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rassegna stampa del 28 maggio 2019

Giornale di Sicilia

Vigili del fuoco
Comando, Merendino al posto di Burgio

Concetta Rizzo
Era il 15 settembre del 2014 quando stringendo la mano al suo predecessore: Marcello Lombardini, che lasciava Agrigento per trasferirsi a Roma, si insediava come comandante provinciale dei vigili del fuoco di Agrigento. Oggi, alle 10,30, dopo quasi 5 anni dal momento dell'insediamento, sarà l'ingegnere Michele Burgio a lasciare il comando provinciale dei pompieri, che ha sede a Villaseta. Burgio lascia la città dei Templi per assumere il comando dei vigili del fuoco di Siracusa. Al suo posto si insedierà - arrivando dal comando provinciale di Trapani - l'ingegnere Giuseppe Merendino. La cerimonia di passaggio delle consegne si terrà, appunto, stamani: a partire dalle ore 10,30. Sarà presente anche il prefetto di Agrigento Dario Caputo, nonché una rappresentanza del personale e delle organizzazioni sindacali. Michele Burgio, palermitano cinquantacinquenne, è componente el corpo nazionale dei vigili del fuoco dal 1990. Ha iniziato la carriera da funzionario ai comandi di Pistoia e Palermo perpoi transitare alla direzione regionale vigili del fuoco Sicilia. Successivamente trasferito a Roma è entrato a far parte dello staff del capo dipartimento del corpo nazionale. Durante tutta la sua esperienza tecnico-operativa, ha partecipato alle grandi calamità come i terremoti in Umbria, Marche, Abruzzo ed Emilia Romagna. Dal marzo del 2013, e prima di insediarsi ad Agrigento, aveva diretto il comando di Caltanissetta. Nel 2015, Giuseppe Merendino -alla sua prima esperienza come comandante provinciale dei vigili del fuoco - si è insediato al comando di Trapani. Prima era stato nei comandi di Genova e Palermo dove aveva anche svolto la funzione di dirigente addetto. Nel corso della carriera ha partecipato a tutte le emergenze e calamità naturali che hanno coinvolto il Paese, facendo parte dello staff della comunicazione istituzionale del corpo nazionale e dell'ufficio di Gabinetto del capo dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile. Appare scontato che, nei prossimi giorni, il neo comandante  rovinciale dei vigili del fuoco di Agrigento, oltre ad incontrare le massime autorità della provincia, inizierà il giro dei distaccamenti provinciali: Licata, Canicattì e Sciacca per avere piena contezza delle varie realtà e delle esigenze dei pompieri. Intanto, l'ingegnere Merendino ha lasciato a Trapani la prima donna comandante dei vigili del fuoco di tutta la Sicilia. Al suo posto si è, infatti, insediata Biancamaria Cristini, romana, di 49 anni. (*CR*)

RIBERA
Rinnovata dal ministro dell'Istiruzione
Università e Ricerca, Marco Bussetti, per il triennio 2019-21, la nomina di Giuseppe Tortorici a presidente dell'Istituto musicale Toscanini di Ribera, su proposta del consiglio accademico. Con il rinnovo della nomina a Tortorici si ricompatta la governance che nell'ultimo triennio, uno dei periodi più difficili nella storia dell'Istituzione, ha rilanciato l'Istituto ottenendo importanti ed evidenti risultati in termini di didattica, produzione, internazionalizzazione e ricerca oltreché l'assegnazione di una nuova sede da parte del Comune di Ribera, indispensabile visto l'incremento notevole degli iscritti (oltre 300) e dei corsi di laurea (28 di primo e secondo Livello oltre i relativi corsi propedeutici). Adesso l'intento è di portare il Toscanini sempre più avanti, verso la statalizzazione. Intanto, il 21 giugno l'evento Toscanini previsto ad Agrigento sotto il Tempio di Giunone in occasione della Festa Europea della Musica 2019, in collaborazione con il Parco Archeologico Valle dei Templi, il Conservatorio Glazunov di Petrozavodsk e la Musikschule della Città di Ratisbona, è stato inserito dal Ministero dei Beni Culturali nella top ten degli eventi nazionali. «Ringrazio il ministro della pubblica Istruzione Marco Bussetti per la riconferma alla nomina di presidente del cda per il prossimo triennio -dice Tortorici -. Sicuramente è un grande riconoscimento per il lavoro svolto e per gli obiettivi conseguiti in questi ultimi tre anni che hanno consentito all'istituto di venir fuori da una situazione a rischio chiusura. Ad oggi siamo una realtà consolidata e apprezzata non soltanto a livello locale, provinciale e regionale ma anche a livello nazionale e internazionale. Voglio evidenziare che tutti i risultati raggiunti si sono realizzati grazie all'impegno e alla collaborazione di tutto il management dell'Istituto e del personale. E' doveroso un plauso ai nostri studenti che si sono distinti in ogni manifestazione pubblica, ricevendo grandi apprezzamenti ed ottimi riconoscimenti a livello anche internazionale. Un merito speciale va alla direttrice Mariangela Longo che dirige con competenza ed altissima professionalità le attività dell'Istituto. L'obiettivo principale rimane comunque la statalizzazione dell'Istituto che certamente ci  permetterà di proseguire e programmare attività artistico-musicali di livello ancora più alto». (*GP *)


SICILIA24H

LE PROVINCE SICILIANE AL MINISTERO PER IL SUD
Dopo le marce di protesta dei sindaci, le Province Siciliane convocate a Roma dal ministero per il Sud. L'intervento di Cateno De Luca. Lavori in corso verso le elezioni.
Cateno De Luca ha capitanato i sindaci siciliani in due marce di protesta. La prima a Messina il primo maggio e la seconda a Palermo il 15 maggio. Il sindaco di Messina e, di conseguenza normativa, presidente della Provincia di Messina, guerreggia per rimediare al dissesto finanziario delle Province Siciliane. E dopo tanti tuoni, adesso piove. Infatti, dal ministero per il Sud, alle redini della 5 Stelle Barbara Lezzi, è stata spedita una lettera al governo della Regione Siciliana. Si tratta di una convocazione a Roma, e Cateno De Luca è stato informato da un'altra lettera del vicepresidente della Regione e assessore all'Economia, Gaetano Armao, in cui si legge: "Il Ministero per il Sud ha fissato per il 30 maggio alle 9:30 un incontro a Roma con il sindaco De Luca, per illustrare le questioni finanziarie prospettate, circa la problematica delle ex Province siciliane". E lo stesso De Luca incassa e commenta: "Dopo l'incontro a Palazzo d'Orleans, ero certo della convocazione al Ministero. Abbiamo dimostrato al presidente della Regione di non poter gestire i bilanci nel rispetto delle regole. Ringrazio tutti i sindaci che hanno accolto il mio appello, sia per la marcia in Prefettura a Messina, che per quella a Palermo, insieme ad esponenti della deputazione regionale, quali gli onorevoli Danilo Lo Giudice e Vincenzo Figuccia, sottolineando l'urgenza di un intervento tra Stato e Regione, dai risvolti ancora più incisivi per la soluzione del problema.
La nostra protesta ha un fondamento ben preciso: il budget stanziato di circa 100 milioni di euro di fondi Fsc, il Fondo sviluppo e coesione, non è sufficiente a risolvere il problema del dissesto finanziario. Con questo incontro a Roma presso il Ministero del Sud sarò ancora più deciso ribadendo che servono 350 milioni per il triennio 2019/2021 al fine di ripianare il disavanzo, tutelare i precari e garantire i servizi necessari al normale funzionamento delle Province, come tra l'altro già anticipato in un ordine del giorno già depositato all'Assemblea Regionale, che va in tale direzione". Nel frattempo, procede il crono-programma verso il voto alle Province, commissariate da più di 6 anni. Si tratta di elezioni di secondo livello e gli aventi diritto al voto sono i consiglieri comunali e i sindaci dei comuni delle province siciliane, ad eccezione dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa. E' stato già emesso il decreto del presidente della Regione Siciliana di indizione dei comizi elettorali, e in ciascuna Provincia è stato costituito l'ufficio elettorale composto da tre segretari generali e un dirigente di uno dei comuni interessati. La presentazione delle candidature per l'elezione del presidente e dei consiglieri è attesa dal 9 al 10 giugno. Il 30 giugno è la domenica del voto dalle ore 7 alle ore 22. E lo spoglio delle schede inizierà il giorno dopo alle 8.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)

LA SICILIA

RIBERA
Tortorici confermato presidente del Toscanini

RIBERA. e.m.) E' stata rinnovata dal Ministro dell'Istruzione Università eRicerca Marco Bussetti per il triennio 2019-21 la nomina di Giuseppe Tortorici in qualità di presidente dell'istituto di scuola superiore musicale "Toscanini", su proposta del consiglio accademico. Tortorici era in carica dal triennio precedente e ha lavorato, con la direttrice della scuola Mariangela Longo, per ottenere il pareggiamento e il cammino di statalizzazione per il passaggio a conservatorio musicale di Stato.
La direttrice Mariangela Longo ha detto: "Siamo lieti di questa riconferma e ringraziamo il Ministro Bussetti per l'attenzione rivolta alla nostra istituzione e alle problematiche degli ISSM in fase di statalizzazione; con il rinnovo della nomina di Giuseppe Tortorici, si ricompatta la governance che nell'ultimo triennio ha rilanciato l'istituto, con importanti risultati in termini di didattica, produzione, internazionalizzazione e ricerca oltreché l'assegnazione di una nuova sede da parte del Comune di Ribera, indispensabile visto l'incremento notevole degli iscritti (oltre 300 studenti) e dei corsi di laurea ( 28 corsi di primo e secondo Livello oltre i relativi corsi propedeutici). La disponibilità del presidente Tortorici a proseguire il suo incarico conferma il suo attaccamento all'istituto e il clima di reciproca stima e collaborazione tra gli organi statutari, con l'intento di portare tutti insieme il Toscanini verso la statalizzazione e versa traguardi sempre più importanti".

L'ARS RIPARTE MA MANCA LA STRATEGIA POLITICA
GIOVANNI CIANCIMINO

Fatta la festa gabbato lo Santo. O in siciliano, "agneddu e sucu e finì u 'vattiu". La sostanza non cambia, gabbato l'elettorato e battezzati gli eletti, si torna alla normalità. Si fa per dire. Oggi i figli d'Ercole riprendono l'attività. Con quali prospettive? Incerte. Manca un programma parlamentare strategico. Si vive alla giornata. Così non ci sarà speranza, alla luce delle esperienze dei mesi scorsi. L'unica riforma seria che si è riusciti a varare riguarda l'accelerazione delle procedure amministrative. Con voto unanime. Ma solo grazie ad un blitz che ha sventato la solita manovra dilatoria annunciata nella stessa seduta. Di riforme e iniziative legislative pronte per l'Aula ce ne sono parecchie. Frenate da manovre di assestamento politico soprattutto nella maggioranza o pseudo tale.
Le osservazioni post elettorali sarebbe meglio che non si incentrassero solo sui temi della grande politica, bensì anche su piccole cose apparentemente marginali, ma di interesse generale. Li dovrebbero riflettere i figli d'Ercole ad onta di chi li tiene al guinzaglio nei vari settori del Parlamento. Si sa, è sempre stato così nelle istituzioni elettive, in pochi comandano, molti eseguono per disciplina di gruppo o di partito. A volte, l'alta strategia della politica politicante non vede piccoli problemi che investono larga parte della società, come sempre la meno abbiente. L'azienda municipalizzata per il trasporto urbano di Palermo ha segnalato al prefetto i disagi che, nei giorni delle operazioni di voto e di scrutinio, avrebbero sofferto i cittadini per la soppressione di alcune corse degli autobus e dei tram. Motivi? Apparentemente banali e particolari, ma investono tutte le aziende che svolgono servizi pubblici indispensabili. Si tratta dei permessi ai dipendenti impegnati nei seggi elettorali quali rappresentanti di lista o scrutatori In buona sostanza, l'Amat ha rilevato che nella immediata vigilia, durante le operazioni di voto e di scrutinio delle elezioni europee ben 200 dipendenti dell'azienda, in larga parte operatori di esercizio, sarebbero stati impegnati nei seggi elettorali quindi causa di riduzione del servizio di trasporto pubblico. Tutto nei confini della legalità. Ma quando si abusa, anche rispettando le leggi si possono creare disagi. Non solo nel settore dei trasporti, riguardano anche gli operatori ecologici, gli erogatori idrici e del 118, ecc. L'abuso fa male. Ovviamente i prefetti non hanno alcun potere di intervenire, visto che non vi è alcuna violazione delle leggi vigenti. Al massimo possono limitarsi ad un richiamo al buon senso. Pertanto, trattandosi di norme previste nel quadro degli adempimenti elettorali, l'attenzione va rivolta al legislatore. Cioè all'Ars che' in materia ha competenza. Disagi a parte, dietro l'angolo si nascondono anche motivi sindacali o contrattuali. Se lor signori recepiscono e si impegnano per tempo, si potrà porre rimedio prima. della prossima tornata elettorale.

NUMEROSI I COMUNI BENEFICIARI
Lotta all'erosione e al dissesto accolti progetti per decine di milioni.

g.s.) Consolidamento delle città e lotta all'erosione costiera, ritenuti ammissibili progetti per decine di milioni di euro in provincia di Agrigento. Se nei giorni scorsi vi avevamo raccontato della copertura delle attività di consolidamento del costone di via Favignana a Villaseta e il "rimpallo" di quello per la zona dei palazzi Crea ad Agrigento, adesso completiamo il quadro inserendo tutti i centri della provincia che sono entrati, o sono stati respinti, dalle selezioni operate dalla Regione.
Procediamo in ordine di inserimento: ammesso a Menfi il progetto di difesa dall'erosione costiera nel tratto litorale compreso tra le località Cipollazzo e Torrenova per un totale di 1.393.849 euro e il progetto per il consolidamento del costone roccioso nel tratto compreso tra il fiume Alcantara e via Domenico Tempio, per un valore di 1.100.000 euro; a Ribera ritenuti ammissibili a finanziamento degli interventi di consolidamento e mitigazione del rischio idrogeologico nella frazione di "Secca Grande" dopo le piogge del 25 novembre 2016: stanziati 2.915.000 euro; a Bivona ammesso progetto da 1.515.000 per i lavori di costruzione della rete fognante e per opere di salvaguardia del centro abitato per il bacino del fiume Magazzolo.
Due progetti a Racalmuto: lavori di consolidamento della piazza Barona (1.100.000 euro) e la realizzazione di opere di sistemazione idraulica e regimentazione delle acque per la salvaguardia e la protezione della scuola "P. D'Asaro" (anche questo 1.100.000). A Lampedusa è stato ritenuto ammissibile il progetto di consolidamento urgente dei versanti rocciosi sovrastanti gli arenili di Cala Pozzolana di Levante e Cala pozzolana di Ponente (1.230.000 euro), mentre a Palma di Montechiaro il progetto di consolidamento e rinaturalizzazione delle pendici dell'abitato del centro storico di contrada orti e della villa comunale (1.800.0000). Quattro i progetti ritenuti ammissibili a Ravanusa: completamento dei lavori di consolidamento della zona Est (1.934.519 euro), il completamento del canale di gronda a protezione dell'abitato, (2.548.000 euro), il consolidamento del Lotto C della zona sud/est dell'abitato per (4949.000 euro) e il consolidamento del lotti E e D (10 milioni in totale).
Lunga la lista dei progetti ritenuti irricevibili e presentati dai comuni di Favara (2), Siculiana, Realmonte, Sambuca di Sicilia e Burgio oltre che, come avevamo detto, Agrigento. Le contestazioni mosse sono in larga parte di errori di natura burocratica (mancato rispetto delle prescrizioni del bando, presentazione oltre il termine previsto eccetera).

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