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rassegna stampa del 31 maggio 2019

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Un Tavolo al Viminale sul futuro delle province

Si è tenuta oggi una riunione al Viminale tra il sottosegretario Stefano Candiani e i rappresentanti di tutte le regioni italiane. Sul tavolo il futuro delle province e il ruolo delle regioni nel lavoro di scrittura delle linee guida per la riforma del Testo unico degli enti locali.
Dalle regioni è emersa la necessità di intervenire sull'assetto delle province per rimetterle nelle condizioni di assolvere le proprie funzioni in un percorso in cui saranno coinvolte in prima persona.
«La collaborazione con le regioni nell'opera di ridefinizione delle province è fondamentale» ha rassicurato Candiani «L'aver stanziato 500 milioni di euro a quegli enti è la dimostrazione che vogliamo arrivare fino in fondo a questo percorso. La legge Delrio va superata, salvando quel che può esserci di buono ma senza paura di eliminare le sue storture e degenerazioni. Come emerso dall'incontro di oggi è fondamentale lavorare senza pregiudizi e senza tabù per ripristinare l'ente intermedio che si è rivelato fondamentale per la gestione del territorio».
Per l'amministrazione è intervenuta il capo del dipartimento degli Affari interni e territoriali Elisabetta Belgiorno.

Strettoweb

Messina, rinvio elezioni ex province. Navarra: "Inaccetabile spreco e palese violazione dei diritti"

Serena Guzzone
Messina, Navarra sul rinvio delle elezioni nelle Città Metropolitane: "scelta disonorevole dell'Ars che, purtroppo, conferma lo scadimento della politica regionale"
"Apprendo con sorpresa e sconcerto il  rinvio, deciso ieri dall'Assemblea Regionale Siciliana, delle elezioni di secondo livello del Consiglio delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi dei Comuni previste per il 30 giugno". Lo afferma Pietro Navarra, deputato nazionale del Partito Democratico.
"Tre sono i principali motivi della mia sorpresa. Primo - spiega Navarra - la scelta del rinvio ha determinato uno vero e proprio spreco di denaro pubblico, che avrebbe bisogno di motivazioni convincenti per evitare ai deputati la firma d'autore sull'ennesimo sperpero di risorse in danno ai cittadini siciliani. Infatti, al costo di diverse centinaia di migliaia di euro, in decine di Comuni siciliani sono state anticipate le elezioni dei Consigli comunali e dei sindaci a fine aprile per far partecipare gli eletti alle elezioni per i Consigli delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi dei Comuni indette per il 30 giugno".
"Secondo - prosegue -  la norma di rinvio è stata inserita come emendamento al Disegno di Legge sulla pesca, in chiaro spregio delle regole che disciplinano i meccanismi decisionali dell'Assemblea Regionale Siciliana. Il contenuto degli emendamenti a un provvedimento legislativo, infatti, dovrebbe essere attinente al tema del provvedimento in discussione. Se così non fosse, l'emendamento dovrebbe essere giudicato inammissibile e, quindi, dovrebbe essere escluso dalla discussione. Qualcuno dovrà spiegare quale sia l'improbabile attinenza di un emendamento sui tempi di indizione di un appuntamento elettorale con il tema della pesca".
"Terzo, il rinvio perpetua un chiaro e insopportabile deficit democratico in enti dove la rappresentatività ai territori delle ex-Province è colpevolmente negata da oltre 6 anni. Vorrei ricordare che il governo dei commissari nei Liberi Consorzi dei Comuni e dei sindaci nelle Città Metropolitane non ha mai goduto, dal 2013 in avanti, della legittimità democratica connessa a una espressione di voto da parte del territorio di riferimento. Ai cittadini delle ex-Province, seppure attraverso i loro rappresentanti nei Consigli comunali, è stata inopinatamente negata per troppo tempo la partecipazione ai processi di scelta democratica che riguardano l'offerta di beni e servizi pubblici importanti per il loro territorio come le scuole, le strade di collegamento e i provvedimenti a tutela dell'ambiente e a sostegno del turismo".
"Evidente spreco di risorse economiche, palese violazione dei meccanismi di scelta collettiva e inaccettabile disprezzo verso la rappresentanza democratica del territorio sono, quindi, i principali elementi che contraddistinguono una scelta disonorevole dell'Assemblea Regionale Siciliana che, purtroppo, conferma lo scadimento della politica regionale, vittima di una maggioranza irresponsabile e schizofrenica che condanna all'abbandono intere aree della Sicilia - conclude il Parlamentare del PD - per interessi di parte legati al controllo diretto delle ex-Province attraverso i commissari".

La Sicilia.it

Sicilia: ex province, Musumeci 'parlamento sovrano anche quando sbaglia'

Palermo, 30 mag. (AdnKronos) - "Il parlamento è sovrano e lo è anche quando, a mio avviso, sbaglia. Perché pur essendo una legge vergognosa quelle sulle ex province, in quanto espropria i cittadini del diritto ad esprimere i vertici degli enti, continuare con la gestione commissariale non mi pare una scelta ragionevole. Mi sembra una mancanza di rispetto nei confronti degli enti locali che, seppure con il secondo livello, avrebbero avuto diritto ad esprimere un presidente e un'assemblea". Così il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha commentato con i cronisti la decisione di ieri dell'Ars di rinviare le elezioni di secondo livello ad aprile del prossimo anno (la data fissata era il 30 giugno).

IlSannioquotidiano

Sicilia: Musumeci, 'Legge Delrio? Truffatori su piano istituzionale'

Palermo, 30 mag. (AdnKronos) - "Truffatori sul piano istituzionale". Così il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci parlando con i cronisti della legge nazionale sulle ex province definisce la maggioranza della scorsa legislatura. "Speriamo che il parlamento nazionale si convinca a modificare la legge Delrio - aggiunge - La soluzione è quella di dare alle province stabilità finanziaria e legittimazione popolare con l'elezione del presidente da parte del popolo".
"L'elezione diretta ci è stata negata - continua il governatore - Il primo atto quando mi sono insediato è stato presentare ricorso alla Corte Costituzionale ma la Corte ha detto che siccome la legge di riforma è una grande legge di riforma economico-finanziaria i poteri speciali della Sicilia in questo caso non valgono".

I Nuovi Vespri

Ex Province siciliane: l'Ars blocca le elezioni. Ma Musumeci non ci sta - I Nuovi Vespri

di I Nuovi Vespri
Al presidente della Regione il pronunciamento di ieri dell'Ars, che ha rinviato le elezioni di secondo livello dei presidenti di sei ex Province siciliane non va proprio giù. E ha deciso che , martedì prossimo, presenterà un emendamento per 'sterilizzare' (perché di questo si tratterebbe) il pronunciamento di Sala d'Ercole. Ma si può fare? 
Ieri il Parlamento siciliano, in un momento di 'estasi', ha bloccato le elezioni provinciali. Si tratta, grazie a una riforma senza capo né coda voluta da Roma e recepita acriticamente dall'Ars nella passata legislatura, dell'elezione dei presidenti di sei ex Province della nostra Isola (Trapani, Caltanissetta, Agrigento, Enna, Siracusa e Ragusa), perché le altre tre ex Province (Palermo, Catania e Messina) sono state 'insignite' del grottesco 'titolo' di Città metropolitane presiedute dai sindaci dei tre capoluoghi di provincia nel nome della democrazia secondo il PD...
Le elezioni che dovrebbero eleggere i presidenti delle sei ex Province, che tanto per calpestare lo Statuto siciliano hanno chiamato impropriamente "Liberi Consorzi di Comuni" (i Liberi Consorzi di Comuni previsti dallo Statuto siciliano al posto delle vecchie Province sono un'altra cosa: ma i protagonisti del Governo regionale e la maggioranza di centrosinistra della passata legislatura non lo sapevano...) dovrebbero essere di secondo grado: a eleggere i presidenti non sarà il popolo sovrano, ma i sindaci e i consiglieri comunali.
Ma ieri, come già accennato, l'Ars ha votato un articolo di legge che blocca queste elezioni. Oggi il presidente della Regione, Nello Musumeci, comunica una novità:
"Ieri il Parlamento, nella sua sovranità, ha ritenuto di rinviare la data delle elezioni provinciali, già fissata per il 30 giugno. Non posso in alcun modo condividere il posticipo di un anno delle elezioni di secondo livello e la permanenza di commissari, senza così dare possibilità alle comunità locali di essere coinvolte nella gestione degli Enti intermedi. Per questa ragione, il Governo proporrà un emendamento già nella seduta di martedì prossimo, ben prima che la norma approvata ieri possa essere promulgata. Ho sempre contestato l'elezione di secondo grado e rivendicato il diritto del cittadino a eleggere direttamente il presidente della ex Provincia. Ma la legge vigente - ancorché non condivisa - va rispettata, anche dal Parlamento siciliano".
Domanda: ma il Parlamento può pronunciarsi sulla stesso argomento nella stessa sessione legislativa?
Se l'articolo fosse stato 'bocciato', no. A onor del vero, non ci siamo mai misurati con un articolo di legge approvato che torna in discussione in Aula, nella stessa sessione, per essere - almeno questo è il desiderio del presidente Musumeci - approvato 'cassando', di fatto, il pronunciamento precedente.
La nostra sensazione è che martedì prossimo, a Sala d'Ercole, ci sarà un po' di 'rivugghio'. Volendo è l'occasione per capire se l'Ars esiste ancora...

Giornale di Sicilia

BRACCIO DI FERRO CON L'ARS
Musumeci: si voti per le ex Province

Nello Musumeci contro il rinvio delle elezioni per le ex Province. «Il Parlamento, nella sua sovranità, ha ritenuto di rinviare la data delle elezioni provinciali, già fissata per il 30 giugno», dichiara il presidente della Regione. «Non posso in alcun modo condividere -  prosegue - il posticipo di un anno delle elezioni di secondo livello e la permanenza di commissari, senza così dare possibilità alle comunità locali di essere coinvolte nella gestione degli enti intermedi». Poi l'annuncio: «Per questa ragione, il governo proporrà un emendamento già nella seduta di martedì prossimo, ben prima che la norma approvata possa essere promulgata».

Libero Consorzio
Gli studenti in visita al giardino botanico

Studenti al Giardino Botanico. Continuano le visite guidate delle scolaresche all'orto del Libero consorzio comunale di Agrigento, recentemente sottoposto a lavori di manutenzione e di ristrutturazione grazie al progetto redatto dai tecnici del Settore Ambiente e finanziato dall'Assessorato regionale al Turismo  con fondi dell'Unione europea. Ieri è toccato alle classi «prima A e seconda B» dell'istituto comprensivo Esseneto di Agrigento, accompagnati ai loro insegnanti. A fare gli onori di casa sono stati i funzionari tecnici del Giardino Botanico  che hanno tracciato una breve storia dell'ex colonia agricola degli ospiti dell'ospedale psichiatrico e il successivo recupero ad opera dell'ex Provincia che hanno poi mostrato, seguendo un percorso didattico già consolidato, le numerose specie vegetali presenti in quello che è ormai considerato un vero e proprio parco cittadino, fornendo spiegazioni sulle singole specie, agrarie e ornamentali, e sulle varie utilizzazioni in alimentazione, erboristeria e fitoterapia. Spiegazioni dettagliate sono state fornite anche sulla particolare morfologia del Giardino, con riferimenti all'archeologia e alla geologia, in particolare al sistema di pozzi e ipogei che hanno destato interesse di studenti e docenti. L'ex Provincia ha reso noto che per la programmazione delle visite è possibile contattare gli uffici del Giardino Botanico ai numeri telefonici 0922-593813 -593801. (*PAPI)

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