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rassegna stampa del 14 marzo 2019

AGRIGENTONOTIZIE

Cronaca
PROGETTO "TARTALIFE", IL LIBERO CONSORZIO VOLA A ROMA
Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha partecipato alla riunione dei partner del progetto UE "Tartalife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale" che si è svolta a Roma nella sede nazionale di Legambiente. Il comitato di pilotaggio (organismo di governance dei progetti comunitari) ha fatto il punto sul progetto, partito nel 2012 grazie al finanziamento dell'Unione Europea con lo strumento LIFE+ NATURA 2012 della Commissione Europea, e il cofinanziamento del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Direzione Generale Pesca e dalla Regione Marche.
I risultati sono stati positivi nelle singole azioni, in particolar modo nelle sperimentazioni di nuove tecniche di pesca con reti e palangari che riducono fortemente l'impatto della pesca professionale su una specie a grave rischio di estinzione quale è la Tartaruga marina Caretta caretta, specie prioritaria inserita nella Direttiva UE "Habitat" e protetta da numerose Convenzioni internazionali. Proprio la riduzione delle catture accidentali tramite nuove attrezzature sperimentate con successo a bordo di imbarcazioni pilota potrebbe incidere positivamente sullo status attuale di questa specie, minacciata anche da inquinamento e varie attività industriali e turistiche.
E' prevista nei prossimi mesi, invece, l'annuale visita del monitor di progetto inviato dalla Commissione Europea. Il Tartalife è realizzato con il partenariato di Cnr-Ismar (ente capofila), Libero consorzio di Agrigento, Ente  parco nazionale dell'Asinara, fondazione Cetacea, area marina protetta Isole Egadi, Legambiente, Amp Isole Pelagie (Ente gestore comune di Lampedusa e Linosa) e Consorzio Unimar.

LIVESICILIA

Il vertice
PROVINCE, PASSI AVANTI A ROMA
OBIETTIVO EVITARE IL DEFAULT
di Salvo Toscano
PALERMO - Vertice romano nel pomeriggio sul delicato dossier delle ex Province siciliane. A fare il punto sulla difficile situazione finanziaria degli enti d'area vasta e sulle possibili soluzioni, il ministro degli Affari regionali, Erika Stefani, il sottosegretario Stefano Candiani, gli assessori regionali Gaetano Armao e Bernadette Grasso, oltre ai vertici nazionali e regionali dell'Anci e al sindaco della Città Metropolitana di Messina Cateno De Luca. Constatata un'intesa tra Stato e Regione sugli interventi di carattere normativo, che consentiranno agli enti di approvare i rendiconti, si è rimandato al tavolo tra Stato e Regione attivato al ministero dell'Economia il tema dell'intervento finanziario. Ci sarebbe già una soluzione allo studio su cui dovrebbe maturare un'intesa a breve, un intervento da 100 milioni che consentirebbe di scongiurare i default in vista dei nuovi accordi tra Stato e Regione, che nella speranza della giunta, prevederanno un regime più sostenibile per le ex Province.
"Ci auguriamo che questo confronto tra i soggetti interessati, Stato, Regione Siciliana ed enti intermedi, - spiegano il presidente di Anci Sicilia Orlando e il segretario generale Alvano - più volte richiesto dalla nostra Associazione, possa finalmente consentire la definizione di un percorso che dia una prospettiva stabile agli enti intermedi dell'Isola in modo da garantire, attraverso l'approvazione degli strumenti finanziari, l'esercizio delle funzioni fondamentali".

DOPO LA VISITA
Il governo regionale a Toninelli
"Cosa vuole fare per la Sicilia?"
PALERMO - "Da quasi quattro mesi attendiamo di sapere cosa il ministro per le Infrastrutture vuole fare per affrontare la drammatica condizione della viabilità provinciale in Sicilia. Abbiamo chiesto, cosi come concordato con Toninelli in occasione dell'incontro avuto a Palazzo d'Orleans nello scorso novembre: il riconoscimento dello stato di emergenza; la nomina di un commissario, nella persona del presidente della Regione, con poteri straordinari che possa in pochi mesi aprire i cantieri e avviare i lavori; le risorse finanziarie integrative per far fronte alle centinaia di interventi sulle strade dell'Isola". Lo dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, replicando alle dichiarazioni del rappresentante del Governo Conte rilasciate in occasione della riapertura di un cantiere sulla strada statale Caltanissetta-Agrigento. "A distanza di tre mesi - conclude - ci vuol dire il ministro che cosa pensa di fare per affiancare la Regione in questa vasta operazione di riqualificazione delle strade provinciali? Quali poteri, quali risorse e quali tempi?".
"Prendiamo atto della venuta del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, sulla Ss 640 Caltanissetta - Agrigento, ma la Sicilia, spenti i riflettori, si aspetta adesso dal Governo azioni concrete". Lo dice L'assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. "Senza voler fare alcuna polemica - aggiunge - va rimarcato come l'opera sia ripartita (ancorché in misura assai ridotta) esclusivamente per merito del governo Musumeci, che ha richiamato l'Anas ai suoi obblighi contrattuali nei confronti di Cmc, al fine di ottenere l'improcrastinabile riavvio dei lavori l' 1 marzo, a pena anche di azioni giudiziarie. Questo era l'impegno che avevamo pubblicamente assunto il 6 febbraio scorso con il sindaco di Caltanissetta Giovanni Ruvolo ma anche alla presenza del vescovo di Caltanissetta e di numerosi sindaci del territorio, e questo è avvenuto. Anas è ben consapevole di quanto tempo perduto ci sia da recuperare in Sicilia, soprattutto per quanto riguarda le grandi opere".
L'assessore Falcone entra nel dettaglio delle richieste al Governo nazionale: "Ringraziamo il presidente Conte e il ministro Toninelli per la presenza, ma ci domandiamo quale soluzione, in primo luogo, verrà in concreto messa in atto per pagare le imprese creditrici di Cmc? In secondo luogo, quale soluzione per accelerare i lavori e farli ripartire a pieno regime?".
"Quelli visitati dal presidente Conte sono solo i tre micro-cantieri Delia, Favarella, Santuzza che servono a riaprire la tratta tra Canicattì e l'ingresso di Caltanissetta. Ma il vero cuore dell'intervento sulla Ss 640, da 120 milioni di euro, impone un dispiegamento - conclude Falcone - di almeno 100 mezzi e 300 maestranze al giorno, per raggiungere una produzione di lavori da 8 milioni al mese. Il Governo Musumeci non abbasserà la guardia. Dal canto suo l'Anas deve capire che i contratti si rispettano e stavolta Roma, comunque, stia serena che la Regione il contratto lo farà rispettare".

LA SICILIA

Concerto domani del "Toscanini" all'auditorium "Empedocle"
RIBERA (e.m.) Domani, alle ore 11,45. presso l'auditorium del consorzio "Empedocle" di Agrigento si terrà un concerto organizzato dall'istituto superiore di studi musicali "Toscanini" in collaborazione con il consorzio e con il liceo musicale "E. Majorana" di Agrigento. Si esibirà il "Toscanini Electric Ensemble" diretto dal maestro Marco Salvaggio, con un evento dedicato al "linguaggio del rock nella musica minimalista" curato dai docenti e solisti maestri Luca Nostro (chitarra elettrica) e Sergio Calì ( strumenti a percussione). Saranno eseguite musiche di Wolfgang Reifeneder, Kevin Tuck, Yacob T. V., Philip Glass, Steve Reich, Led Zeppelin. Dell'Ensemble faranno parte docenti e studenti dell'l'iSM "Toscanini" e alcuni docenti e studenti del liceo musicale "Majorana": Francesco Tamburello, Angelo Prazza, Stefano di Costa, Davide Lauricella, Vincenzo scaturro, Marco Alongi, Alessandro Schittone, Marco Cioè, Giuseppe Piparo, Felice Amodio, Francesco Fauci. Calogero Bruno Vincenzo Ruffo. Sergio Morreale. Cristiano Cipria, Salvatore Passarello, Leonardo Gagliano, Biagio Gino Grillo, Gianluca Infantino, M° Giuseppe Capodici, M° Luigi Cordaro, Dennis Lalicata, Angelo Zangara, Dario Lana, Emanuela Maria.

BENI CULTURALI. L'architetto saccense Michele Benfari era stato scelto dall'assessore regionale Sebastiano Tusa, poco prima della sua morte.
PRIMO GIORNO DI LAVORO PER IL NUOVO SOPRINTENDENTE
Si è insediato ieri presso la sede di Villa Genuardi il nuovo Soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento. Michele Benfari, 64 anni, architetto, dal 1989 in Soprintendenza.
Per l'assessorato regionale ai Beni Culturali, ma è meglio precisare per lo sfortunato assessore Sebastiano Tusa che lo ha fortemente voluto, era la persona giusta per questo incarico prestigioso presso uno degli uffici più importanti dell'isola in fatto digestione e valorizzazione del patrimonio culturale. Prende il posto di Gabriella Costantino, in pensione dallo scorso dicembre. Nel corso di questi tre mesi, prima della nuova nomina regionale, l'ufficio agrigentino è stato retto ad interim da Luigi Biondo, proveniente dal polo museale di Trapani. Benfari, da noi contattato, ci riferisce che su una precisa indicazione della politica attualmente alla guida del governo siciliano, non rilascia al momento dichiarazioni ufficiali. Ci dice che è già al lavoro, ma che al momento ha avuto la direttiva di astenersi da rapporti con la stampa. Ci adeguiamo, anche se non capiamo il perché di questa strana scelta che dovrebbe essere solo temporanea, in attesa forse che da Palermo siano i vertici regionali a diffondere notizie e dichiarazioni.
Benfari in verità in attesa del decreto e prima di insediarsi ad Agrigento, nella sua Sciacca ha ricevuto i complimenti di ami- ci e colleghi, parlando con loro in modo informale di questo incarico che rappresenta per lui un importante riconoscimento per una lunga carriera nell'ambito della Soprintendenza provinciale e regionale. Poche ore prima della tragedia aerea che ne ha provocato la morte, il neo Soprintendente diceva agli amici che per questa nomina ringraziava Sebastiano Tusa, con il quale aveva condiviso per anni attività varie e intense collaborazioni. Per anni Michele Benfari è stato al fianco di Tusa alla Soprintendenza del mare insieme hanno programmato e realizzato tantissime ricerche archeologiche in mare.

LA REGIONE SUL RADDOPPIO DELLA AG-CL
"Cantieri riavviati per noi
Conte faccia rispettare dall'Anas gli impegni"
Palermo. E' polemica tra Regione e governo nazionale dopo la missione del premier Conte e del ministro Toninelli nei cantieri della Agrigento-Caltanissetta. «Da quasi quattro mesi - dice il presidente della Regione, Musumeci attendiamo di sapere cosa il ministro per le Infrastrutture vuole fare per affrontare la drammatica condizione della viabilità provinciale in Sicilia. Abbiamo chiesto, cosi come concordato con Toninelli in occasione del- l'incontro avuto a Palazzo d'Orleans nello scorso novembre il riconoscimento dello stato di emergenza; la nomina di un commissario, nella persona del presidente della Regione, con poteri straordinari che possa in pochi mesi aprire i cantieri e avviare i lavori; le risorse finanziarie integrative per far fronte alle centinaia di interventi sulle strade dell'Isola. A distanza di tre mesi - conclude Musumeci -ci vuoi dire il ministro che cosa pensa di fare per affiancare la Regione in questa vasta operazione di riqualificazione delle strade provinciali? Quali poteri, quali risorse e quali tempi?»,
L'assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, replica a sua volta ai rappresentanti del governo nazionale. «Senza voler fare alcuna polemica, va rimarcato come l'opera sia ripartita (ancorché in misura assai ridotta) esclusivamente per merito del governo Musumeci, che ha richiamato l'Anas ai suoi obblighi contrattuali nei confronti di Cmc, al fine di ottenere l'improcrastinabile riavvio dei lavori il 10 marzo, a pena anche di azioni giudiziarie. Questo era l'impegno che avevamo assunto il6 febbraio scorso con il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, ma anche alla presenza del vescovo di Caltanissetta e di numerosi sindaci del territorio, e questo è avvenuto. Anas è ben consapevole di quanto tempo perduto ci sia da recuperare in Sicilia, soprattutto per quanto riguarda le grandi opere. Ringraziamo il presidente Conte e il ministro Toninelli per la presenza, ma ci domandiamo quale soluzione, in primo luogo, verrà in concreto messa in atto per pagare le imprese creditrici di Cmc? In secondo luogo, quale soluzione per accelerare i lavori e farli ripartire a pieno regime?».
Falcone scende nel merito anche della situazione che si registra attualmente sulla Statale 640: «Quelli visitati dal presidente Conte sono solo i tre micro-cantieri Delia, Favarella, Santuzza che servono a riaprire la tratta tra Canicattì e l'ingresso di Caltanissetta. Ma il vero cuore dell'intervento sulla Ss 640, da 120 milioni di euro, impone un dispiegamento - rilancia Falcone - di almeno 100 mezzi e 300 maestranze al giorno, per raggiungere una produzione di lavori da 8 milioni al mese. Il governo Musumeci - conclude Falcone - non abbasserà la guardia».

AGRIGENTO, FAVARA, ARAGONA. Referendum consultivo: urne aperte dalle 7 alle 22
Rettifica confini, si vota il 5 maggio
SEI SEGGI ALLESTITI NEL CAPOLUOGO, DUE NEGLI ALTRI DUE COMUNI.
GIOACCHINO SCHICCHI
Variazione dei confini tra Agrigento. Favara e Aragona: si vota il 5 maggio dalle 7 alle 22.
La decisione è arrivata ieri dopo la firma tra le tre amministrazioni comunali dei provvedimenti organizzativi veri e propri che stabiliranno chi dovrà fare cosa. Presenti oltre al sindaco Lillo Firetto e il vicesindaco Elisa Virone, i primi Cittadini Anna Alba e Giuseppe Pendolino, ma anche l'ex consigliere comunale Francesco Picone, presidente dell'allora commissione intercomunale Rettifica confini a cui è stato lo stesso Firetto ad aver attribuito merito de lavoro fatto negli anni passati.
Un momento importante, quello della firma "finale" di questo lunghissimo percorso burocratico che negli anni è sembrato di immediata conclusione ma che ha subito un numero innumerevole di stop e ha visto l'impegno di soggetti a vario livello, in ultimo del deputato 5 Stelle Giovanni Di Caro che ha "spinto" alla Regione per l'emissione del decreto di autorizzazione del referendum.
Andando agli aspetti pratici: il voto servirà ad autorizzare il progetto di variazione dei confini che riguarderà, in primis, la "ri-favaresizzazione di Favara Ovest, un intero quartiere alle porte del paese dell'agnello pasquale che però risulta, dal referendum, territorio di Agrigento.  Variamente previsti anche per le cosiddette "Quattro strade", che si chiede di far transitare ad Aragona, mentre ad Agrigento andranno alcune porzioni della zona industriale. Complesso il tema del voto. Se il quesito sulla schede elettorale è chiaro ("volete lo spostamento dei confini comunali dei comuni di Agrigento, Favara e Aragona secondo
le modalità di cui al progetto di variazione territoriale .. ?") gli elettori dopo aver votato troveranno due urne elettorali, una per i residenti delle aree da variare, una per tutti gli altri. Questo perché la legge prevede un cosiddetto "doppio quorum strutturale": uno riguardante appunto l'ambito da aggregare, quindi le quattro porzioni territoriali che dovranno variare comune di appartenenza, e l'altro calcolato sul numero complessivo degli abitanti del resto dei territori. Perché il referendum sia valido, basta che si riesca a raggiungere in almeno uno dei due casi il 50% + 1 degli aventi diritto. Sei saranno i seggi ad Agrigento in cui confluiranno gli elettori in base alla sezione di appartenenza (tra quelli già individuati: Palacongressi, ex Caserma dei Vigili del fuoco, ex caserma dei Vigili urbani di Villaseta, un seggio "volante" per ospedale e clinica Sant' Anna e uno alla casa circondariale), mentre un seggio unico allestiranno rispettivamente Favara e Aragona. Ci saranno infatti 6 mesi entro i quali i tre comuni dovranno completare tutte le procedure amministrative di variazione, modificando, ad esempio, le anagrafi tributarie e le liste elettorali.



Giornale di Sicilia

TARTALIFE
A Roma gli impiegati del Libero Consorzio

Funzionari e dipendenti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento hanno partecipato alla riunione dei partner del progetto "Tartalife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale " che si è svolta a Roma nella sede nazionale di Legambiente. Il comitato di pilotaggio ha fatto il punto sul progetto, partito nel 2012 grazie al finanziamento dell'Unione Europea. I risultati sono stati positivi nelle singole azioni per la salvaguardia della tartaruga marina Caretta caretta, specie protetta da numerose convenzioni internazionali. (* PAPI*)

I fondi arrivano dalla protezione civile
Strada Italkali, consegnati i lavori

La provinciale che collega Racalmuto con Milena, passando dalla miniera, verrà riqualificata e resa più sicura per i mezzi pesanti
Concetta Rizzo
RACALMUTO
I lavori sono stati ufficialmente consegnati. La strada provinciale che collega Racalmuto con Milena, passando dalla miniera Italkali, non soltanto verrà riqualificata. Di fatto, rinascerà. Ieri mattina, erano presenti i sindaci delle due città: Emilio Messana e Claudio Cipolla e il dirigente della Protezione civile regionale di Agrigento Maurizio Costa. Nei prossimi quindici giorni sarà insediato il cantiere ed «entro l'estate la strada - ha annunciato il capo dell'amministrazione di Racalmuto - tornerà in sicurezza». I lavori sono stati finanziati dalla struttura commissariale della Protezione civile e saranno diretti da Carmelo Arcieri. «È un risultato importantissimo per il nostro territorio - ha dichiarato il sindaco uscente di Racalmuto: Emiliio Messana - . Un risultato conseguito grazie ad un lavoro di coordinamento istituzionale e amministrativo promosso dal Comune di Racalmuto. Siamo riusciti a mettere attorno ad un tavolo la Protezione civile regionale e provinciale, i Liberi consorzi di Agrigento e Caltanissetta, i Comuni di Milena e Bompensiere, l'Italkali, e a far emergere gli elevati rischi per l'incolumità pubblica connessi alle condizioni di quella strada. Nell'agosto del 2017 l'opera è stato inserita nella rimodulazione del Patto per il Sud e finanziata. Tanti sono i problemi e non si possono risolvere con la bacchetta magica. Ci vogliono tempo, continuità e perseveranza -  aggiunge Messana - . Occorre avere una visione e creare le condizioni per giungere alla soluzione, consapevoli che, spesso, dipendono da altri enti. La strada era abbandonata da decenni e senza alcun progetto di riqualificazione, ci siamo rimboccati le maniche e questo è il risultato. Ciascuno di noi faccia la sua parte per far avanzare la frontiera del buon governo» - ha concluso il sindaco Emilio Messana - . L'importo complessivo dei lavori è di 652.000 euro. La strada Racalmuto, Milena, Bompensiere, che conduce alla miniera di sale dell'Italkali, rientrava tra le opere inserite nel "Patto per il Sud", in seguito alla rimodulazione di fondi fatta - era il 26 luglio del 2017 - dalla giunta regionale. "Nessuno prima di noi si era preoccupato di dotarle di una progettazione, indispensabile per poter accedere a qualsiasi forma di finanziamento. Non avendo mezzi, risorse e competenze per poterla fare da soli, - ha ricordato il sindaco di Racalmuto - abbiamo attivato una virtuosa collaborazione tra enti che ha portato a questo importante risultato. È un investimento importantissimo  per i Comuni coinvolti e per lo stabilimento Italkali: si mette in sicurezza una strada ad intenso traffico di mezzi pesanti, si rende più agevole il collegamento tra i Comuni del Vallone, il nostro paese e la statale 640" - ha concluso l'uscente capo dell'amministrazione di Racalmuto - . La progettazione e la direzione dei lavori sono della Protezione civile di Agrigento, con l'ingegnere Carmelo Arcieri, coadiuvato dal geologo Carmelo Collura, dal geologo Carmelo Schembri, dal geometra Emanuele Milioto e da Lidia Argento. La svolta si è concretizzata, all' nizio dell'estate 2017, grazie alla delibera della giunta regionale che ha rimodulato gli interventi previsti nel "Patto per il Sud". Svolta che è arrivata ad un anno dalla plateale protesta di circa 50 autoarticolati, provenienti dall'Agrigentino, dal Palermitano e dal Catanese. Allora, i camion si incolonnarono, uno accanto all'altro, lungo via Perlasca, recriminando la necessità di percorrere una strada degna d'essere chiamata tale. La provinciale che da Racalmuto conduce fino a Milena è, infatti, ormai, peggio di una "trazzera". (*CR*)

Grandangoloagrigento

Lavori strada Racalmuto-Milena, Messana: "risultato importante"
di Redazione Pubblicato il Mar 13, 2019

Sono stati consegnati i lavori per la riqualificazione della strada Racalmuto - Milena, alla presenza dei sindaci delle due città, Emilio Messana e Salvatore Cipolla, e del dirigente deĺla Protezione Civile Regionale di Agrigento ing. Maurizio Costa.
Nei prossimi quindici giorni sarà insediato il cantiere ed entro l'estate la strada tornerà in sicurezza. I lavori sono stati finanziati dalla Struttura Commissariale della Protezione Civile e saranno diretti dall'Ing. Carmelo Arcieri.
"E' un risultato importantissimo per il nostro territorio, conseguito grazie ad un lavoro di coordinamento istituzionale e amministrativo promosso dal Comune di Racalmuto, ha dichiarato il sindaco Messana.
Siamo riusciti a mettere attorno ad un tavolo tecnico la Protezione Civile Regionale e Provinciale, i Liberi Consorzi di Agrigento e Caltanissetta, i Comuni di Milena e Bompensiere, l'Italkali, e a far emergere gli elevati rischi per l'incolumità pubblica connessi alle condizioni di quella strada. Nell'agosto 2017 l'opera è stato inserita nella rimodulazione del Patto per il Sud e finanziata. Tanti sono i problemi e non si possono risolvere con la bacchetta magica. Ci vogliono tempo, continuità e perseveranza. Occorre avere una visione e creare le condizioni per giungere alla soluzione, consapevoli che, spesso, dipendono da altri enti. La strada era abbandonata da decenni e senza alcun progetto di riqualificazione, ci siamo rimboccati le maniche e questo è il risultato. Ciascuno di noi faccia la sua parte per far avanzare la frontiera del buon governo", ha concluso Messana.

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