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Rassegna stampa dal 19 al 21 maggio 2018

19 maggio 2018

Agrigentonotizie

Depuratori senza autorizzazione e non dotati di pozzetti, multe per 13.500 euro

A comminarle alla Girgenti Acque è stato il Libero Consorzio di Agrigento. Tutto parte dalle ispezioni condotte dall'Arpa nel 2014, a Ravanusa e Cattolica Eraclea
Depuratori senza autorizzazione e non dotati di pozzetti, multe per 13.500 euro
Mancano le autorizzazioni e alcuni accorgimenti tecnici per consentire le verifiche, il Libero consorzio di Agrigento, settore Ambiente, ha elevato 2 sanzioni salatissime al gestore del servizio idrico, la Girgenti Acque.
Una prima multa, comminata all'allora responsabile del settore Depurazione, Giuseppe Giuffrida, riguarda alcune violazioni riscontrate nel 2014 durante il sopralluogo realizzato al depuratore di Ravanusa. In particolare l'Arpa rilevò in quell'occasione la mancanza del rinnovo dell'autorizzazione allo scarico (che manca ancora oggi in larghissima parte degli impianti di depurazione) e la mancanza dei misuratori di portata e dei pozzetti per i prelievi. Contestazioni alle quali il gestore ha potuto rispondere con uno scritto che contiene motivazioni ritenute "irrilevanti", stante che, sostiene la Provincia, è comunque a carico del gestore la manutenzione e la responsabilità per il funzionamento delle proprie strutture. E' quindi scattata la multa, che, applicando quanto previsto dal decreto legislativo in materia ambientale, ammonta a complessive 7.500 euro, delle quali 6000 solo per mancanza di autorizzazioni allo scarico.
Altre 6 mila euro sono state chieste al gestore, invece, per la situazione dell'impianto di Cattolica Eraclea, del quale si contesta - sempre controlli Arpa 2014 - la mancanza dell'autorizzazione allo scarico e la non funzionalità dell'impianto stesso. In entrambi i casi l'autorizzazione era stata comunque richiesta alla Regione. L'azienda, come ha fatto spesso in situazioni similari, ha proposto ricorso.

Camionistionline

Il 22 maggio ad Agrigento gli esami per diventare autotrasportatore
Avranno luogo il 22 maggio, con inizio alle 8.15, nella Sala "S. Pellegrino" in Via Acrone ad Agrigento, gli esami della I° sessione 2018 per lo svolgimento della professione di autotrasportatore di merci su strada. Ventisei i candidati ammessi agli esami dal Settore "Attività Economiche e Produttive e Trasporti" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
I partecipanti che supereranno gli esami potranno esercitare la professione in Italia e su tutto il territorio dell'Unione Europea. Le prove d'esame previste sono due in totale. La prima prova scritta consiste in 60 domande con 4 risposte alternative di cui una vera e tre false, scelte tra quelle contenute nella banca dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e riportate nei relativi decreti dirigenziali.
Il quiz è composto da 60 domande di cui 20 quesiti per la materia del diritto equamente ripartiti tra Diritto civile, Diritto commerciale, Diritto tributario e Diritto sociale; 10 quesiti per la materia di "Gestione Commerciale e Finanziaria dell'azienda"; 10 quesiti per la materia di accesso al mercato; 10 quesiti per la materia di Norme tecniche e gestione tecnica; 10 quesiti per la materia di Sicurezza Stradale. La prima prova d'esame avrà una durata di due ore. Ad ogni risposta esatta è attribuito un punto. La prova s'intende superata con punteggio minimo di 30 punti che devono corrispondere ad almeno il 50% dei quesiti per ogni materia d'esame.
La seconda prova scritta, che avrà una durata di due ore, consiste in un'esercitazione su un caso pratico che prevede la soluzione di un problema a "risposta aperta". La prova contiene parti concernenti sia l'ambito nazionale e/o internazionale, scelti tra quelli inclusi nella banca dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e riportati nei relativi decreti dirigenziali.

20 maggio

Agrigentooggi

Premiazione "Concorso Uno, nessuno e centomila" : A sorpresa il messaggio della ministra dell'Istruzione
Leggere e conoscere l'opera di Luigi Pirandello quale strumento per acquisire "un nuovo modo di guardare il mondo".
A scriverlo, in una lettera inviata ai partecipanti della seconda edizione del concorso letterario "Uno, nessuno, centomila", che si è concluso ieri ad Agrigento, è la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli.
"Pirandello - afferma - è stato un illustre narratore. Ha rivoluzionato il teatro del Novecento, diventando uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Approfondendo la sua figura e le sue opere non avete acquisito solo conoscenze culturali che vi saranno utili nel vostro percorso di studi. Siete entrati in contatto con un nuovo modo di guardare il mondo. Teatro è conoscenza. - recita la lettera, rivolta ai ragazzi - di se stessi e degli altri. È luogo d'identità, momento collettivo che riesce a collegare con l'intimità più profonda di sé, senza isolare, anzi, al contrario, unendo, mettendo in relazione con gli altri. È per tutti questi motivi che siamo convinti che le nostre bambine e i nostri bambini, le nostre ragazze e i nostri ragazzi debbano avere la possibilità di fruirne quanto più possibile, di goderne, di comprenderne i meccanismi, di sperimentarlo, se ne hanno voglia". Un messaggio che ha ribadito l'interesse del Miur verso il Concorso "Uno, nessuno e centomila" che ha chiuso l'edizione 2018 al teatro "Luigi Pirandello", condotta dal performer e coreografo Gabriel Glorioso e dall'autore e regista Marco Savatteri, durante la quale sono stati consegnati i premi di categoria e i riconoscimenti speciali. In 497 hanno invaso la platea, hanno condiviso momenti emozionanti e hanno potuto conoscere il "dietro le quinte" salendo sul palco loro stessi. Ad avvicendarsi gli allievi delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, che hanno convinto la commissione del Miur presieduta dal dottor Renato Corosu e costituita da 14 membri. A consegnare i premi anche alcune "maschere pirandelliane"da "Luna Pazza", di Gaetano Aronica, presidente della Fondazione Teatro Luigi Pirandello.
L'iniziativa, promossa per il secondo anno dal Miur - Direzione generale per lo studente, l'integrazione e la partecipazione, diretto dal dottor Giuseppe Pierro, è stata realizzata in collaborazione con il Distretto Turistico Valle dei Templi, la Strada degli Scrittori, la Fondazione Teatro Luigi Pirandello, l'Accademia di Belle Arti Michelangelo - che ha messo a disposizione i premi firmati dal Maestro Domenico Boscia - Kaos Festival e con il patrocinio del Comune di Agrigento. Ha partecipato sin dal bando di concorso il Ministero degli Affari Esteri, rappresentato ad Agrigento dalla dottoressa Marina Lenza, che al Liceo IMI di Istanbul, al Liceo Internazionale di Parigi, al Colegiu Baritiu di Cluj, alla Scuola Italiana di Atene e al Lycée général international Europoledi Grenoble ha conferito un premio speciale per l'aderenza al tema del Programma Integrato Italia Culture Mediterraneo. Per Parigi e Cluj il riconoscimento si concreterà con una manifestazione dedicata agli studenti vincitori, presso i rispettivi Istituti Italiani di Cultura.  Il Concorso si è svolto grazie al coordinamento dell'Istituto Alberghiero Costaggini di Rieti, diretto dalla dottoressa Alessandra Onofri. Nella sezione "Drammaturgia" per le Scuole secondarie di Primo grado ha vinto l'IC Davoli di Isca (CZ) che ha portato in scena "Il treno ha fischiato", mentre per le scuole secondarie di secondo grado, il Collège les Hauts Grillets di Saint Germain en Laye con "Dono della Vergine". Entrambi hanno avuto la possibilità di esibirsi sul palco del Pirandello alla presenza del sindaco di Agrigento Calogero Firetto, del Dirigente dell'Ufficio Scolastico provinciale Raffaele Zarbo, del commissario del Libero Consorzio Comunale Girolamo Di Pisa e rappresentanti della autorità militari, civili e religiose. Il Collège di Saint Germain en Laye si è aggiudicato inoltre, il primo premio per la sezione rappresentazione, mentre per le scuole secondarie di primo grado ha vinto l'I.C Pestalozzi di Sant'Antimo (NA) con una rivisitazione de "La patente", che tocca i temi del bullismo. A questi premi si unisce una lunga serie di riconoscimenti speciali, assegnati ad una ventina di scuole tra le 62 partecipanti, che in questi giorni ad Agrigento hanno partecipato alle iniziative promosse dal Concorso, suddivise tra rappresentazioni teatrali e laboratori, sempre nel nome di Luigi Pirandello. Appuntamento al 2019. Gli organizzatori già ieri pomeriggio erano al lavoro per la prossima edizione.

Giornale di Sicilia

Arriva una boccata d'ossigeno. Ad essere finanziata anche Terre Sicane, costituita da Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belìce e Caltabellotta
Unione dei Comuni, ecco i fondi della Regione
Francesco Graffeo
Fondi in arrivo per finanziare il funzionamento delle Unioni dei Comuni siciliani e una buona fetta dei 6 milioni di euro stanziati dalla  Regione arriveranno in provincia di Agrigento. La Regione Siciliana, infatti, sostiene ed incentiva l'associazionismo fra comuni. I fondi sono destinati a 41 Unioni dei Comuni della Sicilia per sostenere le spese di funzionamento, per il triennio 2014- 2015-2016. Ad essere finanziate anche le quattro Unioni dei Comuni Agrigentine. Terre Sicane, costituita degli enti locali di Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belìce e Caltabellotta, una delle prime costituite nel territorio siciliano, ha avuto assegnato il massimo del finanziamento, ben 180 mila euro per il triennio 2014-2016. L'Unione Bovo Marina - Eraclea Minoa - Torre Salsa, costituita dai tre comuni di Siculiana, Montallegro e Cattolica Eraclea riceveranno un sostegno economico pari a 139.059 euro. Stesso importo per l'Unione dei Comuni Feudo D'Alì costituita dai comuni Raffadali, Santa Elisabetta Joppolo Giancaxio, Sant'Angelo Muxaro. Mentre i Comuni Alessandra della Rocca, Bivona Cianciana, San Biagio Platani e Santo Stefano di Quisquina per l'Unione dei comuni chiamata «Platani - Quisquina Magazzolo» hanno avuto assegnato un sostegno economico per il funzionamento dell'ente sovraccomunale pari a euro 180 mila. Ed esprime soddisfazione il sindaco della cittadina margheritese Franco Valenti, già supersindaco dell'Unione dei Comuni Terre Sicane, che esordisce: «Fare squadra è sempre utile. È positivo che il legislatore regionaleincentivi in tale direzione  l'associazionismo dei comuni partecipando all'abbattimento delle spese. Spero che nel futuro si possano assegnare ulteriori servizi all'ente sovraccomunale, nello spirito del contenimento dei costi ed assicurare servizi sempre più efficienti alle comunità". Nell'area belicina i cinque comuni delle Terre Sicane di Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice e Caltabellotta hanno trasferito all'ente sovraccomunale importanti servizi. Primo fra tutti la Centrale Unica di committenza, ove hanno sede le gare pubbliche messe a bando all'interno dei suddetti enti comunali. Fanno parte dei servizi sovraccomunali anche la Protezione civile, la gestione associata del servizio dell'Assistenza sociale, il randagismo, il servizio di programmazione delle attività turistiche. Secondo le norme statutarie delle Terre Sicane: «L'Unione coniuga la promozione del sentimento di appartenenza alla comunità territoriale e l'attenzione alle sue peculiari vocazioni con la sua apertura all'intera comunità. L'Unione considera la bellezza del paesaggio delle Terre Sicane e la ricchezza delle sue risorse naturali un elemento di forza, segno storico identitario, pilastro irrinunciabile dello sviluppo economico del territorio. Neindividua nella custodia dell'impronta paesaggistica e nel rispetto dell'ambiente naturale, così come consegnato alla contemporaneità dal percorso storico, la cornice  naturale entro cui può dispiegarsi ogni auspicata dinamica di reale progresso civile ed economico. Considera il patrimonio paesaggistico naturale, la sua valenza evocativa, la sua storia e le sue peculiari risorse agricole e zootecniche, lo scrigno naturale cui attingere per promuovere e sostenere l'idea di uno sviluppo  economico armonico e coerente con le proprie radici; in questo patrimonio vuole salvaguardare per consegnarlo indenne alle future generazioni». Attuale supersindaco dell'Unione dei Comuni  terre Sicane è il sindaco di Caltabellotta Paolo Segreto. Sia i cinque sindaci che fanno parte della giunta dell'ente sovraccomunale, che i quindici consiglieri (tre componenti per ogni Comune) non percepiscono gettone di presenza. (*FGR*)

LA SICILIA
CASTELTERMINI Riapertura Sp n.22 firmato il decreto.

CASTELTERMINI. Sembra vedersi qualche barlume di speranza per la riapertura della strada provinciale 22 che collega Casteltermini allo scalo ferroviario di Campofranco e conduce ad Agrigento. E stato firmato il decreto di finanziamento di 850mila euro per la sistemazione e la messa in sicurezza della strada provinciale, dal Commissario per l'emergenza e il dissesto idrogeologico in Sicilia Maurizio Croce. È questo il risultato della trasferta a Palermo dell'assessore comunale all'urbanistica Toto' Scozzari: «La principale arteria di collegamento per Casteltermini è chiusa da quasi un anno e mezzo - dice Scozzari - e di fatto questo ha creato un gravissimo disagio per la comunità locale. Per questo nei giorni scorsi mi recato io stesso in assessorato, dove ho avuto modo di parlare con l'ingegnere Di Carlo del Libero Consorzio di Agrigento, visto che l'ente nel progetto sarà partecipe come Rup e direzione dei lavori per avere gli step successivi per la messa in gara dell'opera. Ci hanno assicurato che i tempi non saranno lunghi e noi non staremo a guardare».

CAMMARATA

Provinciale 26, lavori appaltati. Per la messa in sicurezza del strada provinciale n. 26 qualcosa si sta muovendo. L'ex Provincia di Agrigento ha reso nota l'aggiudicazione della gara di appalto di circa 240 mila euro. Si tratta di lavori urgen ed indifferibili necessari per assicurare la transitabilità sull'importante arteria che collega la statale 189 con San Giovanni Gemini e Cammarata. L'appaltò è andato ad un'impresa di Favara che ha offerto il maggio ribasso, seconda è arrivata un'impresa romana. I lavori erano attesi tempo considerate le condizioni della strada precaria in diversi punti. Ricordiamo che per sollecitare interventi alfine di avere garantita la sicurezza si era tenuta lo scorso anno una manifestazione popolare con l'occupazione della statale Agrigento-Palermo nei pressi del bivio Tumarrano. In prima linea con i sindaci della zona, moltissimi giovani sangiovannesi e cammaratesi tutti studenti pendolari che hanno mostrato uno slogan che ha dato idea del problema "Se per passare dobbiamo volare, gli elicotteri dovete comprare".


AMBIENTE Il Libero Consorzio sanziona Girgenti Acque I casi riguardano i depuratori di Ravanusa e Cattolica. g.s.)

 Il Libero consorzio di Agrigento, settore Ambiente, continua ad elevare sanzioni contro il gestore del servizio idrico, la Girgenti Acque. Gli ultimi due provvedimenti, che si riferiscono comunque a vicende risalenti negli anni, sono stati firmati nei giorni scorsi. Un primo caso, con una sanzione direttamente comminata all'allora responsabile del settore depurazione, Giuseppe Giuffrida, riguarda alcune violazioni riscontrate nel 2014 durante. Il sopralluogo realizzato al depuratore di Ravanusa. In particolare l'Arpa rilevò in quell'occasione la mancanza del rinnovo dell'autorizzazione allo scarico (che manca ancora oggi larghissima parte degli impianti di depurazione) e la mancanza dei misuratori di portata e dei pozzetti per i prelievi. Contestazioni alle quali il gestore ha potuto rispondere con uno scritto che contiene motivazioni ritenute "irrilevanti", stante che, sostiene la Provincia, è comunque a carico del gestore la manutenzione e la responsabilità per il funzionamento delle proprie strutture. E' quindi scattata la multa, che, applicando quanto previsto dal decreto legislativo in materia ambientale, ammonta a complessive 7.500 euro, delle quali 6.000 solo per mancanza di autorizzazioni allo scarico. Altri 6.000 euro sono stati chiesti al gestore, invece, per la situazione dell'impianto di Cattolica Eraclea, del quale si contesta - sempre controlli Arpa 2014 - la mancanza dell'autorizzazione allo scarico e la non funzionalità dell'impianto stesso. In entrambi i casi l'azienda ha proposto ricorso.

M magaze
VIABILITÀ: IL LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI AGRIGENTO HA APPALTATO I LAVORI SULLA S.P. 26 AGRIGENTO -

 Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha comunicato che l'Ufficio Gare ha aggiudicato l'appalto per l'affidamento dei "Lavori urgenti ed indifferibili necessari per assicurare la transitabilità sulla S.P. n. 26B tratto S.S. 189-San Giovanni Gemini nei tratti dissestati", dell'importo complessivo di 239.359,00 euro. La Commissione di gara ha aggiudicato provvisoriamente l'appalto all'impresa HOPER DI RIZZO GAETANA (avvalente) - CONS. STAB. APPALTITALIA (ausiliaria), con sede a Favara, che ha offerto il maggior ribasso non anomalo del 31,7744% sull'importo soggetto a ribasso di 232.178,23 euro per un importo netto di di 158.404,99 euro, a cui vanno aggiunti 7.180,77 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso (importo contrattuale complessivo di 165.585,76 euro più Iva). Seconda in graduatoria è risultata la SOTER SRL di Roma, che ha offerto il ribasso del 31,4785%. Si tratta di lavori programmati da tempo per eliminare alcuni dissesti su questa importante strada di collegamento tra la statale Agrigento-Palermo e i Comuni di Cammarata e San Giovanni Gemini, per i quali le popolazioni locali avevano chiesto l'intervento del Libero Consorzio. Interventi che adesso, grazie ai progetti dei tecnici del Settore Infrastrutture Stradali ammessi a finanziamento, potranno essere realizzati. Entro il 23 maggio invece dovranno essere presentate le offerte relative ai "Lavori di manutenzione straordinaria della rete viaria secondaria per una maggiore accessibilità alle interne e sua messa in sicurezza - Comparto Cammarata - S. Stefano Quisquina - Bivona - Alessandria della Rocca - Cianciana - Cattolica Eraclea", dell'importo di 3.000.000,00 di euro, che sarà gestita dall'UREGA.
20 maggio - domenica
LA SICILIA
LIBERO CONSORZIO Quattro scuole si rifanno il look. r.b.) Quattro istituti scolastici della provincia agrigentina, si rifanno il look. Si tratta dell'istituto Re Capriata di Licata, del liceo scientifico e delle Scienze umane Raffaello Politi di Agrigento, dell'istituto Miraglia di Sciacca e del liceo classico Linares di Licata. In tutte le sedi scolastiche, saranno effettuati interventi di manutenzione straordinari. All'istituto Re Capriata, gli interventi riguarderanno l'impermeabilizzazione della copertura delle aule che ospitano i laboratori, la sostituzione degli infissi esterni e la manutenzione degli impianti antincendio e di riscaldamento. Al bando hanno partecipato 77 ditte, delle quali 7 ammesse con riserva per soccorso istruttorio. I lavori sono in fase di aggiudicazione. Per quanto riguarda il liceo Politi di Agrigento, saranno effettuati interventi di messa in sicurezza dei solai e dei controsoffitti, la rimozione e ricollocazione parziale dei corpi illuminanti, l'impermeabilizzazione della copertura a terrazzo dell'aula magna e la sistemazione del locale centrale termica e del locale pompe impianto idrico. I lavori sono già stati affidati a una impresa di Alcamo. All'istituto Miraglia sono in programma interventi per la messa in sicurezza dell'intradosso dei solai e dei controsoffitti, rimozione e ricollocazione parziale dei corpi illuminanti, all'impermeabilizzazione della copertura e alla sostituzione degli infissi. Anche in questo caso, i lavori sono già stati aggiudicati, con il criterio del prezzo più basso, a una ditta di Palma di Montechiaro. Stessa situazione per il liceo classico Linares di Licata: l'impresa aggiudicatrice è in attesa di completare l'iter burocratico prima di dare il via agli interventi di manutenzione straordinaria all'edificio che ospita la scuola.

Agrigentooggi

BENI CONFISCATI ALLA MAFIA: L'EX PROVINCIA NE VUOLE TRE
Anche il Libero consorzio provinciale ha "aderito" all'appello della Prefettura per l'assegnazione dei beni confiscati alla mafia per utilizzarli a fini istituzionali. Sono in tutto tre gli immobili che saranno acquisiti al patrimonio dell'ente: si tratta di un magazzino - locale di deposito di 505 metri quadrati in contrada San Giusippuzzu, via Venezuela, civico 27 piano terra, da destinare ad archivio dell'ex Provincia; poi di un locale di deposito di 366 mq al Villaggio Mosè, via Leonardo Sciascia, civico 296 piano terra e dell'attiguo magazzino di 290 mq che si affaccia sulla statale 115 Occidentale - Sud da destinare a deposito di materiali ed attrezzature e ricovero di macchinari in uso alla Viabilità provinciale. In totale sono 363 (ma 253 disponibili) gli immobili ed i terreni che l'Agenzia nazionale per i beni confiscati alla criminalità intende assegnare in provincia di Agrigento. La fetta più "grossa" andrà al Comune di Licata che, si stima, abbia 117 immobili, tra terreni e appartamenti, confiscati alla mafia che andranno ad arricchire il patrimonio indisponibile dell'ente. Strutture che potranno essere poi utilizzate per finalità istituzionali (ad esempio, per emergenza abitativa, parcheggi, scuole, sede uffici comunali, canili) o scopi sociali (aree destinate a verde pubblico, centro per attività sportive, centro per minori, per tossicodipendenti, per anziani, parco giochi, sede di associazioni)". "Negli ultimi tre anni - secondo le informazioni in possesso dell'associazione A testa alta, spiega il presidente Antonino Catania - i beni definitivamente confiscati alla criminalità organizzata nel territorio di Licata sono aumentati in modo vertiginoso, passando da 12 a 129. A questo "tesoretto", che attende di essere restituito alla cittadinanza, devono aggiungersi 9 aziende anch'esse oggetto di provvedimenti ablatori devolute al patrimonio dello Stato e che potrebbero essere destinate alla vendita, all'affitto a società, imprese pubbliche o private ovvero concesse, a titolo gratuito, a cooperative di lavoratori; i dati dimostrano, però, che un'ampia percentuale delle aziende confiscate ha come destinazione finale la liquidazione".

GdS
DOPO IL VERTICE IN PREFETTURA. si tratta di un immobile di 505 mq a san giusippuzzu, di un deposito di 366 mq al villaggio mosè e dell'attiguo magazzino di 290 mq.
BENI CONFISCATI AI BOSS, IL LIBERO CONSORZIO HA DATO DISPONIBILITÀ AD ACQUISIRNE TRE.

Anche il Libero consorzio provinciale ha «aderite» all'appello della prefettura per l'assegnazione dei beni confiscati alla mafia per utilizzarli a fini istituzionali. Sono in tutto tre gli immobili che saranno acquisiti al patrimonio dell'ente: si tratta di un magazzino - locale di deposito di 505 metri quadrati in contrada San Giusippuzzu, via Venezuela, civico 27 piano terra, da destinare ad archivio dell'ex Provincia; poi di un locale di deposito di 366 mq al Villaggio Mcsè, via Leonardo Scìascia, civico 296 piano terra e dell'attiguo magazzino di 290 mq che si affaccia sulla statale 115 Occidentale-Sud da destinare a deposito di materiali ed attrezzature e ricovero di macchinari in uso alla Viabilità provinciale. In rotaie sono 363 gli immobili ed i terreni che l'Agenzia nazionale per i beni confiscati alla criminalità intende assegnare in provincia di Agrigento. La fetta più grossa» andrà al Comune di Licata che, si stima, abbia 117 immobili, tra terreni e appartamenti, confiscati alla mafia che andranno ad arricchire il patrimonio indisponibile dell'ente. Strutture che potranno essere poi utilizzate per finalità istituzionali ad esempio, per emergenza abitativa, parcheggi, scuole, sede uffici comunali, canili) o scopi socia (aree destinate a verde pubblico, centro per attività sportive, centro per minori, per tossicodipendenti, per anziani, parco giochi, sede di associazioni). Negli ultimi tre anni - secondo le Informazioni in possesso dell'associazione A testa alta, spiega il presidente Antonino Catania - i beni definitivamente confiscati alla criminalità organizzata nel territorio di Licata sono aumentati in modo vertiginoso, passando da 12 a 129. A questo «tesoretto», che attende di essere restituito alla cittadinanza, devono aggiungersi 9 aziende anch'esse oggetto di provvedimenti ablatori devolute al patrimonio dello Stato e che potrebbero essere destinare alla vendita all'affitto a società, imprese pubbliche o private ovvero concesse a titolo gratuito, a cooperative di lavoratori: i dati dimostrano, però, che un'ampia percentuale delle aziende confiscate ha come destinazione finale la liquidazione". L'associazione A testa alta si sta adoperando per sensibilizzare la cittadinanza sul tema dei beni confiscati e per denunciare lo stato di abbandono in cui si trovano da troppo tempo questi beni a Licata e. in genere, in provincia di Agrigento. Per accelerare l'iter procedurale di destinazione, consentendo così che le ricchezze sottratte alla mafia possano essere al più presto utilizzate a beneficio del territorio l'associazione "A testa alta" aveva chiesto, già in tempi non sospetti, al Comune di formulare al più presto una manifestazione d'interesse ad acquisire al patrimonio questi beni per finalità istituzionali o sociali. La normativa prevede che gli Enti possano amministrare direttamente il bene o, sulla base di un'apposita convenzione, assegnarlo in concessione - a titolo gratuito e nel rispetto del regolamento comunale e quindi dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento - anche a terzi, con l'onere di trasformarli in luoghi di lavoro di formazione, di cultura. di accoglienza e servizio per le persone più disagiate. La gestione dei beni confiscati. Licata - dice l'avvocato Antonino Catania, presidente dell'associazione "A testa alta" - ha lasciato molto a desiderare e, non di rado, è stata veramente scandalosa, con risvolti anche penali. Diverse le indagini in corso da parte della Magistratura. Basti pensare ai casi denunciati dalla nostra associazione nel documentario"Confiscati e abbandonati: un terreno destinato a vivaio di piante veniva utilizzato dallo stesso Comune come discarica di rifiuti e per il seppellimento di carcasse di cani ed equini; un intero edificio, in parte ristrutturato con fondi regionali, lasciato nel più assoluto degrado e alla mercé di chiunque" Ma l'associazione è convinta che la città una delle pochissime in provincia di Agrigento a dorarsi di un regolamento comunale per l'affidamento a terzi degli immobili confiscati, sia pronta per cambiare rotta e in grado di puntare su un riutilizzo efficace». (PAPI)

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