SCRIVOLIBERO
A Punta Grande il "Tartaday" con
liberazione di una Tartaruga marina
Si svolgerà a livello nazionale il
prossimo venerdì 17 agosto, la giornata nazionale "Tartaday"
dedicata alla Tartaruga marina Caretta caretta.
Protagonisti gli enti che partecipano
al progetto LIFE "Tartalife -Riduzione della mortalità della
tartaruga marina nelle attività di pesca professionale" (LIFE12
NAT/IT/000937), finanziato dall'Unione Europea con il CNR-ISMAR
ente capofila, e che vede tra i suoi partner anche il Libero
Consorzio Comunale di Agrigento. Varie le attività organizzate in
molte regioni dai partner di progetto, e in particolare nella nostra
provincia il Libero Consorzio di Agrigento ha organizzato, sulla
spiaggia di Punta Grande (Realmonte), una giornata di informazione
sui problemi della biodiversità marina, che si concluderà con la
liberazione di un esemplare di Tartaruga marina curata nel Centro di
Recupero di Lampedusa.
Parteciperanno direttore e funzionari
del Settore Ambiente del Libero Consorzio, funzionari della
Ripartizione Faunistico-Venatoria di Agrigento, il sindaco di
Realmonte Calogero Zicari e la responsabile del Centro dott.ssa
Daniela Freggi. Parteciperanno anche i responsabili del Wwf Ente
Gestore della Riserva Naturale di Torre Salsa e della sezione
Occidentale del WWF Sicilia.
L'evento, che negli scorsi anni ha
attirato centinaia di turisti, è previsto per le ore 11.30 sulla
spiaggia di Punta Grande, e sarà preceduto dalle attività di
animazione del "Tartaworld", programma previsto dall'azione E3
del progetto LIFE, dedicato sopratutto a bambini e ragazzi, avviato
con successo dallo scorso 16 giugno e che riscuotendo un notevole
successo tra i turisti e i residenti locali.
Agrigentonotizie.it
Libero consorzio dei Comuni, orari straordinari di apertura delle Urp per Ferragosto
„Piano straordinario di apertura delle postazioni dell'Ufficio relazioni con il pubblico del Libero consorzio dei Comuni in occasione del Ferragosto Domani tutte le sedi, sia quelle di Agrigento che quelle di Licata, Canicattì, Cammarata, Sciacca, Bivona, Ribera, rimarranno aperte negli orari d'ufficio, dalle 8 alle 14 e dalle 15 alle 19."Con questa iniziativa, - spiega l'ente con una nota - il Libero Consorzio di Agrigento, intende offrire assistenza a turisti e visitatori durante la vigilia di Ferragosto, aiutandoli a trovare soluzioni per eventuali problemi o avere informazioni sui luoghi che intendono visitare durante la loro vacanza in Sicilia"."
LA SICILIA
Università.
PALAZZO TOMASI. Dal Municipio è
partita una lettera per capire il da farsi dopo mesi dalla proposta
CROLLA: OPZIONE "DIMENTICATA"
Il Consorzio non ha ancora nemmeno
chiesto di poter iniziare ad usare l'immobile.
Un anno fa il Comune decise di
decurtare il suo contributo offrendo, però, l'utilizzo gratuito
della grande struttura, oggi chiusa .
Università a Palazzo Tomasi, come è
andata a finire?
Si ricorderà come, un anno fa circa,
il Comune di Agrigento decise di decurtare in modo sensibile il
contributo da versare al Consorzio universitario in qualità di socio
offrendo, però, l'utilizzo gratuito della grande struttura, oggi
chiusa.
Una compensazione che, onestamente, non
sembra vada particolarmente a vantaggio del Cua, tanto che, scopriamo
adesso, il Consorzio non ha ancora nemmeno chiesto di poter iniziare
ad usare l'immobile, dove, solo alcuni mesi fa, sembrava imminente il
trasferimento.
A rilevare come sulla questione fosse
calato il silenzio è stato lo stesso Municipio. Nei giorni scorsi
l'ufficio Lavori pubblici ha scritto, infatti, al Consorzio
universitario, ricordando come già nel dicembre 2017 l'Ente avesse
comunicato di non aver disponibilità a versare più di 103mila euro
l'anno garantendo appunto l'uso a titolo oneroso (da compensare con
il mancato pagamento, ovvio) "dell'edificio di proprietà
comunale per lo svolgimento delle attività istituzionali di codesto
Consorzio". Il contributo era inizialmente di l50mila euro, ma
potrebbe essere destinato ad assottigliarsi fino a quota SOmila.
"Considerato - scrivevano il 3
agosto gli uffici - che essendo trascorsi diversi mesi dalla detta
comunicazione senza alcun riscontro da parte del Consorzio, al fine
di predisporre lo schema di contratto di locazione a titolo oneroso
dell'edificio, si chiede di formalizzare la propria disponibilità
all'utilizzo dell'immobile per attività istituzionali, precisando
che la Commissione comunale valutazione immobili ha stabilito di
mantenere il valore annuo di 108mila euro".
Una lettera che "risveglia"
il Cua, con il presidente Pietro Busetta che, pochi giorni dopo, ha
scritto all'Ente scusandosi" per non avere dato seguito, per un
disguido tecnico, alla richiesta. Si prende atto di quanto riportato
nella nota e si comunica che la richiesta espressa dal Comune sarà
trattata quale punto all'odg alla prima seduta utile del Cda del
Consorzio",
Insomma, c'è ancora tempo, anche
perché i nuovi corsi - come ad esempio quelli in collaborazione con
l'università romena, devono ancora partire e quindi di nuovi spazi
didattici al momento potrebbe non esserci necessità e che il Cua,
fino a pochi mesi fa, non aveva i soldi nemmeno per pagarsi il
trasloco a palazzo Tomasi.
Giova ricordare comunque che proprio su
spinta del Comune e con la collaborazione di una parte della
governance del Consorzio si cacciò dalla compagine societaria l'ex
Provincia perché, invece dei soldi, voleva mettere a disposizione
l'immobile di via Quartararo.
Corsi e ricorsi storici, verrebbe da
dire.
GIOACCHINO SCHICCHI
Giornale di sicilia
Campobello, 5 milioni per completare
l'istituto «Gino Zappa»
Il Libero consorzio sblocca l'iter e
manda gli atti all'Urega
Era stato progettato per le esigenze di
«nuovi spazi» dovuti all'incremento della popolazione scolastica.
Ma dopo aver eretto le fondamenta il cantiere si è arenato. Ha una
lunga e travagliata storia la realizzazione di un nuovo istituto
scolastico che avrebbe dovuto ospitare gli alunni dell'istituto
superiore «Gino Zappa» di Campobello di Licata. I lavori erano
stati appaltati all'ATI Umbria Cantieri s.r.l. La costruzione, che
era iniziata con i primi pilastri, doveva essere completata entro il
mese di aprile del 2006, è invece ferma da diversi anni a causa di
un problema con l'impresa che si era aggiudicata l'appalto. Dopo
12 anni l'iter si è sbloccato. È stata finanziata una somma che
sfiora i 5 milioni di euro e l'ex Provincia ha inoltrato all'Urega
provinciale di Agrigento il dossier per l'espleta - mento della
gara d'appalto. I plichi contenenti l'offerta e le
documentazioni, pena l'esclusione dalla gara, devono pervenire, a
mezzo raccomandata del servizio postale, ovvero mediante agenzia di
recapito autorizzata, dalle 9 alle 13 dei tre giorni lavorativi
compresi dal 17 settembre al 19 settembre (termine ultimo),
all'Ufficio Regionale per l'Espletamento delle Gare d'Appal -
to sezione territoriale di Agrigento, Via Acrone, che rilascerà
apposita ricevuta. Il progetto esecutivo è stato presentato lo
scorso 4 giugno per un l'importo complessivo di 4.993.950 euro.
«L'offerta del concorrente - si legge nel bando - deve essere
corredata da una garanzia provvisoria di 83.032,83 euro pari al 2%
dell'importo complessivo dell'appalto, costituita sotto forma di
cauzione o fideiussione. Era stata la Regione Siciliana - Assessorato
dell'Istruzione e della Formazione Professionale - a comunicare
l'am - missione a finanziamento a seguito del decreto del ministero
dell'istru - zione e della ricerca dei Lavori di costruzione
dell'Itc di Campobello di Licata - lotto funzionale corpi A e B. Il
progetto degli interventi, ammesso a finanziamento, ha però
richiesto di essere interamente aggiornato per via del lungo lasso di
tempo trascorso, sia alla vigente normativa di settore che al
prezziario unico regionale approvato nel gennaio 2018. Ma l'ingegnere
Nicolò Manlio Todaro, professionista esterno all'Ente, incaricato
della redazione della progettazione esecutiva, comprese le
progettazioni specialistiche strutturali ed impiantistiche, aveva
comunicato che, per motivi di carattere personale, non era nelle
condizioni di poter espletare l'ag - giornamento del progetto
richiesto. Quindi per procedere all'aggiornamento del progetto
esecutivo l'ex Provincia ha deciso di avvalersi anche di
professionalità esterne per le progettazioni specialistiche e sono
stati così affidati: la progettazione esecutiva degli interventi
strutturali alla società ABGroup, la progettazione esecutiva degli
interventi impiantistici all'ingegnere Salvatore Tucci. Le indagini
strutturali e prove di laboratorio alla società «Rta ricerche
tecnologiche avanzate». Per l'aggiornamento delle parti progettuali
non specialistiche è stato costituito il gruppo di progettazione
composto dal progettista, l'archi - tetto Casimiro Gerardi, dal
geometra progettista Carmelo Filorizzo, dal geologo Roberto
Bonfiglio. Ispettore di cantiere, invece sarà il geometra Piero
Cerami. Il progetto è stato validato dal Responsabile unico del
procedimento, l'architet - to Daria Grillo, con provvedimento del
18 giugno scorso ed approvato in via amministrativa con
determinazione dirigenziale del 26 giugno. L'aggiudicazione sarà
effettuata con il criterio dell'offerta economicamente più
vantaggiosa sulla base dei criteri e sub-criteri meglio specificati
nel relativo disciplinare di gara. La stazione appaltante valuterà
la congruità delle offerte. Si procederà all'aggiudicazione anche
in presenza di una sola offerta, sempre che sia ritenuta congrua e
conveniente. In caso di offerte uguali si procederà al sorteggio. I
lavori avranno una durata di 730 giorni dalla consegna.
Licata, l'abusivismo non conosce
soste Un ordine di demolizione ogni cinque giorni
L'abusivismo edilizio, a Licata non
si concede pause nemmeno in piena estate. Nei primi 10 giorni di
agosto il dipartimento Territorio ed Ambiente del Comune ha già
firmato due ordinanze di demolizione. Una violazione ogni due giorni.
Nello scorso mese di luglio si era registrato il record di ordinanze
di demolizione al Comune di Licata: ben 9 in appena 30 giorni. Ma
agosto, da questo punto di vista, non è iniziato certo meglio.
Secondo gli uffici competenti i fabbricati in questione sono stati
edificati abusivamente e non possono essere sanati, perciò vanno
demoliti. All'albo pretorio on line del Comune è stato pubblicato
il report delle attività di contrasto al cemento selvaggio poste in
essere, in questa prima decade di agosto dalla polizia municipale e
dal dipartimento Urbanistica.A luglio sono state 9 le persone
denunciate a piede libero con l'accusa di avere violato la legge
sull'edilizia. Per cinque fabbricati è stato «avviato l'iter
degli accertamenti». Il «pugno duro» della squadra antiabusivismo
della polizia municipale sembrava aver scoraggiato quei cittadini
che, nonostante la lotta serrata al cemento selvaggio culminata con
l'azione delle ruspe che stanno demolendo i villini realizzati
senza licenza edilizia, continuano a costruire manufatti in assenza
di autorizzazione o in difformità rispetto a quanto autorizzato dal
competente ufficio tecnico. Tra aprile e la seconda decade di maggio
sono state infatti soltanto tre le ingiunzioni alla demolizione
firmate dai tecnici del dipartimento Urbanistica. Due ad aprile ed
una nei primi venti giorni di maggio. Ma dopo la seconda decade sono
state ben 5 gli abusi scoperti con un totale di 8 persone denunciate.
Così come previsto dalla legge i destinatari avranno 90 giorni di
tempo per demolire gli abusi, pena l'acquisizio - ne dei loro
edifici al patrimonio del Comune. Nel mese di marzo si era registrato
un record di ordinanze di demolizione: il numero delle persone
denunciate perchè sorprese, secondo la polizia municipale, a
costruire in assenza di concessione edilizia era arrivato a 14. A
febbraio, gli agenti della municipale, agli ordini del comandante
Giuseppe Ferraro, avevano denunciato a piede libero quattro persone
per abusivismo edilizio. In tutto l'anno 2017 le ordinanze di
demolizione firmate dall'Urbanistica erano state una cinquantina
circa. Il fenomeno non sfugge alla polizia municipale che ha messo in
campo una squadra antiabusivismo che ogni giorno controlla il
territorio da cima a fondo. Tanto che il Comune ha avviato una seria
politica di contrasto all'abusivismo, culminata anche con
l'attivazione delle ruspe che hanno demolito, dal 2016 ad oggi,
oltre 160 villini costruiti senza licenza nelle zone con vincolo ad
inedificabilità assoluta, cioè entro la fascia dei 150 metri dalla
battigia. In questo periodo, coma accade in estate, le demolizioni di
immobili abusivi acquisiti al patrimonio comunale di Licata sono
ferme. Come negli anni precedenti le ruspe si sono fermate per
evitare di demolire mentre turisti e bagnanti sono in spiaggia, a
pochi metri di distanza.Fino al 15 settembre sarà osservato lo stop
alle demolizioni. Anche perché, nel periodo estivo i rappresentanti
delle forze di polizia extraterritoriale vanno in ferie e quindi non
riescono a garantire il servizio d'ordine. Recentemente il Comune
ha dato il via libera per la sottoscrizione del contratto con
l'impresa edile che si è aggiudicata i lavori di demolizione degli
stabili senza licenza per i prossimi 24 mesi. Si tratta della ditta
Conpat Scarl di Roma. La firma del contratto con il dirigente
Vincenzo Ortega è l'ultimo passo prima dell'apertura del
cantiere per procedere all'esecuzione degli interventi. (*PAPI*)
il caso. Sono quaranta gli impiegati
messi alla porta.
Si cerca di trovare una soluzione. La società ha
sostenuto che sono dovuti all'impossibilità lavorare a nuovi
progetti Assemblea sui licenziamenti a Girgenti Acque
L'assemblea territoriale idrica Ag 9
ha convocato un incontro. Il 22 agosto, alle 11, i responsabili
dell'Ati e i sindacati di categoria - Filctem Cgil, Femca Cisl,
Uiltec Uil, Fiom Cgil, Fim Cisl e di Uilm Uil - siederanno tutti
attorno ad un tavolo e affronteranno la «spinosa» questione del
licenziamento collettivo attivato da Girgenti Acque e dalla
controllata Hydortecne srl. Appena poche ore prima di questa
convocazione, i sindacati di categoria - temendo problemi sociali,
anche perché la situazione occupazionale della provincia di
Agrigento è già di suo emergenziale - avevano scritto al
presidente della Regione, all'assessorato dell'Energia e dei Servizi
di pubblica utilità e al prefetto Dario Caputo. Anche con questa
missiva è stato chiesto un incontro urgente. Sperano ancora, i
sindacati, che venga trovata una soluzione per scongiurare i 40
licenziamenti. Ma qualcosa, un punto d'appiglio, potrebbe arrivare
già il 22 agosto, durante l'incontro con i vertici dell'Ati.
L'azienda sostenendo la mancata realizzazione di progetti e
l'impossibilità di ridurre i costi dell'acqua, che si perde sotto
terra a causa di reti fatiscenti, ritiene non più economicamente
sostenibile l'attuale struttura. «Le aziende hanno sempre sostenuto
che i licenziamenti posti in essere erano motivati da ragioni
economiche e non di esubero del personale - avevano già spiegato
le sigle sindacali di categoria - . Tali ragioni venivano
giustificate dalla riduzione della tariffa e dalla eliminazione degli
investimenti per gli interventi sulla rete idrica e impianti da parte
dell'Ati». Ecco dunque che l'assemblea territoriale idrica Ag 9,
chiamata in causa per l'elimi - nazione degli investimenti,
potrebbe anche sbloccare se non tutta, almeno in parte, la vertenza.
«Ad inizio procedura, le aziende prevedevano di licenziare 85
dipendenti in totale: 10 di Girgenti Acque e 75 della Hydortecne srl,
che hanno ridotto a 40 nella riunione finale - hanno ricostruito i
sindacati di categoria - . La riduzione del personale - sono
tornati a ribadire i sindacati - aggraverà la già precaria e
carente qualità del servizio idrico, con un ulteriore aggravio dei
già pressanti carichi di lavoro per i dipendenti». «Ci sono
chiaramente grosse responsabilità sulla cattiva gestione del
servizio idrico integrato da parte dell'azienda, ma anche delle
istituzioni titolate al controllo, indirizzo e programmazione del
sistema acque: governo regionale, amministrazione comunale e
assemblea territoriale idrica per non aver provveduto al rifacimento
delle reti che perdono il 50 per cento del prezioso liquido e degli
impianti di depurazione, di cui buona parte sono sotto sequestro
perché non funzionanti». Le sigle sindacali, sperando di salvare i
posti di lavoro, continuano - e visto l'incontro convocato
dall'Ati sembrano esserci riuscite - a cercare di richiamare
l'attenzione delle istituzioni su quello che servirebbe
all'Agrigenti - no: «Occorrerebbe fare eseguire tutti i lavori
necessari per portare soluzioni definitive a rete e impianti,
spendendo le somme disponibili e non utilizzate che lasciano la
provincia con le infrastrutture idriche obsolete e inadeguate. Tutto
ciò darebbe un notevole impulso all'economia di questa disastrata
provincia, in termini di adeguamento del servizio idrico agli
standard europei e contribuirebbe a dare risposte occupazionali di
cui abbiamo estremo bisogno». I licenziamenti sono arrivati lunedì
mattina dopo che, per due giorni consecutivi, i militari della
Guardia di finanza - su delega della Procura della Repubblica di
Agrigento, che è coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio, -
hanno acquisito nuova documentazione dagli uffici della Girgenti
Acque. I finanzieri, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore
Vella, hanno portato via tutti i bilanci dell'azienda. Il numero
delle persone iscritte nel registro degli indagati è aumentato:
sono, adesso, 81. (*CR*)
San Biagio, il Comune è stato
sciolto per mafia
Se il 10 giugno fosse stato eletto un
nuovo sindaco a San Biagio Platani, dopo poco più di un mese questo
sarebbe già decaduto. È arrivata infatti la notizia che era
nell'aria sin dall'arresto del sindaco Santino Sabella, avvenuto
lo scorso gennaio nell'ambito del maxi blitz «Montagna» volto a
decapitare le famiglie mafiose del territorio dell'entroterra
agrigentino: il Comune è stato sciolto per mafia. La notizia è
stata pubblicata sul sito del Governo, dopo la riunione del Consiglio
dei ministri numero 13, avvenuto la sera dello scorso 2 agosto, dove
oltre al prolungamento del commissariamento per il comune di Lavagna
(Genova), è stato deciso anche il commissariamento dell'ente di
San Biagio Platani, già sciolto a seguito delle dimissioni
rassegnate dal consiglio comunale in toto dopo l'arresto del
sindaco: «Il comune - si legge nella nota del Governo - verrà
affidato a una commissione straordinaria, in seguito all'accertamento
di pesanti ingerenze da parte della criminalità organizzata». Si
pare adesso una nuova fase per i cittadini sambiagesi. I commissari
si sono insediati subito dopo l'arresto del sindaco, Santino
Sabella, ma con l'inchiesta ancora aperta e i controlli all'inter
- no dei documenti del Comune da parte della commissione prefettizia,
solo dopo la fine dei lavori si poteva sciogliere definitivamente
l'ente. Questo ha portato i vari partiti, molti dei quali volevano
affermare una rinascita del paese dopo un fatto che ha scosso la
popolazione, ad «abbassare le armi» in vista delle elezioni del 10
giugno, indette lo stesso nonostante la situazione paradossale che
avrebbe portato qualunque sindaco a decadere alla fine
dell'ispezione, giunta adesso, dopo più di 40 giorni dalla tornata
elettorale che ha regalato alla provincia due nuovi commissari: a San
Biagio Platani e nel paese di Alessandria della Rocca. Quanto è
stato adesso deciso dal ministero dell'Interno, in attesa delle
motivazioni, conferma quindi di come ci sia un collegamento tra ente
e la criminalità organizzata che, come viene fuori dalle
intercettazioni, sarebbe rappresentata - se il processo confermerà
- dal presunto boss del paese di San Biagio Platani, Giuseppe Nugara.
L'in - chiesta «Montagna», le cui indagini preliminari si sono
concluse lo scorso 2 agosto, coinvolgendo 59 persone, mostra però
una rete di parentele che potrebbero formare un quadro chiaro di come
la politica sambiagese non fosse esente da collegamenti con la
criminalità organizzata: tra gli arrestati c'è anche, oltre al
sindaco, il 59enne Raffaele La Rosa, cugino del primo cittadino.
Adesso però «Leggere dell'accertamento di pesanti ingerenze da
parte della criminalità organizzata mi addolora, fa uno strano
effetto - scrive la segretaria cittadina del Pd, Rosalba Di Pizza -
I sanbiagesi non meritavano questa macchia indelebile, questo timbro
criminale. È un paese pieno di persone oneste e perbene. Noi del PD
avevamo previsto che finiva così. IL 26 aprile all'unanimità
abbiamo scelto di non presentarci alle elezioni, optando per una
gestione commissariale libera da influenze malefiche, sentivamo il
bisogno dello stato da contrapporre a quel tipo di gestione che si è
protratta negli anni. Noi - conclude - eravamo dalla parte opposta,
lo rivendichiamo con orgoglio e fierezza. È chiaro che bisogna
guardare al futuro, i cittadini hanno bisogno di risposte concrete».
Adesso, solo alle prossime elezioni amministrative, probabilmente in
autunno, il comune di San Biagio Platani potrà avere un sindaco.
(*ADS*)
agrigentonotizie.it
Istituto "Zappa", dopo 12 anni ci sono 5 milioni di euro per l'appalto
„Dopo 12 anni l'iter si è sbloccato. L'istituto "Gino Zappa" di Campobello di Licata verrà completato. Era stato progettato per le esigenze di "nuovi spazi" dovuti all'incremento della popolazione scolastica. Ma dopo aver eretto le fondamenta il cantiere si è arenato. Ha una lunga e travagliata storia la realizzazione di un nuovo istituto scolastico. I lavori erano stati appaltati all'Ati Umbria Cantieri s.r.l. La costruzione, che era iniziata con i primi pilastri, doveva essere completata entro il mese di aprile del 2006, è invece ferma da diversi anni a causa di un problema con l'impresa che si era aggiudicata l'appalto. È stata finanziata una somma che sfiora i 5 milioni di euro e l'ex Provincia ha inoltrato all'Urega provinciale di Agrigento il dossier per l'espletamento della gara d'appalto. Lo riporta oggi il Giornale di Sicilia. I plichi contenenti l'offerta e le documentazioni, pena l'esclusione dalla gara, devono pervenire, a mezzo raccomandata del servizio postale, ovvero mediante agenzia di recapito autorizzata, dalle 9 alle 13 dei tre giorni lavorativi compresi dal 17 settembre al 19 settembre (termine ultimo), all'Ufficio regionale per l'Espletamento delle gare d'appalto sezione territoriale di Agrigento, Via Acrone, che rilascerà apposita ricevuta.Il progetto esecutivo è stato presentato lo scorso 4 giugno per un l'importo complessivo di 4.993.950 euro."