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rassegna stampa del 27 febbraio 2019

Siciliatv

Ex Province della Sicilia: disequilibrio finanziario per 155mln, ex Provincia di Agrigento "soli" 3,7mln
Laura Cristoforetti

Le finanze delle ex Province siciliane sono in profondo rosso. Nel 2018 il disequilibrio globale è di oltre 155 milioni. L'ente intermedio messo meno peggio è il Libero Consorzio Comunale di Agrigento che ha un disequilibrio finanziario di "soli", per così dire, 3,7 milioni euro. Tra tutte le ex Province della Sicilia, Agrigento è quella che sta meglio. A dire il vero sarebbe più corretto dire che è quella messa meno peggio. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha infatti un disequilibrio finanziario di 3,7 milioni di euro. È quanto emerge dal dossier in mano all'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, che sta negoziando con lo Stato la via d'uscita per le ex Province senza bilancio di previsione e ormai a un passo dal baratro. Secondo il monitoraggio effettuato dal Dipartimento autonomie locali della Regione, il disequilibrio finanziario globale delle ex Province in Sicilia nel 2018 è pari a 155,4 milioni di euro, quasi il doppio rispetto all'anno precedente quando fu di 82,6 milioni di euro. L a situazione peggiore è a Catania e Siracusa, con uno squilibrio rispettivamente di 35,7 e 35,3 milioni di euro. Seguono Palermo con un "buco" di 23,4 milioni, Trapani con un disequilibrio pari a 15,7 milioni, Messina 13,5 milioni, Ragusa 11,9 milioni, Enna 8,4 milioni, Caltanissetta 7,5 milioni e Agrigento, appunto, con un "buco" di 3,7 milioni di euro. Una profonda crisi degli enti intermedi, evidenzia la Regione, che "ha compromesso l'erogazione di servizi, in particolare la gestione della rete stradale di competenza, l'assistenza ai disabili, il supporto alle scuole di secondo grado, l'edilizia scolastica" e che "ha messo in discussione la continuità del rapporto di lavoro dei dipendenti". Per la Regione le cause principali di questa grave situazione finanziaria delle ex Province siciliane sono da attribuire allo Stato, alla drastica riduzione o azzeramento dei trasferimenti statali e al prelievo forzoso operato, appunto, dallo Stato attraverso il contributo di finanza pubblica. Per il 2018 il contributo per i conti dello Stato grava sulle ex Province siciliane per 277,1 milioni di euro, pari al 42% delle uscite degli enti siciliani. "Senza questo contributo - spiega la Regione - gli enti potrebbero risolvere gran parte delle loro criticità finanziarie".

Filodirettomorreale


ARS: finanziamenti alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi comunali nel collegato alla finanziaria - FiloDiretto
Palermo, 26 febbraio 2019 - La prossima tappa del Parlamento siciliano sarà l'esame del collegato alla finanziaria, ossia le norme stralciate dal documento di stabilità regionale per renderlo più leggero e dinamico. Nel testo base vi sono 16 articoli che comportano una spesa di quasi 3 milioni di euro: la commissione Bilancio dell'Ars, presieduta da Riccardo Savona (Fi), ha fissato il termine a oggi per gli emendamenti.
Nel testo probabilmente confluiranno le norme contenute in un maxi-emendamento, stralciate durante i lavori per la legge di stabilità, che potrebbero far aumentare il testo a una trentina di articoli, e inoltre la commissione dovrà valutare gli emendamenti che verranno presentati dai deputati. I margini di spesa sono comunque piuttosto stretti. Per finanziare altre norme di spesa infatti il Governo può fare leva solo sui fondi globali appostati in bilancio, una decina di milioni di euro in tutto. "Non ci sono molte risorse - ha dichiarato il presidente della commissione Bilancio Savona - possiamo agire solo su norme di tipo ordinamentale". Nel collegato sono previste norme per contributi alle imprese che ricadono nelle 'zone economiche speciali (Zes)',  per il nuovo centro direzionale della Regione che accorperà gli assessorati nell'ex sede dell'Ems a Palermo, l'istituzione del Garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti, le disposizioni sulla semplificazione delle certificazioni sanitarie in materia di tutela della salute in ambito scolastico e la riforma delle modalità di gara e dei metodi di aggiudicazione dei lavori in Sicilia tramite il criterio del minor prezzo. Previsti anche interventi finanziari in favore delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi comunali con la Regione che si fa carico dei mutui contratti dagli enti (13,2 mln di euro), un piano straordinario di valorizzazione e/o dismissione del patrimonio immobiliare disponibile delle aziende sanitarie, 10 mln di euro in materia di trasporto pubblico, l'ammissione gratuita a bordo dei mezzi dell'Ast per gli appartenenti alle forze dell'ordine, alle forze armate, ai corpi dello Stato, per gli studenti universitari, gli anziani ultra sessantacinquenni e i disabili. Con una apposita norma l'assessorato regionale dell'Economia viene autorizzato a stipulare polizze per la copertura assicurativa degli immobili demanio e del patrimonio della Regione e al fine della determinazione dei valori e delle garanzie assicurative potrà avvalersi di un soggetto esterno all'amministrazione per le attività di intermediazione e consulenza assicurativa scelto con procedura ad evidenza pubblica. Sul fronte del demanio marittimo viene consentito all'assessorato regionale al Territorio il rilascio di nuove concessioni sino al 31 dicembre 2020. E ancora: previsti un contributo di 360 mila euro per la Fondazione Giuseppe Whitaker, un milione in favore delle società sportive iscritte al Cip, 300 mila euro per promuovere la realizzazione della tappa siciliana dell'European golf tour. Intanto l'appuntamento per l'Aula è stato fissato per oggi pomeriggio alle 15 con all'ordine del giorno interrogazioni ed interpellanze della rubrica Istruzione e formazione professionale.

Giornale di Sicilia

Regione e Anas trovano i soldi per pagare le imprese

Ripartono i cantieri stradali
su Palermo-Agrigento e 640

La priorità è eliminare i semafori di Bolognetta e Vicari
Da domani operai al lavoro tra Canicattì e Caltanissetta
Luigi Ansaloni
PALERMO
Dopo mesi di scioperi, tensioni, manifestazioni, proteste, con il blocco totale degli interventi e con i ritardi che inesorabilmente si accumulano, arriva finalmente una buona notizia, forse la più attesa: domani ripartiranno i lavori sulla Palermo-Agrigento e sulla Caltanisetta-Agrigento, il famoso e tanto atteso raddoppio della statale 640. Due maxi opere che a causa della grave crisi dell'azienda che le stava costruendo, la Cmc, rischiavano davverodi rimanere incompiute, con l'altissima possibilità di vedere anche gli operai licenziati e senza gli stipendi arretrati. Adesso il pericolo sembra stato scongiurato, almeno per il momento, perché è chiaro a tutti che quanto avvenuto ieri è solo un primo passo. La situazione è stata sbloccata dalla Regione e dall'Anas, che di fatto hanno preso in carico al realizzazione delle opere , con l'azienda che pagherà le ditte che avevano in programma alcuni cantieri ma che non partivano per mancanza di liquidità. I creditori ieri sera hanno confermato che riprenderanno a lavorare «attuando le opere di messa in sicurezza». Attendono la convocazione a Roma «per definire il saldo dei pagamenti e la programmazione del completamento dei lavori». Vantano crediti per 50 milioni di euro. Ieri si è riunita la IV Commissione legislativa Ars Territorio, Ambiente e Mobilità insieme ad Anas, Cmc e il Comitato  delle imprese creditrici, ed è stato dato il via libera alla ripartenza dei lavori. Sulle due opere ci sono ancora nel piatto circa 240 milioni di euro (120 milioni a testa). Per la ripartenza, sono stati sbloccati dei fondi che erano stati accantonati in precedenza: dieci milioni di euro in tutto, cinque a testa per le costruzioni. Serviranno, in pratica, per i prossimi tre mesi, il tempo per risolvere il concordato con la Cmc. Questioni tecniche, certo, ma intanto una boccata d'ossigeno, anche consistente, è arrivata. I lavori riprenderanno sulla Agrigento- Caltanissetta, nei tratti in contrada Favarella e fino al capoluogo nissena. Sulla Palermo-Agrigento ci sarà l'obiettivo di eliminare i semafori di Bolognetta, Vicari, e la deviazione a Villafrati, così da accelerare e snellire sensibilmente il traffico attualmente congestionato soprattutto nelle ore di punta. «Questa ripresa dei lavori è solo l'inizio. Intanto vogliamo ridare subito una degna viabilità alla zona di Canicattì e faremo anche un intervento sul viadotto Scorciavacche, aspettiamoche Anas e Cmc trovino una soluzione per completare il tutto. Siamo fiduciosi ma ovviamente continueremo a lavorare affinché tutto vada per il meglio», dice l'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Marco Falcone. «In finanziaria - ha detto il presidente dell'IV Commissione legislativa Ars Territorio, Ambiente e Mobilità Giusi Savarino- insieme al mio gruppo, #diventeràbellissima, è stato approvato un ordine del giorno volto ad impegnare Anas a garantire il pagamento del credito in favore delle aziende subappaltanti e dei fornitori. Manon finisce qui: continuerò a vigilare sullo stato di avanzamento dei lavori, già da domani quando m i recherò personalmente sul cantiere per verificarne la riapertura. Non bisogna assolutamente abbassare il livello di guardia perché il pericolo non è ancora del tutto scongiurato, per cui riconvocherò tutti in Commissione fra tre mesi, oggi però possiamo certamente essere positivi». «Quando le volontà si uniscono è allora che si raggiungono i risultati», sottolinea il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto che aggiunge: «Decisiva è stata la protesta che i sindaci ad Agrigento hanno voluto esprimere in un documento con cui si chiedevano soluzioni immediate. Ora vigileremo perchè siano rispettate le scadenze per il completamento delle opere». Presente alla seduta della IV Commissione, tra gli altri, anche il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo. «Mi recherò personalmente sul cantiere per verificare la ripresa dei lavori - afferma il primo cittadino nisseno -.Ho ribadito in commissione all'Ars che i territori del centro Sicilia stanno vivendo una sofferenza enorme ed il livello di attenzione e sorveglianza rimarrà altissimo». (* LANS*)

Il TripAdvisor Travelers' Choice Beaches Awards 2019
Due spiagge siciliane luccicano nella top 10 d'Europa

Francesca Capizzi
LAMPEDUSA
Sono siciliane le spiagge più belle d'Italia, Lampedusa e Favignana vincenti su TripAdvisor. La spiaggia dei Conigli a Lampedusa si conferma la più bella d'Italia, la nota località turistica dell'isola si piazza anche al secondo posto in Europa e in nona posizione a livello mondiale, unica italiana nella top ten. Al secondo posto su scala nazionale trionfa ancora la Sicilia, questa volta per le Egadi, premiate per la spiaggia di Cala Rossa a Favignana. Situata nella zona nord-orientale dell'isola di Favignana, Cala Rossa rappresenta il paesaggio più conosciuto di questo angolo delle isole Egadi. É una baia ad anfiteatro incorniciata dalle rocce di calcarenite. Si apre sul mare azzurrissimo, permettendo ai visitatori di godere la vista dell'incantevole isola di Levanzo. Nel Belpaese trionfa anche la Sardegna dove a Baunei Cala Mariolu e Cala Goloritze si registrano la quarta e sesta posizione per gradimento mentre la Baia del Silenzio a Sestri Levante è quinta. La Sardegna continua a farla da padrone anche con le successive tre posizioni, rispettivamente Cala Coticciolo, Cala Sinzias e infine Spiaggia Su Giudeu. Chiude la classifica la Spiaggia della Marinella a Palinuro, in Campania. Nel mondo, le tre spiagge di Cala Rossa, Tropea e Cala Maiolu guadagnano punti anche a livello internazionale e sono presenti tra le 25 spiagge europee più belle. Sono al nono posto, diciannovesimo e ven- Podio italiano a quella dei Conigli a Lampedusa, poi c'è Cala Rossa a Favignana tiquattresimo posto. Le dieci spiagge più belle d'It alia sono la Spiaggia dei Conigli, Lampedusa; Cala Rossa, isola di Favignana; spiaggia di Tropea, Tropea; Cala Mariolu, Baunei; Baia del Silenzio, Sestri Levante; Cala Goloritze, Baunei; Spiaggia di Cala Coticcio, La Maddalena; Cala Sinzias, Castiadas; Spiaggia di Su Giudeu, Domus de Maria; Spiaggia della Marinella, Palinuro. Per le top 10 spiagge d'Europa abbiamo La Concha Beach, Paesi Baschi, Spagna; Spiaggia dei Conigli, Sicilia, Italia; Falesia Beach, Algarve,  Portogallo; Playa de Ses Illetes, Isole Baleari, Spagna; Balos Lagoon, Creta, Grecia; Bournemouth Beach, Regno Unito; Elafonissi Beach, Crete, Grecia; Fig Tree Bay, Famagusta District, Cipro; Cala Rossa, Sicilia, Italia; Playa de Muro, Isole Baleari, Spagna. Tra le Top 10 spiagge al mondo le vincitrici sonora Baia do Sancho, Pernambuco, Brasile; Varadero Beach, Cuba, Caraibi; Eagle Beach, Aruba, Caraibi; La Concha Beach, Paesi Baschi, Spagna; Grace Bay, Turks and Caicos, Caraibi; Clearwater Beach, Florida, Stati Uniti; Spiaggia dei Conigli, Sicilia, Italia; Seven Mile Beach, Isole Cayman, Caraibi; Playa Norte, Penisola dello Yucatán, Messico Giamaica, Caraibi. ( *FCA*)

Acqua
Guasto a «Fanaco»
A secco 5 Comuni Disagi a San Giovanni, Casteltermini, Aragona, Canicattì e Campobello

Cinque Comuni a secco: la società di Sovrambito, Siciliacque, ha riscontrato un guasto al potabilizzatore «Fanaco» che ha comportato una necessaria razionalizzazione della fornitura idrica su tutta la linea alimentata dalalc' quedotto. Pertanto la fornitura idrica nei Comuni di San Giovanni Gemini, Casteltermini, Aragona, Canicattì e Campobello di Licata è stata momentaneamente ridotta. «Una volta ripristinata la regolare fornitura ai Comuni interessati - ha fatto sapere il gestore idrico Girgenti acque - la distribuzione idrica si normalizzerà, nel rispetto dei necessari tempi tecnici ». La situazione idrica in provincia di Agrigento varia di giorno in giorno. Proprio la scorsa settimana, il gestore provinciale, Girgenti acque, che attualmente è commissariata e gestita da Gervasi Venuti, ha reso noto che è stato riparato il guasto sulla condotta principale che alimenta i Comuni approvvigionati dalla linea «Voltano ». Pertanto la fornitura idrica, che era stata sospesa momentaneamente nei comuni di San Biagio Platani, Sant'Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, Raffadali, Joppolo Giancaxio, Agrigento (frazioni di Giardina Gallotti, Montaperto, San Michele, Zona Industriale, Fontanelle), Favara, Porto Empedocle, Comit ini, Arag ona è stata ripristinata tranne a Raffadali, dove non sono stati raggiunti i livelli ottimali ai serbatoi. Girgenti acque ha fatto sapere che l'erogazione idrica sarà ripristinata non appena i livelli torneranno regolari. La società idrica ha inoltre reso noto che gli operatori del gestore hanno riscontrato un guasto nella condotta idrica che approvvigiona la località di contrada San Marco nel Comune di Sciacca. Per tale motivo la distribuzione idrica prevista nella zona (turno 10) è stata temporaneamente sospesa. La stessa tornerà regolare non appena saranno ultimati i dovuti interventi di riparazione, normalizzandosi nel rispetto dei necessari tempi tecnici. Acqua non potabile invece a Canicattì dove i primi esiti delle analisi microbiologiche eseguite sui campioni d'acqua prelevati nei punti rete di via Capitano Ippolito 9, 119 e 75 hanno evidenziato la sussistenza di parametri non conformi per la presenza di ammonio. (* PAPI*)


AGRIGENTONOTIZIE

LA "BANDA DELLE MACCHINETTE" VISITA UN'ALTRA SCUOLA: A SEGNO UN COLPO

I distributori di snack e bevande sono stati pesantemente danneggiati e le cassette interne sono state svuotate
Redazione
Dopo aver razziato quasi tutti gli istituti scolastici e le sedi di vari uffici istituzionali di Agrigento, la "banda delle macchinette" s'è spostata adesso anche a Favara. Ad essere visitato è stato l'istituto Enrico Fermi di via Che Guevara. Qualcuno, approfittando delle ore notturne, ha forzato la porta di ingresso, s'è intrufolato - naturalmente senza essere visto, né tantomeno sentito - e ha preso di mira i distributori di snack e bevande presenti nell'edificio scolastico. I distributori sono stati pesantemente danneggiati e le cassette interne sono state letteralmente svuotate. A fare la scoperta, al momento della riapertura della scuola, sono stati alcuni operatori.
Subito è stato lanciato l'Sos e in via Che Guevara si sono precipitati i carabinieri della tenenza cittadina. I militari dell'Arma hanno effettuato il sopralluogo: constatato il danneggiamento al portone di ingresso, il danneggiamento dei distributori automatici e la razzia. Sono state subito avviate le indagini. Sembra scontato - ma non ci sono conferme istituzionali al riguardo - che i carabinieri della tenenza di Favara quale primo passo abbiano verificato l'eventuale presenza o meno sia a presidio della scuola Enrico Fermi che nel resto della zona circostante.
La "banda delle macchinette" sarebbe riuscita a portar via alcune centinaia euro.

LA SICILIA

FAVARA/ARAGONA/CIANCIANA. Incrociate le braccia per mancato i pagamento delle spettanze.
LAVORATORI PRECARI ASU IN PIAZZA CONTRO LA MANCATA STABILIZZAZIONE.

FAVARA /ARAGONA /CIANCIANA. Sono centinaia e centinaia i lavoratori precari Asu che in tanti comuni agrigentini hanno incrociato le braccia sia per il mancato pagamento delle spettanze, dallo scorso dicembre, e sia per la mancata stabilizzazione, bocciata nella finanziaria regionale. I lavoratori, in servizio presso gli enti locali da oltre un ventennio, hanno cominciato ieri lo sciopero che continuerà anche oggi e domani. Hanno un sussidio di disoccupazione di 580 euro pagato dall'assessorato regionale al Lavoro. Prestano servizio in tutti i rami dei comuni, dall'anagrafe al museo, dai servizi sociali all'ufficio tecnico e tributi.
A Cianciana ieri 23 lavoratori, in buona parte donne, hanno protestato con cartelloni e slogan davanti al palazzo comunale, ponendo le loro problematiche occupazionali all'attenzione del sindaco Francesco Martorana. Hanno ricordato che, da agosto prossimo con il collocamento in pensione di sei impiegati, gli amministratori comunali avranno difficoltà a gestire la cosa pubblica.
Ad Aragona sono ben 92 e, con la loro protesta, hanno paralizzato i servizi come mensa, trasporto scolastico e dei disabili, centro sociale e spazza mento delle vie cittadine. L'ufficio personale rimarrà chiuso per tre giorni. La protesta è stata pacifica e i lavoratori hanno preparato una lettera che sottoporranno al sindaco Peppe Pendolino che incontreranno stamattina.
A Favara sono 571e unità lavorative Asu, in servizio al Comune che partecipano allo sciopero regionale indetto dalle sigle sindacali. Ieri lavoratori hanno tenuto un sit-in in piazza Cavour, davanti l'ingresso del Palazzo di Città, astenendosi dal lavoro. La giornata di sciopero ha creato problemi e disagi agli uffici dove svolgono la loro attività di lavoratori precari.

INFRASTRUTTURE. L'annuncio dell'individuazione di una vera e propria "exit strtegy"  è dell'on. Savarino.
FAVARA/ARAGONA/CIANCIANA. Incrociate le braccia per mancato i pagamento delle spettanze.

LAVORATORI PRECARI ASU IN PIAZZA CONTRO LA MANCATA STABILIZZAZIONE.
FAVARA I ARAGONA I CIANCIANA. Sono centinaia e centinaia i lavoratori precari Asu che in tanti comuni agrigentini hanno incrociato le braccia sia per il mancato pagamento delle spettanze, dallo scorso dicembre, e sia per la mancata stabilizzazione, bocciata nella finanziaria regionale. I lavoratori, in servizio presso gli enti locali da oltre un ventennio, hanno cominciato ieri lo sciopero che continuerà anche oggi e domani. Hanno un sussidio di disoccupazione di 580 euro pagato dall'assessorato regionale al Lavoro. Prestano servizio in tutti i rami dei comuni, dall'anagrafe al museo, dai servizi sociali all'ufficio tecnico e tributi.
A Cianciana ieri 23 lavoratori, in buona parte donne, hanno protestato con cartelloni e slogan davanti al palazzo comunale, ponendo le loro problematiche occupazionali all'attenzione del sindaco Francesco Martorana. Hanno ricordato che, da agosto prossimo con il collocamento in pensione di sei impiegati, gli amministratori comunali avranno difficoltà a gestire la cosa pubblica.
Ad Aragona sono ben 92 e, con la loro protesta, hanno paralizzato i servizi come mensa, trasporto scolastico e dei disabili, centro sociale e spazza mento delle vie cittadine. L'ufficio personale rimarrà chiuso per tre giorni. La protesta è stata pacifica e i lavoratori hanno preparato una lettera che sottoporranno al sindaco Peppe Pendolino che incontreranno stamattina.
A Favara sono 571e unità lavorative Asu, in servizio al Comune che partecipano allo sciopero regionale indetto dalle sigle sindacali. Ieri lavoratori hanno tenuto un sit-in in piazza Cavour, davanti l'ingresso del Palazzo di Città, astenendosi dal lavoro. La giornata di sciopero ha creato problemi e disagi agli uffici dove svolgono la loro attività di lavoratori precari.

LAVORI SULLE STATALI 640 E 121 I CANTIERI RIAPRIRANNO DOMANI.
Lavori di completamento della Statale 640 e della 121 Agrigento - Palermo, i cantieri riapriranno giovedì 28 febbraio.

 Ad annunciare, un po' a sorpresa, l'individuazione di una vera e propria "exit strategy" per due opere che sembravano destinate a rimanere incomplete, è stata ieri la presidente della IV commissione Ars Giusi Savarino, che ieri mattina ha convocato Anas, Cmc ed il Comitato delle imprese creditrici che, appunto, hanno garantito l'impegno di tornare in servizio già domani su entrambi i cantieri. "Le società affidatarie - ha spiegato Savarino - proseguiranno i lavori già iniziati, impegnandosi ad ultimare in 3 mesi sulla Caltanissetta/Agrigento i tratti in contrada Favarella e fino alla città nissena e sulla Palermo/Agrigento eliminare i semafori di Bolognetta, Vicari, e la deviazione a Villafrati, così da accelerare e snellire sensibilmente il traffico". Savarino, nel rimarcare l'impegno fin qui profuso nella vicenda dalla Giunta Musumeci e dal suo gruppo all'Ars ha precisato che "continuerò a vigilare sullo stato di avanzamento dei lavori, già a partire da giovedì quando mi recherò personalmente sul cantiere per verificarne la riapertura. Non bisogna assolutamente abbassare il livello di guardia perché il pericolo non è ancora del tutto scongiurato, per cui riconvocherò tutti in Commissione fra tre mesi, oggi però possiamo certamente essere positivi". Una notizia, quella della ripresa delle opere, che in cassa anche la soddisfazione del sindaco Lillo Firetto che, invece, individua come "decisiva" la protesta "che i sindaci ad Agrigento hanno voluto esprimere in un documento con cui si chiedevano soluzioni immediate. Ora vigileremo perché siano rispettate le scadenze per il completamento delle opere. Agrigento, l'intera area centro meridionale della Sicilia attende da troppo tempo subendo un pesante isolamento. Non saremo comunque soddisfatti - conclude Firetto - finché non diremo addio a deviazioni e semafori e finché le due strade non saranno ultimate".
Una cautela che, vista la quantità ragguardevole di annunci fin qui fatti dalla classe politica regionale, è semplicemente d'obbligo .

SERVIZIO IDRICO. Il fronte dei sindaci si spacca. giovedì i "consegnatari" si incontreranno all'Ati.
IL TAR RAFFORZA L'IDEA DI ACQUA PUBBLICA
Domani, a Menfi, Consiglio comunale per ribadire:"Giù le mani dalla nostra acqua".

Il mancato accoglimento della sospensiva all'interdittiva antimafia della Prefettura proposta dalla famiglia Campione in rappresentanza delle proprie società che costituivano la maggioranza della struttura societaria della Girgenti Acque avvenuto ieri, non solo ha rappresentato un consolidamento (almeno, momentaneo) delle attività poste in essere dall'ufficio territoriale del Governo, ma è anche un viatico verso l'acqua pubblica,
Perché 7 Non tanto perché garantirà la prosecuzione della gestione sotto il controllo dei commissari prefettizi, ma soprattutto perché - sebbene la cosa sia passata sotto voce - nel ricorso per sospensiva dei Campione non rientrava solo l'interdittiva, ma anche gli atti prodotti dall'Ati in direzione della chiusura dei rapporti con il privato, cioè sia l'incarico affidato all'avvocato Mazzarella che il successivo provvedimento approvato dall'Ati per ottenere la risoluzione. Atti che il Tar non ha bloccato, ma ha semmai rafforzato. Nell'ordinanza si legge infatti che "in relazione al profilo del periculum in mora, per un verso lo stato di decozione in cui versava la società all'atto del commissariamento,anche a causa della mancata volontà dei soci in bonis di procedere alla ricapitalizzazione, e per altro verso l'attuale conformazione della gestione del servizio idrico, sono circostanze di fatto che evidenziano come un pregiudizio grave ed irreparabile (per i soci e la società da un lato, e per l'interesse pubblico alla corretta e funzionale gestione del servizio idrico dall'altro ) si produrrebbe piuttosto in ipotesi di sospensione dei provvedimenti impugnati", insomma, il commissariamento oggi tutela la conservazione della società e garantisce (si spera) la gestione del servizio.
Si dovrebbe quindi festeggiare, come ha cautamente fatto il presidente dell'Ati Francesca Valenti, l'apertura di una vera e propria autostrada verso la gestione pubblica, E invece no, perché ad essere tornato in auge è piuttosto il "confronto" tra sindaci "consegnatari" e "non consegnatari". I primi a calciare palla erano stati i cosiddetti "ribelli", i quali nel corso di una riunione svoltasi nei giorni scorsi, rispondendo alle accuse del commissario prefettizio Giuseppe Massimo Dell'Aira (che aveva sostenuto la non legittimità del comportamento avuto nel 2008 da questi sindaci) avevano invece rimarcato la piena legalità delle loro azioni sorvolando però su un tema centrale: se, quando e in che misura, intendono fornire l'acqua al resto dell'Ambito, dato che senza acqua a disposizione appare molto difficile avere un servizio che possa emanciparsi, almeno in parte, dalla dipendenza da Sicilia Acque.
Una presa di posizione che ha avuto come risposta la convocazione giovedì di un incontro all'Ati dei 27 comuni "consegnatari" che si dicono pronti a risposte "inequivocabili" nei confronti dei colleghi "ribelli", i quali proseguono però con serenità sul loro percorso e hanno promosso, proprio giovedì sera, presso il consiglio comunale di Menfi un incontro promosso dal "Comitato Acqua pubblica" dal titolo inequivocabile: "gestione diretta vantaggiosa per il comune ed economica per i cittadini". Solo per quelli di Menfi, ovviamente. che oggi pagano forfettariamente soli 100 euro annui.
GIOACCHINO SCHICCHI

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