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Rassegna stampa del 7 giugno 2018

Livesicilia.it
Dal Comune all'ex Provincia 
"Trasloca" il segretario generale Giuseppe Vella

E' durata appena sei mesi l'avventura di Giuseppe Vella a Palazzo delle Aquile: il Segretario generale del Comune è stato infatti nominato nuovo Segretario generale della Città metropolitana, ossia l'ex Provincia. A firmare la nomina è stato sempre il sindaco Leoluca Orlando, che prima come sindaco della quinta città d'Italia ha scelto Vella per il Comune e oggi, in qualità sindaco metropolitano, lo ha scelto per l'ex Provincia. Per legge, infatti, i primi cittadini di Palermo, Catania e Messina sono di diritto anche sindaci della Città metropolitana (almeno per ora). Vella, nominato a Palazzo delle Aquile lo scorso novembre e insediatosi a dicembre, per il momento occuperà entrambe le poltrone, almeno fino a quando Orlando non nominerà un successore per il Comune. Il neo Segretario, con alle spalle una lunga esperienza anche all'ex Provincia di Agrigento, prende così il posto di Salvatore Currao, andato in pensione il primo giugno. Una singolare coincidenza, visto che era stato proprio Currao a precederlo come Segretario pro tempore a piazza Pretoria. Adesso si apre la partita per il posto di Segretario al comune di Palermo: una nomina non facile, visto che al momento l'amministrazione è priva al momento sia del Capo di Gabinetto che del Direttore generale e che quella del Segretario è divenuta così una casella cruciale nella gestione della burocrazia del capoluogo. "Ringrazio il dottor Vella - ha dichiarato il Sindaco - per la sua disponibilità a supportare il lavoro dell'Amministrazione comunale nella fase di individuazione del nuovo vertice burocratico dell'ente.

Ex province. interviene la Cisl

"Sulle ex Province non può calare il silenzio. Il rischio che s'intravede, è che entro qualche mese lo stallo degeneri in paralisi. Nel blocco istituzionale e sul fronte dei servizi": una ipoteca che pende su strade, scuole, fasce sociali deboli. Sui seimila dipendenti, sugli 800 delle Partecipate e sui 600 precari degli enti di area vasta. A lanciare l'allarme sull'assetto e sul funzionamento di Liberi consorzi e Città metropolitane, sono Cisl e Cisl Fp siciliane che, in una nota firmata dai segretari Mimmo Milazzo e Paolo Montera, chiedono al governo Musumeci, una volta archiviate le elezioni amministrative di domenica, di "convocare, già la prossima settimana, l'Osservatorio regionale previsto dall'articolo 25 della legge 15/2015". Un passaggio in ossequio alla legge 23 del 2015, "affinché sulla base del confronto con le organizzazioni sindacali, si vada a un accordo programmatico che fissi le linee guida del riordino di questi enti". Ma per Cisl e Cisl Fp va anche sviluppato, già dai prossimi giorni con il nuovo governo nazionale, il "confronto istituzionale sugli oltre 200 milioni annui di prelievo forzoso, che fin qui ha funzionato come vera e propria palla al piede". "Non si può più tergiversare", affermano Milazzo e Montera. "Va chiusa questa annosa e drammatica pagina della storia siciliana. E bisogna recuperare i ritardi finora accumulati".


Rifiuti, i ritardi del Palazzo 
La dannazione della Sicilia

Mazara del Vallo carica di immondizia. Proprio alle porte dell'estate. Un disastro. Il sindaco Nicola Cristaldi ha fatto sentire ieri il suo grido di dolore. Non si sa dove portare i rifiuti, dice. Non è un problema isolato. Nel Trapanese si soffre anche perché la discarica Borranea è quasi satura. "Non è di certo una situazione tranquillizzante - commenta a Livesicilia Francesco Messineo, ancora per pochi giorni commissario a Trapani - anche perché i lavori per la costruzione della nuova vasca richiedono tempi lunghi per le necessarie autorizzazioni".
Poi ci sono i Comuni che scaricavano a Siculiana. La mancata concessione della deroga da parte di Roma, di cui abbiamo parlato ieri, li ha inguaiati. Una parte potranno portare i rifiuti a Lentini, dove ormai portano tutte le strade della munnizza siciliana o quasi. Qualcuno si servirà della discarica, boccheggiante, di Trapani. Gli altri? Stamattina ancora non era chiaro. Lo raccontava il Giornale di Sicilia: una sessantina di Comuni, 320 tonnellate al giorno, per loro si cerca una soluzione.

Ad Agrigento, ad esempio, non sanno più che fare. E c'è la possibilità che tocchi chiedere ai cittadini di riportarsi la spazzatura a casa. L'assessore all'Ambiente Nello Hamel, infatti, comunica che ancora non è stata firmata l'ordinanza regionale che consente al Comune e agli altri Comuni della Srr di poter conferire i rifiuti indifferenziati in discarica. "Questa situazione - spiega - potrebbe impedire domani il ritiro dei rifiuti, tuttavia poiché l'autorizzazione potrebbe arrivare anche in tarda serata, si invitano i cittadini a una piena collaborazione; quindi a depositare i mastelli dell'indifferenziata tenendo conto che,se non arriva l'autorizzazione regionale e non viene effettuata la raccolta, essi dovranno riportare i rifiuti a casa".

L'ultimo affanno arriva perché Roma ha detto basta alle deroghe sulle discarche per l'emergenza siciliana. E secondo il Movimento 5 Stelle, dietro ci sarebbe anche un ritardo nella presentazione della richiesta di deroga da parte della Regione. "Sappiamo - ha detto il grillino Giampiero Trizzino - che solo da poco la Regione avrebbe richiesto una proroga, quando invece avrebbe dovuto muoversi con anticipo".

Insomma, come se non bastasse un'emergenza che si protrae da una vita, un sistema fallimentare e con venature inquietanti, un buco nero di disservizi, costi eccessivi, riforme mancate e ombre di infiltrazioni illecite di ogni genere e sorta, come se non bastasse tutto questo nel guazzabuglio rovinoso dei rifiuti in Sicilia, ecco anche i tempi lenti della macchina amministrativa a complicare le cose. Tempi lenti insopportabili. E questo lo sperimentano, per altri versi, sulla propria pelle i palermitani. Nel capoluogo la munnizza appare e scompare come un fiume carsico. Per ora si fa vedere - e annusare - in abbondanza. La partecipata del Comune che si occupa di igiene ambientale è allo sbando. Da otto mesi la Rap è acefala. Non c'è cda, non c'è presidente. I superstiti cercano di garantire l'ordinaria amministrazione ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti . Strade sporche e piene di buche, discariche a cielo aperto, scenari raccapriccianti. Repubblica oggi fotografa i numeri dello sbando dell'azienda, dai mezzi guasti al deficit di personale, soprattutto in settori come lo spazzamento o la manutenzione delle strade. Fino a qualche anno fa spazzavano le strade in 350, oggi sono 200. Dei 566mila metri di asfalto fuori uso tra 2016 e 2017 solo il 34 per cento è stato sistemato.Eppure da otto mesi l'azienda è lasciata senza vertici, abbandonata. Un ritardo che appare inconcepibile.

È difficile rassegnarsi a questa sorta di dannazione irreversibile. Dove non si gonfiano le tasche di privati, dove non arrivano le ombre di infiltrazioni e condizionamenti di matrice affaristica da parte di gruppi di pressione o addirittura della mafia (la casistica delle inchieste giudiziarie sul tema è alquanto ricca e in continuo aggiornamento), tocca "accontentarsi" di un servizio in mano pubblica ma inefficiente e costoso. Cambiando l'ordine dei fattori,il risultato per l'utenza non cambia: la puzza della munnizza resta sempre la stessa. Aspettando che il caldo ci metta il carico.

agrigentooggi.it
Venerdì il convegno su Anticorruzione nella pubblica amministrazione

 Si parlerà di "Anticorruzione nella pubblica Amministrazione: Semplificazione, pubblicità e trasparenza nella legislazione vigente" nel corso del seminario di formazione organizzato dal Libero Consorzio Comunale, in programma l'8 giugno nello spazio Temenos in Via Pirandello ad Agrigento.L'evento è patrocinano dalla Regione, l'Assemblea Regionale Siciliana, Università degli Studi di Palermo, l'Ordine degli Architetti di Agrigento, l'Ordine degli Avvocati di Sciacca, l'Ordine dei Commercialisti di Agrigento e l'Ordine degli Ingegneri di Agrigento. La partecipazione da diritto ai crediti formativi riconosciuti dai rispettivi ordini professionali. I lavori prenderanno il via alle 9 con la registrazione dei partecipanti alla sessione antimeridiana. Alle 9.30 sono previsti i saluti di Girolamo Alberto Di Pisa, Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e di Fabrizio Micari, Magnifico Rettore Università degli Studi di Palermo. A moderare i lavori del seminario è stato chiamato il giornalista Salvatore Parlagreco.La prima relazione sarà tenuta da Calogero Ferlisi, Presidente del TAR Sicilia, alle ore 10 sul tema: "Riflessioni in tema di trasparenza della pubblica Amministrazione e diritto di accesso agli atti". Alle ore ore 10.30 il  Maurizio Graffeo, Presidente Sezione di controllo della Corte dei Conti Regione Siciliana svolgerà il proprio intervento su: "La Corte dei Conti ed il sistema dei controlli nell'attività di prevenzione della corruzione". Seguirà, alle ore 11 il Colonnello Pietro Maggio Comandante provinciale Guardia di Finanza di Agrigento che parlerà di "Anticorruzione e trasparenza: il ruolo della Guardia di Finanza". Alle ore 11.30  Maria Cristina Cavallaro Docente di Diritto Amministrativo UniPa chiuderà la sessione antimeridiana con una relazione su: "La trasparenza come controllo e buona Amministrazione".Alle ore 14.30 è prevista la registrazione dei partecipanti alla sessione pomeridiana con la ripresa dei lavori e l'intervento alle ore 15 di Luigi Patronaggio Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento su: "Il sistema repressivo della corruzione".
Alle  ore 15.30  Caterina Ventimiglia Docente di Diritto Amministrativo UniPa parlerà di: "Nomina ruolo e poteri della figura del responsabile dei nuovi controlli anticorruzione". Seguirà alle ore 16.00 la relazione del Colonnello Giovanni Pellegrino Comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri di Agrigento su: "Capacità operative ed informative dell'Arma dei Carabinieri nel contrasto ai fenomeni corruttivi".  L'ultimo intervento, alle ore 16.30, sarà curato da Maria Spatola Dirigente Divisione Anticrimine Questura di Agrigento sul tema: "Le attività della Polizia di Stato nella prevenzione e nel contrasto della corruzione".

AGRIGENTONOTIZIE
VIADOTTO PETRUSA CHIUSO DA 17 MESI, PUBBLICATO IL BANDO DI GARA

I lavori di ricostruzione del ponte prevedono un investimento di oltre 2 milioni e 700 mila euro e una durata dell'intervento pari a 300 giorni Passi avanti per la ricostruzione del viadotto Petrusa, chiuso da 17 mesi. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando di gara relativo ai lavori per il ponte sulla strada statale 122 "Agrigentina". Lo ha reso noto l'Anas. I lavori di ricostruzione del viadotto prevedono un investimento di oltre 2 milioni e 700 mila euro e una durata dell'intervento pari a 300 giorni. L'appalto - proseguono dall'Anas - verrà aggiudicato mediante il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, assegnando un massimo di 30 punti al prezzo e un massimo di 70 punti alla componente qualitativa, con la finalità di valorizzare pienamente la qualità delle offerte. Anas - si legge in una nota - ha aderito al protocollo d'Intesa tra le prefetture della Regione Siciliana del 14 novembre 2016, per garantire il rispetto della legalità nei cantieri. Le offerte digitali dovranno pervenire, esclusivamente in formato elettronico, sul Portale Acquisti di Anas, pena esclusione, entro le ore 12 di martedì 10 luglio 2018. La pubblicazione del bando arriva dopo un lungo iter per l'approvazione del progetto e dopo che, nei mesi scorsi, i residenti di contrada Petrusa avevano citato l'Anas per il risarcimento del danno patrimoniale causato dalla mancata ricostruzione del ponte Petrusa.

PRATICA FORENSE, AL VIA CONVENZIONE TRA IL POLO DI AGRIGENTO E L'ATENEO DI PALERMO

Ha espresso parere favorevole la commissione "Attività didattiche e assicurazione della qualità della formazione" del Senato Accademico dell'Università degli Studi di Palermo Al via la convenzione per i tirocini professionalizzanti tra l'Ordine degli avvocati di Agrigento e l'Università degli Studi di Palermo. Ha espresso parere favorevole la commissione "Attività didattiche e assicurazione della qualità della formazione" del Senato Accademico dell'Università degli Studi di Palermo, presieduta da Aldo Schiavello, su proposta del rappresentante degli studenti, Antonio Di Naro. Il 2 febbraio del 2017, il Consiglio Nazionale Forense e la Conferenza Nazionale dei Direttori di Giurisprudenza e delle Scienze Giuridiche, hanno infatti approvato la convenzione quadro che consente agli studenti di giurisprudenza, di tutte le università italiane, di svolgere sei mesi di pratica forense durante lo svolgimento del percorso universitario. Gli Studenti, una volta laureati, dovranno effettuare un solo anno di pratica forense prima di presentarsi all'esame di abilitazione per accedere alla professione di avvocato. Un traguardo che si prefigge di raggiungere due obiettivi: ridurre i tempi di ingresso alla professione da parte dei laureati in Giurisprudenza; consentire ai discenti di apprendere tecniche di struttura e strumenti di esercizio della professione di avvocato, in costanza degli studi universitari; studi, dal carattere, notoriamente, teorico. Si tratta di una importante provvedimento - dichiara Antonio Di Naro - . Il polo universitario della provincia di Agrigento sta vivendo momenti di grande difficoltà. E' nostro dovere tutelarne gli iscritti con ogni mezzo a disposizione. L'entrata in vigore della convenzione stipulata tra l'ordine degli avvocati di Agrigento e l'Università di Palermo, consentirà agli studenti della Facoltà di Giurisprudenza del Polo di Agrigento, se in possesso dei requisiti previsti per l'accesso al tirocinio, di potere svolgere l'attività di tirocinio anticipato, in loco, senza doversi più spostare alla volta del capoluogo siciliano.


LA SICILIA
L'appalto all'impresa Faranda con sede a Ficarra (Me).

 Previsti 120 giorni di lavoro. ISTITUTO TECNICO "RE CAPRIATA" AGGIUDICATA LA MANUTENZIONE. Impermeabilizzazione e copertura dei laboratori, sostituzione degli infissi esterni e degli impianti. GIUSEPPE CELLURA Istituto tecnico "Filippo Re Capriata", aggiudicato l'appalto per la manutenzione straordinaria. A renderlo noto è l'ufficio gare del Libero Consorzio di Agrigento. Si conclude così anche la lunga trama burocratica che porterà all'avvio dei lavori nel plesso scolastico di via Campobello diretto dal preside Sergio Coniglio. "Continua l'impegno del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per il miglioramento delle condizioni degli istituti scolastici di propria competenza - si legge in una nota dell'ex Provincia - nell'ultima tornata di gare, infatti, l'Ufficio Gare ha aggiudicato l'appalto per i lavori di manutenzione straordinaria dell'Istituto Tecnico "Filippo Re Capriata" di Licata, dell'importo complessivo di 182.179,44 euro. L'appalto è stato aggiudicato provvisoriamente all'impresa Faranda Pietro, con sede a Ficarra (Messina), che ha offerto il maggior ribasso non anomalo del 37,7458% sull'importo soggetto a ribasso di 176.572,34 euro per un importo netto di 109.923,70 euro, a cui vanno aggiunti 5.607,10 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso (importo contrattuale complessivo di 115.530,80 euro più iva). Seconda in graduatoria - prosegue il Libero Consorzio - la Kalos Group srl di Agrigento, che ha offerto il ribasso del 37,7140%. Alla gara hanno partecipato 259 imprese". L'edificio oltre alla Ragioneria ospita anche l'Alberghiero. L'intervento nello specifico riguarda l'impermeabilizzazione e copertura dei laboratori, la sostituzione degli infissi esterni e degli impianti. I fondi stanziati erano così suddivisi: 182.179,44 euro come importo complessivo dell'appalto (compresi Oneri per la Sicurezza) di cui: 5.607,10 euro di oneri per l'attuazione dei piani della sicurezza non soggetti a ribasso e 176.572,34 euro come importo a base d'asta al netto degli oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza. Il termine per l'esecuzione dei lavori è idi 120 giorni consecutivi e continui, a decorrere dal giorno del verbale di consegna dei lavori. A coordinare le operazioni è stato il Libero Consorzio di Agrigento poiché il plesso diretto dal preside Sergio Coniglio ricade sotto la competenza dell'ex Provincia Regionale di Agrigento come del resto tutti gli istituti scolastici d'istruzione superiore presenti sul territorio comunale. Dopo quello che riguarderà la Don Milani (di competenza comunale trattar dosi di una scuola elementare), un altro cantiere è pronto pertanto, essere aperto a poche decine di metri di distanza. Entrambi i plessi saranno interessati da interventi - restyling che - una volta portato a termine - daranno un volto nuovo agli edifici che li ospitano. COI noto, sempre a livello di edili scolastica, il Libero Consorzio di Agrigento ha nei mesi scorsi aggiudicato anche la manutenzione straordinaria del Liceo classico "Vincenzo Linares" di via Preside Salvatore Malfitano pronta anche questa a decollare.

DIRITTI DEI DISABILI, NATO L'OSSERVATORIO REGIONALE OBIETTIVI.

 Lavorerà con la pubblica amministrazione sui servizi essenziali richiesti. PALERMO. Ruggero Razza, assessore regionale alla Salute e Mariella Ippolito, assessore alle Politiche sociali l'avevano promesso. Nel corso della lunga maratona di cinque ore, a marzo, con oltre trenta associazioni di disabili, l'Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità sarebbe nato presto con finalità pratiche e operative a supporto del rapporto con la pubblica amministrazione chiamata a garantire i servizi essenziali nel settore. Adesso un altro passo è stato compiuto. Martedì infatti si è insediato all'Assessorato Regionale delle Politiche Sociali l'organismo in questione, preceduto dal Comitato tecnico-scientifico. Davanti, come orizzonte e campo d'azione nel medio periodo, un programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità: «Nel decreto di costituzione - ha spiegato l'assessore Mariella Ippolito - abbiamo pensato ad una realtà aperta che metta insieme diversabili e professionalità, ponendo la persona al centro dell'integrazione sociosanitaria». A fare da partner sul campo figurano anche Anci, Ufficio Scolastico Regionale, Asp,lnps che sono alcuni dei soggetti istituzionali coinvolti nell'Osservatorio. A coadiuvare l'assessore Ippolito saranno anche i dirigenti generali Salvatore Giglione e Maria Letizia Di Liberti, rispettivamente dei Dipartimenti della Famiglia e delle Attività Sanitarie e Osservatorio epidemiologico. Una delle priorità già individuate è quella di sterilizzare le duplicazioni esistenti e le varie sovrapposizioni con altri organismi istituzionali presenti sul territorio. Già in passato, all'interno delle esperienze portate avanti dal precedente esecutivo regionale, a guida Crocetta, non è un mistero che organismi di rappresentanza del genere e strumenti di confronto avevano girato a vuoto proprio per la mancanza di una regia unificata. La mancata corrispondenza tra la Consulta regionale della disabilità e l'osservatorio era stato uno degli argomenti al centro del dibattito, nei mesi scorsi, nella fase di riorganizzazione delle strutture di supporto alla tematica sui disabili. Tanto Ippolito quanto Razza non avevano fatto mistero di volere inndurre dei correttivi rispetto al pasto ottimizzando la rappresentanza del mondo delle associazioni. Dell'organismo, che opererà a titolo gratuito per quanto riguarda i suoi componenti, faranno parte, come legge nel decreto di nomina,"un rappresentante competente nel campo della disabilità e della Valutazione Multidisciplinare per ciascuna del nove ASP, un rappresentante d mondo della scuola delegato dall'ufficio Scolastico regionale, un rappresentante dell' INPS regionale, un rappresentante per ognuna delle forze sindacali maggiormente rappresentative con esperienza in materia di diritti dei disabili. E ancora un rappresentante per ognuna delle associazioni di cooperative maggiormente rappresentate con esperienza in materia dei diritti dei disabili, tre rappresentanti delle organizzazioni a carattere nazionale o regionale rappresentative di persone disabili, e di volontariato, presenti nella Regione, tre rappresentanti dei familiari di persone con disabilità, un dirigente o funzionario del Dipartimento della famiglia e delle politiche sociali".

ANAS. Le offerte per la ricostruzione potranno arrivare fino allO luglio, poi ci saranno 300 giorni per i lavori.

VIADOTTO PETRUSA, VIA ALLA GARA. Considerati i tempi burocratici, la consegna delle opere e i lavori da eseguire, non vedremo traccia della nuova statale 122 prima della fine del 2019. GIOACCHINO SCHICCHI Viadotto Petrusa, a 17 mesi dall chiusura e abbattimento dell'opera, arriva la gara d'appalto per la sua ricostruzione. Ad oltre 2 mesi di distanza dalla prima scadenza comunicata agli organi d'informazione, Anas ha annunciato che il bando è stato pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta ufficiale. Ci sarà tempo fino al lO luglio per pro­porre delle offerte, poi si provvederà all'aggiudicazione di lavori per oltre 2 milioni e 700mila euro e, soprattutto, dalla durata di 300 giorni. Significa che, considerati i tempi burocratici della gara, la successiva consegna delle opere e il tempo necessario ai lavori, non vedremo traccia della nuova ss122 prima della fine del2019, inizio del 2020. Tutto per costruire e installare un "semplice" viadotto in metallo, come quelli che già si trovano lungo la statale 640, cui aggiungere comunque tre pilastri in fondazione, uno dei quali scenderà nell'area del fiume San Biagio. Per questo sarà necessaria una deviazione provvisionale del "canale di magra", così come si dovrà realizzare una piazzola sulla sponda sinistra per consentire la demolizione e ricostruzione della campata "superstite", rimasta ancora in piedi sul lato "favarese" del viadotto. Tutte opere che saranno poi eliminate finiti gli interventi, e che saranno anzi sostituite da lavori di manutenzione e messa in sicurezza dell'alveo del fiume. Se da un lato non resta che attende- re il completamento delle opere, e, soprattutto, sperare che non ci siano problemi di sorta che possano rallentare l'aggiudicazione e la realizzazione dei lavori, dall'altro non si può guardare con preoccupazione. alle condizioni in cui versa la viabilità secondaria che consente non solo di raggiungere Favara, ma anche Agrigento provenendo dalle zone a valle. In più punti queste arterie presentano infatti profondi segni di dissesto causati appunto dall'aumento vertiginoso della quantità di traffico che qui viene dirottato, e il rischio è che in prospettiva alcune di queste possano essere anche chiuse, dato che gli enti competenti (nel caso specifico Libero Consorzio di Agrigento e Comune di Favara) non hanno le risorse economiche necessarie per provvedere a manutenzioni straordinarie di questa portata. Particolarmente gravi sono le condizioni ad esempio di via Guevara: se nel tratto Provinciale è stato già imposto il limite di velocità a 30 km orari a causa delle buche, nella parte di ingresso alla città di Favara la carreggiata è ristretta a causa di un vasto crollo che potrebbe evolvere negativamente in futuro. Quindi, se da un lato si è certamente contenti del fatto che il viadotto sia in via di ricostruzione, contemporaneamente rimane la preoccupazione per la tenuta del sistema complessivo, perché il rischio reale è che, tra ritardi, tempi tecnici, necessità varie, a fare le spese di tutto questo rimangano come sempre solo i cittadini.









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