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Tutti i deputati eletti all'ARS

 

 
 
GLI ELETTI ALL'ARS (in grassetto i deputati agrigentini)
 
FORZA ITALIA
Francesco Scoma, Dore Misuraca, Gianfranco Micciché, Francesco Cascio, Giovanni Mercadante, Pippo Limoli, Salvo Fleres, Nino D'Asero, Giovanni Cristaudo, Alessandro Pagano, Giancarlo Confalone, Innocenzo Leontini, Edoardo Leanza, Giulia Adamo, Michele Cimino, Antonio D'Aquino, Antonino Beninati.
 
UDC
Antonello Antinoro, Nino Dina, Totò Cintola, Riccardo Savona, Fabio Mancuso, Rudy Maira, Giovanni Ardizzone, Giusy Savarino, Mimmo Turano, Orazio Ragusa,  
Pippo Gianni.
 
AN 
Guido Lo Porto, Salvino Caputo, Raffaele Stancanelli, Salvo Pogliese, Giuseppe Buzzanca, Santi Formica, Giancarlo Granata, Nicola Cristaldi, Carmelo Incardona,
Dario Falzone.
 
DS 
Antonello Cracolici, Francesco Cantafia, Giovanni Villari, Nino Di Guardo, Salvatore Termine, Calogero Speziale, Pippo Panarello, Giovanni Panepinto, Camillo Oddo, Roberto De Benedictis, Salvatore Zago, Pino Apprendi, Giacomo DiBenedetto, Francesco Calanna, Pippo Zappulla.
 
MARGHERITA
Andrea Zangara, Gaspare Vitrano, G. Barbagallo, Dino Fiorenza, Elio Galvagno,  Giuseppe Galletti, Francesco Rinaldi, Giuseppe Laccoto, Giovanni Manzullo, Baldo Gucciardi, Egidio Ortisi, Roberto Ammatuna, Enzo Culicchia, Riccardo Piccione.
 
AQUILONE - LISTA DEL PRESIDENTE
S. Sanzarello, Decio Terrana, Franco Regina, Nunzio Cappadona, Mario Parlavecchio, Fausto Fagone.

MPA

Nunzio Maniscalco,Toni Rizzotto, Daniele Capuana, Pippo Nicotra, Giovanni Pistorio, Angelo Lombardo, Lino Leanza, Cateno De Luca, Roberto Di Mauro, Paolo Ruggirello.
 
UNITI PER LA SICILIA
Salvatore La Manna, Armando Aulicino, M. Ballistreri, Antonino Parrinello.
 

**1 seggio Cuffaro e Borsellino 


 
Per la presidenza dell'ARS ora è corsa a tre. Dopo Miccichè e Lo Porto spunta l'Mpa
PALERMO. Una poltrona per tre: la corsa alla presidenza dell'Ars è scattata ufficialmente a spoglio non ancora concluso. E a reclamare lo scranno più importante di Palazzo dei Normanni sono in pratica tutte le forze della Casa delle Libertà, tranne l'Udc che è rappresentata dal governatore Cuffaro. Lo chiede An, per l'uscente Guido Lo Porto. E sin dall'inizio della campagna elettorale rivendica il posto Gianfranco Miccichè, fondatore di Forza Italia in Sicilia, che deve fare i conti con un'opposizione interna rappresentata dal capogruppo al Senato Renato Schifani. E ieri sera il leader del Mpa Raffaele Lombardo ha ribadito la richiesta di avere la presidenza dell'Ars per il suo movimento: istanza, questa, avanzata già nei giorni scorsi da Lombardo e rilanciata sull'onda del successo che il voto ha tributato agli autonomisti.
La partita è aperta, e sarà la prima contesa politica della legislatura numero 14. La nuova  Assemblea ha un nuovo volto in parte già definito dalla legge che prevede che la maggioranza abbia 55 seggi e il centrosinistra 35. Rispetto alla situazione attuale, la Cdl perde - anche per effetto della legge - quattro parlamentari. Al terzo classificato nella gara fra aspiranti governatori stavolta non va alcun seggio: e così, se Sergio D'Antoni nel 2001 riuscì a sbarcare all'Ars con la sua Democrazia Europea, l'Alleanza Siciliana di Nello Musumeci resta alla finestra.
La ripartizione dei seggi su cui l'ufficio elettorale della Regione capitanato da Rosalia Mancuso ha lavorato fino all'una di notte tiene conto dell'ingresso all'Ars di Lo Porto dal «listino» di Cuffaro e del ripescaggio di sette candidati dell'Unione dalle liste provinciali, attraverso un meccanismo di cui parliamo a pagina 4. È Forza Italia il partito con più deputati, 17, seguito da Ds e Margherita, entrambi con 15 parlamentari (dei quali tre a testa «ripescati»). Ma il gruppo più consistente diverrà probabilmente quello dell'Udc, che conta gli undici candidati che erano in corsa sotto il simbolo dello scudocrociato ma anche i 7 deputati conquistati dall'Aquilone. Cuffaro, nei giorni precedenti le elezioni, aveva parlato di gruppo unico con i rappresentanti delle due liste. Il Movimento per l'autonomia di Lombardo, con dieci deputati, ha la stessa consistenza numerica di Alleanza Nazionale, mentre Uniti per la Sicilia, con 4 esponenti (con un «ripescato»), dovrà chiedere una deroga per ottenere un gruppo autonomo.
Una cosa è certa: per effetto della nuova legge che prevede lo sbarramento al 5 per cento, si riduce drasticamente il numero di gruppi parlamentari all'Ars. Dovrebbero essere solo sette, contro i quindici della legislatura appena conclusa. A meno che le alchimie legate ai rimborsi non portino i notabili di partito a decidere lo spezzettamento di qualche gruppo. 

I MECCANISMI DELLA LEGGE ELETTORALE. Anche la Borsellino andrà a Sala d'Ercole
Nel listino scatta solo Lo Porto
PALERMO. Il successo della Casa delle libertà nel voto per l'Ars è stato troppo largo. Tanto da favorire il centrosinistra. All'assemblea regionale andrà solo uno degli otto candidati schierati dal centrodestra oltre al governatore nel «listino» che il presidente della Regione Totò Cuffaro ha presentato a supporto della propria candidatura: effetto della messe di consensi raccolta dai partiti della Casa delle libertà e della legge elettorale, che prevede sì un premio di maggioranza a sostegno dello schieramento vincente, ma anche un limite di deputati eletti nelle liste provinciali perché questo accada. In altre parole, lo schieramento vincente può contare solo su 54 deputati più il governatore, che guida il «listino» e sarà anche un parlamentare regionale: nei collegi provinciali, invece, la Casa delle libertà ha ottenuto, secondo gli ultimi dati giunti in redazione al momento di andare in stampa, 53 seggi. Così - oltre a
Cuffaro- sarà eletto solo il presidente uscente dell'assemblea di Sala d'Ercole, Guido
Lo Porto di AN. Per effetto della legge elettorale, inoltre, anche il secondo candidato presidente più votato, e dunque l'aspirante governatrice dell'Unione Rita Borsellino, andrà automaticamente a sedersi fra gli scranni dell'Assemblea regionale. Ma l'Ars avrà comunque novanta deputati. Per arrivare a completare il Parlamento regionale, la legge elettorale prevede che siano i candidati dello calcolo è molto complesso e si basa sui resti ottenuti dalle liste su base provinciale e regionale, insomma i voti raccolti nei nove collegi che non hanno contribuito direttamente a fare eleggere un deputato. Un conteggio che fino alla tarda serata di ieri dava schieramento perdente a ottenere seggi in più, fino ad arrivare a quota 35 deputati, ma non attraverso il «listino» collegato alla candidatura di Rita Borsellino alla presidenza della Regione: i
tre parlamentari regionali in più per i Democratici di sinistra, altrettanti per la Margherita e uno per «Uniti per la Sicilia», ma ancora da distribuire su base provinciale.
Non ci sarà, invece, un elemento di dubbio sulla scelta di Lo Porto, che ha ottenuto due seggi all'Ars, quello ricavato in virtù del secondo posto nel "listino" e quello ottenuto sul campo nella lista provinciale di Alleanza nazionale a Palermo: per un automatismo previsto dalla legge elettorale regionale, infatti, il presidente dell'Assemblea regionale nell'ultima legislatura adesso dovrà rinunciare all'elezione guadagnata a Palermo. In questo modo l'esponente di An farà spazio nelle liste palermitane ad un collega di partito: in pole position per la conquista di uno scranno all'Ars l'ex vicesindaco di Palermo e presidente del consiglio provinciale del capoluogo Dario Falzone, che fino al momento di andare in stampa era il primo dei candidati non eletti nelle liste di Alleanza nazionale a Palermo. Un seggio in più che permetterà al partito guidato in Sicilia da Domenico Nania di raggiungere quota dieci seggi nel Parlamento dell'Isola, tanti quanti ne ha ottenuti l'alleanza fra Movimento per l'autonomia e Nuova Sicilia, ma che nel gioco delle correnti interne ad An passa da Nuova Alleanza, l'ala dei partito a cui fa riferimento Guido Lo Porto, alla Destra protagonista di Falzone. 
 
Il coordinatore regionale di Forza Italia Angelino Alfano: "Il presidente ha vinto nonostante il processo che incombe su di lui"
Il deputato Udc, Saverio Romano: "Una grande vittoria della coalizione, ma anche una vittoria personale del governatore"

Il centrodestra festeggia l'affermazione :«L'Isola ha premiato il buon governo»
ROMA. Non è il plebiscito dell'ultima volta ma la comunque nettissima affermazione di Totò Cuffaro alle elezioni per il rinnovo dell'Assemblea Regionale Siciliana, consente agli esponenti di centro-destra di festeggiare la vittoria e di sottolineare come la Sicilia rimanga un caposaldo della Casa della Libertà.
«Il centrodestra e il governatore Cuffaro continueranno a governare la Sicilia - dice il -coordinatore regionale di Forza Italia, Angelino Alfano - Il presidente ha vinto nonostante il processo. È arrivato a questo voto con un macigno sulle spalle, ma ce l'ha fatta comunque. Dopo l'assoluzione sarà ancora più forte. La sinistra ha giocato il tutto per tutto, schierando il candidato in assoluto migliore che pensava di avere, ottenendo una quota del voto disgiunto non grandemente dissimile rispetto a quella di cui beneficiò Orlando nel 2001. Questo mi porta a dire che è più da attribuire al buon risultato di Musumeci il risultato più basso di Cuffaro che a un'emorragia a favore di Borsellino». Poi puntualizza: «Cuffaro vince con dieci punti di vantaggio, vince superando la maggioranza assoluta benché la legge preveda la possibilità di un solo voto di vantaggio».
E che il risultato abbia una valenza politica generale lo evidenzia il presidente dei senatori di Forza Italia, Renato Schifai: «Quello della Sicilia - spiega - è un dato politico e va valutato per quello che è: una conferma della Casa delle Libertà. E' importante - ha aggiunto - la conferma di Cuffaro anche come segnale del fatto che nelle regioni nelle quali ha amministrato il centrodestra, la Cdl viene confermata. Ed è importante anche il ruolo trainante che ha avuto Forza Italia». «Sono certo che in questa nuova legislatura - aggiunge Schifani - il presidente Cuffaro continuerà il suo impegno senza lesinare sforzi e che Forza Italia riuscirà ad imprimere al nuovo governo siciliano, con ancora maggior vigore, quella svolta riformista che ci chiedono gli elettori». Poi, a proposito del candidato all'Ars Scoma, Schifani sottolinea: «II risultato prestigioso ottenuto dall'amico Francesco Scoma è il giusto riconoscimento per il tanto lavoro fatto in questi anni per Forza Italia e per la Sicilia. Si tratta di un successo indiscutibile».
Non usa mezzi termini l'ex ministro degli Affari regionali, Enrico La Loggia: «Dalla Sicilia parte un avviso di sfratto per il governo Prodi. Per quello che riguarda la Sicilia, nella logica dell'avviso di sfratto ci stiamo tutti. Continuiamo a governare la Sicilia e da qui vogliamo ripartire per il resto d'Italia», ha detto La Loggia, che nei risultati dell'Isola vede «un successo incontestabile della Cdl, segno di apprezzamento per cinque anni di governo Cuffaro e, perchè no, anche per i quattro ministri siciliani del governo Berlusconi». Per nulla sorpreso dal risultato si dice Nanni Ricevuto, anche lui di FI: «Non avevamo dubbi - afferma - e registriamo con la più completo soddisfazione - che fortunatamente in Sicilia non c'é proprio storia, anche dopo un'opinabile sconfitta nazionale. L'unica storia che i siciliani desiderano è quella del presidente Cuffaro e della Casa delle Libertà. La mia soddisfazione è ancora più grande perché Forza Italia si é confermato il partito più votato nella coalizione».
Il deputato dell'Udc Saverio Romano, molto vicino al governatore, sottolinea la buona prova di Cuffaro: «È una grande vittoria della coalizione, una vittoria personale del presidente Cuffaro che in questi anni è stato pesantemente calunniato, denigrato e aggredito anche dalla politica. Adesso si prende una rivincita. Eravamo fiduciosi che il lavoro fatto da Cuffaro venisse premiato - ha aggiunto - anche se bisogna ammettere che Rita Borsellino si è dimostrata una candidata più forte di quanto non lo fosse stato Leoluca Orlando cinque anni fa».
«In Sicilia la Cdl ha ottenuto un risulta to importante perchè alla vigilia del voto la riconferma del governatore Salvatore Cuffaro non era affatto scontata», afferma il vice coordinatore regionale siciliano e portavove di Fi all'UE, Giuseppe Castiglione. «Questo voto e questi risultati dimostrano che il governo regionale ha lavorato bene». «L'Udc è l'unico partito del centrodestra che continua a crescere, partendo dalla Sicilia di Totò Cuffaro», conclude il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, che aggiunge: «Certo, dobbiamo prendere atto che dopo la dura campagna delle politiche molti elettori hanno deciso di non andare a votare. Per questo dovremo attrezzarci a una lunga marcia all'opposizione».  
 
Il centrosinistra plaude al risultato elettorale raggiunto nell'Isola: non è più il tempo del «61 a zero»
«Una generosa battaglia per la Sicilia»
ROMA. La vittoria, sondaggi e risultati delle ultime elezioni alla mano, sembrava davvero un obiettivo troppo ambizioso da raggiungere per l'Unione, nella terra che fu quella del 61 a zero alle politiche del 2001, e che comunque ha regalato un buon successo alla CdL anche alle ultime elezioni nazionali. Ma vedere comunque Rita Borsellino avvicinarsi ad una decina di punti percentuali di distacco da Totò Cuffaro, rappresenta pur sempre un buon risultato per il centro-sinistra, che ieri, con molti dei suoi esponenti, sottolineava anche il successo personale della candidatura della sorella del giudice ucciso dalla mafia nel 1992.
«Il risultato lusinghiero della candidatura di Rita Borsellino è un segnale di svolta - diceva ieri il presidente dei senatori dell'Ulivo, Anna Finocchiaro (Ds) - Un risultato che va letto così e va assecondato affinché non si disperda il patrimonio di impegno civile e di consenso costruito in questi mesi intorno a lei. I dati definitivi e la loro analisi ci diranno se il voto a Rita è, come pensiamo, fortemente segnato dal consenso giovanile. Mi pare di poter dire invece che Totò Cuffaro ottiene meno consensi di quelli riportati dalla somma delle liste dei partiti della Cdl. La candidatura di Rita Borsellino é riuscita evidentemente a parlare ad un pezzo importante di Sicilia. Cuffaro, forse, si è rivelato - concludeva la Finocchiaro - una zavorra per la Cdl».
Stessa linea per Luciano Volante (Ds): «Rita Borsellino ha condotto una campagna elettorale di grande forza civile e politica che ha fatto crescere l'Unione e ha restituito a migliaia e migliaia di siciliani fiducia nel futuro», dice. Per Giuseppe Lumia (Ds): «Bene la Borsellino che si è mostrata nei fatti un'ottima candidatura. Grazie a lei il centrosinistra fa un significativo passo in avanti».
Si dice invece deluso per aver sfiorato la vittoria, ma senza coglierla, il coordinatore regionale della Margherita, Salvatore Cardinale: «Sono deluso per il risultato riportato da Rita Borsellino - spiega - perché speravamo di farcela. Comunque non ci abbattiamo. Avevamo presenti tutte le difficoltà di questa candidatura, limitata da una legge elettorale ingiusta con un doppio sbarramento. Nonostante questo sistema abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile. Se la colazione arriva al 38% e la Borsellino raggiunge il 42-44% vuol dire che abbiamo scelto bene il candidato». Quanto alla Margherita, aggiunge, «nonostante le basse percentuali nelle grandi metropoli come Palermo e Catania, ha mantenuto comunque il 13% e questo è un risultato eccezionale». Soddisfatto Enzo Bianco, senatore della Margherita: «Una rimonta eccezionale quella di Rita Borsellino commenta - In poche settimane il vantaggio del Centrodestra si dimezza, e Rita Borsellino arriva ad un passo al clamoroso sorpasso nonostante il radicamento, le clientele, le preferenze, i soldi profusi a bizzeffe, arrivando a un passo dal successo. Anche in Sicilia, l'aria comincia a cambiare. La strada che gli elettori siciliani indicano al centrosinistra è quella dell'apertura, della società, del rinnovamento. Non dimentichiamo, appunto, il dato del 2001, quando Orlando perdeva contro Cuffaro con un 36,6%». Bianco invita inoltre «a riflettere tutti, e seriamente, sull'enorme crescita dell'astensione del voto. E' un campanello d'allarme serio per ciascuna forza politica».
E di inizio di riscossa del centro-sinistra parla anche il capogruppo al Senato dei Popolari-Udeur e commissario regionale del partito in Sicilia, Nuccio Cusumano: «Il risultato della Sicilia conferma la ripresa del centro-sinistra, che passa dal 36% ottenuto da Orlando nel 2001 al 42% di Rita Borsellino. E' un dato confortante, ma molto inferiore alle potenzialità che i partiti avrebbero potuto realizzare con una legge elettorale diversa. Ciò conferma un'esigenza di ripensamento della legge elettorale affinché si attui il pluralismo politico esistente e, anziché tutelare le grandi forze, si tutelino le proposte politiche. E' importante, poi, valorizzare il ruolo del centro nel centro-sinistra».
Torna a sottolineare la bontà della scelta della Borsellino Leoluca Orlando, dell'Italia dei valori: «I dati che affluiscono in queste ore sul risultato elettorale confermano la bontà della candidatura di Rita Borsellino che riesce a recuperare ampiamente sul risultato delle liste». Conclude il ministro delle Politiche per la famiglia Rosy Bindi: «La vittoria morale spetta a Rita Borsellino e alla sua generosa battaglia per il riscatto dell'isola, il suo resta un bellissimo risultato di cui tutta l'Unione deve essere riconoscente».

Agrigento è ancora la roccaforte della Cdl - Giusy Savarino donna più votata in Sicilia
AGRIGENTO. La provincia di Agrigento si riconferma roccaforte della «Casa delle Libertà». Guadagna rispetto alle politiche dello scorso aprile, anche se perde qualcosa, con il centrosinistra in crescita, se il raffronto viene effettuato con le «regionali» dei 2001. Dei sette deputati da eleggere nella circoscrizione agrigentina cinque, in attesa comunque dei conteggi definitivi, sono andati al centrodestra. Il candidato che ha riportato più preferenze è stato il deputato regionale uscente dell'Udc, Giusy Savarino, la donna più votata in Sicilia, tallonata dall'assessore regionale alla Presidenza, l'azzurro Michele Cimino; quindi Giancarlo Granata, di Alleanza Nazionale; l'altro deputato uscente, Roberto Di Mauro, del Movimento per l'Autonomia. Il quinto, in serata, è andato a Decio Terrana, della «Lista del presidente Cuffaro».
Tra gli uscenti «disco rosso» per Giuseppe Infurna, di Alleanza nazionale. Di Mauro, in atto pure parlamentare nazionale, nei prossimi giorni deciderà sul da farsi. «Prima di fare una scelta, dice, dovrò consultarmi con Raffaele Lombardo». Se l'on. di Mauro dovesse rinunciare, all'Assemblea regionale andrebbe l'ex ingegnere capo del Genio civile di Agrigento, Ignazio Sciortino, primo dei non eletti.
Sul fronte contrapposto gli eletti sono, per i Ds, l'ex sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto ed il riconfermato ex assessore regionale ai lavori pubblici, Giovanni Manzullo della «Margherita».
Niente da fare, invece, per Lillo Miccichè, cinque anni fa eletto nelle file di Rifondazione comunista ed ora in lista con «Uniti per la Sicilia».
Cinque anni fa, quando nella circoscrizione agrigentina, con i resti, alla fine i deputati risultati eletti furono dieci, sei andarono alla Casa delle Libertà. Sino a tarda sera mancavano all'appello, per aver i risultati definitivi, solo i dati delle quattro sezioni di Cammarata. Alla fine, dopo un testa a testa durato alcune ore, Forza Italia è riuscita ad avere la meglio sui Democratici di sinistra, riuscendo ad essere, per poche centinaia di voti, il primo partito in provincia e nel capoluogo. Gli «azzurri», comunque, hanno fatto registrare una perdita di circa cinque punti percentuali sia rispetto alle ultime politiche che alle regionali del 2001. Un calo che il coordinatore regionale di Forza Italia, Angelino Alfano, giudica «fisiologico e ascrivibile alle caratteristiche della competizione regionale. È stato così, conclude, anche nel 1996 e nel 2001. Restiamo, però, sempre il primo partito».
In crescita invece sia Alleanza nazionale che l'Udc, che rispettivamente hanno guadagnato quasi quattro punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni.
Strategicamente vincente è risultato, nel centrodestra, almeno questo è il commento di vari osservatori, l'essere riusciti a mettere in campo cinque liste forti, ognuna delle quali alla fine è riuscita ad eleggere un candidato, circostanza che a quanto pare non si era mai verificata in passato.
Nel centrosinistra grande soddisfazione in casa Diessina per l'ottimo risultato conseguito dal partito, che sino all'ultimo, in attesa del dato definitivo, contendeva a Forza Italia il primato in provincia. In crescita, rispetto alle regionali del 2001, la Margherita. Buona l'affermazione della lista «Uniti per la Sicilia» che di deputati uscenti ne aveva due: oltre al «Verde» Lillo Miccichè, c'era infatti anche il socialista Salvatore Sanzeri.
Anche nell'agrigentino è stato ampiamente praticato nel segreto dell'urna il voto disgiunto: il centrodestra, complessivamente, ha infatti superato il 61% dei voti, circa cinque punti in più delle preferenze complessivamente riportate dal governatore Cuffaro, tanti quanti in pratica ne ha ottenuto, in più appunto, Rita Borsellino rispetto ai voti della coalizione di partiti che l'appoggiava.
La rieletta Giusy Savarino, che ha in pratica triplicato i voti riportati cinque anni fa, è raggiante. «È un risultato - dice - che inorgoglisce e che allo stesso tempo tanto mi responsabilizza. Il risultato conseguito va oltre l'apparato di partito e la classe dirigente che mi ha sostenuta. Ritengo di avere avuto anche un forte voto di opinione». «Ho sbattuto la porta in faccia - aggiunge l'on. Savarino - ad almeno un migliaio di voti che secondo una mia personale valutazione rappresentavano un'area grigia, equivoca, che non volevo e che mai rappresenterò. Negli ultimi giorni ho compreso che in tanti volevano salire sul carro del vincitore. Niente da fare perchè non condividevano i valori ed i principi che voglio rappresentare»
Valanga di voti anche per l'on. Cimino: «Un risultato - dice - importante considerata la scarsa affluenza alle urne. Nonostante il calo che ha fatto registrare il partito ho riportato più voti che nel 2001».
Soddisfazione anche sull'altro fronte. «È stato premiato - dice il rieletto Giovanni Manzullo - il lavoro di squadra. Questa mia elezione rappresenta il successo di tutto il gruppo. Per fare bene l'amministratore bisogna sapere far bene anche l'opposizione ed è quello che continueremo a fare. La vittoria del centrodestra è il successo di un sistema di potere profondamente radicato nel territorio».
«Il risultato conseguito - commenta il segretario provinciale dei Ds, Emilio Messana - è il premio del lavoro svolto in questi anni dal partito e dalla sua classe dirigente. Rita Borsellino è riuscita ad entrare nelle case degli agrigentini ed il risultato di oggi conferma che i rapporti di forza tra i due schieramenti sono ormai destinati ad entrare nella logica dell'alternanza. Faremo opposizione, ma siamo pronti a governare la Sicilia. Cuffaro non è più il governatore invincibile che credeva di essere». 
 
Tagli alle risorse per le opere pubbliche - A rischio l'autostrada Catania-Siracusa
PALERMO. "Se al grido d'allarme segue una vera riduzione delle risorse per il sistema delle infrastrutture siciliane è un colpo mortale". A microfoni spenti dall' Anas Sicilia e dalle Ferrovie dello Stato gli allarmi lanciati in questi giorni dagli esponenti del governo, vengono accolti con preoccupazione. Sono tante e di livello le opere in cantiere per potenziare le carenti vie di comunicazioni nell'isola. Opere che se non vengono iniziate o completate, rischiano di tagliare fuori dai mercati le imprese siciliane che lamentano da sempre la cronica carenza di infrastrutture. «Se si dà seguito a quanto annunciato a rischio c'è anche l'autostrada Siracusa - Catania che non riuscirà più ad essere completata nei tempi e nelle modalità previste dal progetto - dicono dall'Anas - Non solo ma ci sono in campo tutta una serie di progetti per migliorare la viabilità nell'isola che resterebbero nei cassetti». E in queste ore per comprendere le priorità e stabilire cosa continuare, e cosa abbandonare, sono previsti diversi incontri tra i vertici nazionali dell'Anas e i vertici regionali. «Vedremo cosa si stabilirà. Quali progetti portare avanti e quali mettere da parte aspettando tempi migliori - aggiungono gli uomini dell'Ente delle Strade - Ma il problema dei fondi non riguarda solo i grandi cantieri e le grande infrastrutture. C'è penuria anche nei semplici interventi di manutenzione che al momento non si possono programmare proprio per mancanza di fondi». Una situazione che s'intravedeva già con la scorsa finanziaria quando una grossa fetta di investimenti era stata sottratta all'Anas. Tanto che i semplici appalti per lapotaturadel verde oil ripristino del manto stradale sono diventati complicati da programmare peri funzionari divia De Gasperi. A rischio oltre la Catania - Siracusa, c'è un progetto di terza corsia della Palermo-Catania, tra il capoluogo e Termini Imerese e numerosi interventi di ammodernamento, tra i quali ad esempio la sostituzione di tutti i guard-rail sempre nella A19. Non solo, ma numerosi progetti per rendere sicure le statali come la Palermo - Agrigento, la Palermo - Sciacca, la Agrigento - Caltanissetta, la statale Siracusa - Catania e la Ragusa - Cata
nia Tutte opere attese da anni che garantirebbero un incremento del fattore di sicurezza grazie all'eliminazione di numerose intersezioni con la viabilità minore che, come si sa dalla cronaca, sono la causa di numerosi e drammatici incidenti. Al mo
mento, in attesa di stabilire le priorità tra i verticiAnas e questi e il governo sono opereattese che chissà, visto il grido d'allarme lanciato da autorevoli esponenti del governo, se mai verranno messe in agenda.
Come l'Anas anche le Ferrovie dello Stato stanno a vedere se dai proclami si passerà davvero ai tagli. Numerosi sono gli interventi mirati a incrementare l'offerta in tutta la regione, sia in termini di frequenza che di tempi di relazione. In particolare oltre agli interventi sulla Palermo - Catania, Catania - Messina e Messina - Siracusa, è in corso di progettazione la vel ocizzazione della Palermo - Agrigento. Inoltre sempre a servizio del trasporto regionale sono stati sviluppati gli studi di fattibilità per altri cinque nuovi interventi uno dei quali riguarda una nuova linea di collegamento veloce tra Palermo e Catania, il secondo si riferisce al potenziamento della Siracusa-Ragusa-Gela, il terzo al raddoppio Catania- Siracusa, il quarto alla Patti - Castelbuono (sulla linea Palermo Messina) e infine il quinto al potenziamento tra Palermo e Trapani (via Castelvetrano e via Alcamo Diramazione). 
 
IL VOTO. L'assessore regionale uscente sempre più lanciato verso la delega alla Sanità - Per la più giovane delle candidate elette in Sicilia si avvicina un incarico di governo
Elezioni regionali, vince il centrodestra - Cimino e Savarino i candidati più votati
Sono entrambi giovani, tra i più giovani deputati regionali che la provincia di Agrigento abbia mai espresso. Giusy Savarino e Michele Cimino hanno bissato il risultato elettorale che li aveva portati nella passata legislatura a sedere sugli scranni di Palazzo d'Orleans. La Savarino è figlia d'arte. Il padre Armando è stato per anni un attivista politico a Ravanusa prima e a livello provinciale poi. È stato lui nel 2001 a spingerla a tentare la strada della politica che l'ha vista, una volta eletta, fianco a fianco col governatore Cuffaro. Michele Cimino ha già una «corrente» tutta sua. Assessore regionale uscente non fa poi tanto mistero di ambire alla delega alla sanità. Da queste elezioni è uscito rafforzato. Dopo di loro il vuoto. Nessuno dei candidati delle varie liste è arrivato al loro numero di voti. «Evidentemente - ha commentato la Savarino pronta ad assumere un incarico di governo al fianco di Cuffaro - il risultato elettorale va oltre l'apparato di partito e la classe dirigente che mi ha sostenuto. Ritengo di avere avuto anche un forte voto di opinione se è vero, come risulterebbe, che sono la prima eletta in provincia di Agrigento e la donna più votata in Sicilia». Michele Cimino che ieri ha fatto la spola in quasi tutti i 43 comuni dell'agrigentino, ha commentato il dato elettorale definendolo importante visto che, nonostante l'affluenza in calo i suoi voti sono aumentati rispetto alle elezioni precedenti. «Sono felicissimo - ha commentato tra gli abbracci dei suoi elettori - anche
se per il mio futuro occorrerà aspettare cosa deciderà congiuntamente il governo regionale. Per adesso voglio solo festeggiare». 

REGIONALI 
ARS: Tre volti nuovi, Granata, Terrana e Panepinto
È stato in ballo fino alla fine. Fino a tarda sera non si capiva se Decio Terrana sarebbe diventato deputato regionale o se ad avere la meglio fosse stato Giuseppe Arnone.
Alla fine la notizia ufficiale: il seggio era di Terrana. Per il presidente del consorzio per lo sviluppo industriale Asi di Agrigento, la fine di un'incertezza durata per tutto il pomeriggio, poi la festa.
E finalmente, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, per Terrana, originario di Grotte, già presidente del consiglio provinciale di Agrigento e da sei anni al vertice dell'area di sviluppo agricolo è arrivato il riconoscimento. Con oltre 3800 voti ha superato Arnone nella lista dell'Aquilone collegata a governatore Cuffaro. «Sono contentissimo - ha commentato il neo deputato eletto nella lista dell'Aquilone collegata al governatore Cuffaro - per la fiducia che gli elettori mi hanno accordato. Sono consapevole di avere una grande responsabilità anche perchè la lotta per questo seggio non è stata facile e la campagna elettorale è stata dura. Abbiamo penato fino alla fine ma gli sforzi che abbiamo fatto ci hanno dato ragione premiando i nostri sacrifici».
Un'altra new entry al parlamento regionale riguarda Canicattì e anche questa volta arriva dal centrodestra. Dopo 12 anni di attività alla Provincia, al canicattinese Giancarlo Granata per la prima volta riesce il salto di qualità e approda all'Ars.
«Sono contento di aver centrato questo obiettivo - ha detto ieri dopo la notizia della sua elezione al Parlamento Regionale - che condivido con moltissime persone che mi sono state accanto in questi anni. Oggi vedo concretizzarsi il lavoro svolto durante la mia attività politica che mi ha portato a crescere e ad ottenere sempre più consensi. La mia affermazione - ha continuato - è l'affermazione della città di Canicattì che ha bisogno di una classe dirigente giovane, nuova e capace di affrontare e risolvere i problemi che da anni impediscono il riscatto di questa città. Io sarò il deputato della Provincia di Agrigento ma sarò soprattutto il deputato della città di Canicattì e continuerò a spendermi per questa città come ho sempre fatto. Le priorità che mi sono dato in questa nuova esperienza istituzionale sono l'agricoltura e l'occupazione. Fino ad oggi molti giovani hanno lasciato questa terra perché non ci sono occasioni di lavoro. Dobbiamo invertire questo trend e fare in modo che dalla nostra terra possono venire le occasioni occupazionali e di sviluppo. In questi anni, prima da assessore della provincia al turismo e poi all'agricoltura, ed ancora da vice presidente del consiglio provinciale mi sono occupato dei settori trainanti della nostra economia - ha concluso l'esponente di An - ed è con lo stesso impegno e con lo spirito di servizio che voglio continuare a servire questa città ed offrire il mio contributo al riscatto di questa terra». Granata in tutto il collegio di Agrigento ha ottenuto circa 8.000 preferenze ma la maggior parte dei voti, quasi la metà, gli sono stati attribuiti dai canicattinesi.
La terza nuova entrata è Giovanni Panepinto, originario di Bivona, che ha però voluto festeggiare il successo a Favara, il paese che gli ha tributato più suffragi determinandone l'elezione. Giovanni Panepinto, nuovo inquilino dell'assemblea regionale, deve ringraziare i favaresi che gli hanno fatto trovare nelle urne 1.211 voti risultando l'ago della bilancia nella lotta per il primo posto nella lista dei Democratici di Sinistra. Panepinto con Favara ha un rapporto particolare essendo da quattro anni segretario, nonché direttore generale del Comune. Al suo fianco l'ha voluto il sindaco Lorenzo Airò e al suo fianco ieri è stato sul palco nel comizio di ringraziamento.
Secondo nelle elezioni regionali del 2001, alle spalle di Capodilasa, questa volta ha sfruttato lo spazio lasciato dal nuovo vice ministro delle Infrastrutture. Presidente della società per lo Sviluppo del Magazzolo-Platani, esperto di patti territoriali, è stato sempre in politica. La prima elezione a consigliere comunale arriva a 21 anni. Nel novembre del 1993 viene eletto sindaco di Bivona, carica che dismette nel 2002 avendo svolto due legislature. Dirigente regionale dei Ds non intende perdere i contatti con la politica. Arriva a Favara, in qualità di alto burocrate del Comune, da Lucca Sicula e qui, giorno dopo giorno, si costruisce un consneso che si rivela decisivo per la sua elezione. In voti Favara gli dà di più del paese in cui è stato sindaco. «Ci sono vittorie che sono scontate - ha detto - altre che sono il frutto della passione con cui si fa politica e con cui si coinvolgono gli amici». Non ha mancato di ricordare quelli che non sono riusciti nell'intento a cui ha manifestato sentimenti di affetto.
Dopo i festeggiamenti e le classiche «dichiarazioni programamtiche» su quello che avranno intenzione di fare per date risposte a chi li ha votati, per i tre neo deputati comincia la nuova avventura di Sala d'ercole dove si insedieranno da qui a qualche settimana.

Provincia, oggi riunione consiliare
Torna a riunirsi oggi, alle 18,30, il Consiglio della Provincia. Trentanove i punti all'ordine del giorno, tra cui il piano triennale delle opere pubbliche, per il triennio 2006 - 2008. In "ballo" restano ancora degli argomenti scottanti come l'agricoltura, l'edilizia scolastica, l'ambiente e soprattutto le intimidazioni ai politici e lo scioglimento della società Agrigento sviluppo. Sul banco d'esame anche la viabilità provinciale, l'aeroporto Valle dei Templi. Sempre durante la nuova tornata di lavori del Consiglio dovrebbe relazionare il presidente dell'ente Vincenzo Fontana. Si tratta della relazione semestrale del secondo semestre del 2004. All'ordine del giorno anche l'approvazione del conto consuntivo 2005 dell'Aapit.

Cuffaro: "Nella giunta almeno quattro donne"
Manterrò la promessa sulle donne, almeno quattro, al governo, così come prevede lo Statuto. Anche se non è stato approvato a Rorna ma solo all'Ars, cominciamo a rispettarlo noi. Lo ha detto il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, subito dopo avere appreso i dati definitivi che hanno dato vincente alle elezioni siciliane. Un dichiarazione quella del riconferma o governatore agrigentino che aumenta le possibilità di vedere Giusy Savarino con un incarico di sottogoverno, considerata la giovane età o addirittura qualcosa di più. Per le altre tre donne occorrerà aspettare ancora qualche settimana.
 
PROVINCIA. Dopo venti anni di attesa si porrà fine ai tanti disagi
Completamento del viadotto sul fiume Naro - Oggi si aprono le buste per aggiudicare i lavori
NARO. Un'attesa lunga trent'anni arriva oggi al capolinea. La Provincia Regionale di Agrigento, infatti, questa mattina aprirà le buste relative alla gara per il completamento del viadotto sul fiume Naro sulla strada interpoderale Naro-Malvizio-Favara. Per appena tre campate l'opera non ha potuto assolvere al suo compito costringendo agricoltori, proprietari di appezzamenti di terreno, lavoratori pendolari a guadare il fiume che, soprattutto nella stagione invernale, è pieno di insidie. «Preferiamo percorrere la Naro-Malvizio-Favara - dice Salvatore Castronovo, insegnante favarese presso la scuola elementare 'Don Bosco' della cittadina barocca- perché ci consente di dimezzare le distanze che si allungano notevolmente seguendo il tracciato della statale 122 che si inerpica per Castrofilippo».La gara si sarebbe dovuta espletare il 4 maggio scorso, ma per una necessaria integrazione al bando si è dovuto far slittare tale adempimento ad oggi. L'importo complessivo dell'appalto (compresi gli oneri per la sicurezza) è di 540 mila euro. La ditta che rimarrà aggiudicataria dei lavori dovrà eseguirli nell'arco di dodici mesi dalla loro consegna. «Non è stato facile capire di chi era la competenza ad intervenire -dice il capogruppo di Forza Italia alla Provincia Gioacchino Zarbo, che ha seguito la pratica- visto che l'originario ente finanziatore si è estinto e le sue funzioni commissariate».
Per gli insegnanti favaresi del plesso "Don Bosco" si tratta di un giorno importante. «L'auspicio - aggiunge Castronovo - è che non ci siano ulteriori intoppi perché abbiamo aspettato così tanto che un altro impedimento metterebbe a repentaglio la nostra resistenza psichica».

ENTI. Servizi d'ospitalità e impianti tecnologici
Provincia, 2 gare d'appalto - Superano il milione di euro 
Una gara d'appalto per affidare i servizi di ospitalità e ristorazione in occasione delle manifestazioni sportive e una per realizzare un impianto di continuità elettrica per i locali destinati al nodo Sitr. Questi i due, nuovi, pubblici incanti per i quali la Provincia ha assunto un impegno di spesa che supera il milione di euro. L'importo a base d'asta per l'appalto che affiderà i servizi di ospitalità e ristorazione in occasione delle manifestazioni sportive è di 33.100 euro, mentre l'impegno di spesa è di 1.101.739 euro. Nel dettaglio sono stati previsti 4.500 euro per il master fitness e body building città di Licata, 8.820 euro per il quinto torneo delle province, 2.500 euro per la terza giornata europea dello sport, 2.520 euro perle scuole calcio a confronto, 8.100 euro per il sedicesimo fabaria rally, 2.800 euro per il secondo raduno provinciale di minivolley città di Grotte e 3 mila euro per la quarta edizione delle otto ore del Platani. Tutti gli atti relativi sono visionabili all'ufficio turismo e sport della Provincia, e presso l'ufficio relazioni con il pubblico di piazza Aldo Moro. Le offerte economiche dovranno pervenire, poi, entro le ore 9 del prossimo 6 giugno. Scade invece alle ore 9 del prossimo 15 giugno il termine ultimo per presentare le buste che permetteranno di partecipare all'appalto per la realizzazione di un impianto di continuità elettrica per i locali destinati al nodo Sitr. Quasi 60 mila euro l'impegno di spesa, mentre l'importo a base d'asta è di 53.900 euro. Bando, capitolato e schema d'appalto sono visibili in questo caso nella sede centrale dell'ente.
  
 
LA SICILIA
  
Casa delle libertà senza avversari, centrosinistra ko
Nessun cambio alla guida della Regione, come era invece avvenuto un mese addietro a livello nazionale. La Sicilia resta fedele al passato recente e conferma Totò Cuffaro governatore, con una maggioranza comunque inferiore a quella ottenuta dal Centrodestra nel suo complesso. Questo in virtù dei voto disgiunto che ha invogliato molti a preferire Rita Borsellino, pur votando per un partito del Centrodestra. Così lo scarto fra i due principali candidati alla poltrona di governatore alla fine si è attestato poco oltre i dieci punti percentuali, a fronte di quasi trenta che hanno diviso i due schieramenti.
In altre parole Rita Borsellino ha attirato attorno alla sua persona un gradimento notevole, senza però riuscire a convincere gli stessi suoi elettori a votare per il centrosinistra.
Fin qui il discorso che interessa soltanto la poltrona di presidente della Regione, cui era interessato anche il candidato di Alleanza Siciliana, il catanese Nello Musumeci, il quale è rimasto su percentuali molto basse e non ha mai impensierito i suoi avversari.
il duello si è visto subito che in realtà non esisteva perché da subito i primi dati che giungevano nelle Prefetture facevano capire che il margine di vantaggio di Cuffaro era netto e tendeva ad aumentare. Così da un iniziale +3, presto si è giunto a oltre dieci punti di differenza, quelli che poi hanno regalato la conferma al governatore uscente.
Sul fronte dei singoli candidati non sono mancate le sorprese fra gli eletti agrigentini. I sette che riportiamo erano per buona parte nella logica della vigilia, ma non sono mancante le sorprese che faranno parlare nei prossimi giorni a lungo.
Sul territorio da registrare comunque la conferma personale dell'assessore uscente Michele Cimino e del deputato Giusy Savarino, la più votata in provincia. Hanno guadagnato quindi la riconferma, mentre per Cimino c'è anche un ottimo risultato per la sua corrente, oggi decisamente quella che esce rinforzata sul territorio. Una circostanza che fa desumere come a breve ci saranno «novità» all'interno delle Amministrazioni locali. Peraltrn.sembra anche che alla componente di Cimino si sia avvicinato anche l'ex senatore Rino Cirami e pare anche, ma senza alcuna conferma, pure l'ex sindaco Calogero Sodano.
L'Udc che ha presentato praticamente due liste, ha piazzato a Sala d'Ercole due deputati fedelissimi del Governatore: Decio Terrana e Giusy Savarino. La sorpresa è arrivata da Giancarlo Granata, il vicepresidente dei Consiglio provinciale, che l'ha spuntata sul deputato uscente Giuseppe Infurna e che a questo punto diventa punto di riferimento per Alleanza nazionale in ambito provinciale e non solo.
La delusione è senz'altro quella di Calogero Miccichè, deputato uscente, che non ce l'ha fatta a ottenere la conferma, nonostante una presenza sul territorio costante in questi anni. Forse i temi dell'ambiente e della salute, nelle urne, non hanno convinto gli elettori che hanno scelto un altro indirizzo. Fino all'ultimo resta in bilico la situazione di Vincenzo Giambrone: il listino potrebbe non scorrere - o non scorrere abbastanza - per riconfermarlo alla carica di deputato regionale di Forza Italia.
A tutti gli eletti non resta ora che la- - vorare per restituire dignità alla nostra provincia.  
 
Centrodestra batte centrosinistra 5 a 2
È finita 5 seggi a 2 per il Centrodestra e. Salvatore Cuffaro ha confermato il suo «appeal» per gli agrigentini conquistando poco più del 54 per cento dei voti con Rita Borsellino che si è attestata al 44,4 per cento (con Musumeci è andato poco al di sopra dell'uno per cento). Dati,quelli relativi ai candidati presidente che hanno confermato come ci sia stato un massiccio ricorso al voto disgiunto: la Cdl ha infatti, nel suo complesso, il 61,1 per cento delle preferenze, sette punti in più di quelle attribuite a Salvatore Cuffaro.
Forza Italia si conferma, ma di pochissimo, il primo partito in provincia con oltre 41 mila voti, spuntandola per poche decine di voti sui Democratici di Sinistra. Ma per gli azzurri è quasi un «flop» perché rispetto al 2001 perdono quasi 15 mila voti e, soprattutto, un deputato (Giambrone infatti dovrà «sperare» nel listino, ammesso che scatti).
L'Udc si attesta sì al 16 per cento, ma aggiungendo anche i voti della lista .del presidente (il 7 per cento), significa che lo scudocrociato è ben oltre il 23 per cento. Peraltro la galassia Udc ha due deputati: Giusy Savarino e Decio Terrana, il presidente del Consorzio Asi che l'ha spuntata sul filo di lana su Giuseppe Arnone. La Margherita si è attestata al 10,43 per cento, mentre Uniti per la Sicilia che in lista aveva due deputati uscenti, Calogero Micciché e Salvatore Sanzeri, si è fermata al 6,20 per cento.
Ad Agrigento città Cuffaro ha ottenuto 16 mila e 800 voti contro i 12477 di Rita Borsellino. E all'ombra dei templi inoltre Forza Italia si conferma il primo partito con quasi 8000 voti e il 27,6 per cento. Gli azzurri doppiano tutti: Udc (con 3383 voti), An (2542 voti), MpA (2742 voti) si attestano tra il 10 e il 12 per cento.
L'affluenza. Il dato sull'affluenza provinciale definitivo è stato del 52,99 per cento. Ad Agrigento ha votato il 61,88 per centro. Seggi affollati a Cammarata con il 77,48, urne deserte a Sant'Angelo Muxaro con il 35,25 per cento.
Le curiosità. Salvatore Cuffaro nel suo paese ha conquistato 4431 voti (pari al 54,41 per cento) contro i 3693 di Rita Borsellino (45,35%). Un vero plebiscito per il Governatore uscente e riconfermato si è invece registrato a Lampedusa dove ha conquistato il 67 per cento dei voti. «Controplebiscito» per Rita Borsellino a Bivona con il 62,5 per cento delle preferenze. Per avere i dati definitivi è stato necessario attendere la tarda serale per alcuni problemi in due sezioni di Cammarata.
Gli scenari. I risultati delle elezioni regionali con ogni probabilità avranno un effetto domino anche sugli enti locali agrigentini. Al Comune capoluogo ed alla Provincia ci sarà infatti una profonda rimodulazione delle Giunte con i piccoli partiti che sono sostanzialmente scomparsi (o quasi) e con gli equilibri interni ai singoli partiti che escono profondamente mutati. Dibattito aperto da oggi sia all'interno di Forza Italia ma anche all'interno di An e dell'Udc.
 
Ecco i sette nuovi deputati all'Ars
Vanno a Sala d'Ercole: Michele Cimino, Giusy Savarino, Giancarlo Granata, Roberto Di Mauro, Giovanni Manzullo, Giovanni Panepinto e Decio Ternana. Non ce l'hanno fatta Giuseppe Infurna, Lillo Miccichè, Salvatore Sanzeri, Maria Grazia Brandara e con ogni probabilità anche Vincenzo Giambrone
Il candidato più votato è stato Giusy Savarino dell'Udc con 15722 voti che supera sul filo di lana Michele Cimino, Forza Italia, con 15643 voti. Savarino e Cimino sono due dei quattro deputati che ce l'hanno fatta a riconquistare un seggio a Sala d'Ercole.
Gli altri due sono Giovanni Manzullo della Margherita con 8243 e Roberto Di Mauro che con l'MpA ha ottenuto 6999 voti. Tre sono invece le new entry nel Parlamento regionale: Giancarlo Granata (An) che ha ottenuto 7961 voti, Giovanni Panepinto dei Ds che ha preso 7530 voti e Decio Terrana della lista l'Aquilone che l'ha spuntata per meno di duecento voti su Giuseppe Arnone (3843 contro 3630).
Ben cinque i «bocciati»: Giuseppe Infurna (An) a cui non sono bastati 6676 voti, Vincenzo Giambrone (Forza Italia) che ha conquistato 11540 voti e che deve sperare nel listino (ma fino a ieri sera sembrava fuori), Maria Grazia Brandara (Udc) che ha conquistato 5609 voti, Calogero Micciché e Salvatore Sanzeri (Uniti per la Sicilia) che hanno ottenuto rispettivamente 3483 voti e 4729 voti.
Nella Margherita, oltre Manzullo (8243), buone performances di Diego Cusumano (5173), Maurizio Bonomo (3532) e Renato Bruno (2202).
Nella lista «Per Rita» da segnalare i 2628 voti di Giuseppe Malfitano e i 196 voti di Filippo Buscemi.
Nella lista Uniti per la Sicilia, importanti i 2314 voti di Salvatore Petrotto e i 1304 di Francesco Tuttolomondo.
Nei Democratici di Sinistra Giacomo Di Benedetto è giunto a 6389 voti, ma c'è anche Vincenzo Marinello che ha raggiunto 5991 voti, Giuseppe Lauricella 4507 e Giovanni Greco 4438.
Alleanza nazionale ha visto in lista anche Angelo Biondi, sindaco di Licata che si è fermato a quota 5083.
Forza Italia, oltre i 15 mila voti e passa di Cimino, ha visto al secondo posto appunto Giambrone (con oltre 10 mila) e poi Nicolò Testone (grande risultato con 4214 voti), seguito da Angelo Bennici (3057) e Lello Casesa (1852).
Per il Movimento per l'Autonomia, oltre a Roberto Di Mauro, da segnalare i 3232 voti di Ignazio Sciortino e i 3022 di Eugenio D'Orsi. Nell'Aquilone, oltre a Terrana e Arnone, vanno «contati» i 3522 voti di Angelo Vita, mentre nell'Udc vanno segnalati i 2409 voti di Francesco Vitellaro e i 2069 di Girolamo Milioto.
 
ROBERTO DI MAURO (Mpa)
Era stato eletto già il mese scorso al Parlamento, ieri il bis con l'elezione all'Assemblea regionale. Per Roberto Di Mauro è proprio un periodo d'oro. «E' stato un grande successo personale ma soprattutto del movimento. - dice Di Mauro -, l'Mpa ha trionfato in tutte le province, evidentemente la gente ci segue, crede nel nostro progetto. Il movimento è ritenuto una garanzia anche per il centrosinistra: molti elettori che hanno prima votato Prodi in questo consultazioni adesso hanno scelto di dare la preferenza al Movimento per l'autonomia». Adesso per lui ci sarà il dilemma: svolgere le funzioni di deputato regionale oppure di quello nazionale, favorendo in questo modo Ignazio Sciortino, primo dei non eletti? L'impressione è, che opterà per la seconda ipotesi. Ma prima, avrà sicuramente un colloquio con il leader Raffaele Lombardo, naturalmente raggiante per questo successo del movimento, che ha superato a pieni voti questo ennesimo esame di maturità.

GIOVANNI MANZULLO (Margherita)
Giovanni Manzullo, riberese, è stato riconfermato per la terza volta all'Ars dove nella prima legislatura ha ricoperto prima l'incarico di assessore ai Lavori pubblici e poi all'Industria. Ieri ha ottenuto circa 8 mila voti raccolti in tutti i paesi della provincia, ma ha letteralmente fatto un'exploit a Ribera dove il partito della Margherita, nel quale occupava il posto di capolista, ha avuto 2438 voti. Manzullo nella sua cittadina ha superato i 2000 voti di preferenza. «Mi sono impegnato in passato e lo farò ancora per il futuro - dice Manzullo - sarò il deputato di tutti perché credo che lo sviluppo dell'Agrigentino, soprattutto nell'agricoltura, nel turismo, nell'artigianato e nella valorizzazione delle coste, interessi tutta la popolazione. Lavoreremo anche per migliorare il comparto della Sanità nella quale in questi anni ho ricoperto l'incarico di componente della commissione regionale, cercando di proporre la dotazione di moderne tecnologie agli ospedali e alle aziende sanitarie della provincia. Ringrazio tutti e sono a disposizione di quanti hanno a cuore lo sviluppo della nostra terra».
 
MICHELE CIMINO (Forza Italia)
Un successo molto importante, i consensi per il sottoscritto sono aumentati rispetto a cinque anni fa e, proprio per questo motivo sono davvero molto felice e orgoglioso. E' quanto dichiara Michele Cimino. «Questo risultato personale - ha continuato - conferma che il lavoro svolto in questi anni. E' normale, che questo risultato mi impone di lavorare con più energie perché i problemi da risolvere per la nostra Isola sono tanti. La gente ci ha rinnovato la fiducia, e noi cominceremo immediatamente a lavorare per dare le prime risposte subito. Abbiamo governato nell'ultima legislatura e questo ci consente di conoscere l'apparato burocratico. Saremo nelle condizioni di rispondere alle esigenze dei cittadini». Lo spoglio lo ha seguito a casa. «Mi sono circondato dall'affetto delle mie figlie, ho cercato di non pensare, ma ero comunque fiducioso. Chi lavora bene ha la coscienza pulita e io ho sempre lavorato nel migliore dei modi possibili».
 
GIUSY SAVARINO (Udc)
Entusiasmo e soddisfazione arriva dal comitato elettorale di Giusy Savarino, deputato uscente ed esponente di punta del partito dell'Udc che ha visto diversi autorevoli candidati contendersi la conquista del seggio agrigentino. «Il risultato elettorale di oltre 15 mila e 600 voti, mi gratifica e mi riempie di gioia e soddisfazione». Così ha dichiarato la candidata agrigentina dell'Udc, Giusy Savarino, deputato uscente, a margine dei risultati dei voto per le regionali in Sicilia. «Certamente - sottolinea l'esponente politico di origini ravanusane - mi sento gravata dalla responsabilità di rappresentare autorevolmente la gente che ha voluto consegnare, dandomi il voto, l'onere di rappresentarli. Evidentemente, il risultato elettorale va oltre l'apparato di partito e la classe dirigente che mi ha sostenuto. Ritengo - conclude Savarino - di avere avuto anche un forte voto di opinione se è vero, come risulterebbe, che sono la prima eletta in provincia di Agrigento e la donna più votata in Sicilia».

GIOVANNI PANEPINTO (Democratici di Sinistra)
Giovanni Panepinto è stato eletto all'Assemblea regionale siciliana nella lista dei Ds. Ha ottenuto 7700 voti nel collegio di Agrigento. Nella sua città natia ha ricevuto 1109 preferenze. E' bivonese, sposato, professionalmente è segretario comunale generale. Da qualche anno è in servizio presso il comune di Favara, ma ha lavorato in tanti comuni agrigentini per cui è profondo conoscitore della realtà amministrativa, economica e sociale della provincia. E' un neofita per l'Ars, essendo alla sua prima elezione. Non lo è invece per le pubbliche amministrazioni perché ha ricoperto per oltre nove anni la carica di sindaco di Bivona tra il 1993 e il 2002. Ha acquisito una grande esperienza amministrativa per cui è stato nominato presidente della società dei Patti Territoriali Smap. «Sono felice per il risultato - dice - è il frutto di un lavoro certosino fatto in tutto i paesi dell'interno dove è già cominciato il decollo e lo sviluppo delle infrastrutture legate all'agricoltura, al turismo, alla viabilità. Continuerò a lavorare in tale direzione».

GIANCARLO GRANATA (Alleanza Nazionale)
«E' un risultato - commenta Granata - che abbiamo costruito giorno dopo giorno lavorando con la gente di questa città. Io devo ringraziare tutti coloro che mi hanno votato. All'Ars mi farò portavoce dei problemi di questa città ma anche di questa provincia che ha tanto bisogno di interventi per cercare di uscire dallo stato d'impasse in cui si trova. Penso ai tanti giovani che ogni giorno sono costretti a lasciare Agrigento e la Sicilia in cerca di fortuna in altre zone d'Italia e spesso anche all'estero. Sarò controllore di tutto quanto il nuovo Governo della Sicilia andrà a fare non deludendo certamente le istanze che riguardano i nostri concittadini». Il successo di Granata ieri sera ha scatenato parecchio entusiasmo tra i sostenitori dell'ormai ex vice presidente del Consiglio provinciale. Caroselli di auto al seguito del neo eletto hanno festeggiato sino a notte fonda la prima volta dell'esponente di An all'Ars. Prima però sostenitori ed amici del politico canicattinese si sono ritrovati in piazza IV Novembre per un comizio di ringraziamento interrotto spesso da applausi da stadio.

DECIO TERRANA (Lista del Presidente)
«Proseguirò all'Assemblea regionale l'impegno iniziato a favore dello sviluppo industriale. La mia vittoria è frutto dell'impegno di tutti i candidati, che hanno creduto al progetto del presidente Totò Cuffaro». E' felicissimo Decio Terrana, che da presidente dell'Asi industriale è diventato deputato. «Starò al fianco del presidente Cuffaro nella realizzazione del programma della Casa delle libertà e, in particolare di quella, che come il sottoscritto crede allo sviluppo industriale dell'Agrigentino. Avvieremo delle iniziative anche a favore del turismo per realizzare la concreta vocazione, che questa provincia ha nel suo dna. La mia opera però proseguirà con altre iniziative che avevo avviato anni fa in Consiglio provinciale. Il primo obiettivo è, quello di dotare Agrigento e la sua provincia dell'aeroporto e un altro progetto ambizioso, riguarda l'Università. Il nostro ateneo deve diventare autonomo, penso che ci siano i numeri per riuscire a realizzare questo obiettivo. Sono molto fiducioso».







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