Giornale di Sicilia
Sabato 29 giugno 2019
A Pantelleria l'iniziativa della Regione Asini in custodia per salvare la specie
Avviato un progetto per evitare una nuova estinzione e diffondere diciotto esemplari
Mentre la Regione lancia una "manifestazione di interesse" per cedere in comodato d'uso diciotto esemplari (tredici maschi e cinque femmine), il Presidente del Parco Nazionale «Isola di Pantelleria», Salvatore Gino Gabriele, assicura che l'asino di «Pantiddraria» tornerà nella sua isola. L'obiettivo della Regione è salvare questa razza dall'ennesima estinzione e favorirne la diffusione in tutto il territorio isolano. Già una volta si era estinto. Accadde negli anni sessanta quando nell'isola erano rimaste soltanto alcune asine femmine. L'unico superstite maschio fu segnalato in provincia di Ragusa e l'allora amministrazione comunale lo chiese «in prest ito». Si chiamava Arlecchino, ma la sua vita finì tragicamente. «In quegli anni - racconta Tanino Brignone, nipote dell'ultimo "palafreniere " che aveva in custodia un'asina femmina - i piroscafi non attraccavano al molo e i passeggeri venivano scesi con una barca. Gli animali, mucche, asini e cavalli venivano gettati in mare e trascinati con una corda. Il po vero Arlecchino a causa delle acque gelate (era inverno) ebbe una polmonite e morì prima di poter montare le asine che aspettavano in una stalla di Contrada Santa Chiara». Ma i panteschi non desistettero e nel 1981 un assessoredell'isola, Gian Battista Siragusa e il segretario della Pro Loco di allora, Ferruccio Formentini, andarono a Portobello, la popolare trasmissione presentata da Enzo Tortora, alla ricerca dell'asino perduto. L'appello però non ottenne alcun riscontro. All'inizio degli anni novanta la Forestale in collaborazione con la facoltà di zoologia dell'Università di Palermo, diede vita, a San Matteo di Erice, ad un progetto di recupero della razza attraverso incroci tra asini che avevano alcune caratteristiche nel sangue simili a quello di Pantelleria. L'asino pantesco ora sarebbe pronto per il reinserimento nel suo habitat naturale, nel Parco Nazionale di Pantelleria. All'avviso di manifestazione di interesse della Regione potranno partecipare, oltre al Parco, per chiedere l'affidamento: soggetti pubblici (Comuni, Unione dei Comuni, Liberi consorzi, Città metropolitane, istituti, enti di ricerca, aziende speciali silvopastorali); privati (aziende agricole, zootecniche e agrituristiche che utilizzano animali a scopo didattico, onoterapico e socio-ricreativo o impegnate nella tutela e salvaguardia delle razze autoctone, nella promozione e riproduzione); enti del Terzo settore senza fini di lucro (che svolgono attività di utilità sociale, didattica, turistica e allevamento). L'avviso è stato predisposto dal dipartimento dello Sviluppo rurale, guidato da Mario Candore, le domande dovranno essere presentate entro il 30 agosto. L'asino di «Pantiddraria» è una razza antichissima, conosciuta in Sicilia già nel I secolo avanti Cristo. Dell'asino di Pantelleria parla anche Apuleio scrittore e filosofo latino, (l'autore de "l'Asino d'oro ") nato nel 125 dopo Cristo e morto nel 180. Robusto e longevo, è il risultato dell'incrocio tra l'asino selvatico africano (Equus africanus) e quello siciliano, in particolare ragusano. Il mantello può essere morello, baio a anche grigio. Alti da 124 a 140 centimetri, i quadrupedi sono particolarmente apprezzati per la loro velocità e capacità di trasportare pesanti carichi lungo i viottoli pietrosi, grazie anche a un particolare tipo di andatura, il passo dell'ambio (l'animale avanza contemporaneamente gli arti dello stesso lato). (* SAGA*)
Domenica 30 giugno 2019
Scala dei Turchi
Il trend del turismo in provincia
Il gruppo «Expedia» si presenta
Il Gruppo Expedia, colosso americano delle prenotazioni di viaggi online, presenta il primo evento dedicato ai futuri partner nel territorio siciliano e parte dalla provincia di Agrigento, nella splendida cornice del Scala dei Turchi Resort il 3 luglio 2019. Obiettivo dell'incontro sarà quello di «presentare i trend del turismo dell'isola e gli strumenti che Expedia mette a disposizione dei propri partner per attirare una clientela internazionale, migliorando la qualità delle prenotazioni e la durata media del soggiorno», dicono Rossella Abagnale e Manuel Menghi, responsabili commerciali del gruppo americano. Ci sarà anche spazio per conoscere «le ultime novità del turismo esperienziale che nasce dall'entroterra e lascia ricordi a noi inimmaginabili, spingendo il viaggiatore a programmare in anticipo tutti gli aspetti del viaggio, spostarsi in più località durante il soggiorno, rimanere più a lungo e, in molti casi, a ritornare una seconda volta», grazie all'intervento di Pierfilippo Spoto, noto local insider del territorio. E ancora «introdurre il piano di comunicazione turistica della provincia, rivolto a migliorare la fruizione del territorio» dalle parole di Achille Contino, Dirigente Settore Turismo della Provincia di Agrigento.(* PAPI*)
Lunedì 1 luglio 2019
Discariche, telecamere sulle Provinciali
Sono state piazzate nelle zone più a rischio delle strade individuate come «siti sensibili»
Paolo Picone
Nuova offensiva della Polizia provinciale contro gli incivili che deturpanoil territorio e abbandonano in modo indiscriminato i rifiuti.
Su disposizionedel Commissario Straordinario del Libero consorzio dei Comuni di Agrigento, Girolamo AlbertoDi Pisa, il comandante della Poliziaprovinciale Enzo Giglio, negli ultimi giorni ha predisposto un controllo straordinario nelle strade provinciali ed in particolare nel territorio diCampobello di Licata dove sono stati elevati sei verbali ad altrettanti «sporcaccioni» immortalati dalle telecamere della videosorveglianza. La Polizia provinciale ha reso noto che è impegnata ad una serie di attività finalizzate al controllo remoto delle zone più a rischio individuate come «siti sensibili» e sparse sull'intero territorio provinciale. «Dalle immagini acquisite dai dispositivi - dice il sindaco di Campobello, Giovanni Picone - continuano ad emergere, purtroppo, le pessime abitudini di coloro i quali sono colti in flagranza di illecito. I verbali elevati comportano inevitabilmente l'applicazione di sanzioni amministrative pari a 600 euro ad ogni contravventore. Faccio i miei complimenti per il brillante lavoro svolto dalla Polizia provinciale e al comandante Enzo Giglio - aggiunge - che stanno combattendo una lotta senza quartiere agli incivili. È una guerra che va combattuta da parte di tutti i cittadini onesti e che hanno a cuore il nostro paese e il nostro territorio. Stiamo contrastando con ogni mezzo questa odiosa abitudine di abbandonare i rifiuti e di ferire vergognosamente l'ambiente. La nostra azione è quella di perseguire senza soluzione di continuità gli sporcaccioni e tutti coloro che violano le norme in materia ambientale. Anche grazie agli sforzi quotidiani della Polizia municipale». Inoltre, le telecamere, piazzate nei pressi della piazzola di sosta sulla strada provinciale 3 che collega Favara ad Araogna dvientata in poco tempo una vera e propria discarica abusiva, sono riuscite a pizzicare ben 20 trasgressori intenti a buttare rifiuti ai bordi della strada. Tutti sono stati multati con sanzioni singole da 600 euro. La zona era stata recentemente bonificata dalla ditta che ha in gestione il servizio. Il Gruppo Risanamento Ambientale, su input dell'amministrazione comunale e della Pro Loco Castello per consentire la bonifica della strada, in particolare nell'ultimo tratto che conduce a Favara, ha incaricato l'impresa che gestisce l'appalto per la rimozione dei rifiuti sulle strade provinciali. Ripinriastto, dunque, il decoro all'ingresso di Favara. Per evitare ulteriori abbandoni dei rifiuti nei tratti bonificati, gli stessi sono stati recintati con paletti di ferro e rete metallica, come già avvenuto in altre strade provinciali in cui purtroppo quotidianamente vengono abbandonatinotevoli quantitativi di rifiuti ad opera di cittadini evidentemente poco attenti alla salubrità dell'ambiente e al decoro dei luoghi. La Polizia provinciale aveva elevato 12 sanzioni amministrative dell'importo di 600 euro ciascuna ad altrettanti cittadini che avevano abbandonato rifiuti nella zona Asi, dove si era creata una vera e propria discarica. I controlli erano stati eseguiti utilizzando personale in borghese e auto civetta. Controlli anche sulla provinciale 1 in contrada Borsellino, dove si è proceduto ad ispezionare alcuni campioni di rifiuti abbandonati lungo la strada per risalire all'identità dei responsabili. Due i verbali elevati dagli agenti, che, pur con notevoli difficoltà legate alle carenze di organico, hanno eseguito oltre cinquanta controlli, con appostamenti anche di dodici ore consecutive, sempre in borghese e con auto civetta, per cogliere sul fatto gli irresponsabili che da mesi depositano rifiuti lungo le strade interne. (* PAPI*)
29 giugno -sabato
La Repubblica
online
SICILIA, IL DECRETO CRESCITA SBLOCCA
I CANTIERI NELL'ISOLA
Ripartono i lavori sulla
Palermo-Agrigento, della Agrigento-Caltanissetta e della
metropolitana di Catania
di CLAUDIO REALE
Adesso i lavori possono ripartire. Per
quello che il comitato dei creditori definisce "un grande giorno
per 120 imprese e per i 2.500 lavoratori della Palermo-Agrigento,
della Agrigento-Caltanissetta e della metropolitana di Catania".
Col via libera al decreto Crescita, convertito in legge dal Senato,
si sblocca i fondo salva-imprese, che garantisce ai creditori del
gruppo Cmc la liquidità necessaria per far ripartire i lavori dopo
la crisi dell'azienda romagnola. "Oggi - commentano così in
una nota i creditori - riassaporiamo il gusto della speranza e
cogliamo il risultato di una lunga lotta alimentata dalla nostra
fiducia nelle istituzioni e nel governo nazionale e sostenuta
costantemente, ciascuno per la propria competenza e sensibilità, dai
rappresentanti locali dei partiti, dal governo regionale, dai
sindaci, dai vescovi, dai sindacati, da associazioni e comitati e
dalle comunità coinvolte nella vertenza".
La protesta, però, non si ferma.
Perché se i creditori ringraziano "tutte le forze politiche di
governo e parlamentari, a partire da Lega e M5s, e anche le altre che
trasversalmente hanno votato la norma", il comitato chiede "che
il ministero delle Infrastrutture ci convochi al più presto al
tavolo tecnico per lavorare insieme alla definizione puntuale e
celere dei decreti attuativi, affinché le procedure per i rimborsi
partano entro l'estate; in più, evidenziamo la necessità che il
fondo venga rimpinguato fino al totale soddisfacimento dei nostri
crediti e, pertanto, chiediamo il massimo impegno di tutti perché
sia lasciata aperta la porta ad eventuali cofinanziamenti da
qualsiasi fonte siano disponibili".
La polemica dura dall'inizio
dell'anno. Alla fine del 2018 il gruppo Cmc, che sta realizzando
appunto la Palermo-Agrigento, la Agrigento-Caltanissetta e la
metropolitana di Catania, lasciando bloccati i cantieri siciliani, i
crediti verso cento imprese e circa 2.500 lavoratori. In primavera,
dopo le proteste, la situazione si era però sbloccata con la
promessa di una garanzia di Stato per i crediti, con la mediazione
diretta del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e
l'inserimento del Fondo salva-imprese nello sblocca-cantieri. Poi
la norma era saltata, e dopo le proteste dalla Sicilia era stata
reinserita nel dl Crescita. Ora l'approvazione. E una boccata
d'ossigeno per le infrastrutture siciliane.
LA SICILIA
I FONDI PER EX PROVINCE E TRASPORTO
PUBBLICO
Armao:
"I soldi ci sono, ma
bisogna fare presto".
Dopo l'approvazione del Decreto
crescita avvenuta giovedì scorso al Senato, con il collegato alla
legge di stabilità regionale fermo, si pone il concreto rischio di
perdere giorni importanti per sbloccare alcune delle risorse rese
disponibili. In particolare l'emendamento predisposto dalla
commissione Bilancio dell'Ars che apprezza l'accordo concluso dal
governo regionale con lo Stato e stabilisce l'assegnazione delle
risorse, renderebbe disponibili cento milioni di euro per le ex
Province e 50 per il trasporto pubblico locale. Queste sono le somme
in dettaglio per le quali occorre andare oltre lo stallo che si è
determinato nei giorni scorsi a Sala d'Ercole.
Adesso le risorse sono disponibili -
chiarisce il vicepresidente della Regione Gaetano Armao - occorre
fare presto, un ulteriore ritardo rischia di non essere compreso
dalla gente. In particolare gli enti di area vasta necessitano della
maggiore reattività possibile».
All'interno del parlamento siciliano
nei giorni scorsi erano state sollevati dubbi sul fatto che una norma
regionale votata prima di quella nazionale a cui era collegata per le
risorse, avrebbe potuto creare sovrapposizioni. Invece la norma
nazionale che libera i soldi è stata approvata, quella regionale è
al palo e serve un'accelerazione nella corsa contro il tempo per non
penalizzare le ex Province.
Unione Comuni stabilizzazione dei
precari
Sono stati finalmente stabilizzati una
trentina di lavoratori contrattisti di Caltabellota e dell'Unione di
Comuni.
Alla firma dei contratti a tempo
indeterminato erano presenti il segretario generale Salvatore Vasile,
il dr. Maniscalco, il presidente dell'Unione del Comuni è sindaco di
Bivona Milko Cinà, i sindaci di Cianciana e di Santo Stefano
Quisquina Franco Martorana e Francesco Cacciatore e il presidente del
consiglio dell'Unione Gattuso Calogero. I lavoratori stabilizzati
sono: Montalbano Franca Beatrice, Forte Giuseppe, Mortellaro
Vincenza, Cannova Mariuccia e Sardella MariaRita.
Soddisfazione espressa dai sindaci
dell'Unione dei Comuni per aver dato una certezza lavorativa, dopo
tanti anni di precariato, a delle figure professionali che hanno
portato avanti i servizi di interesse sovracomunale,
L'amministrazione comunale di
Caltabellotta, guidata dal neo sindaco Calogero Cattano, ha
stabilizzato 24 lavoratori precari che, alla presenza degli assessori
Pipia, Cusumano, Marciante e di alcuni dirigenti, hanno firmato il
contratto a tempo indeterminato. La giunta municipale aveva
annunciato l'aumento delle ore lavorative, portate tutte a 24. Questi
i precari stabilizzati:. Caterina Augello, Maria Augello, Maria Lucia
Augello, Pellegrina Benfari, Giueppe Calogero Colletti, Rosa
Grisafi, Maria Iacono, Salvatore Caruso; Michele Grado, Pellegrino
Grado, Calogero Tortorici, Salvatore Cottone, Francesca Colletti,
Mafia Grisafi, Grisafi Pellegrino, Pietro Truncali, Antonino
Mardante, MariaCottone,Giuseppe Buttafuoco, Pellegrino Farina, Pino
Puccio, Mario TamburelIo, Maria Ingrassia, Agata Mulè.
30 giugno - domenica
Sicilia24h
Casteltermini
, il gruppo politico di
Toto'Scozzari:"giorno 10 luglio partono i lavori della messa in
sicurezza della Cozzo-Disi,un primo passo alla normalità perduta"
Toto' Scozzari,assieme ai consiglieri
comunali Maria Pia Greco e Vincenzo D'Urso,comunica alla
cittadinanza castelterminese che dopo tre anni estenuanti, si è
riusciti finalmente nell'impresa di far partire i lavori della Sp
20 (la Cozzo Disi),la strada provinciale delle zolfare interdetta da
quasi 3 anni.Infatti giorno 10 luglio la ditta aggiudicataria partirà
con i lavori di ripristino e messa in sicurezza della principale via
di accesso per il comune montano.
"Questa volta ce l'abbiamo fatta
davvero,il 10 luglio sarà non solo un giorno di mezz'estate ma un
ritorno alla normalità per la mia comunità,era un obiettivo che mi
ero prefissato e con l'aiuto di tutti questa volta posso annunciare
urbi et orbi che la Cozzo-Disi presto tornerà transitabile dopo i
lavori di ripristino e di totale messa in sicurezza.Un percorso
certamente non facile per una serie di intoppi burocratici che
finalmente sono stati superati.Non so più quanti viaggi ho fatto
nell'ultimo anno sulla Palermo-Agrigento per trovare le soluzioni e
sbloccare l'iter che rischiava,per una maniera o un'altra,di
impastoiarsi.Devo ringraziare assieme al mio gruppo politico l'aiuto
non indifferente che ha dato l'On.Carmelo Pullara che è stato più
volte con me dal commissario regionale del dissesto idrogeologico
Dott.Croce che ha mostrato interesse e impegno per chiudere questa
vicenda che trova adesso un percorso finalmente segnato.E un
ringraziamento non può che andare pure all'Ingegnere Di Carlo del
Libero Consorzio di Agrigento che ho stressato continuamente ma che
ha mostrato interesse su tutte le procedure per portare a compimento
l'opera. L'ultimo step era quello del nulla osta del proprietario
del terreno della zona interessata alla parte franata della
provinciale che su mia sollecitazione ha dato l'ok per effettuare i
lavori da parte della ditta e così si sono chiusi tutti i passaggi
burocratici e logistici. Adesso si parte davvero e si può riprendere
un percorso che da tre anni ha lasciato l'isolamento e lo sconforto
dei miei concittadini,l'economia e i normali e elementari
spostamenti viari. E' un primo passo e continueremo a seguire
l'iter con la realizzazione dei lavori che in tempi relativamente
brevi porteranno alla riapertura della Cozzo-Disi che significa
ritorno alla vita e ai diritti più elementari per potere
raggiungere Agrigento e Palermo e riportare Casteltermini centrale
per le vie del commercio e della economia che in questi tre anni sono
state penalizzate oltre ogni modo.".
LA SICILIA
Dissesto, servono 430 mln
la Regione ne "sblocca"
155
Arrivano 155 milioni per la
messa in sicurezza e consolidamento dei territori a rischio
idrogeologico.
L'assessorato regionale al Territorio e
ambiente ha pubblicato, infatti, la graduatoria provvisoria dei
progetti d'intervento finanziabili con i fondi provenienti dal
Po-Fesr Sicilia 2014-2020. I Comuni che hanno presentato i progetti
hanno adesso trenta giorni di tempo per eventuali richieste di
riesame delle istanze.
Dei 155 milioni disponibili, 1'80 per
cento (pari a 124 milioni) verrà utilizzato per opere di riduzione
del rischio idrogeologico e consolidamento dei territori, mentre il
restante 20 per cento (31 milioni di euro) sarà utilizzato per
interventi contro l'erosione costiera.
L'elenco dei progetti ammissibili
prevede interventi per una spesa di circa 430 milioni di euro, ma dal
Fondo europeo di sviluppo regionale verranno finanziati soltanto 155
milioni. Per tale motivo il governo siciliano come spiega una nota di
Palazzo d'Orléans è al lavoro per verificare la possibilità di
aumentare il plafond di risorse.
«Impiegare i finanziamenti messi a
disposizione da Bruxelles - afferma il presidente della Regione e
commissario dell'Ufficio contro il dissesto idrogeologico Nello
Musumeci - rappresenta, oltre che un importante gesto d attenzione
nel confronti di coloro che vivono in quelle aree critiche un esempio
virtuoso d'impiego dei fondi comunali. Interventi, questi, che si
aggiungono a quelli già messi in campo in questo anno e mezzo dalla
Struttura della quale sono commissario».
Grande soddisfazione è stata espressa
anche dall'assessore al Territorio e ambiente Toto Cordaro: «Abbiamo
sbloccato risorse comunitarie molto importanti che consentiranno ai
sindaci - sottolinea l'esponente del governo regionale - di
effettuare interventi significativi per la messa in Sicurezza del
propri territori. Attraverso la misura 5.1.1, interveniamo con
progetti mirati, che riducono il rischio e aumentano la resilienza
dei territori minacciati da fenomeni di dissesto idrogeologico o di
erosione. Abbiamo ricevuto progetti utili per oltre 430 milioni di
euro a fronte di una dotazione di appena 155 milioni. E' per questo
che, attraverso il dipartimento Ambiente ci stiamo attivando per
verificare la possibilità di aumentare le risorse disponibili»