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Rassegna stampa dell'8 giugno 2018

Giornale di Sicilia


Cantone: passi avanti contro la corruzione
Arturo Penati -Roma
«Negli ultimi anni sul fronte dell'anticorruzione l'Italia ha fatto grandi passi avanti come non avveniva da tempo e senza nascondere la spazzatura sotto il tappeto». Lo ha detto il presidente dell'Anac Raffaele Cantone intervenendo a un convegno della Luiss sul tema Legalità e merito. «Non è vero - ha aggiunto Cantone - che parlare di anticorruzione fa male al paese e che se ne parliamo troppo diamo un'immagine sbagliata del paese: laspazzatura non va nascosta sotto il tappeto». Cantone non ha fatto cenno alla velata polemica del giorno prima con il premier Giuseppe Conte che in qualche modo gli aveva chiesto di fare di più. E la risposta è arrivata a stretto giro di telefono. I due ieri si sono confrontati cornetta alla mano in un colloquio, che Palazzo Chigi definisce «cordiale», nel corso del quale i due presidenti hanno convenuto sulla «necessità di rafforzare la lotta alla corruzione, individuando specifici percorsi di legalità nell'ambito Pubblica Amministrazione,operando, tuttavia, una semplificazione del quadro normativo vigente, in modo da consentire il riavvio degli investimenti nel settore dei contratti  pubblici », è scritto in una nota del Governo. Cantone ha, invece, incontrato il neoministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. «Il mio Ministero intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono - ha poi detto il ministro - . Cercheremo la massima collaborazione con Anac, nella convinzione che bisogna voltare pagina rispetto ai troppi scandali del passato». «Semplificazione per far ripartire gli investimenti e liberare le energie del Paese. Trasparenza per garantire legalità ed efficacia alla lotta anticorruzione. Il settore degli appalti pubblici può e deve coniugare sburocratizzazione e rigore etico», ha sottolineato Toninelli. «La corruzione fiorisce soprattutto laddove c'è eccessiva discrezionalità nelle decisioni, accompagnata da complessità e opacità nelle regole. Ecco perché una reale semplificazione, a favore soprattutto degli enti locali che devono investire per migliorare le loro infrastrutture e i servizi ai cittadini, può e deve coniugarsi con controlli più penetranti, in maniera da colpire non solo la pratica della mazzetta, ma anche e soprattutto quell'area grigia in cui prospera la collusione tra colletti bianchi, imprenditori compiacenti e criminalità organizzata », ha spiegato il Ministro delle Infrastru tture e dei Trasporti. Il giorno prima Conte aveva detto che bisogna «valutare bene il ruolo dell'Anac che non va depotenziato. In questo momento però non abbiamo i risultati che ci attendevamo, e forse avevamo investito troppo». Insomma, l'Anticorruzio - ne potrebbe fare di più aveva sottolineato «anche in prospettiva di prevenzione, e rafforzare la fase di prevenzione in modo di avere una sorta di certificazione anticipata degli amministratori pubblici». Ma l'Anac, osservano all'Authority, non dà bollini, e il presidente Raffaele Cantone lo ha ripetuto più volte: sono le amministrazioni pubbliche che devono assumersi la responsabilità delle loro scelte, «senza cercare 'coperturè dell'Anac».

I disagi. I mezzi di Agrigento percorreranno 340 chilometri per scaricare quotidianamente nel Siracusano. E l'impianto di Trapani ne ospita 70 tonnellate al giorno
Palermo
Ogni giorno gli autocompattatori di Agrigento percorreranno 170 chilometri all'andata e altrettanti al ritorno per scaricare nel Siracusano, a Lentini, l'immondizia raccolta in città. I mezzi di Sciacca faranno perfino una sosta intermedia ad Alcamo, dove scaricheranno l'immondizia per qualche giorno in attesa che un autocompattatore più grande la trasporti poi a Lentini. «E ciò - spiega l'assessore Paolo Mandracchia - per fare meno viaggi e ridurre un po' i costi di smaltimento, per la verità già aumentati da 143 euro a tonnellata a 167. Speriamo di riuscire a evitare un aumento della Tari». Questi sono gli effetti dei decreti varati in tutta fretta dall'assessorato regionale ai Rifiuti per ovviare alla chiusura della discarica di Siculiana determinata dal mancato rinnovo dell'or - dinanza d'emergenza. Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, allarga le braccia: «Noi riusciamo ad ammortizzare i costi di trasporto solo perchè inviamo in discarica meno rifiuti. Abbiamo raggiunto il 69% di  differenziata. Altrimenti non potremmo permetterci i viaggi a Lentini che costano 40 mila euro al mese in più». La stessa cosa ha dovuto fare il sindaco di Caltanissetta, anche lui costretto a spostare i rifiuti dalla più vicina Siculiana a Lentini: «C'è un aumento dei costi ma la differenziata ora è al 36% e possiamo trasportare meno rifiuti » commenta Giovanni Ruvolo. Il punto è però che neanche così il sistema può reggere. I gestori della discarica di Lentini hanno comunicato che hanno poche settimane di autonomia aggiungendo ai loro 290 Comuni serviti anche quelli dell' Agrigentino e la città di Caltanissetta. E un'autonomia anche inferiore ha la discarica di Trapani che prima serviva il solo capoluogo e ora accoglie i rifiuti di tutta la provincia: «Possiamo resistere appena qualche giorno, lo abbiamo detto all'assessorato - commenta l'amministratore unico dell'impianto Carlo Guarnotta -. Non possiamo continuare a trattare 70 tonnellate in più ogni giorno». Per cercare di alleggerire i carichi di lavoro i gestori dell'impianto di Trapani hanno deciso di trasportare a Motta Sant'Ana - stasia la parte secca che residua da una prima lavorazione. E ciò aumenta ancora di più i costi. Per la parte umida però non c'è alternativa: «In mancanza dell'ordinanza - commenta ancora Guarnotta - la parte organica deve stare più a lungo nell'impianto di biostabilizzazione e ciò comporta una sproporzione fra l'immondizia che riceviamo e quella che realmente possiamo trasferire in discarica. Si sta creando un tappo». È per questo motivo che i rifiuti restano per strada. Come urla da giorni Nicola Cristaldi, sindaco di Mazara: «La situazione igienico sanitaria è drammatica e ci sono pericoli per l'ordine pubblico a causa del blocco della raccolta». Gia. Pi.

Ispettorato Ripartimentale delle foreste. I sindacalisti della Uila-Uil confermano che saranno impiegati i lavoratori stagionali a partire dal 15 giugno prossimo
Servizio anticendio in provincia
Impegnati ottocento operatori
Il servizio antincendio nelle aree boschive partirà il 15 giugno in provincia di Agrigento e saranno 800 gli addetti impegnati per la salvaguardia del territorio. La Uila-Uil di Agrigento, con Gero Acquisto e Giuseppe Plicato, ha partecipato a un incontro all'Ispettorato  Ripartimentale delle foreste di Agrigento. «Possiamo dare conferma ai lavoratori stagionali -affermano i due sindacalisti - che non ci sono problemi di sorta per il servizio antincendio in Sicilia e chei lavoratori, dal 15 giugno al 15 ottobre, potranno espletare sul territorio un lavoro utilissimo e indispensabile. Infatti, la prevenzione e lo spegnimento degli incendi e la salvaguardia del bosco e della macchia mediterranea sono un patrimonio che va tutelato e preservato e, grazie a questa forza lavoro che opera con impegno e dedizione, continueranno a garantire sempre sicurezza ai siciliani. Per quanto concerne le coperturefinanziarie dell'antincendio - aggiungono Acquisto e Plicato - sia i centocinquantunisti che i centunisti sono coperti per 91 giornate, le rimanenti 10 giornate saranno comunque finanziate alla fine del servizio con una manovra di assestamento di bilancio senza alcun allarmismo ». Gli 800 addetti al servizio antincendio nelle aree boschive opereranno in 15 postazioni dislocate ad Agrigento, Santa Margherita Belice, Burgio, Bivona, Santo Stefano, Cammarata, Licata,  Casteltermini, Siculiana, Ribera, Sciacca, Cianciana e Grotte. Saranno 21 le squadre impegnate e 25 le torrette di avvistamento. Un lavoro, quello degli operatori addetti alle squadre antincendio boschivo, tutto finalizzato alla prevenzione dei roghi. Le torrette tutte posizionate in luoghi strategici per sorvegliare l'area boschiva da salvaguardare. Nell'area Saccense saranno intensificati i servizi di controllo anche nell'ambito di un più stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Sciacca. Un protocollo d'intesa è stato stipulato anche con la Procura della Repubblica di Agrigento. L'autorità giudiziaria riserva grande attenzione a tutta l'attività finalizzata a prevenire gli incendi ed a favorire accertamenti rapidi sulle cause dei roghi che non si riesce ad evitare. Forestali in azione (*GP*) G.p.


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