Livesicilia.it
Dal
Comune all'ex Provincia
"Trasloca" il segretario
generale Giuseppe Vella
E'
durata appena sei mesi l'avventura di Giuseppe Vella a Palazzo delle
Aquile: il Segretario generale del
Comune è stato infatti nominato nuovo Segretario generale della
Città metropolitana, ossia l'ex Provincia. A firmare la nomina è
stato sempre il sindaco Leoluca Orlando, che prima come sindaco della
quinta città d'Italia ha scelto Vella per il Comune e oggi, in
qualità sindaco metropolitano, lo ha scelto per l'ex Provincia. Per
legge, infatti, i primi cittadini di Palermo, Catania e Messina sono
di diritto anche sindaci della Città metropolitana (almeno per ora).
Vella,
nominato a Palazzo delle Aquile lo scorso novembre e insediatosi a
dicembre, per il momento occuperà
entrambe le poltrone, almeno fino a quando Orlando non nominerà un
successore per il Comune. Il neo Segretario, con alle spalle una
lunga esperienza anche all'ex Provincia di Agrigento, prende così il
posto di Salvatore Currao, andato in pensione il primo giugno. Una
singolare coincidenza, visto che era stato proprio Currao a
precederlo come Segretario pro
tempore a
piazza Pretoria. Adesso
si apre la partita per il posto di Segretario al comune di Palermo:
una nomina non facile,
visto che al momento l'amministrazione è priva al momento sia del
Capo di Gabinetto che del Direttore generale e che quella del
Segretario è divenuta così una casella cruciale nella gestione
della burocrazia del capoluogo. "Ringrazio il dottor Vella - ha
dichiarato il Sindaco - per la sua disponibilità a supportare il
lavoro dell'Amministrazione comunale nella fase di individuazione del
nuovo vertice burocratico dell'ente.
Ex province. interviene la Cisl
"Sulle ex Province non può calare il silenzio. Il rischio che s'intravede, è che entro qualche mese lo stallo degeneri in paralisi. Nel blocco istituzionale e sul fronte dei servizi": una ipoteca che pende su strade, scuole, fasce sociali deboli. Sui seimila dipendenti, sugli 800 delle Partecipate e sui 600 precari degli enti di area vasta. A lanciare l'allarme sull'assetto e sul funzionamento di Liberi consorzi e Città metropolitane, sono Cisl e Cisl Fp siciliane che, in una nota firmata dai segretari Mimmo Milazzo e Paolo Montera, chiedono al governo Musumeci, una volta archiviate le elezioni amministrative di domenica, di "convocare, già la prossima settimana, l'Osservatorio regionale previsto dall'articolo 25 della legge 15/2015". Un passaggio in ossequio alla legge 23 del 2015, "affinché sulla base del confronto con le organizzazioni sindacali, si vada a un accordo programmatico che fissi le linee guida del riordino di questi enti". Ma per Cisl e Cisl Fp va anche sviluppato, già dai prossimi giorni con il nuovo governo nazionale, il "confronto istituzionale sugli oltre 200 milioni annui di prelievo forzoso, che fin qui ha funzionato come vera e propria palla al piede". "Non si può più tergiversare", affermano Milazzo e Montera. "Va chiusa questa annosa e drammatica pagina della storia siciliana. E bisogna recuperare i ritardi finora accumulati".
Rifiuti,
i ritardi del Palazzo
La dannazione della Sicilia
Mazara
del Vallo carica di immondizia. Proprio alle porte dell'estate.
Un disastro. Il sindaco Nicola Cristaldi ha fatto sentire ieri
il suo grido di dolore.
Non si sa dove portare i rifiuti, dice. Non è un problema isolato.
Nel Trapanese si soffre anche perché la discarica Borranea è quasi
satura. "Non è di certo una situazione tranquillizzante -
commenta a Livesicilia Francesco
Messineo, ancora
per pochi giorni commissario a Trapani - anche perché i lavori per
la costruzione della nuova vasca richiedono tempi lunghi per le
necessarie autorizzazioni".
Poi
ci sono i Comuni che scaricavano a Siculiana. La
mancata concessione della deroga da parte di Roma, di cui abbiamo
parlato ieri, li ha inguaiati. Una parte potranno portare i rifiuti a
Lentini, dove ormai portano tutte le strade della munnizza siciliana
o quasi. Qualcuno si servirà della discarica, boccheggiante, di
Trapani. Gli altri? Stamattina ancora non era chiaro. Lo raccontava
il Giornale
di Sicilia:
una sessantina di Comuni, 320 tonnellate al giorno, per loro si cerca
una soluzione.
Ad
Agrigento, ad esempio, non sanno più che fare. E c'è la possibilità
che tocchi chiedere ai cittadini di riportarsi la spazzatura a
casa. L'assessore
all'Ambiente Nello Hamel, infatti, comunica che ancora non è stata
firmata l'ordinanza regionale che consente al Comune e agli altri
Comuni della Srr di poter conferire i rifiuti indifferenziati in
discarica. "Questa situazione - spiega - potrebbe impedire
domani il ritiro dei rifiuti, tuttavia poiché l'autorizzazione
potrebbe arrivare anche in tarda serata, si invitano i cittadini a
una piena collaborazione; quindi a depositare i mastelli
dell'indifferenziata tenendo conto che,se non arriva l'autorizzazione
regionale e non viene effettuata la raccolta, essi dovranno riportare
i rifiuti a casa".
L'ultimo
affanno arriva perché Roma ha
detto basta alle deroghe sulle discarche per l'emergenza siciliana.
E secondo il Movimento 5 Stelle, dietro ci sarebbe anche un ritardo
nella presentazione della richiesta di deroga da parte della Regione.
"Sappiamo - ha detto il grillino Giampiero Trizzino - che solo
da poco la Regione avrebbe richiesto una proroga, quando invece
avrebbe dovuto muoversi con anticipo".
Insomma,
come se non bastasse un'emergenza che si protrae da una vita,
un sistema fallimentare e con venature inquietanti, un buco nero di
disservizi, costi eccessivi, riforme mancate e ombre di infiltrazioni
illecite di ogni genere e sorta, come se non bastasse tutto questo
nel guazzabuglio rovinoso dei rifiuti in Sicilia, ecco anche i tempi
lenti della macchina amministrativa a complicare le cose. Tempi
lenti insopportabili. E questo lo sperimentano, per altri versi,
sulla propria pelle i palermitani. Nel
capoluogo la munnizza appare e scompare come un fiume carsico. Per
ora si fa vedere - e annusare - in abbondanza. La partecipata del
Comune che si occupa di igiene ambientale è allo sbando. Da
otto mesi la Rap è acefala. Non
c'è cda, non c'è presidente. I superstiti cercano di garantire
l'ordinaria amministrazione ma i risultati sono sotto gli occhi di
tutti . Strade sporche e piene di buche, discariche a cielo aperto,
scenari raccapriccianti. Repubblica oggi
fotografa i numeri dello sbando dell'azienda, dai mezzi guasti al
deficit di personale, soprattutto in settori come lo spazzamento o la
manutenzione delle strade. Fino a qualche anno fa spazzavano le
strade in 350, oggi sono 200. Dei 566mila metri di asfalto fuori uso
tra 2016 e 2017 solo il 34 per cento è stato sistemato.Eppure da
otto mesi l'azienda è lasciata senza vertici, abbandonata. Un
ritardo che appare inconcepibile.
È
difficile rassegnarsi a questa sorta di dannazione irreversibile.
Dove non si gonfiano le tasche di privati, dove non arrivano le ombre
di infiltrazioni e condizionamenti di matrice affaristica da parte di
gruppi di pressione o addirittura della mafia (la casistica delle
inchieste giudiziarie sul tema è alquanto ricca e in continuo
aggiornamento), tocca "accontentarsi" di un servizio in mano
pubblica ma inefficiente e costoso. Cambiando l'ordine dei fattori,il
risultato per l'utenza non cambia: la puzza della munnizza resta
sempre la stessa. Aspettando che il caldo ci metta il carico.
agrigentooggi.it
Venerdì il convegno su Anticorruzione nella pubblica amministrazione
Si parlerà di "Anticorruzione nella pubblica Amministrazione: Semplificazione, pubblicità e trasparenza nella legislazione vigente" nel corso del seminario di formazione organizzato dal Libero Consorzio Comunale, in programma l'8 giugno nello spazio Temenos in Via Pirandello ad Agrigento.L'evento è patrocinano dalla Regione, l'Assemblea Regionale Siciliana, Università degli Studi di Palermo, l'Ordine degli Architetti di Agrigento, l'Ordine degli Avvocati di Sciacca, l'Ordine dei Commercialisti di Agrigento e l'Ordine degli Ingegneri di Agrigento. La partecipazione da diritto ai crediti formativi riconosciuti dai rispettivi ordini professionali. I lavori prenderanno il via alle 9 con la registrazione dei partecipanti alla sessione antimeridiana. Alle 9.30 sono previsti i saluti di Girolamo Alberto Di Pisa, Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e di Fabrizio Micari, Magnifico Rettore Università degli Studi di Palermo. A moderare i lavori del seminario è stato chiamato il giornalista Salvatore Parlagreco.La prima relazione sarà tenuta da Calogero Ferlisi, Presidente del TAR Sicilia, alle ore 10 sul tema: "Riflessioni in tema di trasparenza della pubblica Amministrazione e diritto di accesso agli atti". Alle ore ore 10.30 il Maurizio Graffeo, Presidente Sezione di controllo della Corte dei Conti Regione Siciliana svolgerà il proprio intervento su: "La Corte dei Conti ed il sistema dei controlli nell'attività di prevenzione della corruzione". Seguirà, alle ore 11 il Colonnello Pietro Maggio Comandante provinciale Guardia di Finanza di Agrigento che parlerà di "Anticorruzione e trasparenza: il ruolo della Guardia di Finanza". Alle ore 11.30 Maria Cristina Cavallaro Docente di Diritto Amministrativo UniPa chiuderà la sessione antimeridiana con una relazione su: "La trasparenza come controllo e buona Amministrazione".Alle ore 14.30 è prevista la registrazione dei partecipanti alla sessione pomeridiana con la ripresa dei lavori e l'intervento alle ore 15 di Luigi Patronaggio Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento su: "Il sistema repressivo della corruzione".
Alle ore 15.30 Caterina Ventimiglia Docente di Diritto Amministrativo UniPa parlerà di: "Nomina ruolo e poteri della figura del responsabile dei nuovi controlli anticorruzione". Seguirà alle ore 16.00 la relazione del Colonnello Giovanni Pellegrino Comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri di Agrigento su: "Capacità operative ed informative dell'Arma dei Carabinieri nel contrasto ai fenomeni corruttivi". L'ultimo intervento, alle ore 16.30, sarà curato da Maria Spatola Dirigente Divisione Anticrimine Questura di Agrigento sul tema: "Le attività della Polizia di Stato nella prevenzione e nel contrasto della corruzione".
AGRIGENTONOTIZIE
VIADOTTO PETRUSA CHIUSO DA 17 MESI,
PUBBLICATO IL BANDO DI GARA
I lavori di ricostruzione del
ponte prevedono un investimento di oltre 2 milioni e 700 mila euro e
una durata dell'intervento pari a 300 giorni
Passi avanti per la ricostruzione del
viadotto Petrusa, chiuso da 17 mesi. È stato pubblicato in Gazzetta
Ufficiale il bando di gara relativo ai lavori per il ponte sulla
strada statale 122 "Agrigentina". Lo ha reso noto l'Anas. I
lavori di ricostruzione del viadotto prevedono un investimento di
oltre 2 milioni e 700 mila euro e una durata dell'intervento pari a
300 giorni. L'appalto - proseguono dall'Anas - verrà aggiudicato
mediante il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa,
assegnando un massimo di 30 punti al prezzo e un massimo di 70 punti
alla componente qualitativa, con la finalità di valorizzare
pienamente la qualità delle offerte.
Anas - si legge in una nota - ha
aderito al protocollo d'Intesa tra le prefetture della Regione
Siciliana del 14 novembre 2016, per garantire il rispetto della
legalità nei cantieri. Le offerte digitali dovranno pervenire,
esclusivamente in formato elettronico, sul Portale Acquisti di Anas,
pena esclusione, entro le ore 12 di martedì 10 luglio 2018.
La pubblicazione del bando arriva dopo
un lungo iter per l'approvazione del progetto e dopo che, nei mesi
scorsi, i residenti di contrada Petrusa avevano citato l'Anas per
il risarcimento del danno patrimoniale causato dalla mancata
ricostruzione del ponte Petrusa.
PRATICA FORENSE, AL VIA CONVENZIONE
TRA IL POLO DI AGRIGENTO E L'ATENEO DI PALERMO
Ha espresso parere favorevole la
commissione "Attività didattiche e assicurazione della qualità
della formazione" del Senato Accademico dell'Università degli
Studi di Palermo
Al via la convenzione per i tirocini
professionalizzanti tra l'Ordine degli avvocati di Agrigento e
l'Università degli Studi di Palermo. Ha espresso parere favorevole
la commissione "Attività didattiche e assicurazione della
qualità della formazione" del Senato Accademico dell'Università
degli Studi di Palermo, presieduta da Aldo Schiavello, su proposta
del rappresentante degli studenti, Antonio Di Naro.
Il 2 febbraio del 2017, il Consiglio
Nazionale Forense e la Conferenza Nazionale dei Direttori di
Giurisprudenza e delle Scienze Giuridiche, hanno infatti approvato la
convenzione quadro che consente agli studenti di giurisprudenza, di
tutte le università italiane, di svolgere sei mesi di pratica
forense durante lo svolgimento del percorso universitario. Gli
Studenti, una volta laureati, dovranno effettuare un solo anno di
pratica forense prima di presentarsi all'esame di abilitazione per
accedere alla professione di avvocato.
Un traguardo che si prefigge di
raggiungere due obiettivi: ridurre i tempi di ingresso alla
professione da parte dei laureati in Giurisprudenza; consentire ai
discenti di apprendere tecniche di struttura e strumenti di esercizio
della professione di avvocato, in costanza degli studi universitari;
studi, dal carattere, notoriamente, teorico.
Si tratta di una importante
provvedimento - dichiara Antonio Di Naro - . Il polo universitario
della provincia di Agrigento sta vivendo momenti di grande
difficoltà. E' nostro dovere tutelarne gli iscritti con ogni mezzo a
disposizione. L'entrata in vigore della convenzione stipulata tra
l'ordine degli avvocati di Agrigento e l'Università di Palermo,
consentirà agli studenti della Facoltà di Giurisprudenza del Polo
di Agrigento, se in possesso dei requisiti previsti per l'accesso al
tirocinio, di potere svolgere l'attività di tirocinio anticipato, in
loco, senza doversi più spostare alla volta del capoluogo siciliano.
LA SICILIA
L'appalto all'impresa Faranda con
sede a Ficarra (Me).
Previsti 120 giorni di lavoro.
ISTITUTO TECNICO "RE CAPRIATA"
AGGIUDICATA LA MANUTENZIONE.
Impermeabilizzazione e copertura dei
laboratori, sostituzione degli infissi esterni e degli impianti.
GIUSEPPE CELLURA
Istituto tecnico "Filippo Re
Capriata", aggiudicato l'appalto per la manutenzione
straordinaria. A renderlo noto è l'ufficio gare del Libero Consorzio
di Agrigento. Si conclude così anche la lunga trama burocratica che
porterà all'avvio dei lavori nel plesso scolastico di via Campobello
diretto dal preside Sergio Coniglio. "Continua l'impegno del
Libero Consorzio Comunale di Agrigento per il miglioramento delle
condizioni degli istituti scolastici di propria competenza - si legge
in una nota dell'ex Provincia - nell'ultima tornata di gare, infatti,
l'Ufficio Gare ha aggiudicato l'appalto per i lavori di manutenzione
straordinaria dell'Istituto Tecnico "Filippo Re Capriata"
di Licata, dell'importo complessivo di 182.179,44 euro. L'appalto è
stato aggiudicato provvisoriamente all'impresa Faranda Pietro, con
sede a Ficarra (Messina), che ha offerto il maggior ribasso non
anomalo del 37,7458% sull'importo soggetto a ribasso di 176.572,34
euro per un importo netto di 109.923,70 euro, a cui vanno aggiunti
5.607,10 euro per oneri di sicurezza non soggetti
a ribasso (importo contrattuale
complessivo di 115.530,80 euro più iva). Seconda in graduatoria -
prosegue il Libero Consorzio - la Kalos Group srl di Agrigento, che
ha offerto il ribasso del 37,7140%. Alla gara hanno partecipato 259
imprese". L'edificio oltre alla Ragioneria ospita anche
l'Alberghiero. L'intervento nello specifico riguarda
l'impermeabilizzazione e copertura dei laboratori, la sostituzione
degli infissi esterni e degli impianti. I fondi stanziati erano così
suddivisi:
182.179,44 euro come importo
complessivo dell'appalto (compresi Oneri per la Sicurezza) di cui:
5.607,10 euro di oneri per l'attuazione dei piani della sicurezza non
soggetti a ribasso e 176.572,34 euro come importo a base d'asta al
netto degli oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza. Il termine
per l'esecuzione dei lavori è idi 120 giorni consecutivi e continui,
a decorrere dal giorno del verbale di consegna dei lavori. A
coordinare le operazioni è stato il Libero Consorzio di Agrigento
poiché il plesso diretto dal preside Sergio Coniglio ricade sotto la
competenza dell'ex Provincia Regionale di Agrigento come del resto
tutti gli istituti scolastici d'istruzione superiore presenti sul
territorio comunale. Dopo quello che riguarderà la Don Milani (di
competenza comunale trattar
dosi di una scuola elementare), un
altro cantiere è pronto pertanto, essere aperto a poche decine di
metri di distanza. Entrambi i plessi saranno interessati da
interventi - restyling che - una volta portato a termine - daranno un
volto nuovo agli edifici che li ospitano. COI noto, sempre a livello
di edili scolastica, il Libero Consorzio di Agrigento ha nei mesi
scorsi aggiudicato anche la manutenzione straordinaria del Liceo
classico "Vincenzo Linares" di via Preside Salvatore
Malfitano pronta anche questa a decollare.
DIRITTI DEI DISABILI, NATO
L'OSSERVATORIO REGIONALE
OBIETTIVI.
Lavorerà con la pubblica
amministrazione sui servizi essenziali richiesti.
PALERMO. Ruggero Razza, assessore
regionale alla Salute e Mariella Ippolito, assessore alle Politiche
sociali l'avevano promesso. Nel corso della lunga maratona di cinque
ore, a marzo, con oltre trenta associazioni di disabili,
l'Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità sarebbe
nato presto con finalità pratiche e operative a supporto del
rapporto con la pubblica amministrazione chiamata a garantire i
servizi essenziali nel settore.
Adesso un altro passo è stato
compiuto. Martedì infatti si è insediato all'Assessorato Regionale
delle Politiche Sociali l'organismo in questione, preceduto dal
Comitato tecnico-scientifico.
Davanti, come orizzonte e campo
d'azione nel medio periodo, un programma di azione biennale per la
promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità:
«Nel decreto di costituzione - ha spiegato l'assessore Mariella
Ippolito - abbiamo pensato ad una realtà aperta che metta insieme
diversabili e professionalità, ponendo la persona al centro
dell'integrazione sociosanitaria».
A fare da partner sul campo figurano
anche Anci, Ufficio Scolastico Regionale, Asp,lnps che sono alcuni
dei soggetti istituzionali coinvolti nell'Osservatorio.
A coadiuvare l'assessore Ippolito
saranno anche i dirigenti generali Salvatore Giglione e Maria Letizia
Di Liberti, rispettivamente dei Dipartimenti della Famiglia e delle
Attività Sanitarie e Osservatorio epidemiologico. Una delle priorità
già individuate è quella di sterilizzare le duplicazioni esistenti
e le varie sovrapposizioni con altri organismi istituzionali presenti
sul territorio.
Già in passato, all'interno delle
esperienze portate avanti dal precedente esecutivo regionale, a guida
Crocetta, non è un mistero che organismi di rappresentanza del
genere e strumenti di confronto avevano girato a vuoto proprio per la
mancanza di una regia unificata.
La mancata corrispondenza tra la
Consulta regionale della disabilità e l'osservatorio era stato uno
degli argomenti al centro del dibattito, nei mesi scorsi, nella fase
di riorganizzazione delle strutture di supporto alla tematica sui
disabili.
Tanto Ippolito quanto Razza non avevano
fatto mistero di volere inndurre dei correttivi rispetto al pasto
ottimizzando la rappresentanza del mondo delle associazioni.
Dell'organismo, che opererà a titolo
gratuito per quanto riguarda i suoi componenti, faranno parte, come
legge nel decreto di nomina,"un rappresentante competente nel
campo della disabilità e della Valutazione Multidisciplinare per
ciascuna del nove ASP, un rappresentante d mondo della scuola
delegato dall'ufficio Scolastico regionale, un rappresentante dell'
INPS regionale, un rappresentante per ognuna delle forze sindacali
maggiormente rappresentative con esperienza in materia di diritti dei
disabili.
E ancora un rappresentante per ognuna
delle associazioni di cooperative maggiormente rappresentate con
esperienza in materia dei diritti dei disabili, tre rappresentanti
delle organizzazioni a carattere nazionale o regionale
rappresentative di persone disabili, e di volontariato, presenti
nella Regione, tre rappresentanti dei familiari di persone con
disabilità, un dirigente o funzionario del Dipartimento della
famiglia e delle politiche sociali".
ANAS. Le offerte per la
ricostruzione potranno arrivare fino allO luglio, poi ci saranno 300
giorni per i lavori.
VIADOTTO PETRUSA, VIA ALLA GARA.
Considerati i tempi burocratici, la
consegna delle opere e i lavori da eseguire, non vedremo traccia
della nuova statale 122 prima della fine del 2019.
GIOACCHINO SCHICCHI
Viadotto Petrusa, a 17 mesi dall
chiusura e abbattimento dell'opera, arriva la gara d'appalto per la
sua ricostruzione. Ad oltre 2 mesi di distanza dalla prima scadenza
comunicata agli organi d'informazione, Anas ha annunciato che il
bando è stato pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta ufficiale. Ci
sarà tempo fino al lO luglio per proporre delle offerte, poi si
provvederà all'aggiudicazione di lavori per oltre 2 milioni e
700mila euro e, soprattutto, dalla durata di 300 giorni.
Significa che, considerati i tempi
burocratici della gara, la successiva consegna delle opere e il tempo
necessario ai lavori, non vedremo traccia della nuova ss122 prima
della fine del2019, inizio del 2020.
Tutto per costruire e installare un
"semplice" viadotto in metallo, come quelli che già si
trovano lungo la statale 640, cui aggiungere comunque tre pilastri in
fondazione, uno dei quali scenderà nell'area del fiume San Biagio.
Per questo sarà necessaria una deviazione provvisionale del "canale
di magra", così come si dovrà realizzare una piazzola sulla
sponda sinistra per consentire la demolizione e ricostruzione della
campata "superstite", rimasta ancora in piedi sul lato
"favarese" del viadotto. Tutte opere che saranno poi
eliminate finiti gli interventi, e che saranno anzi sostituite da
lavori di manutenzione e messa in sicurezza dell'alveo del fiume.
Se da un lato non resta che attende-
re il completamento delle opere, e, soprattutto, sperare che non ci
siano problemi di sorta che possano rallentare l'aggiudicazione e la
realizzazione dei lavori, dall'altro non si può guardare con
preoccupazione. alle condizioni in cui versa la viabilità secondaria
che consente non solo di raggiungere Favara, ma anche Agrigento
provenendo dalle zone a valle.
In più punti queste arterie presentano
infatti profondi segni di dissesto causati appunto dall'aumento
vertiginoso della quantità di traffico che qui viene dirottato, e il
rischio è che in prospettiva alcune di queste possano essere anche
chiuse, dato che gli enti competenti (nel caso specifico Libero
Consorzio di Agrigento e Comune di Favara) non hanno le risorse
economiche necessarie per provvedere a manutenzioni straordinarie di
questa portata. Particolarmente gravi sono le condizioni ad esempio
di via Guevara: se nel tratto Provinciale è stato già imposto il
limite di velocità a 30 km orari a causa delle buche, nella parte di
ingresso alla città di Favara la carreggiata è ristretta a causa di
un vasto crollo che potrebbe evolvere negativamente in futuro.
Quindi, se da un lato si è certamente contenti del fatto che il
viadotto sia in via di ricostruzione, contemporaneamente rimane la
preoccupazione per la tenuta del sistema complessivo, perché il
rischio reale è che, tra ritardi, tempi tecnici, necessità varie, a
fare le spese di tutto questo rimangano come sempre solo i cittadini.