Dall'Unità d'Italia ai giorni
nostri; continuano le visite didattiche all'Ecomuseo del Libero Consorzio
Comunale di Agrigento.
Stamani, infatti, è stata la
volta di una scolaresca dell'Istituto comprensivo "Rita Levi Montalcini" di Agrigento,
diretto dal prof. Luigi Costanza; un "parterre" di 55 alunni, accompagnati
dalle docenti Mariangela Filippazzo, Alfonsina Gallo Carrabba, Maria Cammarata
e Teresa Rizzo, ha assistito ad una lezione sulla storia del "Magnifico"
Palazzo della Provincia e sull' Illuminismo negli ambienti dell'Ecomuseo
dell'ex Provincia.
Gli "Ecomusei" sono previsti
dalla legge regionale n. 16 del 2 luglio 2014 che ha attribuito agli enti
pubblici e privati, agli Enti locali e alle associazioni, la possibilità di
istituirli.
Il termine "Ecomuseo" indica,
appunto, un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali,
patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni
di tutela, restauro e valorizzazione.
La realizzazione dell'Ecomuseo
è nata dall'esigenza di riunire tutti i beni dell'ex Provincia il cui comune
denominatore è il XIX secolo inserendoli al meglio in una rete di strutture,
attività, laboratori ed eventi distribuiti sul territorio.
Fanno parte dell'Ecomuseo tutti
beni dell'ex Provincia il cui comune denominatore è il XIX secolo compreso il
Giardino Botanico con l'erbario e l'Officina delle tradizioni popolari,
recentemente inaugurata, la Galleria espositiva della Scala Reale, l'Aula
Consiliare "Luigi Giglia"e la biblioteca "Gaspare Ambrosiani", che conserva
una pregevole copia della "Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des
sciences, des arts e des métiers"di Diderot e D'alembert.
Gli studenti hanno, poi, visionato il pregiato patrimonio
librario costituito da circa 6000 volumi a prevalente indirizzo storico,
giuridico ed amministrativo, che rappresenta uno strumento essenziale di documentazione
ed informazione.
Si tratta della terza edizione del cosiddetto "Manifesto dell'Illuminismo"
dedicata a sua Altezza l'Arciduca d'Austria Pietro Leopoldo Granduca di
Toscana, in seguito imperatore Leopoldo II.
Stampata a Livorno dal 1770 al 1778, è composta da 28 volumi, di cui 17 di
testo e 11 di tavole, ma di questi 28 volumi ci sono pervenuti il XXVI, che
corrisponde al IX delle tavole.