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Rassegna stampa del 25 maggio 2018

Giornale di Sicilia

Regione. Silvia confermato alla Formazione. All'Aran in arrivo da Roma Verbaro. Alla Sas in pole position l'avvocato Di Stefano.
Colletti potrebbe restare alla Seus

Fondi Ue, le chiavi della spesa a Tornabene
La giunta nomina a sorpresa un dirigente interno alla Programmazione. Abbandonata l'idea di puntare su un esterno


Il colpo di scena era nell'aria da qualche giorno ed è maturato mercoledì sera durante una  riunione-lampo della giunta: Musumeci ha abbandonato l'idea di affidare a un dirigente esterno la guida del delicatissimo dipartimento Programmazione. La scelta è invece caduta su Dario Tornabene, interno di lungo corso. Tornabene è un dirigente che ha lavorato da sempre sui fondi europei: per l'assessorato alle Attività produttive si è occupato dei contributi comunitari fin dal 1994. Ha 60 anni e ha trascorso l'intera carriera alla Regione: sempre alle Attività produttive tranne una breve parentesi  all'Ufficio controlli di secondo livello sui fondi europei. Una esperienza che gli è valsa la promozione da dirigente di terza fascia a dirigente generale, battendo una concorrenza agguerritissima: al bando - più propriamente all'atto di interpello - avevano risposto in 16, tutti interni ovviamente. Ma non è un mistero che il principale candidato alla poltrona più delicata della dirigenza regionale era un esterno, Roberto Sanfilippo: palermitano spinto dalla vicinanza a Raffaele Stancanelli che lo aveva avuto nello staff ai tempi della sindacatura a Catania. E anche alla Formazione professionale, dove c'era l'altra poltrona da assegnare, la scelta è caduta su un interno. Di più, l'assessore Roberto Lagalla ha chiesto e ottenuto il rinvio del pensionamento di Gianni Silvia, che resterà fino a dicembre per portare a termine il piano per far ripartire i corsi dopo 2 anni e mezzo di stop. Anche in questo caso all'atto di interpello di qualche mese fa avevano risposto in dieci, ma il principale candidato alla successione di Silvia era un esterno, Gianni Bocchieri, che era già entrato in assessorato come consulente. Bocchieri era anche dirigente generale della Formazione in Lombardia e ha ottenuto la proroga di quell'incarico. La promozione di Tornabene e la conferma di Silvia inaugurano una nuova tornata di nomine con cui Musumeci completerà il complicato puzzle dell'amministrazione e del sottogoverno. A giorni è attesa la scelta dei nuovi vertici dell'Aran, l'Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego: in pole position ci sarebbe Francesco Verbaro, dirigente della Funzione pubblica statale che in passato era già stato all'Aran Sicilia come membro del comitato direttivo attirando su di sé le critiche per i troppi incarichi accumulati. La nomina dei vertici Aran (dovrebbe esserci anche un magistrato nel team) è essenziale per poter poi rinnovare i contratti dei regionali, come annunciato dal governo che martedì convocherà i sindacati per avviare le trattative. L'altra nomina in rampa di lancio è quella del presidente della Sas, la più grande partecipata regionale che si occupa di beni culturali e servizi negli assessorati. Martedì è fissata la riunione che dovrebbe eleggere l'avvocato palermitano Giuseppe Di Stefano, che in passato ha già guidato questa società. In attesa delle nomine definitive, ai primi di febbraio Musumeci aveva piazzato al vertice della Sas il suo capo di gabinetto, Gianluigi Amico. Un modo per non far scadere i termini per lo spoils system in attesa di arrivare ad accordi politici sul sottogoverno. Una mossa ripetuta anche per altre società, in primis la Seus (che gestisce le ambulanze del 118) dove è stato arruolato tre mesi fa Roberto Colletti. Che però ora ha molte chance di essere riconfermato, sempre che non la spunti nel concorso per manager di Asp e ospedali che si svolgerà fra qualche mese.

Quadro allarmante. Dal 2012 al 2017, nell'Agrigentino, sono stati ben 33 i lavoratori a perdere la vita
Morti sul lavoro Vertice in prefettura

Dal gennaio del 2016 ad oggi sono morti 10 lavoratori: 5 precipitando dall'alto - erano impegnati in edilizia - , tre perché si è ribaltato il mezzo agricolo sul quale stavano  operando - erano impegnati in agricoltura - , un operaio perché la betoniera ha urtato un cavo elettrico e incidente mortale, sul lavoro, ha ucciso anche un falegname.  Aumentano - come dimostrano i dati forniti dal dirigente dello Spresal (Asp di Agrigento), Salvo Castellano, - le morti sul lavoro, ma crescono anche gli incidenti e gli infortuni che vengono mascherati o addirittura non denunciati. Affinché diventi possibile «lavorare per vivere e non per morire », ieri, in Prefettura, si è tenuto un tavolo tecnico che ha acceso i riflettori sulla sicurezza sui luoghi di lavoro dell'Agrigentino. I dati esposti - sulle morti, sugli infortuni e sul personale a disposizione per i controlli - hanno tracciato un quadro più che preoccupante. Dal 2012 al 2017, in provincia di Agrigento, sono state ben 33 le morti bianche. I dati dell'Inail e quelli rielaborati dall'Osservatorio per la sicurezza sul lavoro di Vega Engineering tracciano un quadro assolutamente allarmante. L'anno nero è stato il 2017. La decisione è stata unica e corale. Serve istituire un tavolo - fra tutti gli enti competenti e le forze dell'ordine - per avviare l'opera di monitoraggio e l'azione di formazione e prevenzione. Entro fine giugno, tutti si rincontreranno per sviluppare un protocollo d'intesa e dare vita ad una unica regia per garantire la sicurezza. L'idea è quella di creare - stando alla carenza di personale in tutti gli uffici pubblici - delle squadre "interforze": composte cioè da persone che rappresentano forze dell'ordine ed enti diversi. In questo modo, oltre a poter procedere speditamente e concretamente su tutta la provincia vi sarà un vero, omogeneo, coordinamento. Verranno anche messe a disposizione le banche dati sulle aziende esistenti. A richiedere la convocazione del vertice in Prefettura - dopo l'incidente sul lavoro dello scorso aprile: nel quale perse la vita un operaio di 26 anni di Bagheria -era stata la Cgil. Il prefetto Dario Caputo ha ha convocato - oltre alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e alle organizzazioni dei datori di lavoro dei settori industria, commercio ed artigianato - i vertici degli enti che, a vario titolo, si occupano di sicurezza sul lavoro e di leggi in materia di lavoro: Inail, Ispettorato del lavoro, Spresal (Asp di Agrigento), Inps, vigili del fuoco ed inoltre i vertici di polizia, carabinieri e guardia di finanza. I lavori sono stati introdotti dal segretario Massimo Raso: "Occorre uscire dalla cultura che l'importante sia 'mettersi le carte a posto', occorre farlo veramente! Anche usando meglio i fondi che pure esitono e che non so se vengono sfruttati. Da dati dell'Ispettorato nazionale lavoro leggo che ogni 10 visite ispettive, 7 danno luogo a sanzioni per inosservanza delle leggi in materia di sicurezza. La richiesta di questo incontro è nata -ha argomentato Raso - dopo l'ultimo infortunio mortale sul lavoro in questa provincia, a Castrofilippo, che ha seguito i morti dell'ottobre 2017 di Naro nella diga Furore. Come Cgil riteniamo che vada ripristinato in questa provincia il  tavolo/osservatorio" da tenere qui in Prefettura per capire come i vari enti lavorano nell'opera di formazione, informazione e repressione del fenomeno". A ruota sono seguiti gli interventi dei responsabili dei vari enti. Ma sono intervenuti anche Maurizio Saia della Cisl, la Confesercenti, Confindustria e Confcommercio. "Il tavolo omogeneo che si andrà ad istituire servirà per la formazione e la prevenzione - ha spiegato Saia della Cisl - . Andremo anche nelle scuole e abbiamo chiesto anche di coinvolgere il Consorzio universitario. Tutti insieme possiamo farcela. Il prefetto Caputo si è dimostrato molto attento, oltre che competente, e vuole, è chiaro a tutti, incidere sulla legalità anche sul fronte del lavoro. Legalità che significa rispetto delle normative in materia di lavoro e garanzia di sicurezza per tutti i lavoratori". (*CR*)

«Toscanini in Jazz», i talenti in concerto a Ribera e Sciacca

Domani alle 18 nell'Auditorium dell'Istituto si terrà il 7° Concerto della Stagione Concertistica Itinerante 2018 dell'Istituto Superiore di Studi Musicali A. Toscanini di Ribera. «Toscanini in Jazz» vedrà protagonisti i talenti dI tutte le Scuole del Dipartimento di Nuove  tecnologie e Linguaggi Musicali diretti dalla docente M° Rita Ninfa Collura autrice degli arrangiamenti: M.Concetta Maggio, Krizia Vinciguerra, Luce Palumbo, Linda Armetta, Pasquale Bono, Francesca Bonura, Francesca Bongiovanni, Anita Palumbo, Marcella Nigro ( (Jazz Singers), Marco Cervello, M.Rita Miceli, Francesco Salamone (Pianoforte Jazz), Paolo Alongi, Salvatore Casodino, Davide Lauricella, Francesco Musumeci, Alessandro Schittone (Chitarra Jazz), Alfonso Montalbano (Tromba Jazz), Pietro Montalbano, Rosario Montalbano, Calogero Salemi, Gerlando Callea, Vincenzo Ruffo (Basso elettrico), Paolo Infurna, Antonio Martorana, Francesco Marullo, Michele Palermo, Giuseppe Oliveri, Mauro Patti ( Batteria e percussioni jazz) Gvidas Anuzis, Liborio Riggi (Saxofono Jazz). «Toscanini in Jazz» sarà replicato domenica alle 19 nell'atrio del Complesso Monumentale Fazello di Sciacca in colllaborazione con il Comune di Sciacca e Skenè Academy e venerdì 8 Giugno alle ore 17,30 presso la Sala Onu del Teatro Massimo.Il Direttore dell'Istituto Mariangela Longo commenta: «È un momento molto intenso, pieno di impegni e di eventi e non mancano importanti novità : è appena pervenuta la richiesta ufficiale di un altra mobilità Erasmus studio in entrata da uno studente universitario della Scuola di Tromba del onservatorio di Valencia (Spagna), cosa che ci rende particolarmente orgogliosi nel considerare che i nostri corsi e i nostri docenti riescano ad attrarre studenti anche dall'estero; tra questi lo studente Erasmus attualmente frequentante e proveniente dalla Università Klaipeda di Vilnius sarà uno dei protagonisti dei concerti Jazz in programma nel fine settimana e in Sala Onu al Teatro Massimo».

Viabilità. La strada provinciale 37 ha subito danni a causa di un nubifragio
Lavori sulla Caltabellotta-Sciacca
Appalto aggiudicato alla ditta Isor


L'impresa agrigentina Isor si è aggiudicata i lavori per l'eliminazione delle condizioni di pericolo della strada provinciale 37 Sciacca-Caltabellotta. Ammonta a un milione 890 mila euro l'importo complessivo dell'appalto. I lavori avranno inizio tra pochi giorni. La ditta, secondo quanto si apprende al Comune di Caltabellotta, ha già effettuato dei sopralluoghi che precedono l'allestimento del cantiere. Un anno la durata dei lavori prevista. La gara è stata indetta dalla Protezione Civile attraverso il «Servizio rischi sismico e vulcanologico» di Catania e consentirà di eliminare tutti i danni causati dal nubifragio del 24 e 25 novembre del 2016. Sulla strada si sono registrate frane in più punti. Le operazioni di gara si sono svolte presso la sede dell'ufficio di Catania e sono state circa 400 le ditte che hanno avanzato istanza di partecipazione per l'esecuzione dei lavori. Grazie a un finanziamento di un milione e 300 mila euro a Caltabellotta saranno eseguiti anche i  lavori di eliminazione delle condizioni di pericolo e di ripristino della transitabilità della strada Cottonaro-Lavanche. Questi lavori sono stati finanziati con fondi della Regione . A giorni è prevista l'apertura delle buste delle imprese partecipanti alla gara. Questa strada è intransitabile già da alcuni anni a causa di una frana e quando sarà ripristinata potrà consentire di raggiungere agevolmente da Caltabellotta anche la zona di San Carlo e dunque l'area del palermitano. Un anno la durata dei lavori. «Con questi due lavori - dice il sindaco di Caltabellotta, Paolo Segreto - migliorerà nettamente non soltanto la possibilità di raggiungere Caltabellotta, ma anche il collegamento tra il nostro comune e l'area del palermitano. Noi faremo il possibile - aggiunge il sindaco - per non fare chiudere la strada Sciacca-Caltabellotta durante i lavori e di fare procedere l'intervento per singoli tratti. La messa in sicurezza di questa strada spingerà tanti altri turisti a raggiungere il nostro Comune durante tutti i mesi dell'anno». Paolo Segreto che sta lavorando al progetto di paese-albergo, favorendo l'utilizzo di strutture esistenti  in chiave turistica, inserisce quest'intervento in un più vasto pacchetto di opere pubbliche che saranno realizzate. «Questi lavori si aggiungono a quelli già completati che hanno consentito la riapertura del ponte tra Caltabellotta e San Carlo - dice Segreto - ed all'appalto per il consolidamento  di viale Bonfiglio e via Fontanelle,sempre attraverso la Protezione civile. Il primo stralcio è per 350 mila euro». (*GP*)

Agrigentoweb.it
LiberoConsorzio: bilancio non ancora approvato, annullate diverse gared'appalto

Surichiesta del direttore del settore Ragioneria Generale del LiberoConsorzio di Agrigento, sono state annullate le procedure dipubblicazione di alcune gare riferite a finanziamenti concessi dallaRegione Siciliana nel 2018. L'annullamento si sarebbe resonecessario poiché le somme previste, per il triennio 2018/2020, nonconsentono la chiusura del bilancio. La decisione avrànell'immediato gravi ripercussioni sia per la viabilità interna,visto che due appalti riguardavano proprio la messa in sicurezza didue tratti di strada provinciale (la dorsale San BiagioPlatani-Casteltermini-Acquaviva e la SP 12 tra Palma di Montechiaro eCampobello di Licata) per un totale di circa 8milioni e 600 milaeuro, che per i dipendenti delle ditte in procinto di avviare ilavori. Bloccati anche i lavori di manutenzione a diverse scuolesuperiori della provincia e quelli in corso sulle strade. Se ilbilancio non dovesse essere approvato in breve tempo, e dovesseessere mantenuta la decisione di sospendere le gare di appalto, ilLibero Consorzio di Agrigento rischia di perdere finanziamenti percirca 22 milioni di euro che potrebbero finire nelle casse di altrienti più "virtuosi".

Agrigentonotizie.it
Cua,dalla Romania arrivano nuovi corsi per l'università agrigentina

AlConsorzio universitario di Agrigento, il prossimo autunno potrebberoessere già operativi dei nuovi corsi di laurea. Tutto frutto dellaconvenzione stipulata con l'università romena "Dunarea deJos" di Galati nei mesi scorsi, la quale già a fine giugnopotrebbe iniziare i primi sopralluoghi tecnici per rendere operativele aule e i laboratori, che sarebbero ospitati nella struttura di viaQuartararo, come da accordo con il Cupa.Obiettivosarebbe l'avvio di un corso in Ingegneria Agroalimentaretriennale, con tre specializzazioni biennali dedicate a singolisettori della branca, come ad esempio la commercializzazionedei prodotti, eccetera. Non solo, ma l'università romena inquesti mesi ha interloquito con diverse aziende della provinciain vari settori: dall'olio al vino, passando dalla raccoltae trasformazione degli agrumi alle imprese ittico-conserviere.Con tutte loro si lavorerà non solo destinando alle stessegli studenti, che qui svolgeranno le attività di tirocinio estage, ma anche ragionando in prospettiva con progettidi valorizzazione delle risorse locali in ottica diversadal solito, riutilizzando ad esempio gli scarti di lavorazioneper produrre prodotti per la cosmetica o l'agricoltura. Previstoper il medesimo anno accademico anche un master realizzatocon il conservatorio di Messina e dedicato alle artiperformative. Insomma, qualcosa si muove, nonstante Palermo abbiaconfermato la sua volontà di garantire solo il corso in Serviziosociale e null'altro, salvo poter valutare soluzioni alternative se,e quando, vi sarà una copertura garantita dei costi difunzionamento. Ad inizio giugno, invece, si terrà un incontro contutti i Consorzi universitari alla Regione. L'obiettivo è quello dimodificare le regole oggi esistenti proprio rispetto alle spese, chepotrebbero passare quasi integralmente proprio alla RegioneSiciliana. 

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