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Rassegna stampa dal 21 al 23 luglio 2018

Giornale di Sicilia

Sabato 21 luglio

I nodi della regione
Il presidente: «Evidente il tentativo romano di smantellare la nostra autonomia». Orlando: «Ora chiarezza»
Ex province, elezioni bocciate dalla Consulta
Musumeci: «Un'offesa»

Bocciata la legge per l'elezione diretta nelle ex province. La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma varata dall'Ars ad agosto scorso sul voto per i presidenti e dei consiglieri dei liberi consorzi comunali. Gli enti saranno di secondo livello come nel resto d'Italia in forza della legge Delrio, ovvero i rappresentanti degli organi saranno componenti degli altri enti che fanno parte dell'ex provincia. La legge sull'elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali era stata varata dall'Ars e venne impugnata dal governo Gentiloni perché in contrasto con la legge Delrio. Nella sentenza la Consulta ha ribadito che «la legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane rientra nella competenza esclusiva statale». «Sono sorpreso dalla decisione della Consulta, in un momento in cui la gente si allontana dalle istituzioni, l'elezione diretta rappresenta un primo coinvolgimento del cittadino elettore» commenta amareggiato il presidente della Regione Nello Musumeci. «La sentenza - aggiunge - suona ad offesa della dignità del popolo  siciliano e della sua plurisecolare vocazione autonomistica. L'avere di fatto cancellato, con un colpo di spugna, l'articolo 15 del nostro Statuto che riserva alla "legislazione esclusiva della Regione la materia di organizzazione e controllo degli enti locali"denuncia il malcelato e progressivo tentativo romano di smantellare l'Istituto autonomistico». Il presidente dell'Anci Sicilia, Leoluca Orlando commenta: «La sentenza fa finalmente chiarezza dopo 5 anni di delirante stato di confusione legislativa ed amministrativa che ha messo in ginocchio gli enti di area vasta, prodotto un proliferarsi di commissari regionali, bloccato la erogazione di servizi e la realizzazione di interventi in tutta la Sicilia». Giuseppe Lupo, capogruppo Pd all'Ars, sottolinea «dopo la sentenza è necessario ed urgente recepire in Sicilia la legge Delrio e uscire dalla gestione commissariale delle ex Province, che si protrae da troppi anni, procedendo alle elezioni di secondo livello degli organi». Secondo il presidente del consiglio nazionale dell'Anci Enzo Bianco «le Città metropolitane siciliane hanno perso un anno. Nel resto dell'Italia gli Statuti sono varati, gli organi insediati. Piena operatività. Un brutto uso della specialità dello Statuto che fa quasi rimpiangere l'autonomia ordinaria. Ora si fissino subito le elezioni indirette per costituire gli organi. E si lavori con rapidità per recuperare l tempo perduto». I deputati del Movimento 5 Stelle all'Ars Valentina Zafarana, Giancarlo Cancelleri e Salvatore Siragusa puntano il dito contro «l'ambizione politica dell'allora deputato Nello Musumeci e ora presidente della Regione Siciliana di tornare a elargire poltrone e indennità per le province, naufragata miseramente. I siciliani hanno perso tempo e soldi». Mentre il forzista Michele Mancuso afferma: «La Sicilia perde una grande occasione di rappresentanza democratica diretta». Matteo Cocchiara, presidente dell'Asael, associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani, evidenzia: «È arrivato il tempo che il legislatore regionale prenda atto della anacronistica concezione di una specialità statutaria che spesso fa fare solo voli pindarici con danni notevoli per il funzionamento delle istituzioni». (*SAFAZ*)

Vertici Aran,
Via libera ai nuovi componenti - Palermo
Via libera ai nuovi vertici dell'Aran, i sindacati autonomi: «La giunta approvi subito le direttive, ora riparta confronto su rinnovo e riclassificazione  personale». «Chiediamo al governo regionale di deliberare le direttive all'Aran alla prima seduta utile della giunta di governo regionale». Lo affermano i sindacati autonomi Cobas- Codir, Sadirs, Siad e Ugl dopo il via libera in commissione Affari istituzionale all'Ars ai nuovi componenti dell'Aran Sicilia, l'agenzia che si  occupa della contrattazione nel pubblico impiego in Sicilia.

Ribera
Nella Valle successo del Toscanini
Un pubblico folto ed entusiasta ha molto apprezzato nel magico scenario della Valle dei Templi di Agrigento, sotto il Tempio di Giunone, lo spettacolo «Il Fanciullo e gli incantesimi », liberamente tratto dall'Enfant e Les Sortileges di Ravel e prodotto in collaborazione tra Parco Archeologico, Coop Culture, Associazione Freon di Roma e Istituto Superiore di Studi Musicali Toscanini di Ribera. Tra gli interpreti l'attrice Giusi Cataldo che ne ha curato la regia, l'Ensemble da Camera Toscanini diretto dal maestro Stefano Cardi e i pupi di Angelo Sicilia. Intanto, il Toscanini ha vinto il bando Erasmus con quasi 25 mula euro di finanziamento per il progetto Erasmus extra UE con la Russia con il conservatorio Petrozavodsk. "Un sentito ringraziamento alla nostra  consulente Marina Vermiglio - dice la direttrice, Mariangela Longo - e al webmaster Gianfranco Gioia che ci ha messo in contatto con il conservatorio  Russo". Il Toscanini dal prossimo mese di novembre disporrà, a Ribera, di nuovi locali che erano particolarmente attesi e con i quali potrà fare fronte, dall'inizio dell'anno accademico, alle nuove necessità con 22 corsi di laurea attivi e 350 studenti iscritti. E' non è l'unica novità perché dal prossimo anno accademico ci sarà anche la statalizzazione e l'accreditamento dei bienni ordinamentali di laurea magistrale, finora sperimentali in tutta Italia. «È un momento storico per l'istituto - dicono il direttore, Mariangela Longo, e il presidente, Giuseppe Tortorici - che è l'unica istituzione di alta formazione  di tutto il territorio Agrigentino con 27anni di attività, 350 studenti e grandi riconoscimenti nazionali ed internazionali». Meno di due anni fa l'istituto ha rischiato la chiusura per mancanza di risorse economiche. Adesso è in fortissima crescita. (*GP*)

Tartaworld
Nuove tappe sul litorale provinciale
Proseguono le attività di informazione e divulgazione del «Tartaworld », programma previsto dal progetto Life «Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività i pesca professionale» finanziato dall'Unione Europea e che vede tra i suoi partner anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il Tartaworld sta riscuotendo un notevole successo tra i turisti e i residenti. Il mese di luglio prevede ancora diversi appuntamenti: il 24 all'Holiday's Park, il 26 al lido Havana- Borgo Santulì, il 27 al Bella Vista e il 31 a La Rotta (animatori: Davide Lentini e Francesco Caramanno). Sul versante occidentale, appuntamento con le animatrici Veronica Gallo e Luisa Majetta , oggi 21 luglio sulla spiaggia di Eraclea Minoa, quindi domani 22 luglio a Sciacca (San Marco, stabilimento Aloha), il 25 in contrada Foggia, il 29 a Menfi (Lido Fiori), il 29 nuovamente a Sciacca a Timpi Russi - Lumia ed infine il 31 luglio a San Marco. (*PAPI*)

Domenica 22 luglio 2018

la sentenza. Il legale di Palazzo d'Orleans: non finisce qui
Lo stop al voto diretto nelle Province
Giuffrè: possibile ricorso in Europa
«Sentenza politica che travolge l'autonomia nella sua essenza di principio, prima ancora che quella statutaria della Sicilia. Ma non finisce qui: è  verosimile che il presidente Musumeci porti la questione davanti alla Corte europea». Non va per il sottile, Felice Giuffrè, ordinario di Diritto costituzionale all'Università di Catania e legale della Regione nella dura schermaglia - persa - davanti alla Corte costituzionale con Palazzo Chigi sul sistema di  voto nelle ex Province. La legge siciliana prevedeva l'elezione diretta di sindaco metropolitano, presidente dei liberi consorzi e organi consiliari. La Consulta ha, come è noto, ritenuto illegittima la differenza con la normativa nazionale della legge Delrio, stabilendo anche per l'Isola l'elezione di secondo livello. In pratica, il sindaco metropolitano sarà quello della città capoluogo e i consigli saranno espressi dai membri dei singoli consessi comunali. «Le incongruenze - dice Giuffè - sono tante e gravi. La Corte ha sostenuto che la ratio della Delrio risiede  proprio nell'elezione indiretta invece che nel suo indirizzo verso la razionalizzazione burocratica e amministrativa mediante l'accorpamento di competenze nei settori cruciali, dalla nettezza urbana ai trasporti fino alla spesa pubblica in generale. Hanno perso i principi di sovranità popolare e autonomistico in generale attraverso l'umiliazione dell'articolo 14 dello Statuto e contro lo stesso dettato costituzionale sulla competenza esclusiva in materia di enti locali». sa. fe.

Lunedì 23 luglio 2018

Mare inquinato in tre tratti di costa
È una fotografia drammatica quella scattata da Goletta Verde lungo le coste agrigentine che continuano a subire la minaccia della mancata depurazione. Nel mirino ci sono sempre canali e foci che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. E ci sono anche record assoluti, con situazioni che nonostante esposti dell'associazione e controlli delle forze dell'ordine mostrano un inquinamento ormai cronico. In provincia di Agrigentotre i punti monitorati: uno è risultato fortemente inquinato, alla foce del torrente Cansalamone; sulla spiaggia viale delle Dune, presso canale, invece, il giudizio è stato di inquinato, entro i limiti il punto campionato sulla spiaggia fronte torrente Re. «Lo ribadiamo da tempo, ma purtroppo non troviamo riscontri: il problema della depurazione rimane drammatico, anzi è peggiorato rispetto allo scorso anno, come dimostrano i risultati dei campionamenti fatti dai tecnici di Goletta Verde -spiega Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. Ecco perché, agli esposti  già presentati l'anno scorso dopo il passaggio di Goletta Verde -di cui una di Licata relativa alla spiaggia fronte scarico depuratore - abbiamo deciso di aggiungerne altri». Intanto Giovanni Di Caro, parlamentare regionale del Movimento Cinque stelle, è il primo firmatario, assieme ad altri deputati pentastellati, di una interrogazione, con risposta scritta, al Presidente della Regione, all'Assessore per il Territorio e per l'Ambiente e l'Assessore per la Salute, sulla situazione che si registra alla foce del fiume Akragas, dove c'è stata una inspiegabile moria di pesci e di volatili. «Informazioni e verifiche urgenti sul rischio di disastro ambientale e tutela alla salute nella foce del fiume Akragas; sullo stato delle acque del fiume Naro e sulla balneabilità delle coste agrigentine: è il riassunto dell'intervento del Movimento cinque stelle». Di Caro ricostruisce la vicenda: «Nella foce del fiume Akragas, con precisione nel tratto che va dal ponte Maddalusa verso il mare, nei giorni scorsi è stato riscontrato da  numerosi cittadini residenti in quellazona, la morte di diversi volatili, in particolare di anatre. In questo stesso contesto, ad oggi il problema si è esteso direttamente alla fauna acquatica con evidente e continua morte di una molteplicità di pesci, visibili lungo il bordo del fiume. Oltre al fiume Akragas, persiste il problema di inquinamento del fiume Naro, già dichiarato in passato tra i fiumi più inquinati d'Italia; è stato negli scorsi mesi protagonista anche della presenza di acque di vegetazioni dei frantoi». Poi i pentastellati aggiungono: «Riguardo allo stato di balneazione delle coste agrigentine, si assiste come ogni anno a fenomeni come: miasmi e schiume in mare che hanno portato Lega Ambiente ad attribuire il bollino nero alle spiagge di Agrigento e provincia. Ma è ancora più preoccupante la situazione generale delle spiagge siciliane, bocciate anche quest'anno da Goletta Verde, secondo campioni effettuati». Il tratto del fiume Akragas è considerato luogo di passeggiata per residenti e turisti, che portano con sé animali domestici; punto per appassionati di pesca, si solleva la preoccupazione di rischio per la tutela alla salute, verso tutti coloro che hanno frequentato la zona di recente e continuano a farlo. «Desta anche preoccupazione -si legge ancora nell'interrogazione - la balneazione che insiste più avanti dopo il ponte Maddalusa e tutte le considerazioni espresse in premessa relative ai rischi di tutela alla salute delle persone riguardo il fiume Naro; al tasso di inquinamento e rischio per i bagnanti delle coste agrigentine». Il Movimento cinque stelle, dunque chiede di sapere dal presidente della Regione e dall'assessore all'Ambiente: «Se intendano assumere interventi urgenti, caratterizzati soprattutto da controlli sul territorio, verificando lo stato di inquinamento dei luoghi succitati, attraverso le istituzioni competenti, per scongiurare eventuali danni alla salute alle persone e all'ambiente, e se attualmente esiste un programma di bonifica per porre fine a questo degrado ambientale che danneggia anche l'immagine della regione Siciliana». (*PAPI*)

AGRIGENTOOGGI

Musumeci sul voto diretto negato alle ex Province: faremo una battaglia con Roma La decisione della Corte Costituzionale sulle province è solo l'ultimo segnale della volontà di svuotare l'Autonomia siciliana. Per questo ho concordato con il presidente del Parlamento, Gianfranco Miccichè, di dedicare un'apposita seduta per affrontare la questione vera posta dalla sentenza: difendere la nostra Autonomia o accettare che venga mortificata. Io faró tutto ciò che sarà possibile per difendere i diritti del Popolo siciliano. Lo dice il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci che definisce una "Follia la decisione di confermare le elezioni di secondo livello delle ex Province". La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso dell'allora Governo nazionale guidato da Paolo Gentiloni, che ha contestato la legge siciliana che aveva introdotto il voto diretto dei cittadini per le elezioni delle ex Province, sia per il presidente che dei consiglieri provinciali.

LA SICILIA
I nodi della regione EX PROVINCE, TROVARE EQUILIBRI O SARà UN'ECATOMBE PER TUTTE.
Chiaro il messaggio della Corte dei conti:" Uscire dalle logiche emergenziali". GIUSEPPE BIANCA PALERMO. Per ironia della sorte e "assoluta coincidenza di tempi:come amava definire Sandro Ciotti durante le sue radiocronache, la sincronia di due eventi sui campi di calcio nello stesso minuto, nel giorno in cui la Corte Costituzionale ha messo definitivamente nel cassetto la possibilità dell'elezione diretta in Sicilia della governance degli enti intermedi, la Corte dei conti ha posto nero su bianco, l'esigenza "indifferibile che venga completato il processo di riforma degli enti di area vasta, dando attuazione agli adempimenti previsti dalla legge regionale 4 agosto 2015 n. 15, affinché venga finalmente a cessare l'attuale regime provvisorio, affidato a reiterate gestioni commissariali". La magistratura contabile cita anche la contestuale esigenza di evitare: "il crescente deterioramento degli equilibri di bilancio e le logiche emergenziali, che di recente hanno condotto alla dichiarazione di dissesto da parte del libero Consorzio di Siracusa per l'incapacità di fare fronte alle passività accumulate". La crisi economica e strutturale degli enti di area vasta non dipende probabilmente né dall'elezione diretta e neanche da quella indiretta, ma cinque anni ininterrotti di commissariamento certo non hanno giovato. Nella relazione della Corte dei conti è altrettanto chiaramente ribadito che le procedure di mobilità obbligatoria del personale in esubero dei liberi Consorzi costituiscono la premessa pratica, operativa e necessaria per "l'avvio dei percorsi di stabilizzazione del personale precario". Le risorse impegnate per il personale precario degli enti ammontavano nel 2017 a 4.977.123.00 euro, mentre tra i sei Liberi consorzi, (escludendo quindi le tre città metropolitane di Catania, Palermo e Messina) Trapani e Agrigento fanno registrare la maggiore spesa, rispetto agli altri arrivando rispettivamente a 1.780.934,85 euro e 1.056.359,23 euro. Il quadro totale delle ex Province continua comunque a non essere brillante. Il totale dei debiti fuori bilancio riconosciuti arriva a 7.599.399 euro e quello dei debiti fuori bilanci da riconoscere a 4.401.839 euro, per un totale di quasi 12 milioni di euro. Debiti che per lo più scaturiscono da attività che gli enti hanno dovuto porre in essere spesso in assenza di copertura finanziaria e senza impegno di spesa: "dando luogo pertanto ad inevitabili condanne, con l'aggravio del pagamento di interessi e spese legali", come ricorda la Corte dei conti. Il totale invece delle assegnazioni che dalla Regione sono arrivate alle ex Province fa registrare una cifra pari a 174.390.821,58 euro . Gli enti intermedi dunque, che in più occasioni, a inizio legislatura, sono stati al centro dei pensieri del governatore siciliano Musumeci che non ha fatto mistero di volerne valorizzare funzioni, strutture e competenze, a partire dalla gestione nei territori dei rifiuti, si ritrovano sempre più a corto di ossigeno e oberati in maniera sproporzionata dal contributo che devono rendere allo Stato per il concorso alla finanza pubblica. È la stessa Corte dei conti infine a evidenziare che sei enti su nove (libero Consorzio comunale di Agrigento, di Caltanissetta, di Enna, di Ragusa, Città metropolitana di Palermo e di Catania) "non hanno rispettato nell'anno 2017 il saldo di finanza pubblica, molto spesso registrando differenze considerevoli rispetto agli obiettivi finanziari prefissati", La differenza tra entrate e spese finali risulta in questi casi pertanto negativo. Fin qui i numeri, che non forniscono di per sé, un quadro rassicurante. Tra le righe, quasi in maniera esplicita per la verità, la magistratura contabile, proprio in funzione dei numeri e delle perdite, chiede alla politica la ridefinizione degli assetti di governo, a cui, si dovrà aggiungere l'interlocuzione con Roma per portare a casa con una approfondita rinegoziazione i soldi che mancano all'appello.

BIVONA Biodiversità dei Sicani Protocollo con l'Università. BIVONA

Viaggeranno a braccetto i 12 comuni del Parco dei Monti Sicani e l'università di Palermo per studiare la biodiversità del territorio montano e dei suoi boschi estesi tra le province di Agrigento e Palermo. E' stato sottoscritto, alla presenza dell'assessore regionale del Territorio e dell'Ambiente Salvatore Cordaro, il protocollo d'intesa tra il Parco Regionale dei Monti Sicani, rappresentato dal commissario straordinario Luca Gazzara e l'Università di Palermo nella figura di Stefano Colazza, direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie, alla presenza dei professori Rosario Schicchi, direttore dell'orto botanico di Palermo e Giuseppe Venturella, ordinario del Dipartimento di Agraria. Il Parco dei Sicani, terzo per estensione in Sicilia, comprende 12 comuni, sei della provincia di Agrigento (Bivona, Santo Stefano Quisquina, San Giovanni Gemini, Cammarata, Burgio e Lucca Sicula) e sei di Palermo, nei quali si svolge per lo più attività agrosilvo-pastorale e dove sono presenti prodotti di eccellenza sotto il profilo della biodiversità. Il protocollo favorirà l'approfondimento scientifico delle specie presenti, la redazione di disciplinari di produzione dei prodotti della filiera agroalimentare, la valorizzazione del Parco attraverso itinerari, percorsi e pubblicazioni divulgative. "Il governo della Regione Siciliana - ha detto l'assessore riconosce i beni ambientali come capitale naturale per garantire la conservazione della biodiversità, delle tradizioni etnoantropologiche e delle economie locali in una logica di conservazione e valorizzazione dei luoghi anche sotto il profilo dell'attrattività turistica e dello sviluppo di nuove economie rispettose dell'ambiente". E.M.

GIRCENTI ACQUE ha comunicato che per problemi all'impianto di sollevamento, i turni slitteranno L'OMBRA DELLA SETE IN PROVINCIA Intanto è stato creato un servizio che avviserà gli utenti tramite telefonata registrata. GIOACCHINO SCHICCHI L'ombra della "sete" e della crisi idrica si allunga su Agrigento e su alcuni comuni della provincia. Da ieri e fino a lunedì, infatti, per "concomitanti e imprevedibili problematiche riscontrate all'impianto di sollevamento della diga Castello", la Girgenti Acque ha comunicato che vi sarà una sensibile riduzione dell'acqua in arrivo per il nostro territorio e quindi sono previsti turni saltati o slittati. Il gestore ha comunque annunciato che "garantirà il servizio di approvvigionamento sostitutivo a mezzo autobotte ai servizi pubblici essenziali" e che fino a termine dell'emergenza in piazza Matteotti stazionerà un'autobotte per l'approvvigionamento dell'acqua potabile, a servizio degli utenti del centro storico. Ad essere stata completamente sospesa è invece la fornitura idrica ai comuni di Aragona, Raffadali e nelle frazioni di Giardina Gallotti e Montaperto del comune di Agrigento. Problemi connessi all'adduzione, che però diventano per il gestore occasione ghiotta per riprendere il filo su un tema caro, quello della "precarietà del sistema delle infrastrutture idriche", rispetto al quale il privato sollecita gli Enti preposti all'adozione delle misure necessarie, quali il pieno utilizzo di tutte le fonti idriche della Provincia non utilizzate o parzialmente utilizzate, il finanziamento degli interventi di rifacimento delle reti idriche comunali (in primis del Comune di Agrigento), tutte misure che renderebbero disponibili ulteriori risorse per la comunità agrigentina". Già, ma come è a finire? L'appalto della rete sembrava prossimo all'affìdamento nessuno si è sentito più di parlarne non appena si è diffusa la non appena si è diffusa la notizia dell'interesse della magistratura questa vicenda. Allo stesso modo, già da mesi era partito un censimento delle risorse idriche esistenti, ma nessuno si è preoccupato di fare un aggiornamento dello stato dell'arte. L'unica novità all'orizzonte la Girgenti Acque ha creato un servizio, "GirgentiAvvisa" che con un messaggio registrato comunicherà mutamenti di turno o problemi di sorta.


23 luglio - lunedì
AGRIGENTONOTIZIE
Cronaca / Villaseta LAVORI NELLA TRATTA FERROVIARIA, CHIUSA NELLE ORE NOTTURNE LA PROVINCIALE PER VILLASETA

Ancora disagi in un tratto che dovrebbe sopperire alla chiusura del viadotto Morandi, la riapertura è prevista il 29 luglio.
Da oggi e fino al 28 luglio nuova chiusura al traffico nelle ore notturne della strada provinciale Spinasanta-Villaseta per lavori sulla linea ferroviaria. A distanza di un mese dai lavori eseguiti nello stesso punto del tracciato, è stata disposta nuovamente la chiusura nelle ore notturne, al km 1, della strada provinciale 1 nel tratto Quadrivio Spinasanta-Villasea. "Anche stavolta la chiusura, disposta con apposita ordinanza del settore Infrastrutture stradali, - fa sapere l'ufficio stampa del Libero consorzio con una nota - si è resa necessaria per l'esecuzione di lavori urgenti e indifferibili da parte della Rfi alla sede ferroviaria in prossimità del passaggio a livello". Il periodo interessato dalla chiusura notturna (dalle 22 alle 6 del giorno successivo) va da oggi al 28 luglio. Durante l'esecuzione dei lavori i mezzi pesanti dovranno obbligatoriamente seguire il seguente percorso alternativo: dalla statale 115, direzione Trapani-Gela, passare per la rotatoria Giunone e proseguire sulla statale 640, anche per raggiungere Agrigento città e il territorio provinciale. Tutti gli altri autoveicoli dovranno utilizzare le strade provinciali presenti sul territorio.

LA SICILIA
STRADA PROVINCIALE 24 Per la Bivona-Tamburello il cantiere aprirà a giorni L'arteria è chiusa da diverso tempo a causa di movimenti franosi. Bivona. e.m.) Inizieranno tra breve i lavori per il ripristino della transitabilità sulla strada provinciale n. 24 Bivio Tamburello-Bivona, chiusa da tempo per alcune frane in diversi punti del tracciato. Il settore infrastrutture stradali del Libero Consorzio di Agrigento ha consegnato ufficialmente i lavori ad un'impresa aggiudicataria di Favara della "Procedura Aperta - Frane del corpo stradale della S.P. n. 34 Bivio Tamburello-Bivona al Km1+600, 7+600, 11+700 e 11+900". L'impresa avrà a disposizione un anno dalla consegna dei lavori per riportare alla normale percorribilità l'importante via di comunicazione tra due dei comprensori agricoli e 200 tecnici della parte occidentale della provincia agrigentina. Si tratta di un'area geografica tra monti e mare, da Bivona a Ribera, ove insistono fiorenti coltivazioni di pescheti, agrumeti e oliveti ed aziende produttrici e dell'indotto. L'importo com­plessivo dell'appalto era di 709.772,37 euro. La strada dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, oggi in carico al Libero Consorzio di Agrigento, da alcuni anni abbandonata e chiusa anche al transito, parte dal centro bivonese, attraversa le colline e la vallata del fiume Magazzolo, per innestarsi sulla strada statale 386, al Bivio Tmburello, a circa tre chilometri da Calamonaci. La sua interruzione ha causato gravi disagi alla viabilità e agli automobilisti i quali hanno dovuto allungare il tragitto, attraverso Ribera, Cianciana, Alessandria della Rocca.

LIBERO CONSORZIO, RESTA ANCORA ALTO IL COSTO DEL PERSONALE DIPENDENTE
. Per il terzo anno consecutivo il commissario straordinario non ha potuto che confermare che il costo del personale diminuisce meno di quello che è previsto. Libero consorzio di Agrigento, il costo del personale continua a diminuire meno di quanto dovrebbe, e l'Ente conferma per il terzo anno di fila la dichiarazione di eccedenza per ragioni finanziarie. L'atto è stato firmato nei giorni scorsi dal commissario Girolamo Di Pisa, il quale non ha potuto che prendere atto di quello che è un semplice calcolo matematico: se nel 2015 - anno preso a riferimento dalle norme - l'Ente spendeva 18 milioni e 348mila euro l'anno per il proprio personale, nel 2017 la spesa è stata di 16.302.770 euro, con un calo quindi dell'll%. Un dato che è ben lontano dalla riduzione del 15% prevista dalla norma, e che è stato comunque rivisto al ribasso nel 2018, a causa di un incremento stipendiale di oltre mezzo milione di euro per il personale imposto dal contratto collettivo nazionale. Così, con un risparmio per pensionamenti di soli 82mila euro, a fine anno si prospetta un calo di solo il 6,4% del costo, "nonostante - scrive l'ex Provincia regionale di Agrigento - una rigorosa e notevole riduzione della spesa per il personale, e nonostante abbia rispettato il tetto previsto". L'Ente si trova. quindi in una situazione di eccedenza di personale per ragioni finanziarie, pur rimanendo bloccato a causa dei ritardi nella normativa sui Liberi consorzi e sulle incertezze per il suo futuro. Infatti, l'Ente non può predisporre né atti per consentire la mobilità dei dipendenti verso altri enti pubblici, né approvare un piano triennale del fabbisogno di personale perché gli osservatorio regionali creati per monitorare la legge di riforma delle ex Province "non hanno assunto decisione alcuna in merito ai criteri per la riallocazione delle funzioni e delle risorse finanziarie, umane e strumentali dei liberi consorzi né in merito a modalità e criteri da applicare alle procedure di mobilità conseguenti alla dichiarazione di eccedenza del personale per ragioni finanziarie. Quindi tutto bloccato ancora non si sa per quanto, e cinghia da tenere rigorosamente serrata in attesa che la tanto discussa e criticata norma di riforma del sistema diventi qualcosa di un po' più concreto. Nel frattempo si gestisce quel che si ha. Se il commissario straordinario Girolamo Di Pisa ha confermato tutti i titolari delle posizioni organizzative (anche se i sindacati, nel recente passato, avevano chiesto una revisione del sistema) ha ridistribuito gli incarichi dirigen­ziali, oggi ridotti all'osso. In particolare il commissario ha attribuito al dirigente del settore Urp, Stampa, comunicazione, accoglienza e cerimoniale Ignazio Gennaro l'incarico di responsabile anche del settore Ambiente e Territorio, mentre ha mantenuto l'incarico ad interim ad Achille Contino, dirigente del settore Promozione turistica ed attività economiche e produttive, al settore Infrastrutture stradali, attività negoziale e protezione civile, GIOACCHINO SCHICCHI


FIRMATA UNA CONVENZIONE ALLA PRESENZA DELL' ASSESSORE REGIONALE ALL'AMBIENTE

   L' Ateneo di Palermo al fianco del Parco dei Sicani Sviluppo e migliore fruizione del Parco dei Monti Sicani, fermata una convenzione con l'Università di Palermo. Il documento, firmato nei giorni scorsi alla presenza dell'Assessore Regionale del Territorio e dell'Ambiente Salvatore Cordato, del commissario straordinario Luca Gazzara e dell'Università di Palermo nella figura del professor Stefano Colazza, direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, oltre che dei professori Rosario Schicchi, direttore dell'Orto Botanico di Palermo e responsabile scientifico per le iniziative del protocollo e Giuseppe Venturella, ordinario del Dipartimento di Agraria ed esperto micologo, consentirà di avviare una collaborazione strutturata finalizzata alla ricerca scientifica, ad una migliore fruizione ambientale e alla valorizzazione del territorio del Parco che si estende tra le province di Palermo ed Agrigento. Il Parco dei Sicani, terzo per estensione in Sicilia, comprende 12 comuni, sei dei quali della provincia di Agrigento. Grazie al protocollo sarà possibile approfondire scientificamente il censimento delle specie presenti, la redazione di disciplinari di produzione dei prodotti della filiera agroalimentare, la valorizzazione dell'area del Parco attraverso itinerari, percorsi e pubblicazioni divulgative. L'accordo, inoltre, consentirà di definire una collaborazione stabile finalizzata a ottimizzare le forme di collaborazione possibile anche nella logica di una progettazione che possa intercettare le risorse stanziate dall'Unione Europea. Negli scorsi mesi il commissario Gazzara aveva creato un tavolo permanente con le associazioni e gli enti che operano nell'area dei Monti Sicani.

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