Tempostretto
"Vertice fallimentare a Palermo, default sempre più vicino per le ex Province"
A sostenerlo il responsabile Ex Province e il segretario generale Csa, Paladino e Badagliacca" dopo la riunione fra l'assessore Grasso, il direttore generale Rizza e i rappresentanti (segretari e ragionieri) di Liberi consorzi e Città metropolitane. "Il default di Città metropolitane e Liberi consorzi appare sempre più probabile". Parliamo di otto enti (Siracusa ha già dichiarato il dissesto). A sostenerlo il responsabile Ex Province e il segretario generale Csa, Santino Paladino e Giuseppe Badagliacca" dopo la fumata nera della riunione tenutasi questa mattina al dipartimento delle Autonomie locali fra l'assessore Bernadette Grasso, il direttore generale Margherita Rizza e i rappresentanti (segretari e ragionieri) di Liberi consorzi e Città metropolitane. "Pare infatti che il Governo - spiegano i due - non possa riuscire a garantire un'integrazione dei trasferimenti sufficiente a consentire la chiusura dei bilanci di previsione. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, dopo aver incentrato sul rilancio delle Province la sua campagna elettorale, nei mesi scorsi aveva garantito prima un intervento sul Governo nazionale e poi una manovra attraverso un mutuo, ma evidentemente non ha avuto la forza politico-amministrativa di portare a casa il risultato conclamando l'ennesimo fallimento della politica isolana che peraltro continua a non riuscire neanche a garantire agli enti una governance stabile. Entro novembre, ad un anno esatto dall'elezione di Musumeci che tante speranze aveva suscitato - concludono Paladino e Badagliacca - c'è la scadenza ultima con le variazioni di bilancio: all'appello mancano altri 150 mln di euro da reperire nelle pieghe dello strumento finanziario e non pensiamo sia impresa impossibile a meno che non si vogliano veramente abbandonare al loro destino strade, scuole, territori e migliaia di dipendenti".
Messinaoggi
Ex Province, game over dopo la riunione tra assessore Grasso e Città Metropolitane
Dopo la fumata nera della riunione tenutasi stamattina al Dipartimento Autonomie Locali fra l'Assessore Grasso, il Direttore Generale Margherita Rizza e i rappresentanti (Segretari e Ragionieri) di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, appare sempre più probabile il default degli otto enti (Siracusa ha già dichiarato il dissesto). Pare infatti che il Governo non possa riuscire a garantire un'integrazione dei trasferimenti sufficiente a consentire la chiusura dei bilanci di previsione. Il Governatore Musumeci, dopo aver incentrato sul rilancio delle Province la sua campagna elettorale, aveva nei mesi scorsi garantito prima un intervento sul Governo nazionale e poi una manovra attraverso un mutuo, ma evidentemente non ha avuto la forza politico-amministrativa di portare a casa il risultato conclamando l'ennesimo fallimento della politica isolana che peraltro continua a non riuscire neanche a garantire agli enti una governance stabile. Entro novembre, ad un anno esatto dall'elezione di Musumeci che tante speranze aveva suscitato, la scadenza ultima con le variazioni di bilancio: all'appello mancano altri 150 mln di euro da reperire nelle pieghe del bilancio e non pensiamo sia impresa impossibile a meno che non si vogliano veramente abbandonare al loro destino strade, scuole, territori e migliaia di dipendenti.
Giornale di Sicilia
Disegno di legge
Il numero degli statali tornerà a crescere
Nelle amministrazioni centrali potrebbero per la prima volta aumentare i dipendenti pubblici dopo anni di riduzioni del personale: dal 2019 infatti - secondo la bozza del ddl per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo che sarà esaminato domani dal Consiglio dei ministri - si potrà procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite del 100% della spesa relativa al personale di ruolo cessato nell'anno precedente. In pratica non ci sarà un limite in termini di «teste» (un assunto per ogni pensionato) ma solo di spesa e questo dovrebbe consentire a fronte di uscite di personale anziano e più costoso di assumere un numero più alto di giovani con stipendi più bassi. Per ridurre i tempi di accesso al pubblico impiego per il triennio 2019-21 le amministrazioni potranno procedere all'assunzione a tempo indeterminato di vincitori o allo scorrimento delle graduatorie nel limite dell'80% delle assunzioni previste per ciascun anno. Nel ddl si introducono anche nuovi strumenti contro l'assenteismo a partire dalla rilevazioni delle presenze con le impronte digitali. I badge e i fogli presenze - sottolinea la relazione al provvedimento - non sono più «adeguati » a fronteggiare gli eventuali furbetti del cartellino e quindi viene prevista «l'applicazione generalizzata delle presenze in servizio basati sulla registrazione dei dati biometrici e sull'installazione di apparati di sorveglianza».
Bandi in lieve ripresa
Opere pubbliche, l'Ance: appalti per 865 milioni
PALERMO
In Sicilia, nonostante le perduranti complicazioni e il sistema di aggiudicazione al massimo ribasso introdotti dal codice degli appalti, nei primi otto mesi dell'anno si è registrata una ripresa del mercato delle opere pubbliche rispetto allo stesso periodo del 2017. Secondo le anticipazioni dell'Osserva - torio di Ance Sicilia, l'insieme dei bandi pubblicati da tutte le stazioni appaltanti ha prodotto 865 gare contro 845 (in lieve ripresa con 20 incanti in più, pari al +2,37%) per un importo complessivo di 860 milioni di euro (erano stati 854 da gennaio ad agosto dell'anno scorso, +0,62%). Sulla base di questi dati, il comitato di presidenza dell'Ance Sicilia, riunito ieri a Palermo, «ha valutato con estremo interesse - si legge in una nota - l'approvazione, da parte della giunta regionale, del disegno di legge che, nell'intento di migliorare la norma nazionale che si è rivelata tanto dannosa, riforma il metodo di aggiudicazione delle opere pubbliche, estendendo il criterio del minor prezzo con l'esclusione automatica delle offerte anormalmente basse a tutte le opere di importo inferiore o pari alla soglia comunitaria di 5.548.000 euro, ed introducendo un metodo di calcolo antiturbativa della soglia di anomalia delle offerte che è il più valido e trasparente possibile per sbloccare i bandi».
LIBERO CONSORZIO
Venerdì disinfestazione e derattizzazione
Sarà effettuato venerdì l'intervento di disinfestazione e derattizzazione negli uffici di alcune delle sedi del Libero consorzio comunale di Agrigento che resteranno chiusi. Gli interventi riguarderanno gli uffici delle vie Acrone, nella sede ex Enel; Esseneto, ex Ipai, al viale della Vittoria, sede dell'ufficio tecnico; Demetra, negli uffici del Giardino Botanico. Inoltre resterà chiuso anche il punto informativo della stazione centrale di Agrigento. La disinfestazione sarà eseguita dal personale dell'Asp. Le normali attività di lavoro nelle sedi interessate riprenderanno il 29ottobre a partire dalle 8. Svolgeranno regolarmente la propria attività lavorativa tutti gli altri uffici del Libero consorzio. (*CR*)
Centro rifiuti di «Calandra»
Scatta un avviso di garanzia
Disposto anche il sequestro giudiziario dell'intera struttura
Riserbo della Procura sul nome della persona indagata
Si fa più seria la questione relativa al sequestro del Centro Conferimento Rifiuti di contrada Calandra a Canicattì. La struttura era stata sequestrata a fini «probatori« il 2 ottobre di quest'anno. Un provvedimento adottato dalla Procura della Repubblica di Agrigento nel quadro dell'inchiesta sulla situazione igienico-sanitaria e di sospetto inquinamento ambientale dell'area che ospitava il Centro di raccolta e stoccaggio dei rifiuti differenziati di Canicattì ed anche la struttura di «compattamento» dei rifiuti indifferenziati da conferire in discarica. I magistrati inquirenti adesso hanno sottoposto a sequestro giudiziario l'intera struttura e notificato un avviso di garanzia. Sulla identità del destinatario però vige il più stretto riserbo. Il dubbio è tra il sindaco Ettore Di Ventura e l'attuale funzionario investito di posizione organizzativa in materia Angela Carrubba. Entrambi hanno smentito di aver ricevuto un «avviso di garanzia» che sarebbe solo un atto di tutela dell'indagato che comunque è già stato iscritto nel relativo registro presso la cancelleria della Procura della Repubblica che ha curato la notifica degli atti: avviso di garanzia e sequestro giudiziario della struttura di contrada Calandra. Potrebbe trattarsi dell'ex responsabile del servizio, Paolo Adamo. I provvedimenti comunque sono stati adottati sulla scorta della valutazione di una parte della documentazione in possesso del funzionario referente del servizio Igiene ambientale. Impossibile ancora oggi sapere cosa abbiano portato via nel dettaglio le forze dell'ordine ma è certo che si tratta di documentazione accumulata nel tempo relativa alla gestione del Centro di raccolta di contrada Calandra dove oltre a conferire i rifiuti differenziati venivano «assemblati» quelli indifferenziati da avviare alle diverse discariche con «siluri» e camion di maggiore capacità rispetto gli auto compattatori che curavano il ritiro nei quartieri di Canicattì. Le indagini sono state delegate al personale della polizia di Stato, della polizia provinciale e soprattutto dell'Arpa, l'Agenzia Regionale Protezione Ambiente. I controlli documentali e sul posto avrebbero consentito di accertare l'esistenza di una serie di criticità compromettenti il rispetto non solo delle norme igienico-sanitarie ma soprattutto quelle a tutela dell'ambiente nonché di quelle sulla igiene e salubrità dei luoghi di lavoro e del personale che sarebbe stato privo dei minimi dispositivi di protezione individuale, di abbigliamento da lavoro e di docce ed altri servizi igienici adeguati e sufficienti alla forza lavoro impegnata. Situazioni queste che perdurano ancora oggi anche nella nuova struttura momentanea di contrada Ponte Bonavia ex Foro Boario. Una vicenda comunque destinata a riservare altri colpi di scena. (*EG*)
Aula Giglia
I carabinieri incontrano giovani
"L'Arma dei Carabinieri ed il suo rapporto con i giovani" è il tema dell'incontro con le scuole che si svolgerà oggi alle 10 nell'aula consiliare "Luigi Giglia" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di un momento formativo, che sarà presieduto dal Comandante della Compagna Carabinieri di Agrigento, il Capitano Luigi Garrì (nella foto), con l'obiettivo di avvicinare le giovani generazioni ai valori di giustizia e legalità. L'evento si inserisce nel contesto della mostra di uniformi e cimeli storici dell'Arma dei Carabinieri, gentilmente concessi dal Generale di Brigata nella Riserva Michele Di Martino, Ispettore Regionale dell'Associazione Nazionale Carabinieri, in vetrina fino al 9 novembre nella Galleria della Scala Reale dell'ex Provincia. L'evento è organizzato dal Libero Consorzio in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento.
(*ACAS*)
AGRIGENTOWEB
PROSEGUE LA MOSTRA DELLE UNIFORMI
DEI CARABINIERI, oggi INCONTRO CON LE SCUOLE
"L'Arma dei Carabinieri ed il suo
rapporto con i giovani" è il tema dell'incontro con le scuole,
in programma oggi 24 ottobre, alle 10, nell'Aula Consiliare "Luigi
Giglia" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Si tratta di un momento formativo, che
sarà presieduto dal Comandante della Compagna Carabinieri di
Agrigento, Capitano Luigi Garrì, con l'obiettivo di avvicinare,
sempre di più, le giovani generazioni ai valori di Giustizia e
Legalità.
L'evento si inserisce nel contesto
del percorso culturale sulle uniformi ed i cimeli storici dell'Arma
dei Carabinieri, gentilmente concessi dal Generale di Brigata nella
Riserva Michele Di Martino, Ispettore Regionale dell'Associazione
Nazionale Carabinieri, in mostra fino al 9 novembre nella Galleria
della Scala Reale dell'ex Provincia.
L'evento è organizzato dal Libero
Consorzio, in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri
di Agrigento.
Nel "Palazzo del Governo", quindi,
viene celebrata l'Arma dei Carabinieri attraverso pannelli
illustrativi ricchi di immagini d'epoca e una suggestiva raccolta
di uniformi storiche, cimeli e documenti originali che rimandano alle
gloriose imprese della sua secolare storia.
L'incontro di domani, invece, prevede
il coinvolgimento del Liceo Classico "Empedocle" e del Liceo
Scientifico e delle Scienze Umane "R.Politi" di Agrigento. Un
"faccia a faccia" per aiutare a comprendere i compiti che i
Carabinieri svolgono nel territorio e la loro straordinaria duttilità
nell'adeguarsi ai tempi.
L'appuntamento con gli studenti è
previsto, anche, i prossimi 30 ottobre, con i Licei Scientifici
"Leonardo" e "Majorana" e 6 novembre con l'Istituto Tecnico
Commerciale "Sciascia" e IISS "Foderà".
Infatti, in considerazione
dell'importanza dell'evento nel processo di crescita civile e di
educazione alla Legalità è stato, anche, coinvolto l'Ufficio
Scolastico provinciale per una più ampia partecipazione delle
scolaresche di ogni ordine e grado alla manifestazione.
In questi giorni, infine, sono
proseguite le visite nella Galleria della Scala Reale; questa mattina
è stata la volta di una classe quinta ginnasiale dell'Empedocle.
Gli studenti, accompagnati dalla prof.ssa Giovannella Riolo, hanno
visitato la mostra delle uniformi ed hanno incontrato alcuni soci
dell'Associazione Nazionale Carabinieri, sezione di Agrigento,
presieduta da Giuseppe La Mendola.
La mostra rimarrà aperta al pubblico,
gratuitamente, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle ore
13.00, con apertura straordinaria domenica 4 novembre Giornata delle
Forze Armate e dell'Unità Nazionale.
AGRIGENTONOTIZIE
"L'Arma dei carabinieri ed il
suo rapporto con i giovani", l'incontro con le scuole
L'Arma dei Carabinieri ed il suo
rapporto con i giovani" è il tema dell'incontro con le scuole,
in programma oggi 24 ottobre, alle 10, nell'aula consiliare "Luigi
Giglia" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Si tratta di un momento formativo, che
sarà presieduto dal Comandante della Compagna Carabinieri di
Agrigento, Capitano Luigi Garrì, con l'obiettivo di avvicinare,
sempre di più, le giovani generazioni ai valori di Giustizia e
Legalità.
L'evento si inserisce nel contesto
del percorso culturale sulle uniformi ed i cimeli storici dell'Arma
dei Carabinieri, gentilmente concessi dal Generale di Brigata nella
Riserva Michele Di Martino, Ispettore Regionale dell'Associazione
Nazionale Carabinieri, in mostra fino al 9 novembre nella Galleria
della Scala Reale dell'ex Provincia.
L'evento è organizzato dal Libero
Consorzio, in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri
di Agrigento.
Nel "Palazzo del Governo", quindi,
viene celebrata l'Arma dei Carabinieri attraverso pannelli
illustrativi ricchi di immagini d'epoca e una suggestiva raccolta
di uniformi storiche, cimeli e documenti originali che rimandano alle
gloriose imprese della sua secolare storia.
L'incontro di domani, invece, prevede
il coinvolgimento del Liceo Classico "Empedocle" e del Liceo
Scientifico e delle Scienze Umane "R.Politi" di Agrigento. Un
"faccia a faccia" per aiutare a comprendere i compiti che i
Carabinieri svolgono nel territorio e la loro straordinaria
duttilità nell'adeguarsi ai tempi.
L'appuntamento con gli studenti è
previsto, anche, i prossimi 30 ottobre, con i Licei Scientifici
"Leonardo" e "Majorana" e 6 novembre con l'Istituto Tecnico
Commerciale "Sciascia" e IISS "Foderà".
Infatti, in considerazione
dell'importanza dell'evento nel processo di crescita civile e di
educazione alla Legalità è stato, anche, coinvolto l'Ufficio
Scolastico provinciale per una più ampia partecipazione delle
scolaresche di ogni ordine e grado alla manifestazione.
In questi giorni, infine, sono
proseguite le visite nella Galleria della Scala Reale; questa mattina
è stata la volta di una classe quinta ginnasiale dell'Empedocle.
Gli studenti, accompagnati dalla prof.ssa Giovannella Riolo, hanno
visitato la mostra delle uniformi ed hanno incontrato alcuni soci
dell'Associazione Nazionale Carabinieri, sezione di Agrigento,
presieduta da Giuseppe La Mendola.
La mostra rimarrà aperta al pubblico,
gratuitamente, dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle ore 13.00,
con apertura straordinaria domenica 4 novembre Giornata delle Forze
Armate e dell'Unità Nazionale.
Disinfestazione e derattizzazione,
venerdì chiuse molte sedi del Libero consorzio
Sarà effettuato venerdì 26 ottobre,
l'intervento di disinfestazione e derattizzazione negli uffici di
alcune delle sedi del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
L'intervento per consentire la
disinfestazione e derattizzazione sarà effettuato negli Uffici di
Agrigento di Via Acrone nella sede ex ENEL, in Via Esseneto ex IPAI,
al Viale della Vittoria sede dell'Ufficio Tecnico, in Via Demetra
negli uffici del Giardino Botanico. Inoltre resterà chiuso anche il
Punto Informativo della Stazione Centrale di Agrigento.
Gli interventi di disinfestazione
saranno eseguiti dal personale dell'Azienda Sanitaria Provinciale
di Agrigento. Le normali attività di lavoro nelle sedi interessate
riprenderanno il 29 ottobre a partire dalle ore 8:00.
Svolgeranno regolarmente la propria
attività lavorativa tutti gli altri uffici del Libero Consorzio di
Agrigento compresa la sede centrale in Piazzale Aldo Moro.
LA SICILIA
SCARSEGGIANO SICUREZZA E QUALITA'
Siamo al sessantottesimo posto tra i
capoluoghi di provincia italiani.
Sicurezza e qualità delle scuole
agrigentine, nella graduatoria annualmente stilata da Legambiente
Agrigento si piazza nella parte bassa della classifica, anche se in
lieve risalita rispetto al passato.
Si tratta del rapporto "Ecosistema
Scuola" per l'anno 2018, la 19esima edizione del lavoro
effettuato dall'associazione ambientalista prendendo a riferimento i
dati comunicati dai capoluoghi di provincia rispetto alle condizioni
degli edifici scolastici sul proprio territorio. Un affresco a tinte
tutt'altro che rosee, dato che Agrigento si trova al 68esimo posto
nazionale con un punteggio di appena 35,44. Male, ma non malissimo,
innanzitutto perché nel 2016 eravamo 74esimi, e poi perché, peggio
di noi hanno fatto, tra le siciliane, Siracusa, Palermo e Messina,
che chiude anche la classifica nazionale.
Poche le notizie disponibili dentro lo
studio in termini di dati in "chiaro", perché il rapporto
aggrega i dati per regione, ma questo non significa che la situazione
del nostro patrimonio non sia nota. Innanzitutto, da un rapporto
degli anni precedenti possiamo rilevare che le scuole di Agrigento
risultano tra quelle in cui troppo alta è la presenza di manufatti
in cemento-amianto. Poi è consultando l'Anagrafe scolastica del Miur
che si accerta come molti istituti agrigentini' non sono mai stati
inscritti al catasto, che molti sono privi delle certifìcaz
antincendio e antisismiche, e si tr complessivamente di edifici
realizzati soprattutto dal 1976 in poi, anche se ve ne è una parte
che risulta realizzata tra il '61 e il '75. Sappiamo, da notizie che
questo giornale vi ha raccontato, che ad oggi il Comune non è in
condizione, né con propri tecnici nè pagandone altri, di
partecipare ad alcuni bandi per l'adeguamento d strutture e delle
certificazioni. Sempre l'Anagrafe scolastica, ad un paio di anni fa,
indicava un cattivo stato conservazione degli edifici, soprattutto
per le scuole materne e primarie (va un po' meglio con le scuole
Medie): secondo i dati forniti dal Miur molti di questi edifici
necessitano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria,
se non addirittura di rifacimenti ex novo. Interventi che dovrebbero
riguardare genericamente l'impiantistica (impianti elettrici, idrici
e servizi igienici) ma a volte addirittura le strutture portanti.
Una situazione grave, rispetto alla
quale si tenta di fare quello che si può, con poche risorse umane,
tecniche ed economiche a disposizione, e una sicurezza (ed un
ambiente di vita) offerto ai nostri studenti certamente non
eccellente.
E' questo che ha portato a quel
risultato in classifica? Non necessariamente: nella realizzazione del
rapporto, infatti, ogni risposta non data conta come un punto in meno
attribuito.
TORRENTI AD ALTO RISCHIO ESONDAZIONE
I FONDI CI SONO, I LAVORI NON
PARTONO.
SCIACCA.
C'è grande allarme
preoccupazione in città per l'arrivo del maltempo e di possibili
piogge torrenziali che metterebbero a nudo, ancora una volta, la
fragilità del territorio, Le condizioni idrogeologiche dei torrenti
che sorgono nell'area geografica saccense e che in gran parte
attraversano il centro urbano è esattamente quella del novembre
2016, quando si verificò, un nubifragio che provocò gravissimi
danni e durante il quale si persero le tracce di un uomo. A due anni
dal gravissimo nubifragio del 25 2016: non sono stati ancora
effettuati gli interventi di messa in sicurezza che sono stati
previsti e che hanno pure ottenuto un finanziamento. E nessuno dei
torrenti interessati è stato ripulito da arbusti, sterpaglie e fango
in vista della stagione invernale.
L'allarme è scattato nelle scorse ore
in occasione delle prime piogge, che seppure non violente e di breve
durata, hanno fatto preoccupare non poco la locale comunità. I fondi
sono disponibili da tempo, dal novembre dello scorso anno, ma ad oggi
la Protezione civile non ha cominciato gli interventi di messa in
sicurezza. E con l'inverno ormai sopraggiunto, difficilmente si
potranno eseguire i lavori previsti nei vari progetti. I progetti
finanziari sono la messa in sicurezza e pulizia del torrente Bagni
per un importo di 375 mila euro, la riduzione dei rischi idraulici
del torrente Bellapietra per 200 mila euro, la sistemazione del ponti
celio lungo la strada di contrada Raganella che insiste sul torrente
Baiata per un importo di 90 mila euro e, infine, la messa in
sicurezza del torrente Cansalamone, dove è prevista anche la
realizzazione di una vasca di calma per la riduzione del rischio
esondazione per il quale sono stati stanziati 490 mila euro, Ma la
situazione
è complessa anche per i tre torrenti
dove non sono previste opere di messa in sicurezza, dove basterebbe
effettuare la pulizia annuale dell'alveo. Si tratta dei corsi d'acqua
Foce di Mezzo e San Marco, che arrivano in mare nella località
Foggia, quartiere che negli anni scorsi è stato più volte messo a
dura prova da eventi alluvionali. In parecchi punti i torrenti sono
invasi da arbusti e fanghiglia, un acquazzone violento provocherà
esondazioni che muterebbero in pericolo anche le abitazioni. Una
verifica visiva sui luoghi in questione fa drizzare i capelli anche
al cronista: in alcuni punti ci sono ancora le transenne collocate
due anni fa in occasione del primo nubifragio. I residenti sono
allarmati e la situazione è preoccupante.
GIUSEPPE RECCA
L'ANCE: "APPALTI IN RIPRESA,
NONOSTANTE IL CODICE"
GENNAIO-AGOSTO.
Registrata una
ripresa del mercato delle opere pubbliche rispetto al 2017
DANIELA DITTA
PALERMO. La ripresa c'è. Malgrado le
complicazioni introdotte dal Codice nazionale degli appalti, con il
sistema di aggiudicazione al massimo ribasso, e un iter procedurale
tutt'altro che snello. Nei primi otto mesi dell'anno, in Sicilia il
mercato delle opere pubbliche ha avuto performance migliori rispetto
allo stesso periodo del 2017. Lo certificano i dati raccolti
dall'associazione dei costruttori edili. Secondo le anticipazioni
delle elaborazioni dell'Osservatorio di Ance Sicilia, l'insieme dei
bandi pubblicati da tutte le stazioni appaltanti, nazionali e
regionali, ha prodotto 865 gare contro le 845 (in lieve ripresa con
20 incanti in più, pari al +2,37%) per un importo complessivo di 860
milioni (erano stati 854 da gennaio ad agosto dell'anno scorso,
+0,62%). Nello specifico, si nota che a livello regionale e di enti
locali le stazioni appaltanti hanno compiuto quasi un raddoppio
riuscendo nell'impresa di recuperare il drammatico crollo registrato
nel 2016 e nel 2017 .In sostanza, si torna ai livelli de12015: 137
gare (+82,67%) per 194 milioni (+73,13%) sempre rispetto alle stesso
periodo del 2017.
Nel 2007, prima che la crisi economica
mettesse in ginocchio l'edilizia, le stazioni appaltanti regionali
ave-
vano bandito 818 gare per 890 milioni.
Sulla base di questi dati, il comitato di presidenza dell'Ance
Sicilia - riunito ieri a Palermo - ha valutato positivamente
l'approvazione da parte della Giunta Musumeci del disegno di legge
che riforma il metodo di aggiudicazione delle opere pubbliche,
estendendo il criterio del minor prezzo con l'esclusione automatica
delle offerte anormalmente basse a tutte le opere di importo
inferiore o pari alla soglia comunitaria di 5.548.000 euro e
introducendo un metodo di calcolo antiturbativa della soglia di
anomalia delle offerte che non è predeterminabile. A detta
dell'Ance, si tratta del metodo più valido e trasparente per
sbloccare la pubblicazione dei bandi, interrompere la serie crescente
di ribassi eccessivi e arrestare la dilagante concorrenza sleale
nella partecipazione alle gare. Il lavoro della Giunta regionale è
frutto anche del confronto, avvenuto in estate, tra le associazioni
dei costruttori edili e l'assessore alle Infrastrutture Marco
Falcone. Confronto in cui è stata condivisa la necessità di
calmierare i ribassi elevati, incrementare la trasparenza ed evitare
la possibilità che l'esito delle gare d'appalto venga condizionato.
«Auspichiamo adesso - ha dichiarato il
presidente di Ance Sicilia, Santo Cutrone - che l'Ars approvi subito
il disegno di legge, affinché possa essere preso a riferimento dal
governo nazionale come modello innovativo e di legalità. Il
vicepremier Matteo Salvini, infatti, intervenendo all'assemblea
nazionale dell'Ance, ha promesso la modifica del Codice nazionale
degli appalti entro novembre e sono certo che terrà conto della
riforma anticipata dalla Sicilia e che la sosterrà».