/ Rassegna stampa » 2018 » Ottobre » 16 » rassegna stampa del 16 ottobre 2018
 

rassegna stampa del 12 ottobre 2018

Giornale di Sicilia

Strada provinciale 9
Ravanusa, ponte chiuso sul Salso e proteste
I proprietari terrieri devono scavalcare le barriere o fare un giro di 40 km

RAVANUSA
Cresce la protesta dei proprietari terrieri e di imprenditori agricoli impossibilitati a raggiungere i propri appezzamenti e le proprie imprese a causa di un ponte pericolante che è stato chiuso al traffico. Si tratta del ponte della strada provinciale 9 sul fiume Salso. Collega le province di Agrigento e Caltanissetta, anzi ne segna proprio il confine. La strada è utilizzata da moltissimi agricoltori di Ravanusa (produttori di uva, pesche, grano) per raggiungere i terreni oltre fiume in provincia di Caltanissetta. Ci sono poi alcuni cittadini che oltre il ponte hanno la seconda casa in campagna a circa 7 chilometri da Ravanusa. Oggi per raggiungere la propria casa, possono farlo esclusivamente a piedi, scavalcando le barriere e attraversando il ponte, oppure devono fare un giro di circa 40 chilometri. Lo stesso vale per le aziende agricole. Ma la competenza sul viadotto è per un tratto dell'ex Provincia di Agrigento e per un pezzo dell'ex Provincia di Caltanissetta, oggi Liberi consorzi comunali. Dopo l'intervento della Coldiretti, l'amministrazione comunale di Ravanusa, con il sindaco Carmelo D'Angelo, sollecitata da una delegazione di cittadini, si è rivolta ala Regione per trovare una soluzione al problema. «Abbiamo chiesto un intervento  sostitutivo all'Assessorato regionale alle Infrastrutture -dice il sindaco di Ravanusa -visto che le ex Province di Agrigento e Caltanissetta  non sono nelle condizioni di poter intervenire per mancanza di fondi». La chiusura al traffico del ponte sul Salso è stata disposta a seguito di una azione di monitoraggio portata avanti dal Libero consorzio comunale di Agrigento, sullo stato dei viadotti nelle strade di propria competenza (provinciali, ex consortili ed ex regionali). Si tratta di un processo, già avviato da qualche anno in sintonia con il dipartimento Regionale della Protezione civile. (* PAPI*)

Agrigentonotizie.it

Ponte sul fiume Salso interdetto, il sindaco alla Regione: "Serve un intervento sostitutivo"

L'amministrazione comunale di Ravanusa, con il sindaco Carmelo D'Angelo, sollecitata da una delegazione di cittadini, si è rivolta alla Regione per trovare una soluzione al problema. "Abbiamo chiesto un intervento sostitutivo all'assessorato regionale alle Infrastrutture - ha detto, al Giornale di Sicilia, il sindaco di Ravanusa - visto che le ex Province di Agrigento e Caltanissetta non sono nelle condizioni di poter intervenire per mancanza di fondi". La chiusura al traffico del ponte sul Salso - sulla provinciale numero 9 - è stata disposta a seguito di una azione di monitoraggio portata avanti dal Libero consorzio comunale di Agrigento, sullo stato dei viadotti nelle strade di propria competenza. Ponte sul fiume Salso interdetto, il sindaco alla Regione: "Serve un intervento sostitutivo"
„Cresce la protesta dei proprietari terrieri e di imprenditori agricoli impossibilitati a raggiungere i propri appezzamenti e le proprie imprese a causa di un ponte pericolante che è stato chiuso al traffico. Si tratta del ponte che collega le province di Agrigento e Caltanissetta, anzi ne segna proprio il confine. La strada è utilizzata da moltissimi agricoltori di Ravanusa (produttori di uva, pesche, grano) per raggiungere i terreni oltre fiume in provincia di Caltanissetta. Ci sono poi alcuni cittadini che oltre il ponte hanno la seconda casa in campagna a circa 7 chilometri da Ravanusa. Oggi per raggiungere la propria casa, possono farlo esclusivamente a piedi, scavalcando le barriere e attraversando il ponte, oppure devono fare un giro di circa 40 chilometri.

livesicilia.it
REGIONE Dissesto idrogeologico. In arrivo 44 milioni

In arrivo in Sicilia oltre 44 milioni di euro per la riduzione del rischio idrogeologico e contro l'erosione costiera. E' il frutto di un aggiornamento dell'Accordo di programma tra la Regione Siciliana e il ministero dell'Ambiente, ratificato dalla Giunta Musumeci. Si tratta - sottolinea il governatore - di interventi urgenti e prioritari per la salvaguardia della vita umana e per la sicurezza delle infrastrutture, del patrimonio ambientale e culturale. In alcuni casi sono nuove opere, in altri manutenzioni ordinarie e straordinarie". Le opere finanziate sono venti e ricadono nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo e Siracusa. I lavori più impegnativi dal punto di vista finanziario sono nell'Agrigentino: a Raffadali, con 8,9 milioni di euro per il Rione Barca; centro abitato di Sant'Angelo Muxaro per completare il consolidamento del costone roccioso (3,5 milioni). Interventi rilevanti a Frazzanò su monti Nebrodi, nel Messinese, con due progetti di cinque milioni di euro, per il centro abitato a monte di via della Libertà e Messina; sul litorale tirrenico - tra i torrenti Tono e Gallo - per la manutenzione delle barriere frangiflutti (3 milioni di euro). Nell'elenco delle opere anche il consolidamento e il miglioramento sismico della sede dell'Ufficio tecnico comunale a Palagonia, in provincia di Catania (2,4 milioni di euro); ad Agira nell'Ennese, nella periferia meridionale del centro abitato (1,3 milioni di euro) e sul versante ovest del quartiere Santa Maria (un milione di euro). E ancora in provincia di Palermo: a Petralia Soprana (consolidamento del versante sud-ovest del centro abitato: 1,5 milioni di euro) e a Baucina, dove si interverrà per la messa in sicurezza del cimitero comunale (398mila euro). A Marianopoli, nel Nisseno, destinati 945mila euro per lavori nella zona delle Case agricole, mentre 1,2 milioni di euro verranno utilizzati a Ferla, in provincia di Siracusa, nella contrada Macello a sud del centro abitato. Gli altri lavori finanziati sono nelle zone tirreniche e joniche del Messinese: Montalbano Elicona (2,4 milioni per la frazione Santa Maria), Raccuia (1,8 milioni, al centro abitato San Nicolò-Carrovetta nel rione Fossochiodo). Sempre sui Nebrodi, previsti 2,3 milioni per il centro abitato a valle della via degli Angeli a San Teodoro, due milioni di euro per la contrada Ramisi a Militello Rosmarino e 1,2 milioniche saranno utilizzati a Capri Leone nel centro abitato Torrente Paliace. E ancora a Castelmola (2 milioni) per completare il consolidamento del costone roccioso a valle di Cuculunazzo-Sottoposta; a Itala, dove con 1,5 milioni si provvederà alla regimentazione idraulica dell'area franata in località Casaleddu; a Fiumedinisi (1,9 milioni per contrada Fontana).

 LA SICILIA
PONTE CHIUSO PERCHÉ INSTABILE MONTA LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI

RAVANUSA. Segnalati gravissimi disagi alle numerose aziende agricole della zona. Il Comune sta facendo da tramite tra le ex Province di Agrigento e Caltanissetta. CARMELO VELLA RAVANUSA. Monta la protesta a Ravanusa di imprenditori agricoli, braccianti e operai impossibilitati a raggiungere alcuni appezzamenti a causa di un ponte pericolante che è stato chiuso al traffico veicolare. La competenza sul viadotto è per un tratto dell'ex Provincia di Agrigento e per l'altro dell'ex Provincia di Caltanissetta. Si tratta del ponte della strada provinciale 9 sul fiume Salso collega le province di Agrigento e Caltanissetta, anzi ne segna il confine. Il ponte non ha una importanza tale da essere considerata una importante strada di comunicazione. Tuttavia è utilizzato da moltissimi agricoltori di Ravanusa, produttori di uva, pesche, grano per raggiungere i loro terreni oltre fiume in provincia di Caltanissetta. Ci sono poi alcuni cittadini che oltre il ponte hanno la propria seconda casa in campagna a circa 7 chilometri da Ravanusa. Oggi quei luoghi si possono raggiungere solo a piedi, scavalcando le barriere e attraversando il ponte, oppure si deve fare un giro di circa 40 chilometri. L'amministrazione comunale di Ravanusa, con il sindaco Carmelo D'Angelo, sollecitata da una delegazione di cittadini, si sta interessando del problema, ma deve fare i conti con le pastoie burocratiche e rivolgersi contestualmente a due diversi enti territoriali. Entrambi commissariati e con notevoli difficoltà economiche legate alla mancanza di trasferimenti di fondi da parte della Regione e senza bilanci di previsione approvati. «Purtroppo - ha spiegato il vice sindaco di Ravanusa, Gaetano Carmina - ci ritroviamo a dover fare i conti con due enti che non comunicano tra di loro per cui il nostro intervento diventa davvero difficile e snervante. Del resto non possiamo lasciare da soli i nostri concittadini che si ritrovano con questo problema ma non avendone la competenza possiamo solo sollecitare chi di dovere. L'amministrazione D'Angelo ed i nostri tecnici - conclude il vice sindaco - si sta però occupando del problema e nonostante le difficoltà sta cercando di dare risposte a chi abita o lavora nelle zone interessate dal transito lungo il ponte sulla Provinciale 9». La chiusura al traffico del ponte sul Salso è stata disposta a seguito di una azione di monitoraggio portata avanti dal Libero consorzio Comunale di Agrigento, sullo stato dei viadotti nelle strade, di sua competenza. Si tratta di un processo già avviato da qualche anno in sintonia con il Dipartimento Regionale della Protezione Civile.

BUCO DI 883 MILIONI DA ROMA LO SPIRAGLIO PER UN "SALVA-SICILIA".
PALERMO. Dal governo nazionale massima apertura alla richiesta di Palazzo d'Orleans di ridefinire i rapporti finanziari Stato-Regione. Dopo il recente incontro col ministro delle Finanze, Giovanni Tria, al quale ha consegnato il documento con le proposte dell'amministrazione regionale, ieri l'assessore all'Economia, Gaetano Armao, ha incontrato prima il ministro per gli affari regionali, Erika Stefani, E poi il sottosegretario all'Economia, Massimo Garavaglia, con i quali ha concordato i punti della trattativa che, così com'è stato fissato dal Mef, comincerà mercoledì 24 ottobre. Male principali notizie concrete della giornata di ieri sono giunte dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha raggiunto l'accordo su alcuni punti della manovra in via di definizione a Palazzo Chigi. Il primo, di applicazione generai e lo riferisce lo stesso Armao che ha partecipato alla Conferenza, e riguarda i provvedimenti in materia fiscale: «Il governo - dice Armao - ha assicurato che qualunque riduzione di aliquota o interventi come la flat tax e la pace fiscale non dovranno avere effetti sul gettito a favore delle Regioni. Cioè, se lo Stato taglierà le tasse, alle Regioni dovranno arrivare sempre gli stessi soldi da Roma, quindi il minore gettito dai contribuenti dovrà essere compensato dalle casse dello Stato». La seconda notizia è relativa agli investimenti e al sociale: è stato infatti deciso che 800 milioni di euro della spesa corrente ogni anno saranno trasformarti in investimenti; in più, rimarranno fissi, nel 2019 e negli anni successivi, 1,4 miliardi di euro di trasferimenti alle Regioni a beneficio delle politiche sociali. Massimo Garavaglia ha spiegato: «Salta la clausola sui fondi sociali. Senza questo accordo, 1,4 miliardi di trasferimenti che vanno alle Regioni per politiche molto sensibili, come il fondo per la non autosufficienza e il fondo per le politiche sociali, sarebbero stati sostanzialmente azzerati: con questo accordo vivono quest'anno ed anche per gli anni futuri. Quindi si fa spesa sociale e si fa spesa d'investimento. Infatti, l'accordo ha anche un impatto strategico importante perché trasforma 800 milioni l'anno di spesa corrente in spesa di investimenti. Questo è un punto strategico a cui il governo tiene particolarmente, perchè sappiamo bene quanto abbiamo bisogno di fare spese di investimento. Meglio di così era impossibile». Ora bisognerà vedere se e in che termini questi impegni troveranno spazio nel testo definitivo della manovra. Tornando alla trattativa Stato-Sicilia, ne farà parte un nuovo tema segnalato ieri da Armao al sottosegretario Garavaglia: la possibilità di spalmare in 30 anni il riassorbimento dei residui passivi della Regione non accertati nel 2016. Si tratta di una somma pari a ben 883 milioni di euro che, essendo "sfuggita" quell'anno ai controlli, è stata rilevata nel giudizio di parifica della Corte dei conti e che, in base alla legge, adesso va riassorbita in appena tre anni. Una "legnata" per il governo che sta predisponendo la manovra ed è alle prese con la cronica carenza di risorse. Armao ha chiesto a Garavaglia, che ha dato la propria disponibilità, che il governo nazionale preveda una norma ad hoc per consentire alla Regione di spalmare il recupero di questa somma in 30 anni. Una deroga che consentirebbe nell'immediato di potere disporre di centinaia di milioni di euro per investimenti e sviluppo. Se ne riparlerà in modo più puntuale nel corso della trattativa al Mef coi ministeri degli Affari regionali e del Sud. Se si troverà un percorso legislativo celere, gli effetti positivi con liberazione di risorse potranno aversi già sul bilancio consuntivo del 2018 che vedrà la luce a breve, altrimenti - ed è l'ipotesi più realistica - occorrerà attendere il bilancio di previsione del 2019, che dovrebbe giungere al traguardo tra la fine dell'anno e la prossima primavera. Per il resto, la trattativa, fondamentalmente, si basa su quattro proposte della Regione. L'ultima in senso cronologico fra quelle indicate nel documento è diventata la prima, perchè è di grande attualità: il futuro di Riscossione Sicilia. Come è noto, una legge varata dall'Ars ne ha previsto la messa in liquidazione, ma su questa strada nessun passo è stato ancora compiuto e lo Stato non si è pronunciato. Nel frattempo si è andati avanti con Cda che non hanno avuto nè la forza nè gli strumenti per incidere su una situazione operativa a dir poco comatosa. Ora l'intento di Palazzo d'Orleans è quello di trovare una soluzione condivisa con Roma, perchè l'attività di riscossione è svolta almeno all'80% per ruoli emessi dal "sistema Sato". Quindi, che si tratti di fusione in Agenzia delle Entrate-Riscossione, o di altre forme come la delega, serve un accordo. Sul tavolo, infine, ci sono il riassetto dei rapporti finanziari inclusi gli oneri di finanza pubblica che gravano sulla Regione, la finanza di sviluppo, l'insularità e la continuità territoriale, la fiscalità locale con le difficoltà dei Comuni a incassare i tributi.





Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO