GrandangoloAgrigento
Il Libero Consorzio stabilisce le somme per le scuole superiori provinciali
Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha disposto lo stanziamento delle somme da destinare per le spese di funzionamento ordinario delle scuole medie superiori di propria competenza.
Il provvedimento è stato adottato dal Direttore del Settore "Politiche Attive del Lavoro e dell'Istruzione ed Edilizia Scolastica" Teresa Deleo con determinazione dirigenziale n. 1675 del 02 ottobre 2019, dopo che era stato approvato il bilancio di previsione 2019 dal Commissario Straordinario del Libero Consorzio Alberto Girolamo Di Pisa.
Le somme spettanti ai venticinque Istituti Scolastici della provincia per un importo complessivo di € 1.400.000,00, sono state calcolate sulla base di quanto stabilito dal regolamento per l'assegnazione dei fondi agli istituti di istruzione secondaria di pertinenza provinciale, in base alle disponibilità finanziarie dell'Ente. Questo importo tiene conto, primariamente, del numero di classi di ciascuna scuola per l'anno scolastico in corso. Queste somme saranno utilizzate principalmente per il pagamento delle utenze elettriche, idriche, per il riscaldamento e per la telefonia.
Come previsto dalle norme vigenti, le spese per il funzionamento degli Istituti di scuola media di 2° grado pubblici, devono essere erogate dalle ex Province per garantire la funzionalità delle scuole, che in mancanza di questi fondi non sarebbero nelle condizioni di erogare un servizio pubblico essenziale.
Canicattiweb
Libero Consorzio Agrigento, osservazioni piano anti corruzione 2020/2022
Le proposte e le osservazioni per una possibile rimodulazione dei contenuti del piano triennale di prevenzione della corruzione e della Trasparenza, denominato P.T.P.C.T., del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per il triennio 2020/2022 potranno essere presentate, da Associazioni e cittadini, entro le ore 13:00 del 16 ottobre.
Tutta la documentazione e il modulo di presentazione delle osservazioni sono visionabili nella sezione "Primo Piano" della home page del sito dell'Ente www.provincia.agrigento.it.
Le possibili osservazioni o proposte di modifica predisposte dai cittadini o dalle Associazioni al Piano potranno essere consegnate direttamente alla Segreteria del Libero Consorzio comunale di Agrigento o inviate ai seguenti indirizzi di posta elettronica:m.hamel@provincia.agrigento.it e i.iannuzzo@provincia.agrigento.it, oppure utilizzando la posta certificata del Libero Consorzio Comunale di Agrigento:protocollo@pec.provincia.agrigento.it. Le eventuali modifiche al piano saranno valutate entro il 31 gennaio del 2019.
Il P.T.P.C.T. individua le misure finalizzate a prevenire la corruzione nell'ambito dell'attività amministrativa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per tutelare e salvaguardare la correttezza e la legalità dell'azione amministrativa. Il Piano si prefigge, inoltre, di ridurre le opportunità che si verifichino casi di corruzione; aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione; creare un contesto sfavorevole alla corruzione con l'obiettivo di creare un collegamento tra corruzione, trasparenza e performance.
Giornale di Sicilia
Stabilizzazione di oltre 5 mila Asu
È arrivato il disco verde dell'Ars
Potrebbero finire nelle Asp o nelle Camere di Commercio
Antonio Giordano - PALERMO
Via libera dall'Assemblea regionale siciliana all'ultimo collegato che è passato con 32 voti favorevoli nella serata di ieri. Si chiude così la stagione dei disegni di legge «collegati» alla finanziaria. Una scelta fatta per snellire il testo della manovra ma che di fatto ha bloccato l'attività del parlamento siciliano per tutto il 2019. Tra le norme approvate c'è il via libera al processo di stabilizzazione degli oltre 5 mila Asu che potrebbero essere utilizzati anche nelle Asp o nelle Camere di Commercio. «Si è proceduto responsabilmente all'approvazione di alcune norme: forestali in economia diretta, stabilizzazione Asu, garanzie e riconoscimenti per gli Oss siciliani, il rimpinguamento del Fondo di garanzia le cui somme, a tutela degli operatori della formazione professionale, sono state vincolate», spiega Vincenzo Figuccia dopo il voto finale. «Posto quanto sopra e approvato il collegato - prosegue il deputato centrista - partendo altresì dall'effettiva condizione finanziaria della Regione, si definiscano chiaramente le priorità della nuova sessione e si apra ad una seria e convinta stagione di riforme che questo governo ha già predisposto e disegnato anzitempo: consorzi di bonifica, ipab, polizia locale, governo del territorio e zone franche montane». «Norme inutili che non risolvono i problemi», secondo Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd, «sono state deluse le aspettative dei siciliani. Non c'è una sola norma per lo sviluppo». Unica nota «positiva», per il deputato democratico è che «si chiude finalmente la farsa che ha paralizzato la stagione parlamentare per quasi un anno», ovvero la stagione dei collegati. Tra le norme approvate ci sono anche quelle promosse dal M5s: come l'applicazione della blockchain per tracciare i prodotti agroalimentari per evitare le frodi in questo campo; l'istituzione dei percorsi letterari di Sicilia, si ripercorreranno i luoghi degli scrittori dell'Isola (o i luoghi dei loro romanzi) che saranno segnalati e pubblicizzati nell'isola con una apposita cartellonistica. Ed ancora la creazione di un ufficio per i disabili in ogni comune della Sicilia che faccia da riferimento per il territorio un luogo per offrire ai cittadini un punto di riferimento certo. Ed ancora l'istituzione di risorse per disabili psichici obbligatorie con le Asp dovranno destinare lo 0,2% ai progetti del «budget di salute» e la nuova composizione del Comitato regionale per la programmazione sportiva. «Finalmente l'Ars è riuscita a battere un colpo. Una legge che doveva essere approvata a febbraio ha visto finalmente la luce quasi sotto l'albero di Natale. Un bottino pressoché fallimentare per un governo che aveva preannunciato grandi riforme e che alla prova dei fatti non riesce a cavare un ragno dal buco», spiegano i deputati del Movimento. «Praticamente quest'anno - affermano i deputati - vivremo in una perenne sessione di bilancio. Già infatti bussa alla porta la prossima finanziaria, senza essere riuscirti a dare una siciliani una risposta degna questo nome e con le grandi riforme sempre al palo. Questo pessimo collegato non rimarrà certo nella storia dell'Ars, noi abbiamo provato a migliorarlo con una serie di emendamenti approvati dall'aula». L'aula nel corso della seduta di ieri ha anche eletto Claudio Fava capogruppo del Misto, prende il posto di Danilo Lo Giudice che nel frattempo ha aderito al gruppo Udc-Sicilia Vera. Prossima seduta è convocata per martedì con inizio alle 16. All'ordine del giorno il dibattito sulla situazione finanziaria della Regione dopo la scoperta di nuovi disavanzi nel bilancio. (*AGIO*)
Fondi del Libero Consorzio
Stanziamenti per le scuole, un milione e 400 mila euro
Istituti secondari - Serviranno ai 25 plessi scolastici provinciali a pagare tutte le spese di gestione
Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha disposto lo stanziamento delle somme da destinare per le spese di funzionamento ordinario delle scuole medie superiori di propria competenza. Il provvedimento è stato adottato dal direttore del Settore «Politiche Attive del Lavoro e dell'Istruzione ed Edilizia Scolastica », Teresa Deleo, con una determinazione dirigenziale n. 1675 del 02 ottobre 2019, dopo che era stato approvato il bilancio di previsione 2019 dal Commissario Straordinario del Libero Consorzio, Alberto Girolamo Di Pisa. Le somme che sono spettanti ai venticinque Istituti Scolastici della provincia per un importo complessivo di 1.400.000 euro sono state calcolate sulla base di quanto stabilito dal regolamentoper l'assegnazione dei fondi agli istituti di istruzione secondariadi pertinenza provinciale, in base alle disponibilità finanziarie dell'Ente. «Questo importo - rendono noto dal Libero Consorzio agrigentino tiene conto, primariamente, del numero di classi di ciascuna scuola per l'anno scolastico in corso. Queste somme saranno utilizzate principalmente per il necessario pagamento delle utenze elettriche, idriche, per il riscaldamento e per la telefonia ». Come previsto dalle norme vigenti, le spese per il funzionamento degli Istituti di scuola media di 2° grado pubblici, devono essere erogate dalle ex Province per garantire la funzionalità delle scuole, che in mancanza di questi fondi non sarebbero nelle condizioni di erogare un servizio pubblico essenziale per la collettività. Il Libero Consorzio di Agrigento ribadisce la volontà di volere adempiere alle proprie responsabilità istituzionali, pur avendo più volte chiarito ai dirigenti scolastici la situazione di oggettiva difficoltà dovuta al mancato trasferimento di adeguate risorse finanziarie e al pesantissimo prelievo forzoso sul bilancio dell'Ente da parte dello Stato.
L'inchiesta approda in aula con 43 imputati
Traffico di rifiuti a Camastra, il Comune: «Noi parte civile»
Il Libero consorzio dei Comuni di Agrigento e il Comune di Camastra chiedono di costituirsi parte civile. La difesa (fra gli altri, gli avvocati Leonardo Marino, Lillo Fiorello, Alessandro Baio e Claudio Gallina Montana) si oppone, per una serie di ragioni procedurali, e il giudice rinvia per sciogliere la riserva. È entrata subito nel vivo l'udienza preliminare scaturita dall'inchiesta, in cui sono imputati in trentaquattro, con l'accusa di avere smaltito illecitamente, nella discarica di Camastra, rifiuti speciali di ogni tipo, anche pericolosi: dopo il sequestro della struttura e dei beni di alcuni indagati, scattato nel dicembre del 2017, i pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Geri Ferrara e Francesco Gualtieri hanno chiesto 34 rinvii a giudizio. Quarantatrè, in tutto, gli imputati fra persone fisiche e giuridiche. Nella lista, fra gli altri, l'impren - ditore Marco Venturi, uno dei più notiin Sicilia, legale rappresentante del laboratorio di analisi Sidercem, accusato di avere redatto delle certificazioni non veritiere per consentire al titolare di uno stabilimento di conferire nella discarica di Camastra dei rifiuti che non potevano essere smaltiti. E poi ancora l'attuale presidente dimissionario di Girgenti Acque, Marco Campione e il suo predecessore Giuseppe Giuffrida. L'udienza preliminare è iniziata ieridavanti al gup diPalermo Filippo Serio. La competenza della Dda nulla c'entra con eventuali legami con la criminalità organizzata. Si tratta, piuttosto, di uno di quei reati, come il traffico di droga, per i quali compete la Procura del distretto. Innanzitutto, fra le persone finite sotto accusa, ci sono i responsabili della società «A&G» che gestisce il sito: il presidente Donato D'Angelo, il direttore tecnico Calogero Alaimo, il consigliere Salvatore Alaimo, il presunto direttore tecnico "di fatto" Alfonso Bruno e Pasquale Di Silvestro, assunto con lo stesso incarico. Nella lista anche l'amministratore delllo studio chimico ambientale Giuseppe Daniele Pistone; gli amministratori dell'impresa "Fratelli Cultrera", Giuseppe, Antonio e Massimo Cultrera e una serie di imprenditori, titolari di attività che avrebbero conferito illecitamente nella discarica: Carmelo Parrino, Salvatore Bonafede, Francesco Ippedico, Massimo Barbieri, Francesco D'Alema, Giuliano Costantini, Gaetano Rubino, Anna Maria Rosso, Pietro Balistreri, Salvatore Mazzotta, Fabio Borsellino, Giuseppe Panseri, Stefano Panseri, Tindara Maria Rita Paratore, Antonino Paratore, Vincenzo Venturi, Francesca Di Gaetano e Gerlando Piparo: quest'ultimo è un funzionario della Provincia regionale accusato di corruzione per avere assicurato dei "controlli di favore"a D'Angelo e Alaimo in cambio di un provino come portiere col Lanciano calcio a un amico. E poi ancora: Luciano Dell'Omo, Filippo Oddo, Danilo Ignazio Russo e Fabrizio Giotti, operatori delle imprese che operavano nel sito e avrebbero smaltito i rifiuti in maniera illecita. Nella lista anche alcune società alle quali si contesta un illecito amministrativo: la stessa A&G, lo studio chimico ambientale, Fratelli Cultrera, Bonafede Srl, Enimed, Fincantieri, Girgenti Acque, Cipro Gest e Despe. Fra i reati contestati, il traffico illecito dei rifiuti, il falso e la corruzione. Dopo l'avviso di chiusura dell'inchiesta, i pm hanno effettuato una "scrematura" degli indagati, tagliando fuori dall'inchiesta i vertici della Raffineria di Gela e di Reti ferroviarie italiane, ritenendoli estranei ai fatti e chiedendone l'archiviazione. (*GECA*)
Funzionario dell'ex Provincia dal gup
L'accusa: minacciò la revoca di passi carrabili per l'annullamento di un'asta
Giudizio abbreviato e, quindi, decisione «allo stato degli atti», senza un dibattimento ma solo sulla base di quanto emerso nella fase delle indagini preliminari. È la strategia processuale che è stata scelta dall'avvocato Antonino Gaziano, difensore dell'ingegnere Filippo Napoli, 57 anni, responsabile del settore Infrastrutture del Libero consorzio. Il professionista è imputato di tentata concussione perché avrebbe minacciato una coppia di coniugi di Licata di attivare le procedure di revoca dei passi carrabili se non avessero ritirato un'istanza di annullamento di un'asta pubblica. Per questa ipotesi di reato, il pubblico ministero Antonella Pandolfi ha chiesto il rinvio a giudizio del funzionario dell'ex Provincia regionale. La vicenda risale al 7 ottobre del 2014. Napoli avrebbe tentato di imporre il ritiro di un'istanza di annullamento, relativa alla vendita di un relitto stradale, che era stato aggiudicato ad altri privati e la coppia rivendicava. Il funzionario, per convincerli a non dare seguito al contenzioso, avrebbe prospettato di revocare loro le autorizzazioni per la collocazione di alcuni passi carrabili. La vicenda è approdata in aula, davanti al giudice delle udienze preliminari del tribunale Stefano Zammuto. In precedenza le presunte vittime hanno presentato dei documenti e la difesa dell'imputato, affidata all'avvocato Antonino Gaziano, aveva chiesto un termine per visionarli e interloquire. Ieri la nuova udienza con la difesa che ha comunicato la propria strategia processuale. Il giudice ha ammesso il funzionario al giudizio abbreviato e ha rinviato l'udienza al 28 gennaio per la requisitoria del pubblico ministero e l'arringa conclusiva della difesa. L'eventuale pena è ridotta di un terzo per effetto del rito. (*GECA*)
I giardini storici, la mostra
Villa Genuardi, ad Agrigento in via Ugo La Malfa, ospita la mostra intitolata «Villa Genuardi e i giardini storici di Agrigento: dal Giardino degli Dei al Giardino del Vescovo». Il progetto culturale è di Gabriella Costantino che si è avvalsa della consulenza botanica dei professori Rosario Schicchi e Manlio Speciale, rispettivamente direttore e curatore dell'Orto Botanico - Sistema museale di Ateneo dell'Università degli Studi di Palermo. L'evento è stato realizzato anche in collaborazione con il Comune di Agrigento, il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, la Curia Vescovile, il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, il museo archeologico «Griffo» ed il Fai - Giardino della Kolymbethra.
Progetto per la sicurezza stradale
Aci, la Targa Florio approda in provincia
Arriva la tradizione delle vetture che hanno fatto la storia
Il progetto sportivo «Targa Florio» approda ad Agrigento. Domani, giovedì, 10 ottobre, alle 10,30, all'Hotel della Valle, si terrà la conferenza stampa indetta dall'Auto - mobil club di Agrigento per presentare l'evento sportivo «Targa Florio», in programma venerdì 11 ottobre, e «Sara Safe Factor», il progetto sulla sicurezza stradale previsto per lunedì 14 ottobre prossimo. All'incontro con la stampa interverranno Salvatore Bellanca, presidente di Aci Agrigento; Gabriella Battaglia, assessore comunale alla Viabilità; Andera Morreale, comandante della Polstrada; Marzio Tuttolomondo, responsabile della Protezione civile del Libero Consorzio comunale di Agrigento. La tradizione delle vetture che hanno fatto la storia è ben rappresentata dalla Targa Florio classica: gara di regolarità dedicata alle auto costruite prima del 1977. La Targa Florio Classica, inserita nel campionato italiano, ripercorre capitoli importanti della storia dell'automobilismo. Una competizione molto sentita dagli specialisti della guida al centesimo di secondo», dove è fondamentale la piena sintonia tra mezzo ed equipaggio. La gara è anche occasione di scoperta di luoghi suggestivi ed esclusivi della Sicilia, attraverso territori e paesaggi unici ed incantevoli. La Targa Florio, terzo round della serie tricolore dei Grandi eventi Aci Sport, è l'evento organizzato dall'Automobile Club d'Italia e dall'Aci di Palermo con il supporto dell'Automobil club di Agrigento e prevede, per la prima volta, il passaggio delle auto in via Atenea. Al Sara Safe Factor, il progetto sulla Sicurezza stradale, promosso da Sara Assicurazioni e Automobile club d'Italia e rivolto a oltre 500 studenti agrigentini, parteciperà Andrea Montermini, pilota di Formula 1 e collaudatore ufficiale del team di Formula 1. Una sosta per il pranzo sarà programmata ad Agrigento, nello storico Castello Chiaramonte. Secondo alcuni ricercatori fu proprio nella residenza trecentesca che Giuseppe Tomasi di Lampedusa scrisse alcune pagine del suo capolavoro «Il Gattopardo». Al riavvio della «Cursa», in direzione Palermo, ci sarà una pausa caffè e una visita esclusiva alla Valle dei Templi, patrimonio mondiale dell'Unesco. (* PAPI*)
SCRIVOLIBERO
"GIORNATE FAI DI AUTUNNO": SI
PRESENTANO GLI EVENTI AD AGRIGENTO
Si svolgerà giovedì 10 ottobre alle
10,30 presso il Foyer del Teatro Pirandello, in Piazza Pirandello ad
Agrigento, la Conferenza Stampa di presentazione delle Giornate Fai
di Autunno, ad Agrigento in programma domenica 13 ottobre.
"Vivere a Girgenti 4 case, 4 storie"
- Un itinerario nel Centro Storico di Agrigento, Girgenti fino al
1927, alla scoperta di antiche dimore e delle storie delle famiglie
che le costruirono e le abitarono.
Questa edizione delle Giornate Fai di
Autunno si svolge con il Patrocinio della Commissione europea del
Ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, di
tutte le Regioni e le Provincie Autonome Italiane.
Nell'occasione verranno illustrati
ai signori giornalisti, i luoghi che eccezionalmente saranno aperti
al pubblico in quella giornata, alla presenza delle famiglie
proprietarie.
Vista l'importanza culturale
dell'evento si auspica la vostra partecipazione.
TUTTO PRONTO AD AGRIGENTO PER LA
"TARGA FLORIO" & "SARA SAFE FACTOR"
Giovedì, 10 ottobre, alle 10:30,
all'Hotel della Valle, si terrà la conferenza stampa indetta
dall'Ac di Agrigento per presentare l'evento sportivo "Targa
Florio", in programma venerdì 11 ottobre, e "Sara Safe Factor",
il progetto sulla Sicurezza stradale previsto per lunedì 14 ottobre
prossimo.
La Targa Florio, terzo round della
serie tricolore dei Grandi eventi Aci Sport, è l'evento
organizzato dall'Automobile Club d'Italia e dall'Ac Palermo con
il supporto dell'Ac Agrigento e prevede, per la prima volta, il
passaggio delle auto in via Atenea.
Al Sara Safe Factor, il progetto sulla
Sicurezza stradale, promosso da Sara Assicurazioni e Automobile club
d'Italia e rivolto a oltre 500 studenti agrigentini, parteciperà
Andrea Montermini, pilota di Formula 1 e collaudatore ufficiale del
team di Formula 1.
All'incontro con la stampa
interverranno Salvatore Bellanca, presidente di Aci Agrigento;
Gabriella Battaglia, assessore comunale alla Viabilità; Andrea
Morreale, comandante della Polstrada; Marzio Tuttolomondo,
responsabile della Protezione civile del Libero Consorzio comunale di
Agrigento.
LA SICILIA
ATI, GESTIONE DELL'ACQUA IN HOUSE
SINDACI PRONTI ALLA GUERRA
FRATRICIDA
Muro contro muro tra chi ha
consegnato le reti e chi non lo ha fatto.
GIOACCHINO SCHICCHI
Assemblea territoriale idrica, votata
la forma di gestione al netto dei comunicati stampa di giubilo e di
presunta unità d'intenti tra i sindaci, in realtà l'Ati si presenta
già profondamente spaccata e i primi cittadini sembrano pronti alla
guerra "fratricida".
A "scaldare" gli animi è, e
non poteva non essere così, la questione della concessione dei
requisiti previsti dall'articolo 147 della legge "Galli"
agli otto comuni "non consegnatari" individuati nelle
scorse settimane dal direttivo dell'Assemblea territoriale.
Come si ricorderà, infatti, durante la
seduta di fine settembre, approvata come forma di gestione del
servizio idrico la società consortile pubblica, i primi cittadini si
spaccarono in due fronti su un punto, cioè l'ok dell'assemblea
territoriale idrica all'avvio dei riconoscimento dei requisiti
necessari per poter mantenere la gestione diretta della risorsa
idrica per otto centri (Cammarata, Santo Stefano di Quisquina,
Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana, Burgio, Menfi e Santa
Margherita di Belice). La questione, per molti sindaci, non era
tanto il diritto a gestire in house, ma piuttosto il fatto che il
documento prodotto dal direttivo prevedesse una vera e propria
moratoria di 18 mesi rispetto ad una serie, abbastanza lunga in
realtà, di requisii che gli otto non avevano ancora ma che si
impegnavano ad ottenere, insieme alla promessa di mettere a servizio
dell'Ati le risorse idriche "in più".
Dopo un paio di ore di scontri, tutto
fu rinviato ad una nuova seduta che si sarebbe dovuta tenere oggi ma
che, invece, non sarà convocata, almeno non al momento.
Sì perché ormai la frattura rischia
di essere non riparabile. Nei giorni scorsi alcuni sindaci "non
consegnatari" avrebbero infatti incontrato i colleghi del
"fronte" opposto, e avrebbero chiarito che se non si fosse
approvato il documento del direttivo la linea sarebbe stata di
opposizione ostracistica, promettendo che quando lo statuto per la
creazione della consortile sarebbe arrivato nei Consigli comunali dei
centri in questione, i consiglieri avrebbero bocciato il documento di
fatto bloccando l'avvio della nuova forma di gestione, già oggi non
semplice. I sindaci consegnatari, in tal senso, non si sarebbero
scomposti più di tanto e avrebbero semmai confermato la propria
contrarietà ad approvare l'atto in questione, ritenendolo non
legittimo. Tutto è stato quindi rinviato a data da destinarsi, con
l'impegno dell'Ati di produrre una nuova "versione" che
però oggi appare di
difficile composizione.
IL 9 PER CENTO DEL PIL ARRIVA DAGLI
STRANIERI LA FUGA DI GIOVANI COSTA 16 MILIARDI
ROMA. Producono ormai il 9% del Pil
italiano e contribuiscono a tenere in piedi l'economia di un paese
sempre più vecchio. Sono i 2,5 milioni di lavoratori stranieri, il
10,5% del totale, impiegati nello stivale spesso in mansioni non
qualificate (il 33,3%). Di contro la fuga dei 250 mila giovani
all'estero, registrata negli ultimi dieci anni, è costata all'Italia
ben 16 miliardi di euro, oltre un punto percentuale di Pil andato in
fumo. Sono i dati del rapporto annuale sull'economia
dell'immigrazione prodotto dalla Fondazione Leone Moressa e
presentato oggi insieme all'Ufficio nazionale antidiscriminazioni
razziali della presidenza del Consiglio dei Ministri. E davanti ai
dati dell'emorragia di giovani il ministro Vincenzo Spadafora dice:
«la vera sfida è non farli fuggire dal paese, un obiettivo a cui il
governo lavora già nella prossima legge di bilancio».
L'indagine analizza, in circa 200
pagine, le diverse «sfide» che l'Italia deve affrontare: da quelle
demografiche al mercato del lavoro fino all'impatto fiscale
dell'immigrazione. Faro, in particolare, sulla fuga dei giovani
all'estero. E il dato di partenza è allarmante: in quasi dieci anni
circa 500 mila italiani, di cui la metà tra i 15 e i 34 anni, sono
andati via. La stima conseguente è che la fuga dei 250 mila giovani
ci sia costata ben 16 miliardi di euro oltre un punto percentuale di
Pil andato in fumo. E' questo, infatti, secondo lo studio, il valore
aggiunto che i giovani emigrati potrebbero realizzare se impiegati
qui. Il Bel Paese registra «il tasso di occupazione più basso
d'Europa nella fascia 25-29 anni: il 54,6% contro una media Ue del
75%.
PAOLA LO MELE
LA DELEGAZIONE SICILIANA A ROMA
PERDERA' BEN 29 COMPONENTI: 20 DEPUTATI E 9 SENATORI IN MENO.
I numeri. Al prossimo Parlamento
saranno eletti 32 rappresentanti alla Camera e 16 al Senato
GIUSEPPE BIANCA
PALERMO. Alla fine è arrivato. Da ieri
il taglio dei parlamentari non appartiene più alla predicazione
della politica, ma è legge. La Sicilia eleggerà nel prossimo
Parlamento 15 rappresentanti alla Camera anziché 25 nella
circoscrizione occidentale e 17 in luogo degli attuali 27 nella
Sicilia orientale. Nel primo caso la contrazione dei deputati eletti
dai territori è pari al 40%, nel secondo arriva al 37%. Al Senato si
passa da 25 a 16 eletti siciliani (- 36%).
L'esultanza dei 5S, con in testa il
leader e padre di questa svolta Luigi Di Maio, si stempera e diventa
un coro perplesso di musi lunghi nel resto della penisola, arrivando
sino alla Sicilia. A preoccupare molti dei partiti minori, ma anche
delle regioni più piccole, è il vulnus di rappresentanza che
potrebbe sorgere, anche in assenza di un combinato disposto a base di
una nuova legge elettorale e un complessivo meccanismo di
compensazione tra i territori, che faranno del resto della
legislatura «un cantiere di riforme utili», per usare le parole del
ministro pentastellato Federico D'Incà.
L'ottimismo, contagioso in casa
grillina, rimane da recuperare nei partiti che andranno a
confrontarsi con una realtà di consenso inferiore alla doppia cifra.
Realisticamente perplesso, anche se ha votato la legge approvata ieri
per «senso di disciplina», è l'ex segretario regionale del Pd
Fausto Raciti: «Fino a quando non saranno approvati i cosiddetti
"contrappesi", collocati su un piano regolamentare, ma
soprattutto la nuova legge elettorale, il problema rimane in campo».
Raciti spiega: «Sul piano politico
questa riforma crea una torsione maggioritaria, soprattutto al
Senato. Il sistema proporzionale a questo punto è
chiamato a proteggere dagli esiti più
negativi che potrebbero scaturire». Garanzie e contrappesi da
mettere a punto nei prossimi mesi, ma anche convergenze tra
rappresentanza ed esigenze delle regioni che aspetta di trovare
risposte.
I fasti degli azzurri in Sicilia, tanto
per fare un esempio nel centrodestra, sei numeri dovessero essere
quelli ripresi dai sondaggi nazionali (tra il 6 e 1'8% in campo
nazionale) rischiano di rimanere un ricordo sbiadito. E pur vero che
la Sicilia rimane l'Isola felice di Fi, ma l'esempio serve a far
capire come ' di fronte a nuove regole, la necessità di riscrivere
le alleanze per interpretare al meglio nuove ipotesi di leggi
elettorali, diventa una priorità per tutti i partiti. Anche in
Sicilia.
Parità di genere, tutela delle
minoranze linguistiche e accorgimenti che potranno nascere nel patto
di fedeltà che Pd e 5stelle potrebbero perfezionare da qui alla fine
della legislatura non cambiano dimolto la realtà. Se la legge
proporzionale con eventuale soglia di sbarramento è il correttivo
per obbligare i partiti ad andare d'accordo anche dopo il voto al
momento di formare il governo, rimangono questioni aperte sulle
regioni che perdono quota nella rappresentanza.
Entusiasmo senza riserve invece per i
grillini: «Una svolta epocale, una pagina storica per la Repubblica
italiana», ha esultato Antonio Lombardo, commentando l'ultimo e
definitivo "sì" al taglio dei parlamentari di Camera e
Senato, e aggiunge: «Abbiamo "costretto" i partiti -
afferma il deputato - a votare la legge, facendo tagliare finalmente
il traguardo a uno tra i più importanti cavalli di battaglia del
M5s».