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rassegna stampa del 12 ottobre 2018

Livesicilia
liberi consorzi. si vota a febbraio 2019
L'annuncio arriva direttamente al termine della seduta della Commissione Affari istituzionali all'Ars con l'Assessore per gli Enti locali Bernardette Grasso: le elezioni per le ex province si svolgeranno a febbraio. Non "entro la fine dell'anno", dunque, come aveva affermato soltanto qualche giorno fa il presidente della Regione. Nello Musumeci dalla provincia di Ragusa, ribadendo il suo disappunto per il sistema elettorale previsto dalla legge nazionale "Delrio". Faremo votare nelle Province, ma purtroppo non se ne accorgerà nessuno: voteranno soltanto gli eletti, il popolo resterà a casa. Alla faccia della democrazia", aveva detto il governatore.
I tempi sono stretti e complice anche un intervento del Movimento 5 stelle, la data si sposta alla prima parte dell'anno prossimo, "tra il 1 e il 28 febbraio". "
I componenti della commissione parlamentare, guidata da Stefano Pellegrino, hanno lavorato a una proposta del governo, presentata dall'assessore Grasso, per "calmierare" il peso dei voti dei consiglieri eletti nei grandi comuni: l'ipotesi è di affiancare al voto ponderato previsto dalla Delrio un ulteriore correttivo, ovvero quello di stabilire una soglia del 45% oltre la quale il voto dei comuni più grandi (per numero di abitanti) non può influire.
"Una proposta che abbiamo apprezzato - dice Vincenzo Figuccia deputato dell'Udc all'Ars e leader del movimento Cambiamo la Sicilia - perché permetterebbe di riparare i nascenti consigli provinciali dal rischio di essere composti soltanto da consiglieri che piacciano agli eletti delle grandi città. È giusto valorizzare le aree interne della Regione, i piccoli e i medi comuni".

inchiesta Montante
"Mai preso soldi da Montante 
Rifiuti? Io commissario dimezzato"
 "L'ex senatore Lumia avrebbe dichiarato che il sistema Montante avrebbe appoggiato tutti e tre i presidenti della Regione poi eletti. Io e il mio movimento politico abbiamo dichiarato tutte le risorse ricevute e si tratta di atti pubblici e in quegli atti non figura nessun finanziamento da parte del dottor Montante". Il presidente della Regione Nello Musumeci sta per concludere il proprio intervento a Sala d'Ercole sui rifiuti, quando dedica un'ultima parentesi alle indiscrezioni sull'audizione dell'ex senatore Pd all'Antimafia che indaga sul 'sistema Montante'.
Lumia, secondo indiscrezioni, avrebbe parlato di un sostegno dell'ex numero uno di Confindustria agli ultimi tre presidenti che hanno ricoperto la poltrona più importante di Palazzo d'Orleans. "E d'altronde - ha proseguito Musumeci - il presidente di Confindustria Albanese afferma che la sua associazione nella ultima campagna elettorale non ha finanziato nessun candidato. Chiederò al presidente della commissione Antimafia  domani di potere ricevere copia del verbale dell'audizione nella parte che riguarda le indiscrezioni giornalistiche. Infatti, intendo valutare ogni mia possibile tutela. Quanto a spazzatura - ha chiuso - con la prima e la seconda parte, ho completato".
Il presidente della Regione era in Aula all'Ars per riferire sulla questione rifiuti. E, in seconda battuta, sulla vicenda Riscossione Sicilia.  "Dopo alcuni mesi - ha esordito Musumeci - siamo nelle condizioni di poter trarre un primo provvisorio bilancio".Musumeci però inizia la sua riflessione con un profilo storico delle vicende storiche che hanno interessato i rifiuti in Sicilia. "Da qualche anno - ha ricordato Musumeci -  la magistratura si occupa delle vicende sulla gestione dei rifiuti in Sicilia e delle responsabilità che potrebbero ricadere nelle passate gestioni della Regione. Una situazione che è sfuggita per distrazione o determinata volontà ai governi passati"
"La causa dell'emergenza - ha poi detto il presidente della Regione - è la scarsa raccolta differenziata e la gestione da parte degli attuali 15 Ato, prima 27, che hanno prodotto 1 miliardo e 850 milioni di debiti e 4500 assunzioni molte delle quali senza una selezione pubblica. Il mio governo ha trovato una situazione emergenziale caratterizzata da una serie di ordinanze che consentivano il ricorso alle discariche e siamo stati costretti a richiedere la dichiarazione dello stato d'emergenza"
Ma il presidente contesta il provvedimento di nomina facendo dei paragoni con l'ordinanza con cui nel 2010 il presidente del Consiglio nominava Raffaele Lombardo commissario straordinario per la situazione dei rifiuti. "Continuo a sentirmi - ha spiegato Musumeci - un commissario straordinario dimezzato perchè non sono stati riconosciuti poteri derogatori rispetto alla situazione di emergenza. Nel 2010 l'ordinanza della stessa natura conferiva al Presidente della Regione una serie di poteri emergenti. Ad esempio entro 60 giorni poteva imporre un piano dei rifiuti che doveva essere approvato con decreto del ministro dell'Ambiente e solo dopo sottoposto alla valutazione ambientale strategica sarebbe stata successiva. Questo Governo - ha proseguito il presidente della Regione -  invece ha avuto il compito di fare fronte all'emergenza con i poteri ordinari. Quando mi sono insediato al dipartimento dei rifiuti erano rimasti senza dirigenze quattro servizi: era stata messa in capo una spoliazione di quel dipartimento che doveva lavorare più di altri. Malgrado l'esiguità delle forze amministrative, oggi è stata aperta la pratica per l'approvazione della Vas ma è naturale che non può essere approvato il piano di gestione dei rifiuti senza l'approvazione della legge siciliana. Il commissario straordinario - ha concluso il presidente della Regione -  inoltre nel 2010 aveva una altro potere per l'approvazione dei progetti da parte del commissario anche per la valutazione di impatto ambientale. Mi chiedo, malgrado tutti questi poteri,  cosa è stato fatto dal 2010, dato che stiamo partendo solo adesso a programmare il sistema integrato".
Musumeci parla dello stato dei progetti sugli interventi per i quali è stato nominato commissario straordinario e rivendica alcuni risultati specie sulla differenziata. "I sindaci  e i cittadini - ha detto il presidente - hanno preso consapevolezza di questa battaglia di civiltà e voglio ringraziarli per l'impegno. Il risultato medio si assesta al 30 per centro e quando ci siamo insediati la raccolta differenziata si assestava al 20 per cento. Se si escludessero - continua Musumeci -  le città metropolitane si arriverebbe al 40 per cento. Il freno è generato dalle città metropolitane: Palermo fa il 15 per centro di raccolta differenziata, lo stesso Messina mentre Catania fa il 7 per cento di differenziata. Siracusa che però sembrava più indietro ha superato il 22 per cento".
Poi Musumeci parla del piano dei rifiuti e delle discariche. "Stiamo elaborando - ha detto - il piano dei rifiuti ordinario e non quello straordinario proprio come vuole la Commissione europea che per questo non ci eroga le risorse. Prima avremo il piano dei rifiuti e prima potremo dotarci dei nuovi impianti anche di quelli già esistenti. A Ragusa abbiamo visitato un impianto - Musumeci alza la voce - pubblico, ma rimasto chiuso. Grazie a questo impianto riattivato la provincia iblea sarà autonoma. Ho scoperto - ha poi concluso Musumeci - che in Sicilia ci sono 511 discariche e invece non esiste un piano regionale delle discariche e non sappiamo quali possono essere pericolose per la salute e per le falde acquifere. Sappiamo solo che 15 sono pericolose e per questo abbiamo costituito un ufficio straordinario per le bonifiche".
Infine, il governatore ha parlato della gestione di Riscossione Sicilia. Il presidente ha tracciato anche in questo caso tutti i passaggi che hanno portato alla situazione attuale: allo stallo sulle nomine e a quello sul processo di cessione della partecipata regionale all'Agenzia delle Entrate e riscossione. Il titolare di Palazzo d'Orleans ha raccontato i tentativi del governo regionale di avere un'interlocuzione con Roma ma l'avvicendamento dei vertici istituzionali statali ha bloccato qualsiasi atto. Quanto alle nomine Musumeci annuncia: "Riproporremo le nomine già bocciate dalla commissione Affari istituzionali". Dopo il dibattito il presidente della Regione ha risposto a chi lo ha accusa di fare confusione sul futuro della partecipata e ha lanciato un messaggio ai lavoratori di Riscossione Sicilia. "La legge - ha detto - prevede che il passaggio avvenga dopo la stipula della convenzione con il governo centrale. Fino a quel momento non ci sono rischi per il personale".

Giornale di sicilia
Amico lascia la giunta, gli subentra Muglia

Prima - era l'inizio di aprile dello scorso anno - si era dimesso l'assessore alla Polizia municipale e Viabilità Francesco Micciché e al suo posto era stata designata Gabriella Battaglia. Poi - era la fine dello scorso gennaio - aveva lasciato, praticamente in coincidenza con l'avvio della raccolta differenziata su tutto il territorio comunaL'ex assessore nominato direttore dell'aeropor to di Lampedusa le, l'assessore all'Ambiente Mimmo Fontana e il sindaco Lillo Firetto ha nominato Nello Hamel. Ieri, un nuovo avvicendamento nell'esecutivo di palazzo dei Giganti. Giovanni Amico ha rassegnato le dimissioni da assessore al Bilancio e allo Sport per i crescenti impegni professionali che non gli consentono di dedicare la giusta quantità di tempo all'attività amministrativa. L'ormai ex assessore Giovanni Amico è stato nominato di recente direttore generale dell'aeroporto di Lampedusa e quindi non ha più il tempo materiale per potersi dedicare al Municipio di Agrigento che continua a navigare - finanziariamente parlando - in brutte acque. Al «suo» posto, subentra - il sindaco Lillo Firetto lo ha già designato - Massimo Muglia, docente di Economia pubblica e Relazioni internazionali, già amministratore della Provincia regionale e del Comune di Agrigento. Muglia era stato infatti assessore dell'ex sindaco Marco Z a m but o. «A Giovanni la gratitudine più vera - ha dichiarato, ieri, il sindaco Lillo Firetto - per il lavoro di squadra che ha offerto con competenza, rigore e lealtà». E Giovanni Amico ha voluto ringraziare il sindaco, gli altri assessori e lo staff per la fiducia riconosciuta attraverso l'attribuzione di delicate e centrali deleghe assessoriali. Amico ha voluto, nella giornata di ieri, evidenziare «il momento di crescita e di miglioramento personale che ha accompagnato questa esperienza, alla quale non farà mancare il proprio apporto esterno». Esattamente come avevano fatto già prima di lui, Francesco Micciché e Mimmo Fontana, anche Amico ieri ha garantito che «non farà mancare il proprio apporto esterno all'amministrazione Firetto». ( *C R* )

Consorzio universitario Busetta annuncia l'addio: «Dimissioni entro novembre»
Il presidente del Consorzio universitario Agrigentino, Pietro Busetta ha annunciato le sue dimissioni che saranno formalizzate entro il mese di novembre. E lo ha fatto al termine di una riunione che si è svolta, presso l'assessorato alla Formazione, insieme agli altri responsabili dei Consorzi Universitari Siciliani alla presenza dell'assessore Roberto Lagalla. Si è continuato il lavoro della messa a punto della normativa sui Consorzi che prevede una governance con un presidente che sarà nominato dalla Regione, un Consigliere nominato dall'Università di riferimento, cioè quella che avrà il numero maggiore dei corsi ed un rappresentante eletto dai territori con una nomina che prevede una elezione «pesata» in base ai contributi dati. Così viene superato il decreto Baccei, che il Consorzio di Agrigento ha contribuito a bloccare. Per i consorzi, grazie al contributo essenziale di quello di Agrigento, presieduto dall'inizio dell'anno da Pietro Busetta, si avvia una nuova fase di rilancio. Al termine del vertice palermitano, il professore Busetta ha dato il suo addio annunciando le dimissioni entro novembre. «Riteniamo di avere svolto un lavoro importante - ha detto l'ormai ex presidente - organizzando con una serie di riunioni l'interlocuzione dei consorzi con l'assessorato, che il verità si è reso parte attiva nella riforma. Adesso bisognerà apportare le riforme statutarie all'assemblea dei soci e ritengo con questo passaggio che il mio contributo al consorzio possa considerarsi completato. Riconsegneremo un consorzio, che era un elefante abbattuto, con i conti in ordine, con tutti i bilanci approvati a cominciare da quello del 2015, con certezza di risorse ed un interesse da parte di tante Università ad istituire dei corsi ad Agrigento, a cominciare da Palermo che ha manifestato grande interesse a riattivare i corsi, per continuare con Catania, Enna ma anche alla Lumsa». Con l'anno Accademico 2019/2020, l'Università agrigentina, come si è detto più volte, riprenderà un percorso brillante. «Le polemiche di richiesta di una nuova governance - continua Busetta - sono assolutamente fuori luogo e sarebbe da irresponsabili dimettersi subito considerato che, se non vengono completate le tutte procedure previste dalla nuova normativa, non può diventare possibile». Il consorzio di Agrigento, è parte attiva in questo processo e l'attuale presidente consegnerà entro novembre le proprie dimissioni per consentire la nomina della nuova governance che si è contribuito ad attuare. Nel frattempo si è continuato a lavorare alacremente inaugurando il nuovo Corso di Mediazione Linguistica e Culturale voluto fortemente dall'ex presidente Gaetano Armao e dal professor Marcello Saija. Tra gli impegni presi va avanti il progetto Italia Tunisia ed il 26 ottobre ci sarà l'inaugurazione del corso di Management per Strutture Sanitarie Complesse. «Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la collaborazione del vice presidente Giovanni Di Maida, di tutto il Consiglio e di un personale attaccato profondamente al Consorzio. Rivendichiamo - conclude Busetta - un lavoro importante, peraltro riconosciuto da chi nel Consorzio lavora ed alle sorti del Consorzio lega anche il proprio equilibrio economico». ( * PA P I * )

Re g i o n e Rifiuti, Musumeci accusa Roma: «Lasciati soli n e l l'emergenz a»

PA L E R M O Dal governo nazionale dice di aver ricevuto armi spuntate e per questo si sente un commissario per l'emergen - za rifiuti «dimezzato». Al premier Conte ha scritto chiedendogli aiuto per spedire l'immondizia in altre regioni senza ricevere risposte. Gli ostacoli burocratici stanno rallentando le opere straordinarie ideate un anno fa per superare la crisi. E la raccolta differenziata aumenta, ma non abbastanza. Nello Musumeci prende la parola all'Ars e mette sul tappeto tutte le difficoltà incontrate nel ridisegnare il sistema di smaltimento nell'Isola. In poco meno di un'ora legge nove pagine fitte fitte, il presidente. E spiega cosa non ha funzionato. Ricorda che la soluzione invocata «da tutti i partiti» e imposta dal governo nazionale era la spedizione fuori dalla Sicilia dei rifiuti. «Ma - rivela Musumeci - nessuna regione ha risposto ai nostri appelli e quelle che hanno risposto lo hanno fatto per dichiarare la propria indisponibilità a ricevere la nostra immondizia». E allora, il 14 settembre, Musumeci ha scritto al premier Conte per chiedergli di «coinvolgere le altre regioni» e convincerle ad accogliere l'immon - dizia siciliana. Ma da Palazzo Chigi non è arrivata risposta e Musumeci non l'ha presa bene: «Il governo nazionale è intervenuto quando il sindaco di Roma ha chiesto di mandare rifiuti fuori dal Lazio, visto che Roma moriva, e continua a morire, sommersa dall'immondizia. Mi chiedo perché non dovrebbe essere impegnato anche in questa nostra emergenza». E anche riguardo ai poteri di commissario, arrivati a marzo, Musumeci ha qualcosa da sottolineare: «Non mi sono stati concessi poteri derogatori. Mi sento dimezzato». Musumeci dichiara di non aver avuto poteri tali da permettergli di scavalcare pastoie burocratiche e tempi morti e dice di avere margini solo per avviare sei nuovi impianti. E anche su quelli gli intoppi burocratici hanno impedito da marzo a oggi anche solo di bandire una gara d'a p p a l t o. Un esempio su tutti, il caso della settima vasca che doveva permettere alla discarica di Bellolampo, cuore del sistema della Sicilia occidentale, di aumentare la sua capienza. Musumeci rivela di aver chiesto per tempo alla Rap di predisporre il progetto esecutivo e di aver ricevuto come risposta «la richiesta di 35/40 mila euro per le indennità ai progettisti». Musumeci avrebbe voluto dare questi soldi ma «sia la Protezione civile nazionale che il presidente dell'Anac Cantone ci hanno detto che nell'ordinanza di emergenza non erano previste risorse». Da qui uno stop dell'iter superato solo recentemente «perchè sono cambiati i vertici della Rap e il nuovo presidente si è detto disponibile a redigere il progetto». Musumeci ricorda di aver chiesto che venga realizzato entro il 13 novembre «in modo che la gara d'appalto possa essere avviata entro la prima decade di dicembre», cioè quasi dieci mesi dopo la dichiarazione di emergenza. Ritardi analoghi si sono verificati per la terza vasca a Castellana, per il potenziamento dell'impianto di compostaggio di Vittoria, per la terza vasca della discarica di Trapani e per una nuova piattaforma sempre a Trapani. Tutte opere che andranno in gara d'appalto entro dicembre. Per l'im - pianto di compostaggio di Casteltermini si è perfino arrivati al paradosso: la Regione era pronta a realizzarlo in u n'area del consorzio Asi, dunque pubblica, salvo scoprire che quell'area, per un difetto di trascrizione, non risultava della Regione. Ci sono voluti quattro mesi per risolvere il p ro b l e m a . Nell'attesa Musumeci rivendica di aver suggerito al governo nazionale di bloccare il termovalorizzatore della valle del Mela («area compromessa da 50 anni di criminale distrazione») e di aver fermato la nuova discarica ad Agira perchè non c'erano condizioni di sicurezza. E se queste sono le difficoltà, la ricetta non cambia. La Regione punta sull'aumento della raccolta differenziata. Musumeci precisa che i dati lo confortano: su 390 Comuni solo 80 non raggiungono il 20% e se si guarda allo soglia considerata minina (30%) diventano 93 i sindaci in ritardo. Ma fino a pochi mesi fa erano 118: quindi il presidente vede una inversione di tendenza anche se «è mancata la responsabilizzazione di gran parte, non tutti, dei Comuni». Di più, l'assessora - to ai Rifiuti rivela che almeno 70 di questi 93 sindaci ha presentato un piano in cui prospettano la possibilità di raggiungere il target entro dicembre. E così i Comuni hanno evitato le sanzioni annunciate ad agosto. Resta il problema delle tre grandi città: «Da quando mi sono insediato la media di differenziata è cresciuta dal 20% al 30%. E si poteva fare molto di più se Palermo non fosse rimasta al 15%, Catania al 7,5% e Messina al 15%» ribadisce Musumeci ai deputati. E così, se nel medio periodo la soluzione resta la differenziata, nel breve sono le discariche la scialuppa a cui aggrapparsi. Senza tanto clamore la giunta ha autorizzato qualche giorno fa la discarica di Lentini della Sicula Trasporti ad ampliarsi fino a poter accogliere quasi altri due milioni di tonnellate di rifiuti. E a Bellolampo, in attesa della settima vasca, è in corso un ampliamento della sesta che permetterà di dare sfogo a 300 mila tonnellate.

agrigentonotizie
Parello nuovo direttore ad interim del museo Griffo e della biblioteca Pirandello

„Il direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi Giuseppe Parello è stato nominato ad interim a capo del polo museale che unisce il museo "Griffo", la casa natale di Pirandello e la biblioteca museo. 
Il provvedimento è stato firmato nei giorni scorsi dal dirigente generale del settore Beni Culturali della Regione Siciliana per dare continuità al funzionamento della struttura, rimasta senza guida dopo il trasferimento (volontario ma non senza polemiche) della direttrice Gioconda Lamagna.
Un atto che prende atto del possesso da parte di Parello dei dovuti requisiti contrattuali ma, anche, delle caratteristiche in termini di esperienza maturata.
Il quadro resterà probabilmente questo fino a dicembre, mese in cui, pare, potrebbero arrivare nuove nomine nel settore dei beni culturali. Anche dello stesso Parello, infatti, si era ventilata l'ipotesi di un trasferimento ad altro incarico (si disse Enna) ma tutto, appunto, è bloccato almeno per altri due mesi, sempre che il governo regionale non decida di anticipare i tempi specificatamente per Agrigento."

Scrivolibero.it
n Arrivo Una Ondata Di Maltempo: Allerta Meteo "Arancione" 

Prevista una nuova ondata di maltempo nell'agrigentino. Il dipartimento regionale della Protezione Civile ha infatti assegnato il bollino "arancione" all'allerta, diramando un avviso per il rischio meteo-idrogeologico.La perturbazione, in queste ore, sta interessando l'Italia centrale ed è previsto l'arrivo nel Sud e nelle Isole a partire dalle prime ore del mattino. Previste precipitazioni sparse con carattere di rovescio temporalesco e possibili forti raffiche di vento.Già da ieri il Gruppo di Protezione Civile del Libero Consorzio di Agrigento, tra i destinatari dell'avviso, ha giù attivato le procedure di intervento nel caso si manifestassero situazioni di criticità, in accordo con gli uffici di Protezione Civile dei singoli Comuni.  A causa dei possibili fenomeni di piena di fiumi e torrenti nonché dei valloni tributari, con rischi di esondazione che potrebbero interessare anche i tracciati di alcune strade della viabilità secondaria, il Libero Consorzio raccomanda, in caso di maltempo, di spostarsi in auto lungo le strade provinciali solo in caso di effettiva necessità, prestando la massima attenzione negli attraversamenti anche in considerazione delle condizioni dei tracciati di buona parte della rete viaria interna e del concreto rischio di riversamenti di fango e detriti sulle sedi stradali. Attenzione in particolare nei pressi di torrenti e valloni, ma anche in alcune aree (es. nella piana di Licata) ove frequenti sono gli allagamenti delle strade.
Tecnici e cantonieri del Settore Infrastrutture Stradali seguono con la massima attenzione l'evoluzione delle condizioni meteo per eventuali interventi finalizzati alla sicurezza degli automobilisti.Molti i Comuni dell'agrigentino che hanno già emesso ordinanze appellandosi ai cittadini di fare attenzione soprattutto nei pressi di torrenti e valloni e nelle zone dove sono frequenti allagamenti. Dal Comune di Agrigento, il sindaco Calogero Firetto ha emanato un'ordinanza, vigente dalle 18 di ieri alle 24 di oggi, con cui vieta le attività scolastiche all'esterno e sconsiglia il transito veicolare e pedonale in caso di piogge intense. ll sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, ha diramato un avviso di allerta meteo alla popolazione, facendo seguito al bollettino di questo pomeriggio del dipartimento della Protezione civile della Regione siciliana. "I cittadini - scrive il sindaco - sono invitati ad adottare ogni opportuna precauzione e protezione e a prestare la massima attenzione soprattutto nelle aree considerate a rischio".


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