Malgradotutto
"Anticorruzione nella pubblica Amministrazione"
Agrigento, Seminario allo Spazio Temenos organizzato dal Libero Consorzio.
"Anticorruzione nella pubblica Amministrazione: Semplificazione, pubblicità e trasparenza nella legislazione vigente", è il tema del seminario di formazione organizzato dal Libero Consorzio Comunale, in programma l'otto giugno, alle 9, allo spazio Temenos di Agrigento.
Dopo i saluti del Commissario del Libero Consorzio, Girolamo Alberto Di Pisa, e del Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micari, sono previsti gli interventi di:
Calogero Ferlisi, Presidente del TAR Sicilia, sul tema: "Riflessioni in tema di trasparenza della pubblica Amministrazione e diritto di accesso agli atti".
Maurizio Graffeo, Presidente Sezione di controllo della Corte dei Conti Regione Siciliana sul tema: "La Corte dei Conti ed il sistema dei controlli nell'attività di prevenzione della corruzione".
Pietro Maggio, Comandante provinciale Guardia di Finanza di Agrigento che parlerà di "Anticorruzione e trasparenza: il ruolo della Guardia di Finanza".
Maria Cristina Cavallaro, Docente di Diritto Amministrativo UniPa su: "La trasparenza come controllo e buona Amministrazione".
Luigi Patronaggio, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento su: "Il sistema repressivo della corruzione".
Caterina Ventimiglia, Docente di Diritto Amministrativo UniPa parlerà di: "Nomina ruolo e poteri della figura del responsabile dei nuovi controlli anticorruzione".
Giovanni Pellegrino, Comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri di Agrigento su: "Capacità operative ed informative dell'Arma dei Carabinieri nel contrasto ai fenomeni corruttivi".
Maria Spatola, Dirigente Divisione Anticrimine Questura di Agrigento sul tema: "Le attività della Polizia di Stato nella prevenzione e nel contrasto della corruzione".
Coordina il giornalista Salvatore Parlagreco. Il seminario è patrocinato dall'Assemblea Regionale Siciliana, dall'Università degli Studi di Palermo, dall'Ordine degli Architetti di Agrigento, l'Ordine degli Avvocati e l'Ordine dei Commercialisti di Agrigento. La partecipazione da diritto ai crediti formativi riconosciuti dai rispettivi ordini professionali.
Giornale di Sicilia
Serie di eventi. Una volta erano il fulcro dell'economia, specie dei piccoli centri. La loro chiusura è coincisa anche con lo spopolamento dovuto all'emigrazione
Alla scoperta delle miniere della provincia
Da Aragona a Racalmuto, da Comitini a Casteltermini, passando per il capoluogo Agrigento, storie di abbandono e rinascita
Alan David Scifo
Il 25 e il 26 sono le due giornate dedicate alle miniere e ai parchi minerari, in questa settimana infatti numerosi eventi, oltre al principale di Comitini, verranno organizzati nella provincia di Agrigento. Gli eventi sono promossi dall'Ordine dei geologi di Sicilia e da Remi, ente che si occupa appunto dei parchi minerari a livello nazionale, con l'obiettivo di valorizzare e riqualificare quello che fino a decenni addietro erano le zone fulcro della vita lavorativa e sociale dei tanti siciliani impiegati in miniera. Da Aragona A Racalmuto, Da Comitini a Casteltermini, passando per il capoluogo, Agrigento, la provincia era infatti uno dei centri nevralgici del settore nell'isola. Oggi però la condizione di molti parchi minerari, formalizzati e non, non è delle migliori tra abbandono e incuria. Da poco nasce però un vero e proprio movimento che vuole valorizzare questi luoghi, visti come potenziale turistico illimitato in una terra che adesso potrebbe approfittare ancora una volta delle miniere per rilanciare l'economia di piccoli paesi, spopolati negli anni, dopo la chiusura degli impianti minerari e delle fabbriche ad essi collegati. Comitini Non è un caso che l'evento principale per la Giornata delle miniere si terrà proprio nel piccolo paese. Lì infatti l'amministrazione comunale è impegnata da tempo per la realizzazione di un percorso turistico che comprende le famose zolfare comitinesi. Numerosi sono gli eventi, anche sportivi, che sono stati organizzati nel parco minerario comitinese, un parco inserito nelle rete Remi e che ospita per la decima volta l'evento a cui parteciperà anche l'assessore regionale Sport, Turismo e Spettacolo Antonio Caruso oltre ai maggiori esperti del settore, compreso il presidente dell'Ordine regionale dei geologi si Sicilia, Giuseppe Collura.
Agrigento-Favara
Se il piccolo paese ha puntato sulle miniere per il rilancio del settore turistico, così non è per il capoluogoe per la cittadina di Favara, che condividono la miniera Ciavolotta, da sempre vista con sospetto per possibili rifiuti nascosti nelle cave, e oggetto nel 2010 di lavori di riqualificazione per fare del luogo una zona di attrazione turistica, in modo da offrire anche un'impronta del passato recente ai tanti turistiche arrivano nella Valle dei Templi.Dopo i lavori però nessun progetto è stato attivato.
Aragona
Il caso di abbandono più clamoroso è però quello della miniera di Aragona, che più di dieci anni fa è stata oggetto di lavori per circa un milione di euro, che ne hanno rivoluzionato l'aspetto per renderlafruibile ai turisti. A dare peso alle potenzialità del luogo, oltre al fascino dei forni Gil, è il fatto che la miniera di contrada Mintini, è quell aappartenuta alla Famiglia di LuigiPirandello, scrittore che deve proprioall'alluvione avvenuta nella cava,l'intensificazione del lavoro di scrittura e di collaborazione con i giornali. La miniera mandò infatti in malora la famiglia Pirandello, oltread acuire i problemi mentali dellamoglie del premio Nobel, Annamaria Portulano: due eventi checondizionarono la vita e la poeticadello scrittore.
Casteltermini
Un progetto di valorizzazione concreto è stato attivato per l'affascinante miniera di Cozzo Disi, dove oggi si lavora per trasformare la centrale in un museo e per aprire la cava ai visitatori, come accaduto nelle Giornate di Primavera promosse dal Fai, Fondo Ambiente italiano, che appoggia i progetti riguardanti questo parco minerario tra i più attivi, dal punto di vista dei progetti futuri, ad Agrigento. Ad impreziosire il lavoro delle associazioni per la riqualificazione del luogo è anche l'aiuto e l'appoggio degli studenti, diventati veri e propri ciceroni del parco minerario. Un evento è previsto anche a Casteltermini il 24 e il 26 maggio
Ravanusa
«La miniera come opportunità di lavoro» è il titolo del convegno che si terrà a Ravanusa il 26 maggio nella biblioteca, insieme con il Comune di Sommatino. A partecipare saranno diversi esperti che andranno poi a visitare il museo delle Solfare e il sito minerario della cittadina, al lavoro per potenziare il turismo minerario. (*ADS*)
Regione, finanziamento da 4 milioni per salvare il litorale di Eraclea Minoa dall'erosione
di Piero Vassallo
Oltre quattro milioni di euro per salvare il litorale di Eraclea Minoa dall'erosione. La giunta regionale, presieduta da Nello Musumeci, ha approvato all'unanimità il finanziamento per il ripascimento del litorale in provincia di Agrigento. Il provvedimento è stato deliberato nella riunione convocata nella città dei Templi in occasione della Festa dell'Autonomia Siciliana. Soddisfazione è stata espressa dall'assessore regionale Mariella Ippolito. "Voglio ringraziare l'onorevole presidente Nello Musumeci - ha commentato - per l'interesse prestato ad un sito di grande bellezza naturalistica e pregio storico quale è la costa di Cattolica Eraclea". "La forte sensibilità istituzionale di questo Governo - continua la Ippolito - ha permesso di intervenire con determinazione a tutela della spiaggia di Eraclea Minoa, e di conseguenza della flora circostante. Un segnale importante che risolleva cattolicesi e turisti dalle ultime preoccupazioni di vedere cancellato impotenti un litorale tra i più suggestivi del Mezzogiorno".
Agrigentonotizie
Libero Consorzio, seminario sull'anticorruzione nella pubblica amministrazione
"Anticorruzione nella pubblica Amministrazione: Semplificazione, pubblicità e trasparenza nella legislazione vigente" è il tema del seminario di formazione organizzato dal Libero Consorzio Comunale, in programma l'otto giugno nello spazio Temenos in Via Pirandello ad Agrigento. Patrocinano l'evento l'Assemblea Regionale Siciliana, Università degli Studi di Palermo, l'Ordine degli Architetti di Agrigento, l'Ordine degli Avvocati e l'Ordine dei Commercialisti di Agrigento. La partecipazione da diritto ai crediti formativi riconosciuti dai rispettivi ordini professionali.
I lavori prenderanno il via alle ore 9.00 con la registrazione dei partecipanti alla sessione antimeridiana. Alle ore 9.30 sono previsti i saluti del Dott. Girolamo Alberto Di Pisa, Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e del Prof. Fabrizio Micari, Magnifico Rettore Università degli Studi di Palermo. Moderatore dei lavori del seminario il giornalista Salvatore Parlagreco.
La prima relazione sarà tenuta dal Dott. Calogero Ferlisi, Presidente del TAR Sicilia, alle ore 10:00, sul tema: "Riflessioni in tema di trasparenza della pubblica Amministrazione e diritto di accesso agli atti". Alle ore ore 10.30 il Dott. Maurizio Graffeo Presidente Sezione di controllo della Corte dei Conti Regione Siciliana svolgerà il proprio intervento su: "La Corte dei Conti ed il sistema dei controlli nell'attività di prevenzione della corruzione". Seguirà, alle ore 11.00, il Colonnello Pietro Maggio Comandante provinciale Guardia di Finanza di Agrigento che parlerà di "Anticorruzione e trasparenza: il ruolo della Guardia di Finanza". Alle ore 11.30 la Prof. Maria Cristina Cavallaro Docente di Diritto Amministrativo UniPa chiuderà la sessione antimeridiana con una relazione su: "La trasparenza come controllo e buona Amministrazione".
Alle ore 14.30 è prevista la registrazione dei partecipanti alla sessione pomeridiana con la ripresa dei lavori e l'intervento alle ore 15.00 del Dott. Luigi Patronaggio Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento su: "Il sistema repressivo della corruzione". Alle ore 15.30 la Prof. Caterina Ventimiglia Docente di Diritto Amministrativo UniPa parlerà di: "Nomina ruolo e poteri della figura del responsabile dei nuovi controlli anticorruzione". Seguirà alle ore 16.00 la relazione del Colonnello Giovanni Pellegrino Comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri di Agrigento su: "Capacità operative ed informative dell'Arma dei Carabinieri nel contrasto ai fenomeni corruttivi". L'ultimo intervento, alle ore 16.30, sarà curato dalla Dott.ssa Maria Spatola Dirigente Divisione Anticrimine Questura di Agrigento sul tema: "Le attività della Polizia di Stato nella prevenzione e nel contrasto della corruzione". I lavori si concluderanno alle ore 17.00 con il rilascio degli attestati ai partecipanti al seminario formativo.
La Sicilia
Casteltermini sul piede di guerra contro l'impianto per trattare i rifiuti
"Vogliamo conoscere in dettaglio il progetto".
Casteltermini. Continuano le polemiche riguardo il progetto che la Regione sta portando avanti dopo la dichiarazione dello stato di emergenza rifiuti in Sicilia. Uno di questi progetti riguarda proprio il paese montano e vuole la realizzazione di un impianto di trattamento della frazione organica del rifiuto solido urbano, individuato con l'acronimo Forsu. È ancora il neo assessore Totò Scozzari a parlare, a nome del suo gruppo formato oltre che da lui dall'uscente assessore Maria Pia Greco e dal consigliere comunale Vincenzo D'Urso: «Non possiamo rimanere inermi su una decisione così importante che tocca pesantemente la nostra comunità. Abbiamo appreso che il dirigente generale del dipartimento acqua e rifiuti, Cocina, sta già individuando i progettisti che dovrebbero dare l'avvio alla realizzazione dell'opera. Si tratta di un'opera da 14 milioni di euro che noi, non avendo chiaro il progetto, contestiamo perché potrebbe arrecare danni alla salute e all'incolumità dei cittadini. Per questo chiederemo subito un incontro con il Dirigente Generale, Cocina e l'Assessore regionale, Pierobon per un reale coinvolgimento dell'amministrazione e avere così un confronto a 360 gradi sui pro e i contro, perché sono tutte da valutare le migliorie,la diminuzione di indifferenziata e i vantaggi oggettivi del territorio. Vogliamo capire perché si è tra l'altro scelta quell'area dove sta per nascere un museo minerario, quello di Cozzo Disi, che sarebbe a 200 metri dal nascente impianto. Tengo a dire che il territorio castelterminese viene in alcuni casi solo individuato per opere invasive e poco produttive e vive il dramma dell'isolamento viario. Su questo il governo è al corrente ma non è mai intervenuto».
FRANCESCA M. MAGRI'
L'analisi
Uno statuto "leggero" per voltare pagina.
E' decisamente utopico - quasi fantasioso - parlare di riforma dello Statuto siciliano in un tempo in cui la maggioranza all'Assemblea regionale stenta a muoversi con decisione e a livello nazionale non si sa nemmeno se si formerà un governo e la legislatura si avvierà normalmente. Eppure non può prescindersi dal richiamo alla necessità di avere regole per le nostre istituzioni: la situazione attuale in abito statale come in quello regionale non è forse anche il frutto dall'assenza di regole certe e stabili, sostituite dagli accomodamenti del caso per caso all'insegna di quel che serve oggi a questo o quell'attore politico?
La cultura delle regole, ovvero quella delle istituzioni, è la risorsa che può aiutare questo Paese a sollevarsi da una condizione in cui tutto sembra asservito agli interessi più personali e più contingenti: regole stabili quasi a sancire un patto tra l'attuale e le generazioni future: E ciò anche nel campo istituzionale. Che lo Statuto siciliano che compie 72 anni fosse nato come provvisorio è cosa risaputa e spesso ribadita; il paradosso semmai e che ce lo teniamo da tutto questo tempo, con le "pezze" che man mano gli sono state aggiunte, senza essere riusciti ad elaborare un testo che sia prima di tutto espressione di un patrimonio, culturale e politico, oltre che strumento di governo. Anzi, esso è servito a creare quella sorta di mito della specialità siciliana, rivelatasi una gabbia a volte piuttosto opprimente. Per definizione autonomia dovrebbe significare capacità di fare, di decidere ed attuare, risolvere problemi e sapersi far valere: in tanti decenni l'abbiamo intesa come schermo - vero e proprio ostacolo all'applicazione diretta delle (poche) buone leggi che lo Stato ha fatto. Il ritornello "se lo Statuto fosse stato applicato" è spesso ripetuto come a far presagire chissà quali possibilità di progresso, come se la perdurante presenza dell'Alta Corte cessata di operare nel 1953 o come se l'attribuzione al Presidente della Regione di competenze sull'ordine pubblico potessero far cambiare una realtà molto più semplice, e cioè che da più di quaranta anni la Sicilia non esercita la "sua" autonomia e non la sa nemmeno difendere. Invero, per riprendere gli esempi fatti, la parte sull'ordine pubblico è nata morta e non ha senso richiedere oggi un giudice speciale solo per la Sicilia. Il problema era ed è quello dell'iniziativa politica, prodotto di una classe politica che pensi in grande. Per questo, almeno ad ogni anniversario, ogni legislatura siciliana non può non porsi il problema dello Statuto, che è poi il problema medesimo dell'identità e dell'autonomia siciliana. Ed è sempre il problema di regole elaborate in maniera condivisa e non con spirito di parte, all'insegna dei bisogni contingenti. La Sicilia manca ancora di uno Statuto "scritto" dall'Assemblea regionale eletta dai siciliani ed approvato dal Parlamento nazionale, esso sì patto tra istanze e sedi dell'autonomia e dell'unità, non certo quello del 15 maggio 1946.
E poi sarebbe il caso di finirla con il pensare che l'autonomia vada tutelata a mezzo di nuove competenze: oggi è il tempo della globalizzazione e dell'integrazione tra sistemi economici e politici, non certo quello della separazione. Invece, uno Statuto "leggero", che permetta alla Regione di intervenire nei processi di decisione in ambito statale, all'insegna di un regionalismo di tipo procedurale, e sancisca la partecipazione siciliana alle decisioni pubbliche nazionali sugli investimenti e la distribuzione delle risorse, come sugli interventi volti allo sviluppo; quello sì è tutto da scrivere e da applicare.