Giornale di Sicilia
Riapre la Provinciale 2A, ma non alle bici
Il Libero consorzio ha anche disposto il limite di velocità a 30 chilometri orari in un tratto
Dopo i lavori di manutenzione straordinaria, da ieri mattina è stata riaperta al traffico la Provinciale 2-A Bivio Piano Gatta - Montaperto - Giardina Gallotti. Il settore Infrastrutture stradali dell'ex Provincia, con propria ordinanza, ha disposto la riattivazione della strada che da mesi era interessata da lavori di manutenzione straordinaria per la rimozione di frane e altre condizioni di pericolo. Oltre alla riapertura, con la stessa ordinanza è stato imposto il limite massimo di velocità a 30 km/h per autoveicoli e motocicli, e ribadito il divieto di transito alle bici su tutto il tracciato ed in entrambe le direzioni. Ciò in considerazione sia delle pendenze e della tortuosità della Provinciale 2-A, sia delle non perfette condizioni del manto stradale nei tratti non interessati dalle manutenzioni che potrebbero mettere a rischio la sicurezza dei ciclisti. Oltre a questa sono numerose le strade provinciali sulle quali è stato apposto il divieto di transito alle biciclette per gli stessi motivi, e anchs per in seguito alle continue richieste di risarcimento danni per cadute, vere o presunte, riportate da ciclisti. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta «Bcs costruzioni» di Mistretta per un importo netto di 119.714 euro. L'importo complessivo della gara d'appalto era di 200.558 euro. Intanto il Libero consorzio comunale di Agrigento si appresta ad appaltare due importanti opere viarie. Dovranno essere presentate entro le 13 del 23 aprile le offerte relative alla gara d'appalto per i lavori di manutenzione straordinaria tramite procedura aperta per l'eliminazione delle condizioni di pericolo della rete viaria secondaria e sua messa in sicurezza della Provinciale 17B nel tratto «Siculiana - Raffadali». Si tratta di un appalto da 5.090.000 euro, il cui progetto è stato elaborato dai tecnici del Libero Consorzio e finanziato con i fondi del Patto per il Sud. La Provinciale in questione attraversa i territori di Agrigento, Raffadali e Siculiana ed è l'arteria principale di collegamento diretto tra il centro abitato di Raffadali e Siculiana con la Statale 115. Nel tempo è stata interessata da fenomeni franosi di particolare rilevanza ed a causa del loro aggravarsi è stato necessario disporre la chiusura al transito veicolare pesante. L'appalto sarà gestito dall'Urega di Agrigento. Il secondo appalto riguarda la manutenzione straordinaria, tramite procedura aperta, sul complesso di strade interne della dorsale San Biagio Platani-Casteltermini. In questo caso la scadenza è fissata alle 13 del 24 aprile per la presentazione delle offerte relative alla gara d'appalto che sarà gestita dall'Ufficio Regionale espletamento gare appalto, servizio territoriale di Agrigento con procedura di gara telematica sulla piattaforma «Sitas e-procurement». Si tratta di un bando da 3.990.000 euro, compresi gli oneri di sicurezza, su un progetto elaborato dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio di Agrigento, finanziato con i fondi del Patto per il Sud. Le principali strade individuate dal progetto di manutenzione straordinaria sono la Provinciale 20-A Stazione Acquaviva - Casteltermini, la 20-B Casteltermini - San Biagio Platani, la numero 21 Casteltermini -Passofonduto. Ed ancora la 22 Stazione Campofranco - Casteltermini, la provinciale 23 che dal bivio di Casteltermini conduce sulla 189 per Palermo: la provinciale 66 Circonvallazione di San Biagio Platani, la consortile 28 Voltano - Molinazzo - Zotta d'argento, la 29 Viviano - Campisia - Buonanotte, e la consortile 30 Sant'Angelo - Sam Giovanni Gemini - Viviano. Sono strade da tempo interessate da diversi cedimenti che hanno creato notevoli danni ai tracciati, con situazioni di pericolo per i veicoli, ma che rivestono una grande importanza per il territorio tra San Biagio Platani e Casteltermini per i collegamenti con il capoluogo e con la Statale 189 Palermo - Agrigento. La durata prevista del contratto d'appalto sarà di 600 giorni. (* PAPI*)
Villa Genuardi
Allestita mostra sui giardini storici
Agrigento si scopre culla di giardini storici, che raccontano storia e origini di una civiltà antica. Ecco perché a Villa Genuardi, in via Ugo La Malfa, è stata allestita la mostra intitolata «Villa Genuardi e i giardini storici di Agrigento: dal Giardino degli Dei al Giardino del Vescovo». Il progetto culturale è coordinato e curato dal Soprintendente Gabriella Costantino che si è avvalsa della consulenza botanica dei professori Rosario Schicchi e Manlio Speciale, rispettivamente direttore e curatore dell'Orto Botanico - Sistema museale di Ateneo dell'Università degli Studi di Palermo. (*ACAS*)
Corriere Agrigentino
Agrigento, riaperta la strada Piano Gatta- Montaperto - Corriere Agrigentino
Con Ordinanza n. 11 del 17 aprile 2019 del Settore Infrastrutture Stradali è stata disposta la riapertura al transito della S.P. n. 2-A Bivio Piano Gatta-Montaperto, che da mesi era interessata da lavori di manutenzione straordinaria per la rimozione di frane e altre condizioni di pericolo. Oltre alla riapertura, con la stessa ordinanza è stato imposto il limite massimo di velocità a 30 km/h per autoveicoli e motocicli, e ribadito il divieto di transito alle biciclette su tutto il tracciato ed in entrambe le direzioni di marcia. Ciò in considerazione sia delle pendenze e della tortuosità della S.P. 2-A, sia delle non perfette condizioni del manto stradale nei tratti non interessati dai lavori di manutenzione, che potrebbero mettere a rischio la sicurezza dei ciclisti.
Ricordiamo che oltre a questa sono numerose le strade provinciali sulle quali è stato apposto il divieto di transito alle biciclette per gli stessi motivi, e anche per in seguito alle continue richieste di risarcimento danni per cadute, vere o presunte, riportate da ciclisti.
SICILIA24H
Ambiente: rimosse le discariche
abusive sulla SP n. 3-A Bivio Caldare-Favara
Sono state rimosse le discariche di
rifiuti sulla Strada Provinciale n. 3-A che dal Bivio Caldare porta
all'ingresso di Favara, nella quale erano sorte alcune discariche
abusive di rifiuti già segnalate da cittadini e cantonieri del
Libero Consorzio di Agrigento. Il Gruppo Risanamento Ambientale, su
input dell'Amministrazione comunale e della Pro Loco Castello per
consentire la bonifica della strada, in particolare nell'ultimo
tratto che conduce a Favara, ha incaricato prontamente l'impresa
che gestisce l'appalto per la rimozione dei rifiuti sulle strade
provinciali pur essendo impegnata la stessa in bonifiche di strade di
altri comparti.
Ripristinato, dunque, il decoro
all'ingresso di Favara ove in questi giorni e sino a domenica
prossima è in pieno svolgimento la Sagra dell'Agnello Pasquale,
che attira ogni anno migliaia di visitatori. Per evitare ulteriori
abbandoni dei rifiuti nei tratti bonificati, gli stessi sono stati
recintati con paletti di ferro e rete metallica, come già avvenuto
in altre strade provinciali in cui purtroppo quotidianamente vengono
abbandonati notevoli quantitativi di rifiuti ad opera di cittadini
evidentemente poco attenti alla salubrità dell'ambiente e al
decoro dei luoghi.
Queste operazioni di bonifica,
peraltro, costringono il Libero Consorzio ad impegnare somme di una
certa consistenza, pur nelle ormai note ristrettezze economiche in
cui versano da molti anni tutte le ex Province Regionali.
LA SICILIA
SERVIZIO IDRICO
Giornate di incontri per i
commissari prefettizi.
g.s.) Gestione del servizio idrico,
"assestate" le interdittive antimafia e nominati i
commissari quelli che scorrono sono giorni di incontri e confronti.
Il più recente l'ha avuto il
commissario Massimo Dell'Aira con il responsabile provinciale della
sigla dei consumatori "Konsumer", Giuseppe Di Miceli, che
ha avuto modo di avere alcune rassicurazioni su determinati temi.
Particolare attenzione è stata rivolta ai "malumori dell'utenza
sia per le problematiche relative alla gestione in senso stretto, sia
al disagio patito dagli stessi utenti per la mancanza di una ferma
decisione dell'Ati, la quale nonostante i ripetuti inviti a fare
presto ad oggi dopo 6 mesi dall'interdittiva e dalla risoluzione, non
ha ancora deciso quale sarà la forma di gestione del servizio idrico
integrato in provincia di Agrigento". Nelle more di
quest'ultima decisione, ha assicurato Dell'Aira la società
"andrà comunque avanti con la propria gestione commissariale"
e riorganizzerà "il proprio piano industriale con cadenza
bimestrale, nell'attesa di una definitiva decisione da parte
dell'assemblea dei sindaci dell'Ambito territoriale idrico".
Sindaci con cui i commissari sono in contatto "costante sulle
problematiche già conosciute e su quelle che man mano si
presenteranno, ma che di certo non possono avere una lunga e duratura
programmazione". Più concentrato sulla situazione dei
lavoratori l'incontro avuto invece con i sindacati, con i commissari
che avrebbero garantito il pagamento delle spettane solo da dopo
Pasqua e soprattutto avrebbero garantito l'impegno a realizzare un
piano industriale unico delle due società, Girgenti Acque e
Hydortecne, creando quindi anche un unico bacino di personale che
però, hanno fatto rilevare i sindacati, non potrà non tener conto
anche dei lavoratori già licenziati.
Zammuto (Inter-Co.Pa.) bacchetta
Menfi, mentre Raffadali rivuole le reti.
Sulla gestione dell'acqua si scatena
una "guerra" di tutti contro tutti.
Sulla vicenda acqua l'intero territorio
provinciale continua ad essere attraversato da prese di posizione che
non prefigurano convergenza e complicano una situazione già di
difficile gestione. Mentre i Comuni di Menfi e Bivona gridano forte
di non volere Cedere le reti idriche, si dichiarano pronti a tutto e
vengono sottoposti anche a giudizi critici, ad animare ulteriormente
il dibattito ieri è stato pure il sindaco di Raffadali, Silvio
Cuffaro, che ha chiesto all'Assemblea territoriale idrica di
Agrigento ed ai commissari di Girgenti Acque, l'immediata
restituzione delle reti idriche.
Una provincia divisa, spaccata e spesso
con le idee poco chiare su cosa fare in futuro della gestione delle
risorse idriche.
«I sindaci che invocano l'intervento
dell'Ati per risolvere la questione dei 16 Comuni "ribelli"
- dice Franco Zammuto di Inter-Co.Pa. - ritengono forse di
contribuire positivamente alla soluzione del problema o il loro è un
modo per irritare gli animi?»
Cuffaro, il primo cittadino di
Raffadali, è sicuro di sé: «Vogliamo riappropriarci della gestione
operativa del servizio idrico per soddisfare le legittime esigenze
della propria cittadinanza e perequarne i costi».
A Raffadali l'erogazione del servizio
idrico è stata attuata secondo un criterio di ripartizione delle
spese di tipo forfettario, temporaneamente vincolato al
perfezionamento della natura integrata che non è mai diventato
realtà, visto che non tutto il territorio comunale è coperto dai
contatori, con una situazione di evidente disparità di trattamento
nei confronti di chi paga con il sistema forfettario.
. «I misuratori dovevano essere
collocati per quartieri omogenei in modo di contenere i costi sociali
- dice Cuffaro - e Girgenti Acque si era impegnata a completare
l'attività di montaggio dei contatori in tempi brevissimi. Ma
nessuno degli impegni è stato mantenuto».
Intr.Co.Pa., invece, critica il
tentativo del Comune di Menfi, che a suo tempo la rete idrica con
l'ha consegnata, di chiedere il sostegno della Chiesa, invocando
l'intervento del cardinale Montenegro: «Bisogna fare meno comunicati
stampa e incontri estemporanei - dice - e promuovere, invece,
confronti con criteri dell'ufficialità, per giungere a una soluzione
solidale di gestione del servizio idrico, lontana da·
strumentalizzazioni politiche e da interessi parcellizzati».
Ed ai Comuni che chiedono incontri con
i commissari di Girgenti Acque, Zammuto ricorda che per modificare le
regole sancite dal regolamento d'utenza e la "Carta dei
Servizi", deve esserci l'approvazione dell'Ati.
Amenta:«Boicottare le elezioni»
E sulle ex Province coinvolge l'Anci
«Non è una provocazione,
amministrare sarebbe impossibile».
«Boicottare le elezioni per il rinnovo
degli organismi dei Liberi Consorzi".
A sostenerlo è stato il vice
presidente di Anci Sicilia Paolo Amenta che sul caso siciliano delle
ex Province ha chiesto l'intervento dell'Anci nazionale. L'incontro è
stato programmato subito dopo le vacanze pasquali ed il problema sarà
portato alla ribalta nazionale. Pertanto nell'incontro tra Stato e
Regione siciliana, per risolvere la questione giuridica e finanziaria
dei Liberi consorzi, verrà chiesto al governo nazionale di eliminare
la triennalità del bilancio, in caso di mancata approvazione per il
2018, e se necessario anche per il 2017, con la possibilità di
utilizzare gli avanzi di amministrazione e l'opportunità di fare
impegni di spesa per investimenti anche senza bilancio approvato
purché
si tratti di investimenti finalizzati.
«Da un nostro calcolo - dice Amenta - sono necessari tra i 300 e i
400 milioni di euro per sanare l'emergenza finanziaria, Per quanto
riguarda la parte normativa, considerato il momento difficile in cui
versano i Liberi consorzi, chiediamo che venga approvata una
procedura d'urgenza entro il prossimo 30 Aprile. Se così con fosse
come abbiamo più volte sottolineato in questi mesi, inviteremo
sindaci e amministratori siciliani a non partecipare alle elezioni di
secondo livello del 30 Giugno prossimo per dotare i Liberi Consorzi
degli organismi di governo». Le elezioni di secondo grado per Liberi
Consorzi e Città metropolitane sono state fissate, appunto, per il
30 giugno. Lo aveva deliberato, lo scorso 5 febbraio,la giunta di
governo. Peri 6 Liberi consorzi dei capoluoghi, i sindaci dei Comuni
dovranno eleggere presidente e Consiglio, mentre nelle 3 Città
metropolitane (Palermo, Catania e Messina) si eleggeranno solo i
Consigli perché il presidente coincide con il sindaco del Comune
capoluogo. Salvo decisioni del Tar (a giorni si dovrà discutere sul
rinvio delle elezioni perché è stato chiesto dal Comune di Aci
Castello che dovranno essere i cittadini, e non i sindaci, ad
eleggere presidenti e Consigli dei liberi consorzi) tra poco più di
2 mesi nelle ex Province si dovrebbe tornare alla democrazia.
Infatti, subito dopo la legge della scorsa legislatura del
governatore Crocetta, i liberi consorzi sono stati commissariati.
Sono trascorsi d'allora più di 5 anni, durante i quali si è avuta
una lunga serie di pasticci normativi. Nel frattempo, i Liberi
consorzi, di area vasta, sono precipitati in una grave crisi
finanziaria, con Siracusa al dissesto e Messina "chiusa"
dal Sindaco metropolitano Cateno De Luca proprio per le gravi
difficoltà finanziarie in cui versa l'ente. Per consentire il voto
il 30 giugno, in alcuni Comuni le elezioni amministrative (per la
nostra provincia c'è Pachino) si terranno il 28 aprile. «L'invito
ai sindaci di non partecipare alle elezioni per il rinnovo degli
organismi nei liberi Consorzi - dice Amenta - non è per niente
strumentale né, come potrebbe sembrare, ricattatorio nei confronti
dello Stato. Si tratta invece di una semplice constatazione: il
sindaco della nostra provincia che sarebbe eletto con presidente del
libero consorzio, considerata la situazione in cui versano le casse
provinciali, sarebbe costretto a fare salti mortali per trovare le
somme necessarie per la gestione amministrativa. Già è successo al
commissario straordinario del Libero Consorzio di Siracusa, Antonino
Lutri, "scappare" da Siracusa, dopo mesi di chiacchiere e
inutili promesse, lasciando i dipendenti senza stipendi, le
partecipate senza futuro, un territorio senza servizi. Qulla di
abolire le Province regionali si è dimostrata una rivoluzione nata
male e che sta morendo peggio. Da anni gridiamo che saremmo arrivati
a questo dramma, tra il silenzio assordante della politica regionale,
che così, ora, ha deciso di ridare gli organismi di governo alle ex
Province. Però, prima occorre riportare la stabilità finanziaria,
altrimenti rimarrà sempre l'impossibilità di erogare e garantire
servizi ai cittadini e al territorio.