Giornale
di sicilia
polizia
provinciale
Giro di vite» della Polizia provinciale Panoramica, sosta
selvaggia Scattano centinaia di multe Le autovetture vengono spesso
posteggiate male, causando problemi alla circolazione. Si pensa alla
rimozione coatta
Sosta
selvaggia lungo la Panoramica dei Templi, la strada che dalla
rotatoria Giunone porta al centro città passando per la Valle.
Accade quotidianamente, ma soprattutto durante il week end. E quelle
auto lasciate posteggiate in malo modo creano anche dei rischi agli
automobilisti che si trovano a passare dalla strada provinciale 4. Ne
è pienamente consapevole anche la polizia provinciale che, negli
ultimi giorni, ha dichiarato «guerra» a tutti gli indisciplinati. E
le multe per divieto di sosta sono state, praticamente, centinaia e
centinaia. La strada è uno snodo nevralgico per raggiungere uno
degli ingressi principali della Valle dei Templi, quello di Giunone.
Ai piedi del tempio sorge, inoltre, un palcoscenico che l'ente
Parco archeologico utilizzo in occasione di spettacoli estivi. Per
questo motivo gli automobilisti indisciplinati, in occasione delle
rappresentazioni, - spiegano dal Libero consorzio comunale -
parcheggiano le auto lungo la strada provinciale creando, così,
ostacoli alla circolazione e mettendo in serio pericolo l'incolumità
dei pedoni. Nei prossimi giorni i settori Viabilità e polizia
provinciale del Libero consorzio - è stato annunciato ieri
dall'ente - valuteranno i presupposti tecnico-amministrativi per
attivare il servizio di rimozione coatta per violazione al codice
della strada. E sarebbe una grande novità, oltre che un efficace
deterrente, se anche in quell'area entrasse in azione il carro
attrezzi. Nel frattempo, il comandante della polizia provinciale, il
tenente colonnello Vincenzo Giglio, ha attivato un servizio
straordinario di vigilanza lungo la provinciale 4, lungo la
Panoramica dei Templi. Il servizio sarà operativo tutti i giorni -
concludono dall'ex Provincia regionale di Agrigento - in orario
antimeridiano, pomeridiano e serale fino a cessato bisogno. Ma
l'emergenza circolazione stradale non riguarda soltanto la
Panoramica dei Templi, ma anche il tratto che va da Porta Aurea alla
clinica Sant'Anna. «Ogni sera, dalle 19 in poi, transitare da quel
punto, è un inferno» - hanno protestato alcuni agrigentini che
hanno anche evidenziato la mancanza, sul posto, di agenti della
polizia locale - . Nella serata di mercoledì, una pattuglia di
agenti della polizia municipale, è giunta sul posto dopo la
richiesta di intervento da parte dei carabinieri anche loro bloccati
nel traffico. A determinare il disagio, sarebbe l'esiguo numero di
posti auto nel parcheggio di Porta V. Esauritisi i posti disponibili
nell'apposita area, le auto rimangono bloccate - letteralmente
incolonnate - nel tentativo di trovare posto o di ritornare indietro.
( *C R* )
pubblica
amministrazioni
Scadono
le graduatorie, solo tremila salvi su 86 mila idonei Lo Stato tarda
ad assumere, vincitori di concorso in bilico
Nella
Pubblica amministrazione sono 3 mila i vincitori di concorso ancora
da assumere, 86 mila gli idonei che sperano. Se per i primi è solo
una questione di attesa, prima o poi dovranno essere chiamati, per i
secondi la certezza non c'è. Hanno passato le selezioni ma con un
punteggio più basso rispetto a chi ha vinto. In altre parole sono
«soprannumeari». Fino allo scorso anno la prassi li voleva se non
di diritto comunque di fatto dentro. Ovviamente con attese
lunghissime. Chi era in fondo alla lista doveva aspettare
l'esaurimento. Con la legge di Bilancio per il 2019 però le cose
sono cambiate e le graduatorie di concorsi pubblici non possono più
durare in eterno. Quelle che vanno dal 2010 al 2014 scadranno a
breve: il 30 settembre. Una data che rischia di mettere fine al sogno
di un posto fisso per tutti gli idonei che risalgono a quel periodo.
Appena entrata in vigore, l'ultima manovra ha infatti cancellato i
concorsi antecedenti al 2010. E ora ad avere i giorni contati sono
quelli del quinquennio successivo. Non è tutto. Gli elenchi del 2015
resteranno in piedi sino al 31 marzo del prossimo anno, quelli del
2016 fino al 30 settembre del 2020. E ancora, la finestra primaverile
farà chiudere le graduatorie approvate nel 2017. Fino a quattro anni
di vita sono poi concessi ai concorsi che
fanno capo al 2018. Dall'anno in corso invece la validità non
potrà superare il triennio. Queste le tappe per fare piazza pulita
delle tradizionali proroghe, a cui ormai la Repubblica era abituata.
Prassi che faceva dormire sonni sereni anche agli idonei. Ma quanti
sono quelli che perderanno definitivamente la chance tra poco più di
un mese? Ad oggi non c'è una statistica ufficiale che offre nero
su bianco il conto preciso. Quello che possiamo sapere è riportato
sul sito del ministero della P.a, nel portale web dedicato al
monitoraggio delle graduatorie. Secondo quei numeri, innanzitutto, le
amministrazioni devono regolarizzare 3.079 vincitori, solo dopo si
può passare agli 86.462 idonei. Con una clausola, prevista sempre
nella scorsa finanziaria, quelli che risalgono agli anni 2010-2013
devono essere sottoposti a un «esame colloquio» e a una formazione
obbligatoria. Il monitoraggio si rifà a quanto comunicato
dalle
stesse amministrazioni. E finora quelle registrate sono solo poco più
di duemila. L'esercito degli idonei potrebbe essere quindi ancora
più esteso. A loro difesa si schiera il Comitato XXVII Ottobre, nato
proprio per rappresentare chi pende dai «listoni» pubblici. Il
presidente del Comitato Alessio Mercanti invita a non sottovalutare
il potenziale di questo bacino in un momento in cui dalla P.a stanno
fuggendo in tanti. Tutti coloro che agganciano i requisiti della
Legge Fornero o di Quota 100. Circa 250 mila persone sono quest'anno.
«Se non si procederà ad una ulteriore proroga di tutte le
graduatorie attualmente vigenti, si rischierà seriamente di mettere
in crisi tutto il sistema di tenuta dei servizi», avverte Mercanti.
«Sappiamo benissimo che l'attuale scenario politico-economico non
ci aiuta, anzi. Ma siamo convinti che si possa e si debba intervenire
prima della scadenza del 30 settembre, o retroattivamente con la
nuova legge di Bilancio se necessario». Nei giorni scorsi anche
Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di non sbaraccare gli elenchi, ma
ricorrervi per fronteggiare quella che definiscono un'emer - genza
occupazionale. Il Comitato XXVII Ottobre insiste: gli idonei «sono
una vitale boccata di ossigeno», in attesa dei «tanto sbandierati
concorsi sprint». Stando ai dati del monitoraggio in effetti ad oggi
sono stati assunti, per quanto a prima vista possa sembrare
paradossale, più idonei (107.925) che vincitori (16.913).
Sciacca,
pronto il progetto per potenziare la discarica
Il
presidente della Srr rifiuti, Enzo Greco Lucchina, ha presentato alla
Regione il progetto integrale di ampliamento della discarica
Salinella-Saraceno di Sciacca che comprende una vasca di ben 500 mila
metri cubi. «Lo abbiamo presentato in pieno agosto -dice Greco
Lucchina - e posso riferire che è stato il presidente della
Regione, Nello Musumeci, alcuni giorni prima, a sollecitarmi,
telefonicamente, a presentare il progetto che consentirà di
risolvere per tantissimi anni il problema dei rifiuti non soltanto
nei 17 comuni dell'ex Ato di Sciacca, ma in tutta la provincia
perché con l'aumento delle percentuali di differenziata è un
quantitativo sempre inferiore di rifiuti quello che finisce in
discarica». Lo scorso anno era stato presentato al Dipartimento
Acqua e Rifiuti della Regione il progetto esecutivo di ampliamento
della discarica Salinella - Saraceno di Sciacca, impianto di
proprietà pubblica. Costo dell'opera 18 milioni di euro. Il nuovo
progetto prevede una spesa complessiva di 25 milioni di euro. «Devo
dire, per correttezza, che il presidente della Regione ci tiene
affinché vada in porto quest'impianto pubblico. La parte
precedente è già inserita nei programmi di finanziamento. Adesso
prevediamo la vasca di 500 mila metri cubi e un impianto di
trattamento. Questa è una discarica definitiva perché la parte
residuale che non rientra nella differenziata è sempre minore. Basti
pensare che noi con 150 mila metri cubi prevedevamo di rimanere
tranquilli per 5 anni. Con 500 mila e l'aumento della differenziata
la situazione migliora nettamente. Per l'Agrigentino questo
progetto rappresenta una svolta -dice ancora Enzo Greco Lucchina -
e basta esaminare alcuni dati per avere contezza di tutto ciò
disponendo di una discarica pubblica in questa zona. Previsto un
impianto di trattamento meccanico biologico con una notevole
potenzialità, più che sufficiente per il fabbisogno. Attualmente
disponiamo di appena 25 mila metri cubi. L'impianto potrebbe
soddisfare anche le esigenze di altri Ato». Greco Lucchina aggiunge
che «alcune autorizzazioni sono già state ottenute e dunque, con il
finanziamento e l'avvio dei lavori in un anno, al massimo un anno e
mezzo, l'opera può essere realizzata». Durante i lavori, che
prevedono 5 capannoni, 2 per la ricezione e la tritovagliatura e 3
per le biocelle anaerobiche, dove avviene la stabilizzazione del
rifiuto, è possibile un'apert ura parziale. Con i primi 2
capannoni e un tritovagliatore si potranno utilizzare quei 25 metri
cubi restanti e dunque riaprire l'impianto già dopo 3 o 4 mesi
dall'inizio dell'opera. «Il fatto di essere stato sollecitato
personalmente dal presidente della Regione, di sabato pomeriggio, dal
presidente Musumeci -aggiunge Greco Lucchina - mi inducono a
ritenere che entro pochi mesi possa arrivare il finanziamento e in
due anni realizzare i lavori». (*GP *)
Rendiconto
2018, pensionamenti nelle partecipate contro il disavanzo
Regione,
buco da 400 milioni Un piano per coprire il debito
Risparmi
consistenti dai quota 100 in uscita dalle partecipate, revisione
delle concessioni demaniali e marittime, rinegoziazione dei contratti
per il trasporto pubblico, maggiori introiti dalla fatturazione
elettronica. Anche se per i calcoli definitivi bisognerà attendere
la parifica della Corte dei Conti, l'assessorato all'Economia
lavora già da giorni a un piano di emergenza per colmare l'ulteriore
disavanzo di 400 milioni emerso dopo la rettifica del Rendiconto
2018, effettuata secondo i parametri richiesti dai magistrati
contabili. I conti in rosso hanno subito allarmato i sindacati. Che
hanno paventato nuovi tagli ai servizi e alla Sanità in particolare.
Ma da Palazzo d'Orleans l'ipotesi è respinta al mittente in modo
perentorio. «Nessun taglio». E dunque, come si troveranno i soldi?
Il piano della Regione è bicipite: tagliare le spese improduttive da
una parte, aumentare le entrate dall'alt ra. Ci sono in primo luogo
ottime prospettive di liberare risorse dall'uscit a dei dipendenti
dalle partecipate per effetto di quota 100. Parliamo di tanti,
tantissimi soldi in salvadanaio. La Sas ha già conteggiato - per
fare un esempio - che sono possibili un centinaio di quiescenze
anticipate per un risparmio di due milioni. E in Resais si calcola
che l'addio ai 91 dipendenti in carico alla partecipata come
prepensionati, vale qualcosa come 5 milioni di risparmio a regime.
Soltanto che al momento i 91 lavoratori non vogliono lasciare la
partecipata, perché le indennità di prepensionamento percepite
dalla Regione sono più generose di quelle che otterrebbero ogni mese
con quota 100. Pertanto, onde favorirne l'uscita, servirebbe un
intervento normativo della Regione su cui si dovrà riflettere.
All'assessorato guidato da Gaetano Armao, si pensa inoltre a un
lavoro di lima sulle concessioni marittime e demaniali: da una parte
la revisione delle regole messe in campo mesi fa a palazzo d'Orleans
consentirà di incassare maggiori introiti. Per effetto della
riforma, saranno infatti molti di più i lidi che verseranno il
canone d'affitto. Ma per altri versi, si ipotizza anche un
possibile ritocco verso l'alto dei canoni concessori. Per quanto
riguarda invece le concessioni che regolano il trasporto pubblico, la
Regione valuta inoltre la possibilità di rinegoziare gli accordi
verso il basso. Risparmi, ma anche nuove entrate. Palazzo d'Orleans
confida nell'ott imo impatto che nel 2018 ha avuto sull'emersione
del nero la fatturazione elettronica: 544 milioni di riscosso a
fronte dei 462 preventivati. Un trend positivo, che quest'anno
potrebbe portare in cassa 200 milioni in più.
Agrigentonotizie.it
Auto
in divieto vicino alla rotatoria Giunone, scattano multe
La
polizia provinciale del Libero consorzio Comunale di Agrigento ha
intensificato i controlli sulle strade provinciali, in particolare
sulla strada panoramica dei Templi, che dalla rotatoria Giunone porta
ad Agrigento: negli ultimi giorni sono state elevate multe per
divieto di sosta.
"Nei
prossimi giorni i settori Viabilità e Polizia provinciale del Libero
Consorzio - fa sapere l'ente con una nota del proprio ufficio stampa
- valuteranno i presupposti tecnico - amministrativi per attivare il
servizio di rimozione coatta per violazione al codice della
strada".Nel frattempo, il comandante della polizia provinciale,
il tenente colonnello Vincenzo Giglio, ha attivato un
servizio straordinario di vigilanza.