Giornale di Sicilia
Sabato 21 luglio
I nodi della regione
Il presidente: «Evidente il tentativo romano di smantellare la nostra autonomia». Orlando: «Ora chiarezza»
Ex province, elezioni bocciate dalla Consulta
Musumeci: «Un'offesa»
Bocciata la legge per l'elezione diretta nelle ex province. La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma varata dall'Ars ad agosto scorso sul voto per i presidenti e dei consiglieri dei liberi consorzi comunali. Gli enti saranno di secondo livello come nel resto d'Italia in forza della legge Delrio, ovvero i rappresentanti degli organi saranno componenti degli altri enti che fanno parte dell'ex provincia. La legge sull'elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali era stata varata dall'Ars e venne impugnata dal governo Gentiloni perché in contrasto con la legge Delrio. Nella sentenza la Consulta ha ribadito che «la legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane rientra nella competenza esclusiva statale». «Sono sorpreso dalla decisione della Consulta, in un momento in cui la gente si allontana dalle istituzioni, l'elezione diretta rappresenta un primo coinvolgimento del cittadino elettore» commenta amareggiato il presidente della Regione Nello Musumeci. «La sentenza - aggiunge - suona ad offesa della dignità del popolo siciliano e della sua plurisecolare vocazione autonomistica. L'avere di fatto cancellato, con un colpo di spugna, l'articolo 15 del nostro Statuto che riserva alla "legislazione esclusiva della Regione la materia di organizzazione e controllo degli enti locali"denuncia il malcelato e progressivo tentativo romano di smantellare l'Istituto autonomistico». Il presidente dell'Anci Sicilia, Leoluca Orlando commenta: «La sentenza fa finalmente chiarezza dopo 5 anni di delirante stato di confusione legislativa ed amministrativa che ha messo in ginocchio gli enti di area vasta, prodotto un proliferarsi di commissari regionali, bloccato la erogazione di servizi e la realizzazione di interventi in tutta la Sicilia». Giuseppe Lupo, capogruppo Pd all'Ars, sottolinea «dopo la sentenza è necessario ed urgente recepire in Sicilia la legge Delrio e uscire dalla gestione commissariale delle ex Province, che si protrae da troppi anni, procedendo alle elezioni di secondo livello degli organi». Secondo il presidente del consiglio nazionale dell'Anci Enzo Bianco «le Città metropolitane siciliane hanno perso un anno. Nel resto dell'Italia gli Statuti sono varati, gli organi insediati. Piena operatività. Un brutto uso della specialità dello Statuto che fa quasi rimpiangere l'autonomia ordinaria. Ora si fissino subito le elezioni indirette per costituire gli organi. E si lavori con rapidità per recuperare l tempo perduto». I deputati del Movimento 5 Stelle all'Ars Valentina Zafarana, Giancarlo Cancelleri e Salvatore Siragusa puntano il dito contro «l'ambizione politica dell'allora deputato Nello Musumeci e ora presidente della Regione Siciliana di tornare a elargire poltrone e indennità per le province, naufragata miseramente. I siciliani hanno perso tempo e soldi». Mentre il forzista Michele Mancuso afferma: «La Sicilia perde una grande occasione di rappresentanza democratica diretta». Matteo Cocchiara, presidente dell'Asael, associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani, evidenzia: «È arrivato il tempo che il legislatore regionale prenda atto della anacronistica concezione di una specialità statutaria che spesso fa fare solo voli pindarici con danni notevoli per il funzionamento delle istituzioni». (*SAFAZ*)
Vertici Aran,
Via libera ai nuovi componenti - Palermo
Via libera ai nuovi vertici dell'Aran, i sindacati autonomi: «La giunta approvi subito le direttive, ora riparta confronto su rinnovo e riclassificazione personale». «Chiediamo al governo regionale di deliberare le direttive all'Aran alla prima seduta utile della giunta di governo regionale». Lo affermano i sindacati autonomi Cobas- Codir, Sadirs, Siad e Ugl dopo il via libera in commissione Affari istituzionale all'Ars ai nuovi componenti dell'Aran Sicilia, l'agenzia che si occupa della contrattazione nel pubblico impiego in Sicilia.
Ribera
Nella Valle successo del Toscanini
Un pubblico folto ed entusiasta ha molto apprezzato nel magico scenario della Valle dei Templi di Agrigento, sotto il Tempio di Giunone, lo spettacolo «Il Fanciullo e gli incantesimi », liberamente tratto dall'Enfant e Les Sortileges di Ravel e prodotto in collaborazione tra Parco Archeologico, Coop Culture, Associazione Freon di Roma e Istituto Superiore di Studi Musicali Toscanini di Ribera. Tra gli interpreti l'attrice Giusi Cataldo che ne ha curato la regia, l'Ensemble da Camera Toscanini diretto dal maestro Stefano Cardi e i pupi di Angelo Sicilia. Intanto, il Toscanini ha vinto il bando Erasmus con quasi 25 mula euro di finanziamento per il progetto Erasmus extra UE con la Russia con il conservatorio Petrozavodsk. "Un sentito ringraziamento alla nostra consulente Marina Vermiglio - dice la direttrice, Mariangela Longo - e al webmaster Gianfranco Gioia che ci ha messo in contatto con il conservatorio Russo". Il Toscanini dal prossimo mese di novembre disporrà, a Ribera, di nuovi locali che erano particolarmente attesi e con i quali potrà fare fronte, dall'inizio dell'anno accademico, alle nuove necessità con 22 corsi di laurea attivi e 350 studenti iscritti. E' non è l'unica novità perché dal prossimo anno accademico ci sarà anche la statalizzazione e l'accreditamento dei bienni ordinamentali di laurea magistrale, finora sperimentali in tutta Italia. «È un momento storico per l'istituto - dicono il direttore, Mariangela Longo, e il presidente, Giuseppe Tortorici - che è l'unica istituzione di alta formazione di tutto il territorio Agrigentino con 27anni di attività, 350 studenti e grandi riconoscimenti nazionali ed internazionali». Meno di due anni fa l'istituto ha rischiato la chiusura per mancanza di risorse economiche. Adesso è in fortissima crescita. (*GP*)
Tartaworld
Nuove tappe sul litorale provinciale
Proseguono le attività di informazione e divulgazione del «Tartaworld », programma previsto dal progetto Life «Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività i pesca professionale» finanziato dall'Unione Europea e che vede tra i suoi partner anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il Tartaworld sta riscuotendo un notevole successo tra i turisti e i residenti. Il mese di luglio prevede ancora diversi appuntamenti: il 24 all'Holiday's Park, il 26 al lido Havana- Borgo Santulì, il 27 al Bella Vista e il 31 a La Rotta (animatori: Davide Lentini e Francesco Caramanno). Sul versante occidentale, appuntamento con le animatrici Veronica Gallo e Luisa Majetta , oggi 21 luglio sulla spiaggia di Eraclea Minoa, quindi domani 22 luglio a Sciacca (San Marco, stabilimento Aloha), il 25 in contrada Foggia, il 29 a Menfi (Lido Fiori), il 29 nuovamente a Sciacca a Timpi Russi - Lumia ed infine il 31 luglio a San Marco. (*PAPI*)
Domenica 22 luglio 2018
la sentenza. Il legale di Palazzo d'Orleans: non finisce qui
Lo stop al voto diretto nelle Province
Giuffrè: possibile ricorso in Europa
«Sentenza politica che travolge l'autonomia nella sua essenza di principio, prima ancora che quella statutaria della Sicilia. Ma non finisce qui: è verosimile che il presidente Musumeci porti la questione davanti alla Corte europea». Non va per il sottile, Felice Giuffrè, ordinario di Diritto costituzionale all'Università di Catania e legale della Regione nella dura schermaglia - persa - davanti alla Corte costituzionale con Palazzo Chigi sul sistema di voto nelle ex Province. La legge siciliana prevedeva l'elezione diretta di sindaco metropolitano, presidente dei liberi consorzi e organi consiliari. La Consulta ha, come è noto, ritenuto illegittima la differenza con la normativa nazionale della legge Delrio, stabilendo anche per l'Isola l'elezione di secondo livello. In pratica, il sindaco metropolitano sarà quello della città capoluogo e i consigli saranno espressi dai membri dei singoli consessi comunali. «Le incongruenze - dice Giuffè - sono tante e gravi. La Corte ha sostenuto che la ratio della Delrio risiede proprio nell'elezione indiretta invece che nel suo indirizzo verso la razionalizzazione burocratica e amministrativa mediante l'accorpamento di competenze nei settori cruciali, dalla nettezza urbana ai trasporti fino alla spesa pubblica in generale. Hanno perso i principi di sovranità popolare e autonomistico in generale attraverso l'umiliazione dell'articolo 14 dello Statuto e contro lo stesso dettato costituzionale sulla competenza esclusiva in materia di enti locali». sa. fe.
Lunedì 23 luglio 2018
Mare inquinato in tre tratti di costa
È una fotografia drammatica quella scattata da Goletta Verde lungo le coste agrigentine che continuano a subire la minaccia della mancata depurazione. Nel mirino ci sono sempre canali e foci che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. E ci sono anche record assoluti, con situazioni che nonostante esposti dell'associazione e controlli delle forze dell'ordine mostrano un inquinamento ormai cronico. In provincia di Agrigentotre i punti monitorati: uno è risultato fortemente inquinato, alla foce del torrente Cansalamone; sulla spiaggia viale delle Dune, presso canale, invece, il giudizio è stato di inquinato, entro i limiti il punto campionato sulla spiaggia fronte torrente Re. «Lo ribadiamo da tempo, ma purtroppo non troviamo riscontri: il problema della depurazione rimane drammatico, anzi è peggiorato rispetto allo scorso anno, come dimostrano i risultati dei campionamenti fatti dai tecnici di Goletta Verde -spiega Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. Ecco perché, agli esposti già presentati l'anno scorso dopo il passaggio di Goletta Verde -di cui una di Licata relativa alla spiaggia fronte scarico depuratore - abbiamo deciso di aggiungerne altri». Intanto Giovanni Di Caro, parlamentare regionale del Movimento Cinque stelle, è il primo firmatario, assieme ad altri deputati pentastellati, di una interrogazione, con risposta scritta, al Presidente della Regione, all'Assessore per il Territorio e per l'Ambiente e l'Assessore per la Salute, sulla situazione che si registra alla foce del fiume Akragas, dove c'è stata una inspiegabile moria di pesci e di volatili. «Informazioni e verifiche urgenti sul rischio di disastro ambientale e tutela alla salute nella foce del fiume Akragas; sullo stato delle acque del fiume Naro e sulla balneabilità delle coste agrigentine: è il riassunto dell'intervento del Movimento cinque stelle». Di Caro ricostruisce la vicenda: «Nella foce del fiume Akragas, con precisione nel tratto che va dal ponte Maddalusa verso il mare, nei giorni scorsi è stato riscontrato da numerosi cittadini residenti in quellazona, la morte di diversi volatili, in particolare di anatre. In questo stesso contesto, ad oggi il problema si è esteso direttamente alla fauna acquatica con evidente e continua morte di una molteplicità di pesci, visibili lungo il bordo del fiume. Oltre al fiume Akragas, persiste il problema di inquinamento del fiume Naro, già dichiarato in passato tra i fiumi più inquinati d'Italia; è stato negli scorsi mesi protagonista anche della presenza di acque di vegetazioni dei frantoi». Poi i pentastellati aggiungono: «Riguardo allo stato di balneazione delle coste agrigentine, si assiste come ogni anno a fenomeni come: miasmi e schiume in mare che hanno portato Lega Ambiente ad attribuire il bollino nero alle spiagge di Agrigento e provincia. Ma è ancora più preoccupante la situazione generale delle spiagge siciliane, bocciate anche quest'anno da Goletta Verde, secondo campioni effettuati». Il tratto del fiume Akragas è considerato luogo di passeggiata per residenti e turisti, che portano con sé animali domestici; punto per appassionati di pesca, si solleva la preoccupazione di rischio per la tutela alla salute, verso tutti coloro che hanno frequentato la zona di recente e continuano a farlo. «Desta anche preoccupazione -si legge ancora nell'interrogazione - la balneazione che insiste più avanti dopo il ponte Maddalusa e tutte le considerazioni espresse in premessa relative ai rischi di tutela alla salute delle persone riguardo il fiume Naro; al tasso di inquinamento e rischio per i bagnanti delle coste agrigentine». Il Movimento cinque stelle, dunque chiede di sapere dal presidente della Regione e dall'assessore all'Ambiente: «Se intendano assumere interventi urgenti, caratterizzati soprattutto da controlli sul territorio, verificando lo stato di inquinamento dei luoghi succitati, attraverso le istituzioni competenti, per scongiurare eventuali danni alla salute alle persone e all'ambiente, e se attualmente esiste un programma di bonifica per porre fine a questo degrado ambientale che danneggia anche l'immagine della regione Siciliana». (*PAPI*)
AGRIGENTOOGGI
Musumeci sul voto diretto negato
alle ex Province: faremo una battaglia con Roma
La decisione della Corte Costituzionale
sulle province è solo l'ultimo segnale della volontà di svuotare
l'Autonomia siciliana. Per questo ho concordato con il presidente
del Parlamento, Gianfranco Miccichè, di dedicare un'apposita
seduta per affrontare la questione vera posta dalla sentenza:
difendere la nostra Autonomia o accettare che venga mortificata. Io
faró tutto ciò che sarà possibile per difendere i diritti del
Popolo siciliano. Lo dice il presidente della Regione siciliana,
Nello Musumeci che definisce una "Follia la decisione di confermare
le elezioni di secondo livello delle ex Province". La Corte
Costituzionale ha accolto il ricorso dell'allora Governo nazionale
guidato da Paolo Gentiloni, che ha contestato la legge siciliana che
aveva introdotto il voto diretto dei cittadini per le elezioni delle
ex Province, sia per il presidente che dei consiglieri provinciali.
LA SICILIA
I nodi della regione
EX PROVINCE, TROVARE EQUILIBRI O
SARà UN'ECATOMBE PER TUTTE.
Chiaro il messaggio della Corte dei
conti:" Uscire dalle logiche emergenziali".
GIUSEPPE BIANCA
PALERMO. Per ironia della sorte e
"assoluta coincidenza di tempi:come amava definire Sandro Ciotti
durante le sue radiocronache, la sincronia di due eventi sui campi di
calcio nello stesso minuto, nel giorno in cui la Corte Costituzionale
ha messo definitivamente nel cassetto la possibilità dell'elezione
diretta in Sicilia della governance degli enti intermedi, la Corte
dei conti ha posto nero su bianco, l'esigenza "indifferibile che
venga completato il processo di riforma degli enti di area vasta,
dando attuazione agli adempimenti previsti dalla legge regionale 4
agosto 2015 n. 15, affinché venga finalmente a cessare l'attuale
regime provvisorio, affidato a reiterate gestioni commissariali".
La magistratura contabile cita anche la
contestuale esigenza di evitare: "il crescente deterioramento
degli equilibri di bilancio e le logiche emergenziali, che di recente
hanno condotto alla dichiarazione di dissesto da parte del libero
Consorzio di Siracusa per l'incapacità di fare fronte alle passività
accumulate".
La crisi economica e strutturale degli
enti di area vasta non dipende probabilmente né dall'elezione
diretta e neanche da quella indiretta, ma cinque anni ininterrotti di
commissariamento certo non hanno giovato.
Nella relazione della Corte dei conti è
altrettanto chiaramente ribadito che le procedure di mobilità
obbligatoria del personale in esubero dei liberi Consorzi
costituiscono la premessa pratica, operativa e necessaria per
"l'avvio dei percorsi di stabilizzazione del personale
precario".
Le risorse impegnate per il personale
precario degli enti ammontavano nel 2017 a 4.977.123.00 euro, mentre
tra i sei Liberi consorzi, (escludendo quindi le tre città
metropolitane di Catania, Palermo e Messina) Trapani e Agrigento
fanno registrare la maggiore spesa, rispetto agli altri arrivando
rispettivamente a 1.780.934,85 euro e 1.056.359,23 euro.
Il quadro totale delle ex Province
continua comunque a non essere brillante. Il totale dei debiti fuori
bilancio riconosciuti arriva a 7.599.399 euro e quello dei debiti
fuori bilanci da riconoscere a 4.401.839 euro, per un totale di quasi
12 milioni di euro. Debiti che per lo più scaturiscono da attività
che gli enti hanno dovuto porre in essere spesso in assenza di
copertura finanziaria e senza impegno di spesa: "dando luogo
pertanto ad inevitabili condanne, con l'aggravio del pagamento di
interessi e spese legali", come ricorda la Corte dei conti.
Il totale invece delle assegnazioni che
dalla Regione sono arrivate alle ex Province fa registrare una cifra
pari a 174.390.821,58 euro .
Gli enti intermedi dunque, che in più
occasioni, a inizio legislatura, sono stati al centro dei pensieri
del governatore siciliano Musumeci che non ha fatto mistero di
volerne valorizzare funzioni, strutture e competenze, a partire dalla
gestione nei territori dei rifiuti, si ritrovano sempre più a corto
di ossigeno e oberati in maniera sproporzionata dal contributo che
devono rendere allo Stato per il concorso alla finanza pubblica.
È la stessa Corte dei conti infine a
evidenziare che sei enti su nove (libero Consorzio comunale di
Agrigento, di Caltanissetta, di Enna, di Ragusa, Città metropolitana
di Palermo e di Catania) "non hanno rispettato nell'anno 2017 il
saldo di finanza pubblica, molto spesso registrando differenze
considerevoli rispetto agli obiettivi finanziari prefissati", La
differenza tra entrate e spese finali risulta in questi casi pertanto
negativo.
Fin qui i numeri, che non forniscono di
per sé, un quadro rassicurante. Tra le righe, quasi in maniera
esplicita per la verità, la magistratura contabile, proprio in
funzione dei numeri e delle perdite, chiede alla politica la
ridefinizione degli assetti di governo, a cui, si dovrà aggiungere
l'interlocuzione con Roma per portare a casa con una approfondita
rinegoziazione i soldi che mancano all'appello.
BIVONA
Biodiversità dei Sicani Protocollo
con l'Università.
BIVONA
Viaggeranno a braccetto i 12
comuni del Parco dei Monti Sicani e l'università di Palermo per
studiare la biodiversità del territorio montano e dei suoi boschi
estesi tra le province di Agrigento e Palermo. E' stato sottoscritto,
alla presenza dell'assessore regionale del Territorio e dell'Ambiente
Salvatore Cordaro, il protocollo d'intesa tra il Parco Regionale dei
Monti Sicani, rappresentato dal commissario straordinario Luca
Gazzara e l'Università di Palermo nella figura di Stefano Colazza,
direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie, alla presenza dei
professori Rosario Schicchi, direttore dell'orto botanico di Palermo
e Giuseppe Venturella, ordinario del Dipartimento di Agraria.
Il Parco dei Sicani, terzo per
estensione in Sicilia, comprende 12 comuni, sei della provincia di
Agrigento (Bivona, Santo Stefano Quisquina, San Giovanni Gemini,
Cammarata, Burgio e Lucca Sicula) e sei di Palermo, nei quali si
svolge per lo più attività agrosilvo-pastorale e dove sono presenti
prodotti di eccellenza sotto il profilo della biodiversità. Il
protocollo favorirà l'approfondimento scientifico delle specie
presenti, la redazione di disciplinari di produzione dei prodotti
della filiera agroalimentare, la valorizzazione del Parco attraverso
itinerari, percorsi e pubblicazioni divulgative.
"Il governo della Regione
Siciliana - ha detto l'assessore riconosce i beni ambientali come
capitale naturale per garantire la conservazione della biodiversità,
delle tradizioni etnoantropologiche e delle economie locali in una
logica di conservazione e valorizzazione dei luoghi anche sotto il
profilo dell'attrattività turistica e dello sviluppo di nuove
economie rispettose dell'ambiente".
E.M.
GIRCENTI ACQUE ha comunicato che per
problemi all'impianto di sollevamento, i turni slitteranno
L'OMBRA DELLA SETE IN PROVINCIA
Intanto è stato creato un servizio
che avviserà gli utenti tramite telefonata registrata.
GIOACCHINO SCHICCHI
L'ombra della "sete" e della
crisi idrica si allunga su Agrigento e su alcuni comuni della
provincia.
Da ieri e fino a lunedì, infatti, per
"concomitanti e imprevedibili problematiche riscontrate
all'impianto di sollevamento della diga Castello", la Girgenti
Acque ha comunicato che vi sarà una sensibile riduzione dell'acqua
in arrivo per il nostro territorio e quindi sono previsti turni
saltati o slittati.
Il gestore ha comunque annunciato che
"garantirà il servizio di approvvigionamento sostitutivo a
mezzo autobotte ai servizi pubblici essenziali" e che fino a
termine dell'emergenza in piazza Matteotti stazionerà un'autobotte
per l'approvvigionamento dell'acqua potabile, a servizio degli utenti
del centro storico. Ad essere stata completamente sospesa è invece
la fornitura idrica ai comuni di Aragona, Raffadali e nelle frazioni
di Giardina Gallotti e Montaperto del comune di Agrigento.
Problemi connessi all'adduzione, che
però diventano per il gestore occasione ghiotta per riprendere il
filo su un tema caro, quello della "precarietà del sistema
delle infrastrutture idriche", rispetto al quale il privato
sollecita gli Enti preposti all'adozione delle misure necessarie,
quali il pieno utilizzo di tutte le fonti idriche della Provincia non
utilizzate o parzialmente utilizzate, il finanziamento degli
interventi di rifacimento delle reti idriche comunali (in primis del
Comune di Agrigento), tutte misure che renderebbero disponibili
ulteriori risorse per la comunità agrigentina". Già, ma come è
a finire? L'appalto della rete sembrava prossimo all'affìdamento
nessuno si è sentito più di parlarne non appena si è diffusa la
non appena si è diffusa la notizia dell'interesse della magistratura
questa vicenda. Allo stesso modo, già da mesi era partito un
censimento delle risorse idriche esistenti, ma
nessuno si è preoccupato di fare un
aggiornamento dello stato dell'arte.
L'unica novità all'orizzonte la
Girgenti Acque ha creato un servizio, "GirgentiAvvisa" che
con un messaggio registrato comunicherà mutamenti di turno o
problemi di sorta.
23 luglio - lunedì
AGRIGENTONOTIZIE
Cronaca / Villaseta
LAVORI NELLA TRATTA FERROVIARIA,
CHIUSA NELLE ORE NOTTURNE LA PROVINCIALE PER VILLASETA
Ancora disagi in un tratto che
dovrebbe sopperire alla chiusura del viadotto Morandi, la riapertura
è prevista il 29 luglio.
Da oggi e fino al 28 luglio nuova
chiusura al traffico nelle ore notturne della strada provinciale
Spinasanta-Villaseta per lavori sulla linea ferroviaria.
A distanza di un mese dai lavori
eseguiti nello stesso punto del tracciato, è stata disposta
nuovamente la chiusura nelle ore notturne, al km 1, della strada
provinciale 1 nel tratto Quadrivio Spinasanta-Villasea. "Anche
stavolta la chiusura, disposta con apposita ordinanza del settore
Infrastrutture stradali, - fa sapere l'ufficio stampa del Libero
consorzio con una nota - si è resa necessaria per l'esecuzione di
lavori urgenti e indifferibili da parte della Rfi alla sede
ferroviaria in prossimità del passaggio a livello".
Il periodo interessato dalla chiusura
notturna (dalle 22 alle 6 del giorno successivo) va da oggi al 28
luglio. Durante l'esecuzione dei lavori i mezzi pesanti dovranno
obbligatoriamente seguire il seguente percorso alternativo: dalla
statale 115, direzione Trapani-Gela, passare per la rotatoria Giunone
e proseguire sulla statale 640, anche per raggiungere Agrigento città
e il territorio provinciale.
Tutti gli altri autoveicoli dovranno
utilizzare le strade provinciali presenti sul territorio.
LA SICILIA
STRADA PROVINCIALE 24
Per la Bivona-Tamburello il cantiere
aprirà a giorni
L'arteria è chiusa da diverso tempo
a causa di movimenti franosi.
Bivona. e.m.) Inizieranno tra breve i
lavori per il ripristino della transitabilità sulla strada
provinciale n. 24 Bivio Tamburello-Bivona, chiusa da tempo per alcune
frane in diversi punti del tracciato. Il settore infrastrutture
stradali del Libero Consorzio di Agrigento ha consegnato
ufficialmente i lavori ad un'impresa aggiudicataria di Favara della
"Procedura Aperta - Frane del corpo stradale della S.P. n. 34
Bivio Tamburello-Bivona al Km1+600, 7+600, 11+700 e 11+900".
L'impresa avrà a disposizione un anno
dalla consegna dei lavori per riportare alla normale percorribilità
l'importante via di comunicazione tra due dei comprensori agricoli e
200 tecnici della parte occidentale della provincia agrigentina. Si
tratta di un'area geografica tra monti e mare, da Bivona a Ribera,
ove insistono fiorenti coltivazioni di pescheti, agrumeti e oliveti
ed aziende produttrici e dell'indotto. L'importo complessivo
dell'appalto era di 709.772,37 euro.
La strada dell'ex Provincia Regionale
di Agrigento, oggi in carico al Libero Consorzio di Agrigento, da
alcuni anni abbandonata e chiusa anche al transito, parte dal centro
bivonese, attraversa le colline e la vallata del fiume Magazzolo, per
innestarsi sulla strada statale 386, al Bivio Tmburello, a circa tre
chilometri da Calamonaci. La sua interruzione ha causato gravi disagi
alla viabilità e agli automobilisti i quali hanno dovuto allungare
il tragitto, attraverso Ribera, Cianciana, Alessandria della Rocca.
LIBERO CONSORZIO, RESTA ANCORA ALTO
IL COSTO DEL PERSONALE DIPENDENTE
.
Per il terzo anno consecutivo il
commissario straordinario non ha potuto che confermare che il costo
del personale diminuisce meno di quello che è previsto.
Libero consorzio di Agrigento, il costo
del personale continua a diminuire meno di quanto dovrebbe, e l'Ente
conferma per il terzo anno di fila la dichiarazione di eccedenza per
ragioni finanziarie.
L'atto è stato firmato nei giorni
scorsi dal commissario Girolamo Di Pisa, il quale non ha potuto che
prendere atto di quello che è un semplice calcolo matematico: se nel
2015 - anno preso a riferimento dalle norme - l'Ente spendeva 18
milioni e 348mila euro l'anno per il proprio personale, nel 2017 la
spesa è stata di 16.302.770 euro, con un calo quindi dell'll%.
Un dato che è ben lontano dalla
riduzione del 15% prevista dalla norma, e che è stato comunque
rivisto al ribasso nel 2018, a causa di un incremento stipendiale di
oltre mezzo milione di euro per il personale imposto dal contratto
collettivo nazionale.
Così, con un risparmio per
pensionamenti di soli 82mila euro, a fine anno si prospetta un calo
di solo il 6,4% del costo, "nonostante - scrive l'ex Provincia
regionale di Agrigento - una rigorosa e notevole riduzione della
spesa per il personale, e nonostante abbia rispettato il tetto
previsto".
L'Ente si trova. quindi in una
situazione di eccedenza di personale per ragioni finanziarie, pur
rimanendo bloccato a causa dei ritardi nella normativa sui Liberi
consorzi e sulle incertezze per il suo futuro.
Infatti, l'Ente non può predisporre né
atti per consentire la mobilità dei dipendenti verso altri enti
pubblici, né approvare un piano triennale del fabbisogno di
personale perché gli osservatorio regionali creati per monitorare la
legge di riforma delle ex Province "non hanno assunto decisione
alcuna in merito ai criteri per la riallocazione delle funzioni e
delle risorse finanziarie, umane e strumentali dei liberi consorzi né
in merito a modalità e criteri da applicare alle procedure di
mobilità conseguenti alla dichiarazione di eccedenza del personale
per ragioni finanziarie.
Quindi tutto bloccato ancora non si sa
per quanto, e cinghia da tenere rigorosamente serrata in attesa che
la tanto discussa e criticata norma di riforma del sistema diventi
qualcosa di un po' più concreto.
Nel frattempo si gestisce quel che si
ha.
Se il commissario straordinario
Girolamo Di Pisa ha confermato tutti i titolari delle posizioni
organizzative (anche se i sindacati, nel recente passato, avevano
chiesto una revisione del sistema) ha ridistribuito gli incarichi
dirigenziali, oggi ridotti all'osso.
In particolare il commissario ha
attribuito al dirigente del settore Urp, Stampa, comunicazione,
accoglienza e cerimoniale Ignazio Gennaro l'incarico di responsabile
anche del settore Ambiente e Territorio, mentre ha mantenuto
l'incarico ad interim ad Achille Contino, dirigente del settore
Promozione turistica ed attività economiche e produttive, al settore
Infrastrutture stradali, attività negoziale e protezione civile,
GIOACCHINO SCHICCHI
FIRMATA UNA CONVENZIONE ALLA
PRESENZA DELL' ASSESSORE REGIONALE ALL'AMBIENTE
L' Ateneo di Palermo al fianco del
Parco dei Sicani
Sviluppo e migliore fruizione del Parco
dei Monti Sicani, fermata una convenzione con l'Università di
Palermo. Il documento, firmato nei giorni scorsi alla presenza
dell'Assessore Regionale del Territorio e dell'Ambiente Salvatore
Cordato, del commissario straordinario Luca Gazzara e dell'Università
di Palermo nella figura del professor Stefano Colazza, direttore del
Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, oltre che
dei professori Rosario Schicchi, direttore dell'Orto Botanico di
Palermo e responsabile scientifico per le iniziative del protocollo e
Giuseppe Venturella, ordinario del Dipartimento di Agraria ed esperto
micologo, consentirà di avviare una collaborazione strutturata
finalizzata alla ricerca scientifica, ad una migliore fruizione
ambientale e alla valorizzazione del territorio del Parco che si
estende tra le province di Palermo ed Agrigento.
Il Parco dei Sicani, terzo per
estensione in Sicilia, comprende 12 comuni, sei dei quali della
provincia di Agrigento. Grazie al protocollo sarà possibile
approfondire scientificamente il censimento delle specie presenti, la
redazione di disciplinari di produzione dei prodotti della filiera
agroalimentare, la valorizzazione dell'area del Parco attraverso
itinerari, percorsi e pubblicazioni divulgative. L'accordo, inoltre,
consentirà di definire una collaborazione stabile finalizzata a
ottimizzare le forme di collaborazione possibile anche nella logica
di una progettazione che possa intercettare le risorse stanziate
dall'Unione Europea.
Negli scorsi mesi il commissario
Gazzara aveva creato un tavolo permanente con le associazioni e gli
enti che operano nell'area dei Monti Sicani.