Giornale di Sicilia
Manifestazione
In migliaia per la marcia di protesta sulla «640»
Saranno migliaia, secondo le previsioni, le persone che parteciperanno alla grande marcia di domani mattina sulla statale 640 ad Agrigento, organizzata dal cartello sociale composto dalla Curia, dai sindacati e dai sindaci dei 43 Comuni, per rivendicare il diritto ad avere strade di collegamento più efficienti e sicure. I manifestanti confluiranno ad Agrigento da quasi tutti i centri. Dopo il vertice degli organizzatori con il Comitato per l'ordine e la sicurezza, sono emerse le seguenti indicazioni relative alle zone adibite a parcheggio. Il Raduno, lasciando libera la circolazione attorno alla Rotonda Giunone, sarà nel tratto iniziale della statale 640 in direzione Rotonda degli Scrittori. Sarà possibile parcheggiare le automobili: in zona Viale La Loggia. I pullman invece potranno sostare in aree prestabilite: Parcheggio «B» in direzione Sciacca; Parcheggio «A» in direzione Canicattì. Ed ancora un parcheggio auto dietro la rotonda degli scrittori. Tutti i pullman lasceranno i passeggeri alla Rotonda di Giu one. Un servizio navetta con due pullman partirà (alle 10 e 10,30) da Via Ugo La Malfa fino alla Rotonda Giunone e al ritorno (alle 13 e 13,30) dalla Rotonda degli Scrittori al Piazzale La Malfa. Alla fine della marcia ci sarà un servizio navetta che porterà al parcheggio Mosella e al parcheggio La Loggia. (* PAPI*)
Il sito di Salinella-Saraceno dovrà essere ampliato
Sciacca, la discarica è satura
Il prossimo mese verrà chiusa
È stata trovata una soluzione che prevede il trasferimento della spazzatura in un impianto di Enna. Non ci saranno disagi
Giuseppe Pantano
SCIACCA
È satura e dal primo febbraio 2020 non riceverà più il sovvallo, il materiale di scarto originato dal trattamento dei rifiuti, la discarica Salinella - Saraceno di Sciacca. Nell'impianto conferiscono i rifiuti i 17 comuni dell'ex Ato di Sciacca. E' st at a trovataunasoluzione che prevede il trasferimento di questi rifiuti in un impianto a Enna. A Palermo la Sogeir Gis, la società che gestisce la discarica e l'impianto di compostaggio di Sciacca, la Srr con il suo presidente, Enzo Greco Lucchina, ed amministratori e dirigenti dei comuni hanno fatto il punto durante una riunione con l'assessore regionale all'Energia, Alberto Pierobon. «Per i cittadini non ci saranno disagi -dice il presidente della Srr - ma un costo maggiore inciderà per il trasporto. Pagheremo intorno a 150 euro a tonnellata. Ne arrivano circa 14 tonnellate al giorno. A Sciacca il conferimento in discarica incide intorno a 120 euro a tonnellata». Anche da parte dell'assessore Pierobon è arrivata una sollecitazione ai comuni a garantire con tem estività le rispettive quote per non mettere in difficoltà la gestione degli impianti che deve fare fronte al pagamento delle forniture e dei servizi. Sia l'ampiamento della discarica che quello del centro di compostaggio di contrada Santa Maria, a Sciacca,hannocopertura finanziaria, ma non c'è ancora il decreto in attesa che venga completato l'iter previsto alla Regione. La scorsa estata è stato presentato alla Regione il progetto integrale di ampliamento della discarica Salinella- Saraceno di Sciacca che comprende una vasca di ben 500 mila metri cubi. Nel 2018 era stato presentato al Dipartimento Acqua e Rifiuti della Regione il progetto esecutivo di ampliamento dell'impianto. Costo dell'opera 18 milioni di euro. Il nuovo progetto prevede una spesa complessiva di 25 milioni di euro. Prevista una vasca di 500 mila metri cubi e un impianto di trattamento. Questa è una discarica definitiva perché la parte residuale che non rientra nella differenziata è sempre minore. Con 150 mila metri cubi si prevedeva un'autonomia di 5 anni. Con 500 mila e l'aumento della differenziata la situazione è destinata a migliorare nettamente. Previsto un impianto di trattamento meccanico biologico con una notevole potenzialità, più che sufficiente per il fabbisogno. L'impianto potrebbe soddisfare anche le esigenze di altri Ato. A dicembre 2019 la Regione ha stanziato 2 milioni e mezzo di euro per l'impianto di compostaggio di contrada Santa Maria, Sciacca. La giunta ha approvato la proposta dell'assessore regionale all'Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, di destinare il fondo del Piano operativo ambiente presso il ministero dell'Ambiente per realizzare l'impianto di compostaggio di Calatafimi e per ampliare l'impianto per la produzione di Sciacca. Le somme, da tempo inutilizzate, sono state recuperate dall'assessorato che ha così potuto rimodulare i fondi destinati a potenziare l'impiantistica pubblica in Sicilia soprattutto per quanto riguarda il trattamento e il recupero della frazione umida della raccolta differenziata. Nel dettaglio ammontano a 2 milioni e 422 mila euro le somme per raddoppiare all'incirca la capacità produttiva dell'impianto di contrada Santa Maria a Sciacca che passerà da 1.400 a 2.800 tonnellate l'anno di Forsu più strutturante.(*GP *)
Livesicilia
Rimpasto, Province, nuovi gruppi Tutte le spine del centrodestra
di Salvo Toscano
Derubricarlo a incidente di percorso come fa Nello Musumeci proprio non si può. Il rovinoso capitombolo del centrodestra in Aula sull'esercizio provvisorio dell'altro ieri è qualcosa di più di uno scivolone. È il sintomo chiaro, se mai ancora ci fosse stato bisogno di acclarare sintomi, di una coalizione a pezzi, che non ha gli strumenti per potere assicurare alla Sicilia le famose riforme promesse a più riprese dal presidente della Regione. In una Sala d'Ercole dove ormai si votano solo finanziarie e affini, persino su un passaggio come quello dell'esercizio provvisorio non si riesce a tenere compatta la coalizione. Altro che voto segreto, nemmeno col voto palese il centrodestra martedì è riuscito a spuntarla, con deputati che spariscono nei bagni e nei corridoi al momento del voto.
Alla fine ieri, si è messa una pezza e si è andati avanti. Ma la gravità dell'incidente del giorno prima è tale che non si può far spallucce e liquidare l'episodio come un contrattempo. E nella coalizione ieri si cercava di capire meglio cosa è successo. Con l'eco del disastro di martedì che rimbombava a Sala d'Ercole, anche in alcuni interventi di maggioranza.
Al momento del voto dell'altro ieri, ben nove deputati presenti a Palazzo dei Normanni non hanno partecipato. Due sono dell'opposizione, Tancredi dei 5 Stelle e Tamajo di Italia viva-Sicilia Futura, sette, ben sette, sono deputati di maggioranza. In particolare Toto Cordaro, Vincenzo Figuccia, Giuseppe Gennuso, Bernadette Grasso, Michele Mancuso, Alfio Papale, Tony Rizzotto. Questi si sono aggiunti agli assenti del centrodestra, lo stesso Musumeci, l'assessore Lagalla e Pellegrino di Forza Italia, quest'ultimo per motivi di salute. E frittata fu.
Colpisce, anzitutto, che in un passaggio così delicato per il governo, quattro deputati membri dello stesso governo regionale non partecipino al voto. In secondo luogo, scorrendo la lista dei presenti non votanti, non si può fare a meno di notare che tre dei sette dispersi a Palazzo dei Normanni sono esponenti di Forza Italia di strettissimo rito miccicheiano: Grasso, Mancuso e Papale. Coincidenze? Chissà, di certo la circostanza non è passata inosservata dentro il centrodestra.
Con un rimpasto sempre rinviato e con le elezioni di secondo livello delle Province alle porte (bisogna designare i candidati), e ancora con un po' di posti di sottogoverno da assegnare, un certo subbuglio serpeggia tra i partiti della coalizione. Il dinamismo dei deputati cambiacasacca che negli ultimi mesi hanno fatto transito da un partito all'altro del centrodestra non ha aiutato a rasserenare il clima. Ci sono appetiti di assessorati, timori di perdere posizioni di potere, vecchie ruggini mai sopite: il risultato è il caos, che invita a nozze le opposizioni, ieri scatenate nei commenti sulla maggioranza "liquefatta" e sul governo.
La coperta è troppo corta per Musumeci sin dal primo giorno. E le operazioni di Palazzo che hanno partorito nuovi gruppi non hanno puntellato i risicatissimi numeri della coalizione. A conti fatti, i balletti di deputati hanno portato un solo voto in più dall'opposizione, quello di Luisa Lantieri. Martedì i due presenti non votanti dell'opposizione, Tancredi e Tamajo, non sono bastati a risparmiare la figuraccia. Per il resto si è assistito solo a un torneo interno al centrodestra con gli alleati attivissimi nello sfilare pezzi ai compagni di coalizione (ieri a destra-destra in Aula si avvertiva dagli interventi un'arietta niente male). Per lo più ai danni della Forza Italia di Micciché. Che rischia di perdere posizioni in giunta dopo il ridimensionamento del suo gruppo, a fronte delle aspettative dei gruppi neonati, leggi Lega e magari Ora Sicilia.
Ieri si è messo una toppa alla buona, votando la norma (riscritta) impallinata il giorno prima. Ma andare avanti facendo finta di nulla è impossibile. E lo ha detto in Aula anche il capogruppo del neonato gruppo della Lega. Il tempo continua a consumare il governo disvelandone la debolezza e sfilando, dopo l'episodio di martedì, a Musumeci l'alibi del voto segreto unica fonte di tutti i mali della legislatura.
E allora non resta che aspettare il domani con le sue pene. Salvo che qualche provvidenziale aiuto non arrivi da dove meno te l'aspetti. D'altronde, c'è un partito che a Roma perde parlamentari a raffica e qualcuno in direzione centrodestra. Quei grillini che fin qui all'Ars hanno tenuto, Ma che ieri al momento del voto hanno avuto ben sei presenti (tra cui di nuovo Tancredi, ma anche Pagana, Foti e altri) ma non votanti. E con loro, ancora una volta non si è scomodato a votare contro il governo Edy Tamajo di Italia viva, proprio come il giorno prima.
Grandangolo
Monti Sicani, avviato l'iter per manutenzione Sp 32
Proficuo incontro per accelerare l'iter di manutenzione straordinaria sulla SP 32 che collega i comuni montani con Sciacca.
I Sindaci di Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana e S. Stefano Quisquina hanno incontrato presso l'Assessorato Regionale alle Infrastrutture il capo di gabinetto vicario Dott. Marchingiglio al fine di definire e concertare con il Libero Consorzio di Agrigento gli aspetti operativi ed il crono programma dell'intervento.
Mercoledì 29 sarà approvato e sottoscritto l'accordo quadro fra le istituzioni interessate che consentirà celermente di finanziare l'intervento richiesto a gran voce .
LaSicilia.it
Tavolo tecnico per le problematiche condizioni della strada Racalmuto-Montedoro
di Gaetano Ravanà
Gli amministratori ne hanno discusso con l'assessore regionale Falcone che ben presto sarà, per un sopralluogo, nella città della Ragione
Tavolo tecnico con l'assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità Marco Falcone, per discutere le condizioni della viabilità interna ed in particolare della strada provinciale sp14 di collegamento dalla S.S. 640 al Centro commerciale le Vigne e Racalmuto - Montedoro, chiusa al traffico dal 2014, a causa del dissesto idrogeologico. L'incontro con l'assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità, si è tenuto nei locali del Comune di Montedoro, con la presenza del sindaco Renzo Bufalino, del sindaco di Milena, del sindaco di Mussomeli e dei rispettivi presidenti dei consigli comunali. Per il comune di Racalmuto, oltre al presidente del consiglio Sergio Pagliaro, che ha chiesto la progettazione esecutiva della sp 14, attraverso il Libero consorzio provinciale di Agrigento, era presente anche il neo vicesindaco Angelo Curto.
"Con il sindaco di Montedoro Bufalino - dice Pagliaro - abbiamo chiesto all'assessore regionale Falcone, di poter inserire all'ordine del giorno della giunta regionale, la SP14, tra le opere da finanziare, con i fondi disponibili dell'ufficio del commissario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico in Sicilia , dottore Croce, che, tra l'altro, abbiamo già incontrato il 18 dicembre scorso. Alla fine dell'incontro, il presidente Pagliaro ed il vice sindaco Curto, hanno invitato l'assessore regionale Falcone, a programmare una visita a Racalmuto per verificare lo stato della viabilità. L' Assessore ha assicurato che sarà a Racalmuto nelle prossime settimane, anche per visitare la Fondazione Sciascia".
AGRIGENTONOTIZIE
ECUA, GIOVANNI DI MAIDA: "MACCHÉ CALO DI ISCRITTI, I NUMERI SONO INCORAGGIANTI"
Il commissario del consorzio universitario "Empedocle" interviene dopo le polemiche che hanno riguardato soprattutto il corso di Architettura
di Giuseppe Caruana, Gioacchino Schicchi
"I numeri degli iscritti per l'anno accademico in corso sono importanti". A parlare ai microfoni di Agrigentonotizie è l'oggi commissario del consorzio universitario "Empedocle" di Agrigento, che sgombera il campo dalle polemiche collegate ai numeri effettivi dell'università agrigentina.
"Ci sono stati problemi solamente in un corso di laurea, che è quello di Architettura - spiega - ma la verità è semplicemente che in tanti hanno fatto l'esame di amminissione ma solo in 4 alla fine sono riusciti ad entrare e si sono iscritti".
Un problema che già il prossimo anno dovrebbe essere superato grazie all'eliminazione del numero programmato, anche se Di Maida non rinuncia ad evidenziare come oggi il Cua sia effettivamente sotto la lente d'ingrandimento delle polemiche perché l'università di Palermo è ormai ad un passo dalla campagna elettorale per il rinnovo del rettore. "Talune dinamiche - dice - si potrebbero anche spiegare così".
Di Maida fa anche il punto rispetto all'attività di spending review condotta in questi anni, che ha visto una forte riduzione di tutte le spese sostenute, anche quelle solamente necessarie per le manutenzioni ordinarie.
LA SICILIA
"CACCIA" AI CONTI DI JOSEPH MIFSUD
CONSORZIO UNIVERSITARIO. L'ex presidente venne condannato a risarcire 50mila euro.
Se sulle "spese pazze" si sta ancora indagando, e del "Russiagate" probabilmente non si sapra piu, molto oltre quanto già finora noto c'è un'altra vicenda che promette risvolti interessanti tra quelle che riguardano Joseph Mifsud, il maltese
ex presidente del Consorzio Universitario dì Agrigento oggi ricercato in tutto il mondo appunto per il suo coinvolgimento una complessa spy story.
La vicenda è quella, molto più banale di una condanna da oltre 50mila euro che grava sulla testa del (forse) professore universitario, pronunciata dalla Giustizia contabile nel settembre del 2018 e che riguarda proprio gli anni della sua gestione agrigentina. Nel dettaglio, in primo grado c'è già una richiesta di appello da parte della Procura che mira ad estendere le responsabilità su quella vicenda) Mifsud fu condannato in contumacia per una vicenda che riguardava l'ex segretario generale (assolto insieme all'ex presidente Immordino) al quale sarebbe stato corrisposto uno stipendio superiore a quanto previsto dalle norme. " Non sussistono dubbi - dicevano i giudici quanto al rapporto di causalità tra la condotta del convenuto e il danno cagionato al Consorzio in quanto è stato il Mifsud, nella qualità dl presidente, a formalizzare l'incarico al Vella individuandone anche la retribuzione. Altrettanto evidente è poi la natura gravemente colposa del comportamento del convenuto che, non solo ha tralasciato di considerare le fondamentali norme di legge in materia ma, anche da un punto di vista meramente fattuale, si è immotivatamente discostato dal compenso precedentemente liquidato per il medesimo incarico al predecessore del Vella".
Soldi che il Cupa cerca adesso di recuperare. E' quindi iniziata una vera e propria "caccia al tesoro", alla ricerca di conti più o meno "sopiti" dell'ex presidente, per recuperare le somme dovute. Un percorso accidentato, ma che potrebbe riservare novità clamorose.
Così come novità potrebbe riservare l'indagine sulle cosiddette "spese pazze". Proprio l'oggi presidente-commissario Giovanni Di Maida ha infatti spiegato che questa potrebbe coinvolgere anche altre persone (le richieste di rimborso venivano accolte, protocollate e accolte) mentre spiega che gli organi politici non potevano individuare le "spese dubbie" perché queste venivano caricate nelle voci destinate alle spese di funzionamento con accreditamento direttamente sul conto del Consorzio.
"Sono state depauperate le casse del Consorzio universitario - ha detto Di Maida - non solo per le spese pazze di Mifsud ma anche per alcune consulenze di cui si poteva fare a meno.
GIOACCHINO SCHICCHI