/ Rassegna stampa » 2019 » Marzo » 8 » rassegna stampa dell'8 marzo 2019
 

rassegna stampa dell'8 marzo 2019

Zabbaradio.it

Sicilia: si scaldano i motori per elezioni ex Province Il 30 giugno si dovrebbe mettere la parola fine al commissariamento delle ex 9 province siciliane oggi Liberi Consorzi e Città Metropolitane.

Enti al collasso dopo anni di commissariamento, con dipendenti senza stipendi e servizi alle scuole e per la manutenzione delle strade inesistenti.
Di certo si tratta di carrozzoni che non brillavano neanche ai tempi dell'elezione diretta del presidente della Provincia e dei consiglieri provinciali, che dopo la legge Delrio saranno scelti dai Sindaci e dai consigli comunali siciliani, ognuno per la propria provincia di appartenenza.
Un riforma voluta inizialmente dal ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, poi scavalcato dalle norme del governo Nazionale.
Il governo Musumeci ha poi imboccato la strada del ritorno all'elezione diretta,ma la proposta di legge è stata bocciata dalla Corte Costituzionale che ha invece accolto il ricorso dello Stato.
Insomma in Sicilia si adotteranno le stesse misure previste nel resto del Paese comprese quelle che riguardano i compensi tanto desiderati dai nostri politici.
Cassata infatti anche la parte della norma che introduceva un'indennità di posizioni per i sindaci metropolitani e presidenti di Liberi consorzi.
Si ingenererebbe una disparità visto che nel resto del Paese l'incarico è gratuito. Si scaldano dunque i motori nei palazzi della politica siciliana dove, dopo il 30 giugno, si dovrà dare vita ai nuovi enti nella speranza che siano funzionali allo sviluppo dei propri territori.
Il presidente della Regione Nello Musumeci ha evidenziato la propria insoddisfazione per l'elezione di secondo grado dei presidenti delle ex province.
"Ci siamo opposti con tutte le nostre forze a questo esproprio del diritto al voto dei cittadini, ma non c'è stato nulla da fare".
Si scaldano adesso i motori e si definiscono gli accordi politici tra sindaci e consiglieri comunali per scegliere chi dovrà sedere e magari aggiustare una macchina che forse non ha mai funzionato. Come si vota Ma per cosa si voterà nello specifico? Attraverso un sistema elettorale ponderato i sindaci di ogni comune voteranno i presidenti dei Liberi consorzi.
Non potranno essere eletti i sindaci a cui il mandato scadrà a un anno e mezzo dal momento delle votazioni.
Le elezioni, poi, non riguarderanno i sindaci delle città metropolitane e quindi di Palermo, Catania e Messina.
In questi tre casi il sindaco dell'ente di secondo livello è il sindaco del Comune capoluogo: dunque Leoluca Orlando per Palermo Salvo Pogliese per Catania e De Luca per Messina. 
Le elezioni per le ex province riguardano poi gli organi collegiali, i consigli.
In questo caso gli elettori sono i consiglieri comunali e i sindaci. Loro stessi possono essere eletti fino a quando sono in carica. Nei liberi consorzi con popolazione sotto i 300mila abitanti e quindi nelle ex province di Enna e Caltanissetta i consiglieri sono dieci.
Il numero dei componenti del Consiglio dei liberi consorzi sale a dodici negli enti di area vasta con popolazione fra i 300mila e i 700mila abitanti e quindi ad Agrigento, Trapani Ragusa e Siracusa.
Il consiglio metropolitano di Messina sarà composto da 14 componenti, dato che la provincia messinese conta meno di 800mila abitanti.
I Consigli metropolitani di Palermo e Catania infine avranno 18 consiglieri.
Il disegno di legge disegna anche il sistema con il quale si andrà a voto.
Per candidarsi a presidente del libero consorzio occorre che le candidature siano firmate da almeno il 15 per cento degli aventi diritto al voto.
Poi si devono formare le liste dei candidati al Consiglio. Le liste possono essere composte da un numero pari a quello dei consiglieri da eleggere e nessuno dei due sessi può superare il 60 per cento dei componenti. Per presentare una lista occorre avere un numero di firme pari al 5 per cento dei votanti. Si potrà dare il voto sia alla lista sia al candidato.

Live sicilia.it Il maxiemendamento al collegato 
Ecco a chi andranno i soldi

Una quarantina di commi, che valgono una quindicina di milioni di euro. Il maxiemendamento al collegato è arrivato oggi in commissione Bilancio. Il testo, presentato dal presidente Riccardo Savona, raccoglie le più svariate norme di spesa. Su tante l'opposizione già promette battaglia. I lavori della commissione sono stati aggiornati a martedì.
Nel collegato alla finanziaria tornano anche misure scartate dalla manovra. C'è in questo maxiemendamento una pioggia di stanziamenti per le cause più svariate, molte riguardano i "territori" e più o meno riconoscibile è la firma del deputato di maggioranza che punta a portare a casa il risultato per il suo collegio.
Una norma riguarda l'istituzione della Medaglia d'oro al valore civile della Regione siciliana. Poi ci sono 300mila euro per il sito archeologico di Chiafura nel comune di Scicli, 50mila euro al Comune di Marsala per aprire un museo narrativo-multimediale, 500mila euro ad Agrigento per festeggiare i suoi 2600 anni, 250mila euro alla facoltà teologica di Palermo, 100mila euro per la Consulta dell'emigrazione e per associazioni che si occupano di migranti.
Per il capitolo partecipate ci sono due milioni di euro in più per la Sas. L'altro stanziamento corposo riguarda i lavoratori socialmente utili: un milione e duecentomila euro. I contributi a pioggia proseguono con 200 mila euro per il Banco opere di carità, 50mila euro all'Istituto audiofonolesi di Marsala. Un milione è stanziato per il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto in favore degli alluvionati. Anche il Comune di Palermo riceverebbe somme per finalità analoghe, 300mila euro. A poroposito dei soldi per gli enti locali, ecco un milione per il Libero consorzio di Trapani, unica fortunata ex Provincia a essere ricordata nel testo, per contratti di locazione di edifici scolastici. E ci sono anche 500mila euro per la Città di Messina. E ancora 200mila euro sono riservati a Chiaramonte Gulfi per i danni di un incendio. Una norma su cui si potrebbe trovare convergenza bipartisan è quella che stanzia un milione di euro per abbassare le tariffe aeree ad alcune categorie come gli studenti fuori sede. Altra norma che era stata invocata da Pd e Cento Passi è quella che rimpingua gli stanziamenti per le storiche associazioni e fondazioni antimafia con complessivi 340mila euro che si dividono Fondazione Falcone, centro studi Pio La Torre, centro studi Cesare Terranova e fondazione Gaetano Costa. Poi 50mila euro per il centro di documentazione sulla mafia di Corleone. L'assessorato ai Beni cuturali è autorizzato ad acquistare l'area della ex Villa Deliella, un milione di euro lo stanziamento, per fare un museo del libetry e della Bella Epoque. E a proposito di cultura, si stanziano 50mila euro per istituire la fondazione culturale Rosa Balistreri a Licata. Un comma stanzia 500 mila euro al corpo forestale per fare convenzioni con associazioni che si occupano dell'ambiente. Una norma prevede tagli ai canoni del demanio marittimo. Nel lungo elenco degli stanziamenti ci sono anche 50 mila euro per il Ponte dei Saraceni di Adrano, 100mila euro per l'Ente luglio musicale, 50mila euro per le Orestiadi, fondi per i centri antiviolenza e per l'Istituto Annibale di Francia. Una norma stanzia 800mila euro per l'Asp di Caltanissetta, un'altra ne prevede 100mila per il Corecom. E ancora 200mila euro all'Ente parco monti Sicani, 100mila euro per Eurispes, 100mila ai Castelli federiciani, 50mila euro a Monreale per i danni provocati dal crollo di una villa, 250mila euro alla Fiumara d'arte di Tusa, 700mila euro al Polo universitario di Enna. Un articolo scritto quasi sotto forma di indovinello autorizza l'assessorato ai Trasporti a dare 400mila euro ai comuni della fascia costiera meridionale, ma solo a quelli con una popolazione tra 30 e 40mila abitanti, e solo se hanno un porto e solo se questo porto non ha collegamenti: unendo i puntini quale comune apparirà?

Musumeci attacca, Anas risponde 
"I cantieri sono per la sicurezza

"Alla fine del 2018 lungo l'A19 Palermo-Catania è stata stesa la nuova pavimentazione su circa 318 km dei 394,600 chilometri complessivi (sommando l'estensione chilometrica di entrambe le carreggiate), sono state sostituite le barriere di sicurezza lungo 75 km dei 313 previsti ed il risanamento strutturale dei viadotti ha coperto 16 km sui 113 totali". Sono i dati comunicati dall'amministratore delegato di Anas Massimo Simonini, che risponde alle osservazioni del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che ha richiamato l'attenzione sulle code in autostrada causate dai cantieri.
"L'autostrada A19 Palermo-Catania - ricorda Simonini - è interessata da un piano di manutenzione programmata che prevede un investimento complessivo pari a circa 850 milioni di euro. Il piano prevede il risanamento strutturale di viadotti e gallerie, il rifacimento del piano viabile, l'installazione di nuove barriere di sicurezza laterali, la riqualificazione e implementazione degli impianti tecnologici e di illuminazione con tecnologia a Led". "Nessun cantiere tra quelli attualmente presenti lungo l'A19 - prosegue la nota dell'Ad - comporta formazione di code, fatta eccezione per quello relativo al rifacimento della pavimentazione sul tratto Villabate-Palermo che, limitatamente a determinate fasce orarie crea disagi all'utenza, circostanza ben nota ad Anas. L'esecuzione di tali operazioni durante il giorno è necessaria poiché le attuali basse temperature notturne comprometterebbero la qualità del conglomerato bituminoso drenante che Anas sta mettendo in opera. Per quanto riguarda il cronoprogramma dei lavori, il cantiere sul tratto Villabate-Palermo, in direzione Palermo, sarà completato entro la prossima settimana. Ciò consentirà di aprire il cantiere sulla carreggiata in direzione Catania che avrà una durata non superiore ai 30 giorni. Si precisa che generalmente, lungo le tratte ad elevato traffico della rete Anas, i lavori, laddove tecnicamente possibile, sono sempre eseguiti in orario notturno. Questo accade, ad esempio, sulla Tangenziale Ovest di Catania lungo la quale in questi giorni sono stati avviati interventi di consolidamento e ripristino corticale su due cavalcavia (interventi che saranno eseguiti in fascia oraria compresa tra le ore 22 e le ore 6 del mattino) e sull'autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo tra Palermo e l'aeroporto di Punta Raisi. In questo tratto di strada ad intenso traffico, i lavori di rifacimento della nuova pavimentazione drenante saranno eseguiti in orario notturno a partire dal mese prossimo, compatibilmente con il miglioramento delle condizioni meteo e, soprattutto, con temperature sufficientemente elevate tali da non inficiare la qualità del conglomerato bituminoso". "È opportuno evidenziare - sottolinea l'Ad di Anas - che i lavori svolti in orario notturno comportano un incremento dei costi pari a circa il 30% che si giustifica solo sui tratti stradali con un elevato volume di traffico giornaliero. Il tratto Villabate-Palermo ha i requisiti di traffico per il lavoro notturno ma, come detto, per motivi tecnici legati alle basse temperature è necessario il cantiere diurno. I ritardi accumulati nel cantiere del viadotto Morello, richiamati dal governatore Musumeci, sono dovuti alle difficoltà economiche dell'impresa esecutrice che hanno portato all'avvio della procedura di concordato, ma grazie al forte impegno di Anas la prossima settimana inizieranno le operazioni di collaudo ed entro la fine del mese di marzo è prevista l'apertura totale del tratto". L'Ad di Anas conferma il massimo impegno da parte da parte dell'Azienda a concludere nel più breve tempo possibile l'ammodernamento dell'autostrada A19 "Palermo-Catania". Pertanto, nei prossimi mesi il numero di cantieri aperti, attualmente in numero di dieci, sarà ulteriormente incrementato ferma restando l'attenzione dell'Azienda a ridurre il più possibile i disagi alla circolazione.

Sicilia24h.it
scade oggi l'ordinanza di Protezione civile per l'emergenza rifiuti in Sicilia. Rispettato crono-programma. Primi impianti entro l'estate. Anche a Casteltermini.  

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, eletto il 5 novembre del 2017, ha promesso che ogni provincia siciliana sarebbe stata dotata di una sua discarica. Al 7 marzo del 2019 la provincia di Agrigento è ancora senza una sua discarica. E i rifiuti non riciclabili viaggiano oltre i confini della provincia, per centinaia di chilometri, con pesante aggravio di costi che si ripercuotono sulle tasche dei cittadini contribuenti che pagano la tassa sui rifiuti, rendendo inutili i risparmi generati dalle elevate percentuali di raccolta differenziata. Nel frattempo barlumi di soluzione vagheggiano all'orizzonte. Infatti, forse, entro il 2019 alcuni impianti sarebbero pronti per essere utilizzati. A Roma il ministero dell'Ambiente pressa perché ha concordato, e pretende, garanzie sull'impiantistica, ed a Palermo all'assessorato retto da Pierobon garantiscono che si procede secondo crono-programma. Dunque, per 3 di 6 impianti sono in fase di espletamento le procedure per la gara d'appalto. Entro l'estate prossima dovrebbe essere la volta di Bellolampo, in provincia di Palermo, per 28 milioni e 537mila euro, poi Castellana Sicula, in provincia di Palermo, per 3 milioni di euro, e Vittoria per 2 milioni e 450mila euro per il completamento e il potenziamento dell'impianto di compostaggio. Ancora forse saranno necessari altri due mesi, quindi il prossimo autunno, per concludere le procedure di gara d'appalto per gli impianti nelle province di Trapani e Agrigento: a Trapani per 14 milioni e 700mila euro, e a Casteltermini, in provincia di Agrigento, un altro impianto per 14 milioni di euro. Prossime alla consegna, chiavi in mano, sarebbero invece le piattaforme integrate di Gena, Enna e Messina. Nel frattempo, domani, venerdì 8 marzo 2019, ad un anno esatto, scade l'ordinanza firmata l'8 marzo del 2018 dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che, a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, disciplina gli interventi urgenti di protezione civile per fronteggiare le criticità della Regione Siciliana nel settore dei rifiuti urbani. La stessa ordinanza ha nominato come Commissario delegato il Presidente della Regione, Musumeci, coadiuvato dal dirigente generale del Dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti, Salvatore Cocina, e dal Prefetto in quiescenza Vittorio Piscitelli. Ebbene, il crono-programma relativo alla costruzione degli impianti sarebbe, seppur con affanno, rispettato dalla Regione Sicilia, conforme alle scadenze imposte dall'ordinanza di Borrelli, e, pertanto, non vi sarebbero ostacoli per una deroga.

Rtm.it

Viabilità in Sicilia. Previsti 102 milioni di euro.

5 milioni 240 mila euro di somme stanziate in favore del Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Sono somme stanziate dalla Regione Siciliana che ha varato un Piano straordinario di manutenzione delle strade provinciali da oltre 102 milioni, destinato alle 9 province dell'Isola. Sono settanta gli interventi previsti. Per le strade iblee sono previsti sei interventi. I fondi, si tratta della prima decade, provengono dal Patto per il Sud e dell'Apq.
Nello specifico per la città metropolitana di Palermo sono 11 gli interventi previsti per una spesa stimata in 17,275 milioni mila euro; nel Catanese previsti 8 interventi e fondi per 16 milioni 610 mila euro; nella città metropolitana di Messina 9 interventi per 17 milioni e 243 mila euro; per il libero consorzio comunale di Trapani 9 interventi, da realizzare con 13 milioni 556 mila euro; per il libero consorzio comunale di Agrigento 4 interventi e una spesa prevista di 3 milioni e 400 mila euro; per il libero consorzio comunale di Caltanissetta 10 interventi con 6 milioni 580 mila euro; per il libero consorzio comunale di Enna 8 interventi con 8 milioni 100 mila euro; per il libero consorzio comunale di Ragusa in programma 6 interventi e 5 milioni 240 mila euro di somme stanziate; per il libero consorzio comunale di Siracusa 5 interventi e 11 milioni 133 mila euro.



Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO