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Rassegna stampa del 31 maggio 2018

AGRIGENTONOTIZIE

STRADA FRA SAN GIOVANNI GEMINI E LA STATALE 189 INTERROTTA, FIRMATO IL CONTRATTO D'APPALTO
I tecnici del settore Infrastrutture Stradali e dell'impresa hanno effettuato un primo sopralluogo sul tracciato in modo da iniziare le operazioni di sostituzione dei giunti subito dopo la consegna dei lavori, per i quali il Libero consorzio aveva stanziato la somma complessiva di 469.380,46 euro. E' stato firmato il contratto con l'impresa aggiudicataria dei lavori urgenti per la sostituzione dei giunti da ponte sulla strada provinciale Nc n. 25 San Giovanni Gemini-Bivio statale 189-Mussomeli, attualmente interrotta. E sempre stamani, i tecnici del settore Infrastrutture Stradali e dell'impresa hanno effettuato un primo sopralluogo sul tracciato interrotto da tempo in modo da iniziare le operazioni di sostituzione dei giunti subito dopo la consegna dei lavori, per i quali il Libero consorzio aveva stanziato la somma complessiva di 469.380,46 euro. E' un impegno continuo, quello del Libero consorzio, su tutti i comparti della viabilità interna sui quali, finalmente, dopo tanti anni, sono stati messi a disposizione i finanziamenti di Stato e Regione per i progetti esecutivi redatti dai tecnici del settore Infrastrutture Stradali. Ieri, infatti, è iniziata anche la gara d'appalto relativa ai "Lavori di eliminazione delle condizioni di pericolo per il ripristino della regolare transitabilità sulla provinciale NC n. 3 Cottonaro-Lavanche per frane dal chilometro 1+600 al chilometro 7+900", dell'importo complessivo di 1.100.000,000 euro, mentre ammonta a ben 3.000.000,00 di euro l'importo della gara per i "Lavori di manutenzione straordinaria della rete viaria secondaria per una maggiore accessibilità alle interne e sua messa in sicurezza - comparto Cammarata - Santo Stefano Quisquina - Bivona - Alessandria della Rocca - Cianciana - Cattolica Eraclea", gestita dall'Urega.

SCRIVOLIBERO
Regioni ed Enti Locali STRADE PROVINCIALI: AGGIUDICATO L'APPALTO PER LA RIAPERTURA DEL TRATTO B DELLA SP 24 "PONTE GIURI"

Si va verso la riapertura del tratto B della Strada Provinciale n. 24 Cammarata-Cammarata Scalo (Ponte Giuri), chiuso dal 2013 con ordinanza del Settore Infrastrutture Stradali a causa di diverse frane e dissesti. L'Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha infatti aggiudicato l'appalto dell'importo complessivo di 846.834,43 euro per l'eliminazione di tutte le condizioni di pericolo che impedivano la riapertura al transito di questo importante collegamento tra i comuni dell'area montana e la stazione ferroviaria di Cammarata. La Commissione di gara presieduta dal dr. Fabrizio Caruana ha aggiudicato provvisoriamente l'appalto all'impresa EDILTECNICA COSTRUZIONI SRL con sede a San Cataldo (CL) che ha effettuato il ribasso non anomalo del 34,3109% sull'importo soggetto a ribasso di 821.429,40 euro, per un importo netto di 539.589,58 euro, ai quali vanno aggiunti 25.405,00 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso (importo contrattuale netto di 564.994,61 euro più Iva). Seconda in graduatoria l'impresa ALAK SRL di Brolo (ME), che ha offerto il ribasso del 34,2888%. Il progetto elaborato dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali prevede la sistemazione delle frane con paratie, drenaggi, gabbionate, realizzazione di cunette per lo smaltimento delle acque meteoriche e installazione di nuova segnaletica e barriere di protezione. Il contratto con l'impresa aggiudicataria verrà stipulato a conclusione dell'iter amministrativo. Prosegue dunque l'impegno del Libero Consorzio di Agrigento per il miglioramento della rete viaria interna. Ricordiamo che nei giorni scorsi sono state aggiudicate altre due gare, relative ai lavori per la sistemazione dei tratti dissestati della SP n. 26 B tratto SS 189-San Giovanni Gemini (appalto dell'importo di 239.359,00 euro) e ai lavori per il ripristino del transito sulla S.P. n. 20 Stazione Acquaviva-Casteltermini-San Biagio Platani (importo complessivo di 770.000,00 euro).

LA SICILIA
AGRIGENTO E RAVANUSA Aree Asi: messi a bando progetti per due milioni e mezzo di euro. g.s.)

 Riqualificazione della viabilità all'interno delle aree di sviluppo industriale di Agrigento e Ravanusa, messi a gara gli appalti. Quasi due milioni e mezzo di opere finanziate con le risorse del "Patto per il Sud" e che consentiranno di mettere in piena sicurezza gli assi viari e completare le opere di urbanizzazione. Andando nel dettaglio, per l'area del Salso è previsto il ripristino dello svincolo attualmente inagibile con la Statale 644, attraverso il consolidamento della scarpata a monte del muro di contenimento in cemento armato già esistente e la conseguente apertura dell'accesso lato sud, nonché la riqualificazione della viabilità interna all'agglomerato industriale, la collocazione di nuova segnaletica stradale, la pulizia di cunette e canali di gronda, la riqualificazione delle reti e degli impianti e la realizzazione di opere a verde. Il tutto per un totale di un milione e quattrocento mila euro. Meno impegnativi, ma comunque utili, i lavori che saranno realizzati all'Asi di Agrigento-Aragona-Favara. Qui serviranno oltre 900mila euro per il ripristino del manto stradale esistente, la pulizia delle sedi delle cunette e dei canali di gronda, a collocazione di segnaletica stradale e la rifunzionalizzazione dei tratti di illuminazione viaria attualmente non più utilizzabili. Resta, tuttavia, ancora pienamente aperto il fronte del recupero della robusta infrastrutturazione di cui queste aree industriali vennero fornite all'atto della loro creazione e che, in larga parte, è rimasta incompleta o semplicemente si è degradata non il passare del tempo e va totalmente recuperata. Parliamo di invasi, depuratori, palafiere, strutture per l'insediamento di aziende. Un'enorme dotazione oggi rimasta un po' nel limbo di una perenne trasformazione da Asi ad Irsap e che, ancora oggi, attende provvedimenti da parte della Politica regionale. Da quanto ci è stato fin qui comunicato, i progetti vi sarebbero già, quel che manca è molto più concretamente l'individuazione dei fondi ai quali si potrà attingere per il recupero completamento delle opere e, soprattutto, cosa farne successivamente, dato che lo sviluppo industriale che questa aree hanno portato è certamente inferiore a quello inizialmente sperato-immaginato.

COLLAUDATORI Necessaria l'iscrizione ad un albo professionale Approvata la richiesta degli Architetti: ora i collaudatori dovranno possedere il requisito dell'iscrizione a un Ordine professionale. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha accolto l'introduzione dell'obbligo dell'iscrizione all'Ordine per la figura del collaudatore delle amministrazioni pubbliche, incaricato di eseguire il collaudo tecnico-amministrativo per le opere pubbliche, nello schema di decreto attuativo del Codice dei contratti sui collaudi. La notizia incontra il pieno consenso di Alfonso Cimino, presidente dell'Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento: "E' un obiettivo raggiunto - afferma Cimino - è molto importante che i collaudatori, anche se dipendenti della pubblica amministrazione, siano iscritti all'Ordine professionale e possano essere adeguatamente aggiornati e formati, come i liberi professionisti. E su questo punto, il Consiglio nazionale degli Architetti si è dibattuto a lungo, considerato che in una prima istanza, la proposta formulata dal Consiglio nazionale degli Architetti non è stata accolta, provocando una ferma posizione di archi tetti e ingegneri. A questo importante traguardo, si aggiunge la pubblicazione degli schemi per i bandi dei concorsi di progettazione, idee e un grado e due gradi, dal Consiglio nazionale e dal Dipartimento del Lavori pubblici retto da Rino La Mendola". "Siamo soddisfatti - dichiara Rino La Mendola - di aver convinto l'Assemblea sulla necessità che la figura del controllare dei processi di esecuzione di un'opera pubblica, debba essere qualificata almeno quanto le altre figure professionali che svolgono attività controllate dallo stesso collaudatore".

CONTRADA CARRUBBELLA SANTA ZITA
Una discarica a pochi metri dal mare. Contrada Carrubbella Santa Zita, a pochi passi dal mare una discarica a cielo aperto. Materassi dismessi, vecchi mobili non più utilizzabili e tracce di una recente combustione degli inerti. Il tutto ad una distanza irrisoria dalla spiaggia della Rocca, una delle più belle della costa licatese. La segnalazione - girata al nostro giornale - arriva dalla sezione locale dell'associazione di volontariato Aisa non nuova a questo genere di monitoraggio. "Una pattuglia dell'associazione Aisa associazione Italiana sicurezza ambientale - scrivono dalla sezione locale - ha rinvenuto alcune discariche, site in Contrada Carrubbella Santa Zita, su tutto il tratto stradale. Tra i rifiuti, mobili vecchi, materassi, scarti di edilizia, chiodi, amianto. La pattuglia era composta da due operatori volontari, del ritrovamento è stata avvisata la Polizia locale del distaccamento di Licata". La presenza degli ammassi di spazzatura e rifiuti è stata pertanto segnalata anche al comando di Polizia Municipale di Piazzale Libia. Inutile sottolineare che l'estate è ormai alle porte e il tempo stringe. Servirebbe un celere intervento di bonifica di quest'area rimuovendo il pattume e gli ingombranti rimasti ammonticchiati ormai da diverso tempo. Tra pochi giorni (un assaggio a dire il vero lo si è già avuto domenica scorsa), questo tratto di litorale verrà preso d'assalto dai bagnanti. Non può ovviamente essere questo il miglior biglietto da visita da presentare ai turisti stranieri e a quelli dell'hinterland.

GUIDE E OPERATORI TURISTICI preoccupati per l'immondizia che regna sovrana in città e nelle frazioni

MOBILITAZIONE CONTRO IL DEGRADO Concentramento domani pomeriggio alle ore 18 alla villetta dinanzi il Ragno d'Oro. GAETANO RAVANA' Ha sortito un certo effetto il nostro articolo sulla la denuncia di alcune guide turistiche e operatori del settore turismo sulla sporcizia che regna sovrana in città e nelle frazioni. Un bruttissimo biglietto da visita per chi spera di risollevarsi grazie alla presenza dei turisti che arrivano ed anche parecchi nella città dei templi, ma alcuni preferiscono scappare visto il ricettacolo che impera sovrano. Domani, alle ore 18, si terrà una manifestazione di protesta con concentramento alla villetta dinanzi al Ragno d'Oro, a San Leone. Una giornata di mobilitazione in vista dell'ormai imminente stagione estiva. L'operatore turistico Andrea Barbera, che è l'organizzatore principale, è infuriato: «La situazione è drammaticamente peggiorata. I rifiuti risiedono da mesi, le pulizie post week end che prima vedevamo non esistono più. I più danno la colpa alla differenziata, che invece sposiamo in toto. Lo stato di abbandono in cui versa la località balneare e tutto l'hinterland è devastante. Qui non si parla solo di rifiuti per strada, ma di mancanza di decoro urbano, pulizia e manutenzione delle strade, dei marciapiedi, delle aiuole del lungomare, della pista ciclabile lungo il viale delle dune, la mancanza di parcheggi, di bagni pubblici, un piano del traffico che snellisca nei giorni di maggiore afflusso la circolazione stradale. San Leone durante i giorni festivi si blocca puntualmente, non ci sono parcheggi sufficienti per il flusso di visitatori e gli automobilisti restano bloccati nel traffico anche per ore, provocando inquinamento acustico e ambientale» . «Non si possono sostituire le leggi civiche e morali con quelle dell'arte e del bello - aggiunge la guida turistica Marco Falzone che per primo ha lanciato l'allarme del fuggi fuggi dei turisti - (per quanto queste ultime possano essere importanti). La ricerca di piaceri artistici raffinati (nel nostro caso resi effimeri dal contesto) risulta essere di difficile attuazione in una società come quella agrigentina dominata dall'interesse materiale e dal profitto».


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