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rassegna stampa del 4 ottobre 2019

Scrivolibero

Nuovi indirizzi di studio all' I.I.S.S. L. Pirandello di Bivona autorizzati dal Libero Consorzio


L'I.I.S.S. "Luigi Pirandello" di Bivona ha ottenuto dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento l'autorizzazione per attivare due nuovi corsi di studio per il prossimo anno scolastico 2020/2021. Si tratta del corso di studio serale ad indirizzo "Professionale Agrario - Agricoltura e Sviluppo Rurale" e di un corso diurno per l'indirizzo Tecnico Agrario, Agroalimentare, Agroindustriale,  nell'articolazione "Produzioni e Trasformazioni".
La richiesta scaturisce da una dettagliata analisi sull'opportunità di ampliare l'offerta formativa, prendendo in considerazione le richieste degli studenti e delle famiglie relative all'attivazione di nuovi percorsi attinenti all'economia del territorio e dell'hinterland di Bivona. Inoltre sono state tenute in considerazione dal Dirigente scolastico le istanze provenienti del mercato del lavoro di specifiche figure tecnico-professionali nel settore dell'Agricoltura che a Bivona, paese di eccellenza per la produzione agro-alimentare, risultano carenti.
Per i nuovi corsi verranno utilizzati i laboratori e le aule dei locali di Via Antinoro e di Contrada S. Filomena a Bivona, oltre al terreno sito in Contrada Prato nel Comune di Bivona, concesso in comodato d'uso gratuito dal Comune di Bivona.
Come previsto dalle norme vigenti, l'autorizzazione del Libero Consorzio è propedeutica alla decisione della Regione che potrà istituire questi nuovi indirizzi di studi dopo avere emesso gli appositi decreti regionali. 

Grandangolo

Agrigento, domani ( 4 ottobre ) in città il raduno dei bersaglieri

di Redazione Pubblicato il Ott 3, 2019

I bersaglieri "invadono" Agrigento e la sua Valle dei Templi. Prende il via domani mattina, venerdì 4 ottobre, il raduno interregionale sud dell'associazione dei fanti piumati che coinvolge i soci provenienti dalle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria e Sicilia. Ma ne verranno anche da altre regioni del nord, come testimonia la presenza della prestigiosa fanfara "Tramonti-Crosta" di Lonate Pozzolo in provincia di Varese.
Si comincia con la cerimonia dell'Alzabandiera al giardino botanico. All'interno dello stesso polmone di verde incastonato nell'abitato agrigentino, messo a disposizione dal Libero Consorzio di Agrigento, sarà poi inaugurato il monumento al bersagliere donato dall'Accademia di Belle Arti e realizzato dal prof. Domenico Boscia. La cerimonia sarà scandita dalle note della fanfara del VI reggimento bersaglieri di stanza a Trapani.
Sabato 5 ottobre in mattinata nell'auditorium dell'Istituto di Istruzione secondaria Superiore "Foderà" la sezione agrigentina dell'Anb sarà intitolata alla Medaglia d'argento al valor militare ten. Gaetano Camizzi, Caduto nella Prima Guerra Mondiale, alla presenza dei discendenti dell'Eroe. Seguirà una conferenza del gen. Maurizio Scardino,  comandante di Esercito Sicilia, sul ruolo dei bersaglieri nel moderno modello di difesa.
Nel pomeriggio la sfilata dei radunisti per il viale della Vittoria e la via Atenea, accompagnati dalle fanfare di Lonate Pozzolo e di Barcellona, fino alla con cattedrale di San Domenico dove sarà celebrata la Santa Messa. Subito dopo la consegna del Medagliere nazionale al sindaco Calogero Firetto e l'esibizione delle due fanfare, che al termine ridiscenderanno per la via Atenea, insieme al coro dei bersaglieri della sezione Anb di Mineo (Catania). Nel contempo, quindi sempre sabato pomeriggio, a Grotte, Racalmuto, Ravanusa e Campobello di Licata sfileranno e si esibiranno rispettivamente anche le fanfare di Santa Croce Camerina, Belpasso, Palermo e Zafferana tnea
Domenica mattina il momento conclusivo della manifestazione, che sarà anche quello più significativo. Alle 9 l'ammassamento nell'area esterna di Casa Sanfilippo con la rassegna dello schieramento che sarà effettuata dal vicepresidente nazionale Daniele Carozzi, quindi la sfilata per la via Sacra, in piena Valle dei templi, con la partecipazione di tutte le sei fanfare già presenti, cui si aggiungerà anche quella di Caltanissetta.
L'evento è stato realizzato con l'apporto determinante della Regione Siciliana, dell'Ars e dell'Ente Parco Archeologico e paesaggistico Valle dei templi.

Giornale di Sicilia

L'evento
«Sud», il raduno interregionale


Da oggi fino a domenica Agrigento ospita il raduno interregionale «Sud» dell'associazione Nazionale Bersaglieri. L'evento interesserà le sezioni dell'Anb di Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia.Tra gli eventi collaterali è prevista anche una mostra di uniformi storiche, foto e cimeli esclusivamente dedicata ai fanti piumati che sarà allestita presso la Scala Reale all'interno del palazzo del Libero Consorzio di Agrigento. L'evento è promosso da Andrea De Castro, presidente della sezione di Agrigento. «Ci aspettiamo - ha dichiarato - la presenza di centinaia di bersaglieri che non perderanno l'opportunità di sfilare lungo la Via Sacra nel cuore della Valle dei Templi». 

Emergenza senza fine a Palermo: autocompattatori in giro per la Sicilia alla ricerca di discariche idonee Rifiuti, ora scoppia la grana del personale
Nel limbo mille lavoratori che per legge non possono transitare direttamente nei nuovi Ato
Giacinto Pipitone

PALERMO

In ballo ci sono circa 1.600 lavoratori, che rischiano di restare in un limbo quando e se la riforma del sistema di gestione dei rifiuti verrà approvata all'Ars. E così, nel pieno di una emergenza che vede ancora Palermo al collasso col rischio di innescare una reazione a catena che manderebbe in tilt la raccolta in mezza Sicilia, ieri allaRegione è scoppiata anche la bomba dipendenti degli Ato. E, almeno per un giorno, le priorità si sono invertite. All'assessorato ai Rifiuti sono arrivati i vertici di vecchi Ato ed Srr (le società miste che dal 2010 avrebbero dovuto prenderne il posto) e i sindacati. L'assessore Alberto Pierobon li ha convocati per fare il punto sul bacino di lavoratori che, approvata la riforma dovrà passare ai nuovi Ato. Che saranno solo 9, interamente pubblici e non più società miste. È in questa fase che è stata individuata la matassa da sbrogliare. L'ultima riforma, ancora in vigore, prevedeva che, chiusi gliAto, tutto il personale di questi enti (a patto di essere stato assunto entro il 31 dicembre 2009) passasse alle nuove Srr. Da queste adesso dovrebbe ritransitare ai nuovi Ato. Solo che il primo passaggio non è mai stato completato e ciò farà inceppare tutto il meccanismo. Secondo i calcoli elaborati ieri su oltre seimila lavoratori almeno 600 (un centinaio di amministrativi e circa 500 operai) sono rimasti bloccati nei vecchi Ato. È stata anche stilata una mappa: 123 sarebbero ancora nell'Ato Palermo Est, 250 nel Palermo Ovest e una settantina nel Palermo-Città metropolitana che raggruppa i paesi da Capaci a Santa Flavia. Un'altra settantina di lavoratori del settore restano per ora all'Ato Messina provincia e altrettanti in quello che fa riferimento all'area cittadina e dell'hinterland. Altri 59 operai in bilico sono a Enna, 27 nell'Ato Trapani Sud e qualche decina nel Nisseno. Che fine farà questo personale quando la riforma verrà approvata? L'assessore Pierobon ieri ha messo pressione agli Ato e alle Srr per completare il più in fretta possibile il primo trasferimento, arrivando a mettere sul tavolo l'ipotesi di commissariare gli enti inadempienti. Il tempo è poco perché l'Ars - condizionale d'obbligo - dovrebbe iniziare a esaminare la riforma entro una decina di giorni e arrivare all'approvazione in un paio di settimane. E nel frattempo però sarà stata accesa la seconda miccia pronta a esplodere: il testo voluto da Pierobon e Musumeci indica che, visto che i nuovi Ato saranno interamente pubblici, solo il personale entrato per concorso potrà transitare in modo automatico. E tuttavia fra gli aspiranti ci sono anche 950 dipendenti delle attuali Srr che sono entrati in passato negli Ato senza concorso: per chiamata diretta o stabilizzazione dopo un periodo di precariato. Quale sarà la sorte di questo personale? L'assessorato spiega che per loro sarà necessario un concorso per soli titoli che sulla carta dovrebbe essere un ostacolo poco impegnativo per gli interessati. E, meno diplomaticamente il presidente della commissione Ambiente dell'Ars, Giusy Savarino, ha  detto recentemente che «nessuno perderà il posto». Ma all'Ars il nuovo e potente asse Pd-5 Stelle ha in cantiere un emendamento che sanerebbe subito le vecchie assunzioni salvando automaticamente questi 950 lavoratori. È un emendamento che rientrano fra quelli in cantiere per ribaltare l'impostazione della riforma, pensata per creare un sistema che ruoti intorno a 9 enti di dimensione provinciale che mettano insieme i Comuni e gestiscano il servizio bandendo gare e progettandogli impianti. Il tutto facendo ruotare il sistema intorno alla raccolta differenziata. Si vedrà. Intanto, sotto voce, in assessorato temono perfino una terza  miccia: c'è una fetta di dipendenti attualmenteprecari o che in passato hanno avuto contratti a termine che potrebbe rivendicare un posto e fare pressione. È difficile anche quantificarli ma quando la tensione salirà, durante il voto, potrebbero diventare un problema. Nell'attesa Pierobon ha messo i paletti al dibattito: «Verificheremo i numeri sul personale forniti dalle Srr e dai sindacati e li confronteremo per avere un quadro chiaroe delimitare il perimetro interessato dalla riforma. Quindi approfondiremo il tema a livello giuridico per trovare le soluzioni utili e necessarie, nel rispetto della normativa, a garantire l'assunzione di tutto il personale avente diritto e rimasto ancora escluso». Su un piano parallelo resta l'emer - genza rifiuti a Palermo, con la discarica satura e gli autocompattatori in giro  per la Sicilia alla ricerca (vana) di un impianto che accolga l'immondizia del capoluogo. Ieri sul caso è tornata Legambiente: «Sull'immondizia di Palermo - ha detto Gianfranco Zanna - abbiamo letto tante dichiarazioni e prese di posizione, ma tutti i protagonisti hanno ignorato o fanno finta di  non sapere l'unica verità inoppugnabile: la crisi è provocata dal fatto che, a dieci anni dall'avvio del primo step, l'amministrazione di Palermo e la Rap  non hanno completato la raccolta domiciliare in tutta la città. Se si fosse organizzata la raccolta differenziata pertempo, oggi non staremmo qui a parlare della "munnizza" che gira per la Sicilia.Peraltro, non si è ancora capito se i costi mostruosi relativi li pagheranno i cittadini di Palermo o tutti i contribuenti siciliani. Tutto il resto sono chiacchiere».

La riforma della Regione per snellire gli Enti

I vecchi Ato erano 27 e funzionavano come società  private. Creati dal governo Cuffaro a inizio degli anni Duemila non hanno mai raggiunto la piena operatività. E soprattutto hanno accumulato oltre 2 miliardi di deficit dovuti ad assunzioni fuori controllo e costi del servizio non coperti dai Comuni soci. l La riforma del 2010 ha previsto la chiusura dei vecchi Ato e la nascita delle Srr, che dovevano funzionare come consorzi di Comuni, in modo più agile. In realtà si può dire che non sono mai realmente nati. Problemi organizzativi ne hanno bloccato l'entrata in funzione, eccetto poche realtà. l La riforma che Musumeci e l'assessore Pierobon hanno in cantiere da un anno prevede di chiudere le vecchie Srr e tornare agli Ato. Ma saranno solo 9, funzioneranno come enti pubblici (soggetti quindi a vincoli di bilancio) e organizzeranno il servizio nell'ambito provinciale mettendo insieme i sindaci. l L'Ars dovrebbe votare questa riforma a partire da fine ottobre. Ma la maggioranza ha numeri molto risicati e il testo rischia di subire molte modifiche in aula.

Il Fatto Nisseno

Viabilità San Giovanni Gemini - Mussomeliil Fatto Nisseno -


MUSSOMELI - Alle ore 12.00 di ieri mattina, giovedì 3 ottobre 2019, sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte nell'ambito della gara relativa ai lavori di sistemazione della strada San Giovanni Gemini - Mussomeli. I lavori ammontanti a 1,74 milioni di euro serviranno al consolidamento dei tratti franosi adiacenti al viadotto, nonché alla sistemazione del manto stradale. "Ringrazio i vertici tecnici e politici del Libero Consorzio di Agrigento - scrive il sindaco Catania sul social - per avere rispettato i tempi forniti in occasione dell' incontro richiesto dal sottoscritto, unitamente ai sindaci di Acquaviva Platani, Cammarata e San Giovanni Gemini (comunità direttamente interessate da questa arteria).
Auspico una rapida istruttoria di gara (il cui inizio è previsto il prossimo 7 ottobre) per iniziare e completare prima possibile i lavori al fine di permettere la riapertura definitiva della strada, dopo tanti anni e dopo tanti soldi investiti".

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