Agrigentooggi
Interventi viabilità, esclusa la provincia di Agrigento. Uil: "Siamo sconcertati"
"Sui 45 milioni di euro, sbloccati con il Patto per il Sud per la viabilità provinciale, inspiegabile l'esclusione della nostra provincia. Siamo la cenerentola della Sicilia.La Uil di Agrigento interviene sul nodo strade provinciali e rimane basita dopo l'annuncio del governo regionale sulla distribuzione dei 45 milioni di euro con il Patto per il Sud per la viabilità provinciale, che vede a oggi esclusa la nostra provincia che su questa tematica necessita interventi da cavallo. "Siamo a dir poco sconcertati- si legge in una nota- avendo appreso che, dopo la conferenza stampa del Presidente Musumeci, dell'Assessore regionale alle infrastrutture Falcone e del dirigente generale Bellomo, dei 45 milioni di euro del Patto per il Sud per opere di migliorie e messa in sicurezza delle strade provinciali per Agrigento e la sua provincia sono stati accantonati zero euro. Riteniamo questa distribuzione delle risorse ancora una volta iniqua e offensiva per il territorio. Non è possibile, in un momento drammatico per i oi nostri paesi, sia dell'entroterra che della fascia costiera, ritrovarsi a mani vuote, quando dei primi segnali sarebbero potuti ripartire". "Abbiamo sentito dalle parole del governatore Musumeci in quale situazione drammatica versa la provincia ennese sulla viabilità secondaria e delle difficilissime condizioni di mobilità per i residenti nel territorio che è completamente isolato"- continua la Uil. "Nondimeno vogliamo ricordare al governatore che la nostra organizzazione sindacale è da tre anni che sollecita in tutti i modi il governo regionale ad intervenire, senza avere finora risposte concrete per la provincia agrigentina. Non è possibile negare l'evidenza, qui, da Santa Margherita Belice a Campobello di Licata, il livello di sicurezza di queste strade è pari a zero. In molti casi si è andati avanti con ordinanze di chiusura o interdizioni di alcuni tratti. Nel mese di luglio in una conferenza stampa il commissario del Libero Consorzio di Agrigento aveva illustrato il piano di interventi sulla viabilità provinciale, non riusciamo a capire cosa sia successo adesso. Escluso qualche deputato regionale che è intervenuto sulla vicenda con un tour capillare sulla provincia, i parlamentari nazionali e regionali sono stati distratti in altre tematiche; noi li sollecitiamo ancora una volta, e la Uil è disponibile ad incontrarsi con chiunque sia realmente interessato a correggere queste storture che ricadono sui cittadini e sulla normale circolazione e sulla sicurezza di chi ogni giorno non sa neanche come tornare a casa". "Non possiamo rimanere più inermi e silenziosi, Agrigento- si conclude la nota- non può continuare ad essere una provincia di serie b assieme ai suoi coprovinciali, il dato più emblematico è che moltissimi giovani stanno emigrando e che i livelli economici, occupazionali e di vita si sono abbassati, anche per un certo disinteresse ormai conclamato dei governi e della classe politica che non è più accettabile." Intanto, a quanto pare, l'assessore alle Infrastrutture Marco Falcone ha già programmato per la settimana prossima una visita nel territorio agrigentino per verificare di persona non solo la situazione delle strade, che sa di essere in stato di degrado, ma per sollecitare anche il Libero Consorzio al fine di attivare tutte le procedure per avviare presto i lavori.
Scrivolibero
Sicurezza edifici scolastici, la Cgil di Agrigento: "occorre fare il punto della situazione"
La CGIL Agrigentina ha scritto al Direttore dell'Ufficio Scolastico per chiedere che si "faccia il punto della situazione" sugli edifici scolastici della nostra provincia.
"Nei giorni scorsi abbiamo letto sgomenti che il 60 per cento degli edifici scolastici in Sicilia, (2.614 su 4.358) non è in regola con le certificazioni antisismiche, mentre il 70 per cento (3.050) non ha l'agibilità. Il Presidente Musumeci e l'Assessore Lagalla, buoni ultimi, hanno annunciato l'intenzione di mettere in campo nei prossimi mesi 272,5 milioni di euro. Fondi che derivano in parte dal Po Fesr 2014/2020, 82 milioni dal Piano per le infrastrutture previste dall'Unione europea, mentre la restante parte, circa 190 milioni, sono fondi dello Stato, e coprono interamente la progettazione degli interventi. Ma ogni anno sentiamo annunciare la destinazione di somme e di milioni disponibili: dal progetto "scuole sicure" ai Fond MIUR per l'Edilizia Scolastica del D.M. 607/2017, da quelli annunciati dal Libero Consorzio di Agrigento. Riteniamo utile ricevere ufficialmente, in una riunione presenti le OO.SS. del settore della Scuola e quello del comparto Edile, il quadro riassuntivo degli interventi previsti, la loro effettiva cantierabilità e lo stato della situazione e della sicurezza dei nostri edifici scolastici. Su queste questioni sarebbe grave se agli annunci non seguissero gli interventi di messa in sicurezza, riteniamo che i genitori ed i lavoratori della Scuola abbiano il diritto alla serenità di lavorare in ambienti sicuri"
.AGRIGENTONOTIZIE
Cronaca
PIOGGIA DI MILIONI PER LE STRADE
PROVINCIALI, MA L'AGRIGENTINO RESTA FUORI
Sulla vicenda interviene la Uil
di Agrigento, con il segretario Gero Acquisto: "Non possiamo
rimanere più inermi e silenziosi"
È polemica dopo l'annuncio del governo
regionale sulla distribuzione dei 45 milioni di euro del Patto per il
Sud per la viabilità provinciale, che vede esclusa la provincia di
Agrigento. Sulla vicenda interviene la Uil di Agrigento, con il
segretario Gero Acquisto.
"Siamo a dir poco sconcertati avendo
appreso che, dopo la conferenza stampa del presidente Musumeci,
dell'assessore regionale alle infrastrutture Falcone e del
dirigente generale Bellomo, - afferma Acquisto - dei 45 milioni di
euro del Patto per il Sud per opere di migliorie e messa in sicurezza
delle strade provinciali per Agrigento e la sua provincia sono stati
accantonati zero euro. Riteniamo questa distribuzione delle risorse
ancora una volta iniqua e offensiva per il territorio. Non è
possibile, in un momento drammatico per i nostri paesi, sia
dell'entroterra che della fascia costiera, ritrovarsi a mani vuote,
quando dei primi segnali sarebbero potuti ripartire".
"Abbiamo sentito dalle parole del
governatore Musumeci in quale situazione drammatica versa la
provincia ennese sulla viabilità secondaria e delle difficilissime
condizioni di mobilità per i residenti nel territorio che è
completamente isolato; nondimeno - prosegue il sindacalista -
vogliamo ricordare al governatore che la nostra organizzazione
sindacale è da tre anni che sollecita in tutti i modi il governo
regionale ad intervenire, senza avere finora risposte concrete per la
provincia agrigentina. Non è possibile negare l'evidenza, qui, da
Santa Margherita Belice a Campobello di Licata, il livello di
sicurezza di queste strade è pari a zero. In molti casi si è andati
avanti con ordinanze di chiusura o interdizioni di alcuni tratti. Nel
mese di luglio in una conferenza stampa il commissario del Libero
Consorzio di Agrigento aveva illustrato il piano di interventi sulla
viabilità provinciale, non riusciamo a capire cosa sia successo
adesso".
"Non possiamo rimanere più inermi
e silenziosi, - conclude Acquisto - Agrigento non può continuare ad
essere una provincia di serie b assieme ai suoi coprovinciali, il
dato più emblematico è che moltissimi giovani stanno emigrando e
che i livelli economici, occupazionali e di vita si sono abbassati,
anche per un certo disinteresse ormai conclamato dei governi e della
classe politica che non è più accettabile".
CANICATTIWEB
VIABILITÀ, LA UIL: "AGRIGENTO NON
PUÒ CONTINUARE AD ESSERE PROVINCIA DI SERIE B"
La Uil di Agrigento interviene sul nodo
strade provinciali e rimane basita dopo l'annuncio del governo
regionale sulla distribuzione dei 45 milioni di euro con il Patto per
il Sud per la viabilità provinciale, che vede a oggi esclusa la
nostra provincia che su questa tematica necessita interventi da
cavallo. "Siamo a dir poco sconcertati avendo appreso che, dopo la
conferenza stampa del Presidente Musumeci, dell'Assessore regionale
alle infrastrutture Falcone e del dirigente generale Bellomo, dei 45
milioni di euro del Patto per il Sud per opere di migliorie e messa
in sicurezza delle strade provinciali per Agrigento e la sua
provincia sono stati accantonati zero euro", ha dichiarato il
Segretario Gero Acquisto"Riteniamo questa distribuzione delle
risorse ancora una volta iniqua e offensiva per il territorio. Non è
possibile, in un momento drammatico per i nostri paesi, sia
dell'entroterra che della fascia costiera, ritrovarsi a mani vuote,
quando dei primi segnali sarebbero potuti ripartire. Abbiamo sentito
dalle parole del governatore Musumeci in quale situazione drammatica
versa la provincia ennese sulla viabilità secondaria e delle
difficilissime condizioni di mobilità per i residenti nel territorio
che è completamente isolato; nondimeno, sottolinea Acquisto,
vogliamo ricordare al governatore che la nostra organizzazione
sindacale è da tre anni che sollecita in tutti i modi il governo
regionale ad intervenire, senza avere finora risposte concrete per la
provincia agrigentina. Non è possibile negare l'evidenza, qui, da
Santa Margherita Belice a Campobello di Licata, il livello di
sicurezza di queste strade è pari a zero. In molti casi si è andati
avanti con ordinanze di chiusura o interdizioni di alcuni tratti. Nel
mese di luglio in una conferenza stampa il commissario del Libero
Consorzio di Agrigento aveva illustrato il piano di interventi sulla
viabilità provinciale, non riusciamo a capire cosa sia successo
adesso.Escluso qualche deputato regionale che è intervenuto sulla
vicenda con un tour capillare sulla provincia, i parlamentari
nazionali e regionali sono stati distratti in altre tematiche; noi li
sollecitiamo ancora una volta, e la Uil è disponibile ad incontrarsi
con chiunque sia realmente interessato a correggere queste storture
che ricadono sui cittadini e sulla normale circolazione e sulla
sicurezza di chi ogni giorno non sa neanche come tornare a casa. Non
possiamo rimanere più inermi e silenziosi, conclude il segretario
Uil, Agrigento non può continuare ad essere una provincia di serie b
assieme ai suoi coprovinciali, il dato più emblematico è che
moltissimi giovani stanno emigrando e che i livelli economici,
occupazionali e di vita si sono abbassati, anche per un certo
disinteresse ormai conclamato dei governi e della classe politica che
non è più accettabile."
BLOGSICILIA.IT
NIENTE SOLDI PER LE STRADE
AGRIGENTINE, LA PROTESTA DEI DEPUTATI PENTASTELLATI.
Manti stradali quasi inesistenti, pieni di buche e avvallamenti,
con sieri rischi per l'incolumità degli automobilisti. Lo stato
delle strade dell'Agrigentino è, per usare un eufemismo,
disastroso. Ma La Regione sembra non accorgersene tant'è che, a
dispetto delle numerose interrogazioni dei deputati regionali M5S,
non sembra assolutamente volere correre ai ripari.
"La prova lampante - affermano, visibilmente contrariati, i
deputati regionali 5stelle Giovanni Di Caro e Matteo Mangiacavallo -
è il fatto che le strade della nostra provincia sono state del tutto
escluse dagli stanziamenti annunciati nei giorni scorsi dalla Regione
per la viabilità secondaria. Dei 45 milioni stanziati non arriverà
nemmeno un euro nell'Agrigentino per cercare di mettere quantomeno
in sicurezza alcuni degli importanti assi viari che da anni versano
in totale stato di abbandono. Le tantissime nostre interrogazioni con
cui abbiamo denunciato i vari casi di pericolosità sono state
completamente ignorate".
"Dalle nostre parti si rischia la vita ogni giorno, sottolinea
Di Caro - e abbiamo potuto constatarlo de visu nel corso del nostro
recentissimo tour sulle incompiute siciliane. Musumeci intervenga e
riveda gli stanziamenti".
L'elenco delle strade pericolose e fortemente malmesse
nell'Agrigentino è quasi infinito. Di seguito i due deputati
indicano le situazioni più gravi, finite negli atti parlamentari
indirizzati all'assessore Falcone, ma rimasti lettera morta
Penosa - dicono i due portavoce - è la situazione delle
strade che servono i comuni di Cianciana, Alessandria della Rocca,
San Biagio Platani, Bivona, Santo Stefano Quisquina e che permettono
di arrivare in poco tempo alla costa zona Eraclea Minoa, Montallegro,
Realmonte (scala dei Turchi), Siculiana e Porto Empedocle. La strada
provinciale 32 Cianciana - Ribera da tempo immemore permane in uno
stato di di quasi totale abbandono; idem o quasi per la strada
provinciale 45 Montevago - Salaparuta, e per la provinciale 3
Crocca - Sant'Anna. Pessima anche la situazione della SP 75
Siculiana - Montallegro, della SP 14 Racalmuto - Montedoro e
della strada provinciale 19 San Biagio Platani - Raffadali".
"Si tratta - affermano Di Caro e Mangiacavallo - di strade
quasi impercorribili, pericolosissime e che spesso costituiscono le
uniche vie di accesso ai paesi della provincia sempre più isolata e
dimenticata da questo governo regionale".
L'assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone,
risponde, però considerando le accuse rivolte alla Regione
"infondate le dichiarazioni di alcuni esponenti del M5s su una
presunta disattenzione del governo regionale verso le strade della
provincia di Agrigento". "Faccio presente, magari forse ai
colleghi grillini sarà sfuggito, che il governo Musumeci il 20
dicembre del 2017 tra i primi atti ha finanziato per 3 milioni e 900
mila euro la messa in sicurezza della strada Cammarata-Santo Stefano
Quisquina-Bovana-Alessandria della Racca, Cianciana e Cattolica
Eraclea - dice Falcone - Successivamente il 23 febbraio del 2018
è stato finanziato il miglioramento e la messa in sicurezza della
dorsale San Biagio Platani-stazione Acquaviva/Casteltermini (statale
189) e inoltre nel marzo scorso abbiamo finanziato per altri 3,4 mln
di euro la messa in sicurezza di parte della provinciale 12 da Palma
di Montechiaro verso Campobello di Licata"."A questi interventi
che valgono quasi 13 milioni di euro si aggiungono altri interventi
per oltre 7 milioni di euro per i quali l'assessorato aspetta i
progetti esecutivi oltre a ulteriori misure che abbiamo previsto con
la 'Apq Province'. Nonostante ciò avevo già programmato per la
settimana prossima una visita nel territorio di Agrigento per
verificare personalmente non solo la situazione delle strade che so
di essere in stato di degrado ma per sollecitare il Libero consorzio
al fine di attivare tutte le procedute per avviare al più presto i
lavori".
SICILIA24H
UIL : "SUI 45 MILIONI DI EURO, SBLOCCATI CON IL PATTO PER IL
SUD PER LA VIABILITÀ PROVINCIALE, INSPIEGABILE L'ESCLUSIONE DELLA
NOSTRA PROVINCIA. SIAMO LA CENERENTOLA DELLA SICILIA.
"Sui 45 milioni di euro, sbloccati con il Patto per il Sud per
la viabilità provinciale, inspiegabile l'esclusione della nostra
provincia. Siamo la cenerentola della Sicilia."
La Uil di Agrigento interviene sul nodo strade provinciali e
rimane basita dopo l'annuncio del governo regionale sulla
distribuzione dei 45 milioni di euro con il Patto per il Sud per la
viabilità provinciale, che vede a oggi esclusa la nostra provincia
che su questa tematica necessita interventi da cavallo.
"Siamo a dir poco sconcertati avendo appreso che, dopo la
conferenza stampa del Presidente Musumeci, dell'Assessore regionale
alle infrastrutture Falcone e del dirigente generale Bellomo, dei 45
milioni di euro del Patto per il Sud per opere di migliorie e messa
in sicurezza delle strade provinciali per Agrigento e la sua
provincia sono stati accantonati zero euro.
Riteniamo questa distribuzione delle risorse ancora una volta
iniqua e offensiva per il territorio. Non è possibile, in un momento
drammatico per i nostri paesi, sia dell'entroterra che della fascia
costiera, ritrovarsi a mani vuote, quando dei primi segnali sarebbero
potuti ripartire.
Abbiamo sentito dalle parole del governatore Musumeci in quale
situazione drammatica versa la provincia ennese sulla viabilità
secondaria e delle difficilissime condizioni di mobilità per i
residenti nel territorio che è completamente isolato; nondimeno
vogliamo ricordare al governatore che la nostra organizzazione
sindacale è da tre anni che sollecita in tutti i modi il governo
regionale ad intervenire, senza avere finora risposte concrete per la
provincia agrigentina. Non è possibile negare l'evidenza, qui, da
Santa Margherita Belice a Campobello di Licata, il livello di
sicurezza di queste strade è pari a zero. In molti casi si è andati
avanti con ordinanze di chiusura o interdizioni di alcuni tratti. Nel
mese di luglio in una conferenza stampa il commissario del Libero
Consorzio di Agrigento aveva illustrato il piano di interventi sulla
viabilità provinciale, non riusciamo a capire cosa sia successo
adesso. Escluso qualche deputato regionale che è intervenuto sulla
vicenda con un tour capillare sulla provincia, i parlamentari
nazionali e regionali sono stati distratti in altre tematiche; noi li
sollecitiamo ancora una volta, e la Uil è disponibile ad incontrarsi
con chiunque sia realmente interessato a correggere queste storture
che ricadono sui cittadini e sulla normale circolazione e sulla
sicurezza di chi ogni giorno non sa neanche come tornare a casa.
Non possiamo rimanere più inermi e silenziosi, Agrigento non può
continuare ad essere una provincia di serie b assieme ai suoi
coprovinciali, il dato più emblematico è che moltissimi giovani
stanno emigrando e che i livelli economici, occupazionali e di vita
si sono abbassati, anche per un certo disinteresse ormai conclamato
dei governi e della classe politica che non è più accettabile."
LA SICILIA
PORTO EMPEDOCLE
. Sono già insostenibili le code lungo la
strada statale 115
VIADOTTO SALSETTO SEMICHIUSO ECCO LE SOLUZIONI ALTERNATIVE
FRANCESCO DI MARE
PORTO EMPEDOCLE. O via mare, o entrando in centro città. Queste
sono le uniche alternative per coloro i quali intendessero non
mettersi in colonna lungo il tratto di strada statale 115 all'altezza
di Ciuccafa. Dove da quasi una settimana è attivo il senso unico di
marcia alternato da semaforo lungo il viadotto Salsetto, per
consentire ad Anas di proseguire con le indagini (non con i lavori)
sulla struttura che necessità di accurati interventi di
consolidamento. La cronaca di questi giorni è sotto gli occhi di
tutti, con chilometri di coda sia sul versante realmontino che su
quello agrigentino. Basta transitare una volta dalla zona o vedere
sui social le immagini di una situazione viaria oltre il limite della
sopportazione, al netto dell'inizio delle scuole e delle normali
attività lavorative. Ieri con il ritorno dei mezzi pesanti liberi di
circolare la faccenda è divenuta ancor più insostenibile. Quali le
soluzioni tampone? Quella del mare è ovviamente una provocazione.
L'unica alter nativa concreta è quella per chi proviene di Sciacca
di scendere a sinistra dallo svincolo che conduce prima alla zona
Lidi, quindi a centro abitato di Porto Empedocle. Dopi avere
transitato lungo la via Empedocle da vanti al porto ci si potrà
immettere lungo i tratto iniziale della statale 640, la zona Caos
dentro la galleria, per poi proseguire lungo la Ss 115. A Porto
Empedocle già tremano al solo pensiero di vedere decuplicata la mole
di mezzi in transito in un tessuto urbano inadatto.
Percorso inverso invece per chi, ad esempio, da Agrigento deve
andare a Sciacca. Ir fine, una considerazione: l'incolonnamento e la
sosta di mezzi nei pressi dello stabilimenti Italcementi - sul
viadotto Re anch'esso in condizioni precarie - comporta un
appesantimento di tale struttura. Una emergenza che Anas deve gestire
garantendo interventi sulle strutture da sistemare, ma anche
soluzioni sostenibili per quello che sempre un imbuto soffocante.
DALLA SICILIA NUOVO SOS PERIFERIE
DECRETO MILLEPROROGHE. Orlando e Pogliese con l'Anci
PALERMO. Sindaci oggi a Montecitorio per chiedere al governo il
rispetto degli impegni, in particolare sul rilancio delle periferie:
nella sala stampa di Montecitorio, una delegazione guidata dal
presidente dell'Anci, Antonio Decaro, (ci sarà anche il sindaco di
Catania, Salvo Pogliese) terrà una conferenza stampa sul decreto
Milleproroghe e in particolare sulla vicenda del bando periferie e su
altre misure di interesse per i Comuni. La conferenza stampa seguirà
l'audizione degli stessi sindaci in commissione Bilancio della
Camera. I sindaci illustreranno le ragioni della loro contrarietà
rispetto al congelamento del finanziamento da 1,6 miliardi del "Bando
periferie" per 96 progetti (che interessano 87 Comuni capoluogo
e 9 Città metropolitane). E argomenteranno le ragioni per cui
considerano la norma, illegittima e irragionevole, da abrogare. Per
quanto riguarda la Sicilia, a rilanciare l'allarme è stato il
sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: «Le periferie urbane delle
grandi città siciliane sono fra le più pesantemente colpite dal
previsto blocco del bando per le periferie», afferma quantificando
anche il «danno complessivo che supera certamente i 300 milioni di
euro, se si tiene conto delle risorse aggiuntive pubbliche e private
che tutti gli enti coinvolti avevano già reperito e messo a
disposizione. Solo a Palermo ad esempio, il progetto Ruis per la
riqualificazione urbana e la sicurezza, prevede complessivamente 50
interventi per oltre 180 milioni. Ma è un danno che colpisce in modo
indiscriminato le tre aree metropolitane di Palermo, Catania e
Messina e le città di Enna, Caltanissetta, Agrigento, Ragusa,
Siracusa e Trapani. Se davvero il motto è "prima gli italiani"
viene da chiedersi: "quali italiani?". Certamente non
quelli che vivono nelle periferie delle grandi città - aggiunge
Orlando -. Per questo i sindaci siciliani - e l'Anci Sicilia fanno
propria la battaglia di Anci nazionale perché si giunga alla revoca
di questa norma.
EDIFICI SENZA AGIBILITA' E CERTIFICAZIONI
Le scuole sono sicure? La Cgil chiede lumi all'Ufficio
scolastico
Sicurezza degli edifici scolastici,la segreteria agrigentina della
Cgil, scrive al direttore dell'Ufficio scolastico provinciale per
fare il punto della situazione, in considerazione del dato che fissa
al 60 per cento gli edifici non in regola con le certificazioni
antisismiche in Sicilia.
"Abbiamo letto sgomenti - scrivono dalla segreteria della
Cgil, che 2614 su 4538 edifici scolastici in Sicilia, pari al 60 per
cento, non è in regola con le certificazioni antisismiche mentre
3050 edifici scolastici, pari al 70 per cento, non dispone della
certificazione per l'agibilità. Il presidente della, Regione Nello
Musumeci e l'assessore La Galla, buoni ultimi, hanno annunciato
l'intenzione di mettere in campo, nei prossimi mesi, 272,5 milioni
di euro. Fondi che derivano in parte dal Po Fesr 2014/2020, 82
milioni dal Piano per le infrastrutture previsto dall'Unione Europea,
mentre la restante parte, circa 190 milioni, sono fondi dello Stato e
coprono interamente la progettazione degli interventi".
Una "musica" affatto nuova per le orecchie dei sindacalisti
della Cgil che proseguono:" Ogni anno sentiamo annunciare la
destinazione di somme e di milioni disponibili: dal progetto "scuole
sicure" ai Fondi Miur per l'edilizia scolastica del D.M. 607/2017,
da quelli annunciati dal Libero Consorzio di Agrigento. Riteniamo
utile, ricevere ufficialmente, in una riunione con le organizzazioni
sindacali del settore Scuole e del comparto edile, il quadro
riassuntivo degli interventi previsti, la loro effettiva
cantierabilità e lo stato della situazione e della sicurezza dei
nostri edifici scolastici. Su queste questioni, sarebbe grave se agli
annunci non seguissero gli interventi di messa in sicurezza.
Riteniamo - conclude la nota - che gli studenti, i loro genitori e i
lavoratori del mondo della scuola, abbiano il diritto alla serenità
di studiare e lavorare in ambienti sicuri".
Il "quadro" disegnato dalla Cgil, ingloba tanto gli
edifici sede di istiuti di scuola superiore sul territorio
provinciale, per i quali l'ente competente, quindi il Libero
Consorzio di Agrigento, ha già annunciatola programmazione degli
interventi, tanto le strutture scolastiche sedi di scuole elementari
e medie, la cui competenza ricade sulle locali amministrazioni
comunali, sono stati avviati percorsi per indagini alle strutture
scolastiche.
RITA BAIO