Giornale disicilia
Consorzio universitario, consulenza
da 4.000 euro per il bilancio
Una spesa di 4.000
euro, oltre Iva, per avere una consulenza sui documenti contabili e
poter approvare i bilanci dal 2016 ad oggi. Il Consiglio di
amministrazione del Cua, consorzio universitario agrigentino,
presieduto da Pietro Busetta, ha quindi dato incarico, per questa
cifra, allo studio «Bcc - dottori commercialisti di Michele
Battaglia, Antonio Cosenza & associati» di Palermo, considerato
uno tra i più esperto studi di consulenza palermitani, per
un'analisi di tutta la documentazione contabile relativa agli anni
2016, 2017 e 2018 in relazione agli adempimenti connessi alla nuova
normativa sul sistema di armonizzazione contabile. In sostanza, per
4.000 euro più Iva, i professionisti contabili dovranno dare un
supporto tecnico per la comprensione, predisposizione degli atti
propedeutici all'appro - vazione dei bilanci 2016, 2017 e 2018 e
per la programmazione finanziaria 2018/2020. La delibera che impegna
le somme per il successivo pagamento è stata pubblicata anche
all'albo pretorio on line del Cua. In sostanza, il Consorzio ha la
necessità di provvedere con estrema urgenza, alla definizione di
tutti gli strumenti finanziari ancora in itinere, che non sono stati
dunque approvati dalle precedenti gestioni, vale a dire dal Cda
presieduto dalla professoressa Maria Immordino, da quello gestito,
anche se per pochi mesi dall'avvoca - to Gaetano Armao e adesso dal
presidente Busetta. Con la cifra approntata, il Cua riceverà dallo
studio di commercialisti palermitani, una consulenza relativa agli
adempimenti connessi alla nuova normativa sul sistema di
armonizzazione contabile, soluzione di quesiti inerenti
all'attuazione della normativa, analisi di tutta la documentazione
contabile relativa agli anni 2016, 2017 e 2018. Ed ancora: supporto
tecnico per la comprensione, predisposizione degli atti propedeutici
all'approvazione dei bilanci e per la programmazione finanziaria;
esame del bilancio di previsione triennale 2018/2020 sia in versione
finanziaria (per cassa e per competenza) che in versione economico -
patrimoniale. Infine assistenza al presidente del Consiglio di
amministrazione, in questo caso il professor Pietro Busetta, ai fini
della predisposizione delle adunanze di approvazione da parte degli
organi sociali. Oltre a questa incombenza, il Cda del Cua ha deciso
di prorogare fino al 31 agosto le funzioni vicarie delle posizioni
organizzative per gli atti di ordinaria amministrazione: il settore
finanziario sarà curato dalla dottoressa Maria Carmela Cipolla,
quello tecnico da Rosa Maria Pagliarello. Le sostituzioni delle
funzioni vicarie saranno espletate vicendevolmente da ciascun
responsabile di settore. Per gli Affari generali il responsabile è
Olga Matraxia, sostituita da Rosa Maria Pagliarello, il settore
finanze da Maria Cipolla e sostituto Olga Matraxia, infine quello
tecnico, responsabile Rosa Maria Pagliarello, sostituto Maria
Cipolla. (*PAPI*)
Anche in Sicilia un ponte Morandi
Pericolo crollo: chiuso da un anno
Collega Agrigento a Porto
Empedocle e fu progettato dallo stesso ingegnere. Riaperta al
traffico leggero una parte del cavalcavia, ma i lavori tardano a
partire
Gli
agrigentini, ieri, sono tornati a tremare. Sia perché è ancora vivo
il ricordo di quel 7 luglio del 2014, quando sulla statale fra Licata
e Ravanusa crollò il viadotto Petrulla e quattro persone rimasero
ferite, sia perché il ponte dell'autostrada A10 di Genova aveva lo
stesso nome - Morandi - del viadotto che collega Agrigento con Porto
Empedocle e viceversa. In realtà, il cavalcavia agrigentino si
chiama Akragas - Akragas I e II, a seconda del troncone - ma sono in
pochi a chiamarlo con il suo nome ufficiale. La maggior parte - se
non tutti - lo conoscono come viadotto Morandi: dal nome del suo
progettista Riccardo Morandi. Lo stesso ingegnere che, tra il 1960 e
il 1964, progettò - ma ne ha fatti decine in tutto il mondo - il
cavalcavia di Genova e poi nel 1970 quello di Agrigento. Il viadotto
della Città dei Templi venne chiuso, per consolidamento di alcune
travi di bordo degli impalcati, nel marzo del 2017. Interdizione che
arrivò poche dopo che la procura di Agrigento aveva aperto un
fascicolo di inchiesta «per accertare se il viadotto costituisca un
pericolo per la pubblica incolumità». Ma la chiusura di fine marzo
del 2017 non è stata la prima. Akragas I è stato chiuso, per la
prima volta, per circa 4 mesi, nel 2015. Anche allora per lavori di
messa in sicurezza. Venne riaperto, solo per i mezzi leggeri, nel
luglio dello stesso anno. Poi, nel 2017 appunto, la nuova chiusura. E
la riapertura - se tutto andrà per il verso giusto - è prevista per
il 2021. Nel luglio dello scorso anno, il viadotto Akragas II, ossia
il tratto tra lo svincolo per via Dante e lo stadio «Esseneto», è
stato riaperto ma non può essere percorso dai veicoli con massa
superiore a 3,5 tonnellate. Nei mesi scorsi, ad Agrigento ma anche a
Palermo (fra Regione e Anas), sono rimbalzate le polemiche. Gli
ambientalisti avrebbero voluto cogliere l'occasione per demolire il
gigantesco viadotto che squarcia il panorama sul mare, un vecchio
ponte che mostra periodicamente tutte le sue criticità. La passata
settimana è arrivato una sorta di verdetto: non ci saranno
demolizioni, né percorsi alternativi rasoterra. Progetti che erano
stati auspicati anche dall'amministrazione comunale. Le buste della
gara d'ap - palto, da 30 milioni di euro, per la ristrutturazione
dei viadotti Akragas I e Akragas II verranno aperte il 15 novembre.
Eventuali ricorsi permettendo, il cantiere dovrebbe essere avviato
prima della fine dell'an - no. Nessuna sorpresa sui tempi previsti
per la realizzazione della ristrutturazione: erano 30 i mesi
preventivati e tanti sono sempre rimasti. Ieri, dopo il crollo del
viadotto Morandi di Genova, il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto
s'è detto sgomento: «Il rincorrersi di notizie sugli interventi
di consolidamento in corso sul ponte malato di Genova, costruito
negli anni Sessanta, impone due considerazioni: la prima riguarda la
prudente chiusura al traffico chiesta e ottenuta del viadotto che
collega Porto Empedocle ad Agrigento; la seconda concerne
l'opportunità del costoso intervento, alla luce di quanto avvenuto
in queste ore. Credo che il dramma che Genova sta vivendo renda
necessario un momento di riflessione sulla funzione del viadotto di
Agrigento rispetto ai rischi connessi alla vetustà della struttura e
sulla durata nel tempo di un così complesso intervento conservativo.
Tornano di pressante attualità le valutazioni fatte ai
vertici di Anas di riconsiderare le decisioni adottate e di valutare
la realizzazione o il potenziamento di percorsi alternativi». Di
fatto, Firetto è tornato a rilanciare l'idea di una viabilità
rasoterra. Ma ad Agrigento c'è anche un altro viadotto che è
stato prima chiuso, era il marzo del 2017, e poi parzialmente
demolito. È il ponte Petrusa, che collegava Agrigento con Favara.
Secondo l'analisi costi/benefici - fatta dall'Anas - venne
decisa la demolizione dell'opera che sovrastava la raddoppiata
statale Agrigento-Caltanissetta, per una successiva ricostruzione.
C'è in corso una gara d'appalto - l'investimento complessivo
è di oltre 2 milioni e 700 mila euro - che non è ancora arrivata
ad aggiudicazione definitiva. I siciliani tutti ricordano ancora
perfettamente il crollo - avvenuto il 30 dicembre del 2014, dopo
solo una settimana dall'inaugurazione, - del viadotto
Scorciavacche sulla statale fra Palermo ed Agrigento e quello, del 10
aprile del 2015, lungo l'auto - strada A19 Palermo-Catania. Allora,
una frana tranciò i piloni del viadotto Himera nella carreggiata
verso Catania. Solo a metà dello scorso febbraio, la gara d'appalto
- l'investimento complessivo è di quasi 11 milioni di euro e la
durata dell'inter - vento è di 570 giorni - è stata
aggiudicata. Il nuovo viadotto sarà realizzato in acciaio, con tre
campate di grande luce, per uno sviluppo complessivo di 270 metri. Il
presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ieri, ha fatto
arrivare al collega Giovanni Toti, governatore della Regione Liguria,
i sentimenti di profonda solidarietà della comunità isolana,
assieme al cordoglio per i familiari delle vittime. Musumeci ha,
subito dopo, avuto un contatto telefonico con i vertici dell'Anas per
incontrarli - nei prossimi giorni - a Palermo. Un vertice per
essere informato circa l'attività di vigilanza esercitata
dall'azienda sullo stato di salute delle infrastrutture stradali
nell'isola. «Nel nostro Paese il sistema infrastrutturale continua a
cadere a pezzi anche per mancata manutenzione. La nostra regione non
è esente da tali evidenti deficit strutturali - ha dichiarato il
capogruppo del Movimento 5 Stelle all'Ars Valentina Zafarana - . A
tale proposito, chiediamo ad Anas e agli altri enti gestori delle
strade siciliane, un dettagliato rapporto su ogni ponte, viadotto o
altra struttura, sul loro stato di manutenzione, con il dettaglio
degli interventi già in programma e non. Lo ha appena predisposto il
ministro Toninelli e lo faremo in via ufficiale anche noi nelle
prossime ore». (*CR*)
bonus maternità per le dipendenti
P rimo appuntamento con l'indennità
di maternità, prevista a tutela delle lavoratrici madri e volta a
garantire la conciliazione dei tempi di lavoro con le esigenze
familiari. La prestazione spetta per il periodo di congedo
obbligatorio che, ricordiamo, va dai due mesi antecedenti la data
presunta del parto ai tre mesi successivi a quest'ulti - mo. I
REQUISITI: per fruire dell'in - dennità non occorrono specifici
requisiti contributivi o lavorativi, ma è sufficiente essere
assicurati all'Inps per la maternità ed avere in corso un rapporto
di lavoro subordinato. Solo per le lavoratrici agricole a tempo
determinato e quelle domestiche sono richiesti particolari requisiti
contributivi o lavorativi. QUANTO SPETTA: l'indennità è pari
all'80% della retribuzione media giornaliera percepita nel mese che
precede l'inizio del periodo di congedo e viene riconosciuta per
compensare la perdita di retribuzione che deriva dal divieto, per la
lavoratrice madre, di prestare attività lavorativa durante il
periodo di congedo. Per questo motivo, il beneficio spetta per cinque
mesi e, dunque, per l'intero periodo di astensione. CHI PAGA: fatte
salve alcune, specifiche, eccezioni, la regola vuole che sia il
datore di lavoro ad anticipare la prestazione ed a chiedere,
successivamente, all'Inps la compensazione con i contributi dovuti
all'Istituto. IN CASO DI ADOZIONE E AFFIDAMENTO: la prestazione
spetta non solo per i figli biologici, ma anche per quelli adottati o
affidati in via preadottiva per i cinque mesi successivi al loro
ingresso in famiglia. Va, comunque, tenuto presente che per i figli
in affidamento non preadottivo l'inden - nità spetterà per soli
tre mesi successivi all'ingresso in famiglia. DOMANDA: la domanda
va inoltrata per via telematica all'Inps, corredata da certificato
medico di gravidanza attestante la data presunta del parto. Tale
certificato va redatto dal medico del servizio sanitario nazionale o
convenzionato e va anch'esso inoltrato solo per via telematica.
SCADENZE: la domanda di indennità di maternità va presentata entro
e non oltre il termine di prescrizione breve di un anno. In caso di
ritardi, la richiedente avrà cura di sollecitare, con atti scritti
di data certa, la definizione della domanda, in modo da non perdere
il diritto alla prestazione. CASI PARTICOLARI: le norme riconoscono
la tutela economica per la maternità anche nei casi di parto
prematuro, ovvero anticipato rispetto alla data presunta. Il periodo
indennizzabile per maternità comprende anche i giorni non goduti
prima del parto e può superare il limite complessivo dei cinque
mesi; interdizione anticipata motivata da gravidanza a rischio o da
condizioni di lavoro pericolose e incompatibili con lo stato di
gravidanza: anche i periodi di gravidanza anticipata, ossia
precedenti all'inizio del periodo di congedo ordinario, sono
indennizzabili purché la domanda sia corredata da apposite
certificazioni attestanti le predette situazioni, rilasciate dalle
autorità competenti (Aziende Sanitarie Locali o Direzioni
Territoriali del Lavoro); flessibilità, ovvero facoltà di
proseguire l'attività lavorativa durante l'ot - tavo mese di
gravidanza con conseguente prolungamento del periodo di congedo per i
quattro mesi successivi alla data del parto: occorre in tal caso la
certificazione dello specialista del servizio sanitario nazionale o
con esso convenzionato attestante che non esistono rischi né per la
gestante né per il nascituro; Interruzione di gravidanza, spontanea
o terapeutica, intervenuta dopo il 180° giorno di gestazione e
comprovata da idonea documentazione medicosanitaria: la legge
equipara tale ipotesi all'evento del parto; decesso del nato: la
prestazione spetta anche nei casi di bambino nato morto; la
lavoratrice madre ha tuttavia la facoltà di riprendere l'atti -
vità lavorativa, rinunciando al congedo di maternità dopo il parto
e alla relativa indennità, a condizione che il ginecologo del Ssn o
con esso convenzionato attesti che ciò non arrechi pregiudizio alla
salute della stessa. DISOCCUPATE: le lavoratrici possono accedere
all'indennità di maternità anche in caso di cessazione del
rapporto di lavoro intervenuta nel corso del congedo o entro i 60
giorni precedenti all'ini - zio del congedo stesso; in caso di
godimento del trattamento di disoccupazione, le lavoratrici possono
inoltre accedere all'indenni tà di maternità anche se cessate da
più di 60 giorni rispetto all'ini - zio del congedo.
Viadotto Cansalamone Altri tre anni
di ritardo per completare i lavori
Niente da fare per la riapertura, in
tempi brevi, del viadotto Cansalamone, a Sciacca, con senso unico
alternato e divieto di transito ai mezzi pesanti. Il sindaco,
Francesca Valenti, e l'assessore alle Infrastrutture, Giuseppe
Neri, hanno fatto sapere ieri che è stata consegnata la relazione
consultiva sulle condizioni statiste e sismiche del viadotto che
allontana quest'ipotesi. «Le risultanze - comunicano i due
amministratori - sono sensibilmente diverse dalle aspettative,
peraltro annunziate dai professionisti incaricati della verifica. È
stato rilevato uno schiacciamento della pila numero 8 sulla quale
occorrerà intervenire con un presidio alternativo del quale ancora
non si conosce il costo, ma che verrà valutato dall'ufficio
tecnico comunale. Viene invece confermata l'istallazione del
sistema di monitoraggio Wireless che controllerà gli eventuali
spostamenti dell'infra - struttura durante il periodo di due anni
previsto dalla norma utilizzata per consentirne l'apertura
temporanea».In pratica, niente riapertura a breve e, intanto, sulla
base del costo, si dovrà decidere se procedere in attesa che vengano
realizzati i lavori di sistemazione definitiva, già finanziati, ma
per i quali, tra progettazione esecutiva, appalto ed esecuzione delle
opere, ci vorranno circa tre anni. E il viadotto è chiuso dal 2012
con gravissimi disagi per la viabilità e per raggiungere, dal
centro, le località Foggia, Carbone e Capo San Marco. Qualche mese
fa gli uffici del Comune di Sciacca hanno dato ieri il via libera ai
tecnici dell'associazione temporanea di imprese chiamata ad
esprimere un parere sulla possibilità di riaprire al transito il
viadotto Cansalamone con senso unico alternato, ad esclusione dei
mezzi pesanti, a procedere all'ultima fase della verifica. Tutto
sembrava procedere verso la riapertura del viadotto, dopo oltre 6
anni. La relazione che i tecnici hanno consegnato al Comune metteva
nero su bianco che «nulla osta all'eventuale apertura a senso
unico alternato del viadotto» e così gli uffici, dopo avere
ricevuto una direttiva dall'amministrazione, hanno autorizzato i
tecnici esterni ad andare avanti con la terza fase degli
accertamenti: sottoporre il viadotto a un movimento anche con il
passaggio dei mezzi. Previsti, successivamente, per la riapertura,
alcuni lavori di sistemazione dei cordoli e del manto stradale. I
tecnici hanno effettuato un esame visivo che è risultato positivo,
poi hanno confrontato i dati e le verifiche emersi con il progetto
originario e questo avrebbe fatto emergere che non ci sono stati
spostamenti negli ultimi anni. La spesa complessiva per
quest'incarico affrontata dal Comune di Sciacca è di 48 mila euro.
In queste somme rientrano anche i successivi interventi da
effettuare, compreso quello di un monitoraggio costante del viadotto
dopo la riapertura. Intanto, grazie al decreto di 2 milioni 830 mila
euro per la sistemazione definitiva, compresa la progettazione
esecutiva, la direzione dei lavori e la contabilità per un importo
di 153 mila euro, si va avanti anche per i lavori di sistemazione
definitiva del viadotto. Oltre all'affidamento e alla progettazione
esecutiva, ci sono 18 mesi per i lavori. Della ristrutturazione
completa del viadotto se ne sta occupando la struttura commissariale
presso la Regione. Quali lavori dovranno essere eseguiti a ponte
chiuso dovrà stabilirlo il progettista. La struttura commissariale
della Regione opera presso il Dipartimento di Protezione Civile. I
quasi tre milioni di euro per i lavori al viadotto Cansalamone, per
la sistemazione definitiva, fanno parte degli stanziamenti del «Patto
per la Sicilia». La chiusura del viadotto oltre a causare danni
gravissimi alle attività commerciali delle zone Foggia, Carbone e
Capo San Marco ha appesantito il traffico sulla via Lido in
particolare durante la stagione estiva. Le spiagge delle località
Foggia, Capo San Marco, Maragani e Bertolino possono essere raggiunte
soltanto dalla via Lido, strada nella quale, nella stagione estiva,
si registra anche il parcheggio di auto, in alcuni tratti, che limita
ulteriormente la carreggiata. (*GP*)
Realmonte, arriva il Tartaday per
salvare la Caretta caretta
La provincia di Agrigento ospiterà un
evento nazionale dedicato alla Tartaruga marina Caretta caretta. Si
tratta della giornata nazionale «Tartaday» in programma venerdì.
Protagonisti gli enti che partecipano al progetto Life «Tartalife -
Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di
pesca professionale», finanziato dall'Unione Europea e che vede tra
i suoi partner anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Sono
varie le attività che sono state organizzate in molte regioni dai
partner di progetto. E, in particolare, in provincia il Libero
Consorzio di Agrigento ha organizzato, sulla spiaggia di Punta Grande
a Realmonte, una giornata di informazione sui problemi della
biodiversità marina, che si concluderà con la liberazione di un
esemplare di Tartaruga marina che è stata curata nel Centro di
Recupero di Lampedusa. Alla manifestazione parteciperanno direttore e
funzionari del settore Ambiente del Libero Consorzio, funzionari
della Ripartizione Faunistico-Venatoria di Agrigento, il sindaco di
Realmonte Calogero Zicari e la responsabile del Centro, Daniela
Freggi. All'incontro parteciperanno anche i responsabili del Wwf
Ente Gestore della Riserva Naturale di Torre Salsa e della sezione
Occidentale del Wwf Sicilia. «L'evento - spiegano dagli uffici del
Libero Concorso dei Comuni - , che negli scorsi anni ha attirato
centinaia di turisti, è previsto per le 11.30 sulla spiaggia di
Punta Grande, e sarà preceduto dalle attività di animazione del
«Tartaworld», programma previsto dal progetto, dedicato soprattutto
a bambini e ragazzi, avviato con successo dallo scorso 16 giugno e
che riscuotendo un notevole successo tra i turisti e i residenti
locali». Le attività sulle spiagge dell'Agrigentino del
«Tartaworld», il programma di informazione e sensibilizzazione sui
problemi di conservazione della Tartaruga marina Caretta caretta
continueranno sino a tutto il mese di settembre e coinvolgeranno
tutti i frequentatori delle spiagge agrigentine, residenti locali, ma
anche turisti e amministratori, secondo un calendario definito nei
minimi dettagli dal settore ambiente del Libero Consorzio. L'evento
«Tartaworld» è basato su varie attività di animazione che
verranno effettuate su tutte le spiagge e prevede diversi giochi. Ma
anche dei laboratori in grado di coinvolgere ragazzi e adulti sulle
tematiche ambientali. E, in particolare, sulla biodiversità marina.
Si tratta di un progetto che viene svolto da Francesco Caramanno,
Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta, animatori selezionati
dal Libero Consorzio sin dall'avvio del programma. Le attività del
«Tartaword» questa estate si sono tenute sulle spiagge dei litorali
di Licata, Palma di Montechiaro, Agrigento, Porto Empedocle,
Realmonte, Siculiana, Montallegro, Ribera, Sciacca e Menfi. Dopo
l'appuntamento finale in programma venerdì, «Tartaword» tornerà
nell'estate del prossimo anno con un programma di attività di
animazione sulle spiagge ancora più ricco e sempre finalizzate ad
informare turisti e residenti sulle minacce che corre la popolazione
di Tartaruga marina nel Mediterraneo, dove è in costante declino a
causa delle alterazioni dell'habitat marino e della loro cattura
accidentale.
Pubblica amministrazione, precari in
aumento
Il numero complessivo dei dipendenti
pubblici continua a scendere ma se si guarda al tipo di contratto si
scopre che il calo ricade per intero su chi ha il posto fisso, mentre
i precari sono in crescita. Gli ultimi dati della Ragioneria generale
dello Stato, relativi al 2016, segnano infatti un boom delle
posizioni cosiddette flessibili, in rialzo del 7,8 per cento. Quasi
23 mila in più in un anno. I tempi indeterminati invece calano di
oltre 29 mila (- 1%). Dei 3 milioni 356 mila travet totali, gli
stabili sono 3 milioni 43 mila mentre circa 313 mila unità sono
legate a una scadenza. Per la stragrande maggioranza si tratta di
rapporti a tempo determinato (288.946 mila) che si concentrano, e
risultano anche in rialzo, nella scuola (circa 163 mila) e nella
sanità (33 mila). Dinamiche che inevitabilmente sono state
influenzate dal blocco del turnover ma i paletti alle assunzioni
dovrebbero cadere completamente già nel 2019. Sempre che nella
manovra non sia inserito qualche altro tetto. A riguardo il ministro
della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, ha assicurato il
suo impegno affinché lo sblocco sia al 100 per cento: in sostanza
per uno che va in pensione un altro entra. C'è poi il capitolo
stabilizzazioni. La Corte dei Conti ha appena ufficializzato la
bocciatura della circolare firmata dal precedente governo.
Provvedimento che eliminava il vincolo che rischia di bloccare le
assunzioni. La Ragioneria fa il punto anche sul costo del lavoro.
Cifra che risulta poco mossa, intorno ai 159 miliardi di euro. I
conti ancora non risentono degli effetti del rinnovo contrattuale. In
calo anche la retribuzione media complessiva, passata da 34.511 euro
a 34.435. Sono quindi stati persi 76 euro a testa. Come sempre, gli
stipendi più bassi sono quelli della scuola (28.403), seguono quelli
degli enti locali (29.081) e dei ministeri (30.695). Ben altre cifre
per magistrati (138.268), prefetti (93.026) e diplomatici (92.819).
livesicilia.it
Morandi,
non solo Genova.Il viadotto chiuso ad Agrigento
Agrigento
è collegata a Porto Empedocle dalla strada statale 115 quater, nota
anche come viadotto Morandi o Akragas, che ha due corsie per senso di
marcia è lunga quasi 4 km in massima parte sorretta da piloni. Il
viadotto, costruito dopo la frana del luglio '66 ad Agrigento, è per
ora chiuso al traffico per cedimenti e pericolo di crolli. E
un'inchiesta è stata aperta dalla procura agrigentina. Il viadotto
fu costruito su progetto dell'ingegnere Riccardo Morandi nel 1970. Lo
stesso progettista realizzò nel 1968 il ponte sul Salso a Licata
(Ag). E' stato chiuso nel marzo 2015 dall'Anas per la messa in
sicurezza ed era stato riaperto nel luglio dello stesso anno solo ai
mezzi leggeri. Durante quei mesi è stato sottoposto, dai tecnici
dell'Anas, a carotaggi e prove di stabilità e resistenza che
avrebbero dimostrato come la campata interdetta del viadotto non sia
a rischio col solo passaggio di mezzi leggeri.
Nel
marzo 2017 l'associazione Mareamico ha
diffuso un
filmato per
denunciare il degrado strutturale dei piloni che sorreggono il
viadotto. Nel video e nelle foto diffuse dall'associazione erano ben
visibili i danni subiti dai piloni, con l'armatura di ferro scoperta
dopo che il cemento si è sbriciolato. Dopo la denuncia di Mareamico
la procura agrigentina aprì un'inchiesta per verificare se ''il
viadotto costituisca un pericolo per la pubblica incolumità''. E il
sindaco di Agrigento Calogero Firetto ne chiese la chiusura. L'Anas
la dispose nuovamente confermando "d'avere ricevuto richiesta di
informazioni da parte della Procura sulla situazione strutturale del
cavalcavia, in merito alle quali sta fornendo tutte le
informazioni".
Per
mesi, quest'anno, si è svolto un dibattito sulla
possibilità di non ristrutturare il viadotto ma di abbatterlo
costruendo una viabilità alternativa. Ma l'Anas lo sta
ristrutturando. Gli interventi previsti sul viadotto Morandi, Akragas
I e II della statale 115 Quater, dovrebbero terminare nel 2021 con un
costo di circa 30 milioni di euro.
Anas
ha avviato un piano di manutenzione straordinaria della rete di
competenza in Sicilia, al fine di recuperare un gap manutentivo
causato dalla scarsità delle risorse degli anni passati, dice la
società. Nel corso del 2017 sono stati spesi quasi 100 milioni di
euro di manutenzione, raddoppiando la spesa degli anni passati e
ulteriori incrementi di spesa sono previsti nei prossimi anni.
L'importo complessivo stanziato per interventi di manutenzione
programmata nel piano quinquennale Anas ammonta a 1 miliardo e 100
milioni di euro, dei quali 800 milioni di euro per un piano
straordinario di riqualificazione dell'autostrada A19 Palermo
Catania, per portarla a livelli di sicurezza ed efficienza al pari
delle altre autostrade italiane ed europee. I viadotti Akragas
(Akragas I di 1.400 m e Akragas II di 800 m) della strada statale 115
quater sono stati e sono oggetto di continuo monitoraggio, dice di
Anas. Nel mese di febbraio 2017, sono stati eseguiti i primi
interventi di protezione dei punti scoperti in corrispondenza dei
cavi corrosi, al fine di limitare l'esposizione agli agenti
atmosferici e, dunque, il progredire della corrosione. Alla fine di
maggio dello stesso anno sono stati avviati i lavori di manutenzione
straordinaria dei viadotti Akragas I e II. È in fase di
completamento il progetto relativo agli interventi di consolidamento
di fondazioni, pile e impalcato di entrambi i viadotti. Sono in corso
le procedure di gara, in regime di Accordo Quadro, finalizzate alla
realizzazione di tali interventi, per un investimento complessivo
pari a 20 milioni di euro. L'avvio dei cantieri è ipotizzato entro
la fine dell'anno in corso.
"Suscita
sgomento il tragico crollo del viadotto Morandi a Genova e induce ad
alcune riflessioni. Nell'unirci alla preghiera per le vittime e per i
sopravvissuti, è naturale che il pensiero vada al Viadotto Morandi
di Agrigento". Lo dice il sindaco della città dei templi, Lillo
Firetto. "Il rincorrersi di notizie sugli interventi di
consolidamento in corso sul ponte malato di Genova, costruito negli
anni Sessanta, impone due considerazioni: la prima riguarda la
prudente chiusura al traffico chiesta e ottenuta del viadotto che
collega Villaseta ad Agrigento; la seconda concerne l'opportunità
del costoso intervento, alla luce di quanto avvenuto in queste ore.
Credo che il dramma che Genova sta vivendo renda necessario un
momento di riflessione sulla funzione del viadotto di Agrigento -
spiega Firetto - rispetto ai rischi connessi alla vetustà della
struttura e sulla durata nel tempo di un così complesso intervento
conservativo. Tornano di pressante attualità le valutazioni fatte ai
vertici di Anas di riconsiderare le decisioni adottate e di valutare
la realizzazione o il potenziamento di percorsi alternativi".
Lasicilia.it
Sicilia,
per i B&B e le case vacanze «urge un codice di riconoscimento»
Un
codice identificativo di riconoscimento per gli alloggi, i b&b e
le case vacanze in Sicilia.
E' l'appello all'assessorato
regionale al Turismo fatto dal presidente regionale di Confcommercio,
Francesco Picarella: «Chiediamo una seria riforma della legge sul
turismo che sia più confacente alle necessità attuali, con la
chiara e netta individuazione dei soggetti abilitati alle professioni
turistiche secondo regole certe».
«L'analisi
fatta dalla Guardia di finanza tra
giugno e agosto - continua Picarella - a seguito dei controlli
effettuati su bed and breakfast e appartamenti in affitto, mostra
come il settore turistico in generale vive un momento di confusione.
A pagarne le conseguenze, non solo solo le attività regolari che
subiscono concorrenza sleale, ma anche i turisti che pensando di
risparmiare, spesso incorrono in strutture che evadono il fisco o che
non garantiscono la giusta qualità dei servizi».
Grandangoloagrigento.it
Sono tre i viadotti che vengono tenuti
sotto osservazione dall'Anas in Sicilia.
Sono quelli sulla Statale Porto
Empedocle Agrigento. Sullo stato di salute delle infrastrutture era
stata fine del 2016 l'associazione MareAmico con un ampio reportage
fotografico. Sono tre i viadotti segnalati dall'associazione:
Spinola, Salsetto e il ponte Zubbie o Re le cui condizioni sono molto
precarie. Nelle foto si notavano i ferri arrugginiti, calcinacci
caduti, crepe in vista e segni di usura. Questi viadotti spiegano
dall'Anas sono monitorati e si stanno eseguendo lavori di
manutenzione. Anas ha avviato un importante piano di
manutenzionetraordinaria della rete di competenza in Sicilia, al fine
di recuperare un gap manutentivo causato dalla scarsità delle
risorse degli anni passati. Già nel corso del 2017 sono stati spesi
quasi 100 milioni di euro di manutenzione, raddoppiando la spesa
degli anni passati e ulteriori incrementi di spesa sono previsti nei
prossimi anni. L'importo complessivo stanziato per interventi di
manutenzione programmata nel piano quinquennale Anas ammonta a 1
miliardo e 100 milioni di euro, dei quali 800 milioni di euro per un
piano straordinario di riqualificazione dell'autostrada A19 Palermo
Catania, per portarla a livelli di sicurezza ed efficienza al pari
delle altre autostrade italiane ed europee