Giornale di sicilia
Smaltimento dei reflui fognari
Girgenti Acque multata due volte
Le presunte violazioni registrate
dalla polizia provinciale
Una multa da 6 mila euro «per avere
effettuato lo scarico di reflui fognari dell'impianto di
depurazione del Comune di Realmonte, con autorizzazione scaduta». E
una da 1.500 euro perché «nel depuratore comunale in località
Torre a Ribera veniva constata l'assenza di misuratori di portata
reflui - in entrata e in uscita all'impianto - nonché dei
relativi autocampionatori». Ad ingiungere il pagamento delle somme
alla Girgenti Acque - che ha sede nella zona industriale di
Agrigento - è stato, negli ultimi giorni, il settore Ambiente e
Territorio, Infrastrutture stradali e Protezione civile del Libero
consorzio comunale. Lo scorso febbraio, la polizia provinciale ha
trasmesso al settore Territorio e Ambiente il verbale fatto il 23
giugno del 2014 (il sopralluogo era del 12 giugno dello stesso anno):
quello con il quale sarebbe stato contestato alla Girgenti Acque la
violazione «d'avere effettuato lo scarico di reflui fognari
dell'impianto di depurazione del Comune di Realmonte, con
autorizzazione regionale scaduta. Nel settembre del 2014, l'allora
consigliere delegato della Girgenti Acque fece arrivare alla
Provincia regionale uno scritto difensivo con il quale argomentava
«che al momento della consegna dell'impianto di depurazione,
avvenuto il 15 luglio del 2008, alla Girgenti Acque l'autorizzazione
allo scarico dei reflui risultava scaduta e chiedeva la non
applicazione della sanzione amministrativa». «Ritenute - scrivono
dal settore Ambiente e Territorio del Libero consorzio comunale
-irrilevanti e prive di fondamento giuridico le argomentazioni
addotte nello scritto difensivo e nell'audizione del 22 marzo
scorso». L'ex Provincia regionale ha citato un decreto legislativo
del 2006, la cui violazione prevede sanzioni da 6 mila a 60 mila
euro. «Ritenuto fondata la contestazione formulata dalla polizia
provinciale - a g g i u n go n o nell'ordinanza - si emette
ordinanza-ingiunzione per 6 mila euro». Per le presunte carenze al
depuratore comunale di Ribera intervenne invece - il sopralluogo
venne effettuato il 3 febbraio del 2014 - il distaccamento
Forestale. Pare che, per questo caso, all'ex Provincia regionale
non siano arrivati scritti difensivi, né richieste di audizioni. Il
Libero consorzio ha applicato la sanzione amministrativa di 1.500
euro. Per entrambi i casi, c'è l'ingiunzione a dover pagare
entro 30 giorni dalla data di notifica del provvedimento. «In caso
di mancato pagamento entro il termine indicato, l'amminist razione
- è stato scritto in entrambi gli atti, firmati negli scorsi
giorni, -p ro ce - derà ad esecuzione forzata». (*CR*)
« L'acqua e la storia» Luoghi da
riscoprire, un percorso del Fai nella città antica
Si chiamerà «L'acqua e la storia»
il percorso organizzato da Fai, Fondo Ambiente Italiano, che si terrà
questo weekend ad Agrigento per le cosiddette «Giornate Fai d'Aut
unno». Un percorso che si diramerà per tanti bei luoghi della città
e che poterà molti visitatori a scoprire o riscoprire luoghi poco
conosciuti. Questo itinerario che, quindi, mira a far scoprire i
luoghi insoliti rispetto alle zone turistiche più conosciuti. Il
percorso agrigentino prevede la visita del complesso monumentale dei
Padri Liguorini, con all'interno la Casa-museo accoglie la
Pinacoteca e gli Arredi Sacri della Congregazione dei Padri
Redentoristi, Missionari giunti in Agrigento nel 1761, per volontà
del vescovo Andrea Lucchesi Palli, creatore della biblioteca
Lucchesiana. L'edificio è uno dei più alti della città e
conserva un atrio molto interessante. Da scoprire anche, grazie
all'opportunità donata dal Fai, Fondo ambiente Italiano, che
prevede la visita di luoghi altrimenti chiusi, è il Castello
medievale - Serbatoio comunale: trasformato in carcere dal 1556 al
1865, i resti sono attualmente utilizzati come Serbatoio comunale
detto «Itria». In epoca araba, nella parte più alta della collina
fu costruita una roccaforte seguendo l'o rog r a f i a Fa parte
dell'i t i n e ra r i o anche il palazzo dell'orologio di via
Atenea del terreno in modo da formare un sistema di controllo
marittimo e territoriale. Alla fine dell'800, per garantire
l'approvvigionamento idrico alla città fu costruito un acquedotto
per portare l'acqua dalla sorgente di Racalmari fino alla cisterna
interna al cortile del carce re . Parte del percorso anche il palazzo
dell'orologio, oggi sede della Camera di commercio, un tempo anche
sede del Comune. L'edificio possiede una facciata neogotica dove
esisteva una campana che serviva per dare l'ora ai cittadini,
sostituita poi con un moderno sistema. Dell'edificio comunale
restano due belle sale con lo stemma dei Telamoni e affreschi
ottocenteschi e sulla facciata laterale una preziosa lapide del 1745
che ricorda il restauro e l'a m p l i amento della casa comunale.
Nei due giorni dedicati all'arte organizzati dal Fai sarà
possibile visitare con la guida anche la La Chiesa di S. Lorenzo,
conosciuta anche come chiesa del Purgatorio, edificata nella seconda
metà del 700 probabilmente su una piccola chiesa preesistente. L'i
nterno è ad unica navata, con quattro cappelle laterali e ha al
proprio interno una tela raffigurante le Anime Purganti. A causa
delle continue infiltrazioni d'acqua fu abbassato il livello della
piazza e fu così trovato un ipogeo greco che ancora trasportava
acqua verso la valle, oggi visitabile in parte. Ultimo tassello del
percorso è rappresentato dalla Scala monumentale Palazzo Xerri, il
palazzo settecentesco di via Neve, chiamata così perché, con molta
probabilità, in tale via sorgevano botteghe destinate al commercio
della neve e del ghiaccio che veniva trasportato da Cammarata e poi
conservato in cavità sotterranee che probabilmente erano parte
dell'ipogeo «del Purgatorio». ( *A DS* )
agrigentonotizie.it
"Depuratori
carenti o non autorizzati", due maxi multe a Girgenti Acque
Una
multa da 6 mila euro "per avere effettuato lo scarico di reflui
fognari dell'impianto di depurazione del Comune di Realmonte, con
autorizzazione scaduta". E una da 1.500 euro perché "nel
depuratore comunale in località Torre a Ribera veniva constata
l'assenza di misuratori di portata reflui - in entrata e in
uscita all'impianto - nonché dei relativi autocampionatori".
Ad ingiungere il pagamento delle somme alla Girgenti Acque - che ha
sede nella zona industriale di Agrigento - è stato, negli ultimi
giorni, il settore Ambiente e Territorio, Infrastrutture stradali e
Protezione civile del Libero consorzio comunale.
In
entrambi i casi, si tratta di verbali vecchi. Lo scorso febbraio, la
polizia provinciale ha trasmesso al settore Territorio e Ambiente il
verbale fatto il 23 giugno del 2014 (il sopralluogo era del 12 giugno
dello stesso anno): quello con il quale sarebbe stato contestato alla
Girgenti Acque la violazione "d'avere effettuato lo scarico di
reflui fognari dell'impianto di depurazione del Comune di
Realmonte, con autorizzazione regionale scaduta".
L'ex
Provincia regionale ha citato un decreto legislativo del 2006, la cui
violazione prevede sanzioni da 6 mila a 60 mila euro. "Ritenuto
fondata la contestazione formulata dalla polizia provinciale -
aggiungono nell'ordinanza - si emette ordinanza-ingiunzione per 6
mila euro". Per le presunte carenze al depuratore comunale di
Ribera intervenne invece - il sopralluogo venne effettuato il 3
febbraio del 2014 - il distaccamento Forestale. Pare che, per
questo caso, all'ex Provincia regionale non siano arrivati scritti
difensivi, né richieste di audizioni. Il Libero consorzio ha
applicato la sanzione amministrativa di 1.500 euro. Per entrambi i
casi, c'è l'ingiunzione a dover pagare entro 30 giorni
dalla data di notifica del provvedimento. "In caso di mancato
pagamento entro il termine indicato, l'amministrazione - è stato
scritto in entrambi gli atti, firmati negli scorsi giorni, -
procederà ad esecuzione forzata".
Livesicilia.it
Inchieste
e processi in Sicilia
"Così si comprano i voti"
Inchieste,
processi e la certezza, difficile
però da sostenere in giudizio, che in Sicilia c'è chi compra i voti
perché qualcun altro li mette in vendita. Oggi si racconta
dell'arresto di Raffaele Nicotra, ex deputato regionale ed ex sindaco
di Aci Catena, ma sono tanti i precedenti. Le cronache giudiziarie
sono zeppe di inchieste per corruzione elettorale e voto di scambio,
semplice o politico-mafioso.
Il
deputato regionale Edy
Tamajo è
attualmente indagato per associazione a delinquere finalizzata alla
corruzione elettorale. Intercettando
galoppini ed elettori le microspie hanno captato frasi dal contenuto
inequivocabile: "Può passare una settimana e poi gli danno i 25
euro"; "Basta che non si sparge la voce perché sono cose sempre
comprate, hai capito"; "Loro già sono quattro"; "E sono già
cento euro". Da parte sua Tamajo, il più votato a Palermo alle
ultime elezioni regionali, si è sempre detto sereno per la
correttezza del suo operato. Non conosce i nomi dei galoppini che
avrebbero fatto votare per lui promettendo 25 euro in cambio di ogni
singola preferenza. Di
certo, però, stando alle intercettazioni qualcuno, anche se non
dovesse emergere il ruolo dell'onorevole,
se ne andava in giro dal rione Brancaccio a Ballarò a comprare
voti.
Per
un'indagine in fase di proroga, ce n'è un'altra archiviata. E cioè
quella su Fabrizio
Ferrandelli,
oggi consigliere comunale a Palermo. Non sono stati trovati i
riscontri necessari all'ipotesi di voto di scambio politico-mafioso
nato dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia del rione
Borgo Vecchio.
Per
voto di scambio nel corso delle Regionali del 2017 è finito sotto
accusa il deputato siracusano Giuseppe
Gennuso.
Il reato contestato in sede di misura cautelare era aggravato dal
metodo mafioso, venuto meno davanti al Riesame che lo ha scarcerato.
"Non ho mai pensato che il consenso si acquista - ha detto Gennuso
al suo rientro all'Ars -. Le preferenze in questi 20 anni di attività
politica mi sono sempre arrivate per il lavoro parlamentare che ho
svolto".
È
in dirittura di arrivo il processo che coinvolge altri politici
palermitani. Per
gli ex deputati regionali Nino
Dina e Franco
Mineo,
a luglio scorso, sono stati chiesti due anni nel processo Agorà, che
coinvolge 22 persone e cerca di far luce su un presunto giro di voti
comprati. Sotto processo anche Giuseppe
Bevilacqua,
personaggio centrale dell'indagine che fallì per una manciata di
voti l'elezione al consiglio comunale di Palermo ma che, secondo
l'accusa, avrebbe cercato di far fruttare il 'tesoretto' nella
successiva campagna elettorale per le regionali.
Pochi
giorni fa la Procura distrettuale di Catania ha emesso un decreto di
citazione a giudizio, su indagini della Dia, per corruzione
elettorale sulle scorse regionali in Sicilia. Tra i destinatari del
provvedimento l'ex consigliere comunale di Forza Italia di
Catania, Riccardo
Pellegrino.
Anche in questa indagine si ipotizza una compravendita di voti con
"tariffe" di 50 euro a preferenza. A
marzo dell'anno scorso in appello fu condannato a due anni l'ex
presidente della Regione Raffaele
Lombardo,
"colpevole per voto di scambio con l'aggravante di avere
favorito Cosa nostra, esclusa la violenza", con "pena
sospesa". In quella stessa sentenza Lombardo fu assolto dalla
più grave accusa di concorso esterno in mafia. Ma la Cassazione a
luglio ha annullato con rinvio la sentenza.
Una
lunga vicenda processuale interessò l'ex deputato
regionale Antonello
Antinoro,
per il quale alla fine arrivò l'assoluzione dall'accusa di voto di
scambio politico-mafioso e venne dichiarato prescritto il reato di
corruzione elettorale. I fatti risalivano al 2008 e anche lì si
ipotizzarono "prezzi" di 50 euro a voto. Il politico affermò
però che le somme esborsate erano il corrispettivo per l'affissione
di manifesti.
Lo
scorso aprile è stata messa una sentenza di condanna che va in
controtendenza con quanto finora acclarato con sentenze definitive.
In primo grado sono stati inflitti a tre anni al medico Domenico
Galati.
L'indagine era stata avocata dalla Procura generale. Per Galati,
indagato nella stessa inchiesta sfociata nel processo ad Antinoro, i
pm chiesero l'archiviazione per l'accusa di associazione mafiosa. La
Procura generale, non condividendo la scelta, ha avocato il
procedimento contestando all'imputato il reato di voto di scambio
politico-mafioso. Galati
è accusato di aver fatto da tramite tra Antinoro ed esponenti della
famiglia mafiosa di Pallavicino e Resuttana.
LA SICILIA
LIBERO CONSORZIO DI AGRIGENTO
Depuratori non regolari, multati
Giuffrida e Campione.
Impianti di depurazione senza
autorizzazioni allo scarico o mancanti di alcuni strumenti di
controllo, la ex Provincia regionale di Agrigento ha multato per un
totale di 7500 euro l'ex responsabile del settore depurazione
Giuffrida e il presidente di Girgenti Acque Marco Campione. L'atto,
firmato dal settore Ambiente del Libero consorzio, è l'ennesimo di
questo tipo e deriva, così come molti altri, dall'attività di
accertamento sugli impianti condotta intorno al 2014 dalla Polizia
provinciale e dal Corpo Forestale, i quali avevano effettuato
numerosi sopralluoghi nei pressi dei depuratori per verificarne la
piena funzionalità.
La prima contestazione, quella di
maggior impegno economico, riguarda l'impianto di Realmonte, che,
sostiene il Libero Consorzio, continuava a scaricare reflui anche
senza la dovute autorizzazioni. La difesa del gestore privato è
stata generica: quando abbiamo preso in carico l'impianto già
l'autorizzazione(risalente a metà degli anni 90) era scaduta.
Minore per importo la multa che
riguarda invece le irregolarità riscontrate al depuratore di
contrada
Torre, a Ribera. Qui il Corpo Forestale
dello Stato ha rilevato l'assenza dei misuratori di portata, sia in
ingresso che in uscita. e dei cosiddetti autocampionatori, tutti
strumenti essenziali rispetto all'autorizzazione allo, scarico
stessa.
Mille e cinquecento euro alla fine la
multa da pagare al Libero consorzio.
Non si tratta, ad ogni modo, di
provvedimenti "orfani". Anzi, a dire la verità negli
ultimi mesi sono stati numerosi i solleciti di pagamento di questo
tipo. (G.S.)
PORTO EMPEDOCLE. Nella sua
abitazione rinvenuti 44,30 grammi di hashish
GIOVANE PUSHER "PIZZICATO"
DINANZI A ISTITUTO SCOLASTICO
PORTO EMPEDOCLE. I poliziotti hanno
"pizzicato" il giovane pusher mentre stava smerciando droga
nelle vicinanze di un Istituto scolastico. La successiva
perquisizione domiciliare ha permesso di recuperare altro
stupefacente, e i materiali utilizzati per confezionare le dosi.
Trovati anche due spinelli. L'operazione è stata portata a termine
dagli agenti del Commissariato "Frontiera" di Porto
Empedocle, e dai loro colleghi della Squadra Mobile di Agrigento, con
il prezioso ausilio dell'Unità cinofile della Guardia di Finanza,
impegnati in servizi antidroga, e attività di vigilanza e
prevenzione negli istituti scolastici di Agrigento e provincia;
disposti dal questore di Agrigento, Maurizio Auriemma. L'attività
della polizia di Stato, è stata attuata all'Istituto scolastico
"Nicolò Gallo" di Porto Empedocle. Durante i controlli il
cane antidroga "Eschilo" ha rinvenuto due "spinelli",
quasi sicuramente gettati a terra da uno o più ignoti ragazzi, alla
vista degli uomini in divisa e dei cani. Ogni ambiente della
struttura è stato controllato dagli uomini in divisa, e fiutato
dall'animale. Ispezionati scrupolosamente aule, bagni, corridoi ed
anche zaini e motorini, ma all'interno della scuola non ha trovato
tracce di droga. All'esterno bloccato giovane empedoclino sorpreso a
spacciare. Poco più tardi, nel corso della perquisizione domiciliare
a casa del ragazzo, sempre, con l'ausilio di "Eschilo",
sono stati rinvenuti 44,30 grammi di sostanza stupefacente del tipo
hashis, strumenti atti al taglio, ed al confezionamento dello
stupefacente. A suo carico è scattata la denuncia in stato di
libertà, alla Procura della pubblica di Agrigento, per il reato di
detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Anche a Porto
Empedocle, ad intervento in corso alcuni genitori dei ragazzi,
insieme al personale docente e ai vertici della scuola, hanno
espresso soddisfazione e gratitudine, per l'attività messa in atto
dalla polizia. Gli interventi delle forze dell'ordine e delle unità
cinofile hanno lo scopo di contrastare lo spaccio e il consumo di
droghe fra i giovani e gli adolescenti, e si concentra soprattutto
nei luoghi di aggregazione e davanti e all'interno degli istituti
scolastici.