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rassegna stampa del 6 febbraio 2019

Giornale di Sicilia

Si vota il 28 aprile, niente election day con le Europee
Comuni, la Lega sfida grillini e FI

Non ci sarà l'election day. Non si voterà insieme per le Europee e per i Comuni siciliani. La giunta Musumeci ha deciso di separare i due appuntamenti: per le Amministrative i seggi verranno aperti il 28 aprile, per le Europee la data è quella del 29 maggio fissata da Bruxelles. Si voterà in 35 Comuni, 8 dei quali di grandi dimensioni: Caltanissetta, Gela, San Cataldo, Aci Castello, Bagheria, Monreale, Pachino  e Mazara del Vallo. E solo in questi ultimi l'eventuale ballottaggio si svolgerà il 12 maggio. Qui però si annuncia un tutti contro tutti. La Lega ha scelto di non allearsi  con Forza Italia e neppure con i grillini, con cui governa a Roma. A Caltanissetta il Carroccio punta su Oscar Aiello, a Monreale su Giuseppe Romanotto e a Mazara su Giorgio Randazzo. «Presenteremo nostri candidati in tutti i grossi centri, a cominciare da Gela» ha assicurato ieri Igor Gelarda, plenipotenziario leghista in Sicilia Occidentale. Gelarda ha aperto solo ad alleanze con liste civiche e al  massimo con Fratelli d'Italia: Nessuna alleanza invece con Forza Italia, almeno fino a quando sarà guidata da Micciché » . Anche i grillini avranno candidati autonomi in tutti i grandi centri. Ma ieri i 5 Stelle hanno attaccato la scelta di non ricorrere all'election day: «Una follia che costerà ai siciliani un milione » afferma il capogruppo Francesco Cappello, «certe scelte appaiono del tutto folli». «Ipotesi non praticabile perché avrebbe fatto slittare le elezioni  di Città metropolitane e Liberi consorzi dei Comuni, costringendoci all'ennesima norma di proroga dei commissari straordinari e quindi con ulteriori costi per gli Enti locali» replica l'assessore alle Autonomie locali, Bernardette Grasso. Anche la Lega legge nella scelta di separare le due elezioni la voglia del centrodestra di non concedere un effetto traino agli alleati del governo romano. Che tra l'altro i sondaggi in vista delle Europee indicano in crescita anche in Sicilia: la Lega è data fra il 15 e 20% e i grillini sconteranno l'effetto del primo mese di  erogazione del reddito di cittadinanza. Gli altri Comuni in cui si voterà il 28 aprile sono Caltabellotta, Naro, Racalmuto, Santa Elisabetta, Mazzarino, Motta Sant'Anastasia, Ragalna, Zafferana Etnea, Aidone, Brolo, Condrò, Forza D'Agrò, Leni, Mandanici, Mistretta, Oliveri, Rometta, Spadafora, Tortorici, Bonpietro, Cinisi, Roccamena, Segesta, Campobello di Mazara, Salaparura e Salemi. Non si voterà invece a Castelvetrano e Borgetto, perché commissariati dopo lo scioglimento per mafia: i seggi sono rinviati a novembre per un turno straordinario. A Isola delle Femmine si voterà nel 2020. Gia. Pi.

Finanziamenti regionali

Strade provinciali dissestate
Appalti del Libero Consorzio


Si lavora per migliorare le condizioni della viabilità provinciale. Ieri, infatti, il Libero consorzio comunale di Agrigento ha aggiudicato l'appalto per i lavori di manutenzione straordinaria lungo la provinciale 80 Agrigento- Baiata - Favara e quello per la provinciale 3A Bivio Caldare (statale 189) - Favara, dell'importo a base d'asta di 682.180 euro. Si tratta di strade che quotidianamente registrano un intenso traffico veicolare, mezzi pesanti compresi, e per le quali, a causa della totale mancanza di finanziamenti, per anni non è stato possibile garantire una adeguata manutenzione. Grazie all'impegno dei tecnici del Libero Consorzio sono stati redatti i progetti esecutivi, successivamente finanziati con varie misure. Per questo progetto, in particolare, era stato ottenuto un finanziamento con la delibera di giunta regionale che riprogrammava i fondi ex Fas 2000/2006 destinati alle strade secondarie di rilevante importanza sul territorio regionale che presentavano criticità tali da non consentire il normale transito dei veicoli. L'appalto è stato aggiudicato provvisoriamente alla società "Nuovi lavori Srl" con sede a Casteltermini che ha  offerto il ribasso non anomalo del 38,3838% sull'importo soggetto a ribasso di 668.540, quindi per un importo netto di 411.928 euro, ai quali vanno aggiunti 13.640 per oneri di sicurezza (non soggetti a ribasso), per un importo contrattuale complessivo di 425.568 euro più Iva. Seconda in  graduatoria l'ATI (Mandatario) Longo Costruzioni srl - (Mandante) Nocera Vincenzo, con sede a Cammarata, che ha offerto il ribasso del 38,3799 %. Alla gara d'appalto, la prima riguardante lavori pubblici ad essere effettuata in modalità telematica, hanno preso parte 147 imprese. Intanto il Libero consorzio comunale sta per appaltare tre lotti per lavori di manutenzione straordinaria, per un importo complessivodi 1.608.000 euro. Si tratta di un unico bando di gara mediante procedura aperta da espletare tramite piattaforma telematica. L'invio delle offerte dovrà avvenire entro mezzogiorno di domani, 7 febbraio. La procedura di gara è gestita integralmente in modalità telematica e dunque verranno ammesse solo le offerte presentate attraverso il portale Appalti. I lavori riguardano l'Accordo Quadro Annuale con un solo operatore economico per i lavori di manutenzione straordinaria sulle provinciali ricadenti nella zona "Centro Nord" della provincia di Agrigento per un importo complessivo del lotto per 543.000 euro. Il secondo lotto riguarda lavori di manutenzione straordinaria sulle provinciali ricadenti nella zona Ovest della provincia per un importo di 535.000 euro. L'ultimo lotto è relativo alle strade ricadenti nella zona Est per unimporto di 530.000 euro. L'apertura delle offerte avverrà l'11 febbraio alle 9 nella sala Gare del Gruppo Contratti. (* PAPI*)

Superato l'esame della prima volta
Appalti e procedure telematiche
L'ex Provincia all'avanguardia



Si potenzia l'attività dell'ufficio gare del Libero consorzio comunale che, per altro, opera in provincia di Agrigento come Stazione Unica Appaltante. La struttura si conferma all'avanguardia nella gestione delle procedure telematiche anche in materia di appalti pubblici. L'ente guidato dal commissario Girolamo Alberto Di Pisa, conferma la propria vocazione all'innovazione nella gestione delle procedure telematiche in materia di appalti pubblici. Si è conclusa, infatti, con la pubblicazione del verbale la prima gara di appalto di lavori pubblici, gestita tramite piattaforma telematica relativa ai lavori sulle strade provinciali. Un iter che si è compiuto positivamente e con tempi ridotti rispetto alle gare esperite con il vecchio sistema. Una innovazione portata avanti dal settore "Attività Negoziali" e dal Servizio Centrale di Committenza dei Comuni del Libero Consorzio, che ricordiamo è stato uno tra i primissimi Enti in Sicilia ad adottare la procedura telematica a partire dal mese di dicembre del 2018. Questa modifica è stata introdotta nel secondo comma dell'articolo 40 del Codice degli appalti e consente alle imprese di partecipare alle gare bandite dall'Ente inviando tutta la documentazione in via telematica. Nessun plico di documenti da spedire per le imprese che assicura un notevole risparmio economico, con eliminazione del materiale cartaceo e tempi di consegna immediati. Un mutamento epocale nel processo di modernizzazione delle procedure di gara che segue gli indirizzi delineati dal Codice dell'amministrazione digitale. Nei prossimi mesi, fino al 27 giugno sono già state inserite nel portale "Gare e Appalti" altre nove gare di cui tre del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per oltre due milioni e mezzo di euro, due del Comune di Palma di Montechiaro e quattro del comune di Ribera. Inoltre il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha in programma altri lavori appaltati e da appaltare, individuati nel Piano triennale delle Opere Pubbliche fino a dicembre per un importo complessivo per oltre 20 milioni di euro. Nel corso dell'anno sarà possibile, quindi, creare centinaia di posti di lavoro nel settore dei Lavori Pubblici che porteranno una ricaduta economica rilevante per l'intera economia della nostra provincia. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, in questi anni, ha maturato una notevole esperienza nel settore delle Gare ed appalti. Nel 2015 ha istituito il servizio "Centrale di Committenza per i Comuni", operando come Stazione unica Appaltante, attraverso la stipula di apposite convenzioni con i comuni della provincia. 'ELnte, attraverso la Centrale di Committenza, oltre allo svolgimento delle gare, partecipa all'attività preparatoria di cooperazione con i Comuni fornendo la propria consulenza sulle procedure di gara per la scelta del contraente e collabora con i funzionari del Comune nella redazione dei bandi. (* PAPI*)

AGRIGENTOWEB

COMPLETATA LA PRIMA GARA DI LAVORI PUBBLICI IN PROVINCIA DI AGRIGENTO CON PROCEDURA TELEMATICA

Il Libero Consorzio Comunale conferma la propria vocazione all'innovazione nella gestione delle procedure telematiche in materia di appalti pubblici. Si è conclusa, infatti, con la pubblicazione del verbale la prima gara di appalto di lavori pubblici, gestita tramite piattaforma telematica relativa ai lavori sulle Strade Provinciali n. 80 e n. 3A. Un iter che si è compiuto positivamente e con tempi ridotti rispetto alle gare esperite con il vecchio sistema. Una innovazione portata avanti dal settore "Attività Negoziali" e dal Servizio Centrale di Committenza dei Comuni del Libero Consorzio, che ricordiamo è stato uno tra i primissimi Enti in Sicilia ad adottare la procedura telematica a partire dal mese di dicembre del 2018. Questa modifica è stata introdotta nel secondo comma dell'art. 40 del Codice degli appalti e consente alle imprese di partecipare alle gare bandite dall'Ente inviando tutta la documentazione in via telematica. Nessun plico di documenti da spedire per le imprese che assicura un notevole risparmio economico, con eliminazione del materiale cartaceo e tempi di consegna immediati. Un mutamento epocale nel processo di modernizzazione delle procedure di gara che segue gli indirizzi delineati dal Codice dell'amministrazione digitale. Nei prossimi mesi, fino al 27 giugno 2019, sono già state inserite nel portale "Gare e Appalti" altre nove gare di cui tre del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per oltre due milioni e mezzo di euro, due del Comune di Palma di Montechiaro e quattro del comune di Ribera. Inoltre il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha in programma altri lavori appaltati e da appaltare, individuati nel Piano triennale delle Opere Pubbliche fino a Dicembre 2019 per un importo complessivo per oltre 20 milioni di euro. Nel corso dell'anno sarà possibile, quindi, creare centinaia di posti di lavoro nel settore dei Lavori Pubblici che porteranno una ricaduta economica rilevante per l'intera economia della nostra provincia.


LIVESICILIA
enti locali ASSUNZIONI DEI PRECARI IN BILICO I SINDACATI: "SERVONO REGOLE CERTE"

La Corte dei Conti: "Per ogni stabilizzato, un nuovo assunto". Il parere richiesto da tre comuni. Stabilizzazione dei precari sì, ma la Corte dei Conti spiega come. "Si possono assumere i precari negli enti locali ma solo nel limite del 50%". I pareri della magistratura contabile sono arrivati dopo che tre sindaci siciliani, di San Pier Niceto, Milazzo e Custonaci, hanno chiesto come muoversi per avviare le procedure per le stabilizzazioni. E se siano legittime. Tre le direttive fissate dai giudici di via Notarbartolo. Per la sezione di controllo della Corte dei Conti non possono essere fatti concorsi interamente riservati per i precari degli enti locali. Occorre, infatti, che i piani per l'assunzione dei lavoratori nei Comuni prevedano procedure aperte in cui la metà dei posti siano riservati all'assunzione dei precari da stabilizzare. A stabilire il numero delle unità di personale da potere assumere -spiega poi la Corte - non è la pianta organica dell'amministrazione comunale ma lo "spazio finanziario disponibile". I Comuni devono quindi calcolare le spese che possono impegnare per l'assunzione del nuovo personale e poi calcolare la quota da riservare ai precari da stabilizzare che non deve essere superiore al 50% . Infine, i giudici contabili spiegano che i fondi messi a disposizione dalla Regione servono per aumentare il budget di cui i Comuni hanno bisogno per bandire i concorsi. Fermo restando che le risorse comunali devono costituire la parte prevalente dell'impegno finanziario. Per ogni precario stabilizzato insomma, stando al parere della Corte dei Conti, dovrà essere assunto a tempo indeterminato un nuovo dipendente. Una circostanza che complica di gran lunga i piani per l'assorbimento di tutto il precariato storico degli enti locali. Le incertezze sorte con la pubblicazione dei pareri ha messo i sindacati in allerta. "Governo regionale e Corte dei Conti dialoghino e definiscano regole certe e uniformi per la stabilizzazione dei precari negli enti locali", hanno detto i segretari generali di Fp Cgil, Gaetano Agliozzo, della Cisl Fp, Paolo Montera, e della Uil Fpl, Enzo Tango. "Dal mancato confronto tra le due istituzioni - hanno continuato - potrebbe derivare un'incertezza insostenibile. Servono regole chiare e standardizzate ed è opportuno, quindi, avviare al più presto un confronto sul tema, così da definire criteri inequivocabili e validi per tutti, che le amministrazioni comunali possano seguire alla lettera, senza scappatoie". "La stabilizzazione dei precari degli enti locali - hanno poi concluso Agliozzo, Montera e Tango - processo avviato a livello nazionale con la legge Madia e, successivamente, perfezionato in Sicilia con la legge di Stabilità regionale, non può adesso interrompersi o regredire a causa dell'incertezza delle regole da seguire. I lavoratori precari da troppi anni vivono in un limbo e hanno diritto a trovare finalmente una soluzione per la loro vertenza".

AMMINISTRATIVE IL 28 APRILE EX PROVINCE AL VOTO A GIUGNO

- Amministrative il prossimo 28 aprile in Sicilia, con eventuale turno di ballottaggio il 12 maggio. Dunque niente election day con le Europee di maggio. Elezioni di secondo grado per Liberi consorzi e Città metropolitane il 30 giugno. Lo ha deliberato ieri la giunta di governo riunita a Catania. Per i sei liberi consorzi i sindaci dovranno eleggere presidente e consiglio, mentre nelle tre Città metropolitane si leggeranno solo i consigli perché il presidente coincide con il sindaco del comune capoluogo. Aci vorranno quindi ancora quattro mesi per tornare alla democrazia nelle ex Province, che sono commissariate da più di cinque anni dopo una lunga serie di pasticci normativi. Nel frattempo gli enti di area vasta sono precipitati in una grave crisi finanziaria, con Siracusa al dissesto e Messina "chiusa" dal sindaco metropolitano Cateno De Luca proprio per le gravi difficoltà finanziarie in cui versa l'ente. Quanto alle amministrative, i comuni in cui si voterà sono 34. Tra questi Caltanissetta, Mazara del Vallo, Aci Castello, Bagheria, Monreale e Pachino. "Mentre la Sicilia arranca, la Regione Siciliana decide di buttare centinaia di migliaia di euro non accorpando le elezioni amministrative con le elezioni europee. Uno scherzetto che ci costerà quasi un milione di euro. Musumeci si vergogni". A dichiararlo è il deputato europeo del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao. Risponde l'assessore regionale alle Autonomie locali Bernardette Grasso: "La data del 28 aprile, individuata dal Governo per le prossime elezioni amministrative nell'Isola, è stata una scelta obbligata dalla decisione del Parlamento siciliano. Nella legge regionale, che consentirà finalmente alle ex Province di tornare al voto, dopo anni di continui commissariamenti, infatti, è stato previsto che il rinnovo dei sindaci e dei Consigli comunali fosse antecedente a questa consultazione. Visto che a fine maggio si voterà anche per il Parlamento europeo, quindi, non c'erano altre possibilità. L'ipotesi di un 'election day' tra amministrative ed europee non era praticabile perché avrebbe fatto slittare le elezioni di Città metropolitane e Liberi consorzi dei Comuni a dopo il 30 giugno, costringendoci all'ennesima norma di proroga dei commissari straordinari e quindi con ulteriori costi per gli Enti locali".

LA SICILIA
ALLE URNE I CITTADINI DI ALESSANDRIA DELLA ROCCA, CALTABELLOTTA, NARO, RACALMUTO E SANTA ELISABETTA

Amministrative: 5 i comuni agrigentini al voto il 28 aprile. In quattro Comuni si andrà a votare per la scadenza naturale del mandato, in uno si dovrà tentare di nuovo di eleggere sindaco e consiglio comunale dopo che nella tornata del giugno 2018 le elezioni non sono risultate valide per il mancato raggiungimento del quorum dei votanti. Questa la situazione dei cinque Comuni agrigentini dove i cittadini il prossimo 28 aprile si dovranno recare alle urne per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale. La data è stata determinata dalla giunta regionale di governo e per la provincia di Agrigento interesserà i Comuni di Alessandria della Rocca, Caltabellotta, Naro, Racalmuto e S. Elisabetta. Essendo tutti e cinque Comuni con popolazione inferiore a 15mila abitanti, non si prevede ballottaggio e si voterà con il sistema maggioritario a turno unico. In tutti e cinque i centri, la campagna elettorale è adesso pronta ad entrare nel vivo: la individuazione della data del 28 aprile assegna infatti tempi stretti per procedere alla composizione di liste e candidati e c'è la fisiologica corsa ad accapparrarsi la disponibilità di persone in grado di dare un sostanzioso contributo in termini di voti. Ad Alessandria della Rocca già da tempo c'è la candidatura di Giovanna Bubello, dirigente scolastico che si era schierata alle elezioni del 2018 ottenendo più voti, ma poi è stata fermata dal quorum. A Caltabellotta l'uscente è il medico Paolo Segreto, che è a conclusione del primo mandato e che se non ci saranno sorprese dovrebbe ricandidarsi, mentre c'è qualche incertezza a Naro, dove il sindaco uscente è Calogero Cremona. A Racalmuto si avvia alla fine il mandato di Emilio Messana, nei cui confronti era stata votata nel dicembre scorso una mozione di sfiducia, poi bocciata dal consiglio comunale. Per l'ex segretario provinciale del Pd sono stati cinque anni caratterizzati da continui scontri politici e la sfiducia è stata spesso tema dominante. A S.Elisabetta l'uscente è Domenico Gueli, anche per lui la possibilità di una ricandidatura dopo i primi cinque anni da sindaco.


WORLD MUSIC E DANCE WALL.
L'edizione del 2019 ha in serbo diverse novità che uniscono la tradizione all'innovazione.

IL MANDORLO IN FIORE PROFUMA DI NUOVO Iniziative e concerti che vanno al di là del tradizionale spettacolo folkloristico. World music e Dance Wall, il Mandorlo in fiore ha in serbo diverse novità che uniscono la tradizione all'innovazione, passando per il valore culturale. Mandata in soffitta la vecchia "sagra", la Festa del Mandorlo in Fiore si colora di tante iniziative e concerti che vanno al di là del tradizionale spettacolo folkloristico. E' il caso del Canzoniere Grecanico Salentino, primo gruppo italiano a essere premiato con l'Oscar della World Music, che aprirà "le danze" al palacongressi Empedocle con una serata tra "pizzica" e "taranta" con ritmi e danze tradizionali. Il Canzoniere Grecanico Salentino rientra in una speciale sezione definita "world music" che prevede l'esibizione di quattro gruppi musicali al Palacongressi e in piazza Cavour, durante le serate presentate da Gianfranco Jannuzzo. "Questo concerto fa parte della sezione "world music" -afferma Giuseppe Parello, direttore del Parco Valle dei Templi, ente organizzatore del Mandorlo in fiore - Uno dei nostri obiettivi è la valorizzazione di musicisti che eseguono musiche tradizionali con un linguaggio contemporaneo, in tal senso abbiamo scelto il massimo dei gruppi presenti non solo in Italia ma nel mondo. Ci saranno altri gruppi musicali che rientrano nella world music, quindi musica del mondo, e si definisce così perché ogni nazione, ogni comunità, la esprime con una declinazione propria, utilizzando forme e tecnologie contemporanee. Ecco, questo si sposa con l'idea del Mandorlo in fiore, un percorso che va dalla tradizione all'innovazione conservando comunque il valore culturale". -Quali le novità in fatto di iniziative collaterali? "Le iniziative sono tante - prosegue Giuseppe Parello - Quest'anno, per la prima volta, si terrà il Dance Wall, un laboratorio di danza rivolto in prima istanza ai soggetti affetti dal morbo di Parkinson e affrontato in maniera inclusiva: non separando le persone affette dal Morbo, dunque, ma ponendole all'interno di un processo di inclusione. Le lezioni saranno orientate all'apprendimento della danza per questi soggetti e per le persone normo-dotate. L'obiettivo è di favorire, anche dal punto di vista artistico, l'inserimento di queste persone in una dimensione sociale, che li allontani un po' dal tema malattia consentendo loro di svolgere una vita che si avvicini quanto più possibile ai ritmi dettati dalla normalità. Il Dance Wall si terrà al museo Pietro Griffo". RITA BAIO

DOPO OTTO ANNI LA CATTEDRALE TORNA ALLA PUBBLICA FRUIZIONE

   I grandi portali saranno riaperti il 22 febbraio, durante la settimana dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono. Alle soglie dei 3mila giorni di chiusura l'Arcidiocesi di Agrigento festeggia la data di riapertura della Chiesa Madre della città, prevista per il 22 febbraio. Rispettando le previsioni,la Cattedrale tornerà fruibile nella settimana della festa del Patrono, svolgendo qui i momenti liturgici più importanti. Un momento di grande gioia aver guarito la "mamma malata", come più volte la struttura è stata definita dal cardinale Francesco Montenegro, con la possibilità anche da parte dei presenti alla conferenza stampa indetta ieri mattina di togliersi qualche piccolo "sassolino" dalla scarpa. A partire, come ha detto il responsabile dei beni monumentali dell'Arcidiocesi, padre Giuseppe Pontillo, dalle "incomprensioni" di questi anni, e, aggiungiamo noi, proseguendo con le innumerevoli promesse mancate e con le più recenti polemiche sullo scetticismo di alcuni enti di tutela rispetto all'efficacia del progetto del consulente dell'Arcidiocesi, Teotista Panzeca. "Dal 2015 al 2018 sono stati degli anni totalmente persi - ha detto Panzeca - in cui i lavori sono rimasti bloccati a causa della burocrazia. Un lasso di tempo durante il quale sulla chiesa si sono formate nuove lesioni". L'importante, tuttavia, è comunicare che gli interventi di posa delle catene sono (quasi) finiti e quindi la struttura potrà essere restituita in piena sicurezza non appena il Comune ritire­rà l'ordinanza di divieto di accesso che, comunque, riguardava unicamente la navata nord. L'impresa aggiudicataria, nei prossimi giorni dovrebbe passare altre due catene, che, una volta tesate, daranno compiutamente la struttura "scatolare" tanto auspicata per l'edificio di culto, frenando l'apertura di nuove fratture e, dice Panzeca, anche dando beneficio al colle, sempre instabile e che aspetta gli interventi di consolidamento. Se è stato spiegato che tra alcuni mesi potrebbero registrarsi alcuni "assestamenti" della struttura, a cui seguirà un intervento di nuova tesatura delle "catene", la Cattedrale rimarrà una "sorvegliata speciale", nel senso che sono stati già collocati alcuni sensori che ne registreranno eventuali movimenti, cui se ne aggiungeranno altri sul versante nord per monitorare in tempo reale quanto accade. I lavori sull'edificio, comunque, non sono conclusi. L'Arcidiocesi sta progettando dei nuovi lavori per circa 600mila euro che dovrebbero servire per manutenere il prospetto, le coperture e soprattutto rimuovere il contrafforte interno.


CAMMARATA/SAN GIOVANNI GEMINI.
PRESENTATO IL PROGETTO DI FUSIONE DEI COMUNI.

Il progetto di fusione dei due Comuni montani dell'Agrigentino è stato presentato dal coordinamento intercomunale nel corso di un'assemblea. Ci si avvia a grandi passi verso il referendum che dovrà tenersi in una domenica compresa tra il 24 marzo e il12 maggio. Ad autorizzare la consultazione è stato l'assessore regionale agli Enti Locali. Dopo la notifica del provvedimento ai sindaci di San Giovanni Gemini e di Cammarata, il decreto assessoriale è stato pubblicato 1'11 gennaio scorso sulla Gazzetta della Regione siciliana. Al Referendum si arriva dopo un lungo iter con proposte, dibattiti, assemblee e sedute consiliari. Per chi conosce i luoghi sa che, una fusione di fatto tra Cammarata e San Giovanni Gemini esiste già fisicamente. Un dato che viene ribadito dal decreto pubblicato sulla Gazzetta in cui si legge che "La fusione di Cammarata e San Giovanni Gemini, Comuni autonomi della provincia di Agrigento, e la costituzione di un unico Comune si potrebbe prospettare come la conclusione di un processo che culturalmente, fisicamente e socialmente è in atto da anni e che in molti ambiti risulta già compiuta". Deciso anche il nome da dare al nuovo Comune e cioè Cammarata Gemini.


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