Giornale di sicilia
Convocata l'assemblea dei soci
Università, tempi lunghi dalla Regione: proroga per il Cda
La Regione non ha ancora nominato il
nuovo presidente del Consorzio universitario Empedocle ed i tempi si
allungano. Per questo è stato necessario convocare un'assemblea
ordinaria dei soci per la governance dell'ente. In sostanza
l'assemblea dei soci dovrà ratificare una proroga dell'attuale
consiglio di amministrazione fino a quanto l'assessore
all'Istruzione, Roberto La Galla non provvederà alla nomina del
presidente e quindi si insedierà il nuovo Cda. La riunione si terrà
lunedì 26 agosto alle 11 in prima convocazione ed a mezzogiorno in
seconda chiamata. Ad oggi le uniche nomine del nuovo Cda sono quella
del vice presidente, nominato dal sindaco di Agrigento in
rappresentanza dei soci e cioè Giovanni Di Maida e quella del
professor Enrico Napoli in quota università di Palermo. «Il
presidente - spiega Di Maida -sarà nominato dalla Regione ma
poiché dovrà designare i presidenti di tutti i consorzi siciliani
bisogna aspettare che tutti gli enti modifichiamo gli statuti. Cosa
che noi invece abbiamo fatto. Quindi per i presidenti se ne parlerà
almeno in autunno. E per il momento rimangono in carica gli attuali
Cda». Per quanto riguarda la presidenza, da indiscrezioni sembra che
il riberese Nenè Mangiacavallo, già deputato nazionale, possa
ricoprire questa importante carica. Dunque il prossimo lunedì l'as
- semblea dei soci sarà chiamata a ratificare soltanto la proroga
dell'i n c a r i co dei consiglieri di amministrazione. Nell'ultima
riunione del Cda di "Empedocle"Consorzio universitario
agrigentino è stata fatta una ricognizione di tutti i crediti
vantati dal Cua che ammontano a oltre un milione e ottocentomila
euro. Discusso lo stato attuale delle diffide nei confronti dei soci
morosi e le iniziative da intraprendere. Gli uffici hanno stilato una
lista di enti e ordini professionali che magari non sono più soci ma
che hanno lasciato alle loro spalle somme rilevanti. Prima, ma già
oggetto di apposito decreto ingiuntivo, è l'ex Provincia di
Agrigento che deve al Consorzio la somma di 774.600 euro. Seguono poi
il Comune di Agrigento (524.301 euro) e la Camera di Commercio
(206.584 euro) ma entrambi hanno già firmato un piano di rientro,
con il Municipio che potrà in parte ridurre l'importo dovuto
grazie alla compensazione ad esempio delle tasse dovute dal Consorzio
(Tari ed altre imposte locali). Tra gli enti che non hanno pagato ci
sono invece: il Comune di Bivona (46.649 euro); il Comune di Santo
Stefano di Quisquina (15.495 euro); il Comune di Licata (5.165 euro);
quello di Raffadali (20.660 euro); il Comune di Sciacca (30mila
euro); Ribera (10.330 euro); Favara (61.980 euro); Naro (5.165 euro);
Porto Empedocle (25.575 euro); Racalmuto (61.980 euro); Aragona e
Casteltermini (15.495 euro ciascuno). Infine l'ordine degli
Ingegneri (5.165 euro); l'ordine degli Avvocati (5.165 euro) e
l'Iacp (15.495 euro). Intanto dal primo agosto scorso si sono
aperte le iscrizioni per i nuovi corsi di laurea al Polo decentrato,
istituiti dall'Università di Palermo per l'anno accademico
2019/2020. La nuova offerta formativa comprende il corso di laurea in
Architettura e Ambiente costruito, (coordinatore Francesco Maggio),
il corso in Economia e Amministrazione Aziendale, coordinato da
Gianmarco Ruisi e Scienze dell'Educazione per la prima infanzia,
coordinato da Antonio Bellingreri. Confermato anche il corso di
laurea in Servizio Sociale coordinato da Giulio G e r b i n o. ( * PA
P I * )
LA SICILIA
CAMMARATA.
Torna transitabile la Provinciale
24: demoliti balconi per consentire il passaggio dei pullman.
CAMMARATA. Ci sono voluti dieci anni
per far tornare transitabile la strada provinciale 24 che collega
Cammarata con la stazione ferroviaria. In tutto questo tempo a farne
le spese è stato, in modo particolare, il quartiere periferico della
Gianguarna rimasto completamente isolato. La riapertura della strada,
comunque, non è stata indolore almeno per alcuni proprietari di
immobili del centro storico che hanno dovuto abbattere i propri
balconi per consentire il transito dei pullman.
"A tal proposito - dice il sindaco
di Cammarata Vincenzo Giambrone - mi corre l'obbligo di ringraziare
questi cittadini proprietari di alcune case nel tratto più stretto
del Corso Umberto". Diciamo che di solito si cercano strade
alternative per salvaguardare i centri storici. A Cammarata si è
rischiato, invece, di "abbattere" mezzo quartiere proprio
nel centro storico per godere della riapertura della provinciale.
Inevitabile la polemica. "Se ci fosse stata la circonvallazione
- sostengono
in molti - si sarebbe evitato quanto
successo in Corso Umberto". La circonvallazione è quella dietro
l'ex caserma dei carabinieri servita praticamente solo ad allungare
la lista delle incompiute. L'abbandono dell'opera ha lasciato
tutti indifferenti forse fino a ieri. Quando la riapertura della
provinciale per la stazione ha creato il singolare caso dei
balconi del centro storico. La provinciale 24 era stata chiusa per
una frana in contrada "Giuri" penalizzando resi-
, denti e attività' commerciali della
zona bassa di Cammarata. Il viaggio inaugurale dei pullman per la
stazione ferroviaria lungo il nuovo tracciato, ha avuto tra i
passeggeri il sindaco del paese montano Vincenzo Giambrone.
LA SCALA DEI TURCHI "SFREGIATA"
MA IL COMUNE NON TROVA RIMEDI
La Scala dei Turchi in balìa dei
barbari. Come ogni anno, peggio che l'anno scorso. In attesa che il
Comune riesca a trovare tra i propri dipendenti dei settori
competenti qualcuno in grado di svolgere servizio civico di controllo
e segnalazione, il sito è teatro dei piccoli e grandi sfregi che
ormai da anni avvengono. Gente che spacca la marna e crea sul posto
un dannoso "cosmetico" col quale si cosparge la pelle,
gente che lascia rifiuti in ogni angolo, gente che si tuffa dalla
scogliera in mare, gente che vende mercanzie di ogni tipo. Il tutto
in barba delle segnaletica, dei cartelli informativi degli
innumerevoli divieti posti dall'amministrazione comunale, retta dal
sindaco Calogero Zicari. Sindaco che lo scorso fine settimana è
balzato agli onori della cronaca per avere pulito alcuni disegni e
scritte realizzare. in alcun tratti del costone. Armato di spugnetta
e acqua il primo cittadino ha rimosso le scritte e i disegni non
scolpiti sulla pietra, quelli non si possono togliere. Campeggiano
numerosissimi sugli scalini della montagna bianca, scolpiti con
oggetti appuntiti e resi indelebili. Uno scempio che ieri ha
documentato anche l'associazione Mareamico che da anni si batte per
la salvaguardia di questo inestimabile patrimonio. I barbari fanno
dunque quello che vogliono senza che ci siano controlli appropriati
da parte di chi di dovere. Di certo si può e non si deve milita
rizzare il transito e la permanenza dei bagnanti in questa bellissima
area del litorale agrigentino, ma dopo il meritorio e rapido
intervento della Protezione civile nel mettere in sicurezza la zona
del costone teatro di una frana di terra un paio d'anni fa,
consegnare
l'area al transito dei vandali sarebbe
un peccato mortale. Lo scorso anno la situazione era molto migliore
rispetto a quella attuale. Il Comune era stato capace di attivare una
ventina di persone in vari turni durante la giornata, per vigilare
sull'area in questione. I risultati furono incoraggianti in termini
di prevenzione dei gesti più inqualificabili. Ci furono anche decine
di denunciati e multati dalle forze dell'ordine competenti. Fino a
oggi, senza l'ausilio di personale impegnato nel servizio civico -
invitati dal Comune a prendere servizio a 300 euro per un mese di
lavoro - i barbari arrivano e agiscono senza alcun freno inibitorio.
L'estate sta finendo e almeno per il prossimo mese si spera che
qualcosa cambi, con maggiori controlli da parte di chi di competenza,
in primis il Comune.