/ Rassegna stampa » 2018 » Agosto » 13 » Rassegna stampa dall'11 al 13 agosto 2018
 

Rassegna stampa dall'11 al 13 agosto 2018

SCRIVOLIBERO

A Punta Grande il "Tartaday" con liberazione di una Tartaruga marina
   Si svolgerà a livello nazionale il prossimo venerdì 17 agosto, la giornata nazionale "Tartaday" dedicata alla Tartaruga marina Caretta caretta. Protagonisti gli enti che partecipano al progetto LIFE "Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale" (LIFE12 NAT/IT/000937), finanziato dall'Unione Europea con il CNR-ISMAR ente capofila, e che vede tra i suoi partner anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Varie le attività organizzate in molte regioni dai partner di progetto, e in particolare nella nostra provincia il Libero Consorzio di Agrigento ha organizzato, sulla spiaggia di Punta Grande (Realmonte), una giornata di informazione sui problemi della biodiversità marina, che si concluderà con la liberazione di un esemplare di Tartaruga marina curata nel Centro di Recupero di Lampedusa. Parteciperanno direttore e funzionari del Settore Ambiente del Libero Consorzio, funzionari della Ripartizione Faunistico-Venatoria di Agrigento, il sindaco di Realmonte Calogero Zicari e la responsabile del Centro dott.ssa Daniela Freggi. Parteciperanno anche i responsabili del Wwf Ente Gestore della Riserva Naturale di Torre Salsa e della sezione Occidentale del WWF Sicilia. L'evento, che negli scorsi anni ha attirato centinaia di turisti, è previsto per le ore 11.30 sulla spiaggia di Punta Grande, e sarà preceduto dalle attività di animazione del "Tartaworld", programma previsto dall'azione E3 del progetto LIFE, dedicato sopratutto a bambini e ragazzi, avviato con successo dallo scorso 16 giugno e che riscuotendo un notevole successo tra i turisti e i residenti locali.

Agrigentonotizie.it

Libero consorzio dei Comuni, orari straordinari di apertura delle Urp per Ferragosto

„Piano straordinario di apertura delle postazioni dell'Ufficio relazioni con il pubblico del Libero consorzio dei Comuni in occasione del Ferragosto Domani tutte le sedi, sia quelle di Agrigento che quelle di Licata, Canicattì, Cammarata, Sciacca, Bivona, Ribera, rimarranno aperte negli orari d'ufficio, dalle 8 alle 14 e dalle 15 alle 19."Con questa iniziativa, - spiega l'ente con una nota - il Libero Consorzio di Agrigento, intende offrire assistenza a turisti e visitatori durante la vigilia di Ferragosto, aiutandoli a trovare soluzioni per eventuali problemi o avere informazioni sui luoghi che intendono visitare durante la loro vacanza in Sicilia"."



LA SICILIA
Università.
PALAZZO TOMASI. Dal Municipio è partita una lettera per capire il da farsi dopo mesi dalla proposta
CROLLA: OPZIONE "DIMENTICATA" Il Consorzio non ha ancora nemmeno chiesto di poter iniziare ad usare l'immobile.
Un anno fa il Comune decise di decurtare il suo contributo offrendo, però, l'utilizzo gratuito della grande struttura, oggi chiusa . Università a Palazzo Tomasi, come è andata a finire? Si ricorderà come, un anno fa circa, il Comune di Agrigento decise di decurtare in modo sensibile il contributo da versare al Consorzio universitario in qualità di socio offrendo, però, l'utilizzo gratuito della grande struttura, oggi chiusa. Una compensazione che, onestamente, non sembra vada particolarmente a vantaggio del Cua, tanto che, scopriamo adesso, il Consorzio non ha ancora nemmeno chiesto di poter iniziare ad usare l'immobile, dove, solo alcuni mesi fa, sembrava imminente il trasferimento. A rilevare come sulla questione fosse calato il silenzio è stato lo stesso Municipio. Nei giorni scorsi l'ufficio Lavori pubblici ha scritto, infatti, al Consorzio universitario, ricordando come già nel dicembre 2017 l'Ente avesse comunicato di non aver disponibilità a versare più di 103mila euro l'anno garantendo appunto l'uso a titolo oneroso (da compensare con il mancato pagamento, ovvio) "dell'edificio di proprietà comunale per lo svolgimento delle attività istituzionali di codesto Consorzio". Il contributo era inizialmente di l50mila euro, ma potrebbe essere destinato ad assottigliarsi fino a quota SOmila. "Considerato - scrivevano il 3 agosto gli uffici - che essendo trascorsi diversi mesi dalla detta comunicazione senza alcun riscontro da parte del Consorzio, al fine di predisporre lo schema di contratto di locazione a titolo oneroso dell'edificio, si chiede di formalizzare la propria disponibilità all'utilizzo dell'immobile per attività istituzionali, precisando che la Commissione comunale valutazione immobili ha stabilito di mantenere il valore annuo di 108mila euro". Una lettera che "risveglia" il Cua, con il presidente Pietro Busetta che, pochi giorni dopo, ha scritto all'Ente scusandosi" per non avere dato seguito, per un disguido tecnico, alla richiesta. Si prende atto di quanto riportato nella nota e si comunica che la richiesta espressa dal Comune sarà trattata quale punto all'odg alla prima seduta utile del Cda del Consorzio", Insomma, c'è ancora tempo, anche perché i nuovi corsi - come ad esempio quelli in collaborazione con l'università romena, devono ancora partire e quindi di nuovi spazi didattici al momento potrebbe non esserci necessità e che il Cua, fino a pochi mesi fa, non aveva i soldi nemmeno per pagarsi il trasloco a palazzo Tomasi. Giova ricordare comunque che proprio su spinta del Comune e con la collaborazione di una parte della governance del Consorzio si cacciò dalla compagine societaria l'ex Provincia perché, invece dei soldi, voleva mettere a disposizione l'immobile di via Quartararo. Corsi e ricorsi storici, verrebbe da dire. GIOACCHINO SCHICCHI



Giornale di sicilia
Campobello, 5 milioni per completare l'istituto «Gino Zappa» 

 Il Libero consorzio sblocca l'iter e manda gli atti all'Urega Era stato progettato per le esigenze di «nuovi spazi» dovuti all'incremento della popolazione scolastica. Ma dopo aver eretto le fondamenta il cantiere si è arenato. Ha una lunga e travagliata storia la realizzazione di un nuovo istituto scolastico che avrebbe dovuto ospitare gli alunni dell'istituto superiore «Gino Zappa» di Campobello di Licata. I lavori erano stati appaltati all'ATI Umbria Cantieri s.r.l. La costruzione, che era iniziata con i primi pilastri, doveva essere completata entro il mese di aprile del 2006, è invece ferma da diversi anni a causa di un problema con l'impresa che si era aggiudicata l'appalto. Dopo 12 anni l'iter si è sbloccato. È stata finanziata una somma che sfiora i 5 milioni di euro e l'ex Provincia ha inoltrato all'Urega provinciale di Agrigento il dossier per l'espleta - mento della gara d'appalto. I plichi contenenti l'offerta e le documentazioni, pena l'esclusione dalla gara, devono pervenire, a mezzo raccomandata del servizio postale, ovvero mediante agenzia di recapito autorizzata, dalle 9 alle 13 dei tre giorni lavorativi compresi dal 17 settembre al 19 settembre (termine ultimo), all'Ufficio Regionale per l'Espletamento delle Gare d'Appal - to sezione territoriale di Agrigento, Via Acrone, che rilascerà apposita ricevuta. Il progetto esecutivo è stato presentato lo scorso 4 giugno per un l'importo complessivo di 4.993.950 euro. «L'offerta del concorrente - si legge nel bando - deve essere corredata da una garanzia provvisoria di 83.032,83 euro pari al 2% dell'importo complessivo dell'appalto, costituita sotto forma di cauzione o fideiussione. Era stata la Regione Siciliana - Assessorato dell'Istruzione e della Formazione Professionale - a comunicare l'am - missione a finanziamento a seguito del decreto del ministero dell'istru - zione e della ricerca dei Lavori di costruzione dell'Itc di Campobello di Licata - lotto funzionale corpi A e B. Il progetto degli interventi, ammesso a finanziamento, ha però richiesto di essere interamente aggiornato per via del lungo lasso di tempo trascorso, sia alla vigente normativa di settore che al prezziario unico regionale approvato nel gennaio 2018. Ma l'ingegnere Nicolò Manlio Todaro, professionista esterno all'Ente, incaricato della redazione della progettazione esecutiva, comprese le progettazioni specialistiche strutturali ed impiantistiche, aveva comunicato che, per motivi di carattere personale, non era nelle condizioni di poter espletare l'ag - giornamento del progetto richiesto. Quindi per procedere all'aggiornamento del progetto esecutivo l'ex Provincia ha deciso di avvalersi anche di professionalità esterne per le progettazioni specialistiche e sono stati così affidati: la progettazione esecutiva degli interventi strutturali alla società ABGroup, la progettazione esecutiva degli interventi impiantistici all'ingegnere Salvatore Tucci. Le indagini strutturali e prove di laboratorio alla società «Rta ricerche tecnologiche avanzate». Per l'aggiornamento delle parti progettuali non specialistiche è stato costituito il gruppo di progettazione composto dal progettista, l'archi - tetto Casimiro Gerardi, dal geometra progettista Carmelo Filorizzo, dal geologo Roberto Bonfiglio. Ispettore di cantiere, invece sarà il geometra Piero Cerami. Il progetto è stato validato dal Responsabile unico del procedimento, l'architet - to Daria Grillo, con provvedimento del 18 giugno scorso ed approvato in via amministrativa con determinazione dirigenziale del 26 giugno. L'aggiudicazione sarà effettuata con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa sulla base dei criteri e sub-criteri meglio specificati nel relativo disciplinare di gara. La stazione appaltante valuterà la congruità delle offerte. Si procederà all'aggiudicazione anche in presenza di una sola offerta, sempre che sia ritenuta congrua e conveniente. In caso di offerte uguali si procederà al sorteggio. I lavori avranno una durata di 730 giorni dalla consegna.

Licata, l'abusivismo non conosce soste Un ordine di demolizione ogni cinque giorni

L'abusivismo edilizio, a Licata non si concede pause nemmeno in piena estate. Nei primi 10 giorni di agosto il dipartimento Territorio ed Ambiente del Comune ha già firmato due ordinanze di demolizione. Una violazione ogni due giorni. Nello scorso mese di luglio si era registrato il record di ordinanze di demolizione al Comune di Licata: ben 9 in appena 30 giorni. Ma agosto, da questo punto di vista, non è iniziato certo meglio. Secondo gli uffici competenti i fabbricati in questione sono stati edificati abusivamente e non possono essere sanati, perciò vanno demoliti. All'albo pretorio on line del Comune è stato pubblicato il report delle attività di contrasto al cemento selvaggio poste in essere, in questa prima decade di agosto dalla polizia municipale e dal dipartimento Urbanistica.A luglio sono state 9 le persone denunciate a piede libero con l'accusa di avere violato la legge sull'edilizia. Per cinque fabbricati è stato «avviato l'iter degli accertamenti». Il «pugno duro» della squadra antiabusivismo della polizia municipale sembrava aver scoraggiato quei cittadini che, nonostante la lotta serrata al cemento selvaggio culminata con l'azione delle ruspe che stanno demolendo i villini realizzati senza licenza edilizia, continuano a costruire manufatti in assenza di autorizzazione o in difformità rispetto a quanto autorizzato dal competente ufficio tecnico. Tra aprile e la seconda decade di maggio sono state infatti soltanto tre le ingiunzioni alla demolizione firmate dai tecnici del dipartimento Urbanistica. Due ad aprile ed una nei primi venti giorni di maggio. Ma dopo la seconda decade sono state ben 5 gli abusi scoperti con un totale di 8 persone denunciate. Così come previsto dalla legge i destinatari avranno 90 giorni di tempo per demolire gli abusi, pena l'acquisizio - ne dei loro edifici al patrimonio del Comune. Nel mese di marzo si era registrato un record di ordinanze di demolizione: il numero delle persone denunciate perchè sorprese, secondo la polizia municipale, a costruire in assenza di concessione edilizia era arrivato a 14. A febbraio, gli agenti della municipale, agli ordini del comandante Giuseppe Ferraro, avevano denunciato a piede libero quattro persone per abusivismo edilizio. In tutto l'anno 2017 le ordinanze di demolizione firmate dall'Urbanistica erano state una cinquantina circa. Il fenomeno non sfugge alla polizia municipale che ha messo in campo una squadra antiabusivismo che ogni giorno controlla il territorio da cima a fondo. Tanto che il Comune ha avviato una seria politica di contrasto all'abusivismo, culminata anche con l'attivazione delle ruspe che hanno demolito, dal 2016 ad oggi, oltre 160 villini costruiti senza licenza nelle zone con vincolo ad inedificabilità assoluta, cioè entro la fascia dei 150 metri dalla battigia. In questo periodo, coma accade in estate, le demolizioni di immobili abusivi acquisiti al patrimonio comunale di Licata sono ferme. Come negli anni precedenti le ruspe si sono fermate per evitare di demolire mentre turisti e bagnanti sono in spiaggia, a pochi metri di distanza.Fino al 15 settembre sarà osservato lo stop alle demolizioni. Anche perché, nel periodo estivo i rappresentanti delle forze di polizia extraterritoriale vanno in ferie e quindi non riescono a garantire il servizio d'ordine. Recentemente il Comune ha dato il via libera per la sottoscrizione del contratto con l'impresa edile che si è aggiudicata i lavori di demolizione degli stabili senza licenza per i prossimi 24 mesi. Si tratta della ditta Conpat Scarl di Roma. La firma del contratto con il dirigente Vincenzo Ortega è l'ultimo passo prima dell'apertura del cantiere per procedere all'esecuzione degli interventi. (*PAPI*)

il caso. Sono quaranta gli impiegati messi alla porta.

Si cerca di trovare una soluzione. La società ha sostenuto che sono dovuti all'impossibilità lavorare a nuovi progetti Assemblea sui licenziamenti a Girgenti Acque

L'assemblea territoriale idrica Ag 9 ha convocato un incontro. Il 22 agosto, alle 11, i responsabili dell'Ati e i sindacati di categoria - Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Fiom Cgil, Fim Cisl e di Uilm Uil - siederanno tutti attorno ad un tavolo e affronteranno la «spinosa» questione del licenziamento collettivo attivato da Girgenti Acque e dalla controllata Hydortecne srl. Appena poche ore prima di questa convocazione, i sindacati di categoria - temendo problemi sociali, anche perché la situazione occupazionale della provincia di Agrigento è già di suo emergenziale - avevano scritto al presidente della Regione, all'assessorato dell'Energia e dei Servizi di pubblica utilità e al prefetto Dario Caputo. Anche con questa missiva è stato chiesto un incontro urgente. Sperano ancora, i sindacati, che venga trovata una soluzione per scongiurare i 40 licenziamenti. Ma qualcosa, un punto d'appiglio, potrebbe arrivare già il 22 agosto, durante l'incontro con i vertici dell'Ati. L'azienda sostenendo la mancata realizzazione di progetti e l'impossibilità di ridurre i costi dell'acqua, che si perde sotto terra a causa di reti fatiscenti, ritiene non più economicamente sostenibile l'attuale struttura. «Le aziende hanno sempre sostenuto che i licenziamenti posti in essere erano motivati da ragioni economiche e non di esubero del personale - avevano già spiegato le sigle sindacali di categoria - . Tali ragioni venivano giustificate dalla riduzione della tariffa e dalla eliminazione degli investimenti per gli interventi sulla rete idrica e impianti da parte dell'Ati». Ecco dunque che l'assemblea territoriale idrica Ag 9, chiamata in causa per l'elimi - nazione degli investimenti, potrebbe anche sbloccare se non tutta, almeno in parte, la vertenza. «Ad inizio procedura, le aziende prevedevano di licenziare 85 dipendenti in totale: 10 di Girgenti Acque e 75 della Hydortecne srl, che hanno ridotto a 40 nella riunione finale - hanno ricostruito i sindacati di categoria - . La riduzione del personale - sono tornati a ribadire i sindacati - aggraverà la già precaria e carente qualità del servizio idrico, con un ulteriore aggravio dei già pressanti carichi di lavoro per i dipendenti». «Ci sono chiaramente grosse responsabilità sulla cattiva gestione del servizio idrico integrato da parte dell'azienda, ma anche delle istituzioni titolate al controllo, indirizzo e programmazione del sistema acque: governo regionale, amministrazione comunale e assemblea territoriale idrica per non aver provveduto al rifacimento delle reti che perdono il 50 per cento del prezioso liquido e degli impianti di depurazione, di cui buona parte sono sotto sequestro perché non funzionanti». Le sigle sindacali, sperando di salvare i posti di lavoro, continuano - e visto l'incontro convocato dall'Ati sembrano esserci riuscite - a cercare di richiamare l'attenzione delle istituzioni su quello che servirebbe all'Agrigenti - no: «Occorrerebbe fare eseguire tutti i lavori necessari per portare soluzioni definitive a rete e impianti, spendendo le somme disponibili e non utilizzate che lasciano la provincia con le infrastrutture idriche obsolete e inadeguate. Tutto ciò darebbe un notevole impulso all'economia di questa disastrata provincia, in termini di adeguamento del servizio idrico agli standard europei e contribuirebbe a dare risposte occupazionali di cui abbiamo estremo bisogno». I licenziamenti sono arrivati lunedì mattina dopo che, per due giorni consecutivi, i militari della Guardia di finanza - su delega della Procura della Repubblica di Agrigento, che è coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio, - hanno acquisito nuova documentazione dagli uffici della Girgenti Acque. I finanzieri, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore Vella, hanno portato via tutti i bilanci dell'azienda. Il numero delle persone iscritte nel registro degli indagati è aumentato: sono, adesso, 81. (*CR*)

San Biagio, il Comune è stato sciolto per mafia

Se il 10 giugno fosse stato eletto un nuovo sindaco a San Biagio Platani, dopo poco più di un mese questo sarebbe già decaduto. È arrivata infatti la notizia che era nell'aria sin dall'arresto del sindaco Santino Sabella, avvenuto lo scorso gennaio nell'ambito del maxi blitz «Montagna» volto a decapitare le famiglie mafiose del territorio dell'entroterra agrigentino: il Comune è stato sciolto per mafia. La notizia è stata pubblicata sul sito del Governo, dopo la riunione del Consiglio dei ministri numero 13, avvenuto la sera dello scorso 2 agosto, dove oltre al prolungamento del commissariamento per il comune di Lavagna (Genova), è stato deciso anche il commissariamento dell'ente di San Biagio Platani, già sciolto a seguito delle dimissioni rassegnate dal consiglio comunale in toto dopo l'arresto del sindaco: «Il comune - si legge nella nota del Governo - verrà affidato a una commissione straordinaria, in seguito all'accertamento di pesanti ingerenze da parte della criminalità organizzata». Si pare adesso una nuova fase per i cittadini sambiagesi. I commissari si sono insediati subito dopo l'arresto del sindaco, Santino Sabella, ma con l'inchiesta ancora aperta e i controlli all'inter - no dei documenti del Comune da parte della commissione prefettizia, solo dopo la fine dei lavori si poteva sciogliere definitivamente l'ente. Questo ha portato i vari partiti, molti dei quali volevano affermare una rinascita del paese dopo un fatto che ha scosso la popolazione, ad «abbassare le armi» in vista delle elezioni del 10 giugno, indette lo stesso nonostante la situazione paradossale che avrebbe portato qualunque sindaco a decadere alla fine dell'ispezione, giunta adesso, dopo più di 40 giorni dalla tornata elettorale che ha regalato alla provincia due nuovi commissari: a San Biagio Platani e nel paese di Alessandria della Rocca. Quanto è stato adesso deciso dal ministero dell'Interno, in attesa delle motivazioni, conferma quindi di come ci sia un collegamento tra ente e la criminalità organizzata che, come viene fuori dalle intercettazioni, sarebbe rappresentata - se il processo confermerà - dal presunto boss del paese di San Biagio Platani, Giuseppe Nugara. L'in - chiesta «Montagna», le cui indagini preliminari si sono concluse lo scorso 2 agosto, coinvolgendo 59 persone, mostra però una rete di parentele che potrebbero formare un quadro chiaro di come la politica sambiagese non fosse esente da collegamenti con la criminalità organizzata: tra gli arrestati c'è anche, oltre al sindaco, il 59enne Raffaele La Rosa, cugino del primo cittadino. Adesso però «Leggere dell'accertamento di pesanti ingerenze da parte della criminalità organizzata mi addolora, fa uno strano effetto - scrive la segretaria cittadina del Pd, Rosalba Di Pizza - I sanbiagesi non meritavano questa macchia indelebile, questo timbro criminale. È un paese pieno di persone oneste e perbene. Noi del PD avevamo previsto che finiva così. IL 26 aprile all'unanimità abbiamo scelto di non presentarci alle elezioni, optando per una gestione commissariale libera da influenze malefiche, sentivamo il bisogno dello stato da contrapporre a quel tipo di gestione che si è protratta negli anni. Noi - conclude - eravamo dalla parte opposta, lo rivendichiamo con orgoglio e fierezza. È chiaro che bisogna guardare al futuro, i cittadini hanno bisogno di risposte concrete». Adesso, solo alle prossime elezioni amministrative, probabilmente in autunno, il comune di San Biagio Platani potrà avere un sindaco. (*ADS*)

agrigentonotizie.it

Istituto "Zappa", dopo 12 anni ci sono 5 milioni di euro per l'appalto
„Dopo 12 anni l'iter si è sbloccato. L'istituto "Gino Zappa" di Campobello di Licata verrà completato.  Era stato progettato per le esigenze di "nuovi spazi" dovuti all'incremento della popolazione scolastica. Ma dopo aver eretto le fondamenta il cantiere si è arenato. Ha una lunga e travagliata storia la realizzazione di un nuovo istituto scolastico. I lavori erano stati appaltati all'Ati Umbria Cantieri s.r.l. La costruzione, che era iniziata con i primi pilastri, doveva essere completata entro il mese di aprile del 2006, è invece ferma da diversi anni a causa di un problema con l'impresa che si era aggiudicata l'appalto. È stata finanziata una somma che sfiora i 5 milioni di euro e l'ex Provincia ha inoltrato all'Urega provinciale di Agrigento il dossier per l'espletamento della gara d'appalto. Lo riporta oggi il Giornale di Sicilia. I plichi contenenti l'offerta e le documentazioni, pena l'esclusione dalla gara, devono pervenire, a mezzo raccomandata del servizio postale, ovvero mediante agenzia di recapito autorizzata, dalle 9 alle 13 dei tre giorni lavorativi compresi dal 17 settembre al 19 settembre (termine ultimo), all'Ufficio regionale per l'Espletamento delle gare d'appalto sezione territoriale di Agrigento, Via Acrone, che rilascerà apposita ricevuta.Il progetto esecutivo è stato presentato lo scorso 4 giugno per un l'importo complessivo di 4.993.950 euro."

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO