Giornale di Sicilia
La Casteltermini-Cozzo Disi
Strada provinciale 22
Appaltati i lavori
I lavori - per ridare sicurezza alla strada provinciale 22: nel tratto fra la stazione diCampofranco, Cozzo Disi e Casteltermini -sono stati appaltati. Partirà a giorni l'intervento che permetterà di scongiurare, come è già accaduto in passato, la caduta di massi. «Prosegue senza sosta il nostro impegno per il miglioramento della viabilità secondaria - ha spiegato, ieri, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in qualità di commissario di governo contro il dissesto idrogeologico nell'isola - ben consapevoli delle carenze che si registrano sia sul fronte della sicurezza dei transiti, sia su quello relativo alle condizioni generali di percorribilità». Ad aggiudicarsi i lavori, per un importo complessivo di 412 mila euro, è stata la società Antonino Vullo di Favara. Il collegamento viario - interessato da fenomeni di crollo derivanti dallo sgretolamento di un tratto del costone - è rimasto chiuso per quasi tre anni. Ora è il momento dell'avvio delle opere che prevedono: la sistemazione del complesso roccioso tramite opportuni scavi, con risagomatura di nuovi profili; la realizzazione di terrazzamenti collegati da scarpate conopportuna inclinazione; la predisposizione di una trincea paramassi e il ripristino della barriera di protezione esistente. «Buone notizie, quindi, per l'utenza, costretta per mesi e mesi a notevoli disagi con percorsi alternativi e più lunghi per raggiungere la Palermo-Agrigento» -ha concluso il governatore Musumeci - . Appena a fine gennaio, proprio a causa delle tante strade chiuse e in attesa di lavoro,il sindaco di Casteltermini Gioacchino Nicastro e l'assessore Totò Scozzari avevano incontrato il prefetto Dario Caputo. Casteltermini - a detta dei due amministratori - vive - va l'isolamento viario ed era, praticamente, in ginocchio. «Il dramma che vive il territorio di Casteltermini va affrontato e risolto condecisione. Nell'incontro con il prefetto -avevano spiegato i due amministratori - abbiamo illustrato tutte le criticità che attengono questo territorio da troppo tempo. Abbiamo riscontrato da parte del prefetto una grande disponibilità ad affrontare queste problematiche che hanno affossato la normale vita dei cittadini castelterminesi. C'è stato un feed-back e una sintonia nel capire al meglio tutte le problematiche: dalla viabilità provinciale, dai problemi dell'unica strada a oggi aperta che è la Passo Fonduto, ai problemi primari per raggiungere le due stazioni ferroviarie, all'eterno imbuto del ponte di Milena sulla statale 189 che da più di cinque anni semaforizzato e senza alcuna risoluzione da parte dell'Anas". I due amministratori, allora, illustrarono - dopo aver presentato un dossier cartaceo al prefetto Caputo - pure i progetti che sono stati presentati alla Protezione civile regionale per la regimentazione delle acque e dei muri di cinta.(*CR*)
Domenica 10 marzo 2019
Turismo e lavoro, 250 mila posti nei prossimi 5 anni
ROMA
Più del 10% del Pil, una spinta per i consumi, un fattore di integrazione enorme ma soprattutto una possibilità imperdibile per l'occupazione: è il turismo italiano che entro il 2023 avrà bisogno di assumere 250 mila nuovi addetti. E non solo camerieri, addetti alle pulizie e cuochi: tra le figure professionali più ricercate dalle imprese spuntano esperti di marketing, specializzati in ITCe socialmedia manager. Anche se, è la denuncia di Confesercenti, rimane il nodo della formazione. A fare i conti sul settore è un'indagine condotta dal Centro studi turistici per l'Ente bilaterale del turismo (Ebntur) fondato da Assocamping, Assohotel, Assoviaggi, Fiba, Fiepet insieme a Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil. «Il turismo si conferma un settore dinamico anche dal punto di vista dell'occupazione. Ma continua a soffrire un problema di formazione del personale, con un evidente scollamento tra la preparazione fornita dai normali percorsi scolastici e quella realmente richiesta dal mercato del lavoro», dice Vi torio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti. Attualmente il turismo dà lavoro, direttamente e indirettamente, al 14,7% della forza lavoro italiana, ma l'incidenza salirà al 16,5% già nel 2028: un dato superiore a quello di Slovenia, Francia e Spagna, ma inferiore a quello di Grecia - dove vale il 24,8% dell'occupazione - Croazia (23,5%) e Portogallo (20,4%).A prevedere di assumere sono soprattutto gli stabilimenti balneari, tra cui il 38,9% segnala la volontà di prendere uno o più nuovi dipendenti. Un dato su cui influisce la normalizzazione del settore in seguito all'intervento sulla Bolkestein. Al secondo posto gli alberghi (30,3%), seguiti dalle altre strutture ricettive (28,6%) e dalla ristorazione (28,4%). Il reclutamento avviene soprattutto attraverso contatti diretti e passaparola. Seguono - anche se a grande distanza - gli annunci di lavoro su quotidiani, periodici e riviste di settore (9%) e Centri per l'Impiego (8,7%), tallonati dai canali social (8,4%). Ad essere ricercato è soprattutto personale con esperienza specifica per la mansioneproposta, richiesta dal 37% delle imprese che assumono. Ma c'è anche un 28% che è disponibile ad assumere persone senza esperienze lavorative pregresse, da formare sul posto di lavoro. Una disponibilità che nasce dalle difficoltà ad assumere personale preparato: il 26,2% nelle imprese lamenta infatti l'inadeguata qualificazione delle risorse umane.
Strategia di collaborazione per il Consorzio Empedocle
Università, progetto per una convenzione con l'ateneo egiziano
L'università di Alessandria d'Egitto è una delle più prestigiose dell'Africa
Il Consorzio universitario «Empedocle» di Agrigento mira in alto e guarda lontano. Si pensa ad una convenzione con l'università di Alessandria D'Egitto. L'occasione per lanciare l'idea progettuale è stata data dalla giornata di promozione culturale Euro - Medi - terranea che si è svolta al Palacongressi di Agrigento, rivolta a tutti gli studenti della provincia, che ha visto insieme il Consorzio Universitario Empedocle e il Corso di Studi di Mediazione Linguistica «Agorà mundi ». Ospite all'evento, l'Ambasciatore dell'Egitto in Italia, il quale, insieme al presidente facente funzioni, del consorzio universitario Empedocle, GiovanniDi Maida, il direttore del corso di Studi in Mediazione Linguistica, Marcello Saija, il provveditore agliStudi, Raffaele Zarbo, ha dibattuto ampiamente sui temi dell'ospitalità e dell'integrazione, ribadendo il concetto di fratellanza tra i popoli del bacino del mediterraneo. Ha inoltremesso a fuoco l'importanza di costruire ponti che avvicinino le culture,auspicando una collab razione tra il Consorzio e l'Università di Alessandria d'Egitto. Il progetto generale, ispirato dal Cardinale Francesco Montenegro, promuove studi e comprensione sui temi migratori e dell'integra - zione di altri popoli attraverso la cultura, unico mezzo necessario per disgregare atteggiamenti di odiosa intolleranza e avere gli strumenti che servono per porsi agli altri, nel modo giusto ed opportuno. In coda alla prima giornata di presentazione del progetto, il musicista e cantautore Eugenio Bennato, si è esibito in un concerto per far conoscere agli studenti una musica "contaminata" da melodie e ritmi di matrice etnica che entrano in un percorso interculturale che l'artista ha intrapreso e portato in tournée ormai da anni. Intanto da venerdì scorso ha preso il via la fattiva collaborazione tra il Consorzio Universitario di Agrigento e la Libera Università Maria Santissima Assunta «Lumsa». Le due istituzioni scolastiche, che nei mesi scorsi hanno sottoscritto una partnership, hanno organizzato un corso intens o di formazione volto all'ottenimento della Qualifica di Educatore professionale socio-pedagogico, mediante l'acquisizione di 60 rediti formativi universitari, che si tiene nei locali del Polo universitario agrigentino. Il titolo rilasciato sarà laqualifica di Educatore professionale socio-pedagogico. I docenti del corso sono: Gabriella Agrusti, Daniela Barni, Calogero Caltagirone, Maria Cinque, Cosimo Costa, Valeria Damiani, Simona De Stasio, Caterina Fiorilli, Francesca Ieracitano, Donatella Pacelli, Raniero Regni, Nicoletta Rosati, Vincenzo Schirripa, Massimiliano Scopelliti e Giuseppe Tognon. I corsi si svolgeranno, per la parte in presenza nei fine settimana in modalità intensiva. Il 70% dell'offerta didattica sarà in modalità e-learning. Alla fine di ogni sessione è prevista una prova di verifica scritta in presenza valutata in trentesimi. Alla fine del corso è previsto un ProjectWork da 12 credito formativi che mira a valorizzare il percorso di riflessione sull'esperienza professionale svolta alla luce dei contenuti acquisiti dai partecipanti durante il corso.(* PAPI*)
LA SICILIA
RISORSE IDRICHE I sindaci "ribelli"
ribadiscono la volontà di continuare in proprio.
"LA GESTIONE AUTONOMA NON SI
TOCCA"
Auspichiamo di intraprendere
percorsi condivisi con tutti i Comuni della provincia.
Vogliono partecipare al percorso
avviato dall'Ati per arrivare alla gestione pubblica dell'acqua in
tutto il territorio provinciale, ma hanno voluto ribadire con forza
che allo stesso tempo intendono proseguire nella gestione autonoma
delle proprie risorse. I Comuni cosiddetti "dissidenti" si
sono ritrovati a Menfi in occasione di una seduta consiliare aperta.
Un incontro molto partecipato alla presenza di cittadini,
associazioni comunali e provinciali, rappresentanti del cle-
ro, sindaci e pure alcuni parlamentari
regionali.
Un incontro che voleva essere di
apertura e chiarimento, ma che forse sancisce ulteriormente la
frattura netta tra i Comuni che non hanno consegnato le reti e quelli
che invece le hanno cedute.
Nel corso della seduta è stato
ribadito con chiarezza "la volontà di condividere un percorso
unitario con i 43 Comuni dell'Ati per la scelta di un nuovo gestore
pubblico che interesserà tutti i Comuni dell'Ambito, tranne quelli
che hanno già intrapreso il percorso del riconoscimento dei
requisiti legati alla gestione diretta, tra cui quello di Menfi. Il
riferimento è all'articolo 147 del decreto legislativo 152/2006 che
per i dissidenti resta la stella polare della questione.
Volontà e disponibilità a contribuire
ed affermare le funzioni e i compiti dell'Ati come titolare delle
risorse idriche, ma rispettando le scelte fatte a suo tempo da chi le
reti non le ha cedute.
"Ci auguriamo l'apertura di una
nuova fase propositiva ed operativa fra tutti i 43 Comuni per
intraprendere percorsi condivisi e procedure di collaborazione al
fine di salvaguardare la gestione pubblica del servizio - dicono
Paolo Campo e Gaspare Bonfiglio del comitato civico
affidando all'Ati il compito di
coordinamento per adottare misure di organizzazione e di integrazione
fra la pluralità di soggetti gestori, come previsto dall'art.7 comma
2 dello Statuto dell'Ati di Agrigento".
In poche parole, nel momento in cui si
chiuderà la fase di Girgenti Acque, i Comuni dissidenti vogliono
avere voce in capitolo e fanno leva sulla normativa.
CAMERA DI COMMERCIO
Ecco i primi nominati dalle
categorie In vista ricorsi?
g.s.)
Camera di Commercio di Agrigento,
Caltanissetta ed Enna, è tutto pronto, o quasi. Ad oltre tre anni da
quando si avviò il processo di rinnovamento e accorpamento degli
enti camerali, con seguito di polemiche e veleni sulla effettiva
rappresentatività in termini di iscritti delle varie associazioni e
scontri in tribunale (e non solo) il quadro sembra infatti quasi del
tutto definito ma c'è ancora margine per potenziali cause e ricordi.
Infatti, al momento le associazioni di
categoria hanno designato alla fine 24 componenti su 33 previsti. I
nomi ci sono già: Rosario Marchese, Maria Paola Consolini, Gaspare
Simeti, Vincenzo Cruciata, Giuseppe Roberto Caruana, Giuseppe Pace,
Alfonzo Valenza, Laura Di Bella, Salvatore Sinatra, Saverio Campo,
Bongiorno Gregorio, Giorgio Cappello, Giuseppe Ingardia, Massimo
Mancuso, Mario Caradonna, Francesco Picarella, Antonio Siracusa,
Calogero Sardo, Mario Buscanio, Salvatore Pasqualetto, Giuseppe
Gallo, Ignazio La Porta, Antonio Lombardo, Leonardo Giacalone. Però
la lista non è completa, dato che mancano due componenti per il
settore commercio, uno per industria, tre per artigianato, 2 per
servizi alle imprese e uno per settore turismo, che sono "orfani"
appunto delle questioni connesse alle associazioni che presentavano
numeri di iscritti "pompati". Quello che in molti
ritenevano fosse la cosa più naturale da fare era ridistribuire tra
le associazioni in regola questi posti liberi. Scelta che invece
l'assessore regionale alle Attività produttive, Turano, ha deciso di
non fare, sfruttando invece la legge 580 del 1993 che prevede appunto
come "in caso di inerzia" da parte delle associazioni il
presidente della Regione abbia 20 giorni per provvedere ad
individuare lui i nominativi necessari.
Un possibile vero e proprio caso di
spoill system che, in una situazione che è già di per sé una
"polveriera" potrebbe far riaccendere incendi che si
speravano ormai sopiti, con nuovi ricorsi al Tar e un prolungarsi,
ormai ipertrofico, del commissariamento dell'Ente camerale, una volta
"casa" delle imprese e oggi ente mantenuto in vita quasi
artificialmente in attesa di individuare una soluzione per le
questioni di distribuzione
degli incarichi e delle poltrone.
LA SICILIA
NESSUN DISTACCO
Tar, ancora un'altra sconfitta per
Girgenti Acque.
g.s.) Divieto al distacco delle utenze
fognarie per i Cittadini morosi di Montevago, il Tar respinge per la
seconda volta il ricorso della Girgenti Acque, ma solo perché la
vicenda è ormai perenta.
Era l'aprile del 2017 quando il Comune
visto l'avvio da parte del gestore di procedure di distacco della
fognatura per le utenze idriche morose (misura di repressione avviata
proprio in quell'anno e che portò ad un gran numero di identici
provvedimenti da parte degli enti locali) decise attraverso
un'ordinanza di imporre il "divieto assoluto alla società,
nella propria qualità di gestore nel servizio idrico dell'ambito
territoriale ottimale della provincia di Agrigento, di procedere alla
disattivazione dei collegamenti fognari su tutto il territorio di
questo Comune, per le utenze in stato di morosità". Un
provvedimento contro cui Girgenti Acque si oppose al Tar ottenendo,
però, un "niet", dato che il giudice amministrativo
ritenne che il ricorso era perento dato che, "dopo il deposito
del ricorso, effettuato il 18 luglio 2017, non risultava presentata
la domanda di fissazione dell'udienza entro un anno dalla suddetta
data". Il gestore aveva quindi tentato di ottenere ragione con
un nuovo ricorso che, però, è andato nuovamente a vuoto: "il
Collegio - si legge nella sentenza - rileva, che anche tenendo conto
del periodo di sospensione feriale dei termini processuali (dall'l
agosto al 31 agosto) sia per l'anno 2017 sia per l'anno 2018 - come
postulato dall'opponente che però non ha ritenuto di individuare il
termine utile di scadenza - il termine annuale risulta comunque
scaduto il 18 settembre 2018, mentre l'istanza di fissazione
d'udienza risulta depositata soltanto il 26/09/2018". Quindi
nuovo ricorso respinto e gestore condannato a pagare anche le spese
legali al Comune nella misura di mille euro.
RIBERA
Rifiuti in periferia e sulle strade
comunali e provinciali
RIBERA. I cittadini riberesi non si
sono ancora abituati alla nuova raccolta dei rifiuti solidi urbani
con la raccolta differenziata fatta direttamente in casa dalle
famiglie, nonostante gli sforzi di promozione e divulgazione fatti
dalla società "Riberambiente", dall'amministrazione
comunale e dagli stessi operatori ecologici.
A distanza di oltre tre settimane
dall'inizio della nuova metodologia di raccolta, si registra un
abbandono indiscriminato di sacchetti di rifiuti nelle periferie del
centro abitato e soprattutto sulle strade provinciali e comunali, con
uno spettacolo che da' poco decoro alla città.
Sono ricomparsi di botto i sacchetti
bianchi, ricolmi di immondizia ed abbandonati sulla strada comunale
San Leonardo, nei pressi del serbatoio comunale dell'acqua potabile,
lungo la strada provinciale che da Ribera porta alla località di
Piana Grande e sulle arterie provinciali che vanno verso Seccagrande,
verso Cattolica Eraclea e Montallegro.
Il fenomeno dell'abbandono
indiscriminato dei rifiuti forse si potrà combattere con la
repressione, con delle multe salate e grazie all'aiuto che può
venire dal servizio di videosorveglianza in funzione in qualche area
periferica urbana. La monoraccolta, se fatta come da programma,
secondo l'amministrazione civica, dovrebbe alleggerire gli importi
delle bollette.
REALMONTE: Sono stati consegnati nei
giorni scorsi e inizieranno entro questa settimana lungo tutto il
costone.
SCALA DEI TURCHI, AL VIA LAVORI DI
CONSOLIDAMENTO
REALMONTE. Sono stati consegnati nei
giorni scorsi e inizieranno entro questa settimana, i lavori di messa
in sicurezza del versante limitrofo la Scala dei Turchi. La
realizzazione delle opere, che saranno concluse salvo imprevisti
dettati magari da fattori meteo nel corso della primavera, consentirà
la completa fruizione della Scala in condizioni di sicurezza. Nelle
scorse settimane era stato il presidente della Regione Siciliana,
Nello Musumeci, in veste di commissario dell'ufficio contro il
dissesto idrogeologico nell'sola a preannunciare l'avvio dei lavori.
Secondo il sindaco Calogero Zicari "è prevista per fine aprile,
in perfetto anticipo sull'apertura della stagione estiva, la
conclusione dei lavori per la messa in sicurezza del litorale.
Restituiamo - sottolinea - alla pubblica fruizione, con un ingresso
pedonale sicuro, una delle spiagge più suggestive della Sicilia e
meta di turisti provenienti da tutto il mondo. Prosegue senza sosta
la nostra attività di tutela e valorizzazione del territorio». La
Scala dei Turchi il costone di marna bianca è ormai da alcuni anni
una delle mete turistiche più rinomate dell'isola e non solo, ma
dallo scorso dicembre del 2017 è quasi impossibile accedervi via
terra, a causa del cedimento di una zona di costone. Con una
ordinanza il Comune di Realmonte, a tutela dell'incolumità pubblica,
ha cercato di impedire infatti il transito a causa della caduta di
massi. Molti hanno aggirato non solo l'ordinanza, ma anche la
rudimentale recinzione eretta. La scorsa estate venne piazzata anche
una passerella galleggiante che ha consentito la fruizione del sito,
nonostante evidenti limiti estetici. Ora il via alle opere, eseguite
dalla Sjles di Policoro in provincia di Matera per un importo di 181
mila euro. Lavori che nel dettaglio prevedono la bonifica del costone
roccioso interessato e il distacco delle sue parti instabili; la
collocazione di reti paramassi in acciaio; la chiodatura di una rete
corticale oltre a un sistema di drenaggio dei filoni idrici presenti.
Non resta che attendere la conclusione dei lavori e il ritorno dei
turisti in transito senza problemi e senza la necessità di
posizionare passerelle, magari efficaci, ma di dubbio gusto.
FRANCESCO DI MARE
ACQUA, PULLARA: «UNA SVOLTA EPOCALE
PER L'AGRIGENTINO»
Il deputato dell'Ars ha commentato
il cambiamento nella gestione idrica
g.c.) "Una svolta epocale".
Così il deputato regionale licatese Carmelo Pullara ha commentato il
cambiamento nella gestione delle risorse idriche. "E' di qualche
giorno fa - scrive in una nota il parlamentare - il pronunciamento
del Tribunale Amministrativo regionale che ha respinto, con
un'ordinanza, la richiesta di sospensiva dell'interdittiva antimafia
che porta la firma del Prefetto Dario Caputo. Un evento che la dice
tutta sulla piega che sta prendendo il capitolo della gestione acqua
in Sicilia, questione che ha scaldato, giustamente, gli animi di una
platea cospicua di cittadini". Pullara prosegue poi confermando
la necessita di un ruolo predominante da parte dello Stato sulla
vicenda che ha coinvolto Girgenti Acque e i 43 Comuni
dell'agrigentino che hanno compiuto, in questi anni, scelte diverse
relativamente all'annoso problema della gestione dell'acqua isolana.
"La presenza dello Stato in questa vicenda è oggi più che mai
necessaria, in quanto garanzia di trasparenza e correttezza -
specifica il capogruppo di Autonomisti e Popolari all'Ars - elementi
che Federconsumatori, alcuni gruppi politici e movimenti per l'acqua
pubblica hanno da sempre richiesto a Girgenti Acque che, al
contrario, ha ripagato cittadini e città con servizi carenti ed
eccessivamente onerosi. La gestione delle risorse idriche non può e
non deve essere nelle mani esclusive di privati, il territorio, i
tempi e le modalità gestionali del passato ci hanno dimostrato il
fallimento totale di scelte totalmente privatistiche". Non manca
quindi un riferimento a quanti negli anni si sono battuti per
ripubblicizzare l'acqua e un occhio di riguardo anche per la
salvaguardia dei livelli occupazionali. "Ringrazio tutti coloro
che, parti sociali, alcuni gruppi politici e uomini dello Stato che
stanno remando nella direzione della pubblicizzazione del servizio.
Mi preme purtuttavia evidenziare anche - conclude Carmelo Pullara -la
necessità di prestare attenzione a tutti quei lavoratori e padri di
famiglia che, in questi anni, hanno lavorato in questo settore e che
non possono pagare il dazio di questo cambio di rotta. Ritengo che
vadano tutelati in quanto risorse umane già formate".
LA SICILIA
RIGASSlFlCATORE.lntanto il Comune si
rivolge al Tar per ottenere l'annullamento del progetto per il
gasdotto
Respinto il ricorso contro la
compatibilità ambientale
g.s.) Rigassificatore di Porto
Empedocle, il progetto sembra definitivamente archiviato, ma non i
ricorsi legali ad esso connessi né, tantomeno, le polemiche.
Nei giorni scorsi, ad esempio, il
Tribunale amministrativo regionale ha dichiarato perento (che è nel
giudizio amministrativo l'equivalente della prescrizione) il ricorso
presentato da Legambiente, Arci Sicilia e Cittadinanzattiva contro
l'assessorato regionale ai Beni culturali, Parco archeologico della
Valle dei Templi e il Comune di Porto Empedocle, per ottenere
l'annullamento del decreto del 2008 con "il quale è stato
espresso giudizio di compatibilità ambientale positivo con
condizioni e prescrizioni in merito al progetto relativo ad un
termina di ricezione e rigassificazione di gas naturale liquefatto e
relative opere nel comune di Porto Empedocle. Il ricorso, infatti, è
stato regolarmente depositato ma non è stata presentata nessuna
nuova istanza di fissazione dell'udienza, e quindi tutto è stato, di
fatto, prescritto, mantenendo intatto il provvedimento di
compatibilità ambientale contestato.
Un documento che oggi sembra comunque
inutile, dato che Enel Nuove energie ha di fatto da tempo archiviato
l'idea di costruire un rigassificatore a Porto Empedocle, avendo
consumato un unico tentativo, mesi fa, ovvero quello di ottene- re il
riconoscimento di opera strategica, così che fosse lo Stato a
investire le risorse oggi necessarie per tenere acceso un impianto
inutile, stante le nuove vie attraverso cui il gas arriva nel nostro
Paese.
Ma non è tutto qui. Perché a
ricorrere al Tar è stato di recente anche il Comune di Agrigento, il
quale tenta di ottenere lo "stop" del progetto di
realizzazione di un gasdotto tra il terminale e la rete metaniera.
Progetto che lambisce il territorio del capoluogo e che è già al
centro di ricorsi e controricorsi da anni e che il sindaco Firetto,
spogliati i panni del primo cittadino di Porto Empedocle, ha voluto
portare avanti.
CASTEL TERMINI
A giorni la messa in sicurezza della
Sp 22
CASTELTERMINI. Partirà a giorni
l'intervento di messa in sicurezza della strada provinciale 22 sullo
scorrimento veloce Palermo-Agrigento. Il tratto interessato e quello
di Stazione Campofranco -Cozzo Disi - Casteltermini , oggetto in
passato di caduta massi.
«Prosegue senza sosta il nostro
impegno per il miglioramento della viabilità secondaria», commenta
il presidente della Regione, in qualità di commissario di governo
contro il dissesto Idrogeologico nell'Isola.
Ad aggiudicarsi i lavori, per un
importo di 412mila euro, la società Antonino Vullo di Favara. Il
collegamento viario - interessato da fenomeni di crollo derivanti
dallo sgretolamento di un tratto del costone - è rimasto chiuso
per quasi tre anni. Ora l'avvio delle opere che prevedono: la
sistemazione del complesso roccioso tramite opportuni scavi, con
risagomatura di nuovi profili; la realizzazione diterrazzamenti
collegati da scarpate con opportune inclinazione; la predisposizione
di una trincea di paramassi e il ripristino della barriera di
protezione esistente.
LA FESTA FINISCE TRA SILENZI E
LACRIME
Difficoltà nella gestione dei
flussi di visitatori, soprattutto per le navette
GIOACCHINO SCHICCHI
La lunghissima giornata conclusiva del
Mandorlo in Fiore, tra imprecazioni, momenti di gioia, i colori dei
"patrimoni Unesco" e le ombre di diversi problemi
organizzativi, si conclude nel silenzio di una Valle dei Templi
spettrale dove, davanti a migliaia di persone, dopo un breve
intervento a microfono delle autorità presenti, il "Tempio
d'oro" è stato consegnato silenziosamente alla Bolivia. La
cerimonia conclusiva aveva rischiato di saltare, prima di un tavolo
in Prefettura, quando c'era addirittura chi avanzava l'ipotesi di
fermare tutto e annullare il resto della kermesse. Si è invece
deciso di trasformare lo spettacolo conclusivo in un attimo di
commemorazione della memoria di Sebastiano Tusa, descritto con poche
parole commosse dal sindaco Lillo Firetto e dall'assessore regionale
Roberto Lagalla, presente in rappresentanza del Governo regionale.
Sorrisi per i vincitori, foto di rito e qualche mugugno della folla,
che in alcuni casi era arrivata da lontano per poter assistere alla
festa, dovendosi anche procurare, come noto, il ticket di accesso
(gratuito l. Nessuno ha però contestato la scelta, considerato il
momento di lutto che ha colpito non solo il Governo regionale e la
famiglia dell'assessore, ma soprattutto il mondo della cultura e
dell'archeologia siciliana.
Fino a quel momento la festa per il
Mandorlo in fiore era stata come da tradizione, con la sfilata che è
passata dalla via Atenea e si è però dilungata come annunciato in
piazza Vittorio Emanuele, dove però non si sono esibiti, come invece
annunciato, i "Voladores", provocando reazioni di protesta.
Le polemiche, comunque, non sono mancate. Se piazza Pirandello si è
presentata in uno stato di pulizia discutibile (cosparsa di sabbia
usata per assorbire la cera e con specifiche ordinanze di modifica
del traffico emesse per questo scopo dal Comune da rappresentare
certamente uno dei punti maggiormente critici è stato il sistema dei
trasporti. Come noto, infatti, i bus turisti hanno scaricato i
passeggeri a Fontanelle, Villaseta e Villaggio Peruzzo e qui, come da
programma, avrebbero potuto prendere le navette per raggiungere il
centro città eia Valle.
A provocare veri e propri momenti di
tensione è stato il fatto che, ad esempio, al Villaggio Peruzzo ad
un certo punto sarebbero finiti i ticket (i mezzi erano infatti a
pagamento l e che, comunque, i punti vendita sarebbero stati
sottodimensionati rispetto all'accesso di persone che si sono
riversate in quella zona della città. Ci sono state proteste, con i
turisti che hanno chiesto di poter salire gratuitamente sui mezzi
considerata l'impossibilità di pagare il dovuto, e si sono
registrate file e difficoltà. Una situazione che si è ripetuta
anche, ad esempio, a Villaseta dove i turisti sono stati "scaricati"
per strada e hanno atteso sotto il sole, e in una piazzola di sosta
dove non è stata nemmeno state eliminate le erbacce, di poter salire
sui bus.