che potrebbe far pensare alla possibilità di cominciare ad intavolare una trattativa. Una strategia che, al momento, lascia immaginare più ad una accorta pausa
di riflessione che a controproposte concrete su un'offerta che resta letteralmente l'unica, e ultima, chance per il capo politico del M5s di portare ora il Movimento a palazzo Chigi.
«La risposta a Salvini è da valutare ma la sua offerta veramente arriva in ritardo» si sbilancia il senatore M5s Vito Crimi che, intervistato su Sky da Maria Latella che gli chiede un pronostico sulle chance di un accordo tra M5s e Lega, è in qualche modo
possibilista: «Metà e metà. L'altra metà e che si voti a giugno». Luigi Di Maio tornerà in Tv nelle prossime ore e lì, con molte probabilità, potrebbe dare la sua ultima parola. Resta il fatto che gran della base e molti esponenti M5s danno come chiusa la porta. Tant'è che lo stesso Crimi aggiunge che «Salvini non è credibile ogni volta cambia posizione: E comunque - prosegue - noi le condizioni le abbiamo poste da tempo, ci sediamo ad un tavolo e discutiamo di temi per cittadini. Ma discutono Luigi Di Maio e Salvini. Punto. Senza terzi incomodi».
Anche Riccardo Fraccaro, che affianca Alfonso Bonafede nel circolo degli esponenti pentastellati più vicini a Di Maio, dice «No al ribaltone da seconda Repubblica: per superare lo stallo dobbiamo tornare subito al voto». Se «non lo sapessi complice definirei Salvini un ingenuo» attacca pure Manlio Di Stefano mentre anche l'ortodosso Nicola Morra mette in guardia: «vedo avvoltoi della Troika volare su cieli di Roma. Ma noi non appoggeremo mai un governo tecnico».
Matteo Salvini approfitta invece dell'attesa per la risposta di Di Maio per lanciare la campagna di tesseramento alla Lega promossa in più di mille piazze italiane e per attaccare il premier Paolo Gentiloni sui migranti.
«Chiamate un medico!» afferma commentando le parole del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che vede la presenza di stranieri in Italia come una possibilità di arginare il nostro calo demografico.
Intanto Sergio Mattarella è in attesa delle consultazioni di domani ma non si attende, al momento, novità costruttive: l'atmosfera tra le forze politiche si è deteriorata e nessuno sembra disposto a collaborare con l'altro, è convinto il Colle. Il capo dello Stato studia il profilo generale di un premier da proporre ai partiti come ultima soluzione: una «figura terza, inattaccabile, con standing internazionale».
Il presidente comunque per l'ultima volta chiederà ai partiti di scoprire le carte, ove ci fossero. Ma soprattutto di portargli numeri e non richieste di tempo o meri desideri di parte. Espletata la verifica finale Mattarella in un paio di giorni lancerà la sua proposta.
Si tratta dell'ultima puntata di una storia andata avanti forse un po' troppo. La mossa forzata del presidente descrive di per sè un'emergenza: è il tentativo di riparare la falla prima che la nave affondi. Proverà un Governo che duri fino alla fine di dicembre per tornare a votare nel febbraio 2019. Una richiesta salva-Paese che ha però una subordinata che di ora in ora sembra diventare la principale. Il Governo di tregua può
molto facilmente indossare panni estivi e diventare «balneare», cioè trasformarsi in un esecutivo che ha come unico scopo riportare l'Italia alle urne a fine settembre o inizio ottobre. Con buona pace della Legge di Bilancio e un quasi certo aumento dell'Iva. Come un Governo del presidente può trasformarsi in balneare? Andiamo per tappe. Il capo dello Stato già martedì potrebbe dare un incarico secco a una «figura terza» che, in collaborazione con lo stesso Mattarella, dovrà individuare i ministri non espressamente politici ma pescandoli nelle tre «aree» delle principali forze politiche. Una volta raggiunta una squadra di Governo l'incaricato tornerà dal presidente che questa volta lo manderà in Parlamento a cercare la fiducia. Sarà alla Camera, pubblicamente, che i partiti dovranno decidere per il sì o per il no, motivando attraverso dichiarazioni di voto la loro eventuale indisponibilità. Ovviamente non ci saranno altri tentativi. In caso di sfiducia il presidente a luglio scioglierà le Camere appena
insediate e il Governo della figura terza andrà avanti, ma solo per gestire la corsa alle elezioni.
SICILIA24H
TRUFFA ALLA PROVINCIA, A PROCESSO AVVOCATESSA AGRIGENTINA
Il Pubblico Ministero Salvatore Vella ha disposto la citazione diretta, udienza fissata per lunedi prossimo, per l'avvocato Anna Mongiovì, 61 anni.
L'ipotesi di reato dal quale la donna dovrà difendersi è truffa aggravata. Secondo l'accusa la stessa avrebbe dato assistente ad un cliente, accompagnandolo in una udienza di separazione, come libera professionista, mentre stava usufruendo di un periodo di malattia per la Provincia regionale da cui era dipendente. Per la Procura la certificazione attestante la malattia sarebbe stata falsa.
LiveSicilia
LA FINANZIARIA
PRECARI, OCCUPAZIONI E MONETINE...
NON È UNA SICILIA PER I 'NORMALI'
di Roberto Puglisi
Dagli ex Pip alle case popolari. Il nonsenso di una terra che ricorda un film surreale.
Com'è davvero questa Sicilia
del gioco dell'oca che alterna governanti, governi, eroi della rivoluzione in transito, uomini di fatica e per i bassi servizi, dando sempre l'idea della medesima casella di partenza? Per surrealismo richiama un po' - senza offesa - l'allucinato killer di 'Non è un Paese per vecchi', con la sua follia, talmente scombiccherata, da risultare sinistramente logica. Una terra venata da una sceneggiatura dell'assurdo che l'abitudine ha reso consueta. L'origine di una sofferenza continua per quei conterranei che, a forza di desideri normali, nell'Isola capovolta, appaiono ai più irrimediabilmente pazzi. Prendiamo per esempio una, purtroppo vasta, categoria di penitenti: i siciliani 'giovani, meritevoli e disoccupati', definizione che - nella nostra economia di guerra - copre un arco dai venti ai cinquant'anni. Ebbene, costoro hanno studiato, con un gravoso impegno dei genitori, hanno appeso a una parete l'agognato pezzo di carta, conoscono una lingua straniera, si aggiornano, avrebbero l'ambizione di vivere con dignità.
E come avranno reagito, scorrendo le cronache, nell'apprendere della sorte di quasi tremila ex Pip che, da precari, sono stati assorbiti dalla Resais, società della Regione? Per carità, nessuno vuole gettare la croce su padri di famiglia che avranno, finalmente, uno stipendio, dopo anni di sussidi. Quella era una situazione intollerabile, oltretutto gli ex Pip coprono segmenti importanti per cui sono essenziali.
Ma è proprio il paradigma di sottofondo a rammentare, in via di metafora, i nonsensi del killer che lascia roteare una monetina sul bancone dell'attonito titolare di una stazione di servizio, in una celebre scena di quel film. Come si conquista il trofeo del posto pubblico nella Regione che non è il calco della normalità? Attraverso un cammino umiliante, di sospiri a tempo determinato, di angosce, di paura per il domani. Un reticolato della precarietà che, al compimento di una lunga traversata, conduce un ormai ex ragazzo, alla soglia dei cinquant'anni, nella culla della prima garanzia disponibile. Così si trattano i sudditi. I cittadini avrebbero diritto a concorsi, a verifiche, a prove all'altezza, per consacrare lo sforzo di studi e di impegni, a un ingresso dalla porta che non rassomigli allo stratagemma di una finestra. Invece, la moneta che gira e rigira sembra l'unico criterio valido, lo spartiacque delle provvidenze e delle sopravvivenze.
E quei disoccupati, meritevoli, etc etc... cosa diranno mai al cospetto degli eserciti che il potere - ogni potere, di destra, di sinistra, di su e di giù - colleziona discrezionalmente nei suoi palazzi, tramite consulenze e incarichi delle più svariate forme? Niente da osservare sulle competenze, sicuramente solide, prefazione di arruolamenti legittimi, dei prescelti. Qualcosa da eccepire ci sarebbe, chissà, sul meccanismo della selezione che, in qualche caso, può sottintendere una cruda morale della favola. Se sei un titolato di grado semplice, senza accesso alle anticamere dei potenti, non avrai mai scampo, né ristoro. Hai scoperto la cura per l'alopecia? Bravissimo, ma chissenefrega...
E i medesimi banconisti dello stupore come valuteranno - sempre dando per ferma la presunzione d'innocenza - i sussurri e le intercettazioni, a corredo di una nota inchiesta, in cui si narra - secondo le accuse - di presunti intrecci tra formazione e sanità, di assunzioni potenziali, di relazioni strette e di favori amichevoli? Ampia facoltà di replica agli interessati, amplissimo il garantismo che non condanna in mancanza di una sentenza definitiva. Ma è tutto l'andazzo della casistica che allude, a prescindere da eventuali risvolti giudiziari, alla fisionomia di una Sicilia senza porte.
Altri casi di scuola si narrano a margine del gioco dell'oca. Nelle giornate della Finanziaria, è stata approvata una sanatoria per cui - come abbiamo raccontato nel resoconto dei lavori d'aula - oltre 3700 famiglie palermitane potranno ottenere legittimamente una casa di edilizia pubblica, regolarizzando la propria posizione di occupanti con un meccanismo di compensazione, se possiedono i requisiti per l'inserimento in graduatoria.
Pure nella presente circostanza, non sarebbe generoso maramaldeggiare contro persone spesso bisognose al limite dell'abisso. E non ha tutti i torti il sindaco Leoluca Orlando quando parla di "fuoriuscita dall'illegalità". Tuttavia, il dubbio viene egualmente: come si sentiranno coloro che, nelle medesime condizioni di bisogno, da figure esemplari, non hanno mai occupato alcunché? Si considereranno un poco fessi? Un poco sconfitti? E chi potrebbe dargli torto? Monetina, monetina...
Fessi come una quota valorosa dei siciliani che non ha mai cercato una scorciatoia o un usciere delle anticamere. Sconfitti come i puri che hanno visto nell'Isola capovolta una patria da ribaltare in meglio, non una cartolina per le vacanze e nemmeno la sputacchiera di tutti i risentimenti. Non è un Paese per gli eroi. Non è una Sicilia per i siciliani indomiti e tartassati. Il lancio della moneta sovrintende carriere e destini sul bancone delle convenienze. E la morale non cambia mai. "Qual è la cosa più grossa che hai perso a testa o croce?".
lunedì - 7 maggio
LA SICILIA
IL LIBERO CONSORZIO RICORDA LO STATISTA UCCISO DALLE BR
"Il caso Moro 40 anni dopo"
Il caso Moro, quarant'anni dopo" è il titolo dell'incontro in programma domani, martedì 8 maggio, alle ore 15,30, nell'aula del Giardino Botanico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento intitolata allo statista rapito ed ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio del 1978.
L'ex Provincia Regionale ha scelto di ricordare, così, la figura di Moro con un incontro del Commissario straordinario del Libero Consorzio, dott. Alberto Di Pisa, con gli studenti del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane "Raffaello Politi" di Agrigento.
Sono trascorsi quattro decenni dal giorno in cui Aldo Moro venne rapito in via Fani, per poi essere ritrovato morto cinquantacinque giorni dopo con il corpo disteso nel bagagliaio di una Renault 4 rossa parcheggiata in via Caetanì, a metà strada fra la sede della DC in piazza del Gesù e quella del PCI in via Botteghe Oscure.
Il dotto Girolamo Di Pisa, recentemente, ha fatto, anche, delle ricerche storiche ed ha scritto, inoltre, un saggio dal titolo "Via Fani, 16 marzo del 1978. I segreti inesplorati sul caso Moro", nel quale analizza alcuni punti oscuri che ancora permangono e che non sono stati sufficientemente approfonditi.
Alberto Di Pisa, ricordiamo, è un Magistrato in quiescenza, già Procuratore Generale aggiunto presso la - Corte d'Appello di Palermo e Procuratore della Repubblica a Termini Imerese e Marsala. Ha fatto parte del Pool antimafia ideato da Rocco Chinnici ed è stato tra i giudici che hanno istruito il maxiprocesso di Palermo.
L'incontro si inserisce nel contesto del progetto di Alternanza Scuola - Lavoro denominato "Fuoriclasse", che alcuni studenti del Liceo "Politi" di Agrigento svolgono nel' Settore Urp e Stampa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
GdS
LA CULTURA FA IL PIENONE.
Domenico Vecchio
Prima domenica del mese e clima primaverile fanno registrare il boom di visitatori ad Agrigento. Il trend di crescita del mese scorso trova conferme anche a maggio. Se il mese di aprile aveva evidenziato un'impennata rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente con un più 21,66% di visitatori dell'area archeologica, maggio non sembra essere da meno. Ad attrarre i turisti però non sono solo la via Sacra e l'area del Tempio di Zeus, ma anche il Museo Archeologico, scrigno di tesori dalla storia millenaria. In tutto questo il ritorno dell'appuntamento con la #domenicalmuseo, iniziativa del Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, che prevede l'ingresso gratuito appunto, nei musei, aree archeologiche e luoghi della cultura statali la prima domenica di ogni mese, ha sicuramente influito.
Un'iniziativa che attrae non solo il turismo organizzato, ma anche le gite della domenica, con tanta gente dell'hinterland ed anche di fuori provincia che decide di approfittare dell'ingresso gratuito per una visita ai luoghi d'interesse. Già a mezzogiorno di ieri il solo Museo Archeologico Pietro Griffo aveva fatto registrare 600 presenze (biglietti gratuiti staccati), contro gli appena 282 di tutta la giornata precedente. Se consideriamo i «tagliandi cumulativi» tra Valle dei Templi e museo, erano 890 i visitatori totali. Insomma, l'iniziativa dei musei aperti, in vigore dal luglio del 2014 che ha visto la partecipazione in tutte le sue edizioni di oltre 10 milioni di visitatori nei soli musei statali nazionali, piace. Ma i dati di affluenza turistica non si limitano alla sola prima domenica del mese e con la stagione appena cominciata fanno ben sperare per il futuro.
«Il punto di svolta del rilancio turistico - afferma il sindaco di Agrigento Calogero Firetto - è sicuramente il centro storico. Se prima i turisti si limitavano a visitare la città a distanza, trascorrendo il loro tempo tra Valle e Museo, adesso tanta gente è attratta anche dal centro cittadino.
Tutto questo - continua - grazie al fatto che nella zona antica della città sono nate tante strutture ricettive, come B&B capaci di calamitare flussi turistici che altrimenti sarebbero andati a pernottare altrove.
Strutture di ottimo livello - aggiunge il sindaco - che contribuiscono a ravvivare la città con conseguenti ripercussioni positive per tutto l'indotto». Per Firetto inoltre il boom di presenze nella prima domenica del mese non è da attribuire al solo fatto che si entri gratis nei musei.
«È diventato un appuntamento a prescindere -dice il primo cittadino -sul turismo stiamo scommettendo e vogliamo continuare a scommettere, il segnale positivo evidenzia le potenzialità della nostra città, ed è la dimostrazione che Agrigento può investire in questo settore, purché si
lavori con impegno, competenza e creatività». Cifre e percentuali riescono finalmente a illuminare il sorriso di amministratori e operatori economici. Ma sicuramente c'è tanto da migliorare soprattutto in termini di servizi, decoro e pulizia.
«In tutto questo - aggiunge il primo cittadino - ci darà una grossa mano il gettito dell'investimento sulla tassa di soggiorno, dobbiamo parlare meno e correre tantissimo perché tanto va fatto e può essere fatto per migliorare».
Un trend positivo che ha riguardato tutte le tipologie di strutture ricettive, almeno stando ai dati in possesso del municipio, che riguardano il numero di pernottamenti trasmessi telematicamente con il pagamento dell'imposta di soggiorno.