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Confermata data del 19 aprile per le elezioni nelle ex Province
Bocciato in Commissione Affari istituzionali il Ddl che intendeva posticipare le elezioni di secondo livello per Città metropolitane e Liberi consorzi comunali in Sicilia. Confermata dunque la data del 19 aprile.
«Abbiamo accolto positivamente - afferma l'assessore regionale alle Autonomie Locali Bernadette Grasso - l'esito della votazione di ieri in commissione Affari istituzionali. Non è vero che è stato l'orientamento del governo regionale ad andare sotto, anzi è passata la linea che sosteniamo da tempo: tornare alle urne al più presto, cioè il 19 aprile, come stabilito in giunta. Una posizione fortemente sostenuta, peraltro, in commissione e in conferenza dei capigruppo. Intendiamo, infatti, rispettare l'impegno a restituire rappresentatività democratica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi comunali, chiudendo la lunga e difficile stagione dei commissariamenti».
Il no all'ennesimo rinvio della consultazione, dunque, «non può che lasciarci soddisfatti», conclude.
"È corretto che il 19 aprile sindaci e consiglieri comunali eleggano gli organi di secondo livello di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, per garantire piena funzionalità ai nuovi enti che sostituiscono le ex Province, mantenendo le loro funzioni". Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all'Ars.
"Ci aspettiamo - aggiunge Lupo - che il governo Musumeci preveda, nel prossimo bilancio regionale, risorse sufficienti per i servizi che gli enti di area vasta sono chiamati a svolgere per la comunità".
"La maggioranza, che è stata battuta in commissione Affari istituzionali e che è tuttora divisa fra chi vuole elezioni ad aprile e chi invece vuole il rinvio, la smetta di litigare: adesso - conclude Lupo - la parola passi ai sindaci ed ai consiglieri comunali".
Regione Siciliana
Regione Siciliana - Sito Ufficiale
«Il Governo battuto sulle ex Province? Tutto il contrario. Abbiamo invece accolto positivamente l'esito della votazione di ieri in commissione Affari istituzionali. Non è vero che è stato l'orientamento del Governo regionale ad andare sotto, anzi è passata la linea che sosteniamo da tempo: tornare alle urne al più presto, cioè il 19 aprile, come stabilito in giunta. Una posizione fortemente sostenuta, peraltro, in commissione e in conferenza dei capigruppo. Intendiamo, infatti, rispettare l'impegno a restituire rappresentatività democratica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi comunali, chiudendo la lunga e difficile stagione dei commissariamenti. Il "no" all'ennesimo rinvio della consultazione, dunque, non può che lasciarci soddisfatti".
Lo afferma l'assessore regionale alle Autonomie Locali Bernadette Grasso, dopo la bocciatura in commissione Affari istituzionali del Ddl che intendeva posticipare le elezioni di secondo livello per Città metropolitane e Liberi consorzi comunali in Sicilia.
LiveSicilia
Province, tutti dicono al voto Ecco chi può essere in corsa
di Salvo Toscano
Tutti vogliono votare per le ex Province. Tanto che verrebbe da chiedersi perché mai ci fosse un disegno di legge all'Ars per rinviare le elezioni di secondo grado fissate per il 19 aprile. Il ddl è stato impallinato in commissione Affari istituzionali da Pd e 5 Stelle. Potrebbe lo stesso tornare in Aula ma oggi l'assessore regionale agli Enti Locali
Bernardette Grasso ha detto che invece al governo sta benissimo così. "Abbiamo accolto positivamente l'esito della votazione di ieri in commissione Affari istituzionali - dice l'assessore -. Non è vero che è stato l'orientamento del Governo regionale ad andare sotto, anzi è passata la linea che sosteniamo da tempo: tornare alle urne al più presto, cioè il 19 aprile, come stabilito in giunta. Una posizione fortemente sostenuta, peraltro, in commissione e in conferenza dei capigruppo. Intendiamo, infatti, rispettare l'impegno a restituire rappresentatività democratica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi comunali, chiudendo la lunga e difficile stagione dei commissariamenti".
Al voto, dunque. Sarà così? O prevarranno le meline, le stesse che avevano partorito la proposta di rinvio? "La maggioranza, che è stata battuta in commissione Affari istituzionali e che è tuttora divisa fra chi vuole elezioni ad aprile e chi invece vuole il rinvio, la smetta di litigare: adesso la parola passi ai sindaci ed ai consiglieri comunali". Così il capogruppo del Pd all'Ars Giuseppe Lupo.
Se non ci sarà il rinvio, si torneranno a eleggere i vertici delle ex Province dopo dodici anni. Stavolta però non saranno gli elettori chiamati alle urne, ma, trattandosi di elezioni di secondo grado, presidenti e consigli dei sei Liberi consorzi (e consigli delle tre Città metropolitane, presiedute da sindaci dei comuni capoluogo) saranno votati da sindaci e consiglieri comunali. Il voto è ponderato in base alla popolazione del Comune. E quindi, i sindaci dei comuni più grandi (il presidente del consorzio deve essere un sindaco) sono i favoriti. Ad Agrigento, però, il sindaco del Comune capoluogo non potrà candidarsi, perché lì si vota per le comunali in primavera. Stesso copione a Enna. E così in queste due province bisognerà vedere chi si farà avanti dagli altri comuni. A Trapani sono alte le quotazioni del sindaco Tranchida, visto che la città più grande del consorzio, Marsala, si trova nella stessa situazione di Agrigento ed Enna.
A Caltanissetta i favoriti sono il sindaco di Gela, dove governa una coalizione centrista con un bel pezzo di Pd, e quello 5 Stelle di Caltanissetta. A Siracusa, il sindaco della città aretusea Italia è candidabile, ma lì non c'è consiglio comunale (sciolto) e quindi mancheranno quei voti, aprendo chance ai comuni più piccoli. A Ragusa i favoriti sono i sindaci di Ragusa e Modica. Bisognerà capire se prevarranno logiche civiche, e magari trasversali, o se le coalizioni procederanno con patti politici, magari spartendosi le candidature per aree geografiche. Prima però, bisogna essere certi che stavolta davvero si voti. Lo vogliono tutti. Almeno a parole.
Voto Province, Grasso: "Giunta non voleva il rinvio"
PALERMO - «Il Governo battuto sulle ex Province? Tutto il contrario. Abbiamo invece accolto positivamente l'esito della votazione di ieri in commissione Affari istituzionali. Non è vero che è stato l'orientamento del Governo regionale ad andare sotto, anzi è passata la linea che sosteniamo da tempo: tornare alle urne al più presto, cioè il 19 aprile, come stabilito in giunta. Una posizione fortemente sostenuta, peraltro, in commissione e in conferenza dei capigruppo. Intendiamo, infatti, rispettare l'impegno a restituire rappresentatività democratica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi comunali, chiudendo la lunga e difficile stagione dei commissariamenti. Il "no" all'ennesimo rinvio della consultazione, dunque, non può che lasciarci soddisfatti".
Lo afferma l'assessore regionale alle Autonomie Locali
Bernadette Grasso, dopo la bocciatura in commissione Affari istituzionali del Ddl che intendeva posticipare le elezioni di secondo livello per Città metropolitane e Liberi consorzi comunali in Sicilia.
Sicilia.opinione
Ex Province, Grasso chiarisce: "Governo battuto? No, vogliamo andare subito al voto" - L'Opinione della Sicilia
di Redazione
La maggioranza vuole le elezioni per il rinnovo delle Province. E' questo il messaggio inviato dall'assessore regionale alle Autonomie Locali, Bernardette Grasso, alle forza politiche di opposizione dopo la bocciatura in commissione Affari istituzionali del disegno di legge con il quale si ipotizzava di posticipare le elezioni di secondo livello per Città metropolitane e Liberi consorzi comunali in Sicilia.
"Il Governo battuto sulle ex Province? Tutto il contrario - afferma la Grasso -. Abbiamo accolto positivamente l'esito della votazione in commissione Affari istituzionali. Non è vero che è stato l'orientamento del Governo regionale ad andare sotto, anzi è passata la linea che sosteniamo da tempo: tornare alle urne al più presto, cioè il 19 aprile, come stabilito in giunta".
"Una posizione - spiega l'assessore - fortemente sostenuta in commissione e in conferenza dei capigruppo. Intendiamo rispettare l'impegno a restituire rappresentatività democratica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi comunali, chiudendo la lunga e difficile stagione dei commissariamenti. Il "no" all'ennesimo rinvio della consultazione, dunque, non può che lasciarci soddisfatti".
Considerato che contro il ddl si sono espressi Pd e M5S, tenuto conto delle dichiarazioni dell'assessore si può dunque dare per scontato che il 19 aprile si andrà al voto per il rinnovo delle cariche negli enti. Voto che non riguarderà i cittadini ma sindaci e consiglieri, trattandosi di elezioni di secondo livello.
LA SICILIA
LO SCENARIO ALL'ARS DOPO IL "NO"
AL RINVIO DEL voto
E Musumeci pensa a
un'operazione-nostalgia
L'assessore Grasso: «Per il governo
non è sconfitta». Il Pd: «Garantire le risorse»
Il primo che ha già fatto
inconsciamente una "riforma" di Città metropolitane e
Liberi consorzi e proprio Nello Musumeci, che non ha mai fatto
mistero di preferire la dizione "ex Province" a quelle,
ufficiali ma poco in uso, figlie dalla legge di Rosario Crocetta. In
realtà non si tratta di "rinominare il file", quanto forse
di aprire un nuovo dossier sull'idea che gli enti provinciali possano
tornare ad avere un ruolo e una funzione di raccordo con i Comuni
siciliani.
Sotto traccia e senza che ci sia ancora
una tesi precisa sull'argomento, in realtà al governo regionale non
dispiacerebbe l'idea di trovare una soluzione operativa, resuscitando
una formula che non ripristini i costi della rappresentanza, gli
unici obiettivamente risparmiati, ma restituisca alla politica
l'ultima parola su come far funzionare gli enti di area vasta,
possibilmente dopo una fase intermedia in cui gli organi vadano
all'elezione di secondo grado.
Anche l'ultimo episodio parlamentare
del mancato rinvio alla sessione autunnale, viene eletto dal governo
regionale in maniera diversa. A intervenire ieri è stata l'assessore
alle Autonomie locali, Bernadette Grasso, dopo la bocciatura in
commissione Affari istituzionali del ddl che intendeva posticipare le
elezioni di secondo livello per Città metropolitane e Liberi
consorzi in Sicilia: «Il governo battuto sulle ex Province?
Tutto il contrario. Abbiamo invece accolto positivamente l'esito
della votazione di ieri in commissione Affari istituzionali. È
passata la linea che sosteniamo da tempo: tornare alle urne al più
presto, cioè il 19 aprile». Per Grasso serve innanzitutto
«rispettare l'impegno a restituire rappresentatività democratica
alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi, chiudendo la lunga e
difficile stagione dei commissariamenti».
Dal Pd invece arriva l'auspicio del
capogruppo all'Ars Giuseppe Lupo: «Ci aspettiamo che il governo
Musumeci preveda, nel prossimo bilancio regionale, risorse
sufficienti per i servizi».
PROVINCE "CONTRORIFORMA"
DELLA CGIL
"RESTITUIRE DIGNITA', FONDI E
FUNZIONI"
Per com'è andata, fino a questo
momento, la riforma delle ex Province, forse non sarebbe sbagliato
pensare a una controriforma. A sostenere la tesi di una nuova legge
che metta insieme gli elementi di una norma più ragionata che
restituisca dignità, funzioni di rappresentanza agli enti ormai
quasi ovunque in dissesto in Sicilia è la Cgil che lancia con il suo
segretario generale Alfio Mannino un messaggio preciso: «Le Province
vanno profondamente ripensate. La riforma portata avanti nella scorsa
legislatura non ci ha mai convinto. Dai rifiuti alle politiche delle
acque, il dimensionamento territoriale provinciale è una misura di
raccordo che va considerata di rilievo in termini di gestione».
A sollecitare un cambio di visione che
restituisca la parola a Sala d'Ercole non è solo la lettura
emergenziale delle singole situazioni che vengono fuori dalle
funzioni a cui gli enti sovracomunali non hanno potuto fare fronte,
ma un'analisi più complessiva scaturita anche dalla sovrapposizione
dei livelli organizzativi di questi anni. «La crisi delle ex
Province - sostiene il leader della Cgil siciliana - racconta che un
ente intermedio tra Regione e Comuni è necessario. Dall'edilizia
scolastica, in condizioni di abbandono, alla viabilità in crisi per
competenze e risorse da spendere. Ma soprattutto serve certezza in
materia finanziaria visto che in queste strutture lavorano oltre
5mila persone. La crisi finanziaria e il fatto che siano enti in
sofferenza non ha consentito la stabilizzazione dei lavoratori
precari».
Proprio il tema degli "stipendifici"
e della eccessiva spesa di funzionamento aveva fatto breccia nella
pancia della gente negli anni scorsi, fatto questo che ha contribuito
ad accelerare il percorso partorito nell'era Crocetta e che ancora
vede i Liberi consorzi in mano a commissari della Regione a distanza
dalla data fatidica dell'ultimo voto diretto targato 2008. Oggi, a
distanza di anni e dopo avere acquisito l'esperienza successiva a
quella delle Province regionali, Mannino spiega ancora più in
dettaglio: «Se si deve procedere allo svuotamento delle competenze
non c'è neanche bisogno di mantene l'attuale assetto, tanto vale
ricollocare i lavoratori nelle strutture regionali, ma se il disegno
è quello di potenziare i servizi ci vogliono risorse riqualificate e
rinnovare l'apparato burocratico".
La vecchia teoria che nei rami
dell'amministrazione e del governo dei territori non servono
duplicazioni, ma differenziazioni che integrino una via
complementare, trova dunque nel sindacato siciliano una leva che può
tornare utile in termini di riconsiderazione della questione: «La
burocrazia non è nemica di chi governa se viene messa nelle
condizioni di rispondere da un processo di razionalizzazione e
efficientamento delle sue funzioni».
L'altro tavolo per cui, secondo la
Cgil, serve un raccordo intermedio è quello delle «politiche di
sviluppo e di programmazione negoziata. Con la carenza di risorse per
investimenti è possibile utilizzare alcuni strumenti in una logica
di accorpamento territoriali. I comuni oggi sono privi soldi per ogni
tipo di progettazione, una cabina in sinergia per utilizzare risorse
insieme può essere un fatto nuovo importante». Una tesi, quella
della valorizzazioni dei servizi per più enti, che Anci Sicilia ha
sponsorizzato in diverse occasioni.
È oggi proponibile uno schema di
riforma in un parlamento che non riesce a pronunciarsi sulla legge di
settore sui rifiuti, sulla riforma urbanistica, su Ipab e Iacp, tutti
temi rimasti al palo?
La tendenza acquisita dall'ultimo anno
parlamentare scoraggerebbe persino l'ipotesi di mettere sulla materia
nuova carne al fuoco, ma proprio la presa d'atto che per gli enti di
area vasta, il rimedio è stato peggiore della malattia potrebbe dare
corso alla tesi della Cgil: una nuova legge e una nuo-
o va veste per le ex Province
siciliane.
SCIACCA
Oggi presentazione del Carnevale
2020
g.re.)
Oggi, alle ore 17.30 al Museo
del Carnevale, la Futuris Srl presenterà il programma del "Carnevale
di Sciacca 2020". Sarà presentato il nuovo manifesto e tutte le
novità della prossima edizione che è in programma dal 21 al 26
febbraio. Intanto, l'ex ma assessore Salvatore Monte ieri ha chiesto
lumi sull'esito dell'avviso pubblico relativo alla ricerca dei
prossimi componenti della giuria.