Sabato 6 luglio
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L'Ecomuseo del Libero Consorzio di Agrigento, nella "cinquina" all'esame del Comitato scientifico istituito dalla Regione Siciliana -
TV SICILIA 24
C'è anche l'Ecomuseo istituito nel 2017 dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, fra i cinque progetti che saranno presi in esame dal neonato Comitato scientifico istituito dalla Regione Siciliana, dopo che l'avviso per la presentazione dei progetti stessi, era stato riaperto fino allo scorso mese di maggio.
Diventa così pienamente operativa, dopo cinque anni, la legge istitutiva degli Ecomusei dopo che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha firmato il decreto di nomina dei quattro esperti esterni e dei due interni che comporranno il comitato tecnico-scientifico, proprio per la valutazione delle richieste d'istituzione degli Ecomusei. Il Comitato scientifico che valuterà anche il progetto del Libero Consorzio di Agrigento, è composto dallo storico Domenico Jalla, dagli etnoantropologhi Vito Lattanzi e Rosario Perricone e dell'architetto paesaggista Francesco Baratti. Per i due componenti interni, la scelta è caduta sulle archeologhe Alessandra Merra, che fa parte dell'ufficio di Gabinetto dell'assessorato dei Beni culturali e Maria Lucia Ferruzza, del dipartimento regionale dei Beni culturali. La legge prevede che la Regione Siciliana, sulla base di specifici requisiti, riconosca e promuova gli ecomusei allo scopo di recuperare e valorizzare le peculiarità storico culturali, artigianali e paesaggistiche di un ambito territoriale, nella prospettiva di orientarne lo sviluppo sostenibile attraverso la partecipazione dell'intera comunità locale e in collaborazione con soggetti pubblici e privati.
L'Ecomuseo del Libero Consorzio di Agrigento, è composto dal Giardino botanico, esteso circa 8 ettari, con un patrimonio arboreo di circa 20mila piante e dall'Erbario con una collezione di oltre 2000 essenze erbacee. C'è poi la Biblioteca Ambrosini e l'archivio storico dell'Ente in cui sono custodite anche pubblicazioni d'epoca e documenti, tra cui una pregevole copia della "Encyclopédie" di Diderot e D'Alembert, risalente al "Secolo dei Lumi" oltre a documenti d'epoca originali risalenti al Risorgimento e all'Unità d'Italia. A concludere l'Ecomuseo, c'è la Galleria espositiva della Scala Reale ed il Palazzo sede istituzionale dell'Ente con affreschi della seconda metà dell'Ottocento a cui si aggiunge la copia del Regio Decreto, datato 15 aprile 1938, con cui il Re Vittorio Emanuele III, concesse l'uso del Gonfalone alla Provincia di Agrigento.
Giornale di Sicilia
Regione. Prima mossa di Musumeci
Manlio Messina nuovo assessore al Turismo
Sandro Pappalardo viene sostituito dal leader etneo di Fratelli d'Italia Giacinto Pipitone PALERMO Il decreto è stato firmato senza tanto clamore ieri mattina. E consegna le chiavi dell'assessorato al Turismo a Manlio Messina. Il presidente Musumeci ha compiuto la prima mossa. Ed è una mossa che ha un fortissimo significato politico, un avviso ai naviganti che invocano una «ristrutturazione» ampia della giunta. L'unico cambio che Musumeci ha formalizzato è la staffetta interna a Fratelli d'Italia, annunciata da mesi. Sandro Pappalardo, dimessosi qualche settimana fa per passare all'Enit, viene così sostituito dal giovane leader etneo di Fratelli d'Italia. Un politico vicino, per le posizioni espresse finora, alla linea leghista. È un cambio sollecitato da tempo da Giorgia Meloni, che per la giunta continua a puntare sull'ala catanese del partito, considerata in grande crescita. Ma è significativo che Musumeci non abbia nemmeno voluto completare le sostituzioni obbligate. Il presidente continua a tenere per sè l'assessorato ai Beni Culturali. Lì, al posto che fu di Sebastiano Tusa, non prevede cambi a breve visto che nella sua agenda da assessore ad interim ha fissato impegni fino a fine luglio: il 20 a Catania inaugurerà una mostra sui Paliotti, i preziosi abiti antichi ricamati in corallo. E ancora ieri a Palagonia, il presidente-assessore ha inaugurato la mostra sulle Coste di Santa Febronia. Musumeci non trova un tecnico all'altezza del ruolo né vuole lasciare ai partiti quella casella per evitare di rompere l'attuale equilibrio fra le forze rappresentate in giunta. Dunque i segnali che arrivano indicano che terrà ancora a lungo la delega che fu di Tusa. Niente il presidente aggiunge in queste ore sulle altre richieste, in particolare quelle avanzate da Forza Italia. E ciò lascia intendere che la posizione di Gaetano Armao all'Economia, «scaricato» da Micciché, è difesa da Palazzo d'Orleans. Musumeci non si è detto preoccupato neppure per le critiche mosse dalla Lega alla strategia di allargamento all'Ars messa in campo dal suo braccio destro Ruggero Razza. La formazione del gruppo Ora Sicilia, che raccoglie deputati di altri partiti che accompagneranno Musumeci nella manovra di avvicinamento a Salvini, non è piaciuta proprio al ministro degli Interni.
L'Ars discuterà della costruzione della struttura di smaltimento rifiuti PALERMO
Per la prima volta la costruzione di un impianto di smaltimento dei rifiuti verrà discussa all'Ars. Le commissioni Ambiente, Sanità eAttività Produttive si riuniranno in modo congiunto il 18 luglio per valutare se il centro per la produzione di biogas dalla parte umida dei rifiuti differenziati è un pericolo per Sciacca. Si aprirebbe in quel caso un precedente che detterebbe la linea visto che sugli impianti di biogas la Regione sta investendo come alternativa ai termovalorizzatori e per risolvere il problema di non mandare più in discarica la parte umida dei rifiuti. L'impianto di Sciacca dovrebbe essere realizzato in contrada Scunchipani dalla Moncada Energy attraverso una società del gruppo, la My Ethanol Srl. In città si è aperto un dibattito asprissimo, soprattutto dopo che il sindaco ha ricevuto un parere della professoressa Patrizia Livreri che indica il pericolo di inquinamento, anche per l'afflusso di centinaia di camion che ogni giorno si recherebbero nell'impianto per smaltire l'immondizia. Ne è nato un caso spinosissimo che vedetutti ipolitici agrigentini schierati contro l'impianto. Al punto che la presidente della commissione Sanità, Margherita La Rocca Ruvolo, ha organizzato la riunione congiunta delle commissioni. Due impianti simili voleva realizzarli l'asse Arata-Nicastri a Francofonte e a Segesta e sono stati bloccati per altri motivi. L'unico impianto simile già in funzione è a Ciminna e ha provocato un significativo abbattimento dell'immondizia in discarica e dei relativi costi. La Regione finora ha autorizzatounsolo altro impianto di biogas, a Caltanissetta:lo realizzerà la Snam, dopo aver comprato il progetto e la relativa autorizzazione per due milioni da una piccola società, la Enersi Sicilia. Il fenomeno delle piccole società che parecchi anni fa hanno ottenuto autorizzazioni è sotto la lente di ingrandimento: la Regione si è accorta che spesso queste società non hanno le potenzialità per realizzare i progetti e ottengono le autorizzazioni solo per metterle poi sul mercato. Un business che il dipartimento Energia, guidato da Tuccio D'Urso, vuole bloccare.
Gia. Pi.
Domenica 7 luglio
Giornale di Sicilia
Si conclude il mandato
Cgil, dopo oltre 7 anni Raso lascia
Dopo sette anni e mezzo si conclude il doppio mandato di Massimo Raso alla guida della segreteria provinciale della Cgil. Domani mattina sarà la sua ultima giornata da segretario generale del sindacato agrigentino. Sette anni e mezzo di battaglie condotte dalla Cgil. Ma l'impegno di Massimo Raso all'interno del sindacato non finisce qui. «Vado a Palermo, nella segreteria Regionale di una importante categoria - ha annunciato lo stesso Raso». Domani si riuniranno i delegati della Cgil per eleggere il successore di Massi- Domani si riuniranno i delegati per eleggere il successore mo Raso. «Questa organizzazione è fatta di tanta gente - ha dichiarato Raso riferendosi alla Cgil - e sono importanti sia quelli che sono dentro che quelli che sono fuori da questa segreteria e questo direttivo, con i quali abbiamo fatto per questa provincia un sacco di battaglie ». Raso ha più volte sottolineato l'immenso valore dell'unità che è fondamentale per affrontare le difficoltà che deve fronteggiare il sindacato agrigentino a cominciare dal disperato bisogno di lavoro e di occupazione. «Questa provincia ha bisogno di lavoro per tornare a credere in un futuro - ha aggiunto l'ormai ex segretario». Subentrato nel 2012 a Mariella Lo Bello, nominata assessore regionale, Raso nell'ultimo mandato ha affrontato soprattutto le questioni legate al servizio idrico, ai rifiuti ed alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Nei mesi scorsi era tornato a sollecitare il Prefetto, Dario Caputo, sulla convocazione del tavolo tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro. «Aumenta il numero di morti sul lavoro: nel 2018, secondo l'Inail, ne sono state denunciate 1.133, ben 104 in più rispetto all'anno precedente - ha detto Raso - con un incremento del 10,1%. Agrigento ha il triste primato di avere iniziato l'anno con il primo morto sul lavoro in Italia». Il riferimento è alla morte dell'operaio canicattinese Massimo Aliseo, 27 anni, vittima del tremendo scoppio di una bombola ad ossigeno. (* PAPI*)