Siciliaonpress
Un primo intervento c'è, iniziati i lavori di manutenzione della strada provinciale "Crocca"
Dai Comuni, Favara
Sono iniziati ieri i lavori di manutenzione della strada provinciale Crocca che collega Favara con la SS115. Si tratta di una manutenzione che nulla a che vedere con i lavori previsti dal progetto esecutivo e già finanziato che attende il bando di gara così come è avvenuto per lo stesso gruppo di lavori di manutenzione straordinaria della rete viaria secondaria per una maggiore accessibilità e messa in sicurezza, più fortunati di Favara, andati in gara lo scorso mese di Maggio per il - Comparto Cammarata - S. Stefano Quisquina - Bivona - Alessandria della Rocca - Cianciana - Cattolica Eraclea. Favara, al momento, è rimasta al palo, aspetta.Questi in atto sarebbero, invece, interventi previsti per arginare i pericoli, una manutenzione ordinaria. La soluzione, lo abbiamo detto in diverse occasioni e non perdiamo l'attuale, sta nel dare corso ai bandi di gara per la manutenzione oltre che per la strada "Crocca" per le altre di competenza provinciale, dicevamo, con progetto esecutivo e finanziato.
Dovrebbe la politica locale darsi verso, farsi sentire, noi l'abbiamo più volte sollecitata a farlo. La sindaca di Favara, Anna Alba, a tal proposito, ha chiesto di incontrare il Commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento, aspettiamo di conoscere la data e l'esito dell'incontro.
Per la serie chi fa da se fa per tre, la stampa continua a gridare l'allarme sicurezza viabilità quasi del tutto assente nei collegamenti con Favara affidati, con l'interruzione del ponte Petrusa, esclusivamente a quelli del Libero consorzio. Ne parliamo continuamente e continueremo a dire che le strade sono maledettamente insicure e che non sono più rinviabili gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il diritto alla sicurezza stradale è identico da Chiasso a Linosa e non lo si assicura con un semplice segnale di pericolo, quest'ultimo buono per l'emergenza che per essere tale non può durare anni.
Giornale di Sicilia
Giunta. I contratti dovranno fare riferimento all'equo compenso professionale
Musumeci intima lo stop alle consulenze gratuite
Assessori e dirigenti non potranno più arruolare consulenti a titolo gratuito. Ogni professionista che verrà messo sotto contratto andrà retribuito in base alle tabelle ufficiali della sua categoria. Lo ha deciso la giunta Musumeci nell'ultima riunione di agosto. La delibera è stata pubblicata ieri e parla di «equo compenso» per avvocati e notai, professionisti delle carriere sanitarie, progettisti tecnici, consulenti del lavoro, commercialisti e assistenti sociali. La delibera precisa anche che via via che Roma adotterà nuove tabelle per altre categorie, anche la Regione le farà proprie, e che «bisogna superare un fenomeno che negli ultimi anni, anche per effetto dell'abolizione dei tariffari, ha caratterizzato la procedura di affidamento di servizi professionali e che ha visto molte amministrazioni prevedere compensi non correttamente parametrati alla qualità e quantità delle prestazioni richieste o addirittura compensi simbolici». Va detto che negli ultimi anni la materia delle consulenze ha scatenato dure polemiche alla Regione. Soprattutto nella legislatura del governo Lombardo e un po' anche nell'ultima, c'è stato un boom di consulenze che ha portato negli assessorati e a Palazzo d'Orleans centinaia di esperti dal curriculum a volte incerto e con incarichi spesso fumosi. Poi ci fu la stretta e anche per questo motivo sono spuntati vari consulenti a titolo gratuito. Anche se pure questa soluzione ha scatenato dure polemiche. Fece discutere l'appello dell'allora assessore alle Infrastrutture Giovanni Pizzo che cercava giornalisti per lavorare «solo gratuitamente». E proprio a proposito di comunicazione, la giunta ha varato nell'ultima seduta di agosto un'altra delibera che prevede di assegnare a un pool di dirigenti la cura di siti internet e profili ufficiali della Regione sui socil network. Il nuovo Comitato di coordinamento per l'informazione e la comunicazione istituzionale della Regione sarà alle dirette dipendenze di Musumeci e verrà coordinato da Maurizio Pirillo che avrà la collaborazione del portavoce del presidente, Fabio Depasquale.
Fondi sbloccati
Sport, cultura ed enti locali: ecco 145 milioni
Una pioggia di fondi sugli enti locali. Dalla giunta regionale arriva l'intesa che consentirà di destinare a Comuni, Città metropolitane e Liberi consorzi 145 milioni per lavori riguardanti impianti sportivi, beni culturali e investimenti per opere di riqualificazione urbana. Si tratta di fondi del Piano di Azione e Coesione (Poc 2014/2020) che andranno a finanziare sia progetti già entrati in graduatoria che altri investimenti legati agli enti locali. I fondi saranno così ripartiti: 80 milioni finanzieranno due graduatorie per lavori all'impiantistica sportiva e beni culturali; 35 milioni saranno destinati agli investimenti dei Comuni e i restanti 30 agli investimenti delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi. La distribuzione dei fondi non in graduatoria avverrà secondo le quote di riparto. «Una nuova boccata d'ossigeno per le amministrazioni locali - ha affermato il presidente della Regione, Nello Musumeci - che potranno rimettere in moto meccanismi vurtuosi di investimento e sviluppo». L'intesa si lata dalla giunta Musumeci ha infatti consentito di dare il via libera a progetti già pronti e in graduatoria, che adesso potranno essere realizzati. «Siamo riusciti a non far perdere il lavoro svolto dai Comuni - ha aggiunto l'assessore alle Autonimie locali, Bernadette Grasso - che adesso potranno dare il via a interventi sugli impianti sportivi e i beni culturali, due pilastri dello sviluppo e della coesione sociale dell'Isola». E si avvicina anche il momento delle elezioni nelle ex Province. Musumeci ieri ha annunciato un incontro che si terrà a Palermo con sindaci e amministratori che saranno poi chiamati a eleggere i vertici dei liberi di consorzi visto che si parla di elezioni di secondo livello. L'incontro si terrà a Mondello (borgata marinara di Palermo) martedì pomeriggio alle 17,30. All'incontro - promosso da Gino Ioppolo e altri sindaci vicini al presidente - sono stati invitati gli amministratori dell'area di centrodestra e delle liste civiche e Musumeci, che ha assicurato la sua presenza.
Ddl presto in consiglio dei ministri. Non punibile chi denuncia e collabora.
Sarà ripristinata la perseguibilità d'ufficio per alcune ipotesi di appropriazione indebita
Il governo accelera sulla legge anticorruzione, Di Maio in campo
Il vicepremier Luigi Di Maio scende in campo per la legge anticorruzione del guardasigilli Alfonso Bonafede e su facebook lancia l'hashtag «Legge SpazzaCorrotti!», pubblicando una lettera-avvertimento, in cui dice: «Cari corrotti, cari corruttori, non avrete più scampo». Il provvedimento è, di fatto, la prima, importante disposizione governativa firmata M5S e presto dovrà passare l'esame del Consiglio dei ministri. Un appuntamento previsto per «questa settimana», assicura Di Maio. «Noi - aggiunge Bonafede - lavoriamo per essere pronti per portare il ddl anticorruzione già giovedì (domani per chi legge, ndr) in Consiglio dei ministri. Anche se non sappiamo se la riunione si terrà giovedì o venerdì ». Al ministero i tecnici stanno limando il testo e lavorano anche sulle eventuali misure premiali perchi collabora. Il ddl è sicuramente molto strutturato sul piano repressivo. Ma per i magistrati è fondamentale la collaborazione di chi si «pente». La bozza del testo circolata contiene, però, degli interventi inquesta direzione, prevedendo la non punibilità per chi prima di essere indagato o entro tre mesi da quando ha commesso il fatto, lo denuncia spontaneamente e fornisce indicazioni utili alle indagini. Non solo: il pubblico ufficiale deve mettere a disposizione l'utilità o il denaro percepiti.Il provvedimento non lascia molte vie d'uscita ai destinatari di daspo, cioè coloro che si vedano inflitte condanne sopra i due anni per corruzione e reati affini e siano cosìespulsi per sempre dal sistema degli appalti pubblici. Neppure i percorsi riabilitativi e la messa alla prova ai servizi sociali bastano perché il daspo sia ritirato. «Un irrigidimento eccessivo», ha osservato l'ex procuratore di Milano, Bruti Liberati. Di Maio annuncia anche un'altra novità: il ripristino della perseguibilità d'ufficio per alcune ipotesi di appropriazione indebita aggravata, «norma cancellata da Gentiloni - afferma - di cui si sono avvantaggiati anche i cognati di Renzi, che non essendo stati denunciati all'Unicef la passano lis cia». Il riferimento è ai tre fratelli Alessandro, Andrea e Luca Conticini e a un'inchiesta sull'utilizzo di fondi diretti all'organizzazione umanitaria. E la bozza del testo prevede in effetti la procedibilità d'ufficio, senza querela, per la corruzione tra privati - misura che potrebbe andare ad aumentare il carico di lavoro dei pm. Ma gli annunci non bastano a placare il Pd, che con l'ex ministro Andrea Orlando ha messo a segno la precedente stretta anti-corrotti. «La lotta alla corruzione - dice il responsabile giustizia del partito, Walter Verini - è una cosa seria. Gli annunci enfatici e furbastri del ministro Bonafede di provvedimenti poi rinviati dal Consiglio dei ministri confermano da un lato l'ennesima divisione nel governo e dall'altro la tendenza a fare di ogni tema una occasione di propaganda ».
L'emergenza. Provinciali, statali e perfino il centro storico colmi di sacchetti dell'immondizia. Il deputato dei Cinque Stelle: «Bisogna intensificare i controlli»
Strade invase dai rifiuti, Di Caro chiede l'intervento del prefetto
I controlli ci sono. E sono anche meticolosi e sistematici. Però - ed è sotto gli occhi di tutti -non bastano. Non sono stati, fino ad ora, sufficienti per sradicare il diffuso fenomeno dei «lanciatori seriali» di sacchetti di spazzatura. Ed è, infatti, praticamente in tutta la provincia - strade statali e provinciali comprese - un fiorire di discariche abusive a cielo aperto. Ieri, il deputato regionale del Movimento Cinque Stelle Giovanni Di Caro ha anche chiesto, e lo ha fatto ufficialmente, l'intervento del prefetto Dario Caputo. «Un sistema di raccolta sicuramente lacunoso e scadente associato ad inciviltà diffusa, un mix devastante che sta creando una vera e propria emergenza igienico sanitaria in tutta la provincia di Agrigento -ha scritto il deputato regionale Di Caro - . Rivolgo, a questo punto, un appello alla Prefettura di Agrigento affinché faccia intensificare i controlli». «All'emergenza ambientale - spiega Giovanni Di Caro del Movimento Cinque Stelle - si aggiungono anche i danni di immagine che il nostro territorio, che dovrebbe essere a vocazione turistica, continua a subire: sono sempre più numerosi, infatti, i turisti che lasciano anzitempo le nostre strutture ricettive, nauseati dai miasmi che sprigionano i rifiuti in strada. Oltre al danno poi si aggiunge la beffa. I comuni territorialmente competenti devono provvedere alla raccolta e pulizia dei luoghi della vergogna: strade, piazzole di sosta, autostrade, rifiuti ovunque. E a pagare sono sempre i soliti noti: i cittadini onesti che fanno la raccolta differenziata e pagano le tasse». Il deputato Ars punta chiaramente il dito sulle responsabilità politiche di palazzo D'Orleans. «Musumeci - sottolinea il deputato Di Caro - continua a dire che sui rifiuti si gioca la credibilità del suo Esecutivo. Lo dimostri, non è mai troppo tardi. La Sicilia ha bisogno di un nuovo piano regionale dei rifiuti, della riorganizzazione della governance per superare le criticità attraverso economie di scala per ridurre i costi di gestione e costruire le basi per un mercato dei materiali post consumo; della separazione delle fasi di raccolta, dello smaltimento e del riciclo, semplificazione delle procedure pergli impianti di recupero e riciclo dei rifiuti e divieto di smaltimento dei rifiuti riusabili, riciclabili e non trattati. E' questo che il Movimento Cinque Stelle all'ARS continua a chiedere al governo regionale e lo abbiamo fatto -ha specificato - con mozioni, ed emendamenti alla legge sui rifiuti che ancora giace in commissione ambiente». Il deputato ha, naturalmente e anche inevitabilmente, puntato l'atten - zione sulla situazione di Agrigento e provincia dove è, appunto, un continuo fiorire di discariche a cielo aperto, di bonifiche e di nuovi immondezzai, nonché di incendi di spazzatura. «Non possiamo continuare a subire le conseguenze di un sistema fallimentare che non riesce ad uscire da una condizione di emergenza che si trascina da vent'anni, - sottolinea il deputato - e non possiamo certo riempire di telecamere le strade che sono diventate vere e proprie discariche a cielo aperto. Pertanto, ho invitato il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, ad un ulteriore sforzo nel farsi parte attiva al fine intensificare i controlli intra ed extra comunali per cercare di arginare un fenomeno che potrebbe avere conseguenze nefaste per tutto il territorio della ex provincia di Agrigento» - ha concluso Di Caro - . La Prefettura ha sempre mostrato grande attenzione all'emergenza rifiuti. (*CR*)
AGRIGENTOOGGI
Scuola "Leonardo Sciascia" di
Agrigento la campanella è già suonata
Tutto pronto per l'inizio del nuovo
anno scolastico: la Regione Sicilia ha indicato il 12 settembre come
data del primo giorno di scuola lasciando però una certa autonomia
ad ogni istituto in base alla programmazione.
Così anche nell'agrigentino sono
pronte a suonare le prime campanelle. A dare il via sarà l'istituto
tecnico commerciale "Leonardo Sciascia" che già da domani
riaprirà i cancelli per accogliere nuovi e vecchi studenti. Venerdì
7 settembre, invece, sarà la volta degli istituti "Brunelleschi"
e "Foderà". Stesso discorso anche per i licei "Majorana" ed
"Empedocle" (anche se per il IV ginnasio cambierà leggermente).
Infine, con l'inizio della prossima
settimana, anche tutti gli altri istituti - come il liceo
scientifico "Leonardo" - cominceranno le attività didattiche.
LIVESICILIA
ENTI LOCALI
PROVINCE, VERSO LE ELEZIONI
Vertice dei sindaci di centrodestra
Quando non lo sa nessuno.
Ma certo prima o poi per le malconce ex Province siciliane si tornerà
a votare, dieci anni e passa dopo le ultime elezioni. E così,
aspettando che arrivi la legge con cui alla fine la Sicilia si
arrenderà ad adottare lo schema previsto dalla legge Delrio e in
vigore nel resto d'Italia, la politica comincia a prepararsi
all'appuntamento delle elezioni. Che saranno di secondo livello, cioè
saranno i sindaci a eleggere i presidenti dei sei liberi consorzi.
Nelle Città metropolitane, il sindaco del capoluogo è sindaco
metropolitano di diritto ma vanno eletti i consigli.
In questa chiave si riuniranno tra
sette giorni un gruppo di sindaci di centrodestra. L'iniziativa nasce
da primi cittadini per lo più vicini al'area del presidente della
Regione Nello Musumeci, che ha assicurato la sua presenza.
L'incontro, "Verso le elezioni provinciali" il titolo, è
rivolto a sindaci e amministratori comunali dell'Isola, e si terrà a
Mondello, al Lido Alle terrazze l'11 settembre alle 17.30.
L'iniziativa è stata promossa da
alcuni sindaci: Gino Ioppolo di Caltagirone, Maria Rita Schembari di
Comiso, Giuseppe Mistretta di Mineo, Lucio Di Ganci di Bompietro,
Giuseppe Minutella di San Mauro Castelverde, Nino Musca di Sinagra,
Giuseppe Bica di Custonaci, Filippo Drago di Aci Castello.
L'obiettivo: "aprire un confronto politico sulle prossime elezioni
degli organi gestionali delle tre Città Metropolitane e dei sei
Liberi consorzi dei Comuni.
Intanto, però, si aspetta che governo
e Ars provvedano a colmare il vuoto normativo determinato dalla
sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità
della legge regionale che reintroduceva l'elezione diretta. Il
disegno di legge è stato predisposto dall'assessorato Enti locali ed
è già all'esame dell'ufficio legislativo. Il testo recepisce i
dettami della Delrio. "Lo porterò in giunta entro il mese di
settembre", dice l'assessore Bernadette Grasso. La norma a quel
punto dovrà essere approvata dall'Aula di Sala d'Ercole. Quando si
voterà? Il presidente della Regione aveva parlato di novembre. I
tempi però sono strettissimi. L'obiettivo del governo regionale è
comunque di votare entro l'anno. Quando saranno passati dieci anni e
mezzo dall'ultima volta che si votò per le Province.
Regione
IMPIANTI SPORTIVI E RIQUALIFICAZIONE
IN ARRIVO 145 MILIONI PER I COMUNI
Fondi del Piano di azione e
coesione 2014/2020
PALERMO - Via libera dalla giunta
regionale all'intesa che consentirà di destinare a comuni, città
metropolitane e liberi consorzi 145 milioni di euro per lavori
riguardanti impianti sportivi, beni culturali e investimenti per
opere di riqualificazione urbana. Si tratta di fondi del Piano di
azione e coesione (Poc 2014/2020) che andranno a finanziare sia
progetti già entrati in graduatoria che altri investimenti legati
agli enti locali. I fondi saranno così ripartiti: 80 milioni
finanzieranno due graduatorie per lavori all'impiantistica sportiva e
beni culturali; 35 milioni saranno destinati agli investimenti dei
comuni e i restanti 30 agli investimenti delle Città metropolitane e
dei Liberi consorzi. La distribuzione dei fondi non in graduatoria
avverrà secondo le quote di riparto. "Una nuova boccata
d'ossigeno per le amministrazioni locali - ha affermato il presidente
della Regione Nello Musumeci - che potranno rimettere in moto
meccanismi virtuosi di investimento e sviluppo". L'intesa
siglata dalla giunta Musumeci ha infatti consentito di dare il via
libera a progetti già pronti e in graduatoria, che adesso potranno
essere realizzati. "Siamo riusciti a non far perdere il lavoro
svolto dai comuni - ha aggiunto l'assessore alle Autonomie locali,
Bernadette Grasso - che adesso potranno dare il via a interventi
sugli impianti sportivi e i beni culturali, due pilastri dello
sviluppo e della coesione sociale dell'Isola".
LA SICILIA
EMERGENZA RIFIUTI: APPELLO DEL
DEPUTATO DEL M55 GIOVANNI DI CARO
«Deve intervenire il prefetto»
"Un sistema di raccolta
sicuramente lacunoso e scadente associato ad inciviltà diffusa, un
mix. devastante che sta creando una vera e propria emergenza igienico
sanitaria in tutta la provincia di Agrigento. Rivolgo a questo punto
un appello alla prefettura di Agrigento affinché faccia
intensificare i controlli". A dichiararlo è il deputato
regionale del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro, che chiede anche
l'intervento del prefetto Dario Caputo. "All'emergenza
ambientale - spiega Di Caro - si aggiungono anche i danni di immagine
che il nostro territorio, che dovrebbe essere a vocazione turistica,
continua a subire: sono sempre più numerosi, infatti, i turisti che
lasciano anzitempo le nostre strutture ricettive, nauseati dai miasmi
che sprigionano i rifiuti in strada. Oltre al danno poi si aggiunge
la beffa. l comuni territorialmente competenti devono provvedere alla
raccolta e pulizia dei luoghi della vergogna: strade, piazzole di
sosta, autostrade, rifiuti ovunque. E a pagare sono sempre i soliti
noti: i cittadini onesti che fanno la raccolta differenziata e pagano
le tasse".
Il deputato Ars punta chiaramente il
dito sulle responsabilità politiche di Palazzo D'Orleans. "Musumeci
- sottolinea Di Caro - continua a dire che sui rifiuti si gioca la
credibilità del suo esecutivo. Lo dimostri, non è mai troppo tardi.
La Sicilia ha bisogno di un nuovo piano regionale dei rifiuti, della
riorganizzazione della governance per superare le criticità
attraverso economie di scala per ridurre i costi di gestione e
costruire le basi per un mercato dei materiali post consumo; della
separazione delle fasi di raccolta, dello smaltimento e del riciclo,
semplificazione delle procedure per gli impianti di recupero e
riciclo dei rifiuti e divieto di smaltimento dei rifiuti riusabili,
riciclabili e non trattati. E' questo che il M5S all'ARS continua a
chiedere al governo regionale e lo abbiamo fatto con mozioni, ed
emendamenti alla legge sui rifiuti che ancora giace in commissione
ambiente".
Ed ancora: "Non possiamo
continuare a subire le conseguenze di un sistema fallimentare che non
riesce ad uscire da una condizione di emergenza che si trascina da
vent'anni".
La viabilità e le risorse
Falcone contro i grillini
g.s.)
Niente soldi per la viabilità
provinciale dalla Regione? Falcone attacca i grillini. Se nei giorni
scorsi era stato il deputato regionale del MSS Giovanni Di Caro a
denunciare che negli ultimi provvedimenti della Giunta Regionale non
erano state stanziate risorse specifiche per i territori di Agrigento
e Trapani, è lo stesso Marco Falcone, assessore regionale alle
Infrastrutture a definire "infondate le dichiarazioni di alcuni
esponenti del MSS". Il componente dell'esecutivo Musumeci, dopo
aver ricordato le somme investite per il recupero della strada
Cammarata-Alessandria della Rocca, della Sp 12 Palma di Montechiaro -
Campobello di Licata e della San Biagio Platani-Casteltermini (per un
totale di 13milioni di euro) ha aggiunto che la Regione attende "i
progetti esecutivi" per altri 7 milioni di investimenti, cui si
aggiungono risorse specifiche che saranno stanziate nell'immediato
futuro con l'Apq Province. "Nonostante ciò - ha aggiunto
Falcone - avevo già programmato per la settimana prossima una visita
nel territorio di Agrigento per verificare di persona non solo la
situazione delle strade, che so essere in stato di degrado, ma per
sollecitare il Libero Consorzio al fine di attivare tutte le
procedure per avviare al più presto i lavori", Se la
dichiarazione di Falcone ha suscitato una pronta replica di Di Caro,
il quale ha scritto di voler rinnovare "l'invito a girare in
auto le strade della provincia", promettendo che "gli farò
da autista, promesso (prima e ultima volta)", dal Libero
consorzio qualche mal di pancia a denti stretti è trapelato. Come
era stato fatto presente alla Regione durante un tavolo tecnico
dedicato proprio alla viabilità, infatti, ad oggi alcuni appalti
sono bloccati - ancorché praticamente pronti a partire - a causa del
fatto che l'ente di area vasta non ha ancora approvato il bilancio
previsionale 2018 a causa dei ben noti problemi di finanziamenti
statali e regionali nei confronti degli enti di area vasta.
VERTICE DEI M5S A ROMA
«Task farce per le ex Province in
crisi»
ROMA. Si è svolto ieri un incontro
negli uffici del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri, Vincenzo Maurizio Santangelo, per discutere le
problematiche che affliggono le ex province dopo la riforma Delrio, e
delle soluzioni da mettere in campo con urgenza. Una vera e propria
task force che agirà per affrontare i nodi più spinosi. Alla
riunione di ieri erano presenti anche il sottosegretario
all'Economia, Alessio Villarosa, i deputati alla Camera Paolo Ficara
e Michele Sodano, la senatrice Tiziana Drago e ii deputato segretario
all'Ars Stefano Zito.
"Uno stato disastroso quello in
cui versano le ex province, - afferma il sottosegretario Santangelo -
Enti al collasso che non riescono più a garantire nemmeno lo
stipendio per i dipendenti né i servizi essenziali cui sarebbero
preposte, dalla manutenzione ordinaria e straordinarie delle tante
strade provinciali, alla gestione dei beni patrimoni ali, al
trasporto per i disabili". "Bisogna evitare in tutti i modi
il dissesto finanziario di altre ex province - spiega il
sottosegretario 5Stelle - a rischio, quest'anno, solo in Sicilia, ci
sono quelle di Enna, Ragusa e Catania, e garantire i servizi primari
ai cittadini". "Adesso è necessario tamponare i danni, -
concludono i portavoce del Movimento 5 Stelle all'unisono -
arrestando i prelievi forzati che stanno rendendo impossibile
qualunque attività, anche ordinaria; e soprattutto, avviando l'iter
così che le ex province trovino una rifunzionalizzazione".