/ Rassegna stampa » 2019 » Febbraio » 7 » rassegna stampa del 7 febbraio 2019
 

rassegna stampa del 7 febbraio 2019

Repubblica - Palermo
L'annuncio di Musumeci: "Basta commissari, le Province avranno i loro presidenti"
Il governatore rivuole un ruolo attivo degli enti intermedi: "E' un tema della trattativa con Roma"
Il presidente della Regione Nello Musumeci annuncia su Facebook che "il 30 giugno cesserà la gestione commissariale delle ex Province siciliane. Lo abbiamo deciso nell'ultima seduta del governo regionale. Così, dopo circa cinque anni, tra qualche mese gli Enti intermedi non saranno più guidati da commissari nominati dalla Regione ma da presidenti scelti dal singolo territorio - dice Musumeci- Ci dispiace solo che non saranno gli elettori a scegliere il 30 giugno chi dovrà guidare la propria Provincia (che ora si chiama desolatamente "Libero consorzio dei Comuni") ma i rappresentanti eletti nei vari Comuni di appartenenza: insomma, una elezione di secondo grado, un accordo tra partiti. Così ha voluto il governo Crocetta, in linea con la linea dettata dal governo Renzi. Ci siamo opposti con tutte le nostre forze a questo esproprio del diritto al voto dei cittadini, ma non c'è stato nulla da fare". Musumeci lamenta il taglio di 200 milioni alle Provincie siciliane " costringendole di fatto alla paralisi se non al fallimento. Nella trattativa col governo centrale abbiamo inserito anche il tema del futuro delle Province siciliane. Vi assicuro che non cederemo. Per il resto, potrà essere solo il parlamento nazionale a cambiare questa assurda legge, restituendo al popolo il diritto di eleggere il proprio presidente di Provincia ed agli Enti la possibilità di tornare ad essere attive e utili al territorio, pensando alle strade, ai servizi, alle scuole, ridando serenità alle migliaia di dipendenti che protestano giustamente alla ricerca di una rassicurante prospettiva".


SiciliaTv

Favara. Al King il "Giorno della Memoria e del Ricordo - per non dimenticare"

Domani, giovedì 7 febbraio, al liceo Matin Luther King di Favara si terrà la VI edizione del "Giorno della Memoria e del Ricordo - per non dimenticare". L'evento è promosso dall'associazione "Penna Sottile" e raccoglie l'adesione della "Società Agrigentina Storia Patria", del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, del Comune di Favara e del Liceo che ospita la manifestazione.
A coordinare l'iniziativa sarà Giuseppe Crapanzano, presidente di "Penna Sottile". Si inizierà con una preghiera in suffragio dei morti di tutte le guerre a cura dell'arciprete di Favara, don Giuseppe D'Oriente, e con l'inno nazionale italiano. A seguire diversi interventi e la proiezione di filmati elaborati dagli studenti del liceo King.
L'iniziativa è stata organizzata in occasione del Giorno del ricordo - una solennità civile nazionale che si celebra il 10 febbraio di ogni anno per rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, ma anche dell'esodo degli istriani, dei dalmati e dei fiumani dalle loro terre - e del Giorno della Memoria, la ricorrenza internazionale con la quale si ricordano le vittime e gli orrori dell'Olocausto.

Agrigentonotizie

Consorzio universitario, il rettore Micari: "Da oggi si riparte"

Presentati i nuovi corsi proposti da Unipa per Agrigento. Architettura sarà ospitata nel centro storico, auspicato il ritorno di Archeologia"
di Gioacchino Schicchi
Il sentimento è comune: ammettere che sono stati anni difficili, di errori e frizioni, ma contestualmente essere soddisfatti per aver di fatto ripartire il Consorzio universitario di Agrigento.
La presentazione stamattina dell'offerta formativa dell'Università di Palermo al Cua "Empedocle" trasmette insomma l'idea di una vera "ripartenza" dopo oltre tre anni di crisi, incertezze e veleni.
Nessuna sorpresa sui corsi in sè, scelti, ha precisato il rettore Fabrizio Micari, in seguito ad uno studio delle preferenze delle matricole dell'Isola: Economia e scienze aziendali, Scienze dell'educazione e Architettura dell'ambiente. Proprio quest'ultima, se da un lato rappresenta un "ritorno" in città dopo la chiusura del corso di Architettura trasferito un paio di anni fa a Trapani (con risultati catastrofici) dall'altro sarà l'opportunità del progetto tanto ambito dal sindaco Lillo Firetto e appoggiato da Micari: una università nel centro storico. Il primo cittadino si è infatti impegnato a rendere fruibile nel più breve tempo possibile la sede di Palazzo Tomasi.
Il rettore di Palermo, nel prendere la parola, ha precisato che Unipa non è mai venuta meno ai propri impegni e alle condizioni fin qui dettate: avere certezza economica e prospettiva per poter sorreggere l'investimento, pur avendo la consapevolezza che il proprio ruolo ad Agrigento ha un rilievo di natura soprattutto sociale, essendo questa una provincia in cui molti sono i cittadini in difficoltà economica. Micari ha ricordato anche il Consiglio comunale aperto e straordinario svoltosi nei mesi scorsi e che, per certi versi, è stato uno "spartiacque" per la ripresa del dialogo con Unipa. Sull'apertura di nuovi corsi Micari è stato possibilista: "Vedremo, l'appetito vien mangiando, ma ovviamente ci dovrà essere la giusta risposta da parte del territorio".
L'attività di "promozione" dei nuovi corsi partirà a brevissimo e sarà inserita nell'azione di orientamento che Palermo condurrà per la propria offerta formativa.  "L'università - ha detto il sindaco Firetto - riparte dando una risposta certa ai nostri tanti giovani e riaccende in tutti la speranza per una nuova prospettiva di rinascita della città che può tornare a credere con più decisione nella sua visione di sviluppo attraverso la cultura". Adesso al Consorzio manca "solo" una nuova governance, ma, assicurano tutti, le nomine sono ormai ad un passo dall'essere formalizzate.

Blogsicilia

Amministrative ad aprile e polemiche, Grasso: "Non c'era altra scelta" ma per M5s 'l'assessore mente'
BlogSicilia - Quotidiano di cronaca, politica e costume
"La data del 28 aprile, individuata dal Governo per le prossime elezioni amministrative nell'Isola, è stata una scelta obbligata dalla decisione del Parlamento siciliano. Nella legge regionale, che consentirà finalmente alle ex Province di tornare al voto, dopo anni di continui commissariamenti, infatti, è stato previsto che il rinnovo dei sindaci e dei Consigli comunali fosse antecedente a questa consultazione".
Lo dice, in una nota, l'assessore regionale alle Autonomie locali Bernardette Grasso rispondendo alle polemiche sul mancato election day. Si contesta, infatti, alla Regione di non aver accorpato le amministrative alle europee,s celta che costerà circa un milione di europee alle casse della regione oltre a chiamare alle urne tre volte in un mese e a costringere i comuni al voto a campagne elettorali nel periodo pasquale
"Visto che a fine maggio si voterà anche per il Parlamento europeo, quindi, non c'erano altre possibilità. L'ipotesi di un 'election day' tra amministrative ed europee non era praticabile - sostiene Grasso - perchè avrebbe fatto slittare le elezioni di Città metropolitane e Liberi consorzi dei Comuni a dopo il 30 giugno, costringendoci all'ennesima norma di proroga dei commissari straordinari e quindi con ulteriori costi per gli Enti locali".
"La pezza che l'assessore Grasso tenta di mettere per giustificare la data individuata per lo svolgimento delle elezioni amministrative è peggio del buco. Quello che dichiara l'assessore Grasso, sulla impossibilità di accorpare amministrative ed europee, e quindi di risparmiare denaro dei cittadini, non è vero e stiamo sprecando un milione di euro per una loro convenienza politica. È questa la verità, non ce ne sono altre" risponde il vice presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana Giancarlo Cancelleri.
"Il governo regionale - spiega Cancelleri - ha presentato una finanziaria lacrime e sangue per i siciliani, con tagli alle categorie deboli, dai disabili al terzo settore, tagli alla cultura e agli stipendi di forestali, Esa e Consorzi di bonifica, ma brucia un milione di euro per scorporare le due elezioni che sarebbe stato più logico si svolgessero nell'unica data del 26 maggio".
"L'assessore Grasso ha detto che prorogare i commissari di un paio di mesi sarebbe stato un aggravio per le casse regionali. Una bugia grande quanto una casa - sbotta ancora Cancelleri - dato che i commissari non ricevono compensi extra per lo svolgimento di tale ruolo. In verità, e questa è l'unica ragione, Musumeci e soci, vogliono scorporare i due momenti elettorali, quello delle amministrative da quello delle Europee per la paura di essere travolti dal voto popolare, e questo lo sanno bene sia Musumeci che Miccichè. Morale - conclude Cancelleri - il loro tornaconto politico costa ai cittadini un milione di euro".

Giornale di Sicilia

Presentate all'Ars Finanziaria, sono 450 le proposte di modifica

PALERMO
Circa 450 gli emendamenti presentati alla finanziaria regionale. Meno, dunque, degli oltre mille che erano arrivati in Commissione bilancio dell'Ars. In vista del via della discussione in Aula fissata per lunedì alle 16, quando inizierà la corsa per fare uscire la Regione dalle secche della gestione provvisoria, ecco come si configura il disegno di legge di stabilità: si riduce di volume, dei 57 articoli che lo compongono sono in tutto otto le norme stralciate dal presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, nell'ultima seduta. Tra queste le norme che riguardano il transito del personale della eoliana Pumex nel bacino della Resais, agevolazioni per le attività di turismo rurale, utilizzodel personale della Regione nelle attività di dissesto idrogeologico, norme di interpretazione autentica sulle spese dei gruppi parlamentari. Resta invece nel testo l'istituzione di un'Orchestra del Mediterraneo, gestita dalla Fondazione Federico II, proposta targata Forza Italia e sponsorizzata da Miccichè; una norma spot per le opposizioni, una costosa forma di vanità e che il parlamento non può permettersi, per tempistica e difficoltà finanziarie, anche se l'ultimo comma dice espressamente che l'Orchestra per sostentarsi riceverà erogazioni da enti pubblici e privati e parteciperà all'assegnazione di risorse regionali, extraregionali e comunitarie. Salve anche le norme sugli incentivi alle imprese, il personale Asu impiegato nei Beni culturali, il servizio antincendio, il personale precario delle Camere di Commercio, il personale del Consorzio autostradale, i dipendenti Iacp, la stabilizzazione del personale di polizia penitenziaria, restano anche quelle che riguardano la ricerca agro metereologica, il patentino per la conduzione degli impianti termici, la revisione della misura dell'addizionale regionale Irpef e le norme sugli impianti fotovoltaici.

Università, parte la nuova era

 È stato il rettore di UniPa, Fabrizio Micari, a illustrare i corsi in Architettura, Economia e Amministrazione Aziendale e quello di Scienze dell'Educazione. L'Università di Agrigento «riparte» con la rinnovata partnership dell'ateneo di Palermo. È stato il rettore di UniPa, Fabrizio Micari, ieri mattina ad illustrare nell'Aula Magna «Luca Crescente» della sede didattica del Polo territoriale universitario di Agrigento i nuovi corsi di laurea in Architettura e Ambiente Costruito, Economia e Amministrazione Aziendale e Scienze dell'Educazione, che insieme al corso già attivo in Servizio Sociale, costituiranno la nuova offerta formativa per l'Anno Accademico 2019/2020. Micari ha parlato ad una platea fatta di politici, sindacalisti, studenti. Erano presenti l'attuale presidente di «Empedocle Consorzio Universitario di Agrigento», Pietro Busetta che tra non molto dovrà rassegnare le dimissioni per consentire l'elezione della nuova governance del Cua; il commissario straordinario della Camera di Commercio di Agrigento, Giuseppe Termine, il Presidente del Polo Territoriale Universitario di Agrigento, Lucio Melazzo, i docenti Andrea Sciascia, Francesco Maggio, Fabio Mazzola, Gioacchino Lavanco, Giulio Gerbino, il Direttore Generale dell'Università di Palermo, Antonio Romeo, il Coordinatore dei Poli decentrati dell'Università di Palermo, Ettore Castorina. Ottima ripartita del Consorzio di Agrigento, che ha saputo gestire al meglio una situazione di stallo che sembrava essere irreversibile, così come ha puntualizzato il presidente Pietro Busetta: «Quando ci siamo insediati, il 2 gennaio 2018, con una serie di corsi che erano ad esaurimento, sembrava che lo smantellamento del Consorzio fosse inevitabile. L'aver compreso che bisognava riunire tutti i Consorzi per arrivare ad essere una forza nei confronti della Regione Sicilia per procedere ad un cambiamento delle normative relative ai Consorzi, è stato l'elemento fondamentale per riuscire adottenere i risultati che oggi, la presenza del Rettore Micari, consacrano. L'università di Agrigento, grazie all'impegno di UniPa - ha aggiunto Busetta - ma anche al corso di Mediazione Linguistica e Culturale, alla collaborazione con la Lumsa ed altre, diventa un riferimento fondamentale per la formazione ad Agrigento. Credo che, chi mi sostituirà, potrà potenziare ulteriormente l'offerta formativa e costruire un futuro valido per il Consorzio Empedocle e per tutti i giovani agrigentini e dell'area del Mediterraneo. In soli tredici mesi di lavoro, abbiamo messo in campo tutte le nostre forze per raggiungere risultati ottimali per la ripresa del Consorzio Universitario e per questo il mio ringraziamento va al Vice presidente, Giovanni di Maida ed al consigliere Antonio Moscato - ha concluso Busetta - senza i quali, tutto questo, non sarebbe stato possibile». Il Rettore dell'Universit à di Palermo, ha puntualizzato che, mutate le condizioni che non garantivano stabilità all'attivazione di nuovi corsi laurea, oggi si è potuto consacrare questo nuovo inizio con auspici più che favorevoli, considerato anche il bacino d'utenza, come potenziale di una così grande Provincia. Il sindaco di Agrigento Calogero Firetto, ha concluso la conferenza che ha sigillato un nuovo patto ed aperto un nuovo capitolo per il Consorzio Universitario Empedocle e per tutta la provincia di Agrigento. «L'Università riparte -ha detto il sindaco - dando una risposta certa ai nostri tanti giovani e riaccende in tutti la speranza per una nuova prospettiva di rinascita della città che può tornare a credere con più decisione nella sua visione di sviluppo attraverso la Cultura». Adesso si attende soltanto l'elezione della nuova governance del Cua. Nel mese di luglio del 2018 è stata approvata la Legge Regionale numero 10 che ha subordinato alla modifica dell'assetto di governo dei consorzi universitari i finanziamenti regionali. Lo Statuto è stato modificato e prevede una governance con un presidente che sarà nominato dalla Regione, un Consigliere nominato dall'Università di riferimento, cioè quella che avrà il numero maggiore dei corsi ed un rappresentante eletto dai territori con una nomina che prevede una elezione «pesata» in base ai contributi dati. Una «garanzia» per Palermo, che avendo potere sulla struttura di comando e copertura delle risorse, ha deciso di riaprire tre corsi di Laurea per l'anno accademico 2019/2020. (* PAPI*)

EX PROVINCE IN CRISI
Appello di Cgil, Cisl e Uil: venerdì la mobilitazione

«Il silenzio della politica sulla situazione drammatica delle ex Province non ci sta bene. Il nostro appello è rivolto a tutti, parlamentari regionali e nazionali, di maggioranza o di opposizione, con ruoli istituzionali o meno: serve un'azione coordinata e condivisa e l'impegno di ognuno per lavorare a una norma salva-province». Il richiamo arriva dai sindacati siciliani, Cgil, Cisl e Uil, e dalle federazioni della Funzione pubblica, che hanno firmato assieme una nota con cui annunciano la prossima mobilitazione dei lavoratori con un sit in per domani dalle 14,30, davanti all'assessorato all'Economia a Palermo. 

IlSicilia

Stop alla gestione commissariale delle Province, c'è la data
di Manlio Melluso

L'annuncio del governatore Musumeci
Il governo regionale guidato da Nello Musumeci ha deciso la data per lo stop della gestione commissariale delle Province siciliane. Si tratta del 30 giugno, come annunciato dal governatore in un post su facebook. "Finalmente - scrive Musumeci - Il 30 giugno cesserà la gestione commissariale delle ex Province siciliane. Lo abbiamo deciso nell'ultima seduta del governo regionale. Così, dopo circa cinque anni, tra qualche mese gli Enti intermedi non saranno più guidati da commissari nominati dalla Regione ma da presidenti scelti dal singolo territorio".Le assemblee degli enti intermedi non saranno però composte da persone elette edal popolo, come è lo stesso Musumeci a ricordare: "Ci dispiace solo che non saranno gli elettori a scegliere il 30 giugno chi dovrà guidare la propria Provincia, che ora si chiama desolatamente "Libero consorzio dei Comuni" -scrive ancora Musumeci - ma i rappresentanti eletti nei vari Comuni di appartenenza: insomma, una elezione di secondo grado, un accordo tra partiti. Così ha voluto il governo Crocetta, in linea con la linea dettata dal governo Renzi".
Il governatore ripercorre il lungo percorso che ha portato le Province a un passo dal dissesto: "Ci siamo opposti con tutte le nostre forze a questo esproprio del diritto al voto dei cittadini, ma non c'è stato nulla da fare. Nel frattempo, dal 2013 il governo di Roma toglie alle Province dell'Isola oltre 200 milioni di euro l'anno (si chiama prelievo forzoso), costringendole di fatto alla paralisi se non al fallimento".
Infine, il Presidente della Regione parla del futuro degli enti e degli intendimenti dell'esecutivo regionale sull'argomento: "Nella trattativa col governo centrale abbiamo inserito anche il tema del futuro delle Province siciliane - scrive Musumeci su facebook -. Vi assicuro che non cederemo. Per il resto, potrà essere solo il parlamento nazionale a cambiare questa assurda legge, restituendo al popolo il diritto di eleggere il proprio presidente di Provincia ed agli Enti la possibilità di tornare ad essere attive e utili al territorio, pensando alle strade, ai servizi, alle scuole, ridando serenità - conclude - alle migliaia di dipendenti che protestano giustamente alla ricerca di una rassicurante prospettiva". 
AGRIGENTOOGGI

PROVINCE, A GIUGNO TORNANO AL VOTO: I PRESIDENTI NON SARANNO ELETTI DAL POPOLO

Il Presidente della Regione Nello Musumeci ha annunciato la decisione della Giunta di governo per far terminare la gestione commissariale delle provincie regionali iniziata in diretta TV da Rosario Crocetta. Finalmente! Il 30 giugno cesserà la gestione commissariale delle ex Province siciliane. Lo abbiamo deciso nell'ultima seduta del governo regionale. Così, dopo circa cinque anni, tra qualche mese gli Enti intermedi non saranno più guidati da commissari nominati dalla Regione ma da presidenti scelti dal singolo territorio Le dichiarazioni di Nello Musumeci Finalmente! Il 30 giugno cesserà la gestione commissariale delle ex Province siciliane. Lo abbiamo deciso nell'ultima seduta del governo regionale. Così, dopo circa cinque anni, tra qualche mese gli Enti intermedi non saranno più guidati da commissari nominati dalla Regione ma da presidenti scelti dal singolo territorio. Ci dispiace solo che non saranno gli elettori a scegliere il 30 giugno chi dovrà guidare la propria Provincia (che ora si chiama desolatamente "Libero consorzio dei Comuni") ma i rappresentanti eletti nei vari Comuni di appartenenza: insomma, una elezione di secondo grado, un accordo tra partiti. Così ha voluto il governo Crocetta, in linea con la linea dettata dal governo Renzi. Ci siamo opposti con tutte le nostre forze a questo esproprio del diritto al voto dei cittadini, ma non c'è stato nulla da fare. Nel frattempo, dal 2013 il governo di Roma toglie alle Province dell'Isola oltre 200 milioni di euro l'anno (si chiama prelievo forzoso), costringendole di fatto alla paralisi se non al fallimento. Nella trattativa col governo centrale abbiamo inserito anche il tema del futuro delle Province siciliane. Vi assicuro che non cederemo. Per il resto, potrà essere solo il parlamento nazionale a cambiare questa assurda legge, restituendo al popolo il diritto di eleggere il proprio presidente di Provincia ed agli Enti la possibilità di tornare ad essere attive e utili al territorio, pensando alle strade, ai servizi, alle scuole, ridando serenità alle migliaia di dipendenti che protestano giustamente alla ricerca di una rassicurante prospettiva.


LIVESICILIA
ENTI LOCALI STABILIZZAZIONE DEI PRECARI Calderone: "La Regione chiarisca" PALERMO - "Per effetto dell'interpretazione della norma regionale sulle stabilizzazioni, offerta con proprio parere dalla Corte dei Conti, molti Comuni hanno sospeso il percorso di stabilizzazione del personale precario. La Regione deve chiarire con una norma che le procedure di stabilizzazione previste dalle leggi regionali, debbano effettuarsi a prescindere dall'accesso all'esterno. Solo così, finalmente, tutto il personale precario degli Enti Locali potrà essere stabilizzato". A riferirlo è Tommaso Calderone, deputato del Gruppo Parlamentare di Forza Italia all'Ars, in merito alle soluzioni da adottare per scongiurare la paralisi delle stabilizzazioni del personale precario in seno ai Comuni siciliani. L'allarme era stato lanciato ieri dai sindacati, che hanno lanciato un appello alla Regione e alla Corte dei Conti affinché "dialoghino per stabilire regole certe". Per tale motivo, oltre a presentare un emendamento alla Finanziaria, è stata richiesta anche la convocazione congiunta della I e II Commissione all'Ars, estesa ad Anci Sicilia, a una delegazione di Sindaci e al Dipartimento regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica. "Occorre celerità - conclude il deputato - per via della scure del 31/12/2019 che incombe come termine ultimo per completare le procedure di stabilizzazione già avviate dagli Enti Locali. Il legislatore regionale deve farsi carico della modifica legislativa oggi proposta, chiarendo in maniera assoluta che la portata della norma contenuta nell'art. 3 della L.R. 27/2016 ed art. 26 della L.R. 8/2018 ha carattere speciale, prescindendo da qualsiasi diversa interpretazione".

SICILIA24H
IL RETTORE MICARI: "IL CONSORZIO EMPEDOCLE DI AGRIGENTO E' APPETIBILE PER IL SUO BACINO D'UTENZA"

   Si è conclusa la conferenza di presentazione dei nuovi corsi di laurea dell'Università degli Studi di Palermo, che si è tenuta stamane nell'Aula Magna del Consorzio Universitario, con grande partecipazione di pubblico ed un occhio attento da parte delle Autorità. Ottima ripartita del Consorzio di Agrigento, che ha saputo gestire al meglio una situazione di stallo che sembrava essere irreversibile, così come ha puntualizzato il Presidente Pietro Busetta "Quando ci siamo insediati, il 2 gennaio 2018, con una serie di corsi che erano ad esaurimento, sembrava che lo smantellamento del Consorzio fosse inevitabile. L'aver compreso che bisognava riunire tutti i Consorzi per arrivare ad essere una forza nei confronti della Regione Sicilia per procedere ad un cambiamento delle normative relative ai Consorzi, è stato l'elemento fondamentale per riuscire ad ottenere i risultati che oggi, la presenza del Rettore Micari, consacrano. L'università di Agrigento, grazie all'impegno di UNIPA, ma anche al corso di Mediazione Linguistica e Culturale, alla collaborazione con la LUMSA ed altre, diventa un riferimento fondamentale per la formazione ad Agrigento. Credo che, chi mi sostituirà, potrà potenziare ulteriormente l'offerta formativa e costruire un futuro valido per il Consorzio Empedocle e per tutti i giovani della nostra Provincia e dell'area del Mediterraneo. In soli tredici mesi di lavoro, abbiamo messo in campo tutte le nostre forze per raggiungere risultati ottimali per la ripresa del Consorzio Universitario e per questo il mio ringraziamento va al Vice Presidente dott. Giovanni di Maida ed al consigliere prof. Antonio Moscato, senza i quali, tutto questo, non sarebbe stato possibile" Il Magnifico Rettore dell'Università di Palermo, ha puntualizzato che, mutate le condizioni che non garantivano stabilità all'attivazione di nuovi corsi laurea, oggi si è potuto consacrare questo nuovo inizio con auspici più che favorevoli, considerato anche il bacino d'utenza, come potenziale di una così grande Provincia. Il Sindaco di Agrigento Calogero Firetto, ha concluso la conferenza che ha sigillato un nuovo patto ed aperto un nuovo capitolo per il Consorzio Universitario Empedocle e per tutta la provincia di Agrigento.
LA SICILIA
ANAS. La realizzazione dell'opera, che dovrà essere ultimata in 300 giorni, prevede un investimento di oltre 2 VIADOTTO PETRUSA, CANTIERE APERTO E LAVORI g.s.) Ricostruzione del viadotto Petrusa, si parte. Nella giornata di ieri sono infatti partiti, concretamente i lavori preliminari che consentiranno, tra mesi l'installazione del nuovo ponte in metallo. Un avvio che è la conseguenza della consegna del cantiere avvenuta lo scorso 16 gennaio alla Rti aggiudicataria di interventi per un totale di 2 milioni e 700 mila euro e trecento giorni complessivi di lavori. Le opere, come abbiamo detto vedranno la costruzione di un nuovo viadotto - che sarà realizzato in metallo come altri casi lungo la 640 la posa di un nuovo pilone e alcuni interventi sul corso del sottostante fiume San Benedetto, che hanno impegnato particolarmente in passato la macchina autorizzativa per la loro complessità. Già apportate nei mesi scorsi le modifiche ad una delle due rotonde che dovrebbero consentire a chi proviene da Agrigento di svoltare o verso il Villaggio Mosè, o verso la Statale 640 o appunto in direzione di Favara. Soddisfazione per l'avvio de lavori ha espresso, comprensibilmente, proprio il sindaco della città dell'agnello pasquale, Anna Alba che ieri si è recata sui luoghi del cantiere. "II viadotto Petrusa da sempre rappresenta una importantissima arteria per permettere di arrivare alle comunità vicine - ha commentato -. Entro la fine dell'anno il ponte verrà ultimato e consegnato". Intanto, per limitare i disagi dei cittadini favaresi - e non solo - il libero consorzio ha affidato nei giorni scorsi dei lavori di manutenzione straordinaria della Sp80 Agrigento - Baiata- Favara e della Sp3A Bivio Caldare - Favara. Quasi 700mila euro l'investimento previsto per rimuovere buche, avvallamenti e rischi di frana.

TURISMO.
Dal 10 febbraio i due eventi saranno pubblicizzati nel padiglione della Regione Mandorlo in fiore e Carnevale di Sciacca alla Bit La festa del Mandorlo in fiore e il Carnevale di Sciacca dal prossimo 10 febbraio in mostra alla Bit di Milano. La Regione ha infatti inserito le due manifestazioni di punta della provincia di Agrigento tra gli eventi da promuovere a livello internazionale, ritenendole strategiche nella promozione turistica del territorio. Il giorno dell'inaugurazione della Borsa Internazionale del Turismo, domenica 10 febbraio, il presidente Nello Musumeci e l'assessore del Turismo Sandro Pappalardo incontreranno la stampa nel padiglione 3 della Fiera di Milano per illustrare, nel dettaglio, tutte le iniziative promosse, e tra queste i due eventi che si svolgeranno nelle prossime settimane. La Regione può contare alla Bit milanese di un padiglione di 850 metri quadri, dove si stanno collocando anche una serie di ledwall sui quali scorreranno le immagini del patrimonio di storia, cultura, tradizioni e paesaggi della Sicilia. Prevista anche la diffusione di filmati delle caratteristiche e colorate sfilate dei carri allegorici di Sciacca e diversi momenti delle passate edizioni della festa del Mandorlo in Fiore, alla visione dei buyers nazionali e internazionali e delle migliaia di visitatori che ogni anno si presentano all'appuntamento milanese. Per entrambe le manifestazioni una bella occasione di visibilità poche settimane prima delle edizioni 2019: il Carnevale di Sciacca comincerà il 28 febbraio e proseguirà fino al5 marzo, mentre il Mandorlo in Fiore aprirà i battenti l'1 e terminerà il 10 marzo.
I LUOGHI DEL CUORE FAI. La Valle dei Templi ha raccolto soltanto 75 preferenze Villa Maria La Quiete primo classificato E Villa Maria La Quiete, a Casteltermini, il primo bene classificato in provincia di Agrigento ne "I luoghi del cuore 2018" del Fai. Villa Maria La Quiete ha raccolto 3680 voti, piazzandosi al 1240 posto nella classifica nazionale e a112° in quella regionale. Con 2354 voti, si classifica al 1940 posto nella graduatoria nazionale la chiesa di San Giacomo Apostolo a Cammarata. La classifica, per quanto riguarda i beni dell'agrigentino, prosegue con Caltabellotta (3110 posto - 650 voti) e con la Scala ,dei Turchi (3750 posto - 404 voti) Scacco matto alla Valle dei Templi che, nonostante la sua intramontabile bellezza e la magia della sua storia, raccoglie solo 75 voti, piazzandosi al 611° posto della classifica nazionale. Sempre meglio del Giardino della Kolymbetra che ha totalizzato 55 voti raggiungendo soltanto il 631° posto nella classifica. Ancora meno i voti alla Casa natale di Luigi Pirandello che raggiunge il 637° posto della classifica con 49 voti. E' andata meglio per la cattedrale di San Gerlando che ha raccolto 80 voti, piazzandosi al 606° posto della classifica. II centro storico di Agrigento ha raggiunto il 6340 posto con 52 voti, Punta Bianca ha totalizzato 66 voti eil 620° posto in classifica mentre all'Ecomuseo del Libero Consorzio sono andati 147 voti (542° posto in classifica). Chi si è mobilitato per Villa Maria La Quiete, e sono stati in tanti grazie al lavoro svolto da Gero Di Marco che ha mobilitato l'intera comunità di Casteltermini e aree limitrofe, lo fatto nella convinzione che "sia importante valorizzare anche luoghi meno noti".

CONSORZIO UNIVERSITARIO
Presentata l'offerta formativa di Palermo g.s.) "Oggi da Agrigento possiamo ripartire pensando con una nuova logica".

 Il rettore dell'Università di Palermo Fabrizio Micari, alla presenza dell'offerta formativa di Unipa al Consorzio universitario "Empedocle" dice chiaramente che si tratta di una ripartenza. Un inizio che azzera il passato, in un certo senso, e che taglia la testa ad anni di incertezze, veleni e polemiche, e che sembra voltare definitivamente pagina rispetto al rischia, che il Consorzio universitario chiuda, ipotesi che fino ad un certo punto è stata concretissima. Quindi adesso la richiesta è che punti all'ottimismo, potendo oggettivamente contare su una stabilità complessiva finora inattesa; Una situazione che ha portato Palermo a tornare al "primo amore", anche se solo dopo aver ottenuto quanto chiesto da sempre: potere decisionale con un componente nel Cda del Cua e stabilità nei contributi da parte della Regione, che di fatto si sostituirà al Libero consorzio. Non una scelta "sofferta" comunque, dato che comunque se da un lato Micari precisa che la loro presenza ad Agrigento è quasi un obbligo da un punto di vista sociale (perché garantirà formazione universitaria a costi, teoricamente, contenuti e con la presenza di agevolazioni per le fasce meno ricche) sottolinea anche come Agrigento sia un bacino territoriale importante per Palermo, più di altre province, come ad esempio Trapani, dove l'esportazione del Corso agrigentino di Architettura, aggiungiamo noi, non ha portato a risultati particolarmente rilevanti. I corsi sono noti: Economia e scienze aziendali, Scienze dell'educazione e Architettura dell'ambiente, una facoltà questa che sarà ospitata nel centro storico all'interno di Palazzo Tomasi che il Comune garantisce sarà reso fruibile per questo scopo. "L'università - ha detto il sindaco Firetto - riparte dando una risposta certa ai nostri tanti giovani e riaccende in tutti la speranza per una nuova prospettiva di rinascita della città che può tornare a credere con più decisione nella sua visione di sviluppo attraverso la cultura". Il primo cittadino ha ringraziato i sindacati, il vicepresidente Giovanni Di Maida e anche il presidente uscente Piero Busetta, che ha già pronunciato una sorta di commiato: "Quando ci siamo insediati, il 2 gennaio 2018, con una serie di corsi che erano ad esaurimento, sembrava che lo smantellamento del Consorzio fosse inevitabile - ha detto -. Credo che, chi mi sostituirà, potrà potenziare ulteriormente l'offerta formativa e costruire un futuro valido per il Consorzio 'Empedocle' e per tutti i giovani della nostra Provincia e dell'area del Mediterraneo".

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO