/ Rassegna stampa » 2019 » Aprile » 11 » rassegna stampa dell'11 aprile 2019
 

rassegna stampa dell'11 aprile 2019

Giornale di Sicilia

SAN GIOVANNI GEMINI
Aggiudicato l'appalto per la Provinciale 26

L'Ufficio Gare del Libero Consorzio l'appalto per i lavori di manutenzione straordinaria sulla SP n. 26 (tratto B) SS 189-San Giovanni Gemini. Si tratta di lavori programmati da tempo su un progettoelaborato dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali e finanziati con 748.000 euro. L'appalto, gestito come ormai avviene dall'inizio del 2019 in modalità telematica, è stato aggiudicato provvisoriamente all'impresa 3B SRL di Favara, che ha offerto il ribasso del 38,7423% sull'importo soggetto a ribasso di 724.072,60 euro, per un importo netto di 443.550,22 euro ai quali vanno aggiunti 23.927,40 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso (importo contrattuale complessivo di 467.477, 62 euro più Iva). I lavori consentiranno di rimuovere le frane ai km 3+000, 4+150 e 4+300, che hanno abbassato i livelli di sicurezza su questa importante via di accesso alla zona montana, causando per diverso tempo disagi e limitazioni al transito.  Ex Province, sindaci mobilitati l Cresce la mobilitazione per lo stato di crisi finanziaria delle ex Province, un tema che oggi sarà al centro dell'Ufficio di presidenza e del consiglio regionale Anci Sicilia, convocati a Villa Niscemi, a Palermo. «Da troppo tempo perdura una condizione insostenibile di incertezza che non consente di utilizzare le preziose risorse per investimenti destinate a strade, scuole provinciali e a progetti di rigenerazione urbana - spiega Leoluca Orlando, presidente dell'Anci Sicilia -. Alle timide esternazioni di esponenti del governo nazionale vorremmo seguissero presto fatti concreti che consentano di passare da una  condizione di ordinaria precarietà ad una straordinaria normalità». Per questa ragione oggi, «in  occasione del nostro consiglio regionale, non escludiamo clamorose iniziative di protesta», annuncia. Una l'ha già fissata il sindaco di Messina Cateno De  Luca, che il I Maggio consegnerà la fascia di sindaco della Città Metropolitana e si autosospenderà dalle funzioni. Pure i sindacati dicono basta a «soluzioni tampone». «Se il tema non sarà all'ordine del giorno della prossima Conferenza Stato- Regioni, diventa improrogabile un confronto Regione-sindacati», dicono Cgil, Cisl e Uil.

Scrivolibero

Viabilità interna: aggiudicati i lavori di manutenzione straordinaria sulla SP 26 B SS 189-San Giovanni Gemini - ScrivoLibero.it

L'Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha aggiudicato nell'ultima tornata di gare l'appalto per i lavori di manutenzione straordinaria sulla SP n. 26 (tratto B) SS 189-San Giovanni Gemini.
Si tratta di lavori programmati da tempo su un progetto elaborato dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali e finanziati con 748.000,00 euro, ottenuti con la delibera n. 87 del 2017 della Giunta Regionale che riprogrammava le risorse finanziarie ex FAS 2000/2006 destinate alle strade secondarie di rilevante importanza sul territorio regionale.
L'appalto, gestito come ormai avviene dall'inizio del 2019 in modalità telematica, è stato aggiudicato provvisoriamente all'impresa 3B COSTRUZIONI SRL di Favara, che ha offerto il ribasso del 38,7423% sull'importo soggetto a ribasso di 724.072,60 euro, per un importo netto di 443.550,22 euro ai quali vanno aggiunti 23.927,40 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso (importo contrattuale complessivo di 467.477, 62 euro più Iva).
I lavori consentiranno di rimuovere le frane ai km 3+000, 4+150 e 4+300, che hanno abbassato i livelli di sicurezza su questa importante via di accesso alla zona montana, causando per diverso tempo disagi e limitazioni al transito.

Palermotoday

Fondi per le ex Province, monta la protesta: "Basta soluzioni tampone"

"Basta soluzioni tampone sulle ex Province". A lanciare l'appello alla Regione sono i Cgil, Cisl e Uil. Le risorse stanziate nel bilancio sarebbero insufficienti. "Ad oggi - aggiungono Michele Pagliaro e Gaetano Agliozzo della Cgil e Fp Cgil Sicilia, Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera della Cisl e Cisl Fp Sicilia, Claudio Barone ed Enzo Tango della Uil e Uil Fpl Sicilia - non sappiamo se si arriverà al superamento del prelievo forzoso che sta già strangolando questi enti. E in questo quadro, senza avere contezza di quali siano le risorse a disposizione per le funzioni e il personale, l'idea di un rilancio delle Province è sempre più lontana. Di certo non c'è nulla, tranne la data delle prossime elezioni, che, sinceramente, ai lavoratori e ai siciliani interessa pochissimo". A quanto pare inoltre le ex Province non saranno tra i temi all'ordine del giorno della prossima Conferenza Stato-Regioni in programma domani. "Se, come ha ribadito l'assessore Grasso, le risorse sbloccate con l'ultima Finanziaria - continuano i sindacalisti - bastano appena per sopravvivere fino a luglio, diventa improrogabile la convocazione di un nuovo confronto Regione-sindacati per capire qual è la direzione che si sta seguendo e quali sono, a distanza di settimane, le risposte che le istituzioni e la politica, regionale e nazionale, intendono dare al nostro appello". Cgil, Cisl e Uil chiedono che il presidente della Regione Musumeci e gli assessori Grasso e Armao li convochino per fare il punto della situazione e per illustrare i percorsi che si intendono seguire per arrivare a una soluzione definitiva della vertenza. "Il nostro obiettivo - concludono - è chiaro e, ribadiamo, siamo pronti anche a trascinare la protesta fino a Roma se non arriveranno proposte che mirino a restituire dignità alle ex province siciliane". "E' ormai da troppo tempo - dichiara Leoluca Orlando, presidente dell'AnciSicilia -  che perdura una condizione insostenibile di incertezza che non sta consentendo di utilizzare le preziose risorse per investimenti destinate a strade, scuole provinciali e a progetti di rigenerazione urbana. Alle timide esternazioni di esponenti del Governo nazionale vorremmo seguissero, presto, fatti concreti che consentano di passare da una condizione di ordinaria precarietà a una situazione di straordinaria normalità. Domani, in occasione del nostro Consiglio regionale, già convocato da tempo, non escludiamo di assumere clamorose iniziative di protesta". La replica del vicepresidente della Regione e assessore all'Economia, Gaetano Armao: "Erogati in unica soluzione 102 milioni di euro in favore degli enti intermedi. Intervento che, è bene ricordarlo, è privo di precedenti. Ma non basta per salvare le province. Occorre che lo Stato faccia subito la sua parte che, come precisato dalla Corte dei conti, impone un intervento di almeno ulteriori 100 milioni di euro per l'anno in corso e di misure permanenti che rimuovano l'assurda discriminazione alla quale tali enti sono sottoposti. In merito, lunedì prossimo, nel corso della riunione finale convocata al ministero dell'Economia, sarà assunta la formale e definitiva presa di posizione sia sulle misure immediate che su quelle a regime che dovranno riguardare la finanza pubblica in Sicilia".

AGRIGENTONOTIZIE

Attualità / San Giovanni Gemini VIABILITÀ INTERNA, AGGIUDICATI I LAVORI DI MANUTENZIONE SULLA SP26B I lavori consentiranno di rimuovere le frane ai km 3+000, 4+150 e 4+300, che hanno abbassato i livelli di sicurezza su questa importante via di accesso alla zona montana Redazione Buone notizie per la viabilità interna della nostra provincia. L'Ufficio gare del Libero consorzio comunale di Agrigento ha aggiudicato infatti nell'ultima tornata di gare l'appalto per i lavori di manutenzione straordinaria sulla Sp 26 (tratto B) - statele 189 - San Giovanni Gemini. Si tratta di lavori programmati da tempo su un progetto elaborato dai tecnici del settore infrastrutture stradali e finanziati con 748mila euro, ottenuti con la delibera n. 87 del 2017 della giunta regionale che riprogrammava le risorse finanziarie ex Fas 2000/2006 destinate alle strade secondarie di rilevante importanza sul territorio regionale. L'appalto è stato aggiudicato provvisoriamente all'impresa "3b Costruzioni Srl" di Favara, che ha offerto il ribasso del 38,7423% sull'importo soggetto a ribasso di 724.072,60 euro, per un importo netto di 443.550,22 euro ai quali vanno aggiunti 23.927,40 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso (importo contrattuale complessivo di 467.477, 62 euro più Iva). I lavori consentiranno di rimuovere le frane ai km 3+000, 4+150 e 4+300, che hanno abbassato i livelli di sicurezza su questa importante via di accesso alla zona montana, causando per diverso tempo disagi e limitazioni al transito.


LIVESICILIA
LA SITUAZIONE FINANZIARIA

   Debiti ed ex Province, Armao: "Lo Stato faccia la sua parte" "La Legge di Stabilità regionale e il bilancio sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale il 26 febbraio scorso e approvati il 15 febbraio. Non tre mesi fa come sostiene con evidente enfasi polemica il capogruppo del Pd". Così il vicepresidente della Regione siciliana e assessore all'Economia, Gaetano Armao, replicando a Giuseppe Lupo. "In merito si è aperto un serrato confronto con il Mef sulle forme di ripianamento del disavanzo di 2,1 miliardi di euro ereditato dalla precedente legislatura e accertato dalla Corte dei conti nel luglio scorso - ha spiegato Armao -. Il negoziato si è concentrato sulla parte dell'enorme disavanzo che non ha potuto essere sottoposta alla 'spalmatura' trentennale che il Governo Musumeci ha conquistato nell'accordo sottoscritto col Mef a dicembre. Va precisato che, senza quell'intesa, la Regione sarebbe già in dissesto a causa del grave disavanzo al dicembre 2017, con drammatici effetti per l'economia siciliana. E nel 2018 il ripianamento è già pesato sul bilancio per 164 milioni di euro". "Per quanto riguarda il ripianamento della quota che grava sul 2019 per 191 milioni di euro, un analogo importo dovrebbe gravare sul 2020, erodendo risorse essenziali agli equilibri di bilancio - ha aggiunto il vicepresidente -. Il Governo regionale ha prospettato una serie di alternative per attenuare l'impatto finanziario di questo ripianamento del disavanzo ereditato e tra queste ha, altresì, approvato lo schema di norme di attuazione in materia, che già domani sarà all'esame della commissione paritetica", ha annunciato Armao che ha ricordato come "sulla questione del ripianamento del disavanzo è giunta altresì la sentenza della Corte costituzionale n. 18 del 2019 che, pur applicandosi agli enti locali e ad altra fattispecie normativa, ha imposto alcuni approfondimenti di ordine giuridico". L'assessore ha sottolineato anche che "al negoziato è correlata la grave questione del disagio finanziario delle Province siciliane (Liberi consorzi e Città metropolitane) sottoposte - come già dallo scorso anno denunciato dal Governo Musumeci - ad un insopportabile prelievo forzoso che le sta conducendo al dissesto". "La Regione - ha ricordato Armao - proprio in virtù dell'approvazione del bilancio dopo un solo mese di esercizio provvisorio, ha potuto già erogare e in unica soluzione 102 milioni di euro in favore degli enti intermedi. Intervento che, è bene ricordarlo, è privo di precedenti". "Ma non basta per salvare le province - ha precisato il vicepresidente -. Occorre che lo Stato faccia subito la sua parte che, come precisato dalla Corte dei conti, impone un intervento di almeno ulteriori 100 milioni di euro per l'anno in corso e di misure permanenti che rimuovano l'assurda discriminazione alla quale tali enti sono sottoposti. In merito, lunedì prossimo, nel corso della riunione finale convocata al ministero dell'Economia, sarà assunta la formale e definitiva presa di posizione sia sulle misure immediate che su quelle a regime che dovranno riguardare la finanza pubblica in Sicilia", ha concluso.
LA NOTA EX PROVINCE, ALLARME DEI SINDACATI: "NON SI PUÒ NAVIGARE A VISTA" Il tema non è all'ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni. PALERMO - "Sulle ex Province navigare a vista, tamponando emergenze, non è più accettabile. Se, come pare, il tema non sarà all'ordine del giorno della prossima Conferenza Stato-Regioni e se, come ha ribadito l'assessore Grasso, le risorse sbloccate con l'ultima finanziaria bastano appena per sopravvivere fino a luglio, diventa improrogabile la convocazione di un nuovo confronto Regione-sindacati per capire qual è la direzione che si sta seguendo e quali sono, a distanza di settimane, le risposte che le Istituzioni e la politica, regionale e nazionale, intendono dare al nostro appello". A dirlo sono Michele Pagliaro e Gaetano Agliozzo della Cgil e Fp Cgil Sicilia, Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera della Cisl e Cisl Fp Sicilia, Claudio Barone ed Enzo Tango della Uil e Uil Fpl Sicilia. "La Regione ha stanziato una parte delle risorse necessarie nel bilancio regionale ma è certo che sono largamente insufficienti. Ancora - proseguono i sindacalisti - ad oggi non sappiamo se si arriverà al superamento del prelievo forzoso che sta già strangolando questi enti. E in questo quadro, senza avere contezza di quali siano le risorse a disposizione per le funzioni e il personale, l'idea di un rilancio delle Province è sempre più lontana. Di certo non c'è nulla, tranne la data delle prossime elezioni, che, sinceramente, ai lavoratori e ai siciliani interessa pochissimo". "Chiediamo quindi - concludono Cgil, Cisl e Uil - che il presidente della Regione Musumeci e gli assessori Grasso e Armao ci convochino per fare il punto della situazione e per illustrare i percorsi che si intendono seguire per arrivare a una soluzione definitiva della vertenza. Il nostro obiettivo è chiaro e, ribadiamo, siamo pronti anche a trascinare la protesta fino a Roma se non arriveranno proposte che mirino a restituire dignità alle ex province siciliane".

LA PROTESTA "SINDACI IN MARCIA IL PRIMO MAGGIO" CAOS PROVINCE, IL VIDEO DI DE LUCA

Il primo cittadino di Messina contro il sottosegretario Villarosa: "Proposte inaccettabili". "Con tutti i colleghi sindaci del messinese, siamo giunti alla conclusione che è arrivato il momento di reagire e interrompere l'assordante silenzio circa i finanziamenti statali destinati alle ex province siciliane. Il 1 Maggio, alle ore 9, ci riuniremo in Piazza Duomo a Messina per una marcia di protesta verso la Prefettura. Lì, consegnerò la mia fascia di Sindaco della Città metropolitana e mi autosospenderò dalle funzioni". A riferirlo è il Sindaco di Messina, Cateno De Luca. Nella nota di De Luca viene ricordato che il sottosegretario Villarosa si era impegnato ad assicurare risorse aggiuntive per le ex province. La realtà, secondo De Luca, sarebbe ben diversa: solo 100 milioni, che tra l'altro erano già stati assegnati, utili solo a ripianare il disavanzo del 2018, lasciando scoperto il bilancio 2019, che purtroppo non può essere approvato. "Non siamo più nelle condizioni di giustificare questo abbandono - continua il primo cittadino messinese - e soprattutto, di sopportare l'umiliazione a causa dell'assenza dello Stato, nella persona del sottosegretario all'economia, Alessio Villarosa. Abbiamo - conclude De Luca - oltre 400 milioni di investimenti fermi; abbiamo strade insicure e scuole fatiscenti. Non ci stiamo: è il momento di reagire. Chiediamo al Governo Regionale di prendere una netta posizione perché tale silenzio non è comprensibile".

LA SICILIA
HYDORTECNE L'accusa: «Società collegata per superare i vincoli sugli appalti» g.s.)

 Hydortecne, superate le questioni congelate nell'interdittiva antimafia firmata nei giorni scorsi dalla Prefettura, c'è da valutare anche delle vicende di natura strettamente economica e gestionale, passata e futura. Nel medesimo atto prefettizio, infatti, c'è un intero capitolo dedicato specificatamente alla "gestione della Hydortecne" e soprattutto alla "lettura chiarificatrice" delle modalità in cui essa veniva svolta realizzata non solo dalle forze dell'ordine, ma anche dagli stessi commissari prefettizi. "Hanno infatti osservato i commissari - si legge ancora - che, in forza del contratto di rete del 2015, sono stati conferiti a Hydortecne numerosissimi compitiu operativi afferenti alla gestione del servizio idrico integrato che l'Ato aveva affidato a Girgenti Acque". Un affidamento che aveva fatto discutere e che per la Prefettura è degno di particolare attenzione, stante che "tali compiti quindi sono stati a loro volta oggetto di successivo affidamento diretto ed altri soggetti, al di fuori delle procedure selettive proprie degli organismi di diritto pubblico". Tutto per milioni di euro: negli anni 2017 e 2018 Hydortecne ha assicurato a Girgenti acque forniture per oltre 12 milioni di euro nel2017 e oltre 15 milioni e 900mila euro per il 2018, compresa l'Iva. Significativi gli importi anche se guardiamo a quanto fatturato dalle aziende del "Gruppo Campione" composto da Campione industries, Giuseppe Campione e G.Campione Snc, che tra il 2017 e il 2018 hanno toccato oltre 11 milioni e 290mila euro tra i servizi prestati a Girgenti Acque e Hydortecne. L'accurata ricostruzione dei fatturati, dice ancora l'interdittiva, consente di "apprezzare, con sufficiente probabilità, come il fine primario del collegamento societario possa essere stato quello di concretizzare non soltanto un meccanismo 'sub-concessiorio',vietato dalla concessione del 2007 tra l'allora Ato di Agrigento e Girgenti Acque ma anche l'elusione delle norme sul subappalto e delle relativi autorizzazioni, nel tentativo di superare qualsivoglia ipotetica contestazione sull'utilizzo in house delle imprese soci e della concessione". "L'intera attività di Hydortecne" inoltre secondo la Prefettura "è stata pilotata dagli organi della controllante che, oltre ad avere designato l'amministratore delegato ne ha orientato le scelte strategiche". Scelte che oggi vanno, o meglio, andavano, ad interferire con la gestione commissariale di Girgenti Acque, tanto che si sostiene come "nella valutazione commissariale gli effetti di tali scelte, se non corretti, si trascineranno nel tempo e ostacoleranno l'attuazione delle direttive gestionali dei commissari stessi".

EROSIONE COSTIERA CHE MINACCIA LA SS 640.

 Sulle cause del fenomeno è scontro tra Regione e Anas Quattro mln per fermare la frana Pericolo in via Favignana: superate le difficoltà per il finanziamento del progetto. Erosione costiera e territorio che frana, ieri è stata una giornata "di fuoco". L'emergenza più complessa da affrontare è quella del dissesto idrogeologico che minaccia la statale 640. Ieri mattina si è svolto un tavolo tecnico alla Regione durante il quale sono emersi alcuni impegni importanti da parte degli enti coinvolti. Il primo è uno stanziamento economico per far fronte al fenomeno franoso lungo tutto il tratto di costa di 4 milioni di euro. Già la prossima settimana, pare, il dipartimento della Protezione civile della presidenza della Regione siciliana, conferirà l'incarico ai professionisti che avranno il compito di redigere il progetto anti-erosione, già inserito nel Piano di interventi previsti dall'ordinanza di protezione civile 558. Tutto risolto? No. Perché già nelle note stampa si avverte uno scontro istituzionale: mentre la Regione sostiene che durante la riunione di stamattina si sia stabilito che "gran parte della responsabilità del fenomeno erosivo dipende dalle acque che arrivano da monte" e che quindi è necessario che Anas realizzi una "trincea drenante sulla piattaforma stradale per una lunghezza di circa quattrocento metri in modo da potere intercettare, canalizzare e fare confluire le acque in una vasca di raccolta", la società ha spiegato che la falesia, dal 1994 al 2012 è arretrata di oltre 15 metri e che questo è "dovuto unicamente all'erosione delle onde e delle correnti marine. Proprio in quel tratto, infatti, non sono presenti i frangiflutti a mare che ridurrebbero sensibilmente il fenomeno erosivo. Nel corso della riunione è stato inoltre completamente escluso che tale fenomeno possa essere attribuito alle acque piovane provenienti dal tratto stradale, che risultano efficacemente convogliate nelle opere di presidio idraulico predisposto da Anas". Insomma, il contrario. Ad ogni modo Anas realizzerà delle opere di drenaggio e raccolta delle acque provenienti dalla strada. W conferenza di servizi è stata convocata per giugno. E' la stessa Anas inoltre ad evidenziare che oltre alla strada vi sarebbe anche un agglomerato edilizio oggi minacciato dall'arretramento della falesia. Intanto, in IV Commissione Ars si è parlato del crollo di via Lincon a Porto Empedocle e della situazione di pericolo di via Favignana. Stando a quanto detto dal presidente Savarino sarebbero state superate delle criticità riscontrate nell'inserimento del progetto dentro la piattaforma "Rendis" e questo potrebbe candidare i lavori ad accedere al finanziamento. "Raccogliamo con fiducia l'impegno e la sollecitazione della Regione a definire la procedura - dice il sindaco Lillo Firetto -, al fine di giungere al finanziamento dell'opera".

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO