Giornale di Sicilia
SAN GIOVANNI GEMINI
Aggiudicato l'appalto per la Provinciale 26
L'Ufficio Gare del Libero Consorzio l'appalto per i lavori di manutenzione straordinaria sulla SP n. 26 (tratto B) SS 189-San Giovanni Gemini. Si tratta di lavori programmati da tempo su un progettoelaborato dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali e finanziati con 748.000 euro. L'appalto, gestito come ormai avviene dall'inizio del 2019 in modalità telematica, è stato aggiudicato provvisoriamente all'impresa 3B SRL di Favara, che ha offerto il ribasso del 38,7423% sull'importo soggetto a ribasso di 724.072,60 euro, per un importo netto di 443.550,22 euro ai quali vanno aggiunti 23.927,40 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso (importo contrattuale complessivo di 467.477, 62 euro più Iva). I lavori consentiranno di rimuovere le frane ai km 3+000, 4+150 e 4+300, che hanno abbassato i livelli di sicurezza su questa importante via di accesso alla zona montana, causando per diverso tempo disagi e limitazioni al transito. Ex Province, sindaci mobilitati l Cresce la mobilitazione per lo stato di crisi finanziaria delle ex Province, un tema che oggi sarà al centro dell'Ufficio di presidenza e del consiglio regionale Anci Sicilia, convocati a Villa Niscemi, a Palermo. «Da troppo tempo perdura una condizione insostenibile di incertezza che non consente di utilizzare le preziose risorse per investimenti destinate a strade, scuole provinciali e a progetti di rigenerazione urbana - spiega Leoluca Orlando, presidente dell'Anci Sicilia -. Alle timide esternazioni di esponenti del governo nazionale vorremmo seguissero presto fatti concreti che consentano di passare da una condizione di ordinaria precarietà ad una straordinaria normalità». Per questa ragione oggi, «in occasione del nostro consiglio regionale, non escludiamo clamorose iniziative di protesta», annuncia. Una l'ha già fissata il sindaco di Messina Cateno De Luca, che il I Maggio consegnerà la fascia di sindaco della Città Metropolitana e si autosospenderà dalle funzioni. Pure i sindacati dicono basta a «soluzioni tampone». «Se il tema non sarà all'ordine del giorno della prossima Conferenza Stato- Regioni, diventa improrogabile un confronto Regione-sindacati», dicono Cgil, Cisl e Uil.
Scrivolibero
Viabilità interna: aggiudicati i lavori di manutenzione straordinaria sulla SP 26 B SS 189-San Giovanni Gemini - ScrivoLibero.it
L'Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha aggiudicato nell'ultima tornata di gare l'appalto per i lavori di manutenzione straordinaria sulla SP n. 26 (tratto B) SS 189-San Giovanni Gemini.
Si tratta di lavori programmati da tempo su un progetto elaborato dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali e finanziati con 748.000,00 euro, ottenuti con la delibera n. 87 del 2017 della Giunta Regionale che riprogrammava le risorse finanziarie ex FAS 2000/2006 destinate alle strade secondarie di rilevante importanza sul territorio regionale.
L'appalto, gestito come ormai avviene dall'inizio del 2019 in modalità telematica, è stato aggiudicato provvisoriamente all'impresa 3B COSTRUZIONI SRL di Favara, che ha offerto il ribasso del 38,7423% sull'importo soggetto a ribasso di 724.072,60 euro, per un importo netto di 443.550,22 euro ai quali vanno aggiunti 23.927,40 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso (importo contrattuale complessivo di 467.477, 62 euro più Iva).
I lavori consentiranno di rimuovere le frane ai km 3+000, 4+150 e 4+300, che hanno abbassato i livelli di sicurezza su questa importante via di accesso alla zona montana, causando per diverso tempo disagi e limitazioni al transito.
Palermotoday
Fondi per le ex Province, monta la protesta: "Basta soluzioni tampone"
"Basta soluzioni tampone sulle ex Province". A lanciare l'appello alla Regione sono i Cgil, Cisl e Uil. Le risorse stanziate nel bilancio sarebbero insufficienti. "Ad oggi - aggiungono Michele Pagliaro e Gaetano Agliozzo della Cgil e Fp Cgil Sicilia, Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera della Cisl e Cisl Fp Sicilia, Claudio Barone ed Enzo Tango della Uil e Uil Fpl Sicilia - non sappiamo se si arriverà al superamento del prelievo forzoso che sta già strangolando questi enti. E in questo quadro, senza avere contezza di quali siano le risorse a disposizione per le funzioni e il personale, l'idea di un rilancio delle Province è sempre più lontana. Di certo non c'è nulla, tranne la data delle prossime elezioni, che, sinceramente, ai lavoratori e ai siciliani interessa pochissimo". A quanto pare inoltre le ex Province non saranno tra i temi all'ordine del giorno della prossima Conferenza Stato-Regioni in programma domani. "Se, come ha ribadito l'assessore Grasso, le risorse sbloccate con l'ultima Finanziaria - continuano i sindacalisti - bastano appena per sopravvivere fino a luglio, diventa improrogabile la convocazione di un nuovo confronto Regione-sindacati per capire qual è la direzione che si sta seguendo e quali sono, a distanza di settimane, le risposte che le istituzioni e la politica, regionale e nazionale, intendono dare al nostro appello". Cgil, Cisl e Uil chiedono che il presidente della Regione Musumeci e gli assessori Grasso e Armao li convochino per fare il punto della situazione e per illustrare i percorsi che si intendono seguire per arrivare a una soluzione definitiva della vertenza. "Il nostro obiettivo - concludono - è chiaro e, ribadiamo, siamo pronti anche a trascinare la protesta fino a Roma se non arriveranno proposte che mirino a restituire dignità alle ex province siciliane". "E' ormai da troppo tempo - dichiara Leoluca Orlando, presidente dell'AnciSicilia - che perdura una condizione insostenibile di incertezza che non sta consentendo di utilizzare le preziose risorse per investimenti destinate a strade, scuole provinciali e a progetti di rigenerazione urbana. Alle timide esternazioni di esponenti del Governo nazionale vorremmo seguissero, presto, fatti concreti che consentano di passare da una condizione di ordinaria precarietà a una situazione di straordinaria normalità. Domani, in occasione del nostro Consiglio regionale, già convocato da tempo, non escludiamo di assumere clamorose iniziative di protesta". La replica del vicepresidente della Regione e assessore all'Economia, Gaetano Armao: "Erogati in unica soluzione 102 milioni di euro in favore degli enti intermedi. Intervento che, è bene ricordarlo, è privo di precedenti. Ma non basta per salvare le province. Occorre che lo Stato faccia subito la sua parte che, come precisato dalla Corte dei conti, impone un intervento di almeno ulteriori 100 milioni di euro per l'anno in corso e di misure permanenti che rimuovano l'assurda discriminazione alla quale tali enti sono sottoposti. In merito, lunedì prossimo, nel corso della riunione finale convocata al ministero dell'Economia, sarà assunta la formale e definitiva presa di posizione sia sulle misure immediate che su quelle a regime che dovranno riguardare la finanza pubblica in Sicilia".
AGRIGENTONOTIZIE
Attualità / San Giovanni Gemini
VIABILITÀ INTERNA, AGGIUDICATI I
LAVORI DI MANUTENZIONE SULLA SP26B
I lavori consentiranno di rimuovere
le frane ai km 3+000, 4+150 e 4+300, che hanno abbassato i livelli di
sicurezza su questa importante via di accesso alla zona montana
Redazione
Buone notizie per la viabilità interna
della nostra provincia. L'Ufficio gare del Libero consorzio comunale
di Agrigento ha aggiudicato infatti nell'ultima tornata di gare
l'appalto per i lavori di manutenzione straordinaria sulla Sp 26
(tratto B) - statele 189 - San Giovanni Gemini. Si tratta di lavori
programmati da tempo su un progetto elaborato dai tecnici del settore
infrastrutture stradali e finanziati con 748mila euro, ottenuti con
la delibera n. 87 del 2017 della giunta regionale che riprogrammava
le risorse finanziarie ex Fas 2000/2006 destinate alle strade
secondarie di rilevante importanza sul territorio regionale.
L'appalto è stato aggiudicato
provvisoriamente all'impresa "3b Costruzioni Srl" di
Favara, che ha offerto il ribasso del 38,7423% sull'importo soggetto
a ribasso di 724.072,60 euro, per un importo netto di 443.550,22 euro
ai quali vanno aggiunti 23.927,40 euro per oneri di sicurezza non
soggetti a ribasso (importo contrattuale complessivo di 467.477, 62
euro più Iva).
I lavori consentiranno di rimuovere le
frane ai km 3+000, 4+150 e 4+300, che hanno abbassato i livelli di
sicurezza su questa importante via di accesso alla zona montana,
causando per diverso tempo disagi e limitazioni al transito.
LIVESICILIA
LA SITUAZIONE FINANZIARIA
Debiti ed ex Province, Armao: "Lo
Stato faccia la sua parte"
"La Legge di Stabilità regionale
e il bilancio sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale il 26
febbraio scorso e approvati il 15 febbraio. Non tre mesi fa come
sostiene con evidente enfasi polemica il capogruppo del Pd".
Così il vicepresidente della Regione siciliana e assessore
all'Economia, Gaetano Armao, replicando a Giuseppe Lupo.
"In merito si è aperto un serrato
confronto con il Mef sulle forme di ripianamento del disavanzo di 2,1
miliardi di euro ereditato dalla precedente legislatura e accertato
dalla Corte dei conti nel luglio scorso - ha spiegato Armao -. Il
negoziato si è concentrato sulla parte dell'enorme disavanzo che
non ha potuto essere sottoposta alla 'spalmatura' trentennale che
il Governo Musumeci ha conquistato nell'accordo sottoscritto col
Mef a dicembre. Va precisato che,
senza quell'intesa, la Regione sarebbe
già in dissesto a causa del grave disavanzo al dicembre 2017, con
drammatici effetti per l'economia siciliana. E nel 2018 il
ripianamento è già pesato sul bilancio per 164 milioni di euro".
"Per quanto riguarda il ripianamento
della quota che grava sul 2019 per 191 milioni di euro, un analogo
importo dovrebbe gravare sul 2020, erodendo risorse essenziali agli
equilibri di bilancio - ha aggiunto il vicepresidente -. Il Governo
regionale ha prospettato una serie di alternative per attenuare
l'impatto finanziario di questo ripianamento del disavanzo
ereditato e tra queste ha, altresì, approvato lo schema di norme di
attuazione in materia, che già domani sarà all'esame della
commissione paritetica", ha annunciato Armao che ha ricordato come
"sulla questione del ripianamento del disavanzo è giunta altresì
la sentenza della Corte costituzionale n. 18 del 2019 che, pur
applicandosi agli enti locali e ad altra fattispecie normativa, ha
imposto alcuni approfondimenti di ordine giuridico".
L'assessore ha sottolineato anche che
"al negoziato è correlata la grave questione del disagio
finanziario delle Province siciliane (Liberi consorzi e Città
metropolitane) sottoposte - come già dallo scorso anno denunciato
dal Governo Musumeci - ad un insopportabile prelievo forzoso che le
sta conducendo al dissesto". "La Regione - ha ricordato Armao -
proprio in virtù dell'approvazione del bilancio dopo un solo mese
di esercizio provvisorio, ha potuto già erogare e in unica soluzione
102 milioni di euro in favore degli enti intermedi. Intervento che, è
bene ricordarlo, è privo di precedenti". "Ma non basta per
salvare le province - ha precisato il vicepresidente -. Occorre che
lo Stato faccia subito la sua parte che, come precisato dalla Corte
dei conti, impone un intervento di almeno ulteriori 100 milioni di
euro per l'anno in corso e di misure permanenti che rimuovano
l'assurda discriminazione alla quale tali enti sono sottoposti. In
merito, lunedì prossimo, nel corso della riunione finale convocata
al ministero dell'Economia, sarà assunta la formale e definitiva
presa di posizione sia sulle misure immediate che su quelle a regime
che dovranno riguardare la finanza pubblica in Sicilia", ha
concluso.
LA NOTA
EX PROVINCE, ALLARME DEI SINDACATI:
"NON SI PUÒ NAVIGARE A VISTA"
Il tema non è all'ordine del giorno
della Conferenza Stato-Regioni.
PALERMO - "Sulle ex Province
navigare a vista, tamponando emergenze, non è più accettabile. Se,
come pare, il tema non sarà all'ordine del giorno della prossima
Conferenza Stato-Regioni e se, come ha ribadito l'assessore Grasso,
le risorse sbloccate con l'ultima finanziaria bastano appena per
sopravvivere fino a luglio, diventa improrogabile la convocazione di
un nuovo confronto Regione-sindacati per capire qual è la direzione
che si sta seguendo e quali sono, a distanza di settimane, le
risposte che le Istituzioni e la politica, regionale e nazionale,
intendono dare al nostro appello". A dirlo sono Michele Pagliaro
e Gaetano Agliozzo della Cgil e Fp Cgil Sicilia, Sebastiano Cappuccio
e Paolo Montera della Cisl e Cisl Fp Sicilia, Claudio Barone ed Enzo
Tango della Uil e Uil Fpl Sicilia.
"La Regione ha stanziato una parte
delle risorse necessarie nel bilancio regionale ma è certo che sono
largamente insufficienti. Ancora - proseguono i sindacalisti - ad
oggi non sappiamo se si arriverà al superamento del prelievo forzoso
che sta già strangolando questi enti. E in questo quadro, senza
avere contezza di quali siano le risorse a disposizione per le
funzioni e il personale, l'idea di un rilancio delle Province è
sempre più lontana. Di certo non c'è nulla, tranne la data delle
prossime elezioni, che, sinceramente, ai lavoratori e ai siciliani
interessa pochissimo".
"Chiediamo quindi - concludono
Cgil, Cisl e Uil - che il presidente della Regione Musumeci e gli
assessori Grasso e Armao ci convochino per fare il punto della
situazione e per illustrare i percorsi che si intendono seguire per
arrivare a una soluzione definitiva della vertenza. Il nostro
obiettivo è chiaro e, ribadiamo, siamo pronti anche a trascinare la
protesta fino a Roma se non arriveranno proposte che mirino a
restituire dignità alle ex province siciliane".
LA PROTESTA
"SINDACI IN MARCIA IL PRIMO
MAGGIO"
CAOS PROVINCE, IL VIDEO DI DE LUCA
Il primo cittadino di Messina contro
il sottosegretario Villarosa: "Proposte inaccettabili".
"Con tutti i colleghi sindaci del
messinese, siamo giunti alla conclusione che è arrivato il momento
di reagire e interrompere l'assordante silenzio circa i finanziamenti
statali destinati alle ex province siciliane. Il 1 Maggio, alle ore
9, ci riuniremo in Piazza Duomo a Messina per una marcia di protesta
verso la Prefettura. Lì, consegnerò la mia fascia di Sindaco della
Città metropolitana e mi autosospenderò dalle funzioni". A
riferirlo è il Sindaco di Messina, Cateno De Luca. Nella nota di De
Luca viene ricordato che il sottosegretario Villarosa si era
impegnato ad assicurare risorse aggiuntive per le ex province. La
realtà, secondo De Luca, sarebbe ben diversa: solo 100 milioni, che
tra l'altro erano già stati assegnati, utili solo a ripianare il
disavanzo del 2018, lasciando scoperto il bilancio 2019, che
purtroppo non può essere approvato.
"Non siamo più nelle condizioni
di giustificare questo abbandono - continua il primo cittadino
messinese - e soprattutto, di sopportare l'umiliazione a causa
dell'assenza dello Stato, nella persona del sottosegretario
all'economia, Alessio Villarosa. Abbiamo - conclude De Luca - oltre
400 milioni di investimenti fermi; abbiamo strade insicure e scuole
fatiscenti. Non ci stiamo: è il momento di reagire. Chiediamo al
Governo Regionale di prendere una netta posizione perché tale
silenzio non è comprensibile".
LA SICILIA
HYDORTECNE
L'accusa: «Società collegata per
superare i vincoli sugli appalti»
g.s.)
Hydortecne, superate le questioni
congelate nell'interdittiva antimafia firmata nei giorni scorsi dalla
Prefettura, c'è da valutare anche delle vicende di natura
strettamente economica e gestionale, passata e futura.
Nel medesimo atto prefettizio, infatti,
c'è un intero capitolo dedicato specificatamente alla "gestione
della Hydortecne" e soprattutto alla "lettura
chiarificatrice" delle modalità in cui essa veniva svolta
realizzata non solo dalle forze dell'ordine, ma anche dagli stessi
commissari prefettizi.
"Hanno infatti osservato i
commissari - si legge ancora - che, in forza del contratto di rete
del 2015, sono stati conferiti a Hydortecne numerosissimi compitiu
operativi afferenti alla gestione del servizio idrico integrato che
l'Ato aveva affidato a Girgenti Acque". Un affidamento che aveva
fatto discutere e che per la Prefettura è degno di particolare
attenzione, stante che "tali compiti quindi sono stati a loro
volta oggetto di successivo affidamento diretto ed altri soggetti, al
di fuori delle procedure selettive proprie degli organismi di diritto
pubblico".
Tutto per milioni di euro: negli anni
2017 e 2018 Hydortecne ha assicurato a Girgenti acque forniture per
oltre 12 milioni di euro nel2017 e oltre 15 milioni e 900mila euro
per il 2018, compresa l'Iva. Significativi gli importi anche se
guardiamo a quanto fatturato dalle aziende del "Gruppo Campione"
composto da Campione industries, Giuseppe Campione e G.Campione Snc,
che tra il 2017 e il 2018 hanno toccato oltre 11 milioni e 290mila
euro tra i servizi prestati a Girgenti Acque e Hydortecne.
L'accurata ricostruzione dei fatturati,
dice ancora l'interdittiva, consente di "apprezzare, con
sufficiente probabilità, come il fine primario del collegamento
societario possa essere stato quello di concretizzare non soltanto un
meccanismo 'sub-concessiorio',vietato dalla concessione del 2007 tra
l'allora Ato di Agrigento e Girgenti Acque ma anche l'elusione delle
norme sul subappalto e delle relativi autorizzazioni, nel tentativo
di superare qualsivoglia ipotetica contestazione sull'utilizzo in
house delle imprese soci e della concessione".
"L'intera attività di Hydortecne"
inoltre secondo la Prefettura "è stata pilotata dagli organi
della controllante che, oltre ad avere designato l'amministratore
delegato ne ha orientato le scelte strategiche". Scelte che oggi
vanno, o meglio, andavano, ad interferire con la gestione
commissariale di Girgenti Acque, tanto che si sostiene come "nella
valutazione commissariale gli effetti di tali scelte, se non
corretti, si trascineranno nel tempo e ostacoleranno l'attuazione
delle direttive gestionali dei commissari stessi".
EROSIONE COSTIERA CHE MINACCIA LA SS
640.
Sulle cause del fenomeno è scontro tra Regione e Anas
Quattro mln per fermare la frana
Pericolo in via Favignana: superate
le difficoltà per il finanziamento del progetto.
Erosione costiera e territorio che
frana, ieri è stata una giornata "di fuoco". L'emergenza
più complessa da affrontare è quella del dissesto idrogeologico che
minaccia la statale 640. Ieri mattina si è svolto un tavolo tecnico
alla Regione durante il quale sono emersi alcuni impegni importanti
da parte degli enti coinvolti. Il primo è uno stanziamento economico
per far fronte al fenomeno franoso lungo tutto il tratto di costa di
4 milioni di euro. Già la prossima settimana, pare, il dipartimento
della Protezione civile della presidenza della Regione siciliana,
conferirà l'incarico ai professionisti che avranno il compito di
redigere il progetto anti-erosione, già inserito nel Piano di
interventi previsti dall'ordinanza di protezione civile 558. Tutto
risolto? No. Perché già nelle note stampa si avverte uno scontro
istituzionale: mentre la Regione sostiene che durante la riunione di
stamattina si sia stabilito che "gran parte della responsabilità
del fenomeno erosivo dipende dalle acque che arrivano da monte"
e che quindi è necessario che Anas realizzi una "trincea
drenante sulla piattaforma stradale per una lunghezza di circa
quattrocento metri in modo da potere intercettare, canalizzare e fare
confluire le acque in una vasca di raccolta", la società ha
spiegato che la falesia, dal 1994 al 2012 è arretrata di oltre 15
metri e che questo è "dovuto unicamente all'erosione delle onde
e delle correnti marine. Proprio in quel tratto, infatti, non sono
presenti i frangiflutti a mare che ridurrebbero sensibilmente il
fenomeno erosivo. Nel corso della riunione è
stato inoltre completamente escluso che
tale fenomeno possa essere attribuito alle acque piovane provenienti
dal tratto stradale, che risultano efficacemente convogliate nelle
opere di presidio idraulico predisposto da Anas". Insomma, il
contrario. Ad ogni modo Anas realizzerà delle opere di drenaggio e
raccolta delle acque provenienti dalla strada. W conferenza di
servizi è stata convocata per giugno. E' la stessa Anas inoltre ad
evidenziare che oltre alla strada vi sarebbe anche un agglomerato
edilizio oggi minacciato dall'arretramento della falesia.
Intanto, in IV Commissione Ars si è
parlato del crollo di via Lincon a Porto Empedocle e della situazione
di pericolo di via Favignana. Stando a quanto detto dal presidente
Savarino sarebbero state superate delle criticità riscontrate
nell'inserimento del progetto dentro la piattaforma "Rendis"
e questo potrebbe candidare i lavori ad accedere al finanziamento.
"Raccogliamo con fiducia l'impegno e la sollecitazione della
Regione a definire la procedura - dice il sindaco Lillo Firetto -, al
fine di giungere al finanziamento dell'opera".