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Rassegna stampa del 24 agosto 2018

agrigentonotizie.it

Rischio di forti precipitazioni, vietato l'uso di giardini e aree pubbliche

„Quello che è forse uno degli agosto più anomali di sempre continua a non smentirsi. La Protezione civile regionale ha dichiarato nella serata di ieri lo stato di allarme arancione per 36/48 ore in tutto il versante che va da Messina ad Agrigento. In particolare si annunciano  fenomeni temporaleschi di forte intensità con frequente attività elettrica e forti raffiche di vento. Per questo motivo il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, ha firmato un' ordinanza (che probabilmente sarà pubblicata solo oggi) che, viste le avverse condizioni mete, vieta a tutta la popolazione l'utilizzo di aree pubbliche a rischio quali:  giardini pubblici, impianti sportivi all'aperto, aree giochi, sottopassi, nonchè l'interdizione di locali interrati, seminterrati, e bassi. E' prevista inoltre la sospensione di tutte le manifestazioni commerciali su strada e in aree pubbliche a causa delle avverse condizioni metereologiche, con livello di allerta classificato "arancione" e con fasi operative di preallarme."E' inoltre consigliato - conclude l'ordinanza - evitare il transito pedonale e veicolare nelle zone già precedentemente interessate da fenomeni di allagamenti ed esondazioni con riguardo particolare al Villaggio Mosè (zona via dei Fiumi e viale Leonardo Sciascia) San Leone, sponde del fiume Akragas e viale delle Dune, Fiume Naro, fiume Ipsas nei pressi dell'incrocio con la strada provinciale per Favara  e la SS 640, fiume Drago nei pressi di contrada Borsellino e Sp N°1 e dei relativi ponti di attraversamento usando percorsi alternativi".Ancora oggi il Comune, possiamo aggiungere come nota a margine, non ha avviato la pulizia dei tombini e delle caditoie cittadine, nonostante l'estate dal clima piovoso. Anche il gruppo di Protezione civile del Libero Consorzio di Agrigento, tra i destinatari dell'avviso, ricorda "in via generale la necessità di evitare durante l'allerta meteo tutti gli ambienti all'aperto o le zone esposte al rischio, quali corsi d'acqua, creste di monte, depressioni nonché, in caso di evento meteo, la necessità di cercare riparo in luoghi chiusi, evitando comunque scantinati e locali al di sotto del piano di campagna. Si raccomanda - aggiungono - di mantenersi a distanza quanto più possibile da pali, alberi e tralicci con tensione che potrebbero attrarre fulmini, di non sostare sotto alberi o strutture pericolanti che potrebbero cadere a causa delle raffiche di vento, di evitare di attraversare ponti che sono interessati da una piena del corso d'acqua, e spostarsi in auto solo per quanto strettamente necessario, prestando la massima attenzione nei sottopassaggi e negli attraversamenti". "


Giornale di sicilia

Chiusi 4 viadotti tra Caltanissetta ed Enna

Quattro viadotti chiusi per motivi di sicurezza tra le province di Caltanissetta, Enna e Catania. A Caltanissetta il viadotto chiuso è quello della Provinciale 131 che collega Santa Caterina con Xirbi, ad Enna è un viadotto lungo la Provinciale tra Piazza Armerina e Valguarnera ed a Catania sono i numero 18 e 22 della Tangenziale, nella zona di Passo Martino, direzione Siracusa. Per quanto riguarda i viadotti etnei, la decisione è scaturita al termine del vertice in Prefettura. Dal manufatto 22 si sarebbero staccati, di recente, delle parti di calcestruzzo dai frontalini e lo stesso, insieme proprio al 18, meno di due anni fa era stato genericamente messo in sicurezza dai vigili del fuoco per evitare che potessero verificarsi distacchi di materiale con conseguente pericolo per i mezzi in transito. La Città metropolitana di Catania dovrà effettuare immediati interventi di posizionamento di reti protettive in corrispondenza dell'opera allo scopo di garantire adeguate condizioni di sicurezza sull'importante arteria sottostante. Nel frattempo si è deciso anche di interdire alla circolazione il cavalcavia, in attesa dell'acquisizione degli esiti del monitoraggio tecnico della struttura, che sarà completato sempre a cura della Città metropolitana entro due mesi. Nel Nisseno la chiusura riguarda un viadotto di circa 250 metri lungo la Provinciale che collega Santa Caterina a Xirbi». A chiudere il viadotto, «fino a quando non saranno effettuate le opportune verifiche e gli eventuali lavori di messa in sicurezza» è stato il Libero consorzio comunale a seguito delle segnalazioni dell'ufficio tecnico del Comune di Santa Caterina. «Mi risulta - ha detto il sindaco Antonino Fiaccato - che anche i carabinieri, oltre a privati cittadini, avevano chiesto di attenzionare quel viadotto. Dopo l'ennesima segnalazione c'è stato il sopralluogo e la chiusura. Debbo dare atto delle tempestività dimostrata al dirigente Mancuso». Adesso restano i disagi, soprattutto per gli operatori agricoli di una vasta zona che «sfruttavano» quel ponte per il transito dei mezzi pesanti. «I disagi - ha dichiarato il sindaco - ci sono ma li stiamo già superando bypassando il traffico su una strada parallela esistente da tempo. In un paio di giorni allargheremo la carreggiata con piccoli interventi per consentire il passaggio dei mezzi agricoli»., Resta, però, il problema di fondo: chi dovrà provvedere ad affrontare le spese per la messa in sicurezza del viadotto? Quel ponte, alto 25 metri - ha aggiunto Antonimi Fiaccato -esiste da un cinquantennio e debbo dire che è stato costruito con criterio. In tutto questo arco di tempo non sono state mai fatte opere di manutenzione ordinaria». Altri problemi, poi, anche nell'En - nese dove un giunto rotto sul viadotto della Provinciale 4, tra Piazza Armerina e Valguarnera, ha portato il commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Enna, Ferdinando Guarino, a provvedere alla chiusura. La previsione è che l'importante strada sarà riaperta in un tempo massimo di un paio di giorni. Da oggi, la ditta incaricata di sistemare il giunto, sarà al lavoro . Quindi, al momento, il collegamento tra Piazza Armerina e Valguarnera è assicurato, seppure con qualche disagio, dal bypass rappresentato dalla vecchia strada di Grottacalda. Fare il senso unico alternato, per evitare quanto più possibile i disagi agli automobilisti, non è stato possibile, perché il giunto è danneggiato nella parte centrale della carreggiata. Intanto ieri Anas ha comunicato che la strada statale 192 «Della Valle del Dittaino» è stata provvisoriamente chiusa tra il km 25 e il km 40, da Raddusa a Catenanuova per la presenza di fango e detriti a causa delle forti piogge. Il personale di Anas si è recato sul posto per il ripristino della viabilità.

Al Libero Consorzio ammessi in graduatoria

Il Libero consorzio comunale di Agrigento, ha reso noto l'elenco dei candidati ammessi alla seconda sessione d'esame per il conseguimento dell'idoneità professionale per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di merci per conto terzi nel settore dei trasporti nazionali ed internazionali relativa all'anno 2018. Sono in tutto 14: Nunzia Russi, Umberto Cardella, Daniela La Porta, Antonio Crapanzano, Giuseppe Rizzo, Francesco Giacinto, Maria Federica Spinelli, Rosario Fabio Piazza, Dario Di Piazza, Nadia Ciaccio, Leonardo Giacinto, Leonardo Milioti, Calogero Cacciato e Maria Pedalino. Tutti concorrono per l'autorizzazione nazionale ed internazionale.

Rispunta l'idea della metropolitana di superficie

Agrigento torna ad inseguire il sogno di una metropolitana di superficie sfruttando la linea ferroviaria esistente. Un tratto che da Aragona Caldare passa per l'Ospedale di contrada Consolida, sfiora Fontanelle, la stazione di Agrigento Bassa, Agrigento Centrale, Valle dei Templi (Tempio di Vulcano e Giardino della Kolimbetra) fino ad arrivare al Porto di Porto Empedocle. Una linea, specie nell'ultimo tratto, attualmente recuperata ed utilizzata solo per speciali convogli turistici ed occasionali ma che potrebbe tornare a vivere anche e soprattutto con collegamenti giornalieri. A rispolverare l'idea, il deputato nazionale Michele Sodano. L'espo - nente del Movimento Cinque Stelle, insieme al Sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina ha inviato richiesta ufficiale protocollata ai Dirigenti di Trenitalia, all'Assessore e al Direttore Infrastrutture e Trasporti della Regione Sicilia, per riattivare la stazione ferroviaria di Porto Empedocle e avviare linee pendolari quotidiane tra il comune marinaro e Agrigento. «Sogniamo - dice il giovane esponente del partito di Governo - una mobilità sostenibile, evoluta, quei servizi essenziali per lo sviluppo del territorio e dei suoi cittadini che sono sempre mancati al Sud». A stuzzicare Sodano, su questa possibilità erano stati alcuni commenti postati in calce ad un video pubblicato dallo stesso parlamentare sul web. Come aveva ribattuto in uno dei commenti Aldo Capitano,dirigente medico e specialista in chirurgia vascolare all'ospedale di Agrigento, bisognerebbe innanzitutto mobilitare la linea che collega Agrigento all'ospedale. Sodano ha colto al volo la proposta, andando addirittura oltre i confini agrigentini e pensando un collegamento efficace e alla portata di tutti. «Vogliamo che studenti, lavoratori, pensionati e turisti siano finalmente liberi di muoversi attraverso le Ferrovie». Ha affermato. Tutto questo, considerato il fatto che non servirebbero particolari risorse economiche, visto che la tratta ferrata esiste ed è funzionante. Tuttalpiù ci sarebbe da collocare una fermata all'Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Periferia per altro abitata e dove insiste la zona industriale del capoluogo della provincia. «La visione - continua il parlamentare agrigentino - è ambiziosa: un trasporto che colleghi Porto Empedocle fino all'aeroporto di Palermo, passando per i paesi interni della nostra Sicilia. Abbiamo anche suggerito, ascoltando gli input dei cittadini, la possibilità di creare una fermata nei pressi dell'Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento così da rendere più facile l'accesso alla struttura e ai servizi ospedalieri. Non abbiamo dimenticato di sottolineare l'urgenza del collegamento Agrigento-Porto Empedocle alla luce della chiusura del Ponte Morandi che collegava i due comuni. Siamo convinti - continua il neo deputato - di una risposta celere e fattiva da parte di Ferrovie dello Stato, che detiene il delicato compito di connettere i nostri territori». Analoga proposta già nel 2008 fu lanciata anche dal sindaco Calogero Firetto. «Mi dissero che lavoravo di fantasia - dice il sindaco del capoluogo -. In realtà furono anche fatti dei lavori, il tracciato fu manutenzione e rettificato, dopo un'intensa interlocuzione con Rete Ferrovie Italiane. Adesso - spiega ancora Firetto - il tema è trovare il gestore che abbia convenienza economica e volontà a far transitare treni su questi binari. Ovviamente - conclude - ogni iniziativa tendente a migliorare le infrastrutture e le reti di comunicazione è benvenuta».

Servizio civile Libero consorzio, bandi disponibili fino a settembre

Sono disponibili, presso gli Urp del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, guidato da Girolamo Di Pisa, i bandi e la modulistica necessari per partecipare alle selezioni dei 53.363 posti disponibili come «volontario di servizio civile» per 5.408 progetti complessivi. Per partecipare al bando ed inviare le domande c'è tempo fino al 28 settembre prossimo.
Opere incompiute, un record per Cammarata

Tra tutte le cittadine della provincia agrigentina, Cammarata è quella che ha più incompiute certificate nella lista stilata dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, una lista che però è monca se si considerano le strutture dove i lavori sono eternamente in corso e le opere concluse e mai aperte. A Cammarata tutte le incompiute, a differenza degli altri paesi, sono certificate nella lista. A partire da contrada Bocca di capre, una strada che doveva servire da accesso per le campagne, mai terminata, fino alla scuola materna, giungendo poi al grande complesso di Parco Salaci. Le incompiute del territorio siciliano sono al centro del tour che in queste giorni sta attraversando la provincia di Agrigento, un giro delle incompiute del sud Italia che tra le 162 siciliane, comprende anche le 25 dell'agrigentino, cui però sono da aggiungere quelle non inserite nella lista. A portare avanti la crociata contro le opere lasciate a metà sono i deputati Ars Nuccio Di Paola e Giovanni Di Caro, che al termine del loro «Tour delle due Sicilie» scriveranno una relazione da presentare al ministro Toninelli. Il complesso di Parco Salici è già costato 4 miliardi di lire, mentre per completare l'opera servono altri 4 milioni e mezzo di euro. Se all'esterno però la struttura sembra in buone condizioni, l'interno del grande parco sono ormai rovinati dal degrado e dall'abbandono. «In molti casi nelle opere incompiute sono stati spesi inutilmente soldi dei cittadini - spiega il deputato Ars Nuccio Di Paola sul posto con Giovanni Di Caro - se questo stabile venisse completato, potrebbe essere donato ai cittadini e poi utilizzato come istituto scolastico o per altre attività». Accompagnati da alcuni cittadini di Cammarata, i deputati hanno visitato l'enorme struttura con alcuni cittadini, compresi alcuni insegnanti delle scuole del Comune che hanno suggerito l'idea di sfruttare il completamento dell'opera per un grande istituto scolastico che prenda il posto delle varie strutture della cittadina, bisognose di interventi. In particolare si mira a trasferire lì l'istituto professionale, oggi diviso tra Cammarata a San Giovanni Gemini, in due sedi di cui una in affitto e un'altra in pessime condizioni. All'interno del grande complesso potrebbe essere trasferito anche il liceo scientifico di Cammarata, la cui sede oggi si trova in un convento. Dagli uffici comunali fanno sapere che il progetto preliminare per trasferire le scuole è già pronto, ma si attendono i fondi. Il tour delle incompiute che nella giornata precedente ha toccato anche Ribera e Sambuca di Sicilia, è poi continuato sempre tra Cammarata e San Giovanni Gemini, nel ponte mai completato costruito 50 anni fa, del quale restano oggi solo i piloni. Questo viadotto mai completato, presente all'inter - no del bosco, non è nella lista delle opere incompiute in quanto l'am - ministrazione comunale non ha per l'ecomostro alcun progetto se non quello della demolizione. Il ponte San Domenico doveva collegare alla provinciale, ma oggi non è più necessario per la viabilità dei due paesi. «Questa è un'opera da demolire - ha spiegato ancora Nuccio Di Paola - non c'è altra possibilità per un lavoro non più necessario che ha rappresentato solo uno spreco di denaro in un posto bellissimo. Questo è un mostro di cemento». Altri interventi nel paese, che conta diverse incompiute, sono quelli che riguardano la realizzazione delle coperture a falde e la sistemazione esterna della scuola elementare e materna Gianguarna, per la quale occorrono più di due milioni di euro. Un'altra incompiuta è rappresentata dall'im - pianto di depurazione e della rete fognante, un progetto mai partito che si aggira sui 5 milioni di euro.

Scrivolibero.it
Volontari Nel Servizio Civile: Disponibili I Bandi E Modulistica All'Urp Del Libero Consorzio Di Agrigento

Sono disponibili, presso gli uffici relazioni con il Pubblico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, i bandi e la modulistica necessari per partecipare alle selezioni dei 53.363 posti disponibili come "volontario di servizio civile" per 5.408 progetti complessivi.Il personale degli uffici Urp di Agrigento e quelli periferici di Canicattì, Bivona, Ribera, Cammarata, Licata e Sciacca, è a disposizione dell'utenza per informazioni e modulistica.
Inoltre, sul profilo Facebook del Libero Consorzio, alla pagina Urp Informa, è possibile scaricare il materiale relativo al bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si tratta di 52.327 posti per progetti ordinari da realizzarsi in Italia (51.322 posti) e all'estero (805 posti). Per i soli progetti in Italia, 190 posti sono riservati ai volontari FAMI, ossia ai giovani stranieri titolari di protezione internazionale o umanitaria. Altri 1.236 posti sono dedicati a progetti sperimentali da realizzarsi in Italia e all'estero. I 53.363 posti di volontario sono distribuiti tra il bando nazionale per 28.967 posti (in progetti ordinari presentati dagli enti iscritti all'Albo nazionale e in tutti i progetti sperimentali e all'estero) e 21 bandi regionali per 24.396 posti (in progetti ordinari presentati dagli enti iscritti agli Albi regionali).
Per partecipare al bando ed inviare le domande c'è tempo fino al 28 settembre prossimo.

Larepubblica.it
Il rapporto del Consorzio autostrade siciliane: "Su 15 ponti necessario intervenire subito" Oggi il vertice con Musumeci e l'Anas. Il direttore generale del Cas lancia l'allarme su viadotti e cavalcavia, ma anche su 80 sovrappassi

Ci sono 15 punti, tra viadotti e cavalcavia, sui quali bisogna intervenire subito. A questi c'è da aggiungere anche 80 sovrappassi. E' pronto il report del Cas che sarà presentato oggi a Palazzo d'Orleans alle 10, nella riunione voluta dal presidente della Regione, Nello Musumeci, con i vertici del Consorzio e con l'Anas, per fare il punto sulle emergenze delle autostrade siciliane. Ma è un work in progress: "Le squadre sono in giro per acquisire tutte le informazioni necessarie. Di certo bisognerà avviare un'ispezione straordinaria per avere ancora più dettagli sulle necessità di intervento che dovessero emergere", spiega Salvatore Minaldi, direttore generale del Cas. Intanto i punti più critici già scritti nella relazione sullo stato di sicurezza nelle due tratte principali gestite dal Consorzio non sono pochi: il viadotto Pistavecchia, poco prima di Buonfornello, quello di Montagnareale, di Torrefortunato e di Mongiove, nel territorio di Patti, i cavalcavia 5, 12 e 13 nel barcellonese. Mentre nella tangenziale di Messina ci sono tre dei 7 viadotti per cui ci vorrà un approfondimento straordinario per verificarne lo stato apparso ad una prima ricognizione, se non allarmante, certamente critico.Ma ancora, sulla A18: il viadotto Bucalo a Santa Teresa di Riva e il cavalcavia di Giarre (dove due giorni fa si sono staccati alcuni frammenti). Infine la segnalazione arrivata da un video realizzato da Giovanni Bonaccorso (fratello del fumettista Lelio), che ha mostrato una colonna del viadotto di Tarantonio, a Messina, le cui parti esterne si scrostavano sfiorandole, e il ferro interno si spezzava con un dito: "Abbiamo già fatto una ricognizione ed è pronto l'intervento. Riceviamo ogni giorno parecchie segnalazioni e sono tutte alla nostra massima attenzione", assicura Minaldi. Che avverte: "Non si tratta di situazioni di estremo pericolo, si tratta di interventi di riparazione di parti superficiali che alterano il calcestruzzo. L'allarme c'è, anche perché se cade il calcestruzzo il danno non è di certo esiguo, ma sono interventi che riguardano parti superficiali". Mentre per capire il vero stato di allarme per le autostrade siciliane ci vorrà un ulteriore approfondimento: "Chiederemo oggi di poter avviare altre indagini, ci vorrà un po' di tempo per fare una ricognizione più precisa sullo stato di criticità". Intanto, l'intervento più grosso è già in atto: "Il viadotto Ritiro con la demolizione e la sostituzione, decisa proprio in relazione ai monitoraggi che sono stati fatti dal Cas negli scorsi anni", rivendica il direttore generale. La A18 e la A20, poi, avranno la pavimentazione completamente rinnovata: "Sono i progetti che possiamo rendere esecutivi subito". La ricognizione straordinaria che dal Cas sarà annunciata oggi, intanto, partirà dalle parti costruite a cavallo degli anni '60-'70 e dalle tratte più vicine al mare: "Più esposte alla corrosione", conclude Minaldi.

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