Giornale di Sicilia
Esame rinviato a mercoledì
Ars, la Finanziaria bis slitta ancora
La giunta vara il Def
Giacinto Pipitone
PALERMO
Doveva essere il giorno del varo della Finanziaria bis. E invece anche ieri l'Ars non si è neppure riunita per votare: tutto rinviato a mercoledì prossimo, quando sarà trascorso quasi un mese dall'approdo della manovra estiva in aula. Le fibrillazioni nella maggioranza - a cominciare dalle critiche di forzisti e centristi all'avvicinamento di Musumeci alla Lega - hanno rallentato il cammino della manovra nata per recuperare i tagli fatti a febbraio a settori cruciali come il trasporto pubblico locale, i teatri e i precari. In più nei giorni scorsi sono emersi dubbi su alcune delle norme principali della manovrina: a cominciare da un articolo, il 17, che prevede una decina di commi dietro ognuno dei quali, secondo l'opposizione, si cela un tranello. Ma proprio questo articolo dovrebbe cadere mercoledì alla ripresa dei lavori. È quanto emerso mercoledì sera in una lunga riunione in commissione Bilancio all'Ars. Governo e centrodestra difenderanno invece tutte le altre norme in sospeso. Acominciare dalla riforma degli appalti, invocata dagli imprenditori per bloccare i ribassi anomali ma che suscita dubbi di costituzionalità. «La linea emersa in commissione - segnala il presidente Riccardo Savona - è di approvare anche questa norma e poi attendere le mosse dello Stato su una eventualeimpugnat iva». Ma in commissione è stato deciso soprattutto come distribuire il tesoretto di cui dispone il governo per ammorbidire i tagli: «Ci sono 114 milioni mentre ne servirebbero 141 - sintetizza Savona - e dunque si procederà a dare le risorse a chi ne ha più bisogno per pagare spese già certe o avviare le attività». Tradotto: a fare la parte del leone saranno in questa manovra le aziende del trasporto pubblico locale, gli enti regionali (stracarichi di personale a cui garantire lo stipendio) e i teatri. Qualcosa arriverà subito anche per le ex Province, come chiesto di nuovo ieri dall'Anci. Per tutti gli altri settori si provvederà con le variazioni di bilancio previste in autunno. In ogni caso anche la prossima settimana andrà via per discutere di manovra e ciò rischia di far slittare ancora l'esame della riforma dei rifiuti. Non a caso il Pd, col capogruppo Giuseppe Lupo, inizia a dubitare che la maggioranza voglia davvero votarla in aula adesso. Tanto più che sono in coda per essere votate altre norme molto attese, che il governo ha tentato di agganciare alla Finanziaria bis: lo sblocco dei concorsi, le promozioni per i dirigenti e il recepimento di Quota 100 per i regionali. Nel frattempo la giunta ha approvato il Def (Documento di economia e finanza) messo a punto dall'assessore Gaetano Armao. Il dato principale, si legge nel testo, è che «il Prodotto interno lordo della Sicilia fra il 2019 al 2022 crescerà mediamente del 2,2 per cento, grazie all'accelerazione impressa dal governo regionale alla spesa dei fondi europei ed extraregionali e all'impatto delle misure espansive del governo nazionale (decreto Crescita, decreto Salvacantieri)». Secondo Armao «la Sicilia, dopo aver attraversato la più acuta crisi economica della sua storia recente, riprenderà un percorso di crescita». E tuttavia «per consentire di recuperare la perdita di Pil degli ultimi dieci anni si impone uno sforzo straordinario dello Stato per far fronte alla stagnazione dell'occupazione, alla drammatica emigrazione giovanile e allo spopolamento».
Ecomuseo, il progetto al vaglio del comitato scientifico
Paolo Picone
Anche l'Ecomuseo istituito nel 2017 dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, risulta tra i cinque progetti che saranno presi in esame dal Comitato scientifico istituito dalla Regione Siciliana, dopo che l'avviso per la presentazione dei progetti stessi, era stato riaperto fino allo scorso mese di maggio. Diventa così pienamente operativa, dopo cinque anni, la legge istitutiva degli Ecomusei dopo che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha firmato il decreto di nomina dei quattro esperti esterni e dei due interni che comporranno il comitato tecnico-scientifico, proprio per la valutazione delle richieste d'istituzione degli Ecomusei. Il Comitato scientifico che valuterà anche il progetto del Libero Consorzio di Agrigento, è composto dallo storico Domenico Jalla, dagli etnoantropologhi Vito Lattanzi e Rosario Perricone e dell'architetto paesaggista Francesco Baratti. Per i due componenti interni, la scelta è caduta sulle archeologhe Alessandra Merra, che fa parte dell'ufficio di Gabinetto dell'assessorato dei Beni culturali e Maria Lucia Ferruzza del dipartimento regionale dei Beni culturali. La legge prevede che la Regione Siciliana, sulla base di specifici requisiti, riconosca e promuova gli ecomusei allo scopo di recuperare e valorizzare le peculiarità storico culturali, artigianali e paesaggistiche di un ambito territoriale, nella prospettiva di orientarne lo sviluppo sostenibile attraverso la partecipazione dell'intera comunità locale e in collaborazione con soggetti pubblici e privati. Già nel 2017, al dipartimento dei Beni culturali tramite le soprintendenze, erano giunte da parte di soggetti pubblici e privati diverse istanze per l'istituzione degli Ecomusei tra cui quello del Libero consorzio comunale di Agrigento. Toccherà adesso al neonato Comitato scientifico esaminarle, insieme a quelle già pervenute quest'anno, dopo che l'avviso per la presentazione era stato riaperto. Gli ecomusei costituiscono un «museo di comunità o museo del territorio», come li definiva Hugues De Varine, uno dei primi ad averne consolidato le coordinate teoriche, e si pongono come patrimonio in costante crescita, dal passato al presente e al futuro, senza limitarsi a divenire un contenitore permanente. Sono un processo anziché un prodotto, un patto di lunga durata con la comunità. (* PAPI*)
Enti accreditati, scade il termine
L'ex Provincia di Agrigento ha reso noto che scade il prossimo 30 luglio il termine ultimo per la presentazione delle istanze per l'aggiornamento del Registro provinciale degli enti accreditati per il servizio di assistenza a favore degli studenti con disabilità grave che frequentano le scuole medie superiori della provincia. Le imprese che sono interessate possono accreditarsi attraverso lapresentazione di un'apposit a istanza e se ritenute idonee saranno iscritte nelllo speciale registro provinciale, dopo il riscontro dei requisiti di onorabilità e di affidabilità professionale e tecnica degli enti richiedenti, e delle garanzie offerte agli utenti ed il rispetto dei loro diritti. Altre informazioni e moduli di presentazione dell'istanza si possono trovare anche sul sito internet dell'ex Provincia, divenuto ora Libero Consorzio Comunale agrigentino. (* PAPI*)
Scuola
Itc Zappa a Campobello
Trovata una nuova sede
CAMPOBELLO
È stato approvato e sottoscritto il protocollo di intesa per l'assegnazione temporanea dell'immobile della scuola primaria «Guglielmo Marconi», sito in piazza 1 Maggio, all'Istituto statale tecnico commerciale «Gino Zappa». Il Libero consorzio comunale di Agrigento, si occupa delle scuole secondarie superiori di secondo grado con il compito di individuare e verificare che le sedi ospitanti gli istituti scolastici siano rispondenti alle normative vigenti in materia. «Attualmente, presso il Comune di Campobello di Licata - spiegano al Comune - ha sede l'Itc "Zappa", sezione associata dell'Iiss "Saetta e Livatino", ospitato in un immobile in locazione che "versa in cattive condizioni di manutenzione", perciò non rispondente alle normative di legge». Il Libero consorzio ha approvato il progetto e aggiudicato la gara per i lavori di costruzione del lotto funzionale dei corpi destinati ad ospitare l'Itc ma i cui lavori, come da previsioni contrattuali, si protrarranno per almeno due anni. Il dirigente scolastico d l'Itc, Michele Di Pasquali, ha presentato istanza al sindaco di Campobello, Giovanni Gioacchino Picone, per l'assegnazione momentanea di un immobile con caratteristiche idonee all'uso scolastico. E' stata indetta una conferenza di servizi tra il Libero consorzio comunale di Agrigento, il sindaco del Comune di Campobello di Licata, il dirigente scolastico dell'ufficio scolastico regionale Ambito territoriale di Agrigento e il dirigente scolastico dell'itc, a seguito della quale «è stato individuato -parole del sindaco - un edificio di proprietà comunale in atto utilizzato come sede della scuola primaria "Guglielmo Marconi"e sito in piazza 1 Maggio, idoneo all'utilizzo da parte dell'Itc". Il sindaco, inoltre, ha chiesto la sottoscrizione di un'apposita convenzione tra il Comune e il Libero consorzio di Agrigento per regolamentare gli impegni presi dalla parti. Quindi, il Libero consorzio ha trasmesso lo schema di protocollo di intesa per l'assegnazione temporanea dell'immobile in atto assegnato alla scuola primaria "Marconi " di piazza 1 Maggio. Da non sottovalutare l'aspetto che - secondo il documento del protocollo d'intesa - "i proprietari dell'immobile, attualmente in locazione, più volte invitati ad adeguarlo, hanno rappresentato la loro indisponibilità ad eseguire gli interventi di manutenzione straordinaria e di adeguamento richiesti dall'ente, nonché la propria volontà ad addivenire ad un eventuale recesso del contratto in locazione». (*GBL*)
La Sicilia
L'Ecomuseo del Libero Consorzio di Agrigento, nella "cinquina" all'esame del Comitato scientifico istituito dalla Regione Siciliana
di Gaetano Ravanà
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha firmato il decreto di nomina dei quattro esperti esterni e dei due interni che comporranno il comitato tecnico-scientifico.
C'è anche l'Ecomuseo istituito nel 2017 dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, fra i cinque progetti che saranno presi in esame dal neonato Comitato scientifico istituito dalla Regione Siciliana, dopo che l'avviso per la presentazione dei progetti stessi, era stato riaperto fino allo scorso mese di maggio. Diventa così pienamente operativa, dopo cinque anni, la legge istitutiva degli Ecomusei dopo che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha firmato il decreto di nomina dei quattro esperti esterni e dei due interni che comporranno il comitato tecnico-scientifico, proprio per la valutazione delle richieste d'istituzione degli Ecomusei. Il Comitato scientifico che valuterà anche il progetto del Libero Consorzio di Agrigento, è composto dallo storico Domenico Jalla, dagli etnoantropologhi Vito Lattanzi e Rosario Perricone e dell'architetto paesaggista Francesco Baratti. Per i due componenti interni, la scelta è caduta sulle archeologhe Alessandra Merra, che fa parte dell'ufficio di Gabinetto dell'assessorato dei Beni culturali e Maria Lucia Ferruzza, del dipartimento regionale dei Beni culturali. La legge prevede che la Regione Siciliana, sulla base di specifici requisiti, riconosca e promuova gli ecomusei allo scopo di recuperare e valorizzare le peculiarità storico culturali, artigianali e paesaggistiche di un ambito territoriale, nella prospettiva di orientarne lo sviluppo sostenibile attraverso la partecipazione dell'intera comunità locale e in collaborazione con soggetti pubblici e privati. L'Ecomuseo del Libero Consorzio di Agrigento, è composto dal Giardino botanico, esteso circa 8 ettari, con un patrimonio arboreo di circa 20mila piante e dall'Erbario con una collezione di oltre 2000 essenze erbacee. C'è poi la Biblioteca Ambrosini e l'archivio storico dell'Ente in cui sono custodite anche pubblicazioni d'epoca e documenti, tra cui una pregevole copia della "Encyclopédie" di Diderot e D'Alembert, risalente al "Secolo dei Lumi" oltre a documenti d'epoca originali risalenti al Risorgimento e all'Unità d'Italia. A concludere l'Ecomuseo, c'è la Galleria espositiva della Scala Reale ed il Palazzo sede istituzionale dell'Ente con affreschi della seconda metà dell'Ottocento a cui si aggiunge la copia del Regio Decreto, datato 15 aprile 1938, con cui il Re Vittorio Emanuele III, concesse l'uso del Gonfalone alla Provincia di Agrigento.