Giornale di Sicilia
L'opposizione teme l'infornata di personale «assunto con metodi clientelari». critiche anche dai sindacati
Sanatoria di precari nella riforma degli Ato
Giacinto Pipitone - Palermo
Tutti salvi, anche i precari. La riforma del sistema di gestione dei rifiuti che Musumeci si appresta ad approvare in giunta offre un paracadute al personale in servizio negli Ato e anche a quanti lavorano nelle imprese e cooperative che si sono aggiudicate il servizio di raccolta nei Comuni. Ma dietro questa operazione si cela, secondo i grillini, una sanatoria di assunzioni fatte in modo clientelare e una nuova tornata di assunzioni. E per questo i 5 Stelle siciliani hanno inviato un dossier al ministro dell'Ambiente Sergio Costa. Non ancora approdata seppure in giunta, la riforma scritta da Musumeci e dall'assessore Alberto Pierobon, crea già un giallo. Quanti sono i lavoratori da far passare dal sistema dei vecchi Ato e delle vecchie imprese del settore ai nuovi Agar (così si chiameranno i 9 ambiti ottimali di gestione) e alle nuove imprese aggiudicatarie? Si è sempre parlato di 11.500 persone. I sindacati dicono che sono non più di 9.500. Ma i grillini hanno analizzato gli articoli del disegno di legge e temono che apra le porte «a chi è entrato negli ultimi anni senza concorso e in modo clientelare». Un passo indietro. Il testo di Musumeci prevede di creare un albo a cui possono iscriversi tutti gli assunti dagli Ato e dalle ditte del settore entro il 31 dicembre 2009 (lo stesso termine della legge del governo Lombardo). Possono però iscriversi anche «quanti sono stati in servizio o utilizzati a qualunque titolo presso le società e i consorzi d'ambito per almeno 36 mesi continuativi». In più può iscriversi all'albo «il personale in servizio al 31 dicembre 2009 ancorchè non più in servizio dopo questa data». La riforma tutelerà tutti gli iscritti all'albo. Da qui partono i dubbi dei grillini. Secondo Giampiero Trizzino, il deputato regionale più vicino al ministro Costa, «non è un mistero che il settore dei rifiuti, in particolare gli Ato tuttora in liquidazione, sia stata oggetto - come certificato dalla stessa Autorità Nazionale Anticorruzione nella delibera 1375 del 21 dicembre 2016 - di "logiche clientelari"e di "reclutamen - ti incontrollati". Ci si aspetterebbe, quindi, che una riforma stabilisse chiaramente - togliendo ogni margine di ulteriore manovra alle pratiche diffuse del malaffare e della cattiva politica - procedure di reclutamento del personale trasparenti, lecite, fondate sul principio meritocratico e imperniate sull'effettivo fabbisogno». Secondo i grillini il governo starebbe offrendo un paracadute a quantisono entrati nel sistema con contratti a termine o perchè reclutati da ditte private appaltatrici senza concorso. Un paracadute ci sarebbe anche per chi è passato dalle agenzie interinali: è il caso dei 180 ex Coinres, che una sentenza ha imposto di licenziare e che invece starebbero già rientrando. Ma Aurelio Angelini, il consulente di Musumeci che ha collaborato alla stesura del testo, frena: «Il personale che verrà salvato, oltre agli assunti a tempo indeterminato, è solo quello che ha da anni un contratto e che normalmente riceve già le proroghe. Sono salvi solo quelli che hanno una provata anzianità di servizio. Se i grillini non sono d'accordo, presentino un emendamento contrario». In realtà anche Dionisio Giordano della Cisl ha qualche dubbio sulla formulazione del testo del governo: «La tutela degli assunti prima del 2010 era già nella vecchia riforma. Mentre la tutela di chi ha 36 mesi di servizio era il frutto di una accordo sindacale del 2013 col vecchio governo. Se il governo vuole dare una svolta, applichi le norme che già ci sono per chiudere gli Ato e traghettare il personale alle nuove strutture. Attendiamo ciò da anni». Giordano precisa che «è vero che i lavoratori del settore erano 11.500 ma oggi per effetto dei pensionamenti sono non più di 9.500. E solo un terzo sono gli amministrativi negli Ato, il resto sono gli operai delle ditte». Proprio quelli che la legge prevederà di far assumere obbligatoriamente dalle nuove ditte che si aggiudicheranno i futuri appalti. La stessa riforma di Musumeci prevede però anche la possibilità di riaprire i concorsi. E qui la faccenda, dal punto di vista dei numeri, si complica: «Se si conferma il passaggio alla differenziata porta a porta, servirà molto personale in più - analizza ancora Giordano -. Basti pensare che la Rap di Palermo, malgrado i suoi 1.900 dipendenti, ha già chiesto al Comune di poter assumere altre 103 persone. E poichè le stabilizzazioni per ora sono bloccate non potrà che trattarsi di contratti a tempo determinato.
Agrigento
Luci a energia solare per la Scala dei Turchi
Realmonte
L'illuminazione del belvedere della Scala dei Turchi diventa realtà. Sono già stati installati sei degli undici pali che permetteranno ai turisti di far vivere anche di sera la splendida terrazza di Realmonte. La nuova illuminazione rientra nel più ampio progetto «Consume less in mediterranean touristic communities » che mira a ridurre gli sprechi a livello energetico, sfruttando l'energia solare. L'intervento è costato 15 mila euro. E in settimana si attende anche il via libera dalla Sovrintendenza per nuovo percorso via mare, che prevede anche la realizzazione di una mini passerella.
Libero Consorzio
Nominato il nuovo nucleo di valutazione
Il commissario straordinario, Girolamo Alberto Di Pisa, ha nominato i componenti esterni del nuovo nucleo di valutazione del Libero Consorzio di Agrigento. Il nuovo organismo è composto dal segretario generale dell'Ente, Caterina Maria Moricca che lo presiede, e da tre componenti esterni Loredana Zappalà, Alessandro Cavalli e Pietro Rizzo. Il Nucleo di valutazione, che opera in autonomia rispetto all'amministrazione serve per valutare le prestazioni del personale con qualifica dirigenziale. La valutazione riguarda l'attività svolta nell'anno di riferimento, in relazione ai risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati ed alle risorse umane, finanziarie e strumentali effettivamente disponibili. Ai tre componenti esterni sarà corrisposto un compenso pari a 2/3 di quello spettante ai revisori dei conti, oltre al rimborso delle spese documentate per il periodo di effettivo svolgimento delle funzioni esercitate. (*PAPI*)
Malgradotutto
"Tartaworld", il calendario delle attività sulle spiagge agrigentine
Il Progetto è finalizzato ad informare e sensibilizzare sui problemi di conservazione della Tartaruga marina Caretta caretta.
Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha reso noto il calendario delle attività sulle spiagge dell'Agrigentino sino alla fine di giugno, legate al Progetto "Tartaworld". "Il Progetto - spiega il Libero Consorzio - è finalizzato ad informare e sensibilizzare sui problemi di conservazione della Tartaruga marina Caretta caretta ed è basato su varie attività di animazione sulle spiagge, con giochi e laboratori in grado di coinvolgere ragazzi e adulti sulle tematiche ambientali e in particolare sulla biodiversità marina, e viene svolto da Francesco Caramanno, Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta, animatori selezionati dal Libero Consorzio sin dall'avvio del programma". I prossimi appuntamenti sono previsti il 21 giugno a Sciacca (Tonnara), il 23 a Porto Palo di Menfi, il 24 a Sovareto (Sciacca), il 26 a Lido Maragani (Sciacca). Sul versante orientale invece, con turni dalle ore 10.00 alle ore 11.30 e dalle 11.45 alle 13.45, domani 19 giugno le attività si svolgeranno a San Leone ai lidi Borgo Santulì-Havana, quindi il 21 giugno all'ex P.S.-Holiday Park, il 22 giugno al Baraonda, il 26 a La Rotta, il 28 a Lido Rossello (Realmonte) e Marajà, il 29 a Cannatello.
Siciliainformazioni
Maurizio Graffeo, Presidente della Corte dei Conti, guardie e ladri. Chi vince?
di SALVATORE PARLAGRECO
Maurizio Graffeo è un signore mite e di buone maniere che i casi della vita hanno trasformato, nell'immaginario collettivo, come un dantesco Caron dimonio dagli occhi di bragia che batte con il remo chiunque s'adagia. La ragione è che si è trovato al vertice della Corte dei Conti in Sicilia quando i giudici contabili hanno avuto il permesso di entrare a Palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana, per vigilare sulle spese dei deputati regionali, i soldi pubblici insomma. Dall'oggi al domani, l'Ars ha perso la sua sovranità amministrativa, che gli esperti chiamano autodichia, e ha vissuto con difficoltà la fine del tempo delle vacche grasse. Maurizio Graffeo e i giudici contabili sono stati chiamati a stabilire il confine fra le spese istituzionali e attinenti al ruolo da quelle che tali non sono. E hanno scoperto che tanti soldi pubblici sono stati usati maldestramente. Maurizio Graffeo non tuttavia è solo il cane di guardia del denaro dei contribuenti, persecutor di parlamentari svogliati, è anche una linea Marginot contro la corruzione. In occasione di un interessante seminario organizzato di recente dal Libero Consorzio di Agrigento, approfittando di averlo accanto, abbiamo chiesto al Presidente della Corte dei conti perché mai la Sicilia continuasse a mantenere il primato delle malandrinate nonostante leggi e norme assai severe e procedure stringenti ne facessero una specie di Fort Knox. La Regione siciliana ha, infatti, accettato il controllo preventivo degli atti, quando altre Regioni non l'avevano. Questa domanda l'avevo rivolta, in verità, ad un funzionario della Regione con un passato di ufficiale della Guardia di Finanza, il quale mi ha spiegato che le risorse dei Fondi europei arrivano soprattutto in Sicilia e nel Sud, quindi le tentazioni sono maggiori, e a casa nostra c'è una polizia specializzata, la Guardia di Finanza, che altrove, i nei paesi europei, invece non esiste. Insomma, noi i delinquenti, comuni ed organizzati, li becchiamo, gli altri no. Ecco spiegato il primato. Queste motivazioni ci hanno convinto fino a un certo punto, da qui la necessità di saperne di più. La versione di Graffeo sarebbe stata di sicuramente più esaustiva, in considerazione del ruolo, l'esperienza ed il rigore con cui ha svolto il suo lavoro. "Abbiamo dovuto difenderci dall'assalto dei moscerini mentre gli avvoltoi beccavano..."ci ha detto. Che significa, fuor di metafora? Sulle scrivanie dei giudici contabili sono arrivati milioni di provvedimenti che hanno appesantito l'attività della Corte, distraendola, di fatto, dai casi su cui sarebbe stato utile spendere tempo, risorse, intelligenze ecc. L'avvoltoio sfonda la tela del ragno, mentre noi controlliamo i moscerini, avverte Graffeo. Alcuni aggiustamenti sono stati attuati, e soprattutto - segnala ancora Graffeo , si comincia a vivere il controllo interno come il primo sbarramento alla corruzione. Quindi, etica della responsabilità. Ma siamo ancora all'inizio. "I controlli interni spettano a tutti", osserva Graffeo. "La vera deterrenza alla corruzione è costituita da una assunzione di responsabilità, individuale e collettiva, e dall'insieme di metodi e procedure idonee nell'attività della dirigenza e degli impiegati.". In quali casi si corrono più pericoli, allora? Le logiche dell'emergenza, è la risposta di Graffeo. E fa un esempio, che vale per tutti: i rifiuti. In queste circostanze il malaffare è una minaccia, un ostacolo alla libera concorrenza. Le tangenti sugli appalti pubblici fanno lievitare la spesa in modo talvolta esponenziale e producono anche un danno d'immagine per il nostro Paese, scoraggiando investimenti esteri. Basta ridurre le emergenze? No, per esempio occorre affinare la tracciabilità dei flussi finanziari, abbattendo confini e off shore, rivedendo le sanzioni nei casi di danno erariale procurato. Sono blande e di difficile attuazione. Ma la questione principale, ribadisce Graffeo, resta il salto culturale che resta da compiere, l'introduzione di valori chiari e diffusi nella pubblica amministrazione al fine di ovviare alla caduta del sistema di controlli interni. Tutto qui? Affatto, ma sarebbe già tanto se entrasse nel nostro Dna il concetto che i nostri soldi dobbiamo difenderli tutti quanti, ognuno per la propria parte.
Agrigentonotizie
Libero Consorzio, nominati i componenti del nucleo di valutazione
Il nuovo organismo è composto dal segretario-direttore generale dell'ente, Caterina Maria Moricca che presiede l'organismo di valutazione e da tre componenti esterni: Loredana Zappalà, Alessandro Cavalli e Pietro Rizzo.
Nominati dal commissario straordinario del Libero Consorzio, Girolamo Alberto Di Pisa, i componenti esterni del nuovo nucleo di valutazione dell'ex Provincia. Il nuovo organismo è composto dal segretario-direttore generale dell'ente, Caterina Maria Moricca che presiede l'organismo di valutazione e da tre componenti esterni: Loredana Zappalà, Alessandro Cavalli e Pietro Rizzo. Il nucleo di valutazione, che opera in posizione d'autonomia rispetto all'amministrazione serve per valutare le prestazioni del personale con qualifica dirigenziale. La valutazione riguarda l'attività svolta nell'anno di riferimento, in relazione ai risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati ed alle risorse umane, finanziarie e strumentali effettivamente disponibili. Inoltre Il nucleo provvede alla vigilanza sulla corretta applicazione del"Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza". Ai tre componenti esterni sarà corrisposto un compenso pari a due terzi di quello spettante ai revisori dei conti, oltre al rimborso delle spese documentate per il periodo di effettivo svolgimento delle funzioni esercitate.
LA SICILIA
"Tartaworld" sulle spiagge
sino a fine giugno.
Sono già iniziate, e proseguiranno
sino a tutto il mese di settembre, le attività del "Tartaworld"
sulle spiagge dell'Agrigentino, programma di informazione e
sensibilizzazione sui problemi di conservazione della Tartaruga
marina Caretta caretta. Un programma rivolto ai turisti e ai
residenti per informarli sulle minacce e le alterazioni dell'habitat
marino alla base del declino della popolazione di questa specie nel
Mediterraneo. "Tartaworld" è basato su varie attività di
animazione sulle spiagge, con giochi e laboratori in grado di
coinvolgere ragazzi e adulti sulle tematiche ambientali e in
particolare sulla biodiversità marina, e viene svolto da Francesco
Caramanno, Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta, animatori
selezionati dal Libero Consorzio sin dall'avvio del programma.
I prossimi appuntamenti sono previsti
il 21 giugno a Sciacca (Tonnara), il 23 a Porto Palo di Menfi, il 24
a Sovareto (Sciacca), il 26 a Lido Maragani (Sciacca). Sul versante
orientale invece, con turni dalle ore 10.00 alle ore 11.30 e dalle
11.45 alle 13.45, oggi 19 giugno le attività si svolgeranno a San
Leone ai lidi Borgo Santulì-Havana, quindi il 21 giugno all'ex P.S.
- Holiday Park, il 22 giugno al Baraonda, il 26 a La' Rotta, il 28 a
Lido Rossello (Realmonte) e , Marajà, il 29 a Cannatello.
DOPO LE RECENTI ELEZIONI
AMMINISTRATIVE
I Comuni si rimettono in moto.
Stanno per mettersi in moto le
amministrazioni comunali nuove che sono uscite dalle elezioni
amministrative del 10 giugno scorso. Appena 15 giorni scarsi per
rimettere in moto le macchine municipali con la convocazione dei
nuovi consigli comunali e per consentire ai nuovi sindaci di nominare
i componenti delle giunte ed assegnare loro le deleghe assessoriali.
Si lavora in questi giorni per definire gli accordi preelettorali non
solo per indicare i collaboratori dei sindaci, ma per eleggere i
presidenti e i vice presidenti dei civici consessi.
Il primo consiglio comunale a riunirsi
tra i comuni dell'Agrigentino occidentale sarà quello di Santo
Stefano Quisquina dove è stato confermato con un plebiscito sindaco
l'uscente Francesco Cacciatore. La riunione è stata concordata per
venerdì 22 giugno per il giuramento e l'elezione delle istituzioni
consiliari.
Per lunedì 25 giugno sono stati
convocati per le ore 19 i consigli comunali di Burgio e di Lucca
Sicula dove sono stati eletti due nuovi sindaci, rispettivamente
Francesco Matinella e Salvatore Dazzo, e dove i lavori verteranno
sullo stesso ordine del giorno. A Burgio il neo sindaco Matinella ha
fatto già le sue scelte tra la schiera dei collaboratori. La sua
giunta sarà tutta rosa, avendo scelto come assessori Vincenza
Turrisi, Caterina Guddemi ed Antonella Leovirisario. Le deleghe molto
probabilmente saranno assegnate nella giornata di oggi. A Lucca
Sicula, invece, lunedì sera il sindaco Dazzo nominerà la nuova
giunta municipale che sarà nuova rispetto alle indicazioni pre
elettorali e assegnerà gli incarichi assessoriali.
A Calamonaci il consiglio comunale è
stato convocato per il 26 giugno perché ha lo stesso segretario
comunale a scavalco con Lucca Sicula. Avrà luogo il giuramento,
saranno eletti presidente e vicepresidente e il neo sindaco Pino
Spinelli indicherà il terzo assessore che lo collaborerà in giunta.
Precedentemente aveva indicato come collaboratori Vincenzo Spataro e
Mariangela Zambito.
Nella stessa serata di lunedì prossimo
si riunirà il civico consesso di Cianciana dove nuovo sindaco è
stato eletto Francesco Martorana. Il primo cittadino ha confermato
che entreranno nella sua giunta Liborio Curaba, Eloisa Contissa e
Francesco Alfano. Le deleghe saranno assegnate dopo la riunione del
consiglio.
La notifica del provvedimento
all'Ati Idrico, a Girgenti Acque, all'Assessorato regionale e al
Comune.
Condotta a mare, Corafa ricorso
Il Consorzio: «Le acque reflue
trattate devono essere riutilizzate e non buttate via»
Niente aggiunta di acque depurate per
uso irriguo, il Consorzio Cora presenta ricorso. La notifica del
provvedimento - oltre che all'Ati Idrico - è arrivata anche a
Girgenti Acque, all'Assessorato regionale Acqua e Rifiuti, al dottore
Gaetano Valastro (amministratore giudiziario del depuratore licatese)
e al Comune di Licata. Con il ricorso, il Consorzio Cora chiede
l'annullamento delle conferenza di servizi e delle deliberazione a
questa seguita relativamente al progetto di "completamento ed
adeguamento dell'impianto di depurazione di via Ricci e delle
relative opere di adduzione e scarico. Condotta di allontanamento
acque depurate in mare". II Cora è aggiudicatario dall'agosto
del 2016 del cosiddetto "terziario", l'impianto "esterno"
al depuratore di contrada Ripellino che svolge la finalità di
recuperare e riutilizzare in agricoltura le acque reflue urbane
depurate provenienti dal depuratore principale. Il ricorso parte -
come detto - dall'approvazione della realizzazione di una condotta di
allontanamento delle acque depurate in mare. Secondo il Consorzio
agricolo Cora, "l'approvazione di questo progetto contrasta la
normativa comunitaria, nazionale e regionale che prevede il
riutilizzo delle acque reflue, con l'obiettivo di limitare il
prelievo di acque superficiali e sotterranee, riducendo l'impatto
degli scarichi sui corpi idrici nonché il risparmio attraverso
l'utilizzo multiplo delle stesse acque". In buona sostanza, il
Consorzio Cora afferma che "le acque reflue sottoposte a
trattamento devono essere riutilizzate" e non allontanate in
mare come succederebbe dopo la realizzazione della condotta per la
quale è stato approvato il progetto. Nelle motivazioni del ricorso,
il Cora bolla come "illogica" la realizzazione della
condotta. Secondo il Consorzio degli agricoltori "i reflui in
uscita dal depuratore di via Ricci potrebbero essere convogliati
verso l'impianto di affinamento, aumentando le risorse per
l'agricoltura e risparmiando quelle per uso potabile". Il
progetto di affinamento risulterebbe "più economico per il
Comune". Ricevuto il ricorso, l'Ati idrico ha deciso di dare
mandato per la nomina di un legale poiché "sono ritenute
infondate in fatto e in diritto le ragioni le ragioni addotte dal
ricorrente". L'atto sarà portato all'attenzione dell'Assemblea
in sede di prima convocazione. Come si ricorderà, il depuratore
comunale di contrada Ripellino è stato posto sotto sequestro dal
febbraio 2016. Quella del terziario è poi una partita nella partita.
Come noto, vari sono stati i tira e molla per arrivare
all'affidamento dell'impianto e all'effettivo utilizzo delle acque
depurate da questa parte della struttura di contrada Ripellino.
Lunghissima era stata la querelle sulla qualità dell'acqua
fuoriuscita con analisi di laboratorio commissionate dallo stesso
Consorzio Cora e dal Comune.
GIUSEPPE CELLURA
BENI CULTURALI
Alt all'autonomia dei Parchi
L'IRA DI TUSA: "SENZA PAROLE"
Ars, in commissione Cultura cade
l'emendamento al "collegato" e slitta la riforma
L'assessore: "Una norma per
valorizzare i siti archeologici, rimango esterrefatto".
PALERMO. L'assessore regionale ai Beni
culturali Sebastiano Tusa non rinuncia al progetto del rilancio dei
Parchi archeologici in Sicilia. Dopo la decisione da parte della
commissione Cultura dell'Ars di cassare l'emendamento contenuto nella
mini-finanziaria (la cui trattazione da oggi dovrebbe ripartire a
Sala d'Ercole), che aveva come obiettivo di modificare la struttura
al titolo secondo della legge istitutiva dei Parchi, rendendoli
autonomi, ci vorrà un'apposita norma di settore per definire le
nuove regole in Sicilia.
Il rinvio da parte dell'organo
parlamentare soffre dello stesso mal comune a molti altri punti
previsti all'interno del "collegato" dettato dalla
necessità di approfondire la materia, prevedendo una serie più
articolata di misure da mettere a punto. Tra i parchi che avrebbero
potuto beneficiare di questo nuovo intervento quelli di Giardini e
Selinunte, che nella volontà dell'esponente del governo regionale
avrebbero dovuto fare da apripista anche alle altre strutture
siciliane.
Ma a cosa puntava l'articolo in
questione? Principalmente ad alleggerire la gestione burocratica
della struttura. Ad oggi il bilancio di questi enti deve passare il
visto e i controlli del dipartimento regionale Beni culturali, prima
dell'inizio delle attività ogni anno. Nella modifica contenuta, il
passaggio dal Comitato tecnico scientifico alla struttura del
consiglio sulla falsariga del Parco di Agrigento, consentiva di fatto
l'operatività supplementare richiesta.
Ma la versione "smart",
almeno per il momento rimane in soffitta: «Sono esterefatto -
commenta l'assessore Tusa -. Si tratta di una norma " che
gratifica chi lavora, dà autonomia, è di buon senso. Non capisco
questo atteggiamento. Rimango sorpreso».
L'assessore poi aggiunge: «La
promozione e la valorizzazione delle attività dei Parchi rappresenta
il futuro per queste strutture. Ad Agrigento si è arrivati già alla
produzione di prodotti agricoli come olio e vino per esaltare le
specificità di un marchio che viene commercializzato anche
all'interno della struttura».
Uno stop tecnico quello della
commissione Cultura che crea a questo punto un differimento nei tempi
sulla realizzazione degli, obiettivi prefissati dal governo regionale
e che assume, in questa fase, quindi anche una valenza, di fatto,
politica.
La riforma dei Parchi in Sicilia viene
considerata una priorità, una leva su cui intervenire trovando le
soluzioni in grado di dare il miglior risultato possibile. Tusa
infatti aggiunge: «Stiamo dando inoltre una profonda accelerazione
sulla perimetrazione degli altri 20 parchi in Sicilia. Gli uffici
stanno procedendo affinché ci sia presto il quadro definito in
dettaglio. Le strutture che rimangono da definire sono una o due».
Tra le strutture che sono in cima
questa particolare classifica contenuta nell'ambizioso progetto c'è
l'area archeologica di Segesta ci conferma l'assessore: «La parte di
queste strutture dovrà essere duale, ma non nascondo che il primo
che vorrei attivare è proprio Segesta, che già dà molte
soddisfazioni in termini di presenze».
Passi avanti anche per l'ottimizzazione
con le strutture museali per i supporti multimediali da migliorare
l'assessore ha specificato: "Le strutture di Siracusa, Agrigento e
Palermo stanno portando avanti un coordinamento con l'assessorato.
Sul web stanno nascendo già da adesso siti con informazioni in varie
lingue».
La spesa dei fondi europei di settore
non langue come in passato:" Ci stiamo riprendendo anche bene -
commenta Tusa - anche se la strada è lunga e non bisogna avere
calli".
Anche sulla fusione tra il centro del
Catalogo e quello del Restauro, contenuto in finanziaria regionale e
poi stralciato, a cui Tusa vorrebbe abbinare il riordino di un
progetto che comprende anche la Soprintendenza del Mare,
l'appuntamento è rinviato a una legge organica che attende di
arrivare in parlamento: "Pensiamo a una norma anche per correggere
alcune anomalie, inserendo nei Poli museali anche delle aree
archeologiche che oggi sono di competenza delle Soprintendenze".