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Rassegna stampa dall'14 al 16 agosto 2018

Giornale disicilia
Consorzio universitario, consulenza da 4.000 euro per il bilancio
Una spesa di 4.000 euro, oltre Iva, per avere una consulenza sui documenti contabili e poter approvare i bilanci dal 2016 ad oggi. Il Consiglio di amministrazione del Cua, consorzio universitario agrigentino, presieduto da Pietro Busetta, ha quindi dato incarico, per questa cifra, allo studio «Bcc - dottori commercialisti di Michele Battaglia, Antonio Cosenza & associati» di Palermo, considerato uno tra i più esperto studi di consulenza palermitani, per un'analisi di tutta la documentazione contabile relativa agli anni 2016, 2017 e 2018 in relazione agli adempimenti connessi alla nuova normativa sul sistema di armonizzazione contabile. In sostanza, per 4.000 euro più Iva, i professionisti contabili dovranno dare un supporto tecnico per la comprensione, predisposizione degli atti propedeutici all'appro - vazione dei bilanci 2016, 2017 e 2018 e per la programmazione finanziaria 2018/2020. La delibera che impegna le somme per il successivo pagamento è stata pubblicata anche all'albo pretorio on line del Cua. In sostanza, il Consorzio ha la necessità di provvedere con estrema urgenza, alla definizione di tutti gli strumenti finanziari ancora in itinere, che non sono stati dunque approvati dalle precedenti gestioni, vale a dire dal Cda presieduto dalla professoressa Maria Immordino, da quello gestito, anche se per pochi mesi dall'avvoca - to Gaetano Armao e adesso dal presidente Busetta. Con la cifra approntata, il Cua riceverà dallo studio di commercialisti palermitani, una consulenza relativa agli adempimenti connessi alla nuova normativa sul sistema di armonizzazione contabile, soluzione di quesiti inerenti all'attuazione della normativa, analisi di tutta la documentazione contabile relativa agli anni 2016, 2017 e 2018. Ed ancora: supporto tecnico per la comprensione, predisposizione degli atti propedeutici all'approvazione dei bilanci e per la programmazione finanziaria; esame del bilancio di previsione triennale 2018/2020 sia in versione finanziaria (per cassa e per competenza) che in versione economico - patrimoniale. Infine assistenza al presidente del Consiglio di amministrazione, in questo caso il professor Pietro Busetta, ai fini della predisposizione delle adunanze di approvazione da parte degli organi sociali. Oltre a questa incombenza, il Cda del Cua ha deciso di prorogare fino al 31 agosto le funzioni vicarie delle posizioni organizzative per gli atti di ordinaria amministrazione: il settore finanziario sarà curato dalla dottoressa Maria Carmela Cipolla, quello tecnico da Rosa Maria Pagliarello. Le sostituzioni delle funzioni vicarie saranno espletate vicendevolmente da ciascun responsabile di settore. Per gli Affari generali il responsabile è Olga Matraxia, sostituita da Rosa Maria Pagliarello, il settore finanze da Maria Cipolla e sostituto Olga Matraxia, infine quello tecnico, responsabile Rosa Maria Pagliarello, sostituto Maria Cipolla. (*PAPI*)

Anche in Sicilia un ponte Morandi Pericolo crollo: chiuso da un anno

Collega Agrigento a Porto Empedocle e fu progettato dallo stesso ingegnere. Riaperta al traffico leggero una parte del cavalcavia, ma i lavori tardano a partire Gli agrigentini, ieri, sono tornati a tremare. Sia perché è ancora vivo il ricordo di quel 7 luglio del 2014, quando sulla statale fra Licata e Ravanusa crollò il viadotto Petrulla e quattro persone rimasero ferite, sia perché il ponte dell'autostrada A10 di Genova aveva lo stesso nome - Morandi - del viadotto che collega Agrigento con Porto Empedocle e viceversa. In realtà, il cavalcavia agrigentino si chiama Akragas - Akragas I e II, a seconda del troncone - ma sono in pochi a chiamarlo con il suo nome ufficiale. La maggior parte - se non tutti - lo conoscono come viadotto Morandi: dal nome del suo progettista Riccardo Morandi. Lo stesso ingegnere che, tra il 1960 e il 1964, progettò - ma ne ha fatti decine in tutto il mondo - il cavalcavia di Genova e poi nel 1970 quello di Agrigento. Il viadotto della Città dei Templi venne chiuso, per consolidamento di alcune travi di bordo degli impalcati, nel marzo del 2017. Interdizione che arrivò poche dopo che la procura di Agrigento aveva aperto un fascicolo di inchiesta «per accertare se il viadotto costituisca un pericolo per la pubblica incolumità». Ma la chiusura di fine marzo del 2017 non è stata la prima. Akragas I è stato chiuso, per la prima volta, per circa 4 mesi, nel 2015. Anche allora per lavori di messa in sicurezza. Venne riaperto, solo per i mezzi leggeri, nel luglio dello stesso anno. Poi, nel 2017 appunto, la nuova chiusura. E la riapertura - se tutto andrà per il verso giusto - è prevista per il 2021. Nel luglio dello scorso anno, il viadotto Akragas II, ossia il tratto tra lo svincolo per via Dante e lo stadio «Esseneto», è stato riaperto ma non può essere percorso dai veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate. Nei mesi scorsi, ad Agrigento ma anche a Palermo (fra Regione e Anas), sono rimbalzate le polemiche. Gli ambientalisti avrebbero voluto cogliere l'occasione per demolire il gigantesco viadotto che squarcia il panorama sul mare, un vecchio ponte che mostra periodicamente tutte le sue criticità. La passata settimana è arrivato una sorta di verdetto: non ci saranno demolizioni, né percorsi alternativi rasoterra. Progetti che erano stati auspicati anche dall'amministrazione comunale. Le buste della gara d'ap - palto, da 30 milioni di euro, per la ristrutturazione dei viadotti Akragas I e Akragas II verranno aperte il 15 novembre. Eventuali ricorsi permettendo, il cantiere dovrebbe essere avviato prima della fine dell'an - no. Nessuna sorpresa sui tempi previsti per la realizzazione della ristrutturazione: erano 30 i mesi preventivati e tanti sono sempre rimasti. Ieri, dopo il crollo del viadotto Morandi di Genova, il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto s'è detto sgomento: «Il rincorrersi di notizie sugli interventi di consolidamento in corso sul ponte malato di Genova, costruito negli anni Sessanta, impone due considerazioni: la prima riguarda la prudente chiusura al traffico chiesta e ottenuta del viadotto che collega Porto Empedocle ad Agrigento; la seconda concerne l'opportunità del costoso intervento, alla luce di quanto avvenuto in queste ore. Credo che il dramma che Genova sta vivendo renda necessario un momento di riflessione sulla funzione del viadotto di Agrigento rispetto ai rischi connessi alla vetustà della struttura e sulla durata nel tempo di un così complesso intervento conservativo. Tornano di pressante attualità le valutazioni fatte ai vertici di Anas di riconsiderare le decisioni adottate e di valutare la realizzazione o il potenziamento di percorsi alternativi». Di fatto, Firetto è tornato a rilanciare l'idea di una viabilità rasoterra. Ma ad Agrigento c'è anche un altro viadotto che è stato prima chiuso, era il marzo del 2017, e poi parzialmente demolito. È il ponte Petrusa, che collegava Agrigento con Favara. Secondo l'analisi costi/benefici - fatta dall'Anas - venne decisa la demolizione dell'opera che sovrastava la raddoppiata statale Agrigento-Caltanissetta, per una successiva ricostruzione. C'è in corso una gara d'appalto - l'investimento complessivo è di oltre 2 milioni e 700 mila euro - che non è ancora arrivata ad aggiudicazione definitiva. I siciliani tutti ricordano ancora perfettamente il crollo - avvenuto il 30 dicembre del 2014, dopo solo una settimana dall'inaugurazione, - del viadotto Scorciavacche sulla statale fra Palermo ed Agrigento e quello, del 10 aprile del 2015, lungo l'auto - strada A19 Palermo-Catania. Allora, una frana tranciò i piloni del viadotto Himera nella carreggiata verso Catania. Solo a metà dello scorso febbraio, la gara d'appalto - l'investimento complessivo è di quasi 11 milioni di euro e la durata dell'inter - vento è di 570 giorni - è stata aggiudicata. Il nuovo viadotto sarà realizzato in acciaio, con tre campate di grande luce, per uno sviluppo complessivo di 270 metri. Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ieri, ha fatto arrivare al collega Giovanni Toti, governatore della Regione Liguria, i sentimenti di profonda solidarietà della comunità isolana, assieme al cordoglio per i familiari delle vittime. Musumeci ha, subito dopo, avuto un contatto telefonico con i vertici dell'Anas per incontrarli - nei prossimi giorni - a Palermo. Un vertice per essere informato circa l'attività di vigilanza esercitata dall'azienda sullo stato di salute delle infrastrutture stradali nell'isola. «Nel nostro Paese il sistema infrastrutturale continua a cadere a pezzi anche per mancata manutenzione. La nostra regione non è esente da tali evidenti deficit strutturali - ha dichiarato il capogruppo del Movimento 5 Stelle all'Ars Valentina Zafarana - . A tale proposito, chiediamo ad Anas e agli altri enti gestori delle strade siciliane, un dettagliato rapporto su ogni ponte, viadotto o altra struttura, sul loro stato di manutenzione, con il dettaglio degli interventi già in programma e non. Lo ha appena predisposto il ministro Toninelli e lo faremo in via ufficiale anche noi nelle prossime ore». (*CR*)

bonus maternità per le dipendenti

   P rimo appuntamento con l'indennità di maternità, prevista a tutela delle lavoratrici madri e volta a garantire la conciliazione dei tempi di lavoro con le esigenze familiari. La prestazione spetta per il periodo di congedo obbligatorio che, ricordiamo, va dai due mesi antecedenti la data presunta del parto ai tre mesi successivi a quest'ulti - mo. I REQUISITI: per fruire dell'in - dennità non occorrono specifici requisiti contributivi o lavorativi, ma è sufficiente essere assicurati all'Inps per la maternità ed avere in corso un rapporto di lavoro subordinato. Solo per le lavoratrici agricole a tempo determinato e quelle domestiche sono richiesti particolari requisiti contributivi o lavorativi. QUANTO SPETTA: l'indennità è pari all'80% della retribuzione media giornaliera percepita nel mese che precede l'inizio del periodo di congedo e viene riconosciuta per compensare la perdita di retribuzione che deriva dal divieto, per la lavoratrice madre, di prestare attività lavorativa durante il periodo di congedo. Per questo motivo, il beneficio spetta per cinque mesi e, dunque, per l'intero periodo di astensione. CHI PAGA: fatte salve alcune, specifiche, eccezioni, la regola vuole che sia il datore di lavoro ad anticipare la prestazione ed a chiedere, successivamente, all'Inps la compensazione con i contributi dovuti all'Istituto. IN CASO DI ADOZIONE E AFFIDAMENTO: la prestazione spetta non solo per i figli biologici, ma anche per quelli adottati o affidati in via preadottiva per i cinque mesi successivi al loro ingresso in famiglia. Va, comunque, tenuto presente che per i figli in affidamento non preadottivo l'inden - nità spetterà per soli tre mesi successivi all'ingresso in famiglia. DOMANDA: la domanda va inoltrata per via telematica all'Inps, corredata da certificato medico di gravidanza attestante la data presunta del parto. Tale certificato va redatto dal medico del servizio sanitario nazionale o convenzionato e va anch'esso inoltrato solo per via telematica. SCADENZE: la domanda di indennità di maternità va presentata entro e non oltre il termine di prescrizione breve di un anno. In caso di ritardi, la richiedente avrà cura di sollecitare, con atti scritti di data certa, la definizione della domanda, in modo da non perdere il diritto alla prestazione. CASI PARTICOLARI: le norme riconoscono la tutela economica per la maternità anche nei casi di parto prematuro, ovvero anticipato rispetto alla data presunta. Il periodo indennizzabile per maternità comprende anche i giorni non goduti prima del parto e può superare il limite complessivo dei cinque mesi; interdizione anticipata motivata da gravidanza a rischio o da condizioni di lavoro pericolose e incompatibili con lo stato di gravidanza: anche i periodi di gravidanza anticipata, ossia precedenti all'inizio del periodo di congedo ordinario, sono indennizzabili purché la domanda sia corredata da apposite certificazioni attestanti le predette situazioni, rilasciate dalle autorità competenti (Aziende Sanitarie Locali o Direzioni Territoriali del Lavoro); flessibilità, ovvero facoltà di proseguire l'attività lavorativa durante l'ot - tavo mese di gravidanza con conseguente prolungamento del periodo di congedo per i quattro mesi successivi alla data del parto: occorre in tal caso la certificazione dello specialista del servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato attestante che non esistono rischi né per la gestante né per il nascituro; Interruzione di gravidanza, spontanea o terapeutica, intervenuta dopo il 180° giorno di gestazione e comprovata da idonea documentazione medicosanitaria: la legge equipara tale ipotesi all'evento del parto; decesso del nato: la prestazione spetta anche nei casi di bambino nato morto; la lavoratrice madre ha tuttavia la facoltà di riprendere l'atti - vità lavorativa, rinunciando al congedo di maternità dopo il parto e alla relativa indennità, a condizione che il ginecologo del Ssn o con esso convenzionato attesti che ciò non arrechi pregiudizio alla salute della stessa. DISOCCUPATE: le lavoratrici possono accedere all'indennità di maternità anche in caso di cessazione del rapporto di lavoro intervenuta nel corso del congedo o entro i 60 giorni precedenti all'ini - zio del congedo stesso; in caso di godimento del trattamento di disoccupazione, le lavoratrici possono inoltre accedere all'indenni tà di maternità anche se cessate da più di 60 giorni rispetto all'ini - zio del congedo.

Viadotto Cansalamone Altri tre anni di ritardo per completare i lavori

Niente da fare per la riapertura, in tempi brevi, del viadotto Cansalamone, a Sciacca, con senso unico alternato e divieto di transito ai mezzi pesanti. Il sindaco, Francesca Valenti, e l'assessore alle Infrastrutture, Giuseppe Neri, hanno fatto sapere ieri che è stata consegnata la relazione consultiva sulle condizioni statiste e sismiche del viadotto che allontana quest'ipotesi. «Le risultanze - comunicano i due amministratori - sono sensibilmente diverse dalle aspettative, peraltro annunziate dai professionisti incaricati della verifica. È stato rilevato uno schiacciamento della pila numero 8 sulla quale occorrerà intervenire con un presidio alternativo del quale ancora non si conosce il costo, ma che verrà valutato dall'ufficio tecnico comunale. Viene invece confermata l'istallazione del sistema di monitoraggio Wireless che controllerà gli eventuali spostamenti dell'infra - struttura durante il periodo di due anni previsto dalla norma utilizzata per consentirne l'apertura temporanea».In pratica, niente riapertura a breve e, intanto, sulla base del costo, si dovrà decidere se procedere in attesa che vengano realizzati i lavori di sistemazione definitiva, già finanziati, ma per i quali, tra progettazione esecutiva, appalto ed esecuzione delle opere, ci vorranno circa tre anni. E il viadotto è chiuso dal 2012 con gravissimi disagi per la viabilità e per raggiungere, dal centro, le località Foggia, Carbone e Capo San Marco. Qualche mese fa gli uffici del Comune di Sciacca hanno dato ieri il via libera ai tecnici dell'associazione temporanea di imprese chiamata ad esprimere un parere sulla possibilità di riaprire al transito il viadotto Cansalamone con senso unico alternato, ad esclusione dei mezzi pesanti, a procedere all'ultima fase della verifica. Tutto sembrava procedere verso la riapertura del viadotto, dopo oltre 6 anni. La relazione che i tecnici hanno consegnato al Comune metteva nero su bianco che «nulla osta all'eventuale apertura a senso unico alternato del viadotto» e così gli uffici, dopo avere ricevuto una direttiva dall'amministrazione, hanno autorizzato i tecnici esterni ad andare avanti con la terza fase degli accertamenti: sottoporre il viadotto a un movimento anche con il passaggio dei mezzi. Previsti, successivamente, per la riapertura, alcuni lavori di sistemazione dei cordoli e del manto stradale. I tecnici hanno effettuato un esame visivo che è risultato positivo, poi hanno confrontato i dati e le verifiche emersi con il progetto originario e questo avrebbe fatto emergere che non ci sono stati spostamenti negli ultimi anni. La spesa complessiva per quest'incarico affrontata dal Comune di Sciacca è di 48 mila euro. In queste somme rientrano anche i successivi interventi da effettuare, compreso quello di un monitoraggio costante del viadotto dopo la riapertura. Intanto, grazie al decreto di 2 milioni 830 mila euro per la sistemazione definitiva, compresa la progettazione esecutiva, la direzione dei lavori e la contabilità per un importo di 153 mila euro, si va avanti anche per i lavori di sistemazione definitiva del viadotto. Oltre all'affidamento e alla progettazione esecutiva, ci sono 18 mesi per i lavori. Della ristrutturazione completa del viadotto se ne sta occupando la struttura commissariale presso la Regione. Quali lavori dovranno essere eseguiti a ponte chiuso dovrà stabilirlo il progettista. La struttura commissariale della Regione opera presso il Dipartimento di Protezione Civile. I quasi tre milioni di euro per i lavori al viadotto Cansalamone, per la sistemazione definitiva, fanno parte degli stanziamenti del «Patto per la Sicilia». La chiusura del viadotto oltre a causare danni gravissimi alle attività commerciali delle zone Foggia, Carbone e Capo San Marco ha appesantito il traffico sulla via Lido in particolare durante la stagione estiva. Le spiagge delle località Foggia, Capo San Marco, Maragani e Bertolino possono essere raggiunte soltanto dalla via Lido, strada nella quale, nella stagione estiva, si registra anche il parcheggio di auto, in alcuni tratti, che limita ulteriormente la carreggiata. (*GP*)

Realmonte, arriva il Tartaday per salvare la Caretta caretta

La provincia di Agrigento ospiterà un evento nazionale dedicato alla Tartaruga marina Caretta caretta. Si tratta della giornata nazionale «Tartaday» in programma venerdì. Protagonisti gli enti che partecipano al progetto Life «Tartalife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale», finanziato dall'Unione Europea e che vede tra i suoi partner anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Sono varie le attività che sono state organizzate in molte regioni dai partner di progetto. E, in particolare, in provincia il Libero Consorzio di Agrigento ha organizzato, sulla spiaggia di Punta Grande a Realmonte, una giornata di informazione sui problemi della biodiversità marina, che si concluderà con la liberazione di un esemplare di Tartaruga marina che è stata curata nel Centro di Recupero di Lampedusa. Alla manifestazione parteciperanno direttore e funzionari del settore Ambiente del Libero Consorzio, funzionari della Ripartizione Faunistico-Venatoria di Agrigento, il sindaco di Realmonte Calogero Zicari e la responsabile del Centro, Daniela Freggi. All'incontro parteciperanno anche i responsabili del Wwf Ente Gestore della Riserva Naturale di Torre Salsa e della sezione Occidentale del Wwf Sicilia. «L'evento - spiegano dagli uffici del Libero Concorso dei Comuni - , che negli scorsi anni ha attirato centinaia di turisti, è previsto per le 11.30 sulla spiaggia di Punta Grande, e sarà preceduto dalle attività di animazione del «Tartaworld», programma previsto dal progetto, dedicato soprattutto a bambini e ragazzi, avviato con successo dallo scorso 16 giugno e che riscuotendo un notevole successo tra i turisti e i residenti locali». Le attività sulle spiagge dell'Agrigentino del «Tartaworld», il programma di informazione e sensibilizzazione sui problemi di conservazione della Tartaruga marina Caretta caretta continueranno sino a tutto il mese di settembre e coinvolgeranno tutti i frequentatori delle spiagge agrigentine, residenti locali, ma anche turisti e amministratori, secondo un calendario definito nei minimi dettagli dal settore ambiente del Libero Consorzio. L'evento «Tartaworld» è basato su varie attività di animazione che verranno effettuate su tutte le spiagge e prevede diversi giochi. Ma anche dei laboratori in grado di coinvolgere ragazzi e adulti sulle tematiche ambientali. E, in particolare, sulla biodiversità marina. Si tratta di un progetto che viene svolto da Francesco Caramanno, Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta, animatori selezionati dal Libero Consorzio sin dall'avvio del programma. Le attività del «Tartaword» questa estate si sono tenute sulle spiagge dei litorali di Licata, Palma di Montechiaro, Agrigento, Porto Empedocle, Realmonte, Siculiana, Montallegro, Ribera, Sciacca e Menfi. Dopo l'appuntamento finale in programma venerdì, «Tartaword» tornerà nell'estate del prossimo anno con un programma di attività di animazione sulle spiagge ancora più ricco e sempre finalizzate ad informare turisti e residenti sulle minacce che corre la popolazione di Tartaruga marina nel Mediterraneo, dove è in costante declino a causa delle alterazioni dell'habitat marino e della loro cattura accidentale.

Pubblica amministrazione, precari in aumento

Il numero complessivo dei dipendenti pubblici continua a scendere ma se si guarda al tipo di contratto si scopre che il calo ricade per intero su chi ha il posto fisso, mentre i precari sono in crescita. Gli ultimi dati della Ragioneria generale dello Stato, relativi al 2016, segnano infatti un boom delle posizioni cosiddette flessibili, in rialzo del 7,8 per cento. Quasi 23 mila in più in un anno. I tempi indeterminati invece calano di oltre 29 mila (- 1%). Dei 3 milioni 356 mila travet totali, gli stabili sono 3 milioni 43 mila mentre circa 313 mila unità sono legate a una scadenza. Per la stragrande maggioranza si tratta di rapporti a tempo determinato (288.946 mila) che si concentrano, e risultano anche in rialzo, nella scuola (circa 163 mila) e nella sanità (33 mila). Dinamiche che inevitabilmente sono state influenzate dal blocco del turnover ma i paletti alle assunzioni dovrebbero cadere completamente già nel 2019. Sempre che nella manovra non sia inserito qualche altro tetto. A riguardo il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, ha assicurato il suo impegno affinché lo sblocco sia al 100 per cento: in sostanza per uno che va in pensione un altro entra. C'è poi il capitolo stabilizzazioni. La Corte dei Conti ha appena ufficializzato la bocciatura della circolare firmata dal precedente governo. Provvedimento che eliminava il vincolo che rischia di bloccare le assunzioni. La Ragioneria fa il punto anche sul costo del lavoro. Cifra che risulta poco mossa, intorno ai 159 miliardi di euro. I conti ancora non risentono degli effetti del rinnovo contrattuale. In calo anche la retribuzione media complessiva, passata da 34.511 euro a 34.435. Sono quindi stati persi 76 euro a testa. Come sempre, gli stipendi più bassi sono quelli della scuola (28.403), seguono quelli degli enti locali (29.081) e dei ministeri (30.695). Ben altre cifre per magistrati (138.268), prefetti (93.026) e diplomatici (92.819).

livesicilia.it Morandi, non solo Genova.Il viadotto chiuso ad Agrigento

 Agrigento è collegata a Porto Empedocle dalla strada statale 115 quater, nota anche come viadotto Morandi o Akragas, che ha due corsie per senso di marcia è lunga quasi 4 km in massima parte sorretta da piloni. Il viadotto, costruito dopo la frana del luglio '66 ad Agrigento, è per ora chiuso al traffico per cedimenti e pericolo di crolli. E un'inchiesta è stata aperta dalla procura agrigentina. Il viadotto fu costruito su progetto dell'ingegnere Riccardo Morandi nel 1970. Lo stesso progettista realizzò nel 1968 il ponte sul Salso a Licata (Ag). E' stato chiuso nel marzo 2015 dall'Anas per la messa in sicurezza ed era stato riaperto nel luglio dello stesso anno solo ai mezzi leggeri. Durante quei mesi è stato sottoposto, dai tecnici dell'Anas, a carotaggi e prove di stabilità e resistenza che avrebbero dimostrato come la campata interdetta del viadotto non sia a rischio col solo passaggio di mezzi leggeri. Nel marzo 2017 l'associazione Mareamico ha diffuso un filmato per denunciare il degrado strutturale dei piloni che sorreggono il viadotto. Nel video e nelle foto diffuse dall'associazione erano ben visibili i danni subiti dai piloni, con l'armatura di ferro scoperta dopo che il cemento si è sbriciolato. Dopo la denuncia di Mareamico la procura agrigentina aprì un'inchiesta per verificare se ''il viadotto costituisca un pericolo per la pubblica incolumità''. E il sindaco di Agrigento Calogero Firetto ne chiese la chiusura. L'Anas la dispose nuovamente confermando "d'avere ricevuto richiesta di informazioni da parte della Procura sulla situazione strutturale del cavalcavia, in merito alle quali sta fornendo tutte le informazioni". 
Per mesi, quest'anno, si è svolto un dibattito sulla possibilità di non ristrutturare il viadotto ma di abbatterlo costruendo una viabilità alternativa. Ma l'Anas lo sta ristrutturando. Gli interventi previsti sul viadotto Morandi, Akragas I e II della statale 115 Quater, dovrebbero terminare nel 2021 con un costo di circa 30 milioni di euro.
Anas ha avviato un piano di manutenzione straordinaria della rete di competenza in Sicilia, al fine di recuperare un gap manutentivo causato dalla scarsità delle risorse degli anni passati, dice la società. Nel corso del 2017 sono stati spesi quasi 100 milioni di euro di manutenzione, raddoppiando la spesa degli anni passati e ulteriori incrementi di spesa sono previsti nei prossimi anni. L'importo complessivo stanziato per interventi di manutenzione programmata nel piano quinquennale Anas ammonta a 1 miliardo e 100 milioni di euro, dei quali 800 milioni di euro per un piano straordinario di riqualificazione dell'autostrada A19 Palermo Catania, per portarla a livelli di sicurezza ed efficienza al pari delle altre autostrade italiane ed europee. I viadotti Akragas (Akragas I di 1.400 m e Akragas II di 800 m) della strada statale 115 quater sono stati e sono oggetto di continuo monitoraggio, dice di Anas. Nel mese di febbraio 2017, sono stati eseguiti i primi interventi di protezione dei punti scoperti in corrispondenza dei cavi corrosi, al fine di limitare l'esposizione agli agenti atmosferici e, dunque, il progredire della corrosione. Alla fine di maggio dello stesso anno sono stati avviati i lavori di manutenzione straordinaria dei viadotti Akragas I e II. È in fase di completamento il progetto relativo agli interventi di consolidamento di fondazioni, pile e impalcato di entrambi i viadotti. Sono in corso le procedure di gara, in regime di Accordo Quadro, finalizzate alla realizzazione di tali interventi, per un investimento complessivo pari a 20 milioni di euro. L'avvio dei cantieri è ipotizzato entro la fine dell'anno in corso.
"Suscita sgomento il tragico crollo del viadotto Morandi a Genova e induce ad alcune riflessioni. Nell'unirci alla preghiera per le vittime e per i sopravvissuti, è naturale che il pensiero vada al Viadotto Morandi di Agrigento". Lo dice il sindaco della città dei templi, Lillo Firetto. "Il rincorrersi di notizie sugli interventi di consolidamento in corso sul ponte malato di Genova, costruito negli anni Sessanta, impone due considerazioni: la prima riguarda la prudente chiusura al traffico chiesta e ottenuta del viadotto che collega Villaseta ad Agrigento; la seconda concerne l'opportunità del costoso intervento, alla luce di quanto avvenuto in queste ore. Credo che il dramma che Genova sta vivendo renda necessario un momento di riflessione sulla funzione del viadotto di Agrigento - spiega Firetto - rispetto ai rischi connessi alla vetustà della struttura e sulla durata nel tempo di un così complesso intervento conservativo. Tornano di pressante attualità le valutazioni fatte ai vertici di Anas di riconsiderare le decisioni adottate e di valutare la realizzazione o il potenziamento di percorsi alternativi".

Lasicilia.it
Sicilia, per i B&B e le case vacanze «urge un codice di riconoscimento»

Un codice identificativo di riconoscimento per gli alloggi, i b&b e le case vacanze in Sicilia.
E' l'appello all'assessorato regionale al Turismo fatto dal presidente regionale di Confcommercio, Francesco Picarella: «Chiediamo una seria riforma della legge sul turismo che sia più confacente alle necessità attuali, con la chiara e netta individuazione dei soggetti abilitati alle professioni turistiche secondo regole certe». «L'analisi fatta dalla Guardia di finanza tra giugno e agosto - continua Picarella - a seguito dei controlli effettuati su bed and breakfast e appartamenti in affitto, mostra come il settore turistico in generale vive un momento di confusione. A pagarne le conseguenze, non solo solo le attività regolari che subiscono concorrenza sleale, ma anche i turisti che pensando di risparmiare, spesso incorrono in strutture che evadono il fisco o che non garantiscono la giusta qualità dei servizi». 


Grandangoloagrigento.it

Sono tre i viadotti che vengono tenuti sotto osservazione dall'Anas in Sicilia.

Sono quelli sulla Statale Porto Empedocle Agrigento. Sullo stato di salute delle infrastrutture era stata fine del 2016 l'associazione MareAmico con un ampio reportage fotografico. Sono tre i viadotti segnalati dall'associazione: Spinola, Salsetto e il ponte Zubbie o Re le cui condizioni sono molto precarie. Nelle foto si notavano i ferri arrugginiti, calcinacci caduti, crepe in vista e segni di usura. Questi viadotti spiegano dall'Anas sono monitorati e si stanno eseguendo lavori di manutenzione. Anas ha avviato un importante piano di manutenzionetraordinaria della rete di competenza in Sicilia, al fine di recuperare un gap manutentivo causato dalla scarsità delle risorse degli anni passati. Già nel corso del 2017 sono stati spesi quasi 100 milioni di euro di manutenzione, raddoppiando la spesa degli anni passati e ulteriori incrementi di spesa sono previsti nei prossimi anni. L'importo complessivo stanziato per interventi di manutenzione programmata nel piano quinquennale Anas ammonta a 1 miliardo e 100 milioni di euro, dei quali 800 milioni di euro per un piano straordinario di riqualificazione dell'autostrada A19 Palermo Catania, per portarla a livelli di sicurezza ed efficienza al pari delle altre autostrade italiane ed europee


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