Giornale di Sicilia
Un nuovo ponte a Ficarazzi,
quasi 3 milioni dalla Provincia
Sit-in per ritardi nei lavori sulla Palermo-Agrigento
La Città metropolitana ha stanziato anche i fondi per carotaggi e verifiche
FICARAZZI
«Abbiamo avuto notizia che la Provincia ha trovato i fondi per la realizzazione del ponte, sono infatti disponibili 2.800.000 di euro, oltre una sommadi 50.000 euro per effettuare i campionamenti e i carotaggi reperiti nel bilancio 2017». Ad annunciarlo il presidente della circoscrizione di Aspra, Andrea Sciortino, che ha avuto un incontro con i funzionari di palazzo Comitini. Alla riunione nella Città metropolitana di Palermo erano presenti i sindaci dei paesi coinvolti, Patrizio Cinque per Bagheria e Francesco Paolo Martorana per Ficarazzi che hanno valutato anche l'ipotesi di un'apertura a traffico alternato dopo una verifica. «Una volta effettuata l'ispezione -aggiunge Sciortino -si valuterà la condizione del ponte e se sarà idoneo si procederà a riaprire al transito alternato dei mezzi leggeri, con l'inst allazione di un semaforo, viceversa i tempi per la presentazione dei progetti sarebbero più lunghi e dovremmo aspettare fino al 2020 per iniziare i lavori». Della vicenda si è interessata anche la deput ta dei 5 Stelle, Caterina Licatini: L'iniziativa deve partire dal prefetto, per cui il prossimo passo sarà quello di fare sedere allo stesso tavolo l'ex Provincia e il prefetto». La chiusura del ponte di Ficarazzi, meglio conosciuto dagli abitanti co-me viadotto Burrone calabrese e del traffico fu decisa dalla Direzione infrastrutture con determina dirigenziale del 29 agosto dopo un sopralluogo. Da allora se da Aspra si vuole raggiungere Ficarazzi e viceversa, gli automobilisti devono percorrere la Statale 113, giungere in corso Baldassare Scaduto allungando il percorso di almeno dieci chilometri. Ma i disagi e i ritardi riguardano anche l'ammodernamento della Palermo- Agrigento. E ieri a Cefalà Diana si sono ritrovati sindaci, imprenditori, operai e cittadini dei comuni penalizzati dai cantieri fermi. È stato un sit-in pacifico al campo base «Kefala » dell'Anas conclusa con un confronto con i vertici di Cmc, l'azienda incaricata dei lavori, che però avrebbe già presentato istanza di fallimento al tribunale di Ravenna con circa 600 operai che rischiano il posto di lavoro in tutta Italia. «È stata messa in ginocchio l'economia di un intero territorio. Tutto l'indotto locale soffre questa situazione di stallo ed i comuni si vedono sempre più in difficoltà visto l'oggettivo impedimento logistico dei trasporti e di collegamenti tra le due province» dice Luciano Marino, sindaco di Lercara Friddi. «La situazione èdrammatica, l'abbiamo anche segnalato a Roma» spiega Francesco Agnello sindaco di Villafrati che ha partecipato all'incontro con i colleghi di Vicari, Roccapalumba e Lercara. «Ci rivolgeremo a tutte le istituzioni e al ministero per risolvere la situazione» ha concluso il sindaco di Vicari, Antonio Miceli. (*PIG* - *MARA*)
EX PROVINCIA
Da affidare servizio di potatura degli alberi
L'ex Provincia deve procedere all'affidamento del servizio di taglio, potatura e alleggerimento chiome di alberi di medie e grosse dimensioni all'interno del Giardino Botanico. L'ente ha pubblicato un avviso e le istanze potranno essere presentare entro il 10 dicembre. Il costo dell'operazione ammonta a 1.000 euro oltre Iva. (* PAPI*)
Telemontekronio
Rifiuti su strade provinciali, arriva la videosorveglianza
Tempi duri per tutti quelli che non trovano meglio da fare se non gettare i propri sacchetti della monnezza sui bordi delle strade provinciali o sulle piazzole di sosta. Il Libero Consorzio di Agrigento, infatti, ha disposto l'acquisto di un sofisticato sistema di video sorveglianza, un impianto mimetizzabile e dotato di gabbia di ancoraggio. Lo strumento sarà un uso della Polizia Provinciale e permetterà una vasta opera di controllo e una maggiore attività sanzionatoria verso i trasgressori. L'impianto è stato richiesto ed ottenuto dall'attuale comandante della polizia provinciale, il tenente colonnello Vincenzo Giglio. Si tratta di un sistema di videosorveglianza mobile che permetterà agli agenti di monitorare diverse arterie stradali e contrastare il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti. Tra le attività della polizia provinciale c'è, infatti, anche quella della tutela del territorio e dell'ambiente e dotarsi di un sistema di questo tipo garantirà da un lato più prevenzione e dall'altro una massiccia attività sanzionatoria. L'impegno di spesa complessivo, già fatto dal Libero Consorzio per l'acquisto dello strumento, è di 3.660 euro. Nell'attesa che entri in funzione, l'ente provinciale ha affidato l'appalto per la pulizia e bonifica delle strade provinciali dai rifiuti. Si tratta di un accordo annuale durante il quale la ditta aggiudicataria si occuperà della raccolta e del conferimento in discarica o presso aziende autorizzate dei rifiuti abbandonati sulle strade di proprietà provinciale. Il servizio consentirà di proseguire le attività di rimozione dei rifiuti (compresi quelli speciali e pericolosi) lungo tutte le strade provinciali, ex consortili ed ex regionali. L'appalto, da 85 mila euro, riguarda pure la pulizia delle piazzole di sosta e degli slarghi. L'attività si è resa urgente e necessaria proprio perché, negli ultimi tempi, strade e piazzole sono state trasformate in immondezzai da molti incivili. Tutte le azioni in campo servono per fronteggiare quella che ormai è diventata quasi un'emergenza incontrollabile.
Sicilia.opinione.it
Autonomie locali, Armao: "Lo Stato-Dracula deve fare la sua parte per la Sicilia" - L'Opinione della Sicilia
di Guido Monastra
"Comuni in dissesto? Noi stiamo facendo la nostra parte, adesso il governo nazionale deve fare la sua". L'assessore regionale al Bilancio Gaetano Armao, vicepresidente della Regione, prende posizione netta sulla materia dei trasferimenti di risorse. Parla di "Stato - Dracula che divora le province siciliane non facendo in Sicilia quello che fa nel resto del Paese" e sciorinando numeri che destano sempre più allarme.
"Noi stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti finanziari possibili - dice Armao a L'Opinione della Sicilia - e lo abbiamo ribadito nell'incontro con le decine di sindaci dei Comuni in dissesto o pre dissesto ricordando però che in materia di finanza locale la Regione non ha autonomia".
"Piena solidarietà ai sindaci e ai commissari dei Liberi Consorzi - prosegue Armao -, a loro abbiamo rappresentato con molta chiarezza l'attuale situazione. Con le variazioni di bilancio stiamo facendo il possibile per far sì che non vengano pregiudicati i livelli essenziali nella erogazione dei servizi ma ho detto loro che dovranno prendere posizione e chiedere che lo Stato non si nasconda dietro un dito".
"Non è ammissibile che per le altre province italiane vengano erogate somme in più mentre alla Sicilia vengono sottratti 277 milioni di euro all'anno, oltre un miliardo negli ultimi quattro anni. I cittadini siciliani sono di serie A come quelli del resto del Paese".
Per il sistema delle autonomia locali stanziamo circa 450 milioni all'anno (330 ai Comuni più 115 per le province), uno sforzo consistente, ma ricordo che lo Stato "prende" ogni anno quasi 1 miliardo e 600 milioni dal Bilancio della Regione, le disponibilità che avevamo in passato adesso sono notevolmente ridotte". La materia delle variazioni di Bilancio - con la creazione di un fondo aggiuntivo di 20 milioni di euro - torna in Aula all'Ars domani, giovedì, e sarà oggetto di diverse prese di posizione da parte dei vari gruppi parlamentari.
IlSicilia
Comuni in dissesto, rimpallo di responsabilità. La Regione crea un fondo di 20 milioni
di Manlio Melluso
Approda a Sala d'Ercole la variazione di bilancio
"La Regione Siciliana ha fatto e sta facendo la propria parte, con la creazione di un apposito Fondo che mobilita 20 milioni di euro a favore dei Comuni in dissesto". Queste le parole dell'assessore all'Economia, Gaetano Armao in relazione allo stato di crisi finanziaria degli enti locali siciliani. Armao ha chiamato in causa il governo nazionale: "La Finanza locale, tuttavia, è materia di competenza dello Stato e pertanto non è più rinviabile anche un intervento del governo centrale per evitare che gli enti siciliani vadano in default - ha aggiunto Armao -. Ad aggravare la situazione, nel corso degli ultimi anni, la drastica riduzione dei trasferimenti statali verso i Comuni e un prelievo forzoso per le ex Province che quest'anno è di 277 milioni di euro. Solo con un valido concorso dell'esecutivo nazionale, quindi, il problema può essere risolto", ha affermato Armao.
Intanto domani ritorna a riunirsi l'Assemblea regionale siciliana per discutere la variazione di bilancio, dopo che la calendarizzazione annunciata dal Presidente di Sala d'Ercole Gianfranco Micciché aveva destato malumori, in particolare tra le opposizioni, nonostante la riunione dei capigruppo precedente alla determinazione dei lavori d'Aula. Una discussione che si annuncia infuocata, nonostante il disegno di legge sia composto da una manciata di articoli.
Sono un centinaio, infatti, gli emendamenti presentati, in particolare dalle opposizioni. C'è una cosa, però, sulla quale dalle parti di Palazzo dei Normanni sono tutti d'accordo, bisogna accorrere in aiuto dei comuni in dissesto e predissesto. Sono ben 55 gli enti locali siciliani a trovarsi in una situazione finanziaria drammatica. Ieri gli amministratori locali sono stati ricevuti in commissione in una riunione congiunta delle Commissioni Bilancio e Cultura, alla quale ha partecipato anche Armao.
Ma se c'è accordo sugli intenti, sono distanti le posizioni su come intervenire. C'è chi, oltre ad Armao, punta il dito contro Roma, come l'Udc: "Abbiamo incontrato gli amministratori dei comuni in dissesto e pre-dissesto - si legge nella nota dei centristi - e apprezziamo quanto ribadito dall'assessore Armao sui ruoli distinti dei governi regionale e nazionale. Sul punto, noi abbiamo presentato un emendamento a sostegno di questi 55 comuni ma auspichiamo che il governo nazionale si assuma la responsabilità che gli compete sul piano finanziario, poiché sarebbe disastroso e contro ogni logica di buona e sana amministrazione che la Regione Siciliana, sempre vicina ai propri amministratori locali, si addossasse l'onere finanziario che invece spetta allo Stato".
Il Pd, invece, per bocca di Giuseppe Lupo, attacca l'esecutivo regionale: "Decine di sindaci siciliani denunciano una situazione finanziaria drammatica - afferma - che avrà gravi conseguenze per i servizi sociali, trasporto pendolari, stabilizzazione del personale e persino per l'ordinario pagamento degli stipendi. Un fallimento sostanziale - è la bordata di Lupo - dovuto al continuo taglio dei finanziamenti regionali che rischia di incidere pesantemente sui cittadini con tasse elevate e servizi ridotti all'osso".
Ancora più duro con il governo regionale è il Movimento 5 Stelle: ''Gli enti locali devono tornare al centro dell'agenda politica del Governo Musumeci, che finora li ha usati come un bancomat per tappare le falle del bilancio regionale - dicono dal gruppo parlamentare pentastellato all'Ars - Occorre restituire dignità agli enti locali e assicurare servizi essenziali ai cittadini, vessati da tributi locali tra più alti di Italia, come nel caso delle Tari, a fronte di servizi scadenti. Occorre salvaguardare - prosegue la nota - migliaia di lavoratori precari in servizio, spesso, da decenni nei comuni della Sicilia e in attesa di una stabilizzazione, che rischiano il licenziamento a fine anno, se il Governo non interviene immediatamente prevedendo risorse e interventi mirati a sostegno dei comuni già nel ddl di assestamento di bilancio, che giovedì prossimo approderà in aula all'Ars". Infine la stoccata: per il M5S "l'esecutivo guidato da Nello Musumeci finora ha giocato a scarica barile con il Governo centrale, con un rimpallo di responsabilità che non risolve i problemi e ricade interamente su lavoratori precari, operatori economici e cittadini".
Livesicilia
Ex Province e comuni in dissesto
A Messina i precari "in ferie"
La proposta di Petriccioli (Cisl Fp): "Una delega nella segreteria nazionale". Armao crea un fondo.
PALERMO - Allarme ex Province e comuni in dissesto: è stato lanciato dal Consiglio generale della Cisl Fp Sicilia che si è svolto ieri all'Hotel Tonnara di Trabia (Palermo). "Siracusa è in dissesto, Ragusa e Trapani sono in serie difficoltà; a Messina, è notizia delle ultime ore, i lavoratori a tempo determinato della ex Provincia sono stati messi d'ufficio in ferie in attesa di trovare le risorse economiche per rinnovare i contratti", ha detto il segretario generale della Cisl Fp Sicilia, Paolo Montera, nella sua relazione introduttiva. E il segretario della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, ha aggiunto: "La Sicilia è la regione con il maggior numero di Comuni in dissesto: sono 106 in tutta Italia, 28 solo in Sicilia. Una popolazione di oltre un milione di siciliani vive in enti con gravi difficoltà economiche. I trasferimenti regionali agli enti locali sono passati dagli 800 milioni di 10 anni fa ai 280 milioni di euro di oggi. Oggi i comuni non ce la fanno più a fornire i servizi essenziali ai cittadini". Al Consiglio generale della Cisl Fp Sicilia ha partecipato anche il segretario generale nazionale della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, che ha lanciato una proposta per intervenire con decisione sulla questione: "Istituiamo una delega per gli enti locali in dissesto nella segreteria nazionale. Si tratta di una tema molto serio e delicato che merita il massimo dell'approfondimento e dell'attenzione". "La Regione Siciliana ha fatto e sta facendo la propria parte, con la creazione di un apposito Fondo che mobilita venti milioni di euro a favore dei Comuni in dissesto", ha detto ieri il vicepresidente della Regione siciliana e assessore all'Economia, Gaetano Armao, incontrando all'Ars una delegazione di sindaci di Comuni in dissesto e pre dissesto, in occasione della seduta congiunta delle commissioni parlamentari Bilancio e Lavoro. "La Finanza locale, tuttavia, è materia di competenza dello Stato e pertanto non è più rinviabile anche un intervento del governo centrale per evitare che gli enti siciliani vadano in default - ha aggiunto Armao -. Ad aggravare la situazione, nel corso degli ultimi anni, la drastica riduzione dei trasferimenti statali verso i Comuni e un prelievo forzoso per le ex Province che quest'anno è di 277 milioni di euro. Solo con un valido concorso dell'esecutivo nazionale, quindi, il problema può essere risolto", ha concluso l'assessore. "Pur apprezzando lo sforzo - è la risposta della Cisl Fp Sicilia - è superfluo dire che restiamo vigili e non staremo con le mani in mano. Federali e confederali insieme, stiamo monitorando la situazione. E se non si troverà al più presto il modo di tirare fuori gli enti locali dal baratro nel quale sono stati relegati da scelte politiche miopi del passato, siamo pronti alla mobilitazione".
Provinceditalia
Manovra, UPI "Delusione e preoccupazione. I territori sono stati abbandonati"
Delusione e preoccupazione per il testo della Legge di Bilancio approvato dalla Commissione Bilancio dalla Camera dei Deputati. E' quanto dichiara il Presidente dell'Upi Achille Variati che sottolinea come, sulle Province "La situazione di grave emergenza non è in alcun modo risolta. Anzi, il testo approvato dalla Commissione Bilancio peggiora il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri".
"Non riusciamo a comprendere perché, in una situazione di criticità e di emergenza che accomuna ponti e gallerie di tutto il Paese, come è emerso nel monitoraggio dettagliato che Governo e Parlamento ben conoscono, si sia deciso di intervenire a rendere sicure solo le opere del bacino del Po. Il resto del Paese è abbandonato, come se oltre la pianura padana non ci fosse alcun ponte a rischio.
Ed è incredibile come Governo e deputati che nella manovra stanziano quasi 7 miliardi per la messa in sicurezza del patrimonio pubblico, abbiano deciso di escludere da questi investimenti i 30 mila ponti e gallerie, gli oltre 130 mila chilometri di strade provinciali e le 5.100 scuole superiori. Abbandonando il territorio, le comunità e i 2 milioni 500 mila studenti che continueranno a frequentare scuole insicure.
Chiediamo al Governo, a partire dai Viceministri Castelli e Garavaglia, un incontro urgente per chiarire questi nodi e trovare immediate soluzioni in vista del passaggio della Legge di bilancio in Senato".
La Sicilia
Partite a calcetto troppo "calde", impianto multato perché troppo rumoroso
I fatti risalgono al 2014, ma solo ora la multa elevata dal Libero consorzio è stata tecnicamente comminata ai responsabili della struttura
Partite a calcetto troppo rumorose in orario notturno, per un impianto sportivo di Agrigento arriva una pesante sanzione pecuniaria. I fatti risalgono al 2014, ma solo ora la multa elevata dal Libero consorzio è stata tecnicamente comminata ai responsabili della struttura. Insomma, la trance agonistica dei calciatori - più o meno in erba - era così tanta che le loro urla rappresentavano vero e proprio inquinamento acustico.