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Rassegna stampa dal 3 al 4 luglio 2018

SICILIA24H

Francesca Valenti eletta allaPresidenza ATI
Un augurio sincerodi buon lavoro al nuovo Presidente dell"Ati di Agrigento, FrancescaValenti, Sindaco di Sciacca. Come e' noto, l'Ati si occupa delcontrollo sulla gestione del servizio idrico. Questa nominarappresenta un chiaro segnale di discontinuità' col passato,pertanto ringrazio i sindaci che con questo voto, si sono determinatinel segno del cambiamento. Sono certa che laneo Presidente porterà avanti ogni più opportuna azione volta allatutela dei cittadini e su questa strada, a prescindere da ogniconnotazione politica, avrà il pieno sostegno e l'appoggio dellaCommissione che Presiedo. La IV Commissione, com'è noto, ha giàpreso posizione sul servizio idrico in provincia di Agrigento, conuna risoluzione, evidenziando i disservizi e le tante criticitàlamentate dai cittadini, che erano rimaste inascoltate per troppianni. Mi auguro che conquesta nuova Presidenza dell'Ati si rompa con un sistema che neglianni ha solamente portato disservizi e problemi ai cittadini e siinizi finalmente un percorso sinergico, che riporti giustizia edequità nella gestione del servizio idrico, cioè di un bene pubblicoessenziale come l'acqua.

Beni culturali: Valle templi apertaanche di notte
La Valle dei templi di Agrigento dal 7luglio in poi sarà visitabile ogni giorno e all'alba al tempiodella Concordia ci saranno le letture di Sebastiano Lo Monaco, trattedall'Iliade e l'Odissea, dal 14 luglio. Ogni notte il pubblicopotrà passeggiare per la Valle, guidati dalla luce delle lucciole, eper gli audaci c'è la discesa con casco protettivo e lanternalungo gli Ipogei della Valle paleocristiana, attraverso le catacombebizantine, per finire con l'aperitivo al tramonto. L'estateagrigentina è stata presentata stamane al Museo Salinas e prevede lacollaborazione di Coopculture, che cura i servizi del poloarcheologico. Presenti l'assessore Sebastiano Tusa,Giuseppe Parello, il direttore della Valle che ha annunciato che sonovicini al milione di visitatori per il 2018. Il 26 al Tempio diGiunone è attesa Elisabetta Pozzi con una rivisitazione del mito di"Cassandra". Il cartellone, firmato da Marco Savatteri, prevedeanche "Luna pazza" con Gaetano Aronica, il 3 agosto, e ancora il12, 20 e 27 luglio alla Casa Museo di Pirandello "Frammenti diluna", quando molti dei personaggi pirandelliani renderannospeciale la visita alla casa natale del drammaturgo. Tra gliappuntamenti anche Giusi Cataldo, i fratelli Mancuso e l'orchestramultietnica di Dario Brunori che accompagnerà le letture di AmandaSandrelli.

Giunta regionale approva il Def2019-2021
La giunta regionale ha approvato ilDocumento economia e finanza 2019 - 2021. I punti cardine sono leriforme, il pieno utilizzo delle risorse per gli investimenti, larazionalizzazione della spesa e la valorizzazione degli assi disviluppo considerati strategici. In proposito interviene l'assessoreregionale all'Economia, Gaetano Armao, che afferma: "Abbiamotracciato la visione strategica per il prossimo triennio. Perricostruire la credibilità della Regione, per tanto tempocompromessa dal mancato rispetto degli accordi presi, in questi mesiabbiamo iniziato a sistemare carte e conti. Solo così possiamoguardare al futuro con maggiore ottimismo. Sono 5 le aree prioritarienel Documento economia e finanza: istituzionale, economica,culturale, servizi sociali, salute e lavoro, e poi territorio eambiente. Inoltre, nel prossimo triennio il governo Musumeci puntaalla revisione degli accordi finanziari con lo Stato, e rafforzamentodel sistema di controllo delle società partecipate per larazionalizzazione della spesa. Altro tema centrale è quello delpersonale, con processi di formazione specifica nei diversi settori,che mirino alla diffusione della cultura del merito, del risultato edella responsabilità. Nel contempo si punterà alla semplificazioneamministrativa da realizzare anche attraverso la revisione biennaledei procedimenti amministrativi".

AGRIGENTONOTIZIE


LIBERO CONSORZIO, SI PRESENTA ILPIANO DELLE OPERE PUBBLICHE
Bilancio degli interventi dimanutenzione sulle strade e la sicurezza degli edifici scolastici,effettuati negli ultimi mesi
Il Libero Consorzio traccia un bilanciodegli interventi di manutenzione sulle strade e la sicurezza degliedifici scolastici, effettuati negli ultimi mesi. Il 10 luglio alle11, nella sala convegni "Pellegrino" dell'ex Provincia, invia Acrone, ad Agrigento, saranno illustrate alla presenza disindaci, amministratori, associazioni di categoria, le priorità edil contenuto del piano delle opere pubbliche messo in campo negliultimi mesi con una spesa di circa 100 milioni euro, sfruttando fondieuropei, statali e regionali.

LIVESICILIA

COMUNI ED EX PROVINCE
Precari, il governo ci riprova
Per andare via, 5 anni di stipendio
La norma è delnovembre del 2016. Ma hanno aderito in pochi. Nuova direttiva dellaRegione per ridurre il bacino dei lavoratori a tempo determinato.
PALERMO - La norma non è nuova. Mafinora hanno aderito in pochi. Così il governo ci riprova. Con unadirettiva firmata dalla dirigente del dipartimento Autonomie locali,Margherita Rizza, la Regione offre ai precari di Comuni ed exProvince la possibilità di "fuoriuscire" dal bacino delprecariato, in cambio di una robusta "buonuscita". Mabisognerà fare in fretta: le domande andranno presentate entro 30giorni. La proposta è contenuta in una leggepubblicata in Gurs nel novembre del 2016, la solita legge che a fineanno, da anni, proroga i contratti dei precari in attesa dellastabilizzazione. Ma in occasione di quella legge di fine 2016, eccola proposta: i dipendenti a tempo determinato che si trovano a nonpiù di dieci anni dall'età in cui andrebbero in pensione, possonoabbandonare l'albo in cambio di una retribuzione pari a cinque annidi lavoro. Un modo per incentivare, insomma, la fuoriuscita da unelenco composto da migliaia di lavoratori in attesa di essere assuntia tempo indeterminato. La norma prevede che questa sommaomnicomprensiva sia erogata da una banca, compresa in una long listdi istituti. Un albo, insomma, già predisposto dal Ragionieregenerale. Il lavoratore quindi potrà chiedere alle banche"convenzionate" l'anticipo della somma. Quindi entreràin gioco la Regione che di fatto pagherà la cifra erogata dallabanca. Un ulteriore tentativo per snellire illungo elenco di lavoratori in attesa. La legge infatti prevede iltermine del 31 dicembre prossimo per la stabilizzazione. Unastabilizzazione complicata dal fatto che nei Comuni dovrebbero trovarposto anche i precari delle ex Province. Ma ovviamente la vicenda nonriguarda solo gli enti locali. La legge infatti è estesa anche aiprecari degli enti regionali compresi quelli del sistema sanitario. Eintanto, il dipartimento Lavoro sta già attuando lo stesso incentivoper i lavoratori Asu.

ENTI LOCALI
ALLE EX PROVINCE 111 MILIONI
Grasso firma il decreto
Le somme stanziate nellafinanziaria.
"Siamo consapevoli - affermal'assessore Grasso - che le somme stanziate e ripartite agli enti,non coprono il contributo per il risanamento della finanza pubblica erendono difficile lo svolgimento delle funzioni essenziali. Siamoperò impegnati - conclude Grasso - in una trattativa con lo Statoaffinché la Sicilia possa avere, come tutte le altre regionid'Italia, in tempi ragionevoli, il finanziamento Nazionale".

LA SICILIA

ASSEMBLEA TERRITORIALE IDRICA
Ati: Francesca Valenti elettapresidente a larga maggioranza.
L'Assemblea Territoriale Idrica diAgrigento ha un nuovo presidente. Il sindaco di Sciacca FrancescaValenti prende il posto di Vincenzo Lotà, che ha guidato l'organismoper due anni, dal maggio 2006 fino allo stesso periodo del 2018,quando non si è ripresentato alle elezioni amministrative del suoComune. La Valenti è stata eletta nel corso dell'assemblea di ieripomeriggio con 31 voti su 37, confermando dunque le intese dellavigilia, quando sul suo nome erano confluiti i Comuni del versanteoccidentale della provincia di Agrigento e buona parte anche dellazona orientale. Nell'urna anche una scheda bianca, quattro voti peril sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro e un voto non valido. Unamaggioranza solida, dunque, quella che auspicava Francesca Valentiquando le era stata prospettata la proposta di assumere la guidadell'Ati in un momento particolarmente delicato nei rapporti tra ilgestore delle reti idrica e fognaria dell'intero territorioprovinciale, con parecchi Comuni che vogliono accelerare le procedureverso la risoluzione contrattuale per inadempienza. Il sindaco delsecondo Comune più popoloso della provincia faceva già parte delprecedente consiglio direttivo dell'Ati, conosce bene. tutti ipassaggi burocratici condotti negli ultimi dodici mesi, ha lavoratoin prima persona ed a stretto contatto con o studio legale che ha giàdiffidato Girgenti Acque. "Un impegno gravoso - commenta il neopresidente - ma anche molto stimolante. L'ampia condivisione miobbliga a proseguire il cammino intrapreso già da tempo. Lo dobbiamoaJle migliaia di agrigentini che non sono soddisfatti del serviziofornito fino ad oggi, utenti che ogni giorno si rivolgono a noisindaci e chiedono risposte e impegni efficaci. Primo impegno saràquello di impegnarci nella revisione delle tariffe". Si, letariffe quelle che in provincia di Agrigento sono le più cared'Italia e anche del resto della Sicilia. La Valenti sarà chiamatagià oggi a rispondere alle relazione all'Agenzia NazionaleAnticorruzione, che nei giorni scorsi ha aperto una procedura controla Regione Sicilia per via delle tariffe dell'acqua che Siciliacquaapplica. L'autorità vuole che l'Ati di Agrigento relazioni sullostato di avanzamento della concessione stipulata con Girgenti Acqueil 20 dicembre 2007 e su eventuali iniziative finalizzate alla suarescissione contrattuale. Ma anche sugli interventi programmatifinalizzati al risanamento, adeguamento, ristrutturazione,potenziamento delle reti idriche e degli impianti, oltre che sullaprogettazione e realizzazione dei lavori di ristrutturazione dellarete idrica della provincia di Agrigento. Il tempo stabilito perfornire i chiarimenti è di 180 giorni, mentre il termine per ilriscontro dell'avviso di istruttoria è di 30 giorni. L'inosservanzadei termini comporterà la decadenza dell'Assemblea dell'Ati.
GIUSEPPE RECCA

RAVANUSA
Processo D' Angelo illegale: «Nonc'è nulla di illecito».
RAVANUSA. "Non c'è nulla diillecito, tutto è riscontrato e riscontrabile". Questa inestrema sintesi la tesi difensiva che l'avvocato Giuseppe Scozzari haposto all'attenzione del Gup Alfonso Malato, nel processo col ritoabbreviato al sindaco Carmelo D'Angelo e altre duepersone. Nella precedente udienza 1 anno e 8 mesi di reclusione eranostati chiesti dal pubblico ministero Emiliana Busto per il primocittadino, 1 anno e 6 mesi per gli altri due imputati Graziella DiNaro e Pietro La Mattina. L'accusa per il primo cittadino è di avere fruito diun "assunzione fittizia per farsi rimborsare i permessi politicie finto trasferimento di residenza per incassare maggiori rimborsichilometrici", di averlo favorito per gli altri due imputati.Secondo la Procura la presunta truffa avrebbe fruttato, in tutto, 123mila euro. D'Angelo è a giudizio dinanzi al Gup del Tribunale diAgrigento con il rito abbreviato condizionato, insieme airesponsabili della società D & D Service che si occupa direalizzare impianti fotovoltaici, Graziella Di Naro, 30 anni diCampobello, legale rappresentante della società e Pietro La Mattinadi 47 anni, socio della stessa attività, anch'egli di Campobello.Nelle precedenti udienze aveva deposto i colui il quale sarebbe statoil datore di lavoro di D'Angelo, il dott. Mogilato, il quale haevidenziato come il lavoro svolto da D'Angelo fosse tutt'altro chefittizio e anzi molto utile per l'azienda. Secondo gli inquirenti iresponsabili della società, sostiene l'accusa, avrebbero simulato,nell'aprile del 2011, quando l'attuale sindaco di Ravanusa eraconsigliere provinciale, l'assunzione fittizia, con la qualifica diaddetto al marketing, alle dipendenze della società D&D Service.Da quella data e fino al giugno del 2013, quando le Provinceregionali furono abolite, avrebbero usufruito, secondo la Procura inmaniera illegittima, dei rimborsi elettorali.
FRANCESCO DI MARE

MOLLARELLA
La bretella d'accesso è pericolosa.
g.c.) Lamentele per la condizione dellabretella in uscita da Mollarella. I disagi sono di doppia natura: inprimis la pavimentazione stradale e poi la necessità di intervenirecon la scerbatura. Il problema principale è quello delle pessimecondizioni del manto stradale che presenta profonde buche epericolosi avvallamenti. Da domenica è entrata in funzione la lineamare del servizio di trasporto urbano che raggiunge le localitàbalneari. La strada di ritorno da Mollarella è tutt'altro cheagevole anche per i mezzi della Ibla Tour. Situazione che si trascinada anni ma che più passa il tempo, più è destinata a peggiorare senon si interviene quantomeno con rimedi tampone anche solo limitatialla stagione estiva. Come detto in apertura di servizio, c'è poi laquestione legata alla vegetazione del vicino canalone. Il disimpegnodella Provincia, che non espleterà il servizio di bonifica delle vieprovin­ciali che conducono agli arenili del tratto costierocompreso tra Licata e Palma di Montechiaro, aumenta un disagio che simanifesterà soprattutto nei mesi della stagione estiva per gliautorpobilisti e per chi userà i ciclomotori per recarsi negliarenili. Trattandosi di strade già di per sé parecchio strette, lapresenza di una ingombrante vegetazione non fa altro che accrescerele difficoltà di manovra per automobilisti e centauri. I gestori deilidi balneari presenti nella zona hanno già diverse volte segnalatoil problema e si confidava nell'intervento di qualche Ente perrisolvere il problema.

IL GOVERNO SCARDINA LE NORME SULPRECARIATO
Il "Decreto dignità" riduce da36 a 24 mesi la durata dei contratti a termine e aumenta del 50%l'indennizzo per i licenziamenti senza giusta causa. Primi limitialle pubblicità sui giochi. Stop alle delocalizzazioni prima dei 5anni.
MICHELE ESPOSITO
ROMA. «Guerra al precariato, oralicenziamo il jobs Act»: il vice premier Luigi Di Maio, dopo un mesepassato all'ombra del dossier migranti e dell'altro vice premierMatteo Salvini, si riprende la scena in un lunedì di inizio luglioche lo vede passare, in una manciata di ore, dalle vertenze sindacalial decreto dignità: ovvero il primo provvedimento, di fatto, delgoverno gialloverde. Ed è un provvedimento di chiaro segnopentastellato, che interviene, limitandole, sulla pubblicità suigiochi e sulle delocalizzazioni ma che, soprattutto, sferra un primocolpo al jobs Act. Non è una gestazione facile quella deldecreto dignità. I problemi con le coperture, soprattuttorelativamente allo stop alle pubblicità sui giochi, restano sultavolo del governo fino all'ultimo e, nel corso della giornata, icontatti tra Tesoro, Mise e Palazzo Chigi sono fittissimi. Con il M5Sche conferma al ministro dell'Economia Giovanni Tria l'intenzione diandare fino in fondo. Anzi, nella tarda mattinata Di Maio opta persuperare le bozze che circolavano, forzando la mano su uno dei temicardine del racconto pentastellato: il lavoro. Nel corso delpreconsiglio, al testo del decreto vengono aggiunti alcuni punti,come la riduzione da 36 a 24 mesi dei contratti a termine con causale(senza, la durata massima viene ridotta a un anno) o l'aumento del50% dell'indennizzo per i licenziamenti senza giusta causa. Tuttenorme con cui il governo scardina il decreto Poletti e, in parte, iljobs Act nel giorno in cui, attacca Di Maio, i dati Istat consegnano«un record di precariato e non di occupazione». Smussati risultano invece il puntodelle delocalizzazioni (la norma non coinvolge i contratti in essere,le aziende perdono i fondi se lasciano l'Italia prima di 5 anni) equello dell'abolizione dello split payment (solo per iprofessionisti). La preparazione del di subisce diversi "stop&go",il testo definitivo prende forma solo nel pomeriggio e le riunioniinformali di tecnici e ministri terminano solo una manciata di minutiprima dell'inizio ufficiale del Cdm, che si concretizza alle 21. Alla riunione non partecipa Salvini,impegnato a Siena per il Palio e che, prevista per le 20, in seratanon risulta ancora iniziata. E il leader della Lega, nel day after diPontida, prova a smorzare le voci sulle tensioni interne al governosul dossier migranti. «Con Toninelli lavoriamo benissimo, c'èmassima sintonia», spiega Salvini.
Ma, di fatto, con il decreto dignitàil M5s prova a parare l'impatto dell'onda leghista, mettendo in campoun provvedimento che guarda spiccatamente a sinistra e tentando,così, di smorzare anche i malumori interni al Movimento emersi inqueste ore sul dossier migranti e che hanno visto l'ala ortodossa"pressare" perché i vertici si occupassero dei temi delleorigini, come il reddito di cittadinanza. E non è un caso che domaniil presidente della Camera, Roberto Fico - punto di riferimentodell'ala sinistra del M5s, dovrebbe partecipare al festival "Illibro possibile" a Polignano per parlare proprio di reddito dicittadinanza.
A scagliarsi contro il decreto dignità,infatti, sono gli alleati (sulla carta) di Salvini, «Per noi ladignità passa anche dal lavoro, per il M5s è assistenzialismo diStato», attacca il deputato di Fi, Marco Marin, laddove la leader diFdi parla «di impianto marxista che confonde la lotta al precariatocon lotta al lavoro e alle imprese». E la Lega? Fino a tarda sera nonaccenna a un solo commento sul provvedimento. Non un tweet disostegno, non una critica. In attesa di passare al contrattacco conla flat tax.

4 luglio 2018

Giornale di Sicilia
Precari, promozioni, contributi
Roma impugnerà la manovra

Il Ragioniere dello Stato contesta 20 dei 103 articoli della Finanziaria varata dalla Regione. In bilico un miliardo di euro
Giacinto Pipitone - Palermo
Nel mirino sono finite le stabilizzazioni dei precari degli enti locali e dei Pip, le promozioni di massa dei circa 700 dipendenti regionali di categoria D5, i finanziamenti a pioggia e una valanga di altre misure che costituiscono il cuore della Finanziaria approvata a fine aprile. In totale 20 dei 103 articoli della manovra sono stati contestati dal ministero dell'Economia, che ha annunciato ieri alla Regione l'intenzione di impugnarle. La Regione ha ancora una decina di giorni di tempo per difendere questi articoli, dimostrando soprattutto che c'è la copertura finanziaria e che non violano superiori norme statali. Ma il tenore della lettera di 13 pagine che il Ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco, ha inviato ieri alla Regione lascia pochi dubbi  sulle principali contestazioni. Stabilizzazioni e promozioni Nel mirino soprattutto le misure che prevedono assunzioni e promozioni. Lo Stato si prepara a impugnare il passaggio dei circa 3 mila Pip a tempo indeterminato alla Resais perchè «le società pubbliche  non possono procedere a nuove assunzioni a tempo indeterminato» in base a una norma nazionale. E lo stesso vincolo bloccherebbe il passaggio all'Irfis di un centinaio di ex dipendenti di altre partecipate regionali già chiuse. Dubbi anche sulla copertura Finanziaria  delle stabilizzazioni dei circa 15 milaprecari degli enti locali: «Non si ritiene idonea a garantire la neutralità finanziaria degli interventi in questione» si legge nella lettera spedita dal ministero dell'Economia alla Regione. E in un secondo documento Roma contesta anche la mancata previsione di un concorso aperto a tutti per assegnare i posti liberi nei Comuni: la Regione ha previsto solo un concorso interno a cui possono partecipare gli stessi precari. Stop ai nuovi prepensionamenti Il ministero dell'Economia contesta alla Regione anche la riapertura dei prepensionamenti: l'articolo 22 della Finanziaria prevedeva di ridare questa possibilità a chi aveva i requisiti ma non ha potuto presentare la domanda tre anni fa. Secondo lo Stato «ciò comporta maggiori oneri pensionistici non quantificati né coperti». Stop in arrivo  anche all'aumento delle pensioni pergli ex dipendenti dell'Eas attraverso la concessione di un  integrativo: in questo caso la stessa nota del ministero informa che la Regione ha provato a difendere la norma ma «l'assessorato all'Economia ha riconosciuto di non  aver contezza dell'impatto finanziario derivante dalla norma». Molti dubbi, per gli stessi motivi economici, hanno a Roma anche sulla norma che consente di dimezzare i tempi di erogazione della liquidazione. «Norme non chiare» Su molte norme il Ragioniere generale dello Stato si sofferma per segnalare  anche che «non appaiono di chiara lettura » oppure «non se ne comprende la formulazione». Fra queste c'è quella che avrebbe traghettato alla massima categoria regionale, la D6, tutti i dipendenti che oggi si trovano in D5. Una norma allargata a colpi di emendamento visto che inizialmente era destinata solo a un centinaio di dipendenti dei beni culturali assunti per concorso e poi inquadrati non come dirigenti malgrado questo prevedesse il bando. Per lo Stato ci sono dubbi sulle coperture finanziarie di queste promozioni.  Molto in bilico pure l'articolo che prevede di far rientrare anche i catalogatori nella pianta organica definitiva della Regione: «Ma - scrive il ministero - l'immissione nei ruoli regionali di questo personale, già stabilizzato in una società pubblica (la Sas), determina una incoerenza con i prepensionamenti ». Va detto tuttavia che su questa norma la censura appare meno netta e lo stesso Ragioniere generale dello Stato informa di attendere sull'argomento un parere del ministero della Funzione pubblica. In bilico un miliardo Il Ragioniere generale dello Stato nutre dubbi anche su molte norme che ridisegnano l'assetto del bilancio regionale. A cominciare da quelle con cui l'assessore Gaetano Armao ha previsto di iscrivere in entrata somme che deriverebbero da una trattativa con lo Stato per ridiscutere gli accordi firmati  dal governo Crocetta sull'attuazionedello Statuto. Si tratta di norme che valgono circa un miliardo perchè prevedono anche che la Regione si riprenda una parte dei soldi oggi versati nel fondo sanitario o «conquisti» le corrispondenti somme frutto delle accise oggi cedute allo Stato. Tuttavia il ministero dell'Economia scrive nella lettera in cui annuncia l'intenzione di procedere all'impugnativa che «non si è a conoscenza di alcun negoziato aperto per la revisione degli accordi finanziari degli anni pregressi». Contributi nel mirino La censura dello Stato sta per abbattersi anche su varie norme con cui (soprattutto) i deputati hanno concesso contributi a pioggia. Il ministero dell'Economia ha informato la Regione di nutrire dubbi su contributi per le borse di studio nell'area non medica (articolo 33 comma 4) e aiuti per lo sport. Proprio su questi la nota del ministero si sofferma dicendo che la norma è troppo vaga, stanzia i soldi ma «non è chiaro a quali beneficiari sono rivolti». Nel mirino pure l'articolo che ha stanziato 200 mila euro in favore dei giornalisti vittime di azioni della criminalità: in questo caso i dubbi riguardano la copertura finanziaria. E allo stesso modo è a un passo dall'essere impugnata pure la norma che prevedeva un  aumento del budget per strutture sanitarie private accreditate che sianostate vittime di richieste estorsive: «La disposizione appare di dubbia legittimità perché l'assegnazione del budget risente di criteri ulteriori ed estranei alla verifica dei fabbisogni sanitari» conclude il ministero.

Pubblica amministrazione. Nuovo codice disciplinare inserito nella bozza di contratto
Dalle assenze alle molestie in ufficio
Pure i dirigenti saranno licenziabili

ROMA
I dirigenti di Stato che si macchiano di molestie sessuali o che risultano essere assenteisti seriali saranno licenziabili, come d'altra parte avviene  per i dipendenti semplici. La novità èstata inserita nel nuovo Codice disciplinare che compare nella bozza di contratto proposto ai sindacati dall'Aran, l'Agenzia che si occupa del personale pubblico. L'allineamento con quanto già previsto per chi non è graduato vale anche per i diritti, dall'ampliamento delle tutele sulla malattia alle ferie solidali.  I sindacati però non ci stanno e lamentano la concentrazione sugli aspetti punitivi. Nel dibattito interviene anche la nuova ministra della P.a, Giulia Bongiorno, che promette «correzioni » per «valorizzare il merito». Per ora, dalle carte illustrate alle categorie emerge il pugno di ferro contro chi, anche se capo, colleziona «ingiustificate assenze collettive» in periodi in cui va garantita continuità di servizio, magari costruendosi «ponti» vacanzieri ad hoc. Colpiti con la sanzione massima anche «comportamenti o molestie a carattere sessuale» o comunque di «particolare entità». E si paga con l'espulsione pure la ripetuta «tolleranza di irregolarità in servizio » da parte del personale. Nessuno sconto poi in caso di insufficiente rendimento, ovvero bocciatura ripetuta nelle pagelle che assegnano i voti sulle perfomance. Non manca il riferimento alla stretta sui furbetti del cartellino: il responsabile che si gira dall'altra parte davanti all'illecito rischia l'espulsione. In pure arrivo multe dai 200 ai 500 euro, che in caso di «recidiva» si trasformano in sospensione dal servizio.

Pesca
Incontri sino a fine mese in 4 centri della provincia

Si conclude a fine luglio l'attività di informazione e consulenza per gli operatori professionali della pesca sui finanziamenti a disposizione nelle varie misure del Fondo Europeo per la Pesca 2014-2020. Gli esperti della Bio&Tech, sono a disposizione sino al 31 luglio di quanti volessero fruire delle numerose opportunità offerte dal FEAMP per il sostegno e il rilancio della pesca professionale, secondo il calendario di appuntamenti: a Sciacca (presso  la Coop. L'Ancora, Vicolo Mazzola, n.8) sabato e sabato 21 luglio, sempre a Sciacca nella sede di Lungomare Cristoforo Colombo n. 11, domani, sabato 14 e martedì 31 luglio; a Porto Empedocle (Via Giotto n. 7) mercoledì 11 e martedì 24 luglio; a Licata giovedì 12 e mercoledì 25 luglio. (*PAPI*)

AGRIGENTONOTIZIE

Cronaca
EX IPIA "FERMI", IL LIBERO CONSORZIO VUOLE RECUPERARE LA STRUTTURA CHIUSA DA 7 ANNI

I primi passi amministrativi sono stati compiuti nei giorni scorsi, ma sono necessari almeno 17milioni di euro per iniziare eventuali opere che, in parte, potrebbero prevedere anche la demolizione dell'esistente
Ex Ipia "Fermi" di via Piersanti Mattarella, l'ex Provincia punta al recupero o alla ricostruzione dell'edificio chiuso ormai sette anni fa perché realizzato in larga parte con cemento depotenziato.
 L'Ente, attraverso il commissario straordinario Girolamo Di Pisa, ha approvato una rimodulazione dell'incarico tecnico assegnato già in passato e un piano di massima sulla progettazione da realizzare. Stando alle prime indicazioni in totale servirebbero in questa fase 17 milioni e 300mila euro che il Libero consorzio cercherà di ottenere intercettando i finanziamenti disponibili per gli istituti scolastici ma che, ovviamente, non sono nelle casse dell'ente di area vasta.
La prima disposizione concreta a disporre interventi di messa in sicurezza e ripristino della struttura, risale al 2011, ma, si legge proprio nelle delibere più recenti, nel 2012-2013 sono "state svolte ma non concluse le attività di progettazione e di verifica necessarie alla definizione del progetto definitivo". Solo due anni fa l'edificio è stato pesantemente saccheggiato dai vandali, costringendo adesso nell'affidamento del progetto a provvedere anche ad un rifacimento complessivo degli impianti.

AGRIGENTOOGGI

INCONTRO AD AGRIGENTO SUL PROGRAMMA "INTERPOLIZIE TETRA"

Di Paolo Picone      
AGRIGENTO. Presso l'Aula Giglia del Palazzo della Provincia di Agrigento, messa gentilmente a disposizione dal Commissario Straordinario presso il Libero Consorzio Comunale, ha avuto luogo un Workshop dedicato al nuovo sistema di comunicazione TETRA.
Al seminario, tenuto da Funzionari del Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Direzione Centrale per i Servizi Logistici e la Gestione Patrimoniale ed apertosi con i saluti del Questore Maurizio Auriemma, hanno partecipato Funzionari e personale della Polizia, Ufficiali e militari dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nonché Funzionari e personale della Polizia Penitenziaria.
Il progetto prevede la realizzazione di un servizio di Telecomunicazioni Radiomobili Digitali da parte Leonardo S.p.A., ad esclusiva fruizione delle forze di Polizia per le loro attività volte a garantire la sicurezza ed il soccorso pubblico.
La rete progettata dalla Società Leonardo per la Polizia di Stato, l'Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia Penitenziaria, garantisce ai corpi di Polizia di operare in modo indipendente, e ciascuna forza di Polizia avrà piena autonomia nelle comunicazioni di propria pertinenza e nella gestione del personale e dei servizi di specifica competenza.
Inoltre, la rete garantisce un alto livello di sicurezza nelle comunicazioni ed un'alta capacità di resistere ad eventi, imprevisti e atti fraudolenti.
L'invulnerabilità della rete è garantita da un efficace sistema di autenticazione ed un livello di crittografia.
Le forze dell'Ordine avranno, quindi, a disposizione una rete che presenta alto livello di resilienza, affidabilità e capacità di riadattarsi o sopperire ad eventuali interruzioni che dovessero presentarsi.
In Sicilia sono state già dotate, della rete TETRA, le province di Catania, Enna e Palermo ed entro il secondo semestre del 2019 saranno attivate in tutte le rimanenti province della regione.

LIVESICILIA

TUTTI I NUMERI
Sicilia in ripresa, ma povera
Il Def: assunzioni alla Regione

PALERMO - L'immagine è quella di una Sicilia che sta provando a rialzarsi. Con fatica. Dopo anni di difficoltà enormi, tradotte in un dato eloquente:
oltre 15 punti di Pil persi negli ultimi dieci anni. L'Isola è povera, poverissima. Ma inizia a intravedere, tra le tante ombre, qualche luce.
La "fotografia" alla Sicilia è stata scattata dal governo regionale, nel primo vero Documento economico e finanziaria dell'esecutivo di Nello Musumeci, approvato in giunta pochi giorni fa. Un testo di oltre duecento pagine che porta la firma dell'assessore all'Economia Gaetano Armao e che parte dalle difficoltà ereditate, enumera ostacoli alla crescita, evidenzia la necessità di un confronto serrato con lo Stato, indica progetti concreti e qualche buona intenzione. A cominciare dalla "riapertura" della stagione dei concorsi alla Regione che dovrebbe passare dall'abolizione del "blocco" delle assunzioni.
La lenta ripresa
Dopo dieci anni tremendi, coincisi con una crisi che nell'Isola è stata avvertita più duramente che altrove, la Sicilia ha iniziato a riprendersi dal 2015. E' quello il momento in cui il Pil dell'Isola, crollato di 15,3 punti dal 2008 in poi, ricomincia a crescere. Una tendenza che si arresta nel 2016, ma riprende nel 2017 e dovrebbe proseguire nel 2018. Ma come spesso accade, la Sicilia, anche quando riprende a camminare, è comunque più lenta di altre Regioni. Il Pil "recuperato" tra il 2015 e il 2018, infatti, è stato stimato in un 3,4 per cento. Al di sotto della media del Mezzogiorno e dell'Italia che si è attestata al 4,8 per cento.
Ma la ripresa, seppur lenta, c'è. E lo dimostra un altro dato: quello della presenza di imprese in Sicilia. Dopo l'anno nero, il 2016, in cui il numero di aziende nell'Isola è stato inferiore a 366 mila, nel 2017 ecco che riprende a risalire. Anche se ancora siamo ben lontani dai numeri di dieci anni fa: da allora a oggi, in Sicilia esistono oltre 25 mila imprese in meno. Segno più anche per le immatricolazioni delle auto e la spesa dei siciliani all'estero. Altro dato che fa ben sperare è quello dell'occupazione. Che torna a crescere, anche se appena dell'1,1 per cento: 16 mila siciliani in più a lavoro nel 2017 rispetto al 2016. Ma pur sempre 75 mila in meno rispetto al 2010. Insomma, negli ultimi otto anni, gli occupati sono diminuiti di 60 mila unità.
Sicilia poverissima
La crisi ha lasciato segni profondi. Anzi profondissimi. L'Isola che esce fuori da questo periodo buio è fatta di famiglie sotto la soglia della povertà assoluta e relativa. Un dato assai preoccupante, soprattutto se confrontato con le altre regioni. Il tasso di povertà relativa infatti è salito nell'Isola, in un anno, dal 22,8 per cento del 2016 al 29 per cento del 2017: quasi una famiglia su tre è in queste condizioni. Numeri migliori solo rispetto a quelli della Calabria, ma di gran lunga peggiori sia rispetto alle altre Regioni del Sud (la media è del 24,7) sia soprattutto rispetto al Centro (7,9 per cento) e al Nord (5,9 per cento).
Le assunzioni alla Regione
Nel Def, ovviamente, il governo indica una serie di interventi che dovrebbero servire a rimettere in corsa la Sicilia: da quelli riguardanti l'uso dei Fondi europei, all'Agenda digitale, passando per alcune riforme importanti come quelle dei rifiuti e del sistema idrico, delle Ipab e del Lavoro, dei Beni culturali, del Turismo e dell'Agricoltura. In generale, nel documento si accenna a un "piano strategico pluriennale di sviluppo per l'Isola che il Governo si impegna a presentare entro la fine dell'anno". Una sorta di "nuovo piano industriale" per la Sicilia.
E insieme ai Piani strategici e industriali ecco anche un Piano di assunzioni (o Piano triennale dei fabbisogni). Per fare funzionare al meglio la macchina-Regione, infatti, serviranno nuovi innesti. E il governo lo mette chiaramente nero su bianco nel Def, partendo dai dati sui prepensionamenti già avvenuti e da quelli previsti fino al 2020: saranno più di cinquemila i Regionali ad andare in pensione, riducendo l'organico a circa 11.800 dipendenti: più di mille in meno rispetto alla dotazione organica. E così, il governo pensa a nuove assunzioni, del resto in parte previste già da una recente legge regionale che prevede l'innesto di nuovo personale pari al 10 per cento di quello andato in pensione. E nel Def c'è già anche la cifra disponibile: oltre 27 milioni di euro. A quel punto resta un ostacolo: il blocco delle assunzioni, confermato dalle ultime norme. Un ostacolo da cancellare, spiega il governo che punta, infatti, a "rimuovere il suddetto limite per avviare le procedure concorsuali necessarie alle assunzioni, previo esperimento delle obbligatorie procedure di mobilità". Presto, insomma, nella Sicilia poverissima, si torna ad assumere.

LA SICILIA

Scuola. Il commissario Di Pisa approva gli atti per la progettazione
IL LIBERO CONSORZIO DÀ L'OK AL RECUPERO DELL'EX IPIA FERMI.

Recupero dell'ex Ipia "Fermi" di Agrigento, l'ex Provincia regionale da il via libera alla progettazione definitiva per consentire, prima o poi, di riaprire l'edificio chiuso ormai 7 anni fa. Il commissario Di Pisa ha infatti approvato una serie di atti che sono finalizzati a rimodulare l'incarico assegnato già in passato per progettare un futuro per la cittadella scolastica di via Piersanti Mattarella. In totale 17 milioni e 300mila euro, presunti, che il Libero consorzio cercherà di ottenere intercettando i finanziamenti disponibili per gli istituti scolastici. Si tratta però di un primo passo avanti dopo anni di profondo silenzio. La prima disposizione concreta a disporre interventi di messa in sicurezza e ripristino della struttura, in larga parte costruita con cemento depotenziato, risale al 2011, ma, si legge proprio nelle delibere più recenti, nel 2012-2013 sono "state svolte ma non concluse le attività di progettazione e di verifica necessarie alla definizione del progetto definitivo".
Nel frattempo, del resto, erano stati trovati nuovi locali per trasferire gli studenti, anche se la sede individuata si trova fuori dalla città di Agrigento ed è, ancora oggi, in piena zona industriale.
Il tempo trascorso in modo infruttuoso, tra l'altro, non ha aiutato, dato che nel 2016 i locali sono stati pesantemente danneggiati da atti vandalici che hanno reso inutilizzabili gli impianti esistenti costringendo a prevedere anche le somme necessarie per rimettere in sesto il tutto.
Ma come si procederà con il recupero della struttura? Attualmente dettagli non ve ne sono, o almeno, non sono pubblici. La proposta potrebbe essere quella di una valutazione caso per caso, non escludendo ad esempio la possibilità che si provveda a demolire alcune porzioni dell'edificio che non sono nelle condizioni di essere messe in sicurezza. Obiettivo primario è infatti l'eliminazione del pericolo da un punto di vista sismico, stante che la cittadella, costruita con calcestruzzo depotenziato, non rispetta i parametri previsti per legge. Quanto tempo ci vorrà? Impossibile saperlo oggi. Si tratta. comunque, di una prospettiva che va nell'ordine degli anni, con il rischio, sempre presente, che senza l'accesso alle risorse pubbliche finalizzate al recupero delle strutture di questo tipo, l'area rimanga, nell'abbandono in cui ancora oggi è piombata.

IL "DECALOGO" PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Licenziabile il dirigente molestatore
MARIANNA BERTI
ROMA. l dirigenti di Stato che si macchiano di molestie sessuali o che risultano essere assenteisti seriali saranno licenziabili, come d'altra parte avviene per i dipendenti semplici. La novità è stata inserita nel nuovo Codice disciplinare che compare nella bozza di contratto proposto ai sindacati dall'Aran, l'Agenzia che si occupa del personale pubblico.
L'allineamento con quanto già previsto per chi non è graduato vale anche per i diritti, dall'ampliamento delle tutele sulla malattia alle ferie solidali. I sindacati però non ci stanno e lamentano la concentrazione sugli aspetti punitivi. Nel dibattito interviene anche la nuova ministra della P.a, Giulia Bongiorno, che promette «correzioni» per «valorizzare il merito».
Per ora, dalle carte illustrate alle categorie emerge il pugno di ferro contro chi, anche se capo, colleziona «ingiustificate assenze collettive» in periodi in cui va garantita continuità di servizio, magari costruendosi ponti vacanzieri ad hoc. Colpiti con la sanzione massima anche «comportamenti o molestie a carattere sessuale» o comunque di «particolare entità». E si paga con l'espulsione pure la ripetuta «tolleranza di irregolarità in servizio» da parte del personale. Nessuno sconto poi in caso di insufficiente rendimento, ovvero bocciatura ripetuta nelle pagelle che assegnano i voti sulle perfomance. Non manca il riferimento alla stretta sui furbetti del cartellino: il responsabile che si gira dall'altra parte davanti all'illecito rischia l'espulsione.
A parte i licenziamenti sono in arrivo multe dai 200 ai 500 euro, che in caso di «recidiva» si trasformano in una sospensione dal servizio senza retribuzione. Lungo l'elenco delle situazioni sanzionabili a questo titolo, dagli «alterchi» all'inosservanza de gli obblighi previsti sul divieto di fumo.
Per la Cgil sulla parte disciplina c'è un approfondimento «ossessivo». La Cisl critica l'assenza di risposte alle istanze avanzate. L'Unac invece fa notare che la bozza «penalizza economicamente la maternità (decurtando il risultato che è il 30 per cento della retribuzione)>>.
Intanto la ministra assicura di essere «già al lavoro per alcune correzioni della disciplina legislativa ci riguarderanno la valorizzazione (merito anche attraverso un efficace sistema di valutazione delle performance».

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