Le recenti vicende di cronaca riguardanti un presunto giro di prostituzione in appartamenti nel centro storico definiti dalla stampa case vacanze o B&B inducono a fredde riflessioni a tutela dei nostri ospiti, della loro sicurezza e per il decoro della destinazione turistica.
Il Settore Turismo del Libero Consorzio precisa che non risultano al momento strutture classificate come casa vacanza o B&B riferibili agli indagati. Pertanto, si presume che, se attività illecite sono state perpetrate, sono avvenute in strutture per affitti brevi che sfuggono a quasi tutti i controlli della Pubblica Amministrazione. Tuttavia è necessario precisare che il diffondersi di notizie spesso poco precise procura danni al settore dell'ospitalità turistica diffusa, con rischi di disaffezione alle nostre destinazioni e disparità di trattamento fra sistema legale e sistema incontrollato dell'ospitalità. Esiste infatti un sistema dell'accoglienza che prevede procedure complesse di autorizzazione e classificazione, con conseguenti controlli, ed un sistema, quello degli affitti, che sfugge totalmente a qualsiasi controllo sulla regolarità urbanistica degli immobili, la loro sicurezza idrica ed elettrica, il loro regime fiscale e la sicurezza come ordine pubblico.
Occorre pertanto un'azione pubblica più coesa che riformi tutto il sistema dell'accoglienza, in particolare quello diffuso negli affittacamere, B&B, case vacanza, che consenta di far emergere tutte le forme di accoglienza con parità di trattamento e controllo a tutela dei nostri turisti e a favore di un equilibrato sviluppo ricettivo e turistico in generale. Non è indifferente inoltre la perdita di informazioni sugli arrivi che falsano le statistiche turistiche.
Se sono condivisibili le preoccupazioni delle associazioni di categoria che hanno preso le distanze da queste vicende, nel rivolgere un ringraziamento alla magistratura e alle forze dell'ordine, che svolgono attività di controllo e repressione, è indispensabile un ripensamento del sistema dell'accoglienza turistica da parte del legislatore regionale, che in merito ha competenze esclusive, che possa migliorare i rapporti di concorrenza fra gli imprenditori e favorire un'equilibrata crescita del settore.