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rassegna stampa del 12 giugno 2019

Giornale di Sicilia

Il processo per le violazioni paesaggistiche

L'inchiesta sui «pennelli a mare», si va verso la prescrizione
Agli imputati resterebbero soltanto i reati di truffa e danneggiamento e abuso
Il processo parte con un anno di ritardo e, nel frattempo, alcuni reati sono già caduti in prescrizione. Lo ha fatto presente ieri mattina, alla prima udienza del dibattimento successiva ai rinvii a giudizio, il presidente della seconda sezione penale Wilma Angela Mazzara. Il processo è quello scaturito dall'inchiesta sui cosiddetti pennelli a mare, vale a dire le condotte sottomarine dell'impianto di depurazione che avrebbero scaricato reflui sulle acque del litorale di San Leone senza un adeguato filtro. Nello stralcio abbreviato, il gup Alessandra Vella aveva inflitto dieci mesi di reclusione al direttore tecnico di Girgenti Acque, Calogero Sala, 56 anni, condannato per danneggiamento, violazione del  odice dei beni culturali e getto pericoloso di cose. Sala è stato assolto  dalle accuse di falso, truffa e frode in pubbliche forniture. Assoluzione «perché il fatto non sussiste», invece, per la responsabile del laboratorio di analisi Rita Vetro, accusata di avere falsificato gli esami per occultare le irreg larità nella  gestione dei «pennelli a mare». Glialtri cinque imputati sono stati rinviati a giudizio ma non per tutti i reati. Si tratta di Marco Campione, 55 anni, di Agrigento, legale rappresentante di Girgenti Acque Spa; Giuseppe Giuffrida, 69 anni, di Gravina di Catania, ex amministratore delegato del gestore del servizio idrico integrato nell'Agrigentino; Bernardo Barone, 64 anni, direttore generale dell'Ato idrico, di Agrigento. Nella lista pure Pietro Hamel, 65 anni, di Porto Empedocle, dirigente tecnico dell'Ato idrico e Maurizio Carlino, 56 anni, progettista e direttore dei lavori, entrambi di Favara. Secondo la Procura le condotte cadevano a pezzi, le centraline di sollevamento andavano in tilt e dalla fogna si scaricava a mare con un filtro scarso. L'inchiesta è stata avviata nel 2011 dopo gli innumerevoli esposti di cittadini e associazioni che segnalavano sporcizia e cattivi odori nel mare di San Leone. La Procura contesta omissioni e irregolarità nella gestione del servizio. Ad Agrigento manca il depuratore e i cosiddetti «pennelli a mare», vale a dire le condotte sottomarine che scaricano i reflui fognari a largo, sono vetusti e appesantiti. Il presidente del collegio ha fatto presente che le imputazioni di violazioni paesaggistiche e «getto pericoloso di cose» sono prescritte. Fra le accuse rimaste in piedi quella di danneggiamento, abuso di ufficio e truffa. I difensori, all'udienza del 17 settembre, dovranno comunicare se rinunciare San Leone. Liquami sversati in mare alla prescrizione o meno. (*GECA*)

Bus e precari, la Regione trova i fondi
Nella Finanziaria bis della giunta ci sono 110 milioni per evitare i tagli. Martedì voto all'Ars

Giacinto Pipitone
PALERMO
La giunta è pronta a mettere sul tavolo  circa 110 milioni e così l'assessoreall'Economia, Gaetano Armao, ha iniziato a scrivere l'emendamento più  tteso, quello che permetterà di ridimensionare i tagli annunciati a precari, trasporti, teatri e welfare. Con questa norma il testo della Finanziaria bis (tecnicamente si chiama Collegato) verrà completato entrovenerdì e tra mille incognite il Parlamento potrà iniziare a votare martedì con l'obiettivo di arrivare all'approvazione alla fine della prossima settimana. Il budget di 110 milioni è frutto di un trasferimento statale che vale 50 milioni (arrivato insieme ai 100 milioni destinati alle ex Province con l'accordo di maggio) e dell'atteso via libera del governo nazionale alla rateizzazione della quota restante del maxi disavanzo creato dai governi precedenti. Si eviterebbe così di saldare in poche rate un debito da quasi 500 milioni, sbloccando così risorse subito spendibili. Ma perché tutto ciò si possa attuare serve una norma che il governo nazionale farà approvare all'interno della legge di conversione del decreto Crescita: questione di giorni. Altrimenti scatterà un piano B che prevede una serie di operazioni contabili (una sorta di taglio e cucito sul bilancio) da cui all'assessorato all'Economia contano di ricavare una sessantina di milioni. Il tesoretto di 110 milioni non basterà tuttavia a coprire per intero le somme congelate a febbraio: quando fu approvata la prima Finanziaria il governo attendeva da Roma il via libera alla rateizzazione in 30 anni di una parte consistente del maxi disavanzo individuato dalla Corte dei Conti. In pratica, Musumeci e Armao attendevano un via libera a coprire in 30 anni invece che in 3 una somma vicina ai 500 milioni. Senza questo accordo, finora non maturato, già nel 2019 bisogna versare una rata da 141 milioni: somme accantonate a febbraio, appunto, congelando una quota consistente dei budget a settori cruciali della galassia regionale come il trasporto pubblico locale, i forestali, i Pip di Palermo, i consorzi di bonifica, i teatri e gli enti controllati.  Dunque, anche con i 110 milioni individuati non si potrà garantire a  tutti i fondi necessari per arrivare a fine anno. E per questo la giunta nella seduta di lunedì notte ha deciso di non spalmare proporzionalmente su tutte le voci di spesa il tesoretto ma di erogare fondi in base a priorità certificate. I 110 milioni verranno dati subito a quei settori che hanno scadenze di pagamento imposte dalla legge (il testo parlerà di obbligazioni giuridicamente vincolanti): dunque il trasporto pubblico locale avrà quasi tutti i 48 milioni attesi.Esi eviterà così lo stop a bus urbani ed extraurbani già annunciato nelle scorse settimane. Contemporaneamente le prime iniezioni di denaro arriveranno anche agli enti che devono pagare stipendi. Il testo allo studio prevederà però che l'Ars assegni una sorta di delega in bianco al governo: i 110 milioni verrebbero genericamente destinati alle voci di spesa che nella prima Finanziaria avevano subito il congelamento di una parte del budget. Ma poi sarà la giunta con una delibera, dunque in via amministrativa senza passare dall'Ars, a determinare le somme da erogare in questa fase prendendo spunto proprio da urgenze e scadenze di legge. Nei piani del governo la priorità andrà pure a forestali e Pip, al teatro Bellini di Catania e ai consorzi di bonifica. Ma l'Ars voterà una delega in bianco al governo? E si eviterà la pioggia di emendamenti dei deputati che proveranno a raschiare parte di questo tesoretto per altri settori di spesa?  Intanto le rassicurazioni che Armao ieri ha consegnato in commissione Bilancio hanno fatto tirare un sospiro di sollievo alle associazioni di categoria del trasporto pubblico locale. «Siamo fiduciosi -commentano i responsabili di Asstra e Anav, Claudio Iozzi ed Antonio Graffagnini - per l'impegno di ripristinare lo stanziamento, ovvero i 50 milioni mancanti al settore. Si tratta di rimediare al pesante taglio annunciato nei giorni scorsi. Il percorso appare non proprio immediato visto che il decreto dovrà essere approvato a Roma e poi sarà necessario un passaggio all'Ars per la distribuzione dei fondi con una norma nella Finanziaria bis».

Trecento emendamenti al testo. Il Pd annuncia battaglia anche sulle altre misure
Rifiuti, la proposta di riforma parte già col vento contrario
Oltre 26 mila i casi censiti nell'isola
Abusivismo edilizio, Etna e Palermo sono al top

Savarino: non si tratta sul modello per la gestione dell'immondizia
Per la media di cubature fuorilegge il primato va alla provincia di Caltanissetta
PALERMO
Trecento emendamenti già presentati per modificare la riforma degli Ato rifiuti. E una valanga se ne annunciano fra oggi e venerdì sulla Finanziaria bis. I due più delicati testi che l'Ars varerà entro fine giugno iniziano il loro cammino in salita. La riforma degli Ato è stata approvata in giunta oltre un anno fa e solo ora arriva in aula. Viene salvato tutto il personale - tecnico, amministrativo e precario -, finiscono nel cassetto i vecchi Ato e le mai nate Srr, viene introdotto l'ecoincentivo e sanzioni per i Comuni che hanno provocato il maxi debito da 2 miliardimaturato col vecchio sistema di gestione dei rifiuti. I vecchi Ato vengono sostituiti da 9 nuove società pubbliche: si chiameranno Ada, e funzioneranno come ambiti di gestione provinciale che mettono insieme i sindaci del territorio. A guidarle, gratuitamente, sarà il sindaco del Comune con la più alta percentuale di raccolta differenziata. «È un modello di gestione totalmente pubblico - ha ricordato ieri Giusy Savarino, presidente della commissione Ambiente dell'Ars - che introduce trasparenza e che è stato chiesto più volte da Anac e Corte dei Conti. Questo è il cuore della legge, così si scardina il vecchio e fallimentare sistema. E su questo non si tratta. Per il resto invece il dialogo è aperto». Le parole della Savarino, big del movimento di Musumeci, sono un messaggio ai parlamentari che hanno fatto piovere sulla riforma 300 emendamenti:  segnale che molte norme sonoa rischio per il fuoco incrociato atteso all'Ars. Si vedrà, nell'ultima settimana di giugno, quando la riforma  verrà votata. La pioggia di emendamenti ha già avuto come effetto uno  slittamento in fondo all'ordine del giorno di questa sessione. La priorità verrà data dunque alla Finanziaria bis, che all'Ars tecnicamente chiamano Collegato. È una legge di 20 articoli che, oltre alla cancellazione dei tagli decisi a febbraio (di cui leggete sopra) prevede misure dal grande peso politico. C'è l'articolo che avvia la costituzione di un'unica sede per tutti gli assessorati della Regio e:  un centro direzionale che nascerebbe in via La Malfa a Palermo. Norma molto contestata da grillini e che suscita i dubbi pure del Pd. Ci sono le assunzioni del personale che finora ha lavorato come comandato da altre amministrazioni. E c'è soprattutto la riforma degli appalti che cancella il sistema di aggiudicazione col meccanismo del massimo ribasso: una norma invocata dalle associazioni degli imprenditori e che però  secondo il Pd e anche altri deputati del centrodestra è a forte rischio di impugnativa da parte dello Stato. Ma il Pd, con il capogruppo Giuseppe Lupo, annuncia battaglia soprattutto sulla norma che permette di «attualizzare» un maxi finanziamento statale pluriennale alle Province del valore di 500 milioni: «Attualizzare  significa ottenere subito il budget con operazioni bancarie che - osserva Lupo - costerebbero un centinaio di milioni solo di interessi».  La Finanziaria bis contiene ancheun piano di dismissione degli immobili regionali, in particolare quelli di proprietà di Asp e ospedali. E ci sono pure una serie di finanziamenti: 10 milioni all'Azienda siciliana trasporti, 83 mila euro per la fondazione Whitaker. Tutte misure che fanno storcere il naso al Pd: «È un testo oneroso che non produce sviluppo e crea disparità » aggiunge Lupo annunciando la battaglia all'Ars. Gia. Pi.

Dal ministro Bonafede
telefonata di solidarietà

AGRIGENTO
Lunedì l'attestazione di «totale solidarietà perché la violenza e le minacce sono sempre inaccettabili» del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Ieri la telefonata del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per esprimere al procuratore Patronaggio «solidarietà e vicinanza ». Mentre viene organizzato, per sabato prossimo, un sit-in di solidarietà davanti al palazzo di  giustizia con lo slogan «La Procura non si tocca. Noi siamo tutti Patronaggio », l'intero mondo dei magistrati, degli avvocati, degli amministratori locali e dei politici fa quadrato attorno al procuratore capo di Agrigento. Il comitato Titano, che si batte per l'acqua pubblica, sta organizzando - e i messaggi su Facebook e Whatsapp sono diventati virali - il sit-in di solidarietà. A rilanciare l'invito -alla mobilitazione di piazza per informare ed essere informati - dell'ex procuratore della Repubblica di Torino, Armando Spataro, è stata infatti l'associazione «A testa alta». Perché, di fatto, la Procura di Agrigento è divenuta oggetto di ripetuti attacchi ignobili e ingiustificati. «L'Anm di Palermo ritiene gravissime le vili intimidazioni e minacce rivolte, ancora una volta al procuratore di Agrigento, e - fatto ancor più grave - ai suoi familiari - ha scritto, ieri, in una nota l'associazione nazionale magistrati del capoluogo siciliano - . A Luigi e ai suoi cari manifestiamo solidarietà dinanzi a fatti che destano seria preoccupazione, e che dimostrano a quali pericoli siano esposti i magistrati destinatari di dichiarazioni di discredito e delegittimazione, specie se provenienti da rappresentanti delle istituzioni». «Condanno, con forza, l'inqualificabile gesto che offende la società civile, lo Stato e le sue istituzioni - ha scritto il presidente dell'ordine degli avvocati Antonino Maria Cremona - . Il foro di Agrigento condanna, senza scusante alcuna, tali gesti criminali». «Ancora una volta siamo di fronte a gesti che tracciano inequivocabilmente una linea di demarcazione: da un lato chi lavora a viso aperto con serietà, costanza e rigore, a servizio dello Stato e dall'altro chi si nasconde dietro a pretesi gesti intimidatori. Pretesi, perché certamente il lavoro del procuratore e della Procura continuerà senza indugi e potranno farlo anche contando sul sostegno e la fiducia di tanti cittadini, associazioni e movimenti », ha scritto Carmela Pistone, responsabile provinciale di Libera ad Agrigento. Il commissario del Libero consorzio comunale, Girolamo Alberto Di Pisa, ieri, ha inviato un telegramma di solidarietà a Patronaggio: «Conoscendo il tuo rigore umano e professionale, sono certo che nessuna minaccia  potrà mai intralciare il tuo senso del dovere e di servizio alla giustizia. Ti chiedo a nome di tutta la comunità agrigentina di proseguire nel tuo impegno professionale con la tenacia e l'equilibrio che ti hanno sempre contraddistinto». Accanto al procuratore, esattamente come avevano già fatto molti loro colleghi, anche le amministrazioni comunali di Aragona e Canicattì, con i sindaci Giuseppe Pendolino ed Ettore Di Ventura, e il pres dente del Consiglio di Agrigento Daniela Catalano. (*CR*)

LaValledeiTempli.net

Libero Consorzio Comunale di Agrigento - Solidarietà al Procuratore della Repubblica Patronaggio - La Valle dei Templi

Il Commissario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento , dott. Girolamo Alberto Di Pisa, ha inviato, stamani, un telegramma di solidarietà al Procuratore della Repubblica di Agrigento, dott. Luigi Patronaggio, oggetto di un vile messaggio intimidatorio.
"Apprendo dagli organi  stampa - ha  scritto il Commissario straordinario - del  vile gesto intimidatorio  diretto a te  e tuoi cari.  A nome mio personale e di tutta la collettività territoriale, desidero manifestare a te e ai tuoi familiari coinvolti profondi sentimenti di vicinanza e di solidarietà.  Conoscendo il tuo rigore umano e professionale, sono certo che nessuna minaccia potrà mai intralciare il tuo senso del dovere e  di servizio alla Giustizia. Ti chiedo a nome di tutta la Comunità agrigentina di proseguire nel tuo impegno  professionale con la tenacia e l'equilibrio che ti hanno sempre contraddistinto", ha concluso il dott. Girolamo Alberto Di Pisa.

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