Giornale di Sicilia
Cua. Partirà dal prossimo mese di novembre: sono già aperte le iscrizioni per l'anno accademico 2018/2019. Si concretizza l'accordo con l'ateneo romeno Dunarea
Università, sì del Miur al corso di scienze della mediazione
Il Ministero dell'istruzione e della ricerca ha autorizzato il nuovo corso di Laurea di Scienze della Mediazione Linguistica istituito presso il Consorzio universitario di Agrigento. Il decreto ministeriale è stato definitivamente approvato ed ha dato il via libera all'attivazione del corso di aurea Classe L12 che partirà dal prossimo mese di novembre e per il quale sono già aperte le iscrizioni per l'anno accademico 2018/2019. L'azione del Consorzio universitario non si ferma qui. Grazie alla concessione di alcuni locali della sede di via Quartararo è in dirittura di arrivo l'attivazione di aule remote dell'Università statale Rumena Dunarea de Jos con tre corsi di laurea nel campo dell'ingegneria agroalimentare. Saranno corsi autogestiti ed autofinanziati direttamente dall'Università Dunarea. Obiettivo sarebbe l'avvio di un corso in Ingegneria Agroalimentare triennale, con tre specializzazioni biennali dedicate a singoli settori. Ma il progetto dell'università l'università romena è ancor più radicato nel t ritorio. L'obiettivo è quello di creare una partnership con le aziende locali, provinciali: imprese che si occupano di olio, vino, ma anche della raccolta e trasformazione degli agrumi ed anche con imprese ittico-conserviere. Si lavorerà per inserire e proiettare gli studenti nel mondo del lavoro. all'interno delle aziende sono previsti, nel progetto dell'università romena,attività di tirocinio e stage. Un altro importante passo avanti è rappresentato dalla chiusura del consuntivo con un avanzo di amministrazione di 1.500.000 di euro grazie ad una importante opera di contenimento ed ottimizzazione della spesa che ha consentito di risanare la situazione finanziaria. Sul piano dei finanziamenti e dei trasferimenti regionali in pochi mesi l'assessorato regionale alla Pubblica istruzione grazie all'opera di sollecitazione dei consorzi, ha consentito di sbloccare i fondi pregressi e ha finanziato le risorse necessarie alle spese di funzionamento per tutti iconsorzi siciliani per il triennio 2018- 2019. Anche la vicenda del contenzioso che vede contrapposti il Consorzio universitario e l'Università di Palermo, rispetto alla quale il Tar aveva accolto le ragioni del Consorzio, si avvia a conclusione con una ricomposizione transattiva. «Anche se per il 2018 - 2019 - spiega il presidente Pietro Busetta - ci sarà un'opera di riorganizzazione, si pensa con il 2019-2020 di ripartire con un nuovo progetto innovativo e di consolidamento». Dopo anni di incertezze e timori sono stati definiti, con assoluta chiarezza, i contributi che la Regione Siciliana stanzierà ai Consorzi Universitari e la governance degli stessi, composta da un Presidente di nomina regionale, da un rappresentante degli enti consorziati e da un rappresentante dell'Uni - versità. Per quanto riguarda l'offerta formativa rimane attivo il corso di laurea in Servizi Socialiin convenzione con l'Università di Palermo che manterrà, fino ad esaurimento,presso la sede di Agrigento i corsi già attivi di giurisprudenza e architettura. (*PAPI*)
Regione. Fra questi anche i più popolosi: Agrigento e Licata. E si rischia anche lo scioglimento se entro 30 giorni non si procederà alla ratifica dei documenti contabili
Mancata approvazione del bilancio
In provincia 18 Comuni commissariati
Sono 18 i Comuni agrigentini commissariati dalla Regione Siciliana per la mancata approvazione del bilancio di previsione triennale 2018/2020. E si rischia anche lo scioglimento se entro 30 giorni non si procederà all'approvazione dei documenti contabili. Le amministrazioni in cui sono stati inviati i commissari sono: Agrigento, Bivona, Calamonaci, Cammarata, Campobello di Licata, Canicattì, Cianciana, Comitini, Grotte, Lampedusa, Licata, Lucca Sicula, Menfi, Raffadali, Realmonte, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Santo Stefano Quisquina. Nell'elenco c'è Campobello di Licata, amministrato dal sindaco Gianni Picone ma dovrebbe trattarsi di un errore o quanto meno di una distrazione, perché il Consiglio comunale del piccolo centro ha approvato i documenti contabili ai primi di agosto, quindi un mese fa. Diversa la situazione in tutti gli altri Comuni dove non si muove foglia, soprattutto ad Agrigento. La scadenza era stata fissata inizialmente per lo scorso 28 febbraio. Poi era stata posticipata al31 marrzo. Da allora, sono passati quasi 6 mesi, così oggi l'assessorato regionale alle Autonomie Locali ha nominato i commissari ad acta che si occuperanno di far approvare ai Comuni inadempienti i bilanci di previsione triennali per gli esercizi finanziari 2018/2020. Questi stessi Comuni commissariati per la mancata approvazione dei bilanci di previsione sono inseriti, assieme ad altri nella «lista nera» degli enti inadempienti anche per l'approvazione del Consuntivo 2017. E tra questi c'è il Comune capoluogo dove, dal 9 agosto scorso, si è insediato il commissario ad acta, Antonino Garofalo. Sull'argomento è intervenuta ieri Nuccia Palermo, consigliere comunale che di recente ha aderito alla Lega di Matteo Salvini. «Una giunta troppo lenta -sostiene Palermo - un assessore al Bilancio poco presente in aula ed una promessa ormai dimenticata relativamente all' inversione di tendenza rispetto alle tempistiche degli atti contabili portati in consiglio. Insomma, numeri che ancora non bilanciano ed uffici in allarme. Sembra questo il quadro che emerge, sotto la guida del sindaco Firetto, sullo sfondo del documento contabile per eccellenza datato 2017 .E mentre la Giunta viene additata come lentissima e poco fattiva anche il consiglio ha le proprie pecche. Dopo circa un anno sono tornata nelle vesti di capogruppo della Lega - scrive ancora Nuccia Palermo - in conferenza dei capigruppo e quello che ho trovato è desolante con una decina di Consigli straordinari bloccati da, appunto, circa 12 mesi». Il documento finanziario, stando a quanto previsto dalla normativa, doveva essere approvato dai Consigli comunalientro il 30 aprile, con le assemblee cittadine chiamate ad esprimersi sull'anno solare precedente.(*PAPI*)
libero consorzio. Il grande festival si terrà fra settembre e ottobre prossimi
Ecomuseo e le «Vie dei tesori»
Effettuato il nuovo sopralluogo
«Ecomuseo» del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ancora una volta protagonista de «Le Vie dei Tesori». Si è svolto, infatti, un sopralluogo dello staff del grande festival che tra settembre ed ottobre di ogni anno trasforma le città in musei diffusi, con centinaia di luoghi aperti alle visite guidate. Lo staff, guidato dalla responsabile dell'edizione di Agrigento della manifestazione, Maria Felice Cammarata, ha visitato alcuni ambienti dell'Ottocentesco «Magnifico Palazzo» che compongono l'Ecomuseo: la Galleria Espositiva della Scala Reale, l'Aula Consiliare «Luigi Giglia», la biblioteca «Gaspare Ambrosini» e la nuova Sezione espositiva. La visita è poi continuata al Giardino Botanico di proprietà del Libero Consorzio; un sito di grande valenza naturalistico - ambientale alle porte del Parco Archeologico della Valle dei Templi. Saranno in tutto 15 i siti aperti nel cuore di Girgenti: «Agrigento - scrivono gli organizzatori- sta negli ipogei che percorrono tutto il suo centro storico. Agrigento sta nella memoria del quartiere arabo, che racconta la conquista musulmana e poi la restaurazione normanna e infine la deportazione dei "saraceni" nel 1200 da parte dell'imperatore Federico II. Sta nello splendore delle chiese barocche, sta nella Cattedrale che è il simbolo dolente della bellezza e della fragilità della città. Ecco quindi un itinerario nel centro storico per recuperare memoria, orgoglio, senso di identità». Le Vie dei Tesori è tra i più grandi Festival italiani dedicati alla valorizzazione del patrimonio culturale, monumentale e artistico delle città. Il Festival è nato e si è sviluppato a Palermo, per poi espandersi in tutta la Sicilia ein alcune città fuori dall'Isola, aprendo al pubblico con visita guidata oltre 400 luoghi di interesse artistico, storico e monumentale in gran parte di solito chiusi e proponendo più di 200 passeggiate d'autore. Nei weekend di settembre e di ottobre, quindi, la Sicilia diventa un grande museo diffuso che mette in rete il patrimonio monumentale e culturale di oltre cento tra istituzioni, associazioni, realtà di eccellenza.
Alan David Scifo
Agrigentooggi
Disponibile l'elenco dei candidati ammessi alla seconda sessione d'esame 2018 di trasportatore su strada di merci
Disponibile sul sito internet del Libero Consorzio Comunale di Agrigento l'elenco dei candidati ammessi alla II° Sessione d'esame 2018 per la professione di trasportatore su strada di merci per conto terzi nel settore dei trasporti nazionali ed internazionali. L'elenco si trova nella sezione primo piano della home page del sito www.provincia.agrigento.it . La seconda sessione di esame per l'anno 2018 si svolgerà, come previsto dal bando, tra il 15 settembre e il 15 novembre, considerato che si sono iscritti un numero superiore al minimo previsto dal regolamento, di almeno dieci partecipanti. I candidati che supereranno gli esami potranno svolgere la professione di trasportatore di merci su strada in Italia e su tutto il territorio dell'Unione Europea. L'esame verte su due le prove scritte da svolgersi in un unico giorno per una durata massima, per ogni prova, di due ore. La prima prova scritta consiste nella compilazione di una scheda quiz di sessanta domande con risposta a scelta fra quattro risposte predefinite, di cui, solamente, una corretta. La seconda prova scritta consiste in una esercitazione su un caso pratico che prevede la soluzione di un problema a "risposta aperta" articolato in quattro domande e contenente elementi relativi all'ambito nazionale e/o internazionale. Per qualsiasi altra informazione in merito agli esami, gli interessati potranno rivolgersi agli Uffici del Settore Turismo, Attività Produttive e Trasporti - Ufficio III° (Autotrasporti c/terzi e Marketing) sito nella Via Esseneto n. 66 ad Agrigento - Dott. Di Mauro - tel. 0922/593633
.Il fatto quotidiano.it
Furbetti del cartellino, 26 arrestialla Provincia di Massa Carrara: ci sono anche capo della polizia eautista del presidente
"Una lunga, consolidata e diffusa prassi di assenteismoingiustificato, realizzato attraverso un sistematico edingegnoso aggiramento delle regole chedisciplinano il rapporto di pubblico impiego". Con questamotivazione il gip di Massa Alessandro Trincihadeliberato l'arrestoper26 dipendentidellaprovincia di Massa Carrara e del GenioCivile di Massa, mentre per altri 3 è scattata lamisura cautelare del divieto di dimora. Intutto sono 70 gli indagati dal procuratorecapo di Massa Aldo Giubilaro e dalsostituto Roberta Moramarco: impiegati pubbliciche in un arco di tempo molto lungo (daottobre2016 a maggio 2018) sono statimonitorati mentre "sottraevano 2600 ore dilavoro alla pubblica amministrazione, cagionando un esorbitante dannoerariale nonché disservizi ai cittadini e nocumento alcorretto andamento e buon funzionamento"degli uffici pubblici. In tutto si tratta dialmeno5mila episodi di assenze. E non solo: gli indagatiavrebbero manifestato "uno spiccato senso diimpunitàtanto che, nonostante i chiarisegni di una inchiesta penale in corso, "dopo unainiziale limitazione o interruzione dell'attività delittuosa,hanno ripreso con regolarità le lorocondotte decettive e truffaldine neiconfronti dell'Ente di riferimento".In particolare, spiegano gliinquirenti, gli stratagemmi adottati per assentarsi dal luogo dilavoro consistevano in timbrature omesseo simulate,effettuate in luoghi non autorizzati otramite familiari o colleghi compiacenti, efalsecertificazioni. L'operazione di questa mattina havisto impiegati 110 militari e ha portatoanche a una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli arrestati,a Massa, a Carrara, Montignoso,Sarzana, Viareggio ePisa. Tra i colpiti dalle misure cautelari il comandante dellaPolizia provinciale, l'autista del presidente della Provincia e unmesso notificatore dello stesso ente.L'inchiesta è partita due anni fa dopo la segnalazione di undipendente a un carabiniere sul doppio lavoro diun collega, finendo per scoprire un fenomeno più esteso e che leragioni per le assenze era le più varie come andare afarela spesa o al mercato,accompagnare i figli ascuola, partecipare a messe e funerali ein due casi per svolgere un altro lavoro: uno degli arrestati avrebbeaiutato la moglie nella tabaccheria difamiglia, un altro nel bar(sempre di proprietà)a pochi passi dallo stesso palazzo della Provincia. E' emerso ancheche le auto di servizio, anche quelle dellapolizia provinciale, venivano usate per spostamentiprivatie commissioni di ogni genere. Quanto alle modalitàdelle assenze, succedeva che le missioni realmente commissionatedagli enti, anche fuori provincia, come sopralluoghi e riunioni,duravano sempre molte ore più del tempo effettivamentetrascorso fuori per lavoro. Oppure i dipendenticoinvolti timbravano il cartellino peruscire a prendere un caffè, rimanevano nei paraggi pochi minuti poitimbravano nuovamente fingendo di essere tornati in ufficio mentreuscivano ancora, anchepassando da porte secondarie,per stare fuori ore. Nel corso dell'inchiesta c'è stata ancheuna fuga di notizie, dopo un anno di indagini,sulle telecamere piazzate dai carabinieri negliuffici pubblici: alcuni dipendenti si sarebbero spaventatiinterrompendo le assenze (sono gli indagati non raggiunti da misuracautelare), altri avrebbero invece reiterato il reato per quasi unaltro anno.La RegioneToscana hadeliberato in una riunione tenuta questo pomeriggio chesaranno licenziatisenza preavviso idipendenti regionali per i quali risultasse accertata la falsaattestazione della presenza in ufficio. Alcuni tra gli indagati,infatti, con il trasferimento di competenze dalle Province alleRegioni erano passati alle dipendenze dell'amministrazioneregionale. I sindacati del pubblico impiego esprimono fiducia nellamagistratura e affermano che si tratta di comportamenti, seconfermati, "intollerabili" e "dacondannare".