Si
parlerà di "Crispi e l'Unità d'Italia" all'incontro organizzato
dal Libero Consorzio di Agrigento, in occasione del 200esimo
anniversario della nascita dello statista italiano.
Il
programma della manifestazione, che si terrà il prossimo 4 ottobre,
nell'Aula Consiliare "Luigi Giglia", prevede un convegno,
proiezioni multimediali sulla vita e le opere di Francesco Crispi ed
una visita guidata nella Sezione espositiva dell'Ecomuseo dell'ex
Provincia, nella quale è in corso di realizzazione una mostra
dedicata al politico agrigentino, figura eminente del Risorgimento
italiano e dell'Italia unita.
Alla
manifestazione, hanno già confermato la loro autorevole
partecipazione il dott. Gaetano Allotta, storico ed autore del libro
" Francesco Crispi, un protagonista dell'Unità d'Italia", e la
Prof.ssa Gabriella Portalone, docente di storia Moderna
nell'Università degli Studi di Palermo.
L'ex
Provincia ha deciso, così, di celebrare uno dei personaggi storici
tra i principali protagonisti del Risorgimento italiano. Nato a
Ribera il 4 ottobre del 1818, discendente
da una famiglia albanese, stabilitasi da molto tempo in Sicilia,
esercitò l'avvocatura a Napoli. Acceso sostenitore del partito
antiborbonico, prese parte attiva nell'organizzare l'insurrezione
palermitana del 1848,
scoppiata la quale divenne membro del governo provvisorio, poi
deputato alla Camera dei Comuni, votando per la decadenza della
dinastia borbonica e per l'elezione a re di Sicilia del duca di
Genova.
Avvocato
e patriota, Francesco Crispi ebbe un ruolo decisivo nel convincere
Garibaldi a compiere la Spedizione dei Mille.
Proclamata
l'Unità d'Italia, abbandonò le posizioni repubblicane, aderendo
alla monarchia. Divenuto presidente del Consiglio, carica che ricoprì
dal 1887 al 1891, sostenne la Triplice Alleanza con Germania e
Austria in chiave antifrancese e promosse l'espansione coloniale.
Ministro
dell'Interno nel Gabinetto De Pretis (1877-1879), quindi Presidente
del Consiglio (1887-1891; 1893-1896), perseguì una politica interna
rivolta alla repressione del movimento irredentista, alla lotta
contro gli anarchici, le organizzazioni operative e contadine e il
movimento socialista e una politica estera di intesa con gli Imperi
centrali (Triplice Alleanza), di lotta economica con la Francia e di
penetrazione coloniale in Africa, iniziata col trattato di Uccialli
(1889) e con la formazione della colonia dell'Eritrea mossa dalla
volontà di fare dell'Italia una grande potenza mediterranea e
coloniale. (1890). La sconfitta di Adua nel 1896 lo costrinse alle
dimissioni. Tra le sue opere: I mille (postumo, 1911); Discorsi
parlamentari (postumo, 1915). Morì a Napoli nel 1901.
Per
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