Agrigentonotizie
Piano anticorruzione all'ex Provincia, ultimi giorni per presentare le osservazioni
Entro il 30 ottobre, Associazioni e cittadini, sino alle ore 13:00, potranno far pervenire le proposte e le osservazioni per una possibile rimodulazione dei contenuti del piano triennale di prevenzione della corruzione e della Trasparenza, denominato P.T.P.C.T. , del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per il triennio 2019/2021. I soggetti interessati possono esaminare tutta la documentazione e scaricare il modulo di presentazione delle osservazioni nel sito dell'Ente www.provincia.agrigento.it, nella sezione "Primo Piano", della home page. Le eventuali osservazioni o proposte di modifica dei cittadini o delle Associazioni al Piano potranno essere consegnate direttamente alla Segreteria del Libero Consorzio comunale di Agrigento o inviate agli indirizzi di posta elettronica: m.hamel@provincia.agrigento.it e i.iannuzzo@provincia.agrigento.it oppure utilizzando la posta certificata del Libero Consorzio Comunale di Agrigento: protocollo@pec.provincia.agrigento.it . Le potenziali modifiche, inviate da cittadini o Enti interessati, dovranno essere valutate entro il 31 gennaio del 2019, prima dell'adozione del piano. Il Piano di prevenzione della corruzione e della Trasparenza serve ad individuare le misure finalizzate a prevenire la corruzione nell'ambito dell'attività amministrativa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, a tutela ed a salvaguardia della correttezza e della legalità dell'azione amministrativa.
Grandangoloagrigento
Agrigento, conti in "rosso" per l'ex Provincia Regionale, perdite per 14 milioni
Il Libero Consorzio comunale di Agrigento, ex provinciale regionale, ha approvato il bilancio consolidato per l'esercizio 2017.
Corriere Agrigentino
Agrigento, il 5 novembre si svolgeranno gli esami per la professione di autotrasportatore
Si svolgeranno il 5 novembre, con inizio alle 8.15, gli esami della seconda sessione 2018 per lo svolgimento della professione di autotrasportatore di merci su strada, nella Sala "Silvia Pellegrino" in Via Acrone ad Agrigento. Quattordici i candidati ammessi agli esami dal Settore "Attività Economiche e Produttive e Trasporti" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. I candidati che supereranno gli esami potranno esercitare la professione in Italia e su tutto il territorio dell'Unione Europea. Due le prove d'esame previste. La prima prova scritta consiste in sessanta domande con 4 risposte alternative di cui una vera e tre false, scelte tra quelle contenute nella banca dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e riportate nei relativi decreti dirigenziali. Il quiz è composto da venti quesiti per la materia del diritto equamente ripartiti tra Diritto civile, Diritto commerciale, Diritto tributario e Diritto sociale; dieci quesiti per la materia di "Gestione Commerciale e Finanziaria dell'azienda"; dieci quesiti per la materia di accesso al mercato; dieci quesiti per la materia di Norme tecniche e gestione tecnica; dieci quesiti per la materia di Sicurezza Stradale. La prima prova d'esame avrà una durata di due ore. Ad ogni risposta esatta è attribuito un punto. La prova s'intende superata con punteggio minimo di 30 punti che devono corrispondere ad almeno il 50% dei quesiti per ogni materia d'esame. La seconda prova scritta, che avrà una durata di due ore, consiste in un'esercitazione su un caso pratico che prevede la soluzione di un problema a "risposta aperta". La prova contiene parti concernenti sia l'ambito nazionale e/o internazionale, scelti tra quelli inclusi nella banca dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e riportati nei relativi decreti dirigenziali.
Il Messaggero pensioni
Divieto di cumulo per gli impiegati
Nel2019 - secondo quanto emerge dalla bozza denominata «Pacchettopensioni» - si potrà andare come annunciato in pensione anticipatarispetto all'età di vecchiaia avendo almeno 62 anni di età eun'anzianità contributiva minimo di 38 anni (la cosiddetta quota 100che però aumenta a fronte di età più avanzate o di numero piùalto di contributi) ma sono previste finestre per l'uscita. Tramontai nvece l'ipotesi di agire sull'età di vecchiaia dopo lo scatto a 67anni nel 2019 bloccando gli incrementi dell'aspettativa di vita almeno fino al 2023. Per l'età di vecchiaia le regole restano quelle attuali.
Ecco in sintesi le principali novità alle che sta mettendo a punto ilGoverno:
QUOTA100 IN ARRIVO: PRIME USCITE AD APRILE PER PRIVATI: Sarà possibiledal 2019 andare in pensione anticipata avendo almeno 62 anni di etàe 38 di contributi. I lavoratori privati iscritti all'Inps cheavessero maturato i requisiti entro dicembre 2018 potranno uscire il1 aprile 2019. Se li matureranno dal 1 gennaio 2019 potranno riceverela pensione «trascorsi tre mesi dalla data di maturazione deirequisiti», quindi con una sorta di finestra mobile trimestrale.
PERPUBBLICI FINESTRA USCITA SEI MESI, UN ANNO PER SCUOLA: i lavoratoripubblici che maturano i requisiti per quota 100 entro il 31 dicembreavranno l'assegno pensionistico dal primo luglio, se maturano irequisiti successivamente il diritto alla decorrenza dell'assegnosarà maturato dopo sei mesi. Per il personale della scuola la finestra è annuale.
DIVIETODI CUMULO: la pensione anticipata non sarà cumulabile almenoall'inizio con redditi da lavoro (a meno che non siano per lavoro autonomo e per meno di 5.000 euro) per due anni.
STOPADEGUAMENTO CONTRIBUTI PENSIONE ANTICIPATA: resteranno fermi a 42anni e 10 mesi (41 anni e 10 mesi per le donne) anche l'anno prossimo (senza l'aumento di cinque mesi previsto) e negli anni successivi maè prevista una finestra mobile trimestrale anche per chi esce conquesta norma.
VECCHIAIAA 67 ANNI NEL 2019, TRAMONTA IPOTESI BLOCCO SUCCESSIVO: per lapensione di vecchiaia l'età sarà di 67 anni l'anno prossimo, senza cambiamenti. Ogni due anni poi ci saranno adeguamenti legati allevariazioni della speranza di vita.
FONDISOLIDARIETÀ, ASSEGNO STRAORDINARIO FINO A TRE ANNI PRIMA DIRAGGIUNGERE QUOTA 100: Si lavora a una norma sui fondi di solidarietàbilaterali per cui in presenza di accordi collettivi con i sindacatiper favorire percorsi di ricambio generazionale si potrà erogare unassegno straordinario di sostegno al reddito di lavoratori cheraggiungano i requisiti previsti per la pensione anticipata neisuccessivi tre anni. PACE CONTRIBUTIVA: i lavoratori che sonointeramente nel sistema contributivo (senza contributi prima del1995) avranno la possibilità di riscattare in tutto O in parte iperiodi non coperti da contributi. L'onere è a completo carico degliaventi diritto (che lo deducono) ma può essere sostenuto anche da unparente o affine entro il secondo grado (che lo detrae).
OPZIONEDONNA: possono utilizzare l'opzione donna (uscita anticipata mapensione ricalcolata con il metodo contributivo) le donne dipendenticon almeno 58 anni e quelle autonome con almeno 59 purché abbiano almeno 35 anni di contributi. Si applica una finestra mobile di 12mesi per le dipendenti e di 18 mesi per le autonome. Non si applica l'adeguamento legato alla speranza di vita.
Giornale di Sicilia
La legge di bilancio lunedì in Parlamento
Pensioni, norma ad hoc per gli statali
Il ministro Bongiorno: «Non permetterò che si svuotino gli uffici pubblici»
Entro il 2021 oltre 500 mila a quota 100. Gli altri provvedimenti in cantiere
Anche per quota 100 bisognerà aspettare un provvedimento specifico. l dettaglio della misura non dovrebbe infatti arrivare con la legge di Bilancio che conterrà invece gli stanziamenti necessari con la creazione di due Fondi specifici e comunicanti, uno per le pensioni e uno per il reddito. A complicare la stesura della misuraanche il nodo del pubblico impiego, per il quale si profila una norma ad hoc per l'uscita dal lavoro con la pensione anticipata. L'annuncio di un intervento differenziato per gli statali è arrivato dalla ministra della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno che ha sottolineato la necessità di «garantire la continuità dell'azione amministrativa» e spiegato che si sta valutando l'int roduzione di un preavviso per chi raggiunge i requisiti e decide di andare in pensione anticipata. In pratica il Governo da una parte vuole evitare il rischio di un'emorragia di lavoratori dalla pubblica amministrazione (con conseguente scopertura di servizi essenziali nella scuola, la sanità, l'Inps ecc) dall'altra fa i conti sul possibile risparmio tenendo ancora al lavoro i travet in attesa dei nuovi concorsi. Dai dati del Governo nel complesso le persone potenzialmente interessate all'uscita nel 2019 con quota 100 e con il blocco dell'adeguamento dei contributi all'aspett ativa di vita (lasciandoli fermi a 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 e 10 mesi per le donne) sono circa 380.000 e tra questi circa il 40% sarebbero nel settore pubblico. Uno studio della Cgil calcola invece in circa 500.000 persone la platea che fino al 2021 potrebbe uscire con le nuove regole, con il rischio di mandare in tilt settori vitali come quello della sanità. Intanto le Camere aspettano la legge di Bilancio, dovrebbe essere trasmessa lunedì. Nelle bozze compaiono, un pò a sorpresa, aumenti di tasse su sigarette e giochi. Mentre dovrebbero entrare nel testo base anche i Cir, i piani di risparmio per l'acquisto di Btp esentasse per spingere le famiglie a comprare i titoli di Stato italiani. Ecco una sintesi della manovra.
STOP CLAUSOLE IVA: arriva la sterilizzazione completa per il 2019 (12,5 miliardi circa) e per il 2020 e 2021 (rispettivamente per circa 5,2 e 3,8 miliardi). La nuova norma prevede quindi l'aumento dell'aliquota al 10% all'11,5% a decorrere dal 2020, mentre l'aliquota ordinaria al 22% passerà al 24,1% per arrivare nel 2021 al 24,5%. Nel 2019 niente aumenti anche per le accise sulla benzina, che dovrà poi portare nel 2020 un contributo ridotto (da 350 a 140 milioni), che diventano 300 dal 2021. FONDI REDDITO E PENSIONI: le due misure bandiere hanno due fondi ad hoc per il 2019 da 9 e 6,7 miliardi (7 dal 2020). Lo stanziamento per il reddito andrà anche alla pensione di cittadinanza e assorbirà le risorse del Rei (circa 2,2 miliardi nel 2019, 2,15 nel 2020 e 2,13 dal 2021), che sopravvivrà fino all'entrata in vigore del nuovo strumento contro la povertà. Se emergeranno risparmi sarà possibile una «compensazione» tra i due Fondi. Per monitorare la spesa sarà effettuato un check trimestrale. Le modalità di attuazione del reddito saranno stabilite con altri provvedimenti ad hoc.
INVESTIMENTI: gli stanziamenti aggiuntivi ammontano a quasi 6 miliardi nel 2019. I fondi sono due, uno per le amministrazioni centrali (2,8 miliardi) e uno per gli enti territoriali (3 miliardi). Per dare ulteriore spinta possibili assunzioni straordinarie di personale «altamente qualificato». Arriva anche la Centrale per la progettazione delle opere pubbliche all'Agenzia del Demanio, che avrà fino a 500 assunzioni in più.
FLATTAX COLTETTO: cancellat a l'Iri già dall'attuale periodo d'imposta. Per professionisti e autonomi viene ampliato il regime forfettario al 15%. Per ricavi e compensi tra 65mila euro e 100mila euro nel 2020 potrebbe arrivare una seconda aliquota al 20%.
MINI-IRES MA SALTA L'ACE : per le imprese che investono o assumono nuovi dipendenti, anche a tempo determinato, ci sarà lo sconto di 9 punti dell'Ires (dal 24% al 15%). La manovra però cancella l'Ace, a partire dal 2019.
CREDITO D'IMPOSTA: dimezzato il tetto annuale per il bonus che sarà erogato nella misura del 50% solo per alcune spese (come personale e contratti con le università) mentre per le altre sarà al 25%.Avrà invece 3 aliquote l'iperammort amento (150% fino a 2,5 milioni di euro, al 100% fino 10 milioni e 50% fino a 20 milioni). Confermata la maggiorazione del 40% per i software.
AI NEGOZI CEDOLARE SECCA: si applicherà agli affitti di immobili a uso commerciale, per i nuovi contratti del 2019, purché al 15 ottobre 2018 non risultino altri contratti.
CONTRATTI STATALI: per il triennio sono stanziati circa 3 miliardi per il rinnovo dei contratti (le coperture al momento sono indicate solo per la metà). Previste anche risorse per le assunzioni, destinate, in via prioritaria a nuovi concorsi per accelerare su digitalizzazione e gestione di fondi strutturali e investimenti. Prevista anche l'assunzione di 1.500 vigili del fuoco.
GENOVA E SISMA: per il capoluogo ligure sono stanziati 100 milioni in 2 anni per la proroga della Zona Franca Urbana, 160 per l'autot rasporto e 50 milioni l'anno (dal 2019 al 2022) per l'Autorità di sistema portuale del mar ligure occidentale. Per il sisma dell'Emilia del 2012 viene invece prorogata l'esenzione Imu sui fabbricati non ancora ricostruiti e inagibili e la sospensione dei mutui. Prorogata la gestione straordinaria per il sisma del Centro Italia del 2016.
ECOBONUS, MOBILI, SPORT: proroga di un anno per il credito d'imposta al 65% sulle erogazioni liberali per gli impianti sportivi. Conferma di un anno anche per il bonus sulla riqualificazione energetica (65% che scende al 50% per le finestre), sulle ristrutturazioni al 50%, sui mobili al 50% (con limite a 10mila euro di spesa) e per i giardini al 36%.
CANONE RAI RESTA A 90 EURO: arrivano 100 milioni al fondo per la famiglia dal 2019, mentre il canone Rai resta fissato agli attuali 90 euro con esenzione per gli over 75 sotto gli 8mila euro di reddito. LISTE ATTESA SANITÀ: stanziati 150 milioni in tre anni per spingere i sistemi di prenotazione elettronica.
RINCARI PER LE SIGARETTE: a copertura della manovra ci saranno i aggiori introiti dell'asta per le frequenze 5G (6,55 miliardi, contro i 2,5 preventivati) e rincari delle tasse su sigarette, sigari e tabacco trinciato e sul prelievo sui giochi, che sale dello 0,5%. Altre risorse arriveranno dagli aumenti degli acconti per le assicurazioni e da interventi sui sistemi di tassazione delle banche.
La crisi è alle porte, servono 200 milioni Il default delle Province
Un maxi mutuo per salvarle
Niente bilanci, i commissari si arrendono. La Regione studia un prestito per coprire il buco nei confronti dello Stato
Giacinto Pipitone
La valanga inizierà da Trapani. Lì il commissario Raimondo Cerami sarà il primo a dichiarare il default delle Province. A cascata saranno costretti a fare altrettanto tutti gli altri. E l'unica speranza a questo punto è che la Regione stipuli un mutuo in favore di questi enti. Nessuna delle Province ha ancora approvato il bilancio preventivo del 2018. L'ultimo termine scade il 31 ottobre. Da quel momento in poi ogni giorno potrebbe essere quello in cui i commissari dichiareranno il default. Ma anche provando a resistere, a fine anno il default scatterà automaticamente in assenza di un bilancio. «E non ci sono le condizioni per prevedere che il bilancio venga varato» sintetizza Cerami, che in queste settimane ha guidato il dialogo con il governo. L'emergenza delle Province parte da lontanomail colpo del Ko è maturato recentemente, quando Stato e Regione, alla fine della scorsa legislatura, hanno concordato che ogni anno questi enti versino allo Stato un contributo al risanamento del bilancio nazionale. Nel 2018 questo contributo vale 200 milioni. «Soldi che non abbiamo - commenta ancora Cerami - ed è questo il motivo per cui in nessuna Provincia è stato approvato il bilancio. Quell'accordo è scellerato». Per evitare il default, che provocherebbe tra l'altro aumenti fiscali sul territorio a copertura del debito, la Regione dovrebbe mettere sul piatto fra i 120 e i 150 milioni. Ma le speranze sono minime vista la crisi che attraversa anche Palazzo d'Orleans. Negli ultimi giorni alla Regione si sono susseguiti vari vertici per cercare di trovare una soluzione e l'unica individuata passa dall'accensione di un mutuo che la Regione chiederà alla Cassa depositi e prestiti per acquistare gli immobili delle Province. Ma nella pratica questa si tradurrebbe in una operazione finanziaria con cui la Regione si indebita per aiutare le Province a dare soldi allo Stato. I commissari delle Province hanno chiesto che tutto ciò possa arrivare con la legge di assestamento di bilancioin discussione all'Ars in questi giorni ma l'ass ssorato all'Economia esclude questa possibilità: «Stiamo valutando la fattibilità di questa operazione finanziaria - assicura l'assessore all'Economia, Gaetano Armao - . Ma resta il fatto che un prelievo forzoso da parte dello Stato così alto non ha eguali in Italia e non è strutturalmente sostenibile». Prima di procedere alla stipula del mutuo devono essere individuati gli immobili da acquistare e deve trattarsi di palazzi in buono stato. Poi la Cassa Depositi e Prestiti deve autorizzare l'operazione. E il termine massimo per tutto ciò, spiegano all'Economia, è il 30 novembre. Fallita questa scadenza, si andrà automaticamente al default che porterebbe con sè anche la perdita di 160 milioni di finanziamenti statali indirizzati alle Province per restaurare strade e scuole. Armao ha già chiesto col ministro dell'Economia, Giovanni Tria, di eliminare il contributo di finanza pubblica a carico delle Province già nel 2019.
Verso il fallimento
Ex province in crisi
La Regione rivuole i soldi delle Rc auto
Mancano 150 milioni di euro
La Regione chiede a Roma che i soldi delle assicurazioni Rc auto tornino nelle casse siciliane per salvare le ex province dal fallimento. L'assessore regionale alle Autonomie Locali, Bernardette Grasso chiede l'intervento del ministro degli Interni, Matteo Salvini. «Spero che ci possiamo incontrare molto presto - afferma Grasso - perchè siamo in piena emergenza». Le ex province vanno dritte verso il default. Uno scenario che si delinea quasi certo. Tra le situazionipiù gravi c'è quella di Trapani, guidata attualmente dal commissario Raimondo Cerami. «Anche la stipula di un mutuo - spiega l'assessore Grasso - non basterà a salvarle ». Nessuna delle Province ha ancora approvato il bilancio preventivo del 2018. L'ultimo termine scade il 31 ottobre. Da quel momento in poi i commissari potranno dichiarare il default. Ma in ogni caso, in assenza di un bilancio il default scatterà automaticamente a fine anno.«Lo Stato - continua l'assessore - deve fermare il prelievo forzoso delle tasse come l'Rc auto i cui introit
prima andavano nelle casse siciliane e servivano per le spese delle province. Abbiamo stanziato 112 milioni di euro in Finanziaria per le ex Province ma ne servono altri 150». Dopo le molte fumate nere delle riunioni che si sono tenute al dipartimento Autonomie Locali fra l'assessore Grasso, il direttore generale Margherita Rizza e i rappresentanti (segretari e ragionieri) di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, è apparso sempre più vicino il default degli otto enti visto che Siracusa ha già dichiarato il dissesto. Il governo non riesce a garantire un'integrazione dei trasferimenti sufficiente a consentire la chiusura dei bilanci di previsione. Da tempo si è infiammata anche la protesta delle parti sociali. «Musumeci, dopo aver incentrato sul rilancio delle Province la sua campagna elettorale, aveva nei mesi scorsi garantito prima un intervento sul governo nazionale e poi una manovra attraverso un mutuo, ma evidentemente non ha avuto la forza politico-amministrativa di portare a casa il risultato conclamando l'ennesimo fallimento della politica isolana che peraltro continua a non riuscire neanche a garantire agli enti una governance stabile - afferma Giuseppe Badagliacca, segretario regionale del sindacato Csa - Entro novembre, ad un anno esatto dall'elezione di Musumeci che tante speranze aveva suscitato, la scadenza ultima con le variazioni di bilancio:all'appello mancano altri 150 milioni di euro da reperire nelle pieghe del bilancio e non pensiamo sia impresa impossibile a meno che non si vogliano veramente abbandonare al loro destino strade, scuole, territori e migliaia di dipendenti». Il sindacato Csa ha sottolineato che «senza il rimpinguamento dei contributi ordinari le ex Province non potranno approvare i bilanci preventivi precludendosi la possibilità di ricevere i contributi per interventi di manutenzione sulle strade». Secondo il Csa soltanto a Messina sono bloccati alla Banca d' Italia circa due milioni di euro che dovrebbero servire ad effettuare la manutenzione delle opere pubbliche. In pratica gli enti in gestione provvisoria o in odore di dissesto non possono utilizzare alcuna somma in arrivo per interventi straordinari. «Apprendiamo con soddisfazione - spiega il sindacalista del Csa Santino Paladino - che il presidente della Regione Musumeci stanzierà entro la fine di novembre 400 milioni per le strade siciliane. Bene, di quei soldi, la città metropolitana di Messina, restando così le cose, senza bilancio, non potrà utilizzare un solo centesimo». (* SAFAZ*)
Ribera
Il «Toscanini» protagonista al Politeama di Palermo
RIBERA
Prima coproduzione tra l'istituto musicale Toscanini di Ribera e la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana per inaugurare la Stagione dell'Orchestra Giovanile Siciliana nel circuito di Palermo Città della Cultura. Il 18, 19 e 20 novembre al Politeama Garibaldi di Palermo per l'inaugurazione della nuova stagione «La Scuola a Teatro 2018/19», i "Solisti del Toscanini" insieme 'Oalrlchest ra Giovanile Siciliana e al Coro di voci bianche della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana saranno i protagonisti del famoso Musical "West Side Story" di Bernstein sotto la direzione del maest ro Gaetano Randazzo, ocadiuvato dal direttore di coro maestro Fabio Ciulla e dal pianista collaboratore Salvatore Gaglio. Tra gli interpreti oltre 100 giovani e giovanissimi musicisti sul palco tra cui affermati musicisti e cantanti lirici, jazz e pop del Toscanini: Miriam Bissanti, Rosa La Corte, Alida Capobianco (soprani), Giuseppe Michelangelo Infantino, Davide Sciacchitano (tenori), Daniela Spalletta, Anita Vitale, Fracesca Bongiovanni, Pasquale Bono (jazz e pop singers), Luca Nostro (chitarra jazz). (*GP*)
La Regione cambia strategia e prepara una mini Finanziaria
«Rinvieremo a gennaio le misure di maggior peso politico,
in una serie di collegati», dice Armao. Ora manovra «leggera»
«Sarà una Finanziaria leggera, tecnica. La approveremo questa settimana in giunta ed entro fine dicembre all'Ars. E rinvieremo a gennaio, in una serie di collegati, le norme di maggior peso politico da approvare con priorità»: Gaetano Armao, assessore regionale all'Economia, traccia la rotta di medio periodo. E anticipa che non ci sono le condizioni per una manovra dai grandi numeri, come in passato. La strategia del governo punta a evitare l'esercizio provvisorio rinviando però a gennaio le misure strategiche, quando si avrà anche maggiore certezza sugli effetti economici della legge di Stabilità nazionale per le casse regionali. Da qui l'esigenza di approvare subito una Finanziaria light e un bilancio essenziale. «Ci limiteremo a coprire le spese necessarie - anticipa Armao - cercando di avviare il recupero di una situazione difficile sul piano economico, come abbiamo evidenziato nel Def». Nell'aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, appena approvato in giunta, Armao ha fatto il quadro delle emergenze a cui fare fronte: «La Sicilia si colloca al secondo posto in Europa per numero di persone che vivono con livello di intensità di lavoro molto basso (23,7%). E nel 2017 ha raggiunto la peggiore performance in Europa per quota di persone a rischio povertà o esclusione sociale (52,1%) e ha anche il primato della quota di popolazione dai 15 anni in su a rischio povertà (41,3%)». Anche le stime sulla crescita del Pil sono state riviste al ribasso, limitandole all'1%. Sul fronte occupazionale i dati indicano che 2 siciliani su 10 sono lavoratori irregolari, per un totale di 300 mila persone. Il tasso di lavoro nero è 7 punti più alto di quello nazionale. Di fronte a questo scenario Armao anticipa che «le misure che creeranno sviluppo saranno tutte nei collegati alla Finanziaria, da approvare a gennaio. Inizieremo con la riforma della pubblica amministrazione, poi quelle della pesca e del diritto allo studio. In calendario anche la riforma dei rifiuti e delle Opere Pie». Il piano di Armao prevede di garantire queste norme, alcune delle quali da mesi insabbiate nelle commissioni, una sorta di corsia preferenziale: «Il fatto che vengano inserite nei collegati alla manovra permette di considerare ancora aperta la sessione di bilancio e dunque di permettere il voto solo su queste norme». Si vedrà. Intanto la Finanziaria light prevederà di sicuro una norma con cui l'assessore spera di replicare in Sicilia il modello Portogallo: «Pensiamo di inserire misure che possano attrarre i pensionati a trasferirsi in Sicilia. Introdurremo un regime fiscale agevolato per chi sceglie di venire a vivere in Sicilia». La norma prevederà l'abbattimento per un certo numero di anni di tutte le tasse di competenza regionale. E, se andrà in porto una trattativa con lo Stato, Armao pensa anche a sconti su altre imposte. L'obiettivo è portare in Sicilia i redditi dei pensionati, una scelta che in Portogallo sta dando risultati e che passerebbe anche dalle agevolazioni per l'acquisto e la ristrutturazione di case nei centri storici. Ma la Finanziaria da approvare entro dicembre potrebbe prevedere anche un mutuo da almeno 150 milioni in favore delle Province: una misura che la Regione sarà costretta a prendere se lo Stato non accetterà di ridurre il suo prelievo fiscale da questi enti.
Busetta lascia la presidenza
del Consorzio universitario
Aperte le iscrizioni al corso di laurea in Scienze della formazione
Entro novembre, il professore Pietro Busetta si dimetterà dalla carica di presidente del Consorzio universitario agrigentino. Serviranno a mettere a punto la nuova normativa sui Consorzi che prevede una governance con un presidente nominato dalla Regione, un consigliere nominato dall'Università di riferimento, cioè quella che avrà il numero maggiore dei corsi ed un rappresentante eletto dai territori conuna nomina che prevede una elezione «pesata» in base ai contributi dati. Potrebbe trattarsi di un arrivederci e non di un addio, quello di Busetta, visti i risultati ottenuti dalla sua gestione. Ultimo in ordine di tempo, l'accordo con la Lumsa. «Prosegue il percorso di riavviamento delle attività del consorzio - dice Busetta - come anche recentemente era stato promesso. Il consorzio è una creatura viva che sia avvia verso un percorso di rilancio ». Avviate le procedure per la sottoscrizione di una partnership con la Lumsa che porterà all'attivazione di un corso di laurea in Scienze dell'edu - cazione e della ormazione. Era stato proprio il rettore della Libera università Maria Santissima Assunta (Lumsa), Francesco Bonini, nel suo intervento alla inaugurazione del corso di laurea in Mediazione linguistica a manifestare l'interesse dell'Ateneo ad intraprendere da quest'anno accademico la collaborazione con il Consorzio universitario agrigentino. «Dopo l'apertura dell'anno accademico - ha scritto Bonini - sono lieto di confermare la disponibilità a valutare l'organizzazione, per il corrente anno accademico,con base anche ad Agrigento, del pacchetto dei 60 crediti formativi universitari per l'abilitazione degli operatori per l'infanzia, nell'ambito del corso di laurea L19 (cioè laurea in Scienze dell'educazione e della formazione) ». Il presidente Mario Busetta ed il professore Marcello Saija hanno incontrato nella sede palermitanadella Lumsa, il direttore generale Giannina Di Marco ed il prorettore alla didattica Giampaolo Frezza stabilendo di procedere alla firma di un protocollo di intesa per avviare già con l'anno accademico 2018-2019 un corso intensivo per la qualifica di educatore professionale socio-pedagogico che preveda 1.500 ore in 8 mesi e nel contempo sono state avviate le procedure propedeutiche per la creazione di un corso di laurea in Scienze della formazione. Già è attivo il nuovo corso di laurea di Scienze della mediazione linguistica istituito presso il Consorzio universitario di Agrigento ed autorizzato dal ministero dell'Istruzione. Il decreto ministeriale è stato definitivamente approvato ed ha dato il via libera all'attivazione del corso di Laurea Classe che partirà a novembre e per il quale sono già aperte le iscrizioni. (* PAPI*)
Palazzo ex Provincia
Cimeli dell'Arma alla galleria Scala Reale
Il Libero consorzio, in collaborazione con il Comando provinciale carabinieri di Agrigento, ha realizzato una mostra di uniformi e di cimeli storici dell'Arma. È allestita nella galleria espositiva della «Scala Reale» all'interno dell'ottocentesco magnifico Palazzo dell'ex Provincia di piazzale Aldo Moro. Si tratta di una collezione, gentilmente concessa dal generale di brigata nella riserva Michele Di Martino (nella foto), ispettore regionale dell'Associazione nazionale carabinieri, che racconta le tradizioni della Benemerita. Una storia lunga più di duecento anni nella quale l'Arma dei Carabinieri è stata partecipe di tutti i mutamenti del Paese. (*ACAS*)
LA SICILIA
IL FENOMENO DIFFUSO.
Il bilancio di
un maxi controllo per contrastare i reati ambientali effettuato in
città e in altri territori della provincia.
BLITZ DEI CARABINIERI SCOPERTE
DODICI DISCARICHE ABUSIVE CINQUE DENUNCIATI
ANTONINO RAVANÀ
Sigilli ad aree trasformate in vere e
proprie discariche a cielo aperto, per un totale di 10 tonnellate di
rifiuti di vario genere posti sotto sequestro, 5 persone denunciate,
e 4 multe per migliaia di euro. Sono i risultati conseguiti nel corso
del maxi controllo, per contrastare i reati ambientali, effettuato ad
Agrigento, e in altri territori della nostra provincia.
Sul campo schierati oltre cinquanta
carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, supportati dal
reparto speciale del Centro Anticrimine Natura di Grotte. Tra il
capoluogo e le zone periferiche, precisamente in via Caruso, lungo la
strada statale 118, e sulla strada statale 189, sequestrate
complessivamente tre discariche abusive in aree pubbliche, contenenti
alcune tonnellate di rifiuti urbani non differenziati. Un cittadino,
invece, è stato "pizzicato", in via Altieri, intento ad
abbandonare in modo illecito sacchetti contenenti rifiuti solidi
urbani.
L'uomo è stato multato di 600 euro.
Nel quartiere di Villa seta, in via Concordia, i militari dell'Arma
hanno individuato e sequestrato una discarica abusiva di rifiuti
urbani non differenziati.
Altra scoperta al Villaggio Mosé, in
via Giacinti, dove in un'area erano stati ammassati rifiuti speciali
pericolosi, e rifiuti solidi urbani.
Tra Agrigento e Favara, in contrada
"San Benedetto", i militari del Centro anticrimine natura
hanno rintracciato e multato tre persone, che, avevano abbandonato
vari rifiuti, identificati attraverso alcuni documenti, rinvenuti nei
cumuli di materiali abbandonati.
Una vasta area di circa 4.000 metri
quadrati, trasformata a discarica abusiva, è stata sequestrata in
contrada "Pioppo", in territorio favarese.
A Porto Empedocle, i carabinieri hanno
"beccato" e denunciato per trasporto illecito di rifiuti, 4
persone del luogo, sorprese in quella via Vittoria, mentre stavano
trasportando, senza autorizzazione, oltre due quintali di rifiuti
urbani.
Pezzi di eternit e altri rifiuti
speciali sono stati rinvenuti in contrada "Cannelle",
all'interno di un'area demaniale marittima.
Nella vicina Siculiana, apposti i
sigilli a due le discariche in località' "Garebici" e in
contrada "Cantamattino", contenente rifiuti speciali
pericolosi, carcasse di animali e rifiuti solidi urbani.
In contrada "Fauma", tra
Realmonte e Montaperto, è stata scoperta una discarica di rifiuti
urbani non differenziati. Un imprenditore, 59enne, di Raffadali, è
stato denunciato per il reato di illecita gestione di rifiuti.
Aveva realizzato, in contrada
"Rognosa", in un suo fondo di proprietà, una discarica
abusiva contenente rifiuti speciali non pericolosi, estesa per circa
500 metri quadrati.
Ma il fenomeno dell'abbandono dei
rifiuti è "sbarcato" a Linosa, nella più piccola delle
Pelagie. Qui in località' "Pozzolana di Ponente", i
carabinieri hanno rinvenuto una discarica, con un ingente
quantitativo di rottami di vetture, cumuli di inerti, contenitori in
ferro ed in plastica.
PACE TRA REGIONE E ANAS: SIGLATA A ROMA
L'INTESA PER I CONTROLLI DI PONTI E VIADOTTI
La verifica riguarda 540 strutture.
Accelerazioni per i lavori sulla Ag-Pa e Ag-Cl
GIUSEPPE BIANCA
PALERMO. Torna il sereno tra la Regione
e l'Anas. L'assessore a Infrastrutture e Mobilità Marco Falcone ha
incassato ieri, nel corso di un articolato vertice romano, durato
oltre tre ore, un rinnovato impegno da parte dell'ente dopo i
reiterati e ravvicinati "strali" lanciati dal governatore
siciliano Nello Musumeci. Impegni puntuali e tempi stretti la
richiesta fatta pervenire da Palazzo d'Orleans ai vertici dell'Anas
sulla "road map" di scadenze e interventi da portare
avanti. Un mandato molto preciso e circoscritto quello conferito
all'assessore Falcone che ha trasferito l'input nella riunione di
ieri.
La Regione porta a casa la convenzione
con l'Anas per la verifica sui ponti e i viadotti siciliani. L'atto
verrà firmato martedì tra le due parti a Palermo. La verifica dovrà
essere completata entro sessanta giorni e riguarda 540 strutture.
Oggetto dell'incontro di ieri anche la parte relativa alla
programmazione e alla pianificazione dei lavori, di quelli già in
corso e avviati in Sicilia e di quelli che andranno a partire, tra la
fine dell'anno e la prossima primavera.
Un calendario di cose da fare che
riguarda la Agrigento-Palermo,la Agrigento-Caltanissetta, la
"neverending story della "Nord-Sud", ma anche la parte
che andrà in gara a dicembre, come spiega l'assessore Falcone: «Si
parla della Bronte-Adrano, e anche la Libertinia-Licodia, cioè di
lavori per circa 200 milioni di euro, ma non solo. Ci siamo occupati
ieri anche delle barriere su Catania, sulla tangenziale, dall'uscita
della Catania-Messina, dal casello di San Gregorio sino alla
Catania-Siracusa».
Tutti interventi che erano già in
carico all' Anas e per i quali viene chiesta una ulteriore
accelerazione, all'interno del perimetro di raccordo tra Regione ed
ente in questione. Si è inoltre fatto il punto sui lavori che
riguardano la circonvallazione di Gela, la Mazara-Marsala, la
tangenziale variante di Comiso e Vittoria per quanto riguarda il
collegamento con l'aeroporto di Comiso. E ancora il tratto della
Palermo Agrigento che riguarda l'A19 sino a Bolognetta e quello della
Catania-Gela (20 chilometri): «Un incontro operativo molto proficuo
- assicura lo stesso Falcone - a cui hanno preso parte oltre al
direttore generale del dipartimento Fulvio Bellomo, anche Stefano
Liani, braccio destro di Gianni Vittorio Armani e responsabile della
pianificazione, e Valerio Mele, coordinatore territoriale di Anas
Sicilia. Secondo Marco Falcone molti dubbi sono fugati: «non solo
per la verifica congiunta del trono programma, - chiarisce -, ma
anche per aver percepito la volontà di un impegno ancora maggiore da
parte dell'azienda. Abbiamo chiesto un monitoraggio ancora più
consistente sulla Agrigento-Caltanissetta e sulla Agrigento-Palermo».
Rassicurazioni venute fuori al termini dell'analisi singola dei 22
cantieri aperti nell'isola: «Abbiamo preferito essere molto
specifici e poco generici-chiarisce Falcone - che aggiunge: «non
mancheranno le nuove progettazioni dal raddoppio della Catania-Gela
alla Sp 4 che da Valguarnera arriva fino alla Catania-Palermo».
La Sicilia dei cantieri dunque non si
ferma e accanto al disagio, non di poco conto, dell'automobilista
siciliano, si affianca parallela, e operativa, l'indicazione di un
lavoro che va avanti: «non solo continuiamo con i cantieri e con le
verifiche - commenta l'assessore - ma definiremo un prosieguo delle
attività all'insegna della velocizzazione e delle accelerazioni dei
lavori in corso».
LA SICILIA
DEPURATORE
Multata per inosservanza "Girgenti
Acque".
"Inosservanza delle prescrizioni
indicate nel provvedimento di autorizzazione emesso dall'Arta per la
mancanza di misuratori di portata e dei pozzetti per i prelievi e per
la mancata realizzazione della condotta sottomarina con gli obblighi
da essa derivanti, come risulta dal sopralluogo e dal prelevamento di
campioni di acqua di scarico redatto dai tecnici dell'Arpa il 9
gennaio 2014". Quasi cinque anni dopo Girgenti Acque, nella
persona del proprio "capo" Marco Campione si è vista
multare dal Libero Consorzio con una sanzione di tremila euro. Il
blitz venne effettuato in contrada Ripellino dove ha sede il
depuratore comunale di Licata, all'interno del quale evidentemente il
personale dell'Arpa rinvenne alcune anomali di un certo rilievo. A
distanza di quasi un lustro dall'accertamento in cui emersero le
irregolarità il libero Consorzio ha dunque concesso all'azienda che
gestisce il sistema idrico e fognario provincia di Agrigento alcune
decine di giorni per pagare questa sanzione notificata decisamente
più in là nel tempo, rispetto al giorno del controllo effettuato in
loco. In tutti questi anni evidentemente tra Libero consorzio e
Girgenti Acque ci sarà stata una interlocuzione giuridica sulla
opportunità del pagamento da parte dell'azienda di questa sanzione.
Interlocuzione che parrebbe essere finita nei giorni scorsi con la
decisione da parte della ex provincia di notificare a Girgenti Acque
e a Campione l'obbligo di pagare questi tremila euro di ammenda.
f.D.M
COME CAMBIANO LE PENSIONI
Quota cento con varie finestre
Alitalia: "vecchiaia" a 60 anni.
ROMA. Il Governo lima il provvedimento
sulle pensioni e nelle pieghe spunta una norma per il trasporto aereo
che consente al personale di volo di andare in pensione con sette
anni di anticipo sulle regole generali, quindi a 60 anni. Un
abbassamento del requisito( ora fissato a cinque anni di anticipo)
che dovrebbe essere finanziato con i tre euro di diritto di imbarco
che si pagano su ogni biglietto aereo, tassa che diventerebbe
strutturale. Nel 2019 - secondo quanto emerge dalla bozza denominata
«Pacchetto pensioni» - si potrà andare come annunciato in pensione
anticipata rispetto all'età di vecchiaia avendo almeno 62 anni di
età e un'anzianità contributiva minimo di 38 anni (la cosiddetta
quota 100 che però aumenta a fronte di età più avanzate o di
numero più alto di contributi) ma sono previste finestre per
l'uscita. Tramonta invece l'ipotesi di agire sull'età di vecchiaia
dopo lo scatto a 67 anni nel 2019 bloccando gli incrementi
dell'aspettativa di vita almeno fino al 2023. Per l'età di vecchiaia
le regole restano quelle attuali.
Sarà possibile dal 2019 andare in
pensione anticipata avendo almeno 62 anni di età e 38 di contributi.
I lavoratori privati iscritti all'Inps che avessero maturato i
requisiti entro dicembre 2018 potranno uscire il 1° aprile 2019. Se
li matureranno dallo gennaio 2019 potranno ricevere la pensione
«trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti»,
quindi con una sorta di finestra mobile trimestrale. I lavoratori
pubblici che maturano i requisiti per quota 100 entro il 31 dicembre
avranno l'assegno pensionistico dal primo luglio, se maturano i
requisiti successivamente il diritto alla decorrenza dell'assegno
sarà maturato dopo sei mesi. Per il personale della scuola la
finestra è annuale. La pensione anticipata non sarà cumulabile
almeno all'inizio con redditi da lavoro (a meno che non siano per
lavoro autonomo e per meno di 5.000 euro) per due anni. Per la
pensione di vecchiaia l'età sarà di 67 anni l'anno prossimo, senza
cambiamenti. Ogni due anni poi ci saranno adeguamenti legati alle
variazioni della speranza di vita.
Si lavora a una norma sui fondi di
solidarietà bilaterali per cui in presenza di accordi collettivi con
i sindacati per favorire percorsi di ricambio generazionale si potrà
erogare un assegno straordinario di sostegno al reddito di lavoratori
che raggiungano i requisiti previsti per la pensione anticipata nei
successivi tre anni. I lavoratori che sono interamente nel sistema
contributivo (senza contributi prima del 1995 ) avranno la
possibilità di riscattare in tutto o in parte i periodi non coperti
da contributi. L'onere è a completo carico degli aventi diritto{che
lo deducono) ma può essere sostenuto anche da un parente o affine
entro il secondo grado (che lo detrae). Possono utilizzare l'opzione
donna (uscita anticipata ma pensione ricalco lata con il metodo
contributivo) le donne dipendenti con almeno 58 anni e quelle
autonome con almeno 59 purché abbiano almeno 35 anni di contributi.
Si applica una finestra mobile di 12 mesi per le dipendenti e di 18
mesi per le autonome. Non si applica l'adeguamento legato alla
speranza di vita.
Per il personale di volo il requisito
anagrafico per' andare in pensione di vecchiaia si riduce ancora di
due anni e arriva a sette anni rispetto agli altri lavoratori.
LA SICILIA
I SOLISTI DEL TOSCANINI AL POLITEAMA
DI PALERMO
RIBERA: e.m.)
Al politeama Garibaldi di
Palermo per l'inaugurazione della nuova stagione "La Scuola a
Teatro 2018-19", il 18, 19 e 20 novembre prossimo, i "Solisti
del Toscanini" Insieme all'Orchestra Giovanile Siciliana e al
Coro di voci bianche della FOSS (Fondazione Orchestra Sinfonica
Siciliana) saranno i protagonisti del famoso musical "West Side
storv" di L. Bernstein sotto la direzione del maestro Gaetano
Randazzo coadiuvato dal direttore
di coro maestro Fabio Ciulla e dal
pianista collaboratore maestro Salvatore Gaglio. Al centenario dalla
nascita del geniale compositore, direttore e pianista statunitense
sarà dedicato uno dei suoi musical più famosi, caratterizzato da
una sapiente commistione di linguaggi musicali
(classico, jazz e pop) e dalla
rivisitazione in chiave moderna della storia di Romeo e Giulietta di
W. Shakespeare. Accordo sottoscritto tra Pace, Longo ed Odando. Tra
gli interpreti oltre 100 giovani e giovanissimi musicisti sul palco
tra cui affermati musicisti e cantanti lirici, jazz e pop del
Toscanini: Miriam Bissanti, Rosa La Corte, Alida Capobianco
(soprani), Giuseppe Michelangelo Infantino, Davide Sciacchitano
(tenori), maestri Daniela Spalletta, Anita Vitale, Luca Nostro
(chitarra jazz) Francesca Bongiovanni, Pasquale Bono (Jazz e pop
singers).