C'è
anche l'Ecomuseo istituito nel 2017 dal Libero Consorzio Comunale di
Agrigento, fra i cinque progetti che saranno presi in esame dal
neonato Comitato scientifico istituito dalla Regione Siciliana, dopo
che l'avviso per la presentazione dei progetti stessi, era stato
riaperto fino allo scorso mese di maggio.
Diventa
così pienamente
operativa, dopo cinque anni, la
legge istitutiva degli Ecomusei dopo che il presidente
della Regione Siciliana, Nello
Musumeci,
ha firmato il decreto di nomina dei quattro esperti esterni e dei due
interni che comporranno il comitato tecnico-scientifico, proprio per
la valutazione delle richieste d'istituzione degli Ecomusei. Il
Comitato scientifico che valuterà anche il progetto del Libero
Consorzio di Agrigento, è composto dallo storico Domenico
Jalla,
dagli etnoantropologhi Vito
Lattanzi e Rosario Perricone e
dell'architetto paesaggista Francesco
Baratti. Per i due componenti interni, la scelta è caduta sulle
archeologhe
Alessandra
Merra,
che fa parte dell'ufficio di Gabinetto dell'assessorato dei Beni
culturali e Maria
Lucia Ferruzza,
del dipartimento regionale dei Beni culturali. La
legge prevede che la Regione Siciliana, sulla base di specifici
requisiti, riconosca
e promuova gli ecomusei allo scopo di recuperare e valorizzare le
peculiarità storico culturali, artigianali
e paesaggistiche di un ambito territoriale, nella prospettiva di
orientarne lo sviluppo sostenibile attraverso la partecipazione
dell'intera comunità locale e in collaborazione con soggetti
pubblici e privati.
L'Ecomuseo
del Libero Consorzio di Agrigento, è composto dal Giardino botanico,
esteso circa 8 ettari, con un patrimonio arboreo di circa 20mila
piante e dall'Erbario
con una collezione di oltre 2000 essenze erbacee. C'è poi la
Biblioteca Ambrosini e l'archivio storico dell'Ente in cui sono
custodite anche pubblicazioni d'epoca e documenti, tra cui una
pregevole copia della "Encyclopédie" di Diderot e D'Alembert,
risalente al "Secolo dei Lumi" oltre a documenti d'epoca
originali risalenti al Risorgimento e all'Unità d'Italia. A
concludere l'Ecomuseo, c'è la Galleria espositiva della Scala
Reale ed il Palazzo sede istituzionale dell'Ente con affreschi
della seconda metà dell'Ottocento a cui si aggiunge la copia del
Regio Decreto, datato 15 aprile 1938, con cui il Re Vittorio Emanuele
III, concesse l'uso del Gonfalone alla Provincia di Agrigento.