AGRIGENTOWEB
"RISCHIO DISSESTO
SULLA PROVINCIALE RAFFADALI-SANT'ANGELO MUXARO", IL CONSIGLIERE
COMUNALE RIZZO CHIEDE INTERVENTI
Il consigliere comunale
di Santa Elisabetta, Raimondo Rizzo, lamenta lo stato di degrado
della strada provinciale che collega i comuni di Raffadali e
Sant'Angelo Muxaro.
La strada, come si evince
dalla fotografia, presenta numerose e grosse crepe che, con
l'approssimarsi della stagione invernale, rischiano di allargarsi
ulteriormente e rappresentano un serio rischio per l'incolumità
degli automobilisti.
Rizzo invita i sindaci di
Raffadali, Santa Elisabetta e Sant'Angelo nonché il Commissario
Straordinario del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento ad
intervenire immediatamente per mettere in sicurezza la strada.
LIVESICILIA
IL VERTICE
Il 60% delle scuole
non è in regola
Musumeci:
"Quadro
preoccupante"
Oltre ai problemi
d'agibilità, l'85 per cento delle scuole è in territorio sismico.
PALERMO - "Dobbiamo
prendere consapevolezza del problema e per questo motivo
costituiremo, la prossima settimana, un'unità di crisi che si
riunirà periodicamente per capire come sta procedendo il lavoro di
ricognizione sugli istituti scolastici. Abbiamo bisogno di nuovi
tecnici, di un confronto con i nove prefetti dell'Isola e i
comandanti provinciali dei vigili del fuoco. Serve una sinergia tra
istituzioni dello Stato, regionali e locali: questo è il ruolo che
la Regione vorrà svolgere. Assieme ai sindaci e ai presidenti delle
ex Province, sono sicuro che, entro qualche anno potremo, uscire
anche da questa condizione di emergenza". Lo ha detto il
presidente della Regione
Nello Musumeci a margine
della riunione - convocata a Palazzo d'Orleans - sulla sicurezza
negli edifici scolastici in Sicilia. All'incontro sono stati presenti
anche gli assessori regionali all'Istruzione Roberto Lagalla e alle
Infrastrutture Marco Falcone, oltre ai sindaci delle Città
metropolitane di Palermo, Catania e Messina, ai commissari
straordinari dei Liberi consorzi di Comuni di Agrigento,
Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, al presidente
dell'Anci Sicilia, al direttore dell'Ufficio scolastico regionale e
al dirigente regionale del dipartimento Istruzione e formazione
professionale.
Secondo i recentissimi
dati dell'anagrafe regionale, infatti, circa il 60 per cento delle
strutture scolastiche dell'Isola non è in regola con le
certificazioni antisismiche e il 70 per cento è senza l'agibilità.
Inoltre, l'85 per cento delle scuole è in territorio sismico e
solo il 28 per cento è accatastato.
"Abbiamo chiesto
agli enti proprietari degli immobili - ha continuato Musumeci - se
abbiano mai provveduto a effettuare una verifica sulla sicurezza
degli edifici che ospitano gli istituti scolastici e, in ogni caso,
di continuare a fare accertamenti. Dai dati emersi viene fuori un
quadro preoccupante che dimostra quanto il tema dell'edilizia
scolastica, in questi anni, sia stato sottovalutato, anche se non
sono state rappresentate, dai vari enti situazioni gravissime".
Altro aspetto evidenziato
dagli amministratori locali, le poche risorse a disposizione per la
manutenzione ordinaria. Proprio qualche settimana fa, la Regione ha
approvato e trasmesso al ministero dell'Istruzione le graduatorie
del Piano per l'edilizia scolastica siciliana per i prossimi tre anni
redatte in base al bando pubblicato ad aprile scorso dal governo
regionale e curato dall'assessorato all'Istruzione. Oltre
quattrocento gli interventi finanziabili inclusi: 356 dei Comuni e 91
delle ex Province. A disposizione, nell'immediato, ci sono 272
milioni di euro per opere cantierabili già a partire da quest'anno,
secondo una graduatoria definitiva che sarà elaborata dal Miur entro
ottobre. Le opere previste sono finalizzate a ristrutturazione,
adeguamento antisismico e antincendio, ampliamenti o realizzazioni di
nuove costruzioni, palestre, mense, aree ricreative e rimozione di
barriere architettoniche.
LA SICILIA
NUOVO ANNO SCOLASTICO.
La campanella grazie all'autonomia suonerà il 10 settembre al Liceo
"Linares" e l'Itc "Re Capriata"
SUI BANCHI SI TORNERA'
A "SCAGLIONI"
Porte aperte in
anticipo anche all'Ipia "Enrico fermi" e al Geometra Ines Giganti
Curella".
GIUSEPPE CELLURA
Si prevede un ritorno tra
i banchi di scuola scaglionato per gli studenti licatesi. Il
calendario del Ministero ha previsto il 12 come data per la ripresa
delle lezioni ma i vari plessi hanno una discreta autonomia per
decidere di partire qualche giorno prima. I giochi sono fatti al
Liceo "Vincenzo Linares" e all'Itc "Re Capriata".
Il plesso diretto dalla preside Rosetta Creco tornerà ad ospitare i
propri iscritti dalla settembre. Ripresa delle lezioni il 12
settembre invece per Ragioneria e Alberghiero. Quasi certa la ripresa
delle lezioni il 10 settembre per Ipia "Enrico Fermi" e
Geometra "Ines Giganti Curella". E' questa la proposta che
verrà portata al vaglio del Collegio docenti del prossimo 3
settembre dalla nuova dirigente scolastica Amelia Porrello che prende
il posto di Maria Gabriella Malfitano la quale ha raggiunto l'età
pensionistica. Il dieci settembre sarà quasi certamente anche la
data di ripresa delle lezioni per il liceo paritario Aletheia. E
passiamo agli istituti Comprensivi di pertinenza comunale. I primi a
ricominciare saranno quasi certamente gli iscritti alla Marconi.
La data proposta dal
dirigente scolastico Maurilio Lombardo al Collegio docenti sarà
quella della settembre. Stessa scadenza in cui ripartiranno anche i
plessi accorpati all'istituto pilota di via Egitto e cioè
l'elementare "Dino Liotta", la media "Salvatore
Quasimodo" e l'elementare "Angelo Parla". Questi
ultimi due entrambi sotto la reggenza del preside Lombardo per
effetto della perdita dell'autonomia scolastica avvenuta l'anno
passato. Il dirigente scolastico del Comprensivo "Giacomo
Leopardi" Maurizio Buccoleri proporrà invece al Collegio
Docenti il rispetto del calendario stabilito dal Ministero della
pubblica Istruzione. E pertanto Leopardi, Bonsignore, Serrovira e Don
Milani ripartiranno il 12 settembre. "Abbiamo tre cantieri
aperti - le parole del preside Bruccoleri - alla Don Milani, alla
Serrovira (dove verrà trasferita tutta la scuola dell'infanzia) e
alla Leopardi. Pertanto proporrò al Collegio Docenti di ricominciare
dal 12 settembre". Panoramica che si chiude con l'Istituto
comprensivo "Francesco Giorgio" diretto dal preside
Francesco catalano. La proposta sarà quella di giorno 11 per la
ripresa delle lezioni alla De Pasqua-
li, all'ex Badia e alla
Vincenzo Greco. Anche l'anno passato, il ritorno tra i banchi degli
studenti licatesi non era stato "omogeneo" con i vari
istituti che avevano differenziato la ripresa delle lezioni così da
avere a disposizione (o meno) giorni di vacanza aggiuntiva da poter
sfruttare durante l'anno didattico. Come detto in una parte di questo
servizio, ripresa il 12 "forzata" per il Comprensivo
Leopardi dove sono in corso lavori di ristrutturazione e
riorganizzazione grazie a bandi di gara vinti negli anni scorsi da
cui scaturirà un restyling dei plessi.
PORTO EMPEDOCLE.
Circolazione a senso unico alternato per effettuare i carotaggi
Ultimi interventi
dell'Anas lungo il viadotto Salsetto
PORTO EMPEDOCLE. Sono
cominciati ieri mattina, i carotaggi sul viadotto Salsetto. Lungo la
strada statale 115, tra il quartiere di Ciuccafa e l'altipiano
Lanterna, ai piedi del mai ultimato hotel Africa, le maestranze della
ditta individuata da Anas per l'intervento hanno posizionato due
semafori agli opposti sensi di marcia, per consentire la chiusura al
transito di una delle due corsie. Traffico a senso unico alternato
dunque dai semafori per alcune ore del giorno, al fine di consentire
la raccolta di pezzi di struttura da analizzare in vista
dell'intervento vero e proprio sulla parte sottostante il viadotto
che tanto allarme ha suscitato dopo la tragedia di Genova. Le
immagini del calcinacci caduti dalla base del viadotto sulla strada
sottostante, mai ultimata e in abbandono, hanno fatto il giro dei
social, suscitando la paura nell'opinione pubblica. Cadendo in una
zona dove non ci sono case o strade trafficate, tali cedimenti non
hanno suscitato nei mesi scorci interventi immediati. Il tam tam
mediatico dopo la mattanza del ponte Morandi di Genova ha fatto
alzare dalle sedie coloro i quali gestiscono le strade. Che l'Anas
avesse programmato una serie di interventi più o meno "chirurgici"
su tre viadotti empedoclini lungo la strada Statale lo si sapeva, ma
appare abbastanza sintomatico che tali interventi siano iniziati dal
viadotto ritenuto più malconcio. Un viadotto strategico e
determinante per il traffico veicolare lungo la strada statale 115.
Se tale tratto dovesse essere chiuso, tutto il traffico veicolare
sarebbe da convogliare nel centro abitato empedoclino, con tutto
quello che ne consegue. Al momento dunque la soluzione a metà
strada, ovvero chiusura al transito di una corsia, con regolazione
semaforica del flusso per i prossimi due giorno. Qualche disagio
dunque in questo periodo dell'anno, ma disagio utile in vista di un
innalzamento del livello di sicurezza sia lungo il viadotto in
questione, sia per coloro i quali si trovano a transitare sotto, nei
pressi della zona Cannelle. Da ritenere che una volta terminati
questi interventi, le cure del caso verranno offerte ai viadotti
Spinola e Re.
REPORT
. Gli
agrigentini sono tra i più danneggiati dalla crisi
Redditi: in otto anni
perso il 7% pro capite
Lo studio prende come
riferimento le dichiarazioni al Fisco
GIOACCHINO SCHICCHI
Redditi: in otto anni
perso il 7% del reddito pro capite. In sintesi, siamo sempre più
poveri.
Lo studio è stato
realizzato da Il Sole 24 Ore, prendendo a riferimento i redditi
dichiarati al fisco nel 2017 con importi ovviamente riferiti al 2016
dai cittadini residenti nei capoluoghi di provincia
italiani.
L'analisi ha portato a
risultati non incoraggianti per la nostra città, che pur non essendo
quella con i redditi più bassi è comunque quella che segna
maggiormente l'effetto della crisi sulle condizioni economiche
generali ed è, secondo il quotidiano economico, la terza realtà in
Italia con la peggior differenza tra il 2008 e il 2016. Se in testa a
livello nazionale troviamo Isernia (-9.39%) e Crotone (-7,97%), al
terzo posto c'è appunto Agrigento, dove reddito medio dichiarato
degli agrigentini è sceso di ben il 7,09%, calando fino a quota
20.881. Nessuno, in Sicilia, peggio di noi: Palermo, ad esempio, è a
quota -6,38% e Caltanissetta al - 6,31%.
Risultati che non
dovrebbero stupire più di tanto, dato che, in questi 8 anni molti
settori hanno subito pesantemente la crisi: uno su tutti l'edilizia.
Proprio nel medesimo range temporale (2008/2016) secondo l'Ance si
sono persi per strada 4300 posti di lavoro, con una riduzione di
quasi tre milioni di ore lavorate e di 24milioni di euro di
fatturato. Tutto con effetti a strascico poi su altri settori del
comparto, cioè quella piccola e media impresa artigiana che a sua
volta forniva importanti risorse per il territorio.
Ad ogni modo, Agrigento
non è la città più povera in senso assoluto: il reddito medio pro
capite è di 20.881 euro, ovvero il terzo per valore in tutta
l'Isola. Peggio di noi hanno fatto, ad esempio, città come Ragusa
(17.925 euro) o Trapani (18.318 euro).
Scarsa, ma non molto, è
la quota di contribuenti ogni 100 abitanti. Stando ai dati del Sole
24 ore siamo fermi al 57,9% (così come Siracusa) contro i 66,5% di
Ragusa e il 64,3% di Enna. Che significa questo dato? Che meno del
60% degli abitanti - compresi i bambini - paga le tasse. Essendo però
il nostro un territorio con molte culle vuote e un invecchiamento
inarrestabile è probabile che nel restante 43% di popolazione ci sia
chi non paga nulla perché sconosciuto al fisco o impegnato ad
eluderlo, così come, il calo dei redditi, potrebbe nascondere al suo
interno un maggior rafforzamento, dell'economia sommersa. Ma questa è
la statistica, bellezza.