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rassegna stampa del 13 agosto 2019

Giornale di sicilia
Convocata l'assemblea dei soci Università, tempi lunghi dalla Regione: proroga per il Cda


La Regione non ha ancora nominato il nuovo presidente del Consorzio universitario Empedocle ed i tempi si allungano. Per questo è stato necessario convocare un'assemblea ordinaria dei soci per la governance dell'ente. In sostanza l'assemblea dei soci dovrà ratificare una proroga dell'attuale consiglio di amministrazione fino a quanto l'assessore all'Istruzione, Roberto La Galla non provvederà alla nomina del presidente e quindi si insedierà il nuovo Cda. La riunione si terrà lunedì 26 agosto alle 11 in prima convocazione ed a mezzogiorno in seconda chiamata. Ad oggi le uniche nomine del nuovo Cda sono quella del vice presidente, nominato dal sindaco di Agrigento in rappresentanza dei soci e cioè Giovanni Di Maida e quella del professor Enrico Napoli in quota università di Palermo. «Il presidente - spiega Di Maida -sarà nominato dalla Regione ma poiché dovrà designare i presidenti di tutti i consorzi siciliani bisogna aspettare che tutti gli enti modifichiamo gli statuti. Cosa che noi invece abbiamo fatto. Quindi per i presidenti se ne parlerà almeno in autunno. E per il momento rimangono in carica gli attuali Cda». Per quanto riguarda la presidenza, da indiscrezioni sembra che il riberese Nenè Mangiacavallo, già deputato nazionale, possa ricoprire questa importante carica. Dunque il prossimo lunedì l'as - semblea dei soci sarà chiamata a ratificare soltanto la proroga dell'i n c a r i co dei consiglieri di amministrazione. Nell'ultima riunione del Cda di "Empedocle"Consorzio universitario agrigentino è stata fatta una ricognizione di tutti i crediti vantati dal Cua che ammontano a oltre un milione e ottocentomila euro. Discusso lo stato attuale delle diffide nei confronti dei soci morosi e le iniziative da intraprendere. Gli uffici hanno stilato una lista di enti e ordini professionali che magari non sono più soci ma che hanno lasciato alle loro spalle somme rilevanti. Prima, ma già oggetto di apposito decreto ingiuntivo, è l'ex Provincia di Agrigento che deve al Consorzio la somma di 774.600 euro. Seguono poi il Comune di Agrigento (524.301 euro) e la Camera di Commercio (206.584 euro) ma entrambi hanno già firmato un piano di rientro, con il Municipio che potrà in parte ridurre l'importo dovuto grazie alla compensazione ad esempio delle tasse dovute dal Consorzio (Tari ed altre imposte locali). Tra gli enti che non hanno pagato ci sono invece: il Comune di Bivona (46.649 euro); il Comune di Santo Stefano di Quisquina (15.495 euro); il Comune di Licata (5.165 euro); quello di Raffadali (20.660 euro); il Comune di Sciacca (30mila euro); Ribera (10.330 euro); Favara (61.980 euro); Naro (5.165 euro); Porto Empedocle (25.575 euro); Racalmuto (61.980 euro); Aragona e Casteltermini (15.495 euro ciascuno). Infine l'ordine degli Ingegneri (5.165 euro); l'ordine degli Avvocati (5.165 euro) e l'Iacp (15.495 euro). Intanto dal primo agosto scorso si sono aperte le iscrizioni per i nuovi corsi di laurea al Polo decentrato, istituiti dall'Università di Palermo per l'anno accademico 2019/2020. La nuova offerta formativa comprende il corso di laurea in Architettura e Ambiente costruito, (coordinatore Francesco Maggio), il corso in Economia e Amministrazione Aziendale, coordinato da Gianmarco Ruisi e Scienze dell'Educazione per la prima infanzia, coordinato da Antonio Bellingreri. Confermato anche il corso di laurea in Servizio Sociale coordinato da Giulio G e r b i n o. ( * PA P I * )

 LA SICILIA
CAMMARATA. Torna transitabile la Provinciale 24: demoliti balconi per consentire il passaggio dei pullman. CAMMARATA. Ci sono voluti dieci anni per far tornare transitabile la strada provinciale 24 che collega Cammarata con la stazione ferroviaria. In tutto questo tempo a farne le spese è stato, in modo particolare, il quartiere periferico della Gianguarna rimasto completamente isolato. La riapertura della strada, comunque, non è stata indolore almeno per alcuni proprietari di immobili del centro storico che hanno dovuto abbattere i propri balconi per consentire il transito dei pullman. "A tal proposito - dice il sindaco di Cammarata Vincenzo Giambrone - mi corre l'obbligo di ringraziare questi cittadini proprietari di alcune case nel tratto più stretto del Corso Umberto". Diciamo che di solito si cercano strade alternative per salvaguardare i centri storici. A Cammarata si è rischiato, invece, di "abbattere" mezzo quartiere proprio nel centro storico per godere della riapertura della provinciale. Inevitabile la polemica. "Se ci fosse stata la circonvallazione - sostengono in molti - si sarebbe evitato quanto successo in Corso Umberto". La circonvallazione è quella dietro l'ex caserma dei carabinieri servita praticamente solo ad allungare la lista delle incompiute. L'abban­dono dell'opera ha lasciato tutti indifferenti forse fino a ieri. Quando la riapertura della pro­vinciale per la stazione ha creato il singolare caso dei balconi del centro storico. La provinciale 24 era stata chiusa per una frana in contrada "Giuri" penalizzando resi- , denti e attività' commerciali della zona bassa di Cammarata. Il viaggio inaugurale dei pullman per la stazione ferroviaria lungo il nuovo tracciato, ha avuto tra i passeggeri il sindaco del paese montano Vincenzo Giambrone.


LA SCALA DEI TURCHI "SFREGIATA" MA IL COMUNE NON TROVA RIMEDI

La Scala dei Turchi in balìa dei barbari. Come ogni anno, peggio che l'anno scorso. In attesa che il Comune riesca a trovare tra i propri dipendenti dei settori competenti qualcuno in grado di svolgere servizio civico di controllo e segnalazione, il sito è teatro dei piccoli e grandi sfregi che ormai da anni avvengono. Gente che spacca la marna e crea sul posto un dannoso "cosmetico" col quale si cosparge la pelle, gente che lascia rifiuti in ogni angolo, gente che si tuffa dalla scogliera in mare, gente che vende mercanzie di ogni tipo. Il tutto in barba delle segnaletica, dei cartelli informativi degli innumerevoli divieti posti dall'amministrazione comunale, retta dal sindaco Calogero Zicari. Sindaco che lo scorso fine settimana è balzato agli onori della cronaca per avere pulito alcuni disegni e scritte realizzare. in alcun tratti del costone. Armato di spugnetta e acqua il primo cittadino ha rimosso le scritte e i disegni non scolpiti sulla pietra, quelli non si possono togliere. Campeggiano numerosissimi sugli scalini della montagna bianca, scolpiti con oggetti appuntiti e resi indelebili. Uno scempio che ieri ha documentato anche l'associazione Mareamico che da anni si batte per la salvaguardia di questo inestimabile patrimonio. I barbari fanno dunque quello che vogliono senza che ci siano controlli appropriati da parte di chi di dovere. Di certo si può e non si deve milita rizzare il transito e la permanenza dei bagnanti in questa bellissima area del litorale agrigentino, ma dopo il meritorio e rapido intervento della Protezione civile nel mettere in sicurezza la zona del costone teatro di una frana di terra un paio d'anni fa, consegnare l'area al transito dei vandali sarebbe un peccato mortale. Lo scorso anno la situazione era molto migliore rispetto a quella attuale. Il Comune era stato capace di attivare una ventina di persone in vari turni durante la giornata, per vigilare sull'area in questione. I risultati furono incoraggianti in termini di prevenzione dei gesti più inqualificabili. Ci furono anche decine di denunciati e multati dalle forze dell'ordine competenti. Fino a oggi, senza l'ausilio di personale impegnato nel servizio civico - invitati dal Comune a prendere servizio a 300 euro per un mese di lavoro - i barbari arrivano e agiscono senza alcun freno inibitorio. L'estate sta finendo e almeno per il prossimo mese si spera che qualcosa cambi, con maggiori controlli da parte di chi di competenza, in primis il Comune.













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