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Rassegna stampa del 29 agosto 2018

AGRIGENTOWEB

"RISCHIO DISSESTO SULLA PROVINCIALE RAFFADALI-SANT'ANGELO MUXARO", IL CONSIGLIERE COMUNALE RIZZO CHIEDE INTERVENTI

Il consigliere comunale di Santa Elisabetta, Raimondo Rizzo, lamenta lo stato di degrado della strada provinciale che collega i comuni di Raffadali e Sant'Angelo Muxaro. La strada, come si evince dalla fotografia, presenta numerose e grosse crepe che, con l'approssimarsi della stagione invernale, rischiano di allargarsi ulteriormente e rappresentano un serio rischio per l'incolumità degli automobilisti. Rizzo invita i sindaci di Raffadali, Santa Elisabetta e Sant'Angelo nonché il Commissario Straordinario del Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento ad intervenire immediatamente per mettere in sicurezza la strada.

LIVESICILIA
IL VERTICE Il 60% delle scuole non è in regola Musumeci:

"Quadro preoccupante" Oltre ai problemi d'agibilità, l'85 per cento delle scuole è in territorio sismico. PALERMO - "Dobbiamo prendere consapevolezza del problema e per questo motivo costituiremo, la prossima settimana, un'unità di crisi che si riunirà periodicamente per capire come sta procedendo il lavoro di ricognizione sugli istituti scolastici. Abbiamo bisogno di nuovi tecnici, di un confronto con i nove prefetti dell'Isola e i comandanti provinciali dei vigili del fuoco. Serve una sinergia tra istituzioni dello Stato, regionali e locali: questo è il ruolo che la Regione vorrà svolgere. Assieme ai sindaci e ai presidenti delle ex Province, sono sicuro che, entro qualche anno potremo, uscire anche da questa condizione di emergenza". Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci a margine della riunione - convocata a Palazzo d'Orleans - sulla sicurezza negli edifici scolastici in Sicilia. All'incontro sono stati presenti anche gli assessori regionali all'Istruzione Roberto Lagalla e alle Infrastrutture Marco Falcone, oltre ai sindaci delle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, ai commissari straordinari dei Liberi consorzi di Comuni di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, al presidente dell'Anci Sicilia, al direttore dell'Ufficio scolastico regionale e al dirigente regionale del dipartimento Istruzione e formazione professionale. Secondo i recentissimi dati dell'anagrafe regionale, infatti, circa il 60 per cento delle strutture scolastiche dell'Isola non è in regola con le certificazioni antisismiche e il 70 per cento è senza l'agibilità. Inoltre, l'85 per cento delle scuole è in territorio sismico e solo il 28 per cento è accatastato. "Abbiamo chiesto agli enti proprietari degli immobili - ha continuato Musumeci - se abbiano mai provveduto a effettuare una verifica sulla sicurezza degli edifici che ospitano gli istituti scolastici e, in ogni caso, di continuare a fare accertamenti. Dai dati emersi viene fuori un quadro preoccupante che dimostra quanto il tema dell'edilizia scolastica, in questi anni, sia stato sottovalutato, anche se non sono state rappresentate, dai vari enti situazioni gravissime". Altro aspetto evidenziato dagli amministratori locali, le poche risorse a disposizione per la manutenzione ordinaria. Proprio qualche settimana fa, la Regione ha approvato e trasmesso al ministero dell'Istruzione le graduatorie del Piano per l'edilizia scolastica siciliana per i prossimi tre anni redatte in base al bando pubblicato ad aprile scorso dal governo regionale e curato dall'assessorato all'Istruzione. Oltre quattrocento gli interventi finanziabili inclusi: 356 dei Comuni e 91 delle ex Province. A disposizione, nell'immediato, ci sono 272 milioni di euro per opere cantierabili già a partire da quest'anno, secondo una graduatoria definitiva che sarà elaborata dal Miur entro ottobre. Le opere previste sono finalizzate a ristrutturazione, adeguamento antisismico e antincendio, ampliamenti o realizzazioni di nuove costruzioni, palestre, mense, aree ricreative e rimozione di barriere architettoniche.

LA SICILIA
NUOVO ANNO SCOLASTICO.

 La campanella grazie all'autonomia suonerà il 10 settembre al Liceo "Linares" e l'Itc "Re Capriata" SUI BANCHI SI TORNERA' A "SCAGLIONI" Porte aperte in anticipo anche all'Ipia "Enrico fermi" e al Geometra Ines Giganti Curella". GIUSEPPE CELLURA Si prevede un ritorno tra i banchi di scuola scaglionato per gli studenti licatesi. Il calendario del Ministero ha previsto il 12 come data per la ripresa delle lezioni ma i vari plessi hanno una discreta autonomia per decidere di partire qualche giorno prima. I giochi sono fatti al Liceo "Vincenzo Linares" e all'Itc "Re Capriata". Il plesso diretto dalla preside Rosetta Creco tornerà ad ospitare i propri iscritti dalla settembre. Ripresa delle lezioni il 12 settembre invece per Ragioneria e Alberghiero. Quasi certa la ripresa delle lezioni il 10 settembre per Ipia "Enrico Fermi" e Geometra "Ines Giganti Curella". E' questa la proposta che verrà portata al vaglio del Collegio docenti del prossimo 3 settembre dalla nuova dirigente scolastica Amelia Porrello che prende il posto di Maria Gabriella Malfitano la quale ha raggiunto l'età pensionistica. Il dieci settembre sarà quasi certamente anche la data di ripresa delle lezioni per il liceo paritario Aletheia. E passiamo agli istituti Comprensivi di pertinenza comunale. I primi a ricominciare saranno quasi certamente gli iscritti alla Marconi. La data proposta dal dirigente scolastico Maurilio Lombardo al Collegio docenti sarà quella della settembre. Stessa scadenza in cui ripartiranno anche i plessi accorpati all'istituto pilota di via Egitto e cioè l'elementare "Dino Liotta", la media "Salvatore Quasimodo" e l'elementare "Angelo Parla". Questi ultimi due entrambi sotto la reggenza del preside Lombardo per effetto della perdita dell'autonomia scolastica avvenuta l'anno passato. Il dirigente scolastico del Comprensivo "Giacomo Leopardi" Maurizio Buccoleri proporrà invece al Collegio Docenti il rispetto del calendario stabilito dal Ministero della pubblica Istruzione. E pertanto Leopardi, Bonsignore, Serrovira e Don Milani ripartiranno il 12 settembre. "Abbiamo tre cantieri aperti - le parole del preside Bruccoleri - alla Don Milani, alla Serrovira (dove verrà trasferita tutta la scuola dell'infanzia) e alla Leopardi. Pertanto proporrò al Collegio Docenti di ricominciare dal 12 settembre". Panoramica che si chiude con l'Istituto comprensivo "Francesco Giorgio" diretto dal preside Francesco catalano. La proposta sarà quella di giorno 11 per la ripresa delle lezioni alla De Pasqua- li, all'ex Badia e alla Vincenzo Greco. Anche l'anno passato, il ritorno tra i banchi degli studenti licatesi non era stato "omogeneo" con i vari istituti che avevano differenziato la ripresa delle lezioni così da avere a disposizione (o meno) giorni di vacanza aggiuntiva da poter sfruttare durante l'anno didattico. Come detto in una parte di questo servizio, ripresa il 12 "forzata" per il Comprensivo Leopardi dove sono in corso lavori di ristrutturazione e riorganizzazione grazie a bandi di gara vinti negli anni scorsi da cui scaturirà un restyling dei plessi.


PORTO EMPEDOCLE. Circolazione a senso unico alternato per effettuare i carotaggi Ultimi interventi dell'Anas lungo il viadotto Salsetto

   PORTO EMPEDOCLE. Sono cominciati ieri mattina, i carotaggi sul viadotto Salsetto. Lungo la strada statale 115, tra il quartiere di Ciuccafa e l'altipiano Lanterna, ai piedi del mai ultimato hotel Africa, le maestranze della ditta individuata da Anas per l'intervento hanno posizionato due semafori agli opposti sensi di marcia, per consentire la chiusura al transito di una delle due corsie. Traffico a senso unico alternato dunque dai semafori per alcune ore del giorno, al fine di consentire la raccolta di pezzi di struttura da analizzare in vista dell'intervento vero e proprio sulla parte sottostante il viadotto che tanto allarme ha suscitato dopo la tragedia di Genova. Le immagini del calcinacci caduti dalla base del viadotto sulla strada sottostante, mai ultimata e in abbandono, hanno fatto il giro dei social, suscitando la paura nell'opinione pubblica. Cadendo in una zona dove non ci sono case o strade trafficate, tali cedimenti non hanno suscitato nei mesi scorci interventi immediati. Il tam tam mediatico dopo la mattanza del ponte Morandi di Genova ha fatto alzare dalle sedie coloro i quali gestiscono le strade. Che l'Anas avesse programmato una serie di interventi più o meno "chirurgici" su tre viadotti empedoclini lungo la strada Statale lo si sapeva, ma appare abbastanza sintomatico che tali interventi siano iniziati dal viadotto ritenuto più malconcio. Un viadotto strategico e determinante per il traffico veicolare lungo la strada statale 115. Se tale tratto dovesse essere chiuso, tutto il traffico veicolare sarebbe da convogliare nel centro abitato empedoclino, con tutto quello che ne consegue. Al momento dunque la soluzione a metà strada, ovvero chiusura al transito di una corsia, con regolazione semaforica del flusso per i prossimi due giorno. Qualche disagio dunque in questo periodo dell'anno, ma disagio utile in vista di un innalzamento del livello di sicurezza sia lungo il viadotto in questione, sia per coloro i quali si trovano a transitare sotto, nei pressi della zona Cannelle. Da ritenere che una volta terminati questi interventi, le cure del caso verranno offerte ai viadotti Spinola e Re.

REPORT

. Gli agrigentini sono tra i più danneggiati dalla crisi Redditi: in otto anni perso il 7% pro capite Lo studio prende come riferimento le dichiarazioni al Fisco GIOACCHINO SCHICCHI Redditi: in otto anni perso il 7% del reddito pro capite. In sintesi, siamo sempre più poveri. Lo studio è stato realizzato da Il Sole 24 Ore, prendendo a riferimento i redditi dichiarati al fisco nel 2017 con importi ovviamente riferiti al 2016 dai cittadini residenti nei capoluoghi di provincia italiani. L'analisi ha portato a risultati non incoraggianti per la nostra città, che pur non essendo quella con i redditi più bassi è comunque quella che segna maggiormente l'effetto della crisi sulle condizioni economiche generali ed è, secondo il quotidiano economico, la terza realtà in Italia con la peggior differenza tra il 2008 e il 2016. Se in testa a livello nazionale troviamo Isernia (-9.39%) e Crotone (-7,97%), al terzo posto c'è appunto Agrigento, dove reddito medio dichiarato degli agrigentini è sceso di ben il 7,09%, calando fino a quota 20.881. Nessuno, in Sicilia, peggio di noi: Palermo, ad esempio, è a quota -6,38% e Caltanissetta al - 6,31%. Risultati che non dovrebbero stupire più di tanto, dato che, in questi 8 anni molti settori hanno subito pesantemente la crisi: uno su tutti l'edilizia. Proprio nel medesimo range temporale (2008/2016) secondo l'Ance si sono persi per strada 4300 posti di lavoro, con una riduzione di quasi tre milioni di ore lavorate e di 24milioni di euro di fatturato. Tutto con effetti a strascico poi su altri settori del comparto, cioè quella piccola e media impresa artigiana che a sua volta forniva importanti risorse per il territorio. Ad ogni modo, Agrigento non è la città più povera in senso assoluto: il reddito medio pro capite è di 20.881 euro, ovvero il terzo per valore in tutta l'Isola. Peggio di noi hanno fatto, ad esempio, città come Ragusa (17.925 euro) o Trapani (18.318 euro). Scarsa, ma non molto, è la quota di contribuenti ogni 100 abitanti. Stando ai dati del Sole 24 ore siamo fermi al 57,9% (così come Siracusa) contro i 66,5% di Ragusa e il 64,3% di Enna. Che significa questo dato? Che meno del 60% degli abitanti - compresi i bambini - paga le tasse. Essendo però il nostro un territorio con molte culle vuote e un invecchiamento inarrestabile è probabile che nel restante 43% di popolazione ci sia chi non paga nulla perché sconosciuto al fisco o impegnato ad eluderlo, così come, il calo dei redditi, potrebbe nascondere al suo interno un maggior rafforzamento, dell'economia sommersa. Ma questa è la statistica, bellezza.


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