Giornale
di sicilia
Abusi
e spese pazze L'assoluzione di D'Or si, Rese note le motivazioni
La
difesa ha fornito piena prova della riconducibilità delle spese
all'attività istituzionale». I giudici della prima sezione della
Corte di appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, hanno
depositato le motivazioni del processo, concluso lo scorso 21 giugno
con l'a s s o l uz i o - ne dell'ex presidente della Provincia
Eugenio D'Orsi, l'ultimo a ricoprire questo incarico prima della
soppressione dell'ente. D'Orsi, difeso dagli avvocati Daniela
Posante e Giuseppe Scozzari che già in primo grado avevano ottenuto
l'assoluzione da oltre trenta capi di imputazione di abuso di
ufficio, concussione e peculato, in primo grado era stato condannato
a un anno di reclusione per l'accusa di abuso di ufficio. In
particolare, secondo il collegio di giudici del tribunale di
Agrigento, presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni, D'Orsi non
aveva documentato adeguatamente il fine istituzionale di diverse
spese, qualcuna consumata anche in autogrill o in ristoranti non
proprio di lusso, di cui aveva ottenuto il rimborso. I giudici di
appello hanno ritenuto insussistente anche questa accusa. «La difesa
- scrivono i giudici - ha fornito prova della riconducibilità di
tutti i rimborsi ad attività istituzionali». Fra le spese
contestate anche uno scontrino di 6 euro di un autogrill. Per i
giudici vi è la prova che si sia trattato di una colazione consumata
in occasione di un viaggio a Catania, dove era andato a trovare
l'allora presidente della Regione Raffaele Cuffaro di cui,
notoriamente, era un «fedelissimo». La sentenza di assoluzione era
stata impugnata dall'ex procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio
Fonzo e dal pm Carlo Cinque. I giudici, invece, hanno accolto le tesi
dei suoi difensori, gli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari,
e lo avevano assolto da tutte le accuse. Diversi i filoni
investigativi confluiti al processo. Uno degli episodi per i quali
era stata chiesta la condanna di D'Orsi si riferiva a un'ipotesi di
peculato perché, secondo il pg, aveva sottratto alla Provincia, nel
novembre del 2010 «in più occasioni», le risorse lavorative
dell'agronomo Giovanni Alletto destinandolo alla messa a dimora di
alcune palme (oggetto di una presunta corruzione, per questi fatti è
stato condannato a 4 mesi in un processo a parte) sempre all'interno
della sua villa. (*GECA*)
agrigentonotizie
"Pennelli a mare scaricavano liquami", giudice incompatibile: non parte il processo
„Il giudice Alfonso Malato è incompatibile. Non parte il processo scaturito dall'inchiesta sui cosiddetti "pennelli" a mare, vale a dire le condotte sottomarine dell'impianto di depurazione che avrebbero scaricato reflui sulle acque del litorale di San Leone senza un adeguato filtro. Dopo il cambio del giudice, da Luisa Turco presidente del collegio della prima udienza ad Alfonso Malato, ieri quest'ultimo ha comunicato la propria incompatibilità. Il nome del nuovo giudice si conoscerà il prossimo 25 ottobre. ""Pennelli a mare scaricavano liquami", giudice incompatibile: non parte il processo„Gli imputati sono Marco Campione, 55 anni, presidente e azionista di maggioranza di Girgenti Acque Spa; Giuseppe Giuffrida, ex amministratore delegato del gestore del servizio idrico integrato; Bernardo Barone, ex direttore generale dell'Ato idrico di Agrigento; Pietro Hamel, ex dirigente tecnico dell'Ato idrico e Maurizio Carlino, progettista e direttore dei lavori per conto del gestore privato. Tutti sono chiamati a rispondere a vario titolo della vicenda connessa ad un presunto occultamento del ripetuto malfunzionamento dei "pennelli", che per anni hanno scaricato nel mare agrigentino. Due degli originari 7 imputati avevano chiesto il rito abbreviato che si era concluso con una condanna a dieci mesi nei confronti del direttore tecnico di Girgenti Acque, Calogero Sala, al quale sono stati contestati i reati di danneggiamento, violazione del codice dei beni culturali e getto pericoloso di cose, e un'assoluzione "perché il fatto non sussiste" per Rita Vetro, titolare di un laboratorio di analisi che era stata accusata di avere falsificato gli esami per occultare le irregolarità nella gestione dei "pennelli a mare"."
"False
attestazioni sul patto di stabilità del Comune di Porto Empedocle",
indagato Firetto
„
L'avviso
di garanzia è stato ricevuto anche dall'allora dirigente del
servizio Finanziario Salvatore Alesci e dai componenti dei collegi
dei revisori dei conti succedutisi negli anni
Firetto sarà
interrogato dai pubblici ministeri Simona Faga e Chiara Bisso,
titolari dell'indagine coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio e
dal suo vice Salvatore Vella. La convocazione è stata fissata per
lunedì. Gli indagati sono una decina. Una delle contestazioni
sarebbe legata all'utilizzo improprio dei soldi dell'Enel, erogati
come misura compensativa per la costruzione del rigassificatore,
peraltro mai realizzato, che sarebbero serviti a fare quadrare i
conti, in maniera secondo la Procura illegale, con le norme di legge
che regolano il patto di stabilità."
Sono
certo della trasparenza e correttezza del mio operato. Attenderò che
si faccia assoluta chiarezza, nei tempi più brevi e nelle sedi
opportune". È quanto afferma il sindaco Calogero
Firetto - che ha dato lui stesso la notizia - dopo aver
ricevuto, unitamente all'allora dirigente del servizio Finanziario
di Porto Empedocle e ai componenti dei collegi dei revisori dei conti
succedutisi negli anni, un'informazione di garanzia da parte della
Procura della Repubblica presso il tribunale di Agrigento. Si tratta
della presunta falsa attestazione, quale sindaco e legale
rappresentante dell'ente, del rispetto del patto di stabilità ad
opera del Comune di Porto Empedocle con riferimento agli anni dal
2011 al 2014."
Dietro
l'avviso di garanzia al sindaco di agrigento Firetto, l'ombra delle
recenti vicende alla Corte dei Conti?
„Il
collegamento diretto tra le due vicende oggi non c'è ancora. Troppo
presto per individuare un "filo rosso" che unisca le
sentenze contabili di Firetto e Alesci con gli avvisi di
garanzia notificati adesso dalla Procura della Repubblica di
Agrigento. Però, guardando in controluce la sentenza della Corte dei
Conti che nei mesi scorsi assolse entrambi dall'accusa di danno
erariale, emergeva già con chiarezza che l'uso di quelle somme, le
anticipazioni di tesoreria fatte dallo Stato per pagare debiti certi
con aziende e fornitori e finite poi in cosiddetta "spesa
corrente", non convinceva affatto i magistrati, i quali, già
all'epoca, ravvisarono profili di reato da rinviare ad altre procure.
"Lo
scenario emerso dagli atti del presente giudizio - dicevano i
giudici contabili - presenta un'Amministrazione
comunale interessata da una seria situazione di criticità
finanziaria per far fronte alla quale è intervenuto un efficace
strumento di sostegno da parte della finanza statale", cioè
l'anticipazione di liquidità. Emerge anche, dicevano, "la presenza
di una gestione di tale strumento in cui non appare marginale la
violazione delle regole imposte per il suo utilizzo, incluse
quelle relative a taluni obblighi di comunicazione e pubblicità,
rispetto alla quale la reazione dell'ordinamento
potrà eventualmente impegnare diversi profili di
responsabilità, ma non quella per danno erariale". Questo perché,
dicevano ancora i magistrati, "pur sussistendo violazione
di legge, nessun danno erariale era individuabile. Ad ogni modo,
precisavano ancora, qualsiasi accusa non avrebbe potuto riguardare il
sindaco in modo diretto, dato che è stato in realtà il dirigente a
destinare con proprio provvedimento le risorse."(gioacchino
schicchi)
Due
nuovi indirizzi di studio da attivare all'istituto di istruzione
secondaria superiore "G.b. Odierna" di Palma di montechiaro
per l'anno 2019/2020
Il
Commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento, Alberto
Di Pisa, ha autorizzato l'istituzione presso l'Istituto di Istruzione
Secondaria Superiore "G.B. ODIERNA" di Palma di Montechiaro
due nuovi indirizzi di studio per l'anno scolastico 2019/2020.
Si tratta di
due corsi serali già presenti nell'offerta formativa antimeridiana.
Per l'Istituto tecnico il corso "Informatica e
telecomunicazioni" e per l'Istituto Professionale il corso
"Servizi per la sanità e l'assistenza sociale".
La
realizzazione di nuovi indirizzi di studio per l'anno 2019/2020 è
stata richiesta dal Dirigente Scolastico dell'Istituto Annalia
Todaro. L'istruttoria è stata curata dal Settore Politiche attive
del Lavoro e dell'Istruzione.
Per
l'attivazione dei nuovi corsi dovranno essere utilizzate le aule già
disponibili, oltre agli stessi laboratori degli altri indirizzi di
studio, fermo restando che il numero degli alunni dovrà essere
compatibile con le superfici utili delle aule sulla base degli
standard per l'edilizia scolastica. L'autorizzazione del Libero
Consorzio è necessaria per la parte relativa ad eventuali oneri
finanziari per gli edifici scolastici e per le aule da destinare ai
nuovi indirizzi di studio.
Dopo
l'autorizzazione del Libero Consorzio spetterà alla Regione valutare
la documentazione per la creazione di questi nuovi indirizzi.
grandangoloagrigento.it
agrigento. indagato il sindaco firetto
La
vicenda riguarda una presunta falsa attestazione riguardante il patto
di stabilità relativo al periodo 2011 - 2014 periodo in cui
Firetto era alla guida del Comune di Porto Empedocle. Tra gli
indagati risultano anche l'allora direttore finanziario dell'Ente
e i Revisori dei conti che negli anni si sono succeduti. Particolare
attenzione i pubblici ministeri ripongono sull'utilizzo fatto delle
royalty (aliquota di prodotto lordo che le società
concessionarie di giacimenti minerari o petroliferi si impegnano a
corrispondere, nel caso specifico al Comune di Porto Empeedocle in
sostituzione o a fianco degli utili netti) versate dall'Enel, quale
compenso per la realizzazione del rigassificatore, mai realizzato, e
che sarebbero serviti per mettere a posto i conti. Circostanza questa
ritenuta al di sotto di ogni sospetto dalla Procura. "Sono
certo della trasparenza e correttezza del mio operato. Attenderò che
si faccia assoluta chiarezza, nei tempi più brevi e nelle sedi
opportune". È quanto afferma il sindaco Calogero Firetto
dopo aver ricevuto, unitamente all'allora dirigente del Servizio
Finanziario di Porto Empedocle e ai componenti dei Collegi dei
revisori dei conti succedutisi negli anni, un'informazione di
garanzia da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale
di Agrigento. Si tratta della presunta falsa attestazione, quale
sindaco e legale rappresentante dell'Ente, del rispetto del patto
di stabilità ad opera del Comune di Porto Empedocle con riferimento
agli anni dal 2011 al 2014. I pm hanno convocato alcuni indagati già
per lunedì prossimo.
Livesicilia.it
Province
a rischio default
Il governo cerca una soluzione
Province
siciliane sempre più vicine al collasso. Strade colabrodo, stop agli
interventi manutenzione ordinaria e straordinaria, ai servizi di
trasporto per gli studenti siciliani, in particolare per i disabili,
scuole poco sicure spesso senza riscaldamenti e nella stragrande
maggioranza dei casi prive di misure antisismiche. Tutti servizi di
competenza delle ex Province, oggi Liberi consorzi retti da
commissari straordinari e a rischio default. Su questo si concentra
èil
M5s, che ha presentato un'interrogazione parlamentare,
prima firmataria Valentina Palmeri, per chiedere al Governo quali
misure intende mettere in campo per scongiurare la dichiarazione di
dissesto delle ex Province se entro il 31 ottobre non riusciranno ad
approvare i bilanci. A
ribadire la drammatica situazione degli enti sono stati anche gli
stessi commissari governativi che
reggono gli enti in attesa delle elezioni, che hanno scritto una
lettera al governo regionale, di cui dà oggi notizia il Giornale
di Sicilia.
I liberi consorzi non sono nelle condizioni di versare il contributo
di finanza pubblica allo Stato e rischiano il default. E questo anche
alla luce della progressiva riduzione degli stanziamenti della
Regione alle ex Province. I commissari pertanto chiedono uno
stanziamento straordinario alla Regione di 300 milioni.
"Il
caos normativo creato dal Pd - dicono i deputati regionali del M5S
Salvo Siragusa e Valentina Palmeri - che ha generato una riforma
monca, unito alla situazione economica degli enti non consente di
erogare servizi essenziali ai cittadini. Dopo la bocciatura da parte
della Consulta della norma sull'elezione diretta degli organi delle
Province, votata lo scorso anno dall'Ars, ad oggi i Liberi consorzi
sono retti da commissari straordinari e versano in condizioni
economiche disastrose e rischiano il dissesto, mentre l'ex provincia
di Siracusa e la città metropolitana di Catania hanno già
dichiarato il default". "Considerato che la vicenda è nota ci
chiediamo - proseguono - come mai il Governo regionale ed il
presidente della Regione non abbiano ritenuto opportuno informare
tempestivamente l'Assemblea regionale per indicare quali e quante
risorse finanziarie intendono stanziare per consentire agli Enti di
redigere e chiudere in pareggio il bilancio pluriennale 2018/2010,
dal momento che senza questi documenti contabili i Liberi consorzi
non solo non potranno utilizzare i fondi nazionali per investimenti
per la viabilità e quelli regionali per l'edilizia
scolastica,compresi 30 milioni di euro stanziati dalla Regione per
investimenti, ma cosa ancor più grave rischiano il dissesto".
"Occorre chiarezza - concludono - vogliamo sapere quale è
l'importo esatto, quantificato da ciascuna Provincia e proposto
dall'Anci al Governo regionale e ai dipartimenti competenti in
vista delle variazioni di Bilancio, per scongiurare il fallimento
degli enti".
"La
normativa nazionale prevede un prelievo di 200 milioni annui sulle
Province. Noi su questo abbiamo impugnato il bilancio dello Stato.
Stiamo lavorando su questo problema, è allo studio una soluzione per
evitare il default". Così
l'assessore regionale all'Economia Gaetano Armao. La
scadenza è quella del 31 ottobre. Senza una soluzione entro quella
data scatterà il dissesto.
agrigentoweb.it
viabilita interna, aggiudicato importante appalto per la manutenzione straordinaria di alcune strade del comparto centro-nord
Passo in avanti verso il miglioramento delle condizioni della viabilità interna, in particolare di alcune strade della zona montana e altocollinare. Con determinazione del Direttore del Settore Infrastrutture Stradali è stato infatti approvato il verbale di aggiudicazione dell'appalto relativo ai "Lavori di manutenzione straordinaria della rete viaria secondaria per una maggiore accessibilità alle aree interne e sua messa in sicurezza - comparto di Cammarata, S. Stefano Quisquina, Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana, Cattolica Eraclea". Si tratta di un progetto elaborato dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali, finanziato dal cosiddetto Patto per il Sud approvato nel 2016 dalla Giunta Regionale e connesso al programma finanziato dal Dipartimento Regionale Infrastrutture, Mobilità e Trasporti (Servizio 9° Infrastrutture Viarie Sicurezza Stradale) con D.D.G. n° 3350 del 20/12/2017.L'appalto è stato aggiudicato all'ATI RTI BDF Appalti srl (capogruppo) di Agrigento, che ha offerto il ribasso del 21,22% sull'importo a base d'asta di 2.910.000 per un importo netto di 2.292.498,00 euro, ai quali vanno aggiunti 90.000,00 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso (importo contrattuale complessivo 2.382.498,00 euro più Iva). Il complesso iter di esame delle offerte è stato gestito dall'U.RE.GA.- sezione territoriale di Agrigento.Dopo la firma del contratto d'appalto e la consegna dei lavori sarà dunque possibile intervenire su vie di collegamento molto importanti per lavoratori, studenti e titolari di aziende costretti quotidianamente a spostarsi su tracciati resi spesso insidiosi da anni di insufficiente manutenzione dovuta a mancati trasferimenti da parte di Stato e Regione alle ex Province, causa di un degrado progressivo delle condizioni generali della viabilità interna, con frequenti frane, dissesti e deterioramento del manto stradale. Una risposta concreta alle frequenti istanze di cittadini ed amministratori del territorio, con risvolti positivi anche in termini di occupazione.Le principali strade del comparto centro-nord interessate dai lavori di manutenzione straordinaria sono le S.P. n. 24, 25, 26, 29, 58 e 19, le ex consortili SPC n. 32, 34, 35, 39 e altre ancora della viabilità secondaria interna.