Giornale di Sicilia
Musumeci accelera ma in corsa ci sono pure gruppi privati Impianti di biogas per smaltire i rifiuti
Saranno realizzate 8 strutture pubbliche, gestiranno il compostaggio dell'umido
Giacinto Pipitone
Ora sono stati individuati anche i siti. Sono 8: quattro in Sicilia occidentale e altrettanti a oriente. E così il governo Musumeci prova a imprimere un'accelerazione al cambio del sistema di smaltimento dei rifiuti. Mentre all'Ars la riforma degli Ato è impantanata nelle secche degli agguati d'aula, la giunta ha deciso di portare avanti 8 progetti di impianti di compostaggio e biogas interamente pubblici. È lì che finirà tutta la parte umida dell'immondizia che residua dopo la raccolta differenziata. Il presidente della Regione lo confessa ai giornalisti a margine di una conferenza stampa a Palazzo d'Orleans sulla formazione professionale. Ammette, Musumeci, che la riforma degli Ato non andrà avanti per un po': bisogna prima attendere che l'Ars abolisca o ridimensioni il voto segreto, grazie al quale l'opposizione ha già impallinato l'articolo 1 della legge. E tuttavia Musumeci vuole agire in via amministrativa. Alberto Pierobon, l'assessore ai Rifiuti, da tempo segnala che il problema in questa fase è lo smaltimento dell'umido (essenzialmente i residui di cibo e materiale organico). Con la differenziata che ormai - a parte a Palermo, Messina e Catania - sfiora il 40% è necessario trovare uno sbocco a ciò che non è immediatamente riciclabile. E così Musumeci ha scritto alle Srr e agli Ato chiedendo di segnalare i luoghi in cui realizzare i nuovi impianti. Nella parte orientale dell'Isola nessuno ha risposto e così è stato nominato un commissario che ha agito d'imperio. Si tratta di Sebastiano Conti Nibali, già braccio destro del presidente e ora nel gabinetto di Ruggero Razza. È lui che ha messo sul tavolo di Musumeci quattro siti: uno nell'area industriale di Catania, uno nell'area industriale di Ragusa e uno ciascuno nel territorio dei Comuni di Siracusa e Messina. Nella parte occidentale il governo aveva da tempo individuato altrettanti siti: uno è a Bagheria in un'area confiscata alla mafia, un altro fra Partinico e Balestrate e un altro ad Altofonte. Infine, nell'area della discarica di Bellolampo nascerà un nuovo impianto che affiancherà quello tradizionale. Musumeci si è sbilanciato indicando il tipo di impianti su cui la Regione investirà: «Punteremo su quelli di compostaggio e di biogas con procedimento anaerobico». Fuori dai tecnicismi, è una indicazione cruciale. Così Musumeci chiude le porte ai tradizionali termovalorizzatori (uno vorrebbe realizzarne la Sicula Trasporti fra Catania e Siracusa). E apre invece gli investimenti pubblici in un settore in cui è già fortissima la concorrenza dei privati.Gli impianti di compostaggio sono quelli che permettono di produrre concimi dalla fermentazione della parte umida dei rifiuti. Quelli di biogas sono una evoluzione tecnologica: con un procedimento analogo, e senza combustione, viene prodotto metano oltre a fertilizzanti. Ora, su queste tecnologie hanno investito tantissimo i colossi internazionali del settore. Che hanno anche presentato progetti alla Regione: sono investimenti che in molti casi attendono solo l'ultimo timbro dell'assessorato all'Ambiente e di quello ai Rifiuti. La Asja Ambiente, per esempio, è pronta a realizzare due impianti di biogas a Marsala e Biancavilla. La Snam e l'Eni stanno pianificando impianti a Grottarossa, nel Nisseno, e a Gela. La A2A, colosso bresciano-milanese, è pronta a produrre biogas trasformando la centrale elettrica di San Filippo del Mela. Si tratta di investimenti enormi: la Asja Ambiente è pronta a investire fra i 50 e i 75 milioni. La A2A ne ha stanziati 35. Snam ne ha già spesi 2 per acquistare una società siciliana che le permetterà di portare avanti i propri progetti. Ora Musumeci mette in campo la concorrenza della Regione: «Abbiamo i progetti pronti. Individuate le aree, partirà l'iter autorizzativo a breve». È un modo per non far pendere solo dalla parte dei colossi privati la gestione dell'immondizia in Sicilia. Una scommessa che Musumeci sta giocando svicolando per via amministrativa dai pantani dell'Ars.
Sopralluogo dei tecnici del Libero consorzio
Racalmuto, provinciale 15 rischiosa
Non è un'arteria qualunque porta alla statale 640 e all'ospedale Lombardo
RACALMUTO
I tecnici del Libero consorzio hanno effettuato il sopralluogo. Si sono resi conto, direttamente con i loro occhi, che quell'unico pezzo di guard-rail che c'era, all'altezza di contrada Comete, è stato distrutto da tempo e giace ancora sull'att iguo terreno. Dissesti, buche ed avvallamenti sono praticamente ad ogni centimetro e, naturalmente, - ma l'ironia in questi casi non è applicabile - la strada, un'arteria strategica, è priva di illuminazione pubblica. Dopo le richieste di inter- vento, avanzate dal presidente del consiglio comunale di Racalmuto: Sergio Pagliaro, i tecnici dell'ex Provincia sono stati sulla provinciale 15. Non una via qualunque, ma quella che conduce alla statale 640, versante Canicattì, e quella che si percorre per raggiungere l'ospedale Barone Lombardo ed eventualmente il suo pronto soccorso. «Il sopralluogo è stato disposto che ho ncontrato, assieme all'architetto Accursio Vinti, il commissario straordinario Di Pisa, Di Carlo, Contino, Spirio e Destro - ha spiegato Sergio Pagliaro - i quali hanno dimostrato grande sensibilità. Questo sopralluogo è stato, dunque, il primo passo per mettere in sicurezza la strada provinciale. Anche per la sistemazione del viadotto Malati, l'ingegnere Di Carlo ha confermato che a breve inizieranno i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza», ha aggiunto il presidente del consiglio di Racalmuto Pagliaro dopo aver lanciato l'appello per sbloccare i lavori sulla statale 640, lo scorso venerdì, ha partecipato all'incontro con il vice ministro delle Infrastrutture Giancarlo Cancellieri e con i prefetti di Agrigento e Caltanissetta, i vertici di Anas e Cmc e i rappresentanti dei creditori. «Il vice ministro Cancellieri ha assicurato il massimo impegno per completare l'importante opera», ha concluso il presidente del consiglio di Racalmuto . (*CR*)
Villa Genuardi
Giardini storici tutti da scoprire
Villa Genuardi, ad Agrigento in via Ugo La Malfa, ospita la mostra intitolata «Villa Genuardi e i giardini storici di Agrigento: dal Giardino degli Dei al Giardino del Vescovo". Il progetto culturale si avvale della consulenza botanica dei professori Rosario Schicchi e Manlio Speciale, rispettivamente direttore e curatore dell'Orto Botanico - Sistema museale di Ateneo dell'Università degli Studi di Palermo. L'evento è stato realizzato anche in collaborazione con il Comune di Agrigento, il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, la Curia Vescovile, il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, il museo archeologico «Griffo» ed il Fai - Giardino della Kolymbethra.
Agrigentonotizie
Dissesti e avvallamenti lungo la provinciale 15, sopralluogo dei tecnici dell'ex Provincia
I tecnici del Libero consorzio hanno effettuato il sopralluogo. Si sono resi conto, direttamente con i loro occhi, che quell'unico pezzo di guard-rail che c'era, all'altezza di contrada Comete, è stato distrutto da tempo e giace ancora sull'attiguo terreno. Dissesti, buche ed avvallamenti sono praticamente ad ogni centimetro e, naturalmente, - ma l'ironia in questi casi non è applicabile - la strada, un'arteria strategica, è priva di illuminazione pubblica. Dopo le richieste di intervento, avanzate dal presidente del consiglio comunale di Racalmuto: Sergio Pagliaro, i tecnici dell'ex Provincia sono stati sulla provinciale 15.
Non una via qualunque, ma quella che conduce alla statale 640, versante Canicattì, e quella che si percorre per raggiungere l'ospedale "Barone Lombardo" ed eventualmente il suo pronto soccorso. "Il sopralluogo è stato disposto che ho incontrato, assieme all'architetto Accursio Vinti, il commissario straordinario Di Pisa, Di Carlo, Contino, Spirio e Destro - ha spiegato Sergio Pagliaro - i quali hanno dimostrato grande sensibilità. Questo sopralluogo è stato, dunque, il primo passo per mettere in sicurezza la strada provinciale. Anche per la sistemazione del viadotto Malati, l'ingegnere Di Carlo ha confermato che a breve inizieranno i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza" - ha aggiunto il presidente del Consiglio di Racalmuto - . Pagliaro dopo aver lanciato l'appello per sbloccare i lavori sulla statale 640, lo scorso venerdì, ha partecipato all'incontro con il vice ministro delle Infrastrutture Giancarlo Cancellieri e con i prefetti di Agrigento e Caltanissetta, i vertici di Anas e Cmc e i rappresentanti dei creditori. "Il vice ministro Cancellieri ha assicurato il massimo impegno per completare l'importante opera" - ha concluso il presidente del Consiglio di Racalmuto.
QdS
Agrigento, confronto tra studenti e istituzioni - QdS
Tra gli argomenti trattati: sicurezza personale e collettiva, educazione stradale e lotta al bullismo. Rafforzare nelle nuove generazioni il concetto di cittadinanza consapevole e responsabile
AGRIGENTO - L'Aula consiliare del Libero Consorzio comunale ha ospitato nei giorni scorsi un incontro con gli studenti della scuola media dei plessi Garibaldi e Pirandello dell'Istituto comprensivo Agrigento Centro. L'iniziativa è stata organizzata con l'intento di promuovere la cultura della legalità e rafforzare il concetto di cittadinanza responsabile e consapevole nei ragazzi.
L'incontro è stato aperto dai saluti del prefetto Dario Caputo e del capo di gabinetto dell'ex Provincia, Maria Antonietta Testone. Per l'occasione gli alunni hanno omaggiato il commissario straordinario del Libero Consorzio, Alberto Girolamo di Pisa, con una "pietra d'inciampo", in memoria della scorta del giudice Giovanni Falcone, da loro realizzata. All'iniziativa sono intervenuti, altresì, il capo di gabinetto della Prefettura di Agrigento, Elisa Vaccaro, il comandante della Compagnia Carabinieri di Agrigento, Marco La Rovere e il giornalista Alan David Scifo, autore del libro "Sud del Sud".
Il tema dell'educazione alla legalità, dunque, è stato posto come fondamento nella costruzione dell'identità dello studente nella sua veste di cittadino. Nel corso dell'incontro, infatti, sono stati trattati diversi temi: sicurezza personale e collettiva, educazione stradale, comportamenti a rischio nell'utilizzo della rete, uso di sostanze stupefacenti, bullismo e cyberbullismo.
Si è riflettuto, inoltre, sulle loro conseguenze legali. Molti gli interventi dei ragazzi, che hanno dimostrato interesse e curiosità per le tematiche trattate.
Corriereagrigentino
Messa in sicurezza della strada provinciale 15, effettuato sopralluogo - Corriere Agrigentino
Il presidente del consiglio comunale di Racalmuto Sergio Pagliaro, in riferimento alla precedente nota del 28 ottobre scorso, sulla messa in sicurezza della strada provinciale 15, che collega Racalmuto con il centro commerciale Le Vigne, e la statale 640, comunica che i tecnici del Libero Consorzio provinciale di Agrigento, la settimana scorsa hanno effettuato il sopralluogo ed accertato lo stato dei luoghi. Il sopralluogo è stato disposto dopo che Sergio Pagliaro ha incontrato, assieme all'architetto Vinti, il commissario straordinario del Libero Consorzio di Agrigento Di Pisa, unitamente all'ingegnere Di Carlo, i quali hanno dimostrato grande sensibilità per il nostro territorio. Il sopralluogo è stato il primo passo per mettere in sicurezza la strada provinciale. Anche per la sistemazione del ponte malati, l'ingegnere Di Carlo ha confermato che a breve inizieranno i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza. Pagliaro comunica, altresì, che dopo aver lanciato l'appello per sbloccare i lavori della Ss 640, ha partecipato all'incontro che si è tenuto il 22 novembre scorso ad Agrigento alla presenza del Vice Ministro delle infrastrutture Giancarlo Cancellieri, e dei prefetti di Agrigento e Caltanissetta, presenti anche i vertici di Anas e CMC e i rappresentanti dei creditori. Cancellieri ha assicurato il massimo impegno per completare l'importante opera.
LA SICILIA
ALLARME DISPERSIONE SCOLASTICA
CRESCE IL NUMERO DEGLI ABBANDONI
Sono allarmanti i dati che arrivano
dall'osservatorio per la dispersione scolastica nelle scuole del
territorio che comprende Canicattì ed i comuni : di Ravanusa,
Campobello di Licata, Naro, Camastra, Grotte, Racalmuto,
Castrofilippo e Favara.
Nell'ambito delle scuole
dell'osservatorio sono a rischio di dispersione scolastica il 3,18%
su un totale di 5.153 di iscritti alle scuole secondarie di secondo
grado, il 2,56%su un totale di 3.769 di alunni iscritti alle scuole
secondarie di primo grado e lo 0,58% su un totale di 5.580 di bambini
iscritti alle scuole primarie.
Questi dati percentuali si uniformano a
quelli riguardanti l'intera provincia di Agrigento, mentre in
Sicilia, le città con il tasso di dispersione scolastica più
elevato secondo lo studio condotto rimangono sempre le città di
Siracusa e Ragusa.
Ma andiamo con ordine in questi comuni
per quanto riguarda la scuola di primaria si sono registrati 11 casi
di evasione scolastica (non hanno mai frequentato) ed uno di
abbandono su un totale di 7712 studenti iscritti. Salendo un gradino
e passando alle scuole medie si registrano 20 casi di evasione, (non
hanno mai frequentato) e ben 98 episodi di abbandono. Qui la
popolazione scolastica nei comuni è di un totale di ben 5772
studenti.
A convocare l'osservatorio, la
coordinatrice dirigente scolastica dell'istituto Comprensivo Verga di
Canicattì Maria Ausilia Corsello che, con la collaborazione
dell'operatore psico-pedagogico territoriale Carmela Matteliano ha
illustrato il lavoro svolto e i dati della dispersione scolastica
delle scuole ricadenti nei comuni di competenza. Sono ben 45 i
partner che aderiscono all'osservatorio locale dispersione scolastica
tra comuni scuole rappresentanti dell'Asp, associazioni ed enti di
formazione professionale.
"Il confronto tra essi - dichiara
la dirigente Corsello - rappresenta la prima tappa del Progetto
"Disco" ed è il luogo privilegiato di indagine e studio
del fenomeno ma anche uno strumento di programmazione partecipata con
le realtà territoriali, con il mondo della scuola, della formazione
e del mondo associazionistico. In Sicilia e nelle nostre scuole, il
fenomeno della dispersione scolastica coinvolge spesso ragazzi che
vivono in un contesto socio culturale ed economico disagiato e
comporta una grave carenza delle competenze di base e delle
qualifiche essenziali per una piena partecipazione alla vita
sociale".
CARMELO VELLA
ATI, OK A INCARICO PER PIANO
D'AMBITO MA LA GRANA DEI "RIBELLI" NON È CHIUSA
Manca ancora l'individuazione esatta
dei comuni interessati.
Gestione del servizio idrico, l'Ati
rischia di rimanere bloccato in un loop burocratico. E non è escluso
- dicono i malpensanti - che tutto ciò non sia quasi voluto.
Lo scorso 6 novembre - ma l'atto è
stato materialmente pubblicato solo un paio di giorni fa - il
consiglio direttivo dell'Assemblea territoriale idrica ha infatti
provveduto a disporre un incarico formale al segretario generale
Iacono per individuare dei professionisti esterni all'Ati stessa per
la redazione del tanto atteso Piano d'ambito. I professionisti
dovranno essere "in possesso delle necessarie competenze di
matrice economica ed ingegneristica, che garantisca il giusto
supporto all'ufficio tecnico per l'elaborazione degli atti
propedeutici e imprescindibili all'affidamento della gestione del
servizio idrico integrato, quali l'aggiornamento del piano d'ambito e
l'aggiornamento del piano degli investimenti".
Non un lavoro di poco conto e,
soprattutto, un problema sul quale sono puntati con molta attenzione
gli occhi della Regione Siciliana che, come vi avevano già
raccontato, ha imposto alle Ati inadempienti di dotarsi il prima
possibile di quanto necessario al fine di non bloccare gli
investimenti destinati a reti e impianti fognari e depurativi
consentendo così alla Sicilia di uscire dalla cosiddetta procedura
d'infrazione.
E allora tutto bene? In realtà, dice
il proverbio, il diavolo si nasconde nei dettagli. E così basta
leggere proprio la lettera indirizzata al segretario generale per
scoprire un potenziale problema.
"La nuova gestione - c'è scritto
nero su bianco - interesserà tutti i Comuni dell'ente di governo
d'ambito, con le uniche eccezioni al principio di unicità della
gestione per i Comuni che hanno i requisiti di salvaguardia ai sensi
e per gli effetti dell'articolo 147". Quindi il futuro e
identico pool di tecnici incaricati di aggiornare i piano d'ambito
(che va rivisto a partire dalla forma di gestione, che è oggi quello
dell'azienda consortile pubblica) potrebbe chiedere: "Ma quali
sono questi comuni?". La risposta potrebbe essere, oggi, solo
una: "Non lo abbiamo ancora deciso". Come noto, infatti,
l'Ati ha demandato proprio agli uffici di individuare quali tra i
numerosi comuni che gestiscono in proprio hanno diritto a continuare
in proprio e quali no e la procedura, al momento è tutt'altro che
completata. E questo scoglio è oggi un problema serio, serissimo:
senza conoscere il perimetro dell'ambito è impossibile fare non solo
il piano, ma anche la semplice pianta organica.
GIOACCHINO SCHICCHI